Il territorio comunale si trova stretto tra le ultime propaggini meridionali deimonti Aurunci dell'Antiappennino laziale, che comunque arrivano a toccare i1368m s.l.m. delmonte Altino e la costa delGolfo di Gaeta dove, tra le spiagge più note, si citano quelle di Vindicio e di Gianola. Verso sud-est il territorio si fa sempre più pianeggiante, aprendosi verso la piana diMinturno.
"O temperatae dulce Formiae litus…", la mitezza del clima declamata daMarziale nell'epigramma dedicato all'amico Apollinare e alla sua villa formiana non è una semplice espressione poetica ma una realtà; grazie alla sua posizione sul mare, protetta da Gaeta a ovest e dalle colline alle spalle, Formia vanta una invidiabile condizione climatica.
In tempi più recenti il generale dell'aeronauticaEdmondo Bernacca ha descritto il clima cittadino:
"La zona della parte più meridionale del litorale del Lazio - in essa è compresa la fascia costiera di Formia - fa parte dal punto di vista climatologico, della regione peninsulare centrale - versante tirrenico, regione presentante una spiccata varietà di aspetti morfologici e geografici. Vario è pertanto il clima della suddetta regione. Le coste godono dell'influenza regolatrice del mar Tirreno che conferisce loro un clima decisamente marittimo con inverni non particolarmente rigidi."
Il toponimo Formia protrebbe essere derivato dal grecoHormiai, Όρμιαι, approdo, a indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo.[4] Un'altra origine potrebbe essere quella dal latinoformus, "caldo", che a sua volta rimanderebbe direttamente ad una radice indoeuropea.[5]
Di origineAurunca, antica popolazioneosca, la città di Formia appare per la prima volta nella storia nel 338 a. C., durante laGuerra latina.[6][7] Da qui passava laregina viarum, lavia Appia.
Adagiata proprio al centro delgolfo di Gaeta, che per oltre due millenni era chiamatoSinus Formianus, Formia ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda diTroia e al peregrinare diUlisse sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione ricorda questa zona come terra deiLestrigoni,[4] popoli rudi e primitivi, e alla città di questi giganti cannibali approdarono le navi di Ulisse e dalla quale solo la sua riuscì a salvarsi.
Con reperti archeologici che dimostrano che la zona era abitata da popolazioni preitaliche, come la lunga e poderosa cinta di mura poligonali, in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere di Castellone, dopo la conquista del territorio da parte dei Romani tra ilV eIV secolo a.C., entra a far parte delLatium adiectum. Nell'ordinamento romano, Formia diventacivitas sine suffragio nel338 a.C. (o forse332 a.C.), perché il passaggio attraverso il suo territorio era sempre stato sicuro. Tale passaggio è stato strategicamente importante per i Romani, tanto che per la città viene fatta passare lavia Appia nel312 a.C. Nel188 a.C., Formia riceve la pienacittadinanza romana.
Formia è stata una località turistica molto apprezzata inepoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle diMamurra eGaio Clinio Mecenate. AncheMarco Tullio Cicerone venne a realizzare una delle sue predilette case di campagna su questo tratto del golfo. Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari diMarco Antonio nel dicembre43 a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni.
La torre ottagonale del "Castellone"
Con lacaduta dell'impero romano d'Occidente Formia fu depredata e i suoi abitanti dopo la calata dei barbari e laguerra greco-gotica, fuggirono sulle vicine colline, spopolando la cittadina e dividendosi poi in due nuclei, divenuti poi sobborghi diGaeta: quello marittimo diMola di Gaeta, che prendeva nome dai mulini che vi erano in attività, presso i quali fu eretto un fortilizio alla fine delXIII secolo daCarlo II d'Angiò, e quello diCastellone, nella zona collinare. Il nome Castellone deriva dal castello (Castel Leone, Castel Lione e infine Castellone) costruito daOnorato I Caetani,conte di Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo.
La Porta degli Spagnoli con il caratteristico orologio maiolicato. L'edificio è meglio conosciuto come "Torre dell'Orologio"
Giardini con ricchi agrumeti hanno separato per secoli i due rioni, come mostrano anche carte corografiche dei secoliXVI eXVIII. Nel1820 i borghi diMola di Gaeta eCastellone vennero fusi in un unico comune che, nel1862, assunse l'attuale denominazione. Nel 1928 incorporò i comuni diCastellonorato eMaranola.[8]
Il 26 novembre 1943 è ricordato per la Strade della Costarella, dove vennero uccisi otto inermi civili dai tedeschi[9].
La città, durante ilsecondo conflitto mondiale, ha subito pesantissimi danni nel gennaio del 1944 e nei mesi successivi, in quanto posta ai margini dellaLinea Gustav (nota soprattutto per i drammatici eventi delladistruzione di Montecassino e per le sanguinosebattaglie tra le montagne diMignano Monte Lungo). Gran parte del patrimonio storico e artistico di Formia è così andato perduto.
In data 5 dicembre 1863, l'assise presieduta dal sindaco dell'epoca Gaetano Rubino, incaricava il pittore formianoPasquale Mattej di disegnare lo stemma della città, che dopo secoli di buio ambiva e risorgere con nuovo splendore.
Il Mattej, realizzò in pochi giorni un bozzetto ad acquerello che rappresentava l'Araba Fenice risorta e in procinto di spiccare il volo da fiamme scaturite da un rogo e rivolta verso un sole splendente raffigurato in alto alla sua destra, con il motto latinoPost fata resurgo scritto in basso.
Dopo circa un anno e mezzo, in data 17 aprile 1865[10], conregio decreto viene adottato ufficialmente come stemma della Città:
«Concediamo al Comune di Formia di innalzare un proprio stemma il quale sarà: d'azzurro allafenice nella suaimmortalità, il tuttoal naturale; essa fenice mirante unsole d'oroorizzontale nel cantone destro del capo; collabordaturacomposta di ventiquattro pezzi, di verde, d'argento e di rosso alternati: lo scudo cimato da corona murale di un cerchio di muro d'oro, aperto di quattro porte e sormontato da cinque merli dello stesso, uniti da muricciuoli di argento; ed accostato da due rami di palma di verde, decussati sotto la punta, legati di rosso, ed aventi attorcigliata una lista col motto:Post Fata Resurgo, in lettere maiuscole, romane, di nero, conformemente al disegno colorato che è annesso al presente Decreto e sarà autenticato dal Ministro proponente.»
Nelle immagini il primo il bozzetto dipinto da Pasquale Mattej e quello definitivo che divenne parte integrante del regio decreto del 1865.
Chiesa di Sant'Erasmo, chiesa a tre navate di stilerinascimentale. Conserva all'interno un dipinto anonimo delXVIII secolo, una lastra funeraria dei duchi di Marzano del 1698 e l'altare settecentesco contenente la statua lignea del santo.
Chiesetta diSant'Anna, già Santa Maria del Forno perché eretta nelle vicinanze di un forno, si trova nel cuore del borgo medievale di Castellone e risale alX secolo, ma rifatta in stile moderno e conserva all'interno un affresco absidale rinascimentale di scuola napoletana a oggetto la nascita della Vergine e altre opere delXVIII-XIX secolo.
Chiesetta diSan Rocco del1474, a navata unica, conserva un pregevole trittico seicentesco raffigurante la Madonna tra i Santi Rocco e Sebastiano (opera diGirolamo Stabile) e resti di un affresco sulla lunetta. Restaurata recentemente, si trova fuori dalla cinta muraria di Castellone.
Eremo di Santa Maria della Noce e ruderi ex monastero attiguo risalente all'XI secolo, costruita dai monaci benedettini cassinati. La chiesa a due navate, conserva un olio su tavola di ignoto delXVI secolo di Madonna con bambino su albero di noce tra i santiBenedetto ed Erasmo. La cupola e il campanile sono di origine bizantina.
Chiesetta di San Remigio del1490 a navata unica con all'interno tracce di affreschi floreali sulle pareti, un quadro raffigurante il santo e sull'altare la teca con la sua reliquia. Danneggiata durante gli eventi bellici, si trova nell'omonima villa d'epoca che fu anche di proprietà dei Piccolomini ed è attualmente di proprietà privata in località San Remigio.
Chiesa di Santa Maria del Castagneto, adiacente al cimitero, del1170 e quindi la più antica di Formia. Restaurata nel 1935, fu fondata dai monaci benedettini e all'epoca si doveva trovare nel folto di un bosco di castagni da cui il nome. Il campanile fu restaurato nel1936 e per la costruzione della chiesa furono utilizzate parti di un antico tempio romano. All'interno vi si trovano i resti dell'antico pavimento cosmatesco in ceramica e resti di affreschi medievali.
Chiesa e convento diSanta Teresa d'Avila del1700 a navata unica e con interno barocco ed essenziale, fiancheggiata da cappelle. L'ex monastero carmelitano, risalente all'Ottocento, è in attesa di un restauro oramai da diversi anni, mentre la chiesa è stata riaperta dopo quattro anni di restauri.
Le antiche chiese dei santi Lorenzo e Giovanni Battista nei pressi del borgo di Mola risalivano all'831 e al 1566 e fino al Settecento erano divise da un muro, distrutto poi nell'Ottocento, facendole diventare un'unica chiesa a due navate. La chiesa di San Giovanni era adiacente al castello, con due navate e un portico. Distrutta dagli eventi bellici, lanuova chiesa risale al 1938 e conserva all'interno la pregevole statua lignea barocca del patrono di Formia, una tavola di anonimo antoniazzano delXV secolo, rappresentante la Madonna con Bambino traSan Sebastiano eSan Lorenzo, opere superstiti della vecchia chiesa e un dipinto della Madonna di Ponza del pittore Geronimo Stabile delXVI secolo, ex pala d'altare della chiesa diPonza.
Santuario Madonna di Ponza in prossimità dell'omonima località, risale al XV secolo e conserva sull'altare l'antico quadro dedicato all'omonima Madonna portato dai monaci provenienti dall'isola.
Chiesa e convento di Sant'Antonio da Padova
Chiesa Madonna del Carmine risalente al 1600 e completata nel 1700. Ampliata nel 1800, fu danneggiata dal sisma diAvezzano del 1915 e distrutta durante la seconda guerra mondiale. La ricostruzione iniziò nel 1958.
Villa Rubino (XVI secolo), detta di Cicerone (privata), costituita da terrazze con giardini e da due ninfei digradanti sul mare nei pressi del porticciolo romano di Caposele. È al di sopra delle strutture voltate di una più vasta villa romana. Fu restaurata dai Borboni, poi dal principe di Caposele e frequentata come albergo di lusso da colti personaggi che la resero famosa in tutta Europa. È il luogo dove fu firmata la resa di Gaeta e quindi la cessazione delRegno delle Due Sicilie nel 1861.
Garitta borbonica 1854 presso Villa Rubino, per difendere il soggiorno diFerdinando II di Borbone.
Gli eleganti palazzi d'epoca di Via Vitruvio, restaurati di recente.
Villa Torlonia, risalente alla fine del 1800 e immersa in un orto botanico secolare, fu realizzata dai principi di Torlonia, con all'interno decorazioni a stucco e magnifica scala elicoidale con ampio belvedere dal terrazzo. La cappella Stella Maris risale agli anni cinquanta. Dopo i vari passaggi di proprietà e restauri, è divenuta oggi struttura alberghiera. La villa in rossi mattoni degli Amante e quella scenografica diAlberto Sordi, testimoniano la ricercatezza di Vindicio.
Palazzo Forcina delXVIII secolo, ex sede comunale e oggi abitazioni private.
Castello medievale diCastellone, che ha perduto la turrita cinta muraria durante il secondo conflitto mondiale. Delle dodici torri originarie, ne sono rimaste soltanto due, una dalla caratteristica forma ottagonale delXIV secolo (con tre stratificazioni diverse ovvero una base poligonale romana, un'altra di età repubblicana e infine iltorrione deiCaetani), sulla sommità dell'antica rocca romana, e quella definitadell'Orologio (sullaPorta degli Spagnoli), per la presenza di un orologio maiolicato settecentesco, di recente ripristinato nelle sue funzioni. La fortificazione è appartenuta al ramo della famiglia Gaetani d'Aragona dei conti del Castelmola (ricevuta in castellania dal 1460 direttamente daFerrante d'Aragona). Il borgo diCastellone presenta strutture romane e medievali, fra colonne e capitelli dell'arce romana e antichi portali, e sorse per contrastare le invasioni dal mare.
Resti del Castello Angioino, nel borgo diMola, risalente alX secolo, con torre cilindrica alta 27 metri delXIII secolo. Danneggiato durante il secondo conflitto mondiale, è usato come spazio espositivo per mostre.
IlCisternone romano, di epoca imperiale romana. È una monumentale opera idraulica interrata.
Sulle rovine delTeatro romano di età augustea delI secolo a.C., nel Seicento fu edificata una casa dove oggi vi sono abitazioni private. Il luogo, molto suggestivo, è quello dove, secondo la leggenda popolare, fu perpetrato il martirio, durante le feroci persecuzioni cristiane, subito dal vescovo (e poisanto)Erasmo, il 2 giugno del 303 d.C. Vi si allestisce un pittoresco presepe durante il periodo natalizio.
Tomba di Cicerone
Tomba di Cicerone, un mausoleo monumentale di età imperiale. La vicinanza al sito in cui la tradizione colloca la sontuosa villa che l'oratore abitò frequentemente, le fonti storiche che riferiscono del suo assassinio proprio nei pressi di questa e la grandezza dell'edificio, senz'altro costruito per accogliere le spoglie di un uomo illustre, fanno ragionevolmente presumere che esso sia proprio il monumento funerario dell'arpinate.
Muro in opus reticulatum, esedra e struttura a emiciclo di probabile residenza aristocratica del I-II secolo d.C. alla fine della pineta di Vindicio.
Porticciolo romano di Caposele, alla fine del lungomare di Vindicio.
Teatro Romano a Castellone
Torricella, sepolcro sulla via Appia nei pressi della zona di San Pietro dove vi era anche l'omonima chiesa che in un documento del 1002 già è detta distrutta. Sempre in zona, l'albergo ristorante Miramare, ex villa reale deiSavoia, costruita sui ruderi di una romana.
Sepolcro-torretta, di età imperiale in località San Remigio.
Castello Miramare, risalente alXV secolo, in località Pagnano.
Scala coperta di età adrianea pertinente ilcapitolium.
Fontana Romana sulla via Appia
Fontana Romana di San Remigio, sullavia Appia, in direzioneItri/Roma, è una fonte di epoca romana e in buono stato di conservazione. Appoggiata a una robusta parete di blocchi calcarei, è lunga circa 7 metri e larga uno e mezzo. Possedeva nel retro una cisterna per l'approvvigionamento idrico. L'acqua fuoriusciva da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti il Sole e la Luna. Di uno di essi sono ancora visibili le tracce. Visibile inoltre un tratto pavimentato in basalto dell'antica via Appia.
Criptoportici e villa romana del I secolo a.C. sotto la villa comunale, utilizzati come magazzini connessi con l'antistante peschiera (visibile durante la bassa marea del pomeriggio) che fungeva da vivaio ittico. Oggi sono utilizzati per mostre ed esposizioni.
Criptoportici e villa romana del I secolo a.C., sotto piazza della Vittoria, con resti di decorazioni pittoriche sulle pareti.
Resti romani al civico 360 di via Vitruvio a poca distanza da piazza Mattej, ex foro romano, dove sono stati trovati molti dei reperti esposti oggi nel museo.
La cosiddettavilla di Mamurra, sul promontorio di Gianola, con i resti di un edificio ottagonale (in fase di scavo), due cisterne romane (la Cisterna Maggiore e la Cisterna delle 36 colonne), una scala coperta (conosciuta col nome di Grotta della Janara), resti di ambienti termali e una piscina per l'allevamento ittico (porticciolo di Gianola), oggetto di recenti ricerche archeologiche subacquee; le strutture sono relative a una grande villa marittima di età romana, costruita tra la fine del II secolo a.C. e gli inizi del I secolo a.C. e ancora in uso nel pieno III secolo d.C., come dimostrato da alcuni ritratti rinvenuti nell'area dell'edificio ottagonale, oggi conservati nelle sale delMuseo archeologico nazionale di Formia.
Ponte romano di Acquatraversa.
Complesso romano delmuro diNerva che arriva direttamente a mare, nei pressi del porto.
Fontana delle 5 cannelle, del XVIII secolo, posta dapprima sul mare, poi spostata e modificata daiBorboni nell'Ottocento presso Largo Paone.
Gli istituti comprensivi sono: l'Istituto ComprensivoPasquale Mattej, l'Istituto Comprensivo Marco Vitruvio Pollione, l'Istituto ComprensivoDante Alighieri e l'I.C. V. Pollione Sez. Distaccata Penitro.
Le scuole secondarie di II grado hanno sede: il Liceo ClassicoMarco Vitruvio Pollione, il Liceo Linguistico e Liceo delle Scienze UmaneMarco Tullio Cicerone, l'ITEGaetano Filangieri, l'ITCAT Bruno Tallini, l'IPIA E. Fermi, l'Istituto Alberghiero Angelo Celletti e l'Istituto Paritario Sportivo Ada Colabello.
Museo archeologico nazionale di Formia, nel settecentesco Palazzo Comunale di piazza della Vittoria, che conserva vari reperti archeologici del territorio, tracce di affreschi e stucchi decorativi provenienti dalle varie ville marittime, di cui restano poche vestigia.
Il borgo marinaro diMola è caratterizzato dalla possente torre cilindrica, residuo, insieme a poche altre strutture, del castello tardo-medievale, quasi completamente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Caratteristico il portale di accesso, che ripropone il gusto architettonico degli archi trionfali di epoca romana.
Il torrione
Al fianco del castello, lungo la caratteristica via Abate Tosti, già via Tullia, sorgeva la chiesa binavata dei Santi Lorenzo e Giovanni, che custodiva una tela diAntoniazzo Romano, oggi custodita presso la più recentechiesa di San Giovanni Battista unitamente ai preziosi simulacri lignei dei santi Lorenzo e Giovanni, quest'ultimo nominato (sul finire degli anni trenta del secolo scorso) compatrono della città di Formia insieme asant'Erasmo. Pochi ma significativi i resti dell'acquedotto romano, le cui arcate superstiti si sta cercando pian piano di sottrarre al degrado in cui erano sprofondate negli ultimi decenni. Nel borgo si tiene la processione disan Giovanni, il 24 giugno e la festa disan Lorenzo, il 10 agosto, protettore di Mola prima che vi si radicasse il culto per il Battista.
Il borgo medievale diCastellone, sorto sul punto più eminente dell'acropoli romana, può essere considerato la più importante testimonianza storica e archeologica della città di Formia. Da sempre munito di difese naturali (dislivelli) ed artificiali (mura megalitiche), la sua popolazione aveva scelto, forse proprio per questo motivo, di risiedere nella zona alta, panoramica per l'avvistamento del pericolo e vicinissima alle grandi vie di comunicazione (l'Appia).
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a temaUnità locali, intesa come numero di imprese locali attive e dei loro addetti (valori medi annui).[19]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% provinciale imprese attive
% regionale imprese attive
Numero addetti
% provinciale addetti
% regionale addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Formia
2 777
7,07
0,61
7 272
5,95
0,47
2 818
7 410
2 859
7 658
Latina
39 304
8,43
122 198
7,75
39 446
120 897
39 915
123 310
Lazio
455 591
1 539 359
457 686
1 510 459
464 094
1 525 471
Nel 2015 le 2 777 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 7, 07% del totale provinciale (39 304 imprese attive), hanno occupato 7 272 addetti, il 5,95% del dato provinciale (122 198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2, 62).
Il porto di Formia, Molo Azzurra è lo scalo principale da dove partono e arrivano i traghetti e gli aliscafi da e per leisole ponziane diPonza eVentotene; nel1983 ospitò gli allenamenti diAzzurra, la prima barca italiana a partecipare all'America's Cup.
La struttura della sede decentrata di Formia, aperta all'inizio del 1999 e ubicata in via Olivastro Spaventola, si concretizza fondamentalmente nell'attività d'intermediazione fra il territorio delSud pontino e la Sede Centrale della Provincia. È costituita da:
Distaccamento delle Guardie Provinciali;
Ufficio Viabilità composto da 26 unità, incaricate della manutenzione delle strade del Distretto Sud della Provincia;
Squadra del Settore Edilizia Scolastica, composta da 3 unità, incaricate della manutenzione degli edifici scolastici di competenza provinciale;
Ufficio Decentramento, incaricato dello svolgimento dei compiti relativi alle attività di tutti i Settori dell'Amministrazione e in collaborazione con essi.
Pallacanestro Fabiani Formia, società storica formiana, ha militato nella stagione 1982-83 nel campionato di Serie A2 femminile; attualmente ha il centro minibasket e milita nel campionato maschile diPromozione.[25]
Meta Formia che, nel campionato 2020-2021, ha militato nel campionato maschile diSerie B.[25]
ASD Jumbo Basket Formia che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile diPromozione.[25]
Alvise Schanzer,Per la conoscenza dei dialetti del Lazio sud Orientale: lo scadimento vocalico alla finale (primi risultati), "Contributi di Filologia dell'Italia mediana III", 1989.
Giovanni Bove, ''Fièrze spèse", raccolta di poesie in dialetto formiano, giugno 2002.
Giovanni Bove e Giuseppe Centola,Appunti e note grammaticali sul dialetto formiano, Formia, 2016,ISBN979-1-220-01598-1.