Forbes è unarivistastatunitense. Viene pubblicato bisettimanalmente e i suoi articoli trattano di finanza, industria, investimenti e marketing.[1] Oltre a ciò, tratta anche altri argomenti che hanno a che fare con l'economia, come tecnologia, comunicazione, scienza, politica e legge.
La rivista è nota per le sue liste e classifiche, come per esempio la lista degli statunitensi più ricchi (Forbes 400), delle compagnie più influenti al mondo (Forbes Global 2000), dei miliardari nel mondo e degli Under 30(Forbes 30 Under 30) che si sono distinti in determinati settori.
Bertie Charles Forbes, giornalista finanziario per il giornaleHearst, e il suo partner Walter Dray, manager generale delMagazine of Wall Street, fondarono la rivistaForbes il 17 settembre del 1917. Originariamente Forbes aveva intenzione di chiamare la sua rivista "Doers and doings", ma Dray lo convinse a utilizzare il proprio cognome, poiché era ben noto nella comunità degli investitori; il nome definitivo diventò quindi "Forbes: Devoted to Doers and Doings".[2]
Forbes si occupò dei finanziamenti per l'apertura della compagnia e ne divenne presidente (ruolo che mantenne fino alla morte nel 1954, unitamente a quello di direttore responsabile della rivista), mentre Drey mise in campo la propria esperienza nel settore pubblicitario e diventò vicepresidente della B.C Forbes Publishing Company.
Durante gli ultimi anni della sua carriera Forbes fu affiancato dai due figli maggiori, Bruce Charles Forbes (1916-1964) eMalcom Stevenson Forbes (1917-1990). Fu Bruce Forbes a prendere il posto del padre nel 1954 e i suoi punti di forza furono l'applicare misure di semplificazione dei contenuti e lo sviluppare il settore marketing della compagnia. Per tutta la durata del suo incarico, quindi fino al 1964, la diffusione del periodico continuò ad aumentare, arrivando a raddoppiarsi.[3]
Alla morte di Bruce, suo fratello Malcom Forbes Jr. divenne presidente e CEO di Forbes, oltre che direttore responsabile della rivista.[4] Tra il 1961 e il 1999 direttore editoriale fuJames Michaels.[5]
Nel 1993, sotto la guida di Michaels,Forbes arrivò a essere tra i finalisti per ilNational Magazine Award.
Nel 2006, il gruppo d'investimentoElevation Partners, di cui fa parte il cantante degliU2Bono Vox, si interessò alla compagnia e acquistò un pacchetto consistente, il 40%, per un costo tra i 264 milioni di dollari[6]- dell'eredità Forbes; nello specifico, la quota relativa all'editoria (nella quale entrano di diritto la quasi centenaria rivista omonima, il sito web Forbes.com e una serie di periodici minori).[7]
Nel gennaio del 2010Forbes raggiunse un accordo con l'Università di New York per la vendita della propria sede centrale, un edificio sullaQuinta Strada, aManhattan. Le specifiche condizioni dell'accordo non furono rese pubbliche, maForbes avrebbe continuato a usufruire degli spazi dell'edificio grazie un contratto di vendita e locazione.[8]
Nel novembre del 2013,Forbes Media, che pubblicava la rivistaForbes, fu messa in vendita. Questa decisione fu incoraggiata dal socio di minoranza Elevation Partners.[9] I documenti per la vendita preparati dallaDeutsche Bank rivelarono che l'EBITDA (margine operativo lordo) della casa editrice era di 15 milioni di dollari.[10]
Nel luglio 2014, la famiglia Forbes rilevò la quota della Elevation e poi vendette la quota di maggioranza (51%) della compagnia alla Integrated Media Investments, per accelerare la propria crescita economica.[11]
L'attuale presidente del consiglio di amministrazione, oltre che direttore responsabile, èSteve Forbes, mentre il CEO (responsabile della gestione d'impresa) è Mike Federle.[12]
Oltre aForbes e al supplementoForbes Life, altri titoli pubblicati dalla compagnia includonoForbes Asia e 15 edizioni in lingue locali. Steve Forbes e gli scrittori della sua rivista danno consigli riguardo al settore degli investimenti anche sul programma televisivo settimanale diFox,Forbes on Fox, e suForbes on Radio.
Tra gli altri gruppi della compagnia vi sono il Forbes Conference Group, il Forbes Investment Advisory Group e il Forbes Custom Media.
Nel 2009 la compagnia iniziò a pubblicareanche ForbesWoman, una rivista trimestrale di cui si occupa in prima persona la figlia di Steve Forbes,Moira Forbes.[13]
Precedentemente, la compagnia si era anche occupato della produzione delle rivisteAmerican Heritage eInvention&Technology; poiché però non si trovarono acquirenti,Forbes sospese la loro pubblicazione il 17 maggio 2007.[14] Entrambe le riviste furono acquistate dalla American Heritage Publishing Company, che riprese la pubblicazione durante la primavera del 2008.[15] Un'altra rivista di cuiForbes si era occupata in precedenza èAmerican Legacy, da cui però si divise il 14 maggio 2007.[16]
A partire dal 2009Forbes si è occupata della produzione dellaForbes Travel Guide.
Il 6 gennaio 2014 la rivistaForbes annunciò che, insieme alla compagnia sviluppatrice di appMaz, avrebbe lanciato un nuovo social-network chiamato "Stream".Stream permette ai lettori diForbes di salvare gli articoli e condividerli con gli altri lettori, nonché di usufruire dei contenuti, sia del sito webForbes.com che della rivista cartacea, direttamente dall'applicazione mobile.[17]
Il sito web diForbes è stato fondato nel 1996 daDavid Churbuck.
Il sito divenne famoso quando trattò la scoperta delle frodi giornalistiche diStephen Glass della rivistaThe New Republic. Questo scoop contribuì a dare credibilità al giornalismo su Internet.
Forbes.com fa parte diForbes Digital, una sezione di Forbes Media LLC. Inoltre è in parte collegato anche aRealClearPolitics. Questi siti insieme raggiungono ogni mese più 27 milioni di visitatori.
Lo slogan diForbes.com è "Home Page for the World's Business Leaders".[19]
Il sito si basa sul cosiddetto 'contributor model', ovvero sul fatto che vi sia un'ampia rete di - appunto- collaboratori che scrivono e pubblicano contenuti direttamente sulla pagina web. Questi collaboratori vengono pagati in base al traffico delle loro rispettive pagine; il sito ha ricevuto contributi da più di 2 500 persone e, secondo ciò che dice la compagnia, alcuni di questi collaboratori hanno guadagnato più di 100 000 dollari.[20]
Il 13 settembre 2017 (a due giorni dal centenario della fondazione) è stata lanciatoForbes Italia con sede aMilano in collaborazione dall’editore statunitense Forbes Media e l'italianaBlue Financial Communication.[22] La rivista (on-line ecartacea) è distribuita in Italia,Svizzera eMonte Carlo.[22] I contenuti diForbes Italia e del sito forbes.it sono costituiti per il 70% da notizie, commenti e servizi economici italiani ed europei e per il 30% da contenuti editoriali di rivisteForbes di tutto il mondo.[22]
Come la rivista principale,Forbes Italia stila delle liste e classifiche sui protagonisti della vita economica, imprenditoriale e culturale inItalia, tra cuiLe 100 donne di successo,Forbes 30 Under 30 Italia,Forbes 100 Women 2022 e100 Manager alla riscossa.[23][24]
^Gorman, Robert F. (ed.) (2007) "September 15, 1917:Forbes Magazine is founded" The Twentieth Century, 1901–1940 (Volume III) Salem Press, Pasadena, California, pp.1374–1376, p. 1375,ISBN 978-1-58765-327-8