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Florentia

Coordinate:43°46′07″N 11°15′24″E43°46′07″N,11°15′24″E
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediFlorentia (disambigua).
Florentia
Plastico con ricostruzione del teatro e l'anfiteatro di Florentia
CiviltàCiviltà romana
Epoca59 A.C. - VI secolo D.C.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneFirenze
Altitudine50 m s.l.m.
Mappa di localizzazione
Map
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Florentia fu unacittà romana della valle dell'Arno dalla quale ebbe origineFirenze. La tradizione la vuole costruita dalle legioni diGaio Giulio Cesare nel59 a.C., ma l'ipotesi prevalente fa risalire la fondazione alperiodo augusteo (tra il 30 ed il 15 a.C.)[1][2]

Origine del nome

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La leggenda attribuisce l'origine del nome Florentia a Florio (un soldato ucciso sul luogo) o ai fiori, o aFlora, poiché fondata durante iLudi Floralia. Ma in realtà è tutto molto più semplice, Florentia è un nome beneaugurale: "che tu sia florida", "città della floridezza". Allo stesso modoPotentia, Placentia, Valentia, Pollentia in altre regioni dell'Impero. Anche l'antico nome di Granada, ad esempio, eraFlorentia Illiberitana. L'origine puramente benaugurale della parola Florentia è stata recentemente confermata dall'accademia della Crusca[3]. Si sono cercate anche radici etrusche del termine. Semerano propose che Firenze derivasse, con una tipica reinterpretazioneparetimologica, da un ipoteticobirent obirenz con il significato di “terra tra le acque, paludosa” (in riferimento ai fiumiMugnone eAffrico), collegato con l'accadicobirent.[4] Ipotesi molto fantasiosa quella di Semerano e priva di valore storico: la parolabirentz non è attestata in etrusco e il nome etrusco dell'insediamento preromano non è conosciuto.

In realtà Florentia ha subito lo stesso passaggio lessicale verso l'italiano moderno diflos-floris in "fiore", divenendo prima Fiorenza (italiano medievale, attestato ad esempio nellaDivina Commedia) e poi Firenze. Nelle lingue straniere è rimasta invece una dizione più fedele all'originale latino (ad esempioFlorencia in spagnolo,Florence in francese e inglese,Florenz in tedesco oFlorenția in rumeno).

Primi insediamenti

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Piazza della Repubblica, antica piazza del Campidoglio centro di Florentia, si vedono il decumano maximo (via Strozzi) e Via del Campidoglio
La stessa area di Piazza della Repubblica al tempo romano, plastico presso ilMuseo di Firenze com'era

Tracce di sepolture dell'Età del Rame sono state individuate nell'area del centro storico di Firenze traPiazza della Signoria ePiazza della Repubblica.

Con l'Età del Ferro l'area fiorentina è interessata da insediamentivillanoviani, che sono testimoniati dalle sepolture dell'VIII secolo a.C. trovate tra il1892 e il1906 nel centro storico, verso via de' Vecchietti e sotto l'odierno ex-Gambrinus, inpiazza della Repubblica.

L'area in cui sorgerà Firenze ebbe un notevole sviluppo in epoca etrusca, come documenta per esempio laTomba della Montagnola, aSesto Fiorentino.L'areale del primo insediamento era probabilmente quello in cui era più facile ilguado dell'Arno per la minor distanza tra le due sponde. Inoltre la posizione sullo spartiacque tra la confluenza degli affluenti dell'Arno,Mugnone eAffrico, dava all'area una quota leggermente superiore al resto della piana, probabilmente paludosa.

La zona fu interessata da una continuità d'insediamento anche in epoca successiva, visto che assicurava la possibilità di collegamento dell'Etruria interna con la città diFiesole. Risulta probabile che gliEtruschi di Fiesole abbiano reso stabile l'attraversamento del fiume con una passerella di legno o un traghetto, nel punto in cui l'Arno si restringe (zona delPonte Vecchio), forse anche per controllare militarmente un punto così strategico che tra l'altro si trova tra l'alto corso dell'Arno, ilValdarno aretino, ed il basso corso che conduce versoPisa e il mare. Dai reperti trovati sul fondo dell'Arno (lastre di pietra) si può dedurre la grandezza e la tipologia della passerella: era infatti in legno montato su pile di pietra[5]. L'interesse etrusco per la viabilità della valle dell'Arno è testimoniato anche dall'insediamento diGonfienti, aPrato.

Dopo l'espansione romana in Etruria e nellapianura padana, l'insediamento del guado probabilmente crebbe, anche perché lavia Cassia, per un certo periodo, attraversò l'Arno proprio nell'area fiorentina, forse proprio nella zona dell'attualePonte Vecchio.

Alcuni scavi hanno individuato edifici civili romani e un cerchio murario a lato delle mura del1333, abbattute durante lo scempio delXIX secolo per fare posto aiviali di Circonvallazione.

Dall'odiernaPiazza Donatello in direzione est verso il torrente Affrico sorgeva probabilmente un agglomerato urbano forse etrusco-romano che era l'espansione verso l'Arno della Fiesole romana a difesa del ponte etrusco che attraversava l'Arno all'altezza dell'odierna frazione diRovezzano, già citato dagli storici medievali comeGiovanni Villani

«l'antico ponte de' Fiesolani, il quale era da Girone a Candegghi [oggi Girone e Candeli, frazioni fiorentine] : e quella era l'antica e diritta strada e cammino da Roma a Fiesole»

(G. Villani Nuova Cronica Lib.II Cap. XX)

Questo agglomerato era forse un avamposto costruito al tempo della guerra civile traGaio Mario eLucio Cornelio Silla vinta dal partito di quest'ultimo che provvide poi alla conquista della colonia fiesolana favorevole al partito di Mario.

La decadenza di Fiesole dopo l'80 a.C., dette, probabilmente, un nuovo impulso all'insediamento a valle. Dopo la disastrosa avventura diCatilina, che si concluse tragicamente nel62 a.C. aPistoria (Pistoia), che vide di nuovo i municipi etruschi confederati controRoma, la città etrusco-romana acquisì sempre più valore strategico data la sua posizione geografica tra il fiume e la collina. Nello stesso annoCesare ordinò la costruzione di uncastrum per controllare la città di Fiesole a causa della grande quantità dicatilinari

La fondazione della colonia

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Battistero, sarcofago romano con rappresentato laCaccia di Meleagro

Incerta è la data della fondazione della colonia di Florentia che nel tempo è stata variamente attribuita, a parte riferimenti mitologici[6], aSilla[7], aGaio Giulio Cesare o aOttaviano.Gli storici sono concordi nel datare al59 a.C. la fondazione dellacolonia romana di Florentia. IlLiber Coloniarum attribuisce ad unalex Iulia agris limitandis metiundis, voluta da Gaio Giulio Cesare, la volontà di far nascere un nuovo impianto urbano in questo tratto della valle dell'Arno, là dove traversava il fiume all'altezza diPonte Vecchio.

Al secondo triumvirato risale invece l'effettivo impianto della città e la centuriazione del suo territorio[8], per poter sistemare i veterani per mezzo dell'assegnazione di terreni.

Come consueto nella fondazione di nuovi insediamenti, la città ed i suoi dintorni vennero definiti secondo un preciso piano che coinvolgeva l'impianto urbano ed in territorio agricolo.Per la città fu seguita la regola ideale dell'orientamento secondo gli assi cardinali, mentreil territorio circostante fu sistemato tenendo conto della conformazione idraulica, ruotando gli assi secondo quanto conveniente.Dalle foto aeree, ancora oggi, si possono distinguere ilcardo massimo orientato Nord-Sud (da Via Roma all'Arno), e ildecumano massimo orientato Est-Ovest (l'attuale percorso diVia Strozzi e Via del Corso) che si incrociavano all'altezza dell'attualePiazza della Repubblica sede delForo della città e delCampidoglio, circondati dai principali edifici pubblici e templi.Durante i secoli dell'Impero infatti, la città si arricchi di tutti quegli edifici ed infrastrutture che caratterizzano le città romane: unacquedotto (dal Monte Morello), due terme, un teatro e un anfiteatro, sorto fuori dalle mura, come era consueto.

Gli edifici romani

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Rappresentazione divendemmia e "nave oneraria" su un rilievo romano reimpiegato nel Battistero

Secondo il Guicciardini i romani che costruirono Florentia erano:

«[...] non gente inutile e seditiosa ma uomini militari [...] che con la virtù delle arme e felicità delle vittorie meritorono questi premii [...]»

Al dio Marte, secondo la tradizione militare, fu dedicato naturalmente il tempio principale della città da sempre identificato con ilBattistero, il cambio del patrono è stato sottolineato anche daDante nell'Inferno:

«I' fui de la città che nel Battista mutò il primo padrone»

(Dante Inf. XIII, 143)

Ed ancoraLorenzo Ghiberti nella suaCronaca del XV secolo esclama:

«Dunque dovrem nei sempre rammentarci che qui Marte aveva altari ed incensi? Dove adesso giganteggia il quadrangolar Campanile a lato della maestosa Cupola del Duomo, poco presso v'ebbe Gradivo il suo tempio che ancora vi esiste.»

Gradivus (colui che va) era uno dei vari nomi o attributi del Dio Marte, ma lo stesso autore-artista indica nel Battistero il vecchio tempio pagano cristianizzato:

«L'elegante tempio di Marte, ammirazione ancora dei presenti quantunque a fronte della mole sublime del Duomo, presenta i suoi lati ottagoni[...][così] che ovunque avesse spirato il vento dovesse stendersi il braccio ferreo del Dio guerriero.»
Evoluzione storica dell'impianto urbano di Firenze dal I al XVIII secolo

La città, nel frattempo si stava allargando in tutte le direzioni; verso nord nell'area religiosa del Tempio di Marte e poi l'anticachiesa di Santa Reparata, verso sud fino al fiume e anche oltre l'Arno dove si stanziò una colonia di commerciantisiriani all'interno della quale si svilupparono i primi nuclei dicristiani della città.

Ma più che altro la città si estese verso est come testimoniano le fondazioni di edifici civili e resti di terme del periodo imperiale, scoperti durante gli scavi inpiazza della Signoria, ma soprattutto nella discesa che porta alla sottostantepiazza San Firenze.Su questo declivio naturale i romani avevano costruito ilTeatro della città (I secolo d.C.), che affiora da sottopalazzo Vecchio epalazzo Gondi. Dove a lungo ha avuto sede ilTribunale verosimilmente si trovava laskené e versopiazza della Signoria le gradinate per il pubblico. Poco distante, fuori dalle mura, sono state trovate le tracce di unTempio di Iside (II secolo d.C.), scavate tra l'ottobre e il dicembre2008.

Bassorilievo ritrovato sotto l'ingresso del cinema Gambrinus rappresentante unaDivinità fluviale; tale icona, che probabilmente rappresenta l'Arno, era situata in una scalinata che si ritiene appartenere al pozzo coevo alla fondazione della città.

Le fondazioni dellemura, con torri difensive, sono state rinvenute sottovia del Proconsolo e secondo gli scavi più recenti risalirebbero al periodo tra il30 e il15 a.C. Erano spesse in media due metri e circondavano un'area di circa 20 ettari. Altri resti romani sono stati trovati sotto il vicinopalazzo dell'Arte dei Giudici e Notai. Sotto lachiesa di Santa Felicita si trova un tratto della via Cassia[senza fonte].

Una delle poche strutture effettivamente ancora riconoscibili in laterizio romano è quella dell'Anfiteatro, che si trovava fuori dalcastrum cesariano, nell'attuale quartiere medievale diSanta Croce.

Il primo che fece uno studio approfondito su questa struttura fu l'eruditoDomenico Maria Manni che nel1746 pubblicò il libroNotizie istoriche intorno al Parlagio ovvero anfiteatro di Firenze.

Circondato da una strada che, opportunamente, era chiamata sin dal Medioevo via Tórta, l'anfiteatro di Florentia era di medie proporzioni (circa 20.000 posti, contro gli 87.000 delColosseo), forse a testimoniare l'esiguità della popolazione locale, ma perfettamente riconoscibile nelle sue strutture portanti, anche se qui, come in altri casi (es. l'anfiteatro di Lucca), la sovrapposizione di case medievali ha chiuso gli antichi archi (ifornices) e sfruttato tutti gli spazi del piccolo anfiteatro.

Nell'Ottocento alcuni nomi delle vie attorno a piazza della Repubblica furono scelti in base ai ritrovamenti romani nel sottosuolo:via delle Terme, via del Campidoglio,via di Capaccio (cioè delCaput Aquae, dello sbocco dell'acquedotto, cheNuova Cronica diGiovanni Villani è assegnato aMacrino, generale diCesare[9]).

I dintorni di Florentia

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Verso sud Florentia confinava con una zona di ville e bagni termali, zona che ancora oggi porta il nome diBagno a Ripoli, comune delChianti, contiguo alla città odierna, ma in epoca romana luogo di divertimento e riposo come si vede dai ritrovamenti di ville e complessi termali. Ma la testimonianza più interessante dell'Etruria romana è la bellissima zona archeologica di Fiesole, con il teatro quasi integro e le terme, già di epoca repubblicana, che furono abbellite sotto gli imperatoriClaudio eSettimio Severo.

A Nord della città passava lavia Cassia e, come in molti altri casi nelle città di origine romana, alcune frazioni hanno preso il nome dalla distanza, in miglia romane, dalla città; nel caso di Florentia, in direzione nord-ovest si trovano, dal terzo miglio in poiTerzolle (ed anche Le Tre Pietre), Quarto, Quinto,Sesto Fiorentino eSettimello.

La città medievale non si sovrappose subito all'antica Florentia: ancora nel '400 Guicciardini testimonia le ancora visibili vestigia di Florentia.

«[...] che ancora appariscono dagli edifici fatti da loro [i romani] fanno certo inditio che è principii de la città fussino assai magnifici, maxime el Tempio di Marte [...] e gli aqueducti fatti più per pompa e imitatione di Roma che per necessità [...]»

Quindi, al crescere della sua importanza, Florentia conAdriano fu raggiunta dallavia Cassia che la unì alla rete viaria dell'Impero.SottoDiocleziano fu innalzata aCorrector Italiae cioè capitale dell'Etruria settentrionale e dell'Umbria, e fu preferita a città ben più antiche come le etrusche Fiesole,Arezzo ePerugia.

Statua diErcole trovata presso via del Capaccio

Centuriazione

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Come tutte le colonie romane, anche per Florentia venne eseguita lacenturiazione del territorio circostante ed in particolare di quello pianeggiante e presumibilmente paludoso ad ovest della città che fu contemporaneamente bonificato per poter ricavare appezzamento da assegnare ai legionari veterani.Le tracce della centuriazione sono ancora visibili, per esempio sulla cartografia IGM (anche se lo sono ancora di più osservando le edizioni fino agli anni '50, prima che l'espansione urbana aggredisse in modo rilevante la piana tra Firenze eCampi ed oltre).La regolarità geometrica dei campi nelle poche zone ancora non urbanizzate è un'eredità dellavasta bonifica romana, connessa alla colonia diFlorentia, che si estendeva su tutta la piana tra Firenze e Prato ricollegandosi alla centuriazione diPistoriae (Pistoia).

Dalle risultanze cartografiche è stato possibile ricostruire lo schema della centuriazione nel suo insieme, fatto da quadrati di circa 710 metri di lato[10]

Florentia cristiana

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Al tempo della decadenza dell'Impero romano, Florentia era una città florida grazie al commercio. L'Arno, come testimoniaStrabone, era un fiume ancora navigabile e all'altezza dell'odiernapiazza de' Giudici (altri situano il porto nella successivapiazza Mentana) c'erano delle banchine, più o meno dove oggi c'è ilCircolo della Canottieri Firenze, per il carico e lo scarico delle merci nella zona che ancora oggi si chiama la Dogana.

Ma il benessere economico attirò inevitabilmente anche le scorrerie dei re barbari che imperversavano in Italia: nel405 o nel406 fu assediata dagliOstrogoti diRadagaiso, e di nuovo nel542 dagli stessi Ostrogoti stavolta comandati dal reTotila[11].

Totila fa distruggere Florentia nel542 (in realtà si trattava di una leggenda medievale ma nella realtà storica Totila non riuscì affatto ad espugnare Florentia).

ConCostantino ilCristianesimo era diventata religione di Stato, ma l'affermazione della religione cristiana a Florentia non fu facile né indolore.
Le borgate dell'Oltrarno, dove viveva una nutrita comunità di commercianti orientali, soprattutto siriani, furono la culla delle nuove religioni, sia ilMitraismo, sia il culto egiziano della deaIside (un tempio a lei dedicato si trovava inPiazza San Firenze), sia ilCristianesimo. Queste borgate erano comunque una zona periferica della città, come scrive il nobile Guicciardiniabitato da gente vile; il centro della città, invece, era in mano alle famiglie patrizie legate alla vecchia religione.

Pavimento dellaChiesa di Santa Reparata

Le religioni orientali di stampo misteriosofico, per via della presa che facevano sulla"gente vile", preoccuparono il patriziato di Florentia, ma il pericolo maggiore era costituito dall'ascendente che i capi religiosi del cristianesimo avevano sulle folle.

Florentia annoverò così i primi martiri della città. Il vescovo d'origine sirianaMiniato (III secolo) fu uno dei più celebri: le sue ossa sono sepolte nella chiesa d'oltrarno diSan Miniato al Monte a lui dedicata dopo il suo martirio avvenuto nell'Anfiteatro. Già nelIV secolo esiste una prova documentata di unvescovoFelice, anche se una vera organizzazione diocesana a Firenze fu possibile solo pochi decenni dopo conSan Zanobi (337 - 417).

Con il protrarsi delle invasioni straniere, daiBizantini aiLongobardi, la Florentia romana decadde.In seguito, nel periodo carolingio, la città fu rifondata daCarlo Magno eSant'Ambrogio curò la struttura clericale della città e nominò i nuovi vescovi.[Che c'entra Sant'Ambrogio (che visse nel IV secolo) con la rifondazione di Carlo Magno (che visse tra VIII e IX secolo)?]

Florentia cominciò ad assumere un'importanza che non aveva mai avuto in precedenza, ma era nata un'altra città:Firenze.

La progressiva scomparsa dellaFlorentia romana

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Resti delle Terme romane sotto laTorre della Pagliazza

Tra il I e il II secolo la città fece parte pienamente del vasto e organizzato sistema commerciale dell'impero romano, grazie anche al porto fluviale, che consentiva commerci fino conPisa. Gli scavi archeologici hanno documentato, tra l'altro, scambi con laGallia e l'Africa. Nel tardo impero la città fu coinvolta nelle generale crisi, anche economica, dell'impero. Nel VI secolo con le guerre greco-gotiche e la conquista longobarda si aggravò definitivamente la situazione di generale ripiegamento, con l'interruzione dei traffici commerciali ed il generale impoverimento[12].Tra il VI e l'VIII secolo, probabilmente, entrò in crisi anche la struttura urbanistica della città, con il calo demografico, l'abbandono delle aree più esterne ed il degrado generale e progressivo di tutti gli edifici e delle mura.

A partire dall'XI secolo la nuova crescita edilizia lascia poche vestigia del passato. I resti del teatro, delle terme dell'anfiteatro e di altri edifici furono inglobati in nuovi edifici o usati come fondamenta. La piazza del Foro fu densamente edificata e diventò in seguito parte delGhetto, intorno alla piazza delMercato Vecchio.

Con la sistemazione sabauda della piazza del Mercato Vecchio, al tempo di Firenze capitale d'Italia (il cosiddettoRisanamento), il Ghetto fu abbattuto e con questo anche le più importanti vestigia del Campidoglio e del Foro sono scomparse. Dei ritrovamenti fatti durante tali lavori, furono fatti solo sommari rilievi e le testimonianze raccolte dall'architettoCorinto Corinti.

Arte romana a Firenze

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Contrariamente a quanto si possa immaginare, la quasi totalità diarte romana presente oggi a Firenze, a parte alcuni rari esempi di sarcofagi citati poco sopra, non apparteneva a Florentia, ma venne portata daRoma all'epoca deiMedici e deiLorena. Vengono da Roma la collezione di statue antiche che decorano laLoggia dei Lanzi, laGalleria degli Uffizi,Palazzo Pitti e ilGiardino di Boboli, compreso l'obelisco. L'altro obelisco romano della città, che si trova inPiazza Santa Trinita di fronte alla chiesa omonima, viene dalleTerme di Caracalla, dono dipapa Pio IV al granducaCosimo I. Le collezioni romane delMuseo archeologico nazionale hanno varia provenienza e furono in gran parte convogliate in città tra Otto e Novecento, ad esclusione dei materiali accolti nel cosiddetto "cortile dei Fiorentini"[13].

Note

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  1. ^De Marinis, G. Becattini M.,Firenze ritrovata, in "Archeologia viva", XIII, n.s. 48, nov.-dic.1994, pp. 42-57
  2. ^F.Castagnoli,La centuriazione di Florentia, in «Universo», XXVIII, 1948.
  3. ^ MonrifNet,Perché Firenze si chiama così: la Crusca risponde - La Nazione, suFirenze - La Nazione - Quotidiano di Firenze con le ultime notizie della Toscana e dell’Umbria.URL consultato il 16 maggio 2016.
  4. ^G. Semerano:Le origini della cultura europea
  5. ^Museo dei Ragazzi, Florentia
  6. ^Particolarmente mirabolante è quella riportata daRaffaello Gualterotti nel suoDella descrizione del regale apparato fatto nella nobile città di Firenze per la venuta, e per le nozze della serenissima madamaChristina di Loreno moglie del serenissimo donFerdinando Medici terzo gran duca di Toscana stampata a Firenze nel 1589, ed in cui scrive:... la fondazione della prima città di Firenze, della quale si è havuto in diversi tempi molte dubitazioni & opinioni differenti: perciocché alcuni hanno voluto, che già fusse fondata, e di abitanti ripiena, dal più anticoErcole detto il libico [...] per la toscana passando ci fondasse città, e rasciugasse l'acque dannose, e particolarmente aprisse il corso a l'acque stagnanti del fiume d'Arno, facendo la rottura dellaGonfolina: & alla città di Firenze desse principio...
  7. ^Tra i primi daFrancesco Guicciardini che nel suo trattato delleCose Fiorentine (1441) affronta il problema dell'origine di Florentia, anche se in modo piuttosto contraddittorio, scrive:...tengo per certo che non da quelli Romani che Sylla o altri aveva mandato a Fiesole, ma che nel luogo medesimo dove ora è Firenze fussi mandata una colonia che edificò questa città... , ma poi, più avanti...né dubiterei dire che questa colonia, mandata da Roma nel luogo proprio dove è ora Firenze, fussi più presto mandata da Sylla che da altri...
  8. ^F.Castagnoli,op. cit., 1948.
  9. ^
    «Macrino fece fare il condotto dell'acqua in docce e in arcora, faccendola venire di lungi a la città per VII miglia, acciò che la città avesse abondanza di buona acqua da bere, e per lavare la cittade; e questo condotto si mosse infino dal fiume detto la Marina a piè di monte Morello, ricogliendo in se tutte quelle fontane sopra Sesto, e Quinto, e Colonnata. E in Firenze faceano capo le dette fontane a uno grande palagio che si chiamava termine, capud aque, ma poi in nostro volgare si chiamò Capaccia, e ancora oggi in Terma si vede dell'anticaglia.»

    (G. Villani Nuova Cronica Lib. II Cap. I)

  10. ^F.Castagnoli,La centuriazione di Florentia, in «Universo», XXVIII, 1948, pp. 361-368.
  11. ^Paolino di Milano,Vita Ambrosii, 50 (per l'assedio di Radagaiso, che comunque non riuscì ad espugnare la città per l'arrivo di Stilicone); Procopio di Cesarea,De Bello Gothico, III,5 (per l'assedio di Totila, che anche in questo caso non riuscì ad espugnare la città).
  12. ^R. Francovich, F. Cantini, E. Scampoli, J. Bruttini,La storia di Firenze tra tarda antichità e medioevo. Nuovi dati dallo scavo di via de' Castellani, in "Annali di storia di Firenze",II,2007.
  13. ^Cortile dei Fiorentini

Bibliografia

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  • Discorsi diVincenzo Borghini,Dell'origine della Città di Firenze, (1584), Volume 1, a cura di Domenico Maria Manni, Società tipografica de'Classici italiani, 1808
  • D. M. Manni,Notizie istoriche intorno al Parlagio ovvero Anfiteatro di Firenze, Firenze 1746
  • G. F. Gamurrini,Rapporto del Regio Commissario, commendator Gamurrini (materiali dal tempio di Iside), inNotizie degli Scavi 1886, p. 177
  • L. A. Milani,Pozzo praticabile presso le Terme e il Campidoglio nel foro Fiorentino, inNotizie degli Scavi 1893, pp. 493–496
  • D. Fraschetti,Il Tempio di Marte e la Chiesa di S. Giovanni Battista, inArte e Storia 27, 1908, p. 182 sgg.
  • A. Guerri,Cenni topografici su Firenze romana, inIllustratore Fiorentino n.s. VI.1-5, 1909, pp. 94–99
  • Corinti C.,Degli avanzi del teatro di Firenze romana, inAtti della Società Colombaria, Firenze. 1924
  • Maetzke G.,Florentia (Firenze). Regio VII - Etruria, Italia romana: Municipi e Colonie, I, 5, Roma. 1941
  • Hardie C.,The Origin and Plain of Roman Florence,Journal of Roman Studies 1965, LV, pp. 122–140
  • F. Chiostri,L'acquedotto romano di Firenze, Firenze 1973
  • E. Mensi,La fortezza di Firenze e il suo territorio in epoca romana, Firenze 1991
  • P. Degl'Iinnocenti,Le origini del Bel San Giovanni. Da tempio di Marte a battistero di Firenze, Firenze 1994
  • G. Capecchi (a cura di),Alle origini di Firenze. Dalla Preistoria alla città romana, Firenze 1996.
  • Martini F., Poggesi G., Sarti L. (a cura di),Lunga memoria della piana, L'area fiorentina dalla preistoria alla romanizzazione, Guida alla mostra, Firenze. 1999
  • F. Salvestrini,Libera città su fiume regale. Firenze e l'Arno dall'Antichità al Quattrocento, Firenze 2005
  • Francesco Maria Petrini,Florentia Ostrogota, in V. D'Aquino – G. Guarducci – S. Nencetti – S. Valentini (edd.), Archeologia a Firenze: Città e Territorio: Atti del Workshop. Firenze, 12-13 Aprile 2013, “Archeologia a Firenze: città e territorio”, Oxford 2015, pp. 225-246.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  1. ^Gianfranco Caniggia, Lettura di Firenze, conferenza presentata nel 1984 al Politecnico di Zurigo, convertita in video nel 2021, sutube.switch.ch.
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