| Flauto traverso | |
|---|---|
| Informazioni generali | |
| Origine | Medio oriente[1] |
| Invenzione | XIII secolo |
| Classificazione | 421.12 Aerofoni labiali |
| Uso | |
| Musica medievale Musica rinascimentale Musica barocca Musicagalante eclassica Musica europea dell'Ottocento Musica contemporanea Musicajazz eblack music Musicapop erock Musica folk Bande musicali | |
| Estensione | |
| Ascolto | |
Ilflauto traverso è un genere diflauto, unostrumento musicale della famiglia deilegni (quindi unaerofono).
Il suo nome (anticamentetraversiere otraversa) deriva da traverso proprio perché si suona di lato. Nella sua forma moderna, il flauto traverso è costruito normalmente in metallo. Ha forma cilindrica nel corpo centrale e nel trombino, leggermente conica nella testata. L'esecutore, detto flautista, suona soffiando nel foro d'imboccatura e azionando un numero variabile di chiavi (aperte o chiuse), che aprono e chiudono dei fori praticati nel corpo dello strumento, modificando così la lunghezza della colonna d'aria in vibrazione contenuta nello strumento stesso e quindi variando l'altezza del suono prodotto.
L'emissione del suono è dovuta all'oscillazione della colonna d'aria che, indirizzata dal suonatore sull'orlo del foro d'imboccatura, forma vortici che ne provocano l'oscillazione dentro e fuori dal foro mettendo in vibrazione l'aria all'interno dello strumento.
La forma moderna del flauto (cilindrico, a dodici o più chiavi) è dovuta alle modifiche applicate ai flauti barocchi (a loro volta derivanti da più antichi flauti a sei fori) dal tedescoTheobald Boehm (1794-1881) e ai successivi perfezionamenti ideati dai fabbricanti di scuola francese.

I flauti traversi moderni sonostrumenti inlegno o più comunemente inmetallo (alpacca placcata argento,argento,oro,platino) composti da 3 parti:
I tre pezzi vengono montati assieme tramite degli innesti a baionetta: lo strumento montato è lungo circa 70 centimetri con un diametro interno di circa due centimetri (lo spessore del materiale, nei flauti di metallo, è inferiore al millimetro, mentre è di alcuni millimetri per i flauti in legno). La testata è inserita nel corpo tramite un innesto lungo alcuni centimetri, che viene usato come dispositivo per intonare: variando l'inserimento della testata nel corpo si regola la lunghezza complessiva dello strumento e, di conseguenza, l'intonazione.

Latestata è la parte del flauto traverso dove il flautista soffia per produrre il suono.Nella testata sono presenti diverse parti, visibili e non visibili.
Tra quelle visibili abbiamo:
Tra le parti più nascoste abbiamo:
I materiali in cui sono costruite le testate sono generalmente:
La forma esatta di una testata non è cilindrica, ma è tronco-conica (per essere più esatti una forma parabolo-conica) con una apertura molto piccola, circa 1°; è per questo che appare cilindrica. Questa è una delle principali innovazioni diTheobald Boehm, che permise di fabbricare flauti dal corpo cilindrico (in precedenza il corpo era conico) mantenendo l'intonazione delleottave.
L'innesto della testata nel corpo del flauto è a baionetta e scorrevole: questo è usato per variare la lunghezza effettiva dello strumento ed intonarlo, visto che (soprattutto per i flauti di metallo) al variare della temperatura l'intonazione dello strumento può variare anche di un semitono. In passato erano in uso flauti con innesti molti lunghi che potevano variare l'intonazione di diversi toni per adattarsi alla varietà di diapason in uso all'epoca: questi avevano il serio difetto di produrre strumenti non più intonati all'interno dell'ottava e sono caduti in disuso.
La testata, essendo la parte del flauto traverso dove viene generata la vibrazione dell'aria, è anche la parte che contribuisce in maggior misura al timbro ed alla qualità del suono di tutto il flauto traverso.
Tra le innovazioni costruttive degli ultimi anni, vi è il “caminetto esteso”, brevettato dal costruttore di flauti e ottavini Kanichi Nagahara. Questo particolare tipo di caminetto è esteso alla boccola eliminando la linea di saldatura tra le due componenti. Questa innovazione consente di avere un suono più omogeneo, dal momento che ci si trova ad avere lo stesso materiale su entrambe le superfici. A detta del costruttore, l’effetto può essere paragonato a quello di avere entrambe le parti costituite dallo stesso materiale. Ad esempio, una testata in argento con un caminetto esteso in oro 18k produce un suono simile ad una testata con boccola e caminetto in 18k con il vantaggio di una minore spesa.
Sia la testata che tutte le parti che la compongono possono avere pesi, materiali e spessori differenti. Persino il tappo comunemente in sughero può essere di un altro materiale.La scelta del materiale di costruzione è soggettiva, perché segue le necessità del flautista: solitamente, materiali più leggeri o con densità minori producono un suono più brillante, mentre materiali più densi oppongono più resistenza nell’emissione dell'aria. Tutto ciò dipende da tantissimi fattori sia stilistici, sia propriamente fisici, sia personali.
Tra i costruttori di testate odierni più importanti vanno sicuramente citati l’italianoSalvatore Faulisi, il tedesco J. R.Lafin e la figlia Julie Lafin, il tedesco TobiasMancke e il coreanoSongArchiviato il 10 maggio 2021 inInternet Archive.. Tutti loro, negli anni di operato, hanno sviluppato delle peculiarità in ogni loro testata che comprendono il colore del suono che si ottiene, i materiali scelti e le quasi infinite combinazioni per la costruzione delle diverse parti, dai diversi tipi di legno ai diversi tipi di metalli preziosi, le diverse dimensioni e le diverse forme del foro d’insufflazione, i diversi spessori, la presenza o meno di “baffetti” sulla boccola come gli “Adler” presenti sulle testate Lafin e quelli denominati “Tsubasa” nelle testate della fabbrica giapponeseMuramatsu, e così via.
Sostituendo la testata del flauto con un'altra di un costruttore differente rispetto a quello del corpo e del trombino del flauto, o con una testata fatta con materiali diversi (es. testata d'oro su flauto d'argento, testata di argento su flauto di alpacca, o addirittura testata di legno su flauto d'argento), si cerca di migliorare il suono del flauto, e/o per adattarlo meglio alle caratteristiche del flautista.
Il corpo centrale del flauto traverso ne costituisce la parte più lunga.
Esso si compone di 16 chiavi e 14 fori, costituendo la parte principale della meccanica su cui agiscono le dita. Esistono due tipologie di meccanica: a fori chiusi, detto sistema tedesco, o a fori aperti, detto anche sistema francese.
Le chiavi della meccanica possono essere disposte in tre modi. Esse riguardano le chiavi del sol che possono essere allineate al resto delle chiavi, leggermente fuori linea o del tutto fuori linea. Lo spostamento delle chiavi del "sol", aiuta chi ha una mano più piccola al raggiungere la tastiera più comodamente.
Altre chiavi che possono essere aggiunte su richiesta del committente sono: la chiave del "mi snodato" o "mi meccanico", un dispositivo che facilita l'emissione della terza ottava dello strumento; la cosiddetta chiave del trillo del do diesis, le cui funzioni sono molte di più, poiché non facilita soltanto l'esecuzione in prima e seconda ottava del trillo si-do diesis, ma permette anche di suonare il do diesis delle suddette ottave in maniera più ricca di armonici, permette di fare un trillo sol-sol diesis in terza ottava più intonato, permette l'esecuzione del trillo sol-la della terza ottava dello strumento senza ricorrere agli armonici della seconda ottava, permette l'esecuzione di tremoli, permette un più facile attacco del sol diesis della terza ottava dello strumento sul pianissimo, e altro ancora; e, infine, la chiave del trillo sol-la in seconda ottava, quasi scomparsa, ma presente in alcuni flauti costruiti dalla fabbrica giapponese Muramatsu.
Iltrombino o (imitando l'inglese)piede è la parte terminale del flauto traverso. Questo estremo, ad uso esclusivo del mignolo destro, è adibito allechiavi di Mi♭, Do♯, e Do naturale, ma in alcuni casi anche del Si. Ilcorpo centrale si collega ad esso tramite untenone metallico. A volte, a imitazione del termine inglese, viene dettopiede.
Esistono due versioni di trombino: in Do (la più comune) porta tre chiavi comandate da un gruppo di leve, azionate con il mignolo della mano destra, che permettono di produrre le note Do3 Do♯3 (ottava grave) e Re♯3 (ottava grave e intermedia). Più rari sono i trombini discendenti al Si (Si2) essi sono più lunghi e hanno una chiave addizionale che viene comandata da una leva dedicata, inserita nel gruppo che comanda le altre chiavi. Oltre alla produzione del Si2, questa chiave, se presente, facilita notevolmente anche l'emissione del Do6 (la nota più alta dell'estensione standard del flauto).

Il più usato dei flauti (flauto traverso in Do) possiede un'estensione che va dal Do centrale (Do3) o da un semitono sotto Si2 fino al Re6 e comprende quindi più di 3 ottave.
I flauti moderni possono raggiungere un'estensione di tre ottave e mezza, e alcuni flautisti sono in grado di andare oltre e di emettere il Sol6 o addirittura anche al La immediatamente successivo : un flautista professionista può anche arrivare a toccare un Do7. Questa quarta ottava è molto scomoda sia per emissione che per diteggiatura (quasi impossibile su strumenti d'epoca), è per questo poco usata nel repertorio flautistico, anche se negli anni recenti alcuni compositori hanno spesso usato il Do6, Do#6 e Re6.

Il flauto traverso ha un suono limpido anche se un po' freddo, ma la brillantezza del suotimbro lo ha reso adatto, per esempio, a imitare il canto degli uccelli, caratteristica usata in molti brani di diversa provenienza: esempi nella musica classica sono il concertoIl cardellino diAntonio Vivaldi, il concerto nellaSinfonia pastorale diLudwig van Beethoven e la parte dell'uccellino Sasha inPierino e il lupo diSergej Prokof'ev; nella musicajazz il branoConference of the birds diDave Holland e il branoserenade to a cuckoo diRoland Kirk; nellamusica popolare irlandese la gigaLark in the morning (normalmente affidata al flauto traverso irlandese a sei fori).
Inoltre, la sua discendenza popolare (non bisogna dimenticare che, essendo uno degli strumenti di più facile fabbricazione, il flauto è anche uno dei più antichi e diffusi nella musica popolare) faceva sì che il flauto evocasseambienti pastorali e bucolici, molto frequentati in musica e nelle arti in genere dalXVI alXIX secolo: si vedano a questo proposito la già citataSinfonia pastorale e la raccoltaIl pastor fido, opere che già nel titolo rivelano la loro ispirazione e che contengono importanti parti per flauto (la seconda è una raccolta di sei sonate per strumento melodico ebasso continuo attribuite a lungo adAntonio Vivaldi, ma nuovi studi le hanno attribuite aNicolas Chédeville[2]).

Il suono viene prodotto dal flusso d'aria che si frange contro lo spigolo del foro di insufflazione presente sulla testata. In questo modo viene eccitata la colonna d'aria all'interno del tubo e ha inizio la vibrazione sonora. L'emissione di note di diversa altezza avviene chiudendo i fori, tramite le "chiavi" (i tasti) e controllando in questo modo l'altezza della colonna d'aria che viene messa in vibrazione.Le chiavi possono essere forate, per permettere effetti diglissato (passaggio da una nota all'altra senza salti tonali) ed una maggiore proiezione di suono.
L'emissione del suono, nel flauto, può essere variamente modificata. Oltre alle tecniche standard che consentono illegato estaccato, ottenute occludendo con la lingua il flusso d'aria, si hanno i cosiddetti doppi e tripli staccati: poiché la ripetizione della consonante/t/ oltre una certa velocità risulta molto difficoltosa, se non impossibile, la si alterna alla consonante/k/, raggiungendo in questo modo velocità anche molto elevate. L'uso del doppio e triplo staccato è cambiato secondo il gusto delle epoche: nel rinascimento e nel barocco, ad esempio, le consonanti velari/k/ e/g/ erano considerate aspre, adatte solo a certi tipi diaffetti, e in loro vece si preferivano altre articolazioni più morbide come "did'll" (per gruppi pari) e "did'ldi" (per le terzine)(Quantz), "teré" (tipico quando un levare breve si appoggia a un battere più lungo), "téretere", "térelere" etc.
Un effetto molto suggestivo è ilfrullato (ted.Flatterzunge,fr.frappé otrémolo dental), tecnica che consiste nel soffiare pronunciando contemporaneamente le consonanti "tr", "dr" o "vr" per far vibrare la parte anteriore della lingua oppure la consonante "r" (pronunciata come la "r" francese) per far vibrare la parte posteriore della lingua.
Un'altra tecnica eterodossa in uso nella musicajazz erock, introdotta dal polistrumentista afroamericanoRoland Kirk e resa famosa dal flautista britannicoIan Anderson, leader deiJethro Tull, consiste nel cantare contemporaneamente all'emissione del suono. La nota cantata può essere all'unisono con quella emessa dallo strumento, ma anche a distanza di una terza maggiore, una quarta o una quinta. Il timbro dello strumento ne risulta assai modificato, diventando più scuro e pastoso ma con effetti stridenti soprattutto nel registro medio-acuto. Tra i vari gruppiprogressive che hanno adottato questa tecnica in alcuni dei loro brani vanno ricordati iFocus, iDelirium e iNew Trolls nell'albumConcerto Grosso.
Altri effetti particolari ricorrenti in vari generi musicali sono ottenuti utilizzando il suono ottenuto chiudendo con forza le chiavi, soffiando nel flauto senza porlo in risonanza, utilizzando solo la testata o solo il trombino.

Esistono svariati tipi di flauti che si differenziano, oltre che per il materiale, per alcuni aspetti meccanici ed estetici. La famiglia dei flauti traversi ha diversi componenti:
I flauti di uso comune sono, oltre il flauto ordinario, il flauto contralto, l'ottavino, e molto più raramente il flauto basso in Do. Gli altri membri della famiglia, tutti rari o rarissimi, trovano impiego solo nelle orchestre di flauti anche a causa dell'elevato costo e dell'intonazione problematica. I tagli più gravi, a partire dal flauto basso, a causa delle grandi dimensioni, hanno tutti la testata variamente ripiegata (a U per il flauto basso, a triangolo per i tagli superiori) per consentire l'esecuzione; i più gravi devono essere suonati in piedi con l'aiuto di speciali supporti.Il flauto iperbasso ha una lunghezza superiore agli 8 metri.
Ilflauto traverso irlandese è uno strumento in legno molto usato come solista nella musica popolare irlandese e, nelle sue diverse versioni, deriva dal flauto traverso in uso in Europa prima dell'avvento del sistema Boehm. Ne esistono versioni con un numero di chiavi variabile da nessuna (il più popolare, dettoSimple system) fino ad otto (che rendono lo strumento completamente cromatico; alcuni musicisti preferiscono però avere strumenti senza chiavi e con diverse intonazioni come accade per iltin whistle). La versione senza chiavi ha due ottave d'estensione (corrispondenti a quelle del flauto dolce, a partire dal Re) ed è intonata in Re maggiore; tuttavia non è unostrumento traspositore: esattamente come l'ottavino o il traversiere barocco, è in Re perché non possiede gli ultimi fori o chiavi per raggiungere il Do basso e le note scritte corrispondono al suono reale. Poiché le posizioni per le note alterate senza l'aiuto di chiavi sono ritenute scomode o possono essere stonate, questo strumento è praticamente limitato a due sole tonalità (Sol maggiore e Re maggiore). La versione senza chiavi ha sei fori (più due non azionabili all'estremità del flauto); le posizioni non differiscono da quelle del flauto standard (la posizione del Fa produce un Fa♯), fatta eccezione per il Do♯, che viene realizzato chiudendo il foro del medio della mano sinistra: è possibile anche – con diversa posizione – produrre il Do naturale (che permette di eseguire pezzi in Sol). Pare che molti flauti irlandesi attorno al XIX secolo derivassero da flauti standard provenienti dalle bande dell'esercito inglese, a cui venivano bloccate alcune chiavi per ricondurli alla tonalità di Re.
La storia del flauto traverso europeo, in quanto tale, inizia attorno al medioevo (la storia del flauto in generale, per contro, è assai più antica e geograficamente più estesa).

Varie fonti iconografiche e letterarie attestano la presenza di flauti traversi inEuropa almeno dal X secolo. Gli strumenti illustrati appaiono costruiti in un unico pezzo (due per il flauto basso): un tubo cilindrico di legno con sei fori per le dita (non otto come il flauto dolce) più il foro di insufflazione. Dalle immagini si può notare che lo strumento è tenuto spesso alla sinistra dell'esecutore, segno che probabilmente era costruito con tutti i fori perfettamente allineati, permettendo al flautista di scegliere l'orientamento a piacere.
DalX alXIII secolo, tuttavia, lo strumento era piuttosto raro, e pare gli fossero preferiti strumenti dritti, simili alflauto dolce (ma non ancora propriamente flauti dolci, la cui data di nascita pare sia attorno alXIV secolo). Giunto in Europa dall'Asia, quasi certamente dallaCina, attraverso gli scambi culturali mediati dall'impero romano d'Oriente, il flauto traverso divenne popolare inFrancia e inGermania (ed era perciò chiamatoflauto tedesco per differenziarlo dagli strumenti dritti). In questi paesi venne usato nella musica popolare e nella musica di corte (assieme ad altri strumenti quali laviella), ma sarebbe passato più di un secolo prima che si diffondesse nel resto dell'Europa.
La prima citazione letteraria del flauto traverso è del 1285 in una lista di strumenti diAdenet le Roi. A questa citazione segue un silenzio di circa settant'anni, al termine dei quali le fortune del flauto vennero ravvivate (attorno al 1350) da un vento di attivismomilitare. L'esercito svizzero, infatti, adottò il flauto come strumento disegnalazione e questo lo diffuse nel continente. Fu verso il1500 che il flauto traverso venne introdotto anche nelle corti come strumento orchestrale e solista.

Il flauto rinascimentale, chiamato anche, nelXVI secolo, traversa[3], mantenne sostanzialmente la struttura del flauto medievale. Si ha testimonianza dell'esistenza di diverse taglie, come richiedeva lapolifonia allora praticata:"discantus" (oggi detta generalmentesoprano) tagliato in La (La3-Mi6) o Sol (Sol3-Re6),"tenor-altus" (oggi dettatenore) tagliato in Re (Re3-La5),"bassus" (oggi dettabasso) tagliato in Sol (Sol2-Re5). Si tratta di uno strumento dall'aspetto molto semplice: un tubo di legno (di solitobosso osusino o altri alberi da frutto) essenzialmente cilindrico (come il flauto moderno e diversamente dal flauto barocco, conico) provvisto di un foro di imboccatura e sei per le dita, tutti piuttosto piccoli. Era solitamente costruito in un pezzo unico, tranne la taglia più grande, il basso, divisa in testata e corpo per motivi pratici. La taglia media, il tenore, era la più diffusa, anche come strumento solista, mentre il soprano e il basso erano solitamente utilizzati neiconsort, ossia orchestre di sole traverse, composte di un soprano (spesso sostituito da un tenore), due tenori e un basso; i quattro flauti così disposti, cioè uno per ciascuno dei quattro registri vocali, erano in grado di suonare pezzi polifonici originariamente scritti per voci comemadrigali emottetti.
Da quell'epoca sono giunti fino a noi circa 50 strumenti e diverse testimonianze documentali in vari trattati musicali in cui compaiono descrizioni e disegni dello strumento.Tra i più importanti:
Il flauto trova posto nei complessi dimusica da camera spesso sotto forma di strumenti intonati in Re.





Durante il Seicento non abbiamo molte notizie sul flauto traverso, forse a causa del crescente successo del violino come strumento solista e alla concorrenza delflauto dolce; il passaggio dal Rinascimento al Barocco ha anche segnato la fine delle taglie intermedie, poiché il nuovo gusto tendeva a privilegiare la melodia con accompagnamento rispetto alla polifonia tipica del Rinascimento, rendendo quindi obsoleti i consort. Pare che nella prima parte del secolo il flauto sia rimasto nella forma rinascimentale, ma uno strumento anonimo conservato ad Assisi e risalente alla metà del secolo o poco più avanti presenta, pur mantenendo un'intonazione più rinascimentale che barocca, la medesima costruzione in tre pezzi e una chiave dei flauti che iniziano ad apparire in Francia alla fine del secolo e che sono considerati i primi veri flauti barocchi.
Ilflauto barocco, chiamato ancheflauto a una chiave o(flauto) traversiere, subisce molte modifiche ad opera di famiglie di costruttori di legni che dedicano particolare cura nel perfezionarlo, in particolare la famigliaHotteterre alla fine del Seicento. Lo strumento viene diviso in tre pezzi (testata, corpo etrombino) e la cameratura non è più interamente cilindrica come avveniva nel flauto rinascimentale: il corpo e il trombino sono ora conici, restringendosi verso il fondo ("conicità inversa", secondo alcuni, se rapportata a quella dell'oboe, che invece si allarga verso il basso). Ai sei fori del flauto rinascimentale se ne aggiunge un settimo per il mi bemolle, controllato da una chiave chiusa[4]. L'estensione dello strumento, di due ottave e mezza (Re3-La5, ma di norma i compositori non si spingono oltre il Mi5), è ora completamente cromatica. Poco più tardi, intorno agli anni venti del Settecento, il corpo centrale verrà diviso in due parti, di cui quella superiore intercambiabile con altre di diversa lunghezza, dettecorpi di ricambio, per consentire allo strumento di adattarsi ai varidiapason utilizzati nelle diverse corti europee. Per tutto il resto del Settecento e l'inizio dell'Ottocento questo tipo di flauto in quattro pezzi e una chiave rimarrà lo standard più diffuso, anche accanto ai modelli con più chiavi tipici della fine del Settecento.
Il fatto che nel corso del XVII secolo si sia iniziato a costruire i flauti (sia traversi, sia dolci) in tre parti, mentre nel Rinascimento erano costruiti, anche i più grandi, in un pezzo unico o al massimo in due pezzi, riflette un significativo cambiamento nella figura del flautista professionista. Nel Rinascimento gli strumentisti erano al servizio delle corti, e gli strumenti che suonavano non erano di loro proprietà, bensì della cappella di corte. Tutti gli strumenti a fiato costruiti per una stessa cappella erano accordati su uno stesso La[5], ma questo poteva variare moltissimo fra una cappella e l'altra, anche di più di mezzo tono[6]. In seguito, i virtuosi iniziarono a spostarsi da una città all'altra per le loro esibizioni, portando con sé i propri strumenti; per risolvere i problemi legati alla diversità del diapason nelle varie cappelle e al trasporto dello strumento, si cominciò a costruire flauti prima in tre pezzi, come i flauti diHotteterre, e poi in quattro sezioni: per piccole variazioni di accordatura era sufficiente inserire la sezione centrale più o meno profondamente nella testata[7], ma oltre un certo limite era necessario sostituire del tutto la sezione centrale con una di lunghezza diversa e con le distanze tra i fori alterate proporzionalmente. I flautisti dell'epoca barocca possedevano quindi strumenti che avevano una dotazione di due, tre o anche più sezioni centrali intercambiabili, diversamente accordate[8].
Fra i flautisti, oltre che teorici, più importanti del periodo troviamoJacques Hotteterre,Johann Joachim Quantz (autore di un importante trattato, lavorò alla corte diFederico II di Prussia, anch'egli appassionato flautista di cui era l'insegnante),Benedetto Marcello ePierre-Gabriel Buffardin, che fu inoltre maestro di Quantz, cui probabilmenteJohann Sebastian Bach dedicò alcune delle sue composizioni per flauto.
Fra i costruttori più importanti del periodo troviamo, oltre ai già citati Hotteterre e Quantz,Jean-Hyacinth (oJohannes Hyacinthus) Rottenburgh,Carlo Palanca eJacob Denner.
Con le sue qualità timbriche e omogenee si adatta in perfetta simbiosi con il pensiero e l'armonia classica, sia usato come strumento daaccompagnamento che solistico; inFrancia è particolarmente importante la figura diFrançois Devienne, virtuoso e autore di un influente trattato e insegnante alConservatoire de Paris. In questo periodo molti artigiani iniziano ad aggiungere chiavi, per semplificare alcune diteggiature scomode e per omogeneizzare il suono. Queste chiavi possono essere per il fa basso e medio (nota dall'intonazione particolarmente problematica sul flauto a una chiave), il sol diesis/la bemolle basso (ha suono molto debole e velato sul tipo a una chiave), si bemolle/la diesis basso (posizione scomoda e dalla resa debole sul tipo a una chiave), do medio (suono velato sul tipo a una chiave). Già anche in precedenza alcuni avevano tentato di portare l'estensione al do basso. Gli artigiani fanno inoltre in modo che il registro acuto, in cui i compositori cominciano ad avventurarsi con più frequenza, sia di più facile emissione.
Tra i diversi artigiani che in questo periodo apportarono migliorie allo strumento possiamo ricordare Godfroi Adrien (oGodfridus Adrianus) Rottenburgh, August Grenser, Heinrich Grenser, Joseph Tacet, William Henry Potter,Johann George Tromlitz (scrisse un importante trattato) e Capellier.
A questo punto la storia del flauto si biforca: da una parte l'evoluzione del flauto classico prosegue conservando la conicità della cameratura e sostanzialmente lo stesso tipo di chiavi (l'estensione si amplia raggiungendo frequentemente il si basso ed eccezionalmente anche il sol sotto il do centrale), mentre dall'altraTheobald Boehm, partendo da nuovi presupposti fisici e acustici, inizia gli esperimenti che porteranno al flauto attuale a cameratura cilindrica; durante la seconda metà dell'800 il flauto Boehm, il cui brevetto risale al1847, ottiene giudizi contrastanti finché, ai primi del '900, il flauto conico vecchio sistema viene abbandonato.
In questo periodo il flauto trova un vasto impiego orchestrale, e viene specialmente messo in luce nelle opere degliimpressionistiClaude Debussy eMaurice Ravel che sfruttano sfumature dello strumento poco conosciute.

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