
Ilsistema uninominale secco osistema maggioritario secco, noto anche con l'inglesefirst-past-the-post, è unsistema elettorale maggioritario a maggioranza relativa a turno unico dove, in ciascuncollegio uninominale, il vincitore è il candidato che prende più voti a prescindere dal suo numero.
L'espressione "first-past-the-post" significa letteralmente "il primo oltre il palo" ed è stata coniata in analogia al mondo dell'ippica, nelle cui corse il vincitore è il primo cavallo che oltrepassa un particolare punto della pista, mentre tutti gli altri cavalli perdono.[1] Il sistema è conosciuto anche comethe winner takes all, ovvero "il vincitore prende tutto".[1]
Nelfirst-past-the-post, in ciascuncollegio uninominale (ininglesecostituency) ogni elettore può esprimere una sola scelta:[2] viene quindi proclamato eletto per quel collegio il candidato che ottiene lamaggioranza relativa dei voti (plurality), senza nessuna quantità o soglia minima di voti richiesti.[3] Tutti gli altri voti sono invece scartati.[4]
| Voti | % | Risultato | |
|---|---|---|---|
| Candidato A | 49 000 | 41,50 | Eletto |
| Candidato B | 38 000 | 32,20 | Battuto |
| Candidato C | 22 000 | 18,60 | Battuto |
| Candidato D | 9 000 | 7,60 | Battuto |
| Totale | 118 000 | 100,00 |

Ilfirst-past-the-post è considerato un sistema molto semplice, sia per quanto riguarda la comprensione da parte degli elettori, sia per quanto riguarda lo scrutinio e la proclamazione del vincitore.[4][1]
Questo sistema tende a garantire una governabilità parlamentare secca tra i partiti più grandi, tanto che secondo lalegge di Duverger (teorizzata dal politologo franceseMaurice Duverger negli anni '50) l'uninominale maggioritario fa tendere il sistema politico verso ilbipartitismo.[1]
Questo sistema elettorale punta a garantire un'equa distribuzione dei poteri tra grandi metropoli e aree rurali, equiparando il voto dei cittadini delle grandi città a quello dei cittadini delle periferie o delle zone meno abitate. Infatti con un proporzionale puro le campagne elettorali, e quindi anche i programmi elettorali, tendono a prediligere i bisogni dei cittadini delle aree più densamente popolate; è per questo che con l'uninominale secco si cerca di rispettare i bisogni elettorali della maggior parte degli elettori.
Un'altra prerogativa di questo metodo elettorale è di avere una rappresentanza diretta in parlamento di una precisa circoscrizione territoriale. In questo modo i parlamentari rimangono molto legati alla popolazione del proprio seggio diventando più sensibile alle richieste dei cittadini e gli abitanti riescono a portare l'attenzione nazionale ad esigenze locali specifiche che andrebbero perse in un proporzionale. Ad esempio inRegno Unito è possibile, per i cittadini di una circoscrizione, richiedere un incontro con il proprio parlamentare per esporgli problematiche, richieste ed esigenze, che può in seguito discutere nellaCamera dei comuni.
Infine, con unfirst-past-the-post si cerca di rendere il più facile la possibilità di creare un governo per il primo partito delle elezioni, senza dover stringere alleanze post-elettorali con partiti avversi, come invece accade per il proporzionale che predispone all'immobilismo parlamentare per la frammentazione dei seggi. Infatti con un parlamento troppo plurale si rischia di dare troppo potere decisionale ai partiti minori che si ritrovano con pochi seggi (e quindi pochi voti) ma essenziali con per la formazione di un governo.
In questo modo però ne escono sottorappresentati i partiti medio-piccoli, con l'eccezione però di quelli regionali. Infatti, un partito medio, il cui voto sia distribuito uniformemente sul territorio nazionale, arriverà in molti collegi secondo o terzo, conquistando pertanto pochi seggi pur essendosi aggiudicato un discreto numero di voti.[5][4] Viceversa, un partito dello stesso peso complessivo, ma radicato solamente in particolari regioni, può conquistare molti seggi in quelle regioni, risultando addirittura avvantaggiato rispetto ad unsistema proporzionale puro:[1] ad esempio, alleelezioni generali nel Regno Unito del 2015 ilPartito Nazionale Scozzese ottenne quasi il 50% dei voti in Scozia e conquistò ben il 95% dei seggi in palio nella regione (56 su 59).[2]
Secondo alcuni studiosi, l'uninominale secco è quindi un sistema ingiusto, poiché la combinazione tra collegi uninominali a maggioranza relativa e la presenza dominante di due grossi partiti provoca potenzialmente grandi disparità nel numero dei seggi in Parlamento.[1]
Addirittura, in presenza di particolari distribuzioni del voto, è possibile che il partito che risulta con più seggi abbia ricevuto in realtà meno voti del suo rivale:[1] ad esempio alleelezioni generali nel Regno Unito del 1951 ilPartito Laburista, pur classificandosi al primo posto nelle preferenze col 48,8% dei voti, perse le elezioni avendo raccolto solo 295 seggi, contro i 321 delPartito Conservatore che godeva del 47,9% delle preferenze.[1] Questo succede perché il sistema ha un effetto territoriale che penalizza i partiti i cui voti sono dispersi fra i vari collegi elettorali. Secondo un'analisi su 177 elezioni con il sistema, nel 69% dei casi il secondo partito riceve meno seggi rispetto al voto popolare, e nel 93% il primo partito viene sovrarappresentato.[1]
Il sistema uninominale a un turno può inoltre spingere gli elettori al cosiddetto voto strategico o utile, in caso di evidente improbabilità o impossibilità di vittoria del candidato preferito, oppure in caso di presenza di un candidato particolarmente sgradito.[4] Infine, poiché il voto di ogni elettore incide solamente sul proprio collegio e non a livello nazionale, ilfirst-past-the-post può scoraggiare alcuni elettori, residenti nei collegi già dati per sicuri, dal recarsi alle urne.[5][2]
Nel Regno Unito si è molto discusso su questa legge elettorale, ormai storica nel paese anglofono, tanto che nel 5 maggio2011 si è tenuto un referendum sulla possibilità di cambiare metodo elettorale. Ben il 67,90% votò per rimanere con ilfirst-past-the-post, vincendo in ogni circoscrizione oltre che a livello nazionale.

Ilfirst-past-the-post è utilizzato nella maggior parte deipaesi anglosassoni, a partire dalRegno Unito[3][2] che lo usa per eleggere laCamera dei comuni a partire dalla fine del XIX secolo e che lo ha diffuso in seguito nei suoidominion,[1] comeCanada,[1][2],India[1] (limitatamente allaLok Sabha),[3][2]Nuova Zelanda (che lo ha utilizzato fino al 1993),[1]Australia (dal 1901 al 1917).[1]
È utilizzato inoltre negliStati Uniti d'America,[2][3] per eleggere i membri delCongresso in quasi tutti gli Stati, con l'eccezione diCalifornia,Georgia,Louisiana eWashington, che utilizzano il sistema conballottaggio, e delMaine, che dal 2018 utilizza ilvoto alternativo.
Per via del fatto che l'India ha oltre 800 milioni di elettori, ilfirst-past-the-post è il sistema elettorale utilizzato dal maggior numero di persone nel mondo.[2]
Ilfirst-past-the-post può essere inoltre utilizzato, in combinazione con meccanismi proporzionali, neisistemi elettorali misti, come ad esempio inGermania o inItalia (sia con ilMattarellum, in vigore dal 1994 al 2005, sia con ilRosatellum, approvato nel 2017).
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