| Finale della UEFA Champions League 1996-1997 | |||||
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| Informazioni generali | |||||
| Sport | |||||
| Competizione | Champions League 1996-97 | ||||
| Data | 28 maggio 1997 | ||||
| Città | Monaco di Baviera | ||||
| Impianto | Olympiastadion | ||||
| Spettatori | 59 000[1] | ||||
| Dettagli dell'incontro | |||||
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| Arbitro | |||||
| Successione | |||||
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| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |||||
La finale della 42ª edizione diUEFA Champions League è stata disputata il 28 maggio 1997 all'Olympiastadion diMonaco di Baviera traJuventus eBorussia Dortmund. All'incontro hanno assistito circa 59 000 spettatori. La partita, arbitrata dall'unghereseSándor Puhl, ha visto la vittoria per 3-1 del club tedesco.
| Squadre | Partecipazioni precedenti (il grassetto indica la vittoria) |
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| Nessuna | |
| 4 (1973,1983,1985,1996) |

IlBorussia Dortmund diOttmar Hitzfeld,campione di Germania in carica, è inserito nel gruppo B insieme agli spagnoli dell'Atlético Madrid, ai polacchi delWidzew Łódź e ai rumeni dellaSteaua Bucarest; i tedeschi superano il turno come secondi classificati, totalizzando 13 punti così come iColchoneros, avendo però perso in casa (2-1) e vinto alVicente Calderón (1-0) lo scontro diretto. Ai quarti di finale iGialloneri affrontano i francesi dell'Auxerre, debuttanti assoluti nella manifestazione,[2] battendoli facilmente con un risultato aggregato di 4-1. Più complicato è il superamento della semifinale, dove il Dortmund ha la meglio degli inglesi delManchester Utd grazie a un doppio 1-0 alWestfalenstadion e all'Old Trafford, resistendo con non poche difficoltà al grandeforcing degli uomini diAlex Ferguson nella sfida di Manchester.[2]
LaJuventus diMarcello Lippi,detentrice del trofeo, è inserita nel gruppo C insieme al Manchester Utd, ai turchi delFenerbahçe e agli austriaci delRapid Vienna, totalizzando 16 punti frutto di cinque vittorie (compreso l'1-0 in casa dei mancuniani, prima vittoria di una squadra italiana all'Old Trafford[3]) e un pareggio, e passando agilmente il girone come prima classificata. Ai quarti di finale iBianconeri affrontano i norvegesi delRosenborg, superati con un risultato aggregato di 3-1. In semifinale i torinesi battono gli olandesi dell'Ajax, finalisti della precedente edizione, assicurandosi di fatto l'approdo in finale grazie alla vittoria per 2-1 nella sfida di andata all'Amsterdam ArenA (la prima di un club italiano sul campo deiLancieri in unacompetizione confederale); successo poi bissato nella partita di ritorno alDelle Alpi con un largo 4-1.

La Juventus, prima classificata nellagraduatoria confederale e alla sua quinta finale di Coppa dei Campioni, nonché seconda consecutiva, affronta il Borussia Dortmund, che invece è alla prima finale nella competizione, con i favori dei pronostici da parte della stampa specializzata, da cui era ritenuta la formazione al tempo più forte al mondo in virtù deltitolo mondiale per club conquistato a novembre, nonché di altri risultati che generarono grande eco mediatica nei mesi precedenti – quali la vittoria aggregata per 6-2 nella doppia semifinale contro l'Ajax, il 9-2 complessivo rifilato alParis Saint-Germain nella doppia finale diSupercoppa UEFA,[4] e il 6-1 diSan Siro inSerie A ai danni deicampioni d'Italia in carica delMilan[5][6] –; ciononostante, le tossine di un'usurante stagione che aveva visto i piemontesi trionfare incampionato, Supercoppa e Intercontinentale, si faranno sentire nell'esito della finale di Monaco di Baviera.[5]
Entrambe le formazioni non presentano sorprese e la partita comincia, come da pronostico, con iBianconeri in attacco che si rendono pericolosi già al 3' conVladimir Jugović, il quale subisce un sospetto intervento falloso nell'area tedesca, ma l'arbitro unghereseSándor Puhl non ravvisa irregolarità.[5] Tuttavia, alla mezz'ora, nel miglior momento degli italiani, sono i tedeschi a passare in vantaggio con un gol diKarl-Heinz Riedle, il quale, da un cross diPaul Lambert sugli sviluppi di uncalcio d'angolo, stoppa di petto e batteAngelo Peruzzi in uscita. Cinque minuti dopo lo stesso Riedle raddoppia, stavolta con un colpo di testa sempre su cross dalla bandierina. C'è ancora tempo per un palo colpito daZinédine Zidane e un gol annullato aChristian Vieri per fallo di mano,[5] prima di andare al riposo sul parziale di 2-0 per gli uomini di Hitzfeld.
Nella ripresa Lippi inserisceAlessandro Del Piero, tenuto precauzionalmente a riposo poiché reduce da un infortunio,[7] il quale rende la squadra torinese molto più offensiva. Gli spazi concessi dalla retroguardia del Dortmund – limitatosi dall'inizio dell'incontro ad attaccare sulla base di ripartenze, a causa dell'intensopressing juventino[5] – sono pochi, ma ilforcing bianconero è continuo e ancora un legno salva iGialloneri, quando Vieri scheggia l'incrocio dei pali su deviazione del portiereStefan Klos.
Dopo venti minuti iBianconeri accorciano le distanze proprio col neoentrato Del Piero, il quale batte Klos con un pregevole colpo di tacco;[5] lo stesso Del Piero nella giocata successiva si vedrà negare da Puhl un possibilecalcio di rigore,[5] episodio che, assieme ad altri nel corso della gara, avrebbe portato ad aspre polemiche al fischio finale.[8] Passano sei minuti e la Juventus, riversatasi in attacco alla ricerca del pari, si fa sorprendere incontropiede dal Borussia, che, conLars Ricken, entrato al posto diChapuisat da appena un minuto, fa partire una parabola dalla distanza che beffa Peruzzi fuori dai pali.[9] Il Dortmund, con in rosa peraltro una nutrita pattuglia di ex juventini (Júlio César,Kohler,Möller,Reuter eSousa),[2][10] festeggia così la vittoria della prima e fin qui unica Champions League della propria storia.
| Monaco 28 maggio 1997, ore 20:30 | Borussia Dortmund | 3 – 1 referto | Olympiastadion (59 000 spett.)
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