Gli abitanti possono essere chiamati sia "finarini" sia "finalesi"; l'aggettivo "finalese" è entrato maggiormente in uso dopo l'unificazione d'Italia, ma la variante antiquata "finarino" è tuttora usata.
Il comune è situato sullaRiviera Ligure di Ponente fra i promontori di Caprazoppa, a ovest, e di Capo Noli a est.
L'abitato è attraversato da tre torrenti: ilPora, loSciusa e l'Aquila.
La strutturaurbanistica di Finale Ligure si articola in tre nuclei principali, fino al 1927 comuni distinti:Finalmarina (o Finale Marina), la zona di più recente urbanizzazione grazie alturismo, i cui abitanti sono chiamatignabbri indialetto finalese,Finalpia (o Finale Pia), sita sulla costa che conserva la struttura originaria della città eFinalborgo (o Finale Borgo, il capoluogo dello storicoMarchesato del Finale circondato dalle antiche mura quattrocentesche e sovrastato daicastelli Govone eSan Giovanni).
Finale Ligure è il centro principale del comprensorio omonimo, il Finalese, anche detto "il Finale", che si estende daSpotorno a Finale Ligure, entroterra compreso.
Ilclima di Finale Ligure è di tipomesomediterraneo, con ombrotipo subumido. Il crinale montuoso che si sviluppa tra ilmonte Settepani e ilPian dei Corsi, mantenendosi ad altitudini quasi sempre comprese tra i 1000 e i 1400 m, costituisce un'importante barriera climatica, impedendo l'influenza diretta sul clima costiero delle masse d'aria fredda che, in inverno, stazionano sullaPianura Padana e sul versante settentrionale dellePrealpi Liguri; inoltre, i venti settentrionali, nella loro discesa verso la costa, si riscaldano per effetto della compressione adiabatica.
Ne consegue che le località litoranee facenti parte del Comune di Finale Ligure abbiano un microclima caratterizzato da inverni miti, con temperature medie giornaliere che, nel trimestre dicembre-febbraio si attestano attorno ai +9/+10 °C. Anche le gelate risultano assai sporadiche (la media è appena superiore a 1 giorno/anno), così come le nevicate che sono molto rare (1 o 2 giorni di neve a decennio, contro i circa 2 giorni/anno della zona diSavona).
Le parti collinari (Perti,Gorra, Olle, Monticello,Le Mànie) e quelle di fondovalle (Finalborgo,Calvisio) sono leggermente più fredde di quelle costiere (Finalmarina,Finalpia,Varigotti), rispettivamente per l'effetto dell'altitudine (comunque modesta) e dell'inversione termica; tuttavia, anche queste località sono contraddistinte da microclimi complessivamente molto miti in inverno. Le estati a Finale Ligure sono calde (valori medi di luglio e agosto lungo la fascia litoranea attorno ai +24/+25 °C), ma ventilate e meno umide che in altre zone del litorale ligure.
Le precipitazioni sono moderate, attestandosi attorno a valori medi di circa 800 mm/anno e hanno distribuzione prevalentemente autunnale (ottobre-novembre) con un secondo massimo precipitativo nella prima parte della primavera (marzo-aprile). La loro distribuzione è irregolare, infatti i giorni di pioggia sono meno di 60/anno e ciò può portare sia a periodi siccitosi di discreta durata, sia a fenomeni precipitativi molto intensi, con carattere talvolta di nubifragio (si tratta di una caratteristica tipica di quasi tutta laLiguria).
Territorio del Finale nella seconda metà del XVII secolo (si osservi un ipotetico bombardamento delCastel Gavone)
I numerosi ritrovamenti archeologici, rinvenuti nelle caverne e grotte del territorio del Finale, hanno permesso agli storici di datare i primi insediamenti umani già alPaleolitico[7]. Tra i siti preistorici più importanti vi è la cavità delleArene Candide, in cui è stata rinvenuta la "sepoltura del Giovane Principe", considerata dagli storici una delle tombe paleolitiche più antiche d'Europa[7]. Reperti databili, invece, al paleolitico superiore e medio sono stati rinvenuti nellaGrotta delle Fate[7] (o Caverna delle Fate), una bella struttura a sviluppo sub-orizzontale, sita nell'Arma delle Manie, attualmente interdetta alle visite. Ancora, poi, nelle Arene Candide è stato scoperto un primitivocimitero con ben quindici individui[7]. Attualmente tali reperti, ai quali vanno aggiunti ritrovamenti di manufatti e utensili, sono in mostra presso il museo civico, sito all'interno delcomplesso conventuale di Santa Caterina aFinalborgo[7].
Il territorio del Finale è altresì ricco di testimonianze architettoniche preromane, romane, paleocristiane e bizantine[7]. Durante l'epoca romana, il territorio di Finale Ligure segnava il confine tra le popolazioni deiLiguri Sabazi e deiLiguri Ingauni[7], le antiche tribù presenti nel ponente ligure già inepoca preistorica. La più antica testimonianza cristiana inLiguria fu scoperta aPerti[7]. Anche dopo leinvasioni barbariche il finalese rimase sotto controllobizantino fino alla conquista da parte diRotari nel 641. La presenza bizantina è stata documentata dagli scavi archeologici aVarigotti e nelcastrum di Sant'Antonino.
La prima testimonianza scritta del territorio finalese risale al 967, quando l'imperatoreOttone I in un diploma donò adAleramo del Monferrato molte terre, fra cui il castello diOrco, sopra Finale. Il Finale fu ereditato dal discendente di Aleramo,Enrico del Vasto, che ne ottenne l'investitura daFederico Barbarossa nel 1162, assieme alle altre terre dellaMarca di Savona[7].
La famiglia marchionale deiDel Carretto, discendente da Enrico, qui costituì il potenteMarchesato del Finale[7], annettendosi altri feudi minori, ma si scontrò, soprattutto per ragioni commerciali, con laRepubblica di Genova, proprietaria della quasi totalità dei porti dellaLiguria[7].Genova impose ai Del Carretto le convenzioni commerciali del 1290 e del 1340. Nel 1385 la repubblica acquisì il dominio di metà delfeudo, con sentenza emessa dal dogeAntoniotto Adorno, mai riconosciuta dall'imperatore.
Poco dopo, però,Galeotto I Del Carretto e suo fratelloGiovanni respinsero il controllo genovese dopo aver ottenuto la protezione deiVisconti prima e degliSforza poi. Tra il 1447 e il 1448 Genova invase il marchesato e distrusseFinalborgo eCastel Govone: eventi descritti dallo storicoGianmario Filelfo[7]. Due anni dopo, Finale tornò nelle mani della famiglia carrettesca con il determinante aiuto dei francesi, finalmente liberi dall'impegno bellico contro gli inglesi nella lungaguerra dei cento anni e presenti nella Repubblica diAsti.
Nel 1496Alfonso I Del Carretto ottenne daMassimiliano I la totale investitura del marchesato, confermata al figlioGiovanni II Del Carretto daCarlo V nel 1529. Tra il 1507 e il 1514 Alfonso I fu estromesso dal governo del marchesato dal fratelloCarlo Domenico, cardinale, amico sia del papa ligureGiulio II (che l'aveva voluto presso di sé aRoma come alto prelato, nonostante non avesse mai formulato i voti ecclesiastici), sia del re di FranciaLuigi XII, con cui era entrato in stretti rapporti perché "oratore" (cioè ambasciatore) pontificio presso la corte francese. Era il periodo di massima estensione del marchesato che, dopo la vittoriosa guerra contro Genova, aveva esteso i suoi domini oltregiogo, inval Bormida, fino aSaliceto e aParoldo, sulleAlte Langhe: una stagione di ricchi commerci e d'intenso rinnovamento edilizio.
Ma fu una stagione di breve durata. Nel 1558, facendo leva sulla ribellione di alcuni finalesi al malgoverno diAlfonso II Del Carretto, Genova invase nuovamente il marchesato.
Seguirono alcuni decenni di turbolenza politica, ma i dettagli riguardano piuttosto lastoria del Marchesato di Finale. La Spagna riuscì a impadronirsi del Finale definitivamente nel 1602.
Il Finale, comunque, rimase formalmente unfeudo imperiale anche se feudatario ne era direttamente ilre di Spagna. Ed era un possedimento importante, in quanto punto terminale e unico porto di accesso, in mano spagnola,[8] di una striscia di territorio imperiale, ilCammino spagnolo, che passando dal milanese allaValtellina arrivava fino aiPaesi Bassi ed era indispensabile per il trasporto di truppe dirette o provenienti dalla Spagna o dalRegno di Napoli. Il possedimento spagnolo portò inoltre a una nuova rivalutazione del patrimonio culturale e religioso del marchesato, ampliato e rivisto nel XVI secolo già in epoca carrettesca, oltreché una generale ristrutturazione e fortificazione dei castelli e forti del finalese.
La dominazione spagnola perdurò per oltre un secolo e sarà solo nel 1707 che cessò ufficialmente dopo la crisi apertasi nel 1700 alla morte diCarlo II di Spagna. Ben presto le mire espansionistiche della Repubblica di Genova assorbirono anche l'ex marchesato filo spagnolo del Finale, con ufficiale acquisizione dei possedimenti nel 1713[7]. Genova fu quindi la nuova feudataria del marchesato, esercitando il proprio potere tramite un governatore, ma a causa dei passati trascorsi in cui fu nemica (da segnalare la distruzione di Castel Gavone già nel 1715) faticò non poco a "domare" la comunità del Finale, soprattutto nel 1730 e 1734 con lo scoppio di alcune rivolte paesane[7].
Con la morte diCarlo VI d'Asburgo, nel 1740, il territorio fu nuovamente soggetto ai movimenti bellici, questa volta delle truppeaustriache,piemontesi, inglesi, francesi e spagnole impegnate nellaguerra di successione austriaca del 1746[7]. Il dominio genovese fu confermato colTrattato di Aquisgrana[7], nonostante le ambizioni deiSavoia, che si erano impadroniti del marchesato del Finale nel biennio precedente.
Oramai persa l'antica grandezza del marchesato, ne mantenne tuttavia il titolo anche se ininfluente e importante come una qualsiasi cittadina ligure della repubblica. La pagina conclusiva dell'antico Stato fu l'invasione nel 1795 dell'esercito francese diNapoleone Bonaparte[7] impegnato nellaCampagna d'Italia. Decaduto il marchesato, soppressa la repubblica genovese e costituita laRepubblica Ligure nelPrimo Impero francese dal 1805, anche il Finale seguì le successive vicende storiche del territorio ligure rientrando dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Maremola, con capoluogoPietra. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, farà parte del I Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V Cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nelDipartimento di Montenotte.
Nel periodo dell'occupazione tedesca e dellaRepubblica Sociale Italiana, anche Finale Ligure fu colpita dalle persecuzioni antiebraiche con l'arresto il 13 febbraio 1944 di Albertina Reutlinger, un'anziana signora ebrea; morirà ad Auschwitz.[11] Da Finale saranno deportati aMauthausen anche alcuni operai della Piaggio come ritorsione per la loro partecipazione allo sciopero generale del 1 maggio 1944.[12]
«Dorato con cinque bande rosse inclinate dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra. Lo scudo è fregiato con fronde di ulivo sulla destra e di quercia sulla sinistra sormontato da una corona turrita»
Lo stemma è stato concesso con ilregio decreto del 7 luglio 1927[14], riprendendo i colori della famigliaDel Carretto.
La somiglianza con labandiera dellaCatalogna,regione spagnola con la quale Finale ebbe stretti rapporticommerciali, determinò (probabilmente in tempi recenti) il trasferimento allo stemma carrettesco dellaleggenda per cui le bande rosse sarebbero la traccia insanguinata delle dita di un eroe ferito al termine di una battaglia contro imori. Nella sua prima versione questa leggenda si riferisce aGoffredo il Villoso,conte di Barcellona. Nel caso finalese la vicenda dovrebbe essere attribuita aEnrico I Del Carretto e il colore dorato sarebbe quello del turbante del principe di Joppe (Giaffa), da lui vinto in battaglia.
Come quella finalese anche la leggenda catalana sembra essere piuttosto recente. I colori giallo/oro hanno una storia più antica che lega Finale all'Occitania, all'Aquitania e alRegno d'Aragona.
Basilica collegiata di San Biagio nel borgo medievale diFinalborgo. L'attuale impianto è opera dell'architetto finaleseAndrea Storace nel XVII secolo ed è sorta (dopo una rotazione di 90° della pianta) sulla chiesa trecentesca, di cui è sopravvissuta l'abside e il campanile. Vi è custodito ilmausoleo dell'ultimo discendente della famigliacarrettesca Giovanni Andrea Sforza Del Carretto.
Complesso conventuale di San Francesco lungo la strada per Finalborgo. Il suo primo impianto fu edificato nel 1582 e ricostruito nel XVII secolo sui resti di una preesistente pieve medievale, visitabile. È sede deiPadri Cappuccini.
Anticachiesa di San Cipriano nella frazione diCalvisio Vecchia. Fu costruita nel XII secolo, tra le più antiche del Finalese, ma successivamente rifatta in stilebarocco dal 1704. Secondo alcune fonti originariamente la struttura risultava essere a trenavate. Instile romanico e risalente al Duecento è l'attiguocampanile in pietra del Finale. Oggi la chiesa è abbandonata.
Nuova chiesa parrocchiale di San Cipriano aCalvisio, edificata in stileneogotico tra il 1930 e il 1932.
Chiesa antica di San Bartolomeo Apostolo nella frazione diGorra. Presenta un campanilegotico, cuspidato e con tre piani di bifore, delTrecento. L'edificio è in stato di abbandono.
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo nella frazione di Gorra. Il nuovo edificio religioso è stato progettato negli anni cinquanta dall'architetto Giuseppe De Negri su commissione del parroco locale don Giuseppe Morelli. La prima pietra venne posta il 29 settembre del 1957 e quindi aperta al culto religioso dal 1962. La struttura dell'edificio presenta una pianta a croce inclinata; nel campanile sono posizionate otto campane, datate al 1967, e ottenute dalla fusione delle campane della vecchia parrocchiale.
Cappella di Nostra Signora di Loreto, sita nella località Piazza, presso la frazione di Gorra. Del XVII secolo, localmente è conosciuta con l'intitolazione all'Annunziata.
Cappella di San Lazzaro, sita in località San Lazzaro, presso la frazione di Gorra. Di antica origine, fu rifatta nel corso del Seicento.
Cappella di Santa Rosalia, sita nella contrada Bracciale, presso la frazione di Gorra. È datata al 1632.
Cappella di Nostra Signora della Neve, sita nella contrada Valgelata, presso la frazione di Gorra.
Chiesa di San Giacomo, nella frazione Le Manie, del XIX secolo (sul luogo di una cappella del 1797, a sua volta ricostruzione di una più antica). Sita sulla strada per la Caverna Arma delle Manie.
Chiesa parrocchiale di San Dalmazio Martire nella frazione di Monticello. L'attuale chiesa è il frutto di una ricostruzione in epoca moderna a seguito della distruzione, nel 1934, del vecchio edificio di culto; dell'antico impianto medievale rimangono tracce visibile lungo la base dell'attiguo campanile. In questa chiesa si conservano un affresco del XIV secolo raffigurante l'Ultima Cena e unpolittico ritraente san Dalmazio, san Biagio e san Giovanni Battista ai lati, la Madonna col Bambino, santa Lucia e santa Caterina al di sopra; l'opera, restaurata, dovrebbe essere databile al Cinquecento.
Palazzi Ferri e Mendaro, sul lato a monte di piazza Vittorio Emanuele II aFinale Marina, con tipiche facciate del XVII secolo con finestroni sovrapposti in tre ordini, in seguito rimaneggiati.
Palazzo Buraggi, edificato sul finire del XVI secolo presenta facciate spartite da allungatelesene ecapitelli corinzi, questi ultimi in parte spariti dalla signorile facciata. Decorato nel suo interno, lungo loscalone d'ingresso, da marmorei busti, il palazzo ospitò nel 1702 il sovranoFilippo V di Spagna. Un altro palazzo di proprietà della famiglia, ma posto in via Garibaldi, sempre a Finale Marina, è sede del municipio.
Palazzo Prasca, del XVIII secolo a Finale Marina, con decorazioni in stucco ededicola votiva in marmo in facciata.
Palazzi De Raymondi e Ghiglieri a Finale Marina.
Castello Vuillermin a Finale Marina. Costruito dall'Avvocato Renato Vuillermin (insieme ad altri sei martiri antifascisti fucilati a Savona, nel forte “Madonna degli Angeli”, il 27 dicembre 1943), simbolo della lotta antifascista[senza fonte].
Palazzo Cavasola, del XVI secolo aFinalborgo, con tracce diaffreschi e decorazioni.
Palazzo del Tribunale a Finalborgo, già centro giudiziario e amministrativo delMarchesato di Finale. Esistente dal XIV secolo, fu ristrutturato dal marcheseGiovanni I Del Carretto nel 1462 che affidò il progetto di recupero della struttura aGiorgio Molinari; quest'ultimo ne modificò sia gli interni che gli esterni con la costruzione di una nuova scala e dall'apertura dibifore intramezzate. Il palazzo fu ancora rivisitato negli spazi interni nel 1781 con l'interessamento del governatore Giovanni Benedetto Centurioni dellaRepubblica di Genova. All'esterno, nellafacciata, completamente restaurata nel 2011 ad opera della sovrintendenza della Liguria, presenta tipiche decorazioni pittoriche del Quattrocento. Attualmente è sede dell'ufficio del Giudice di pace.
Palazzo Ricci a Finalborgo, ristrutturato nel 1528.
Villa Buraggi, nella frazione di Calvisio, del XVI secolo. Presenta uno scalone d'accesso a due rampe e numerosi busti marmorei in stilerinascimentale.
Teatro Aycardi presso Finalborgo. Inaugurato nel 1804 è, ad oggi, il teatro ottocentesco più antico del ponente ligure. Il teatro, ricavato dal preesistente oratorio dei Padri delle Scuole Pie su progetto diNicolò Barella, aveva una capienza di 250 persone distribuiti in ventiquattro palchi e una piccola platea. Per la rappresentazione all'Aycardi fu appositamente scritta nel 1845 l'operaL'Empirico ed il Masnadiero da artisti liguri della locale Accademia Filarmonica. Ad oggi la struttura è chiusa al pubblico per inagibilità dal 1965 nonostante i recenti lavori conservativi delle coperture e della facciata.
Teatro Camillo Sivori del 1868. Progettato dall'ingegnereGiorgio Finocchio e fortemente voluto dalla comunità diFinale Marina, alla sua costruzione parteciparono artisti comeAntonio Brilla eLuigi Baroni con scenografie diMario eGiuseppe Moscino e sipario del pittoreGiovanni Quinzio. Con tre ordini di palchi e platea, per una capienza totale di 400 persone, fu in seguito dedicato aCamillo Sivori — allievo diNiccolò Paganini — che egli stesso inaugurò con un concerto il teatro. Chiuso al pubblico dal 1956 per inagibilità, la struttura attualmente è interessata ad un sostanzioso intervento restaurativo per una prossima riapertura.
Torre di Belenda, nella frazione di Calvisio, edificata nel XIV secolo tra gli oliveti.
Arco aMargherita Teresa di Spagna. Situato presso il lungomare di Finale Marina, l'arco trionfale fu progettato su disegno dell'architetto finalese Sebastiano Bocciardo. Eretto nel 1666 testimonia lo sbarco nel marchesato della figlia diFilippo IV di Spagna, Margherita Teresa, in viaggio versoVienna dopo aver sposato per procuraLeopoldo I d'Austria. L'arco fu voluto dall'allora governatore delMarchesato di Finale Diego Alvarado.
Arco aCarlo Alberto di Savoia. Sito nella parte orientale di Finale Marina, in prossimità dell'oratorio dei Neri e diCastelfranco, la sua edificazione avvenne nel 1836 a ricordo del passaggio del sovrano delRegno di Sardegna nel Finalese diretto aNizza e per celebrare l'apertura della nuova galleria sotto il promontorio di Caprazoppa.
Ponti romani. Presso il borgo diVerzi, nella valle di Pia, si incontra l'antico percorso dellaVia Julia Augusta percorrente la sovrastante val Ponci. Degli antichi attraversamenti diepoca romana rimangono tutt'oggi cinqueponti, detti: "Ponte delle Fate", molto ben conservato, posto in prossimità delle omonime grotte, "Ponte Sordo" di cui rimane solo la rampa d'accesso, "delleVoze", "dell'Acqua" e "di Magnone", presso la cappella di San Giacomo.
Castrum Perticae. Citato nel diploma imperiale diFederico Barbarossa del 1162, nella quale si ufficializzava l'investitura dellaMarca di Savona aEnrico I Del Carretto, l'edificio potrebbe essere risalente ad un'epoca anteriore all'invasione deiLongobardi e quindi tra il VI e VII secolo. Lo sviluppo e la crescita della capitaleFinalborgo portarono dal XIII secolo ad un lento declino e abbandono.
Finale e il suo marchesato era protetta da tre castelli, ora in parte demoliti:
Castel Gavone (o Govone). Era la sede dei marchesiDel Carretto di Finale a partire dal XII secolo. Nonostante la demolizione di buona parte del castello, effettuata nel 1713 dallaRepubblica di Genova, la "Torre dei Diamanti" (forse del 1492), carenata e bugnata, costituisce uno straordinario esempio di architettura signorile ispirata dall'architetto militareFrancesco di Giorgio. Un primo imponente lotto di lavori ha permesso di rendere agibile al pubblico il monumento. Un ascensore permette di salire fino alla sommità della torre dove è possibile avere un'ampia vista del Finalese.
Castelfranco. Innalzato inizialmente dalla Repubblica di Genova nel 1365 in funzione anticarrettesca, venne modificato e circondato da altre fortezze i cui bastioni arrivavano a lambire la costa diFinale Marina, oggi demolite, dagli spagnoli nel XVII secolo. Il sito è stato nel secondo decennio del XXI secolo interessato da un intervento di recupero e restauro.
L'Arma delleMànie, una delle maggiori caverne del Ponente ligure. Sede dell'uomo diNeandertal.
Nel territorio di Finale sono state ritrovate numerose caverne, abitate dall'uomo primitivo, i cui importanti reperti sono oggi collocati nelmuseo archeologico di Finale.
Caverna delle Arene Candide. Si trova ad occidente del promontorio della Caprazoppa. Vi sono numerose sepolture, fra cui quella di un ragazzo di sedici o diciassette anni - chiamato il Giovane Principe - risalente alPaleolitico superiore, morto, secondo le ricerche e gli studi effettuati, all'attacco di una belva circa 24 000 anni fa.
Caverna della Pollera. Una delle più vaste nel comprensorio locale e provinciale, sono stati rinvenuti al suo interno importanti materiali delNeolitico, segno che il territorio del Finalese è stato un centro creativo molto importante. Sono stati inoltre rinvenute forme esclusive diceramica a bocca quadrilobata.
Promontorio di Punta Crena aVarigotti. Un uliveto sul mare con vista sulla spiaggetta dei saraceni considerata una delle più belle d'Italia alla quale si accede facilmente solo dal mare. Il promontorio conserva un'antica torre di avvistamento e i resti di un convento.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Finale Ligure sono 843[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]:
La Guida Blu 2011 diLegambiente ha assegnato due vele alla città, l'unità di misura" che l'associazione ambientalista utilizza per valutare l'impegno delle amministrazioni comunali costiere nella tutela del mare, del territorio e nelle politiche di sostenibilità.
Festa dell'Inquietudine (fine maggio), ideata nel 1996 dal Circolo degli Inquieti, è un premio nazionale che viene assegnato all'Inquieto dell'Anno (un riconoscimento alla persona, al suo essere).
Palio delle Compagne Finalesi (secondo fine settimana di luglio), manifestazione in costumemedievale con il Trofeo Nazionale degli Sbandieratori;
La Notte deiTarocchi (12 e 13 agosto), due serate dedicate a tarologia, pratiche esoteriche, messaggi per l'anima; dal 2018 si svolge ogni anno tra le vie diFinalborgo, uno dei borghi più belli d'Italia.
Viaggio nel Medioevo (terza settimana di agosto), manifestazione in costume nella cornice del borgo medievale diFinalborgo premiata dalla Presidenza della Repubblica: per quattro sere giochi, spettacoli, antichi mestieri e attività culturali;
Sguardi sul Mare[23] (periodo estivo), rassegna annuale di fotografia dedicata al mare;
24 ore di Mountain Bike altopianoLe Mànie Finale Ligure ultimo week end di maggio. Gara endurance che fa parte di24 CUP MTB che lega tutte le 24 ore italiane dal 2004, la 24 ore di Finale Ligure la prima 24 ore in Italia;
Enduro World Series, campionato del mondo diEnduro MTB;
Finale for Nepal (settembre), manifestazione diarrampicata sportiva a cadenza annuale con lo scopo di finanziare progetti di volontariato inNepal.
Nell'entroterra retrostante fanno anche parte del territorio comunale lefrazioni di Olle,Gorra,Perti, Monticello, San Bernardino,Calvisio,Verzi[1] per una superficie territoriale di 33,53 km². Più distante, versoNoli, la frazione diVarigotti, famoso per la sua spiaggia e per le caratteristiche abitazioni dei pescatori, in riva al mare, in stilesaraceno.
È un'importante e rinomata stazione di soggiornoturistica nota per il suoclima mite in ogni stagione, rinomata per il suo mare e le sue spiagge sabbiose, con apprezzabili e gradevoli insediamenti collinari.
Dal 2007 Finale Ligure ha nuovamente ottenuto l'ambito riconoscimento dellaBandiera blu istituito nel 1987, anno europeo per l'ambiente. La campagna è curata in tutti gli stati europei dagli organi locali della FEE che, attraverso un Comitato nazionale di Giuria, effettuano delle visite di controllo delle cittadine candidate per poi proporre alla FEE Internazionale le candidature della nazione. La Bandiera blu viene consegnata per due meriti: la Bandiera blu delle spiagge certifica la qualità delle acque di balneazione e dei lidi, mentre la Bandiera blu degli approdi turistici assicura la pulizia delle acque adiacenti ai porti e l'assenza di scarichi fognari.La Bandiera blu è un riconoscimento conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.Altro importante riconoscimento di tutela ambientale sono le due vele concesse dalla Guida Blu diLegambiente. La città di Finale Ligure è stata anche insignita nel 2011 con la targa "Città Animal Friendly" dal Ministero del Turismo.
Nella appartata e ordinata zona industriale fioriscono varie attività artigianali, a ponente della città si trovava anche uno stabilimento aeronautico dellaPiaggio Aero Industries, impresa italiana di costruzione divelivoli civili e militari ormai trasferita a Villanova d'Albenga. La storia dell'azienda e del suo impatto sul territorio è stata ricostruita nel filmUn secolo al volo diTeo Del Luigi[24].
Finale Ligure è dotata di unapropria stazione ferroviaria sulla linea ferroviariaVentimiglia-Genova nel tratto locale compreso traVentimiglia eSavona. La stazione ferroviaria di Finale Ligure è ben servita sia dai treni locali e regionali che da quelli a lunga distanza interregionali.
La linea ferroviaria Genova - Finale Ligure è già funzionante a doppio binario, oltre Finale Ligure, nella tratta ancora a binario unico di km 52.
Il completamento del raddoppio della tratta da Finale aSan Lorenzo al Mare, è stato progettato interamente a monte dell'attuale tracciato, e sarà realizzato mediante due fasi funzionali: per la prima tratta di circa 18,5 km, daAndora a San Lorenzo, il nuovo tracciato è stato aperto l'11 dicembre 2016; per la seconda tratta, di circa 31,5 km, in corso di progettazione definitiva, quella da Finale ad Andora (a completamento della intera linea Finale Ligure - Ventimiglia), il termine dei lavori era previsto nel 2014 ma i tempi stanno slittando di quasi 10 anni).
Quest'opera darà anche un valido supporto al decongestionamento delle autostrade liguri oggi fortemente sotto pressione da traffico, specie nei mesi estivi e nei fine settimana. Le ferrovie prevedono di passare dagli attuali 85 ai ben 200 treni al giorno (proiezioni secondo le stime attuali).
Finale da diversi anni ospita con due manifestazioni importanti all'anno di mountain bike: la 24h a maggio e l'Enduro Word Series a ottobre. Considerata in tutto il mondo uno dei massimi esponenti di questo sport con attrezzature sentieri, resort agriturirsmo e B&B shuttle.
Vista sul Bric Spaventaggi dove si trovano diverse vie di arrampicata
A Finale Ligure si trovano un gran numero di falesie e pareti di roccia su cui viene praticata l'arrampicata sportiva, con gradi che vanno dal3a all'8c.[27][28] Tra gli anni sessanta e la fine degli anni ottanta Finale Ligure è stato uno dei luoghi simbolo in cui l'arrampicata europea si è sviluppata nella direzione dell'arrampicata sportiva separandosi dall'alpinismo. Infatti nonostante non ci fossero cime notevoli da raggiungere e nonostante il clima sia mite la scalata a Finale Ligure si è focalizzata nel corso degli anni alla ricerca di un gesto tecnico e di un grado di difficoltà sempre maggiore. Tra coloro che hanno aperto e chiodato numerose vie nella zona di Finale Ligure ci sono:Gianni Calcagno,Alessandro Grillo,Giovanni Massari,Martino Lang,Andrea Gallo,Patrick Berhault,Nicola Ivaldo,Luca Biondi,Marco Zambarino eLuciano Zambarino,Vittorio Olinto Simonetti.[29][30][31][32]
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^In memoria di Antonio Arnaldi, Giovanni Frattini, Italo Frattini e Goffredo Scacciotti (quest'ultimi due morti in prigionia) il 21 gennaio 2019 sono state collocate quattropietre d'inciampo.ivg.it.