IFilistei (ebraico פְלִשְׁתִּיםpelištīm;arabo فلستيونfilastiyyūn) furono un antico popolo delbacino del Mediterraneo che abitò la regione litorale della terra diCanaan, pressappoco fra l'attualeStriscia di Gaza eTel Aviv (gli archeologi hanno messo in luce a nord di questa città, nel sobborgo diTell Qasile, le rovine d'una città filistea).
Bassorilievo che rappresenta prigionieri filistei, sulla facciata del secondo pilone del tempio funebre diRamesse III.
I Filistei furono una popolazione che si stanziò attorno al1200 a.C. nella regione storica dellaPalestina (al tempo sarebbe stata nota come una regione meridionale di Canaan), appena a sud del neoformatoRegno Unito di Israele; alcune ricerche archeologiche indicherebbero che la loro popolazione nel XII secolo potesse ammontare a25000 individui e che fosse diventata di30000 nel secolo successivo[1].
Archeologicamente potrebbero essere identificati con il popolo deiPeleset, citato nelle iscrizioni egiziane diMedinet Habu tra iPopoli del Mare che attaccarono l'Egitto durante il regno del faraoneRamses III, circa nel 1177 a.C. Un consistente indizio della loro origine egea sarebbe l'elmo piumato e le armi di tipo acheo, da loro indossate nelle raffigurazioni[2].
La stessaBibbia sottolinea la diversità etnica dei Filistei rispetto al popolo d'Israele: nel libro del profetaAmos, i Filistei sarebbero originari di "Kaftor"[3], un territorio che la maggior parte degli studiosi moderni assimilerebbe alla "Keftiu" dei geroglifici egiziani diAmarna, e cioè all'isola diCreta[4]. Nel 1966, infatti, l'archeologo tedescoElmar Edel ha pubblicato alcuni testi del tempio del faraoneAmenofi III che localizzerebbero in Keftiu le città cretesi diCnosso,Festo e Amnisos e, in altre aree vicine, la città diMicene e l'isola diCitera. Anche nel testo ebraico dellibro di Geremia, i Filistei sarebbero indicati come "popolo di Cretesi" e i "superstiti di Kaftor"[5][6]. L'identificazione è resa certa da Amos 9:7 edEzechiele 25:16, che usa il termine "Cretei" nel corso d'un oracolo di maledizione contro i Filistei. Tuttavia, il fattore decisivo che dimostra archeologicamente l'origine egea, o – molto più probabilmente – micenea, dei Filistei è il rinvenimento, nelle aree oggetto di scavo, di ceramica importata del tipo definito del tardo Miceneo IIIb negli strati precedenti al 1200 a.C. e la produzione in loco della ceramica micenea del tipo IIIc (submicenea) negli strati successivi[7].
Un'opera egiziana redatta intorno al 1100 a.C., l'onomastico o"insegnamento di Anememope", documenta la presenza dei "Peleset" sulla costa palestinese, nei luoghi che la Bibbia descrive come abitati dai Filistei[8]. Dopo la sconfitta subita dal faraoneRamses III, infatti, questi ultimi, insieme ad altriPopoli del Mare, sarebbero stati autorizzati a stanziarsi in tale territorio, comunque sottoposto al dominio egiziano[9].
Giovanni Garbini, il biblista che sostiene maggiormente l'importanza del popolo filisteo nel bacino del Mediterraneo dell'età del bronzo finale, giunge ad affermare che, a suo parere, «per circa due secoli (l'XI e il X a.C., n.d.r.) il Mediterraneo fu probabilmente un mare in gran parte filisteo»[10]. Garbini è del parere che i rinvenimenti di ceramica submicenea sul suolo italiano (Frattesine,Torcello, Campo di Santa Susanna pressoRieti, vari siti dellaSardegna e dellaSicilia, ecc.) dimostrerebbero la diffusione, in età protostorica, della cultura filistea nella penisola italiana e nelle isole[2]. Da non sottovalutare le affinità con alcuni guerrieri riprodotti neibronzetti sardi, iconograficamente simili ai guerrieri Peleset raffigurati nelle testimonianze egizie.
Sebbene i Filistei abbiano adottato molto rapidamente la cultura e la lingua deiCananei, una loro origine indoeuropea è stata suggerita sulla base delle pochissime parole dellalingua filistea originaria sopravvissute, che mostrano radici indoeuropee[11].
Dopo l'abbandono della loro lingua originaria, i Filistei parlarono una lingua cananaica (gruppo appartenente allelingue semitiche e che comprendeva diverse lingue della regione, tra cui ilfenicio e l'ebraico); dopo la perdita dell'indipendenza adottarono, come tutte le popolazioni dell'Israele antica, l'aramaico, non distinguendosi più dal resto dell'area nella successiva evoluzione linguistica.
Si usa parlare di "Pentapoli filistea" per indicare il gruppo di cinquecittà-stato filistee più importanti (almeno secondo il giudizio dellaBibbia), situato lungo il litorale e nell'immediato entroterra.Benché la Bibbia collochi questa strutturazione politica all'epoca deiGiudici (XIII secolo a.C.), è più probabile che essa registri una situazione molto più recente, com'è dimostrato dal fatto che l'archeologia ha scoperto che il sito di Ekron si è sviluppato pienamente solo a partire dal VII secolo a.C.
Il termine filisteo per "re" preservatoci dalla Bibbia,seren (pluraleseranim), è una delle poche parole filistee superstiti, ed è stato messo in collegamento etimologico col termine grecotyrannos ("re"): è uno degli indizi che sostengono l'origineindoeuropea dei Filistei.
elmi con cimieri piumati, possibili corazze di bronzo, o rinforzate da elementi in bronzo, scudi tondi di stile Egeo, spade e lance di varie fattezze probabilmente anche in ferro
I Filistei riuscirono ad avere la meglio sulle popolazioni cananee ed israelite grazie all'adozione diarmi inferro, mentre i loro nemici avevano ancora armi dibronzo.
(19) Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: "Perché – dicevano i Filistei – gli ebrei non fabbrichino spade o lance".
(20) Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce.
(21) L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe ed un terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli.
Nelle rappresentazioni egizie deipopoli del Mare, iguerrieri Filistei indossanoelmi concimieri piumati, possibilicorazze dibronzo, o comunque rinforzate da elementi in bronzo, scudi tondi di stile Egeo,spade elance di varie fattezze probabilmente anche in ferro.
Secondo laBibbia, al termine di questeguerre il regno israelitico riuscì a sconfiggere i Filistei. Ma se fu vero che il neonato regno israelitico riuscì ad eliminare il dominio filisteo sull'entroterra, d'altro canto, come la stessa Bibbia attesta, le città-stato filistee non persero né la loro indipendenza né il controllo sul territorio costiero fino all'epoca della conquista assira.
L'economia dei Filistei si basava sulla produzione di prodotti mediterranei, come grano, vino edolio (quest'ultimo attestato dal rinvenimento di stabilimenti di produzione dotati dimacine inpietra) e sull'artigianato (tessile, metallurgico del ferro, ceramico).
Paradossalmente, nonostante la posizione affacciata sul mare, ilcommercio marittimo non sembra avere avuto un ruolo di rilievo, forse per la concorrenza meglio organizzata deifenici.Tuttavia, sotto gli assiri, Gaza fiorì come porto terminale delle "carovane del deserto" provenienti dall'Assiria.
Quando i Filistei, fondendosi con la popolazionecananea preesistente, ne adottarono il pantheon, scelsero (come tutti i popoli loro vicini) una divinità in particolare quale loro "dio nazionale":Dagon, il padre diBaal.Questa divinità, denominataBa' al Zəbûl,Il signore della Soglia (dell'Aldilà), è entrata a far parte della mitologia ebraica, cristiana ed islamica con il nome con cui la definisce laBibbia, tramite uno sprezzante gioco di parole:Ba' al Zebub, "Il signore delle mosche". Da qui deriva il nome dell'entità diabolica suprema:Belzebù, uno dei "sette prìncipi dell'Inferno", identificato anche dalla tradizione cristiana come undemone.
LaBibbia parla di un tempio dedicato a Dagon ad Ekron (a soli 35 km da Gerusalemme), descrivendolo come un tempio cananeo puntellato da due pilastri centrali. La narrazione biblica descrive infatti l'atto diSansone che, ottenuta daYahweh una forza sovrumana, abbatte i due pilastri, provocando il crollo dell'intero tempio. Sansone muore schiacciato assieme ai Filistei presenti nel tempio di Dagon. Da qui il celebre detto "Muoia Sansone con tutti i Filistei".
In campo artistico, i Filistei produssero ceramiche rosse e nere con decorazioni a carattere geometrico o stilizzate. Altri capolavori filistei sono statuette in terracotta raffigurantiAstarte conservate almuseo di Gerusalemme.
In rosso, le cinque città che, in epoca storica, costituivano la "pentapoli filistea".
Secondo la narrazione della Bibbia, verso il1150 a.C., gliisraeliti entrarono in conflitto con i Filistei dopo aver conquistato già la maggior parte delPaese di Canaan ma, non riuscendo a sconfiggerli, si stabilirono più a nord sulle terre deiCananei.
Da indizi contenuti nella stessa narrazione biblica si evince come in realtà i Filistei, oltre a controllare saldamente il litorale da Gaza all'attuale Tel Aviv, abbiano esercitato una sorta di protettorato sull'altipiano e l'entroterra. L'archeologia conferma del resto che all'epoca in cui la Bibbia colloca il re Davide, il secolo X a.C., oggetti di produzione filistea erano sempre più diffusi sull'altipiano abitato dagli israeliti.
Ceramica filistea
La Bibbia stessa racconta del futuro reDavide, che dovette servire come mercenario nelle truppe di un sovrano filisteoAchis diGat, e delle sconfitte inflitte agli Israeliti dai Filistei, una delle quali - sempre secondo la narrazione biblica - li portò a catturare addirittura l'Arca dell'Alleanza e ad esporla come trofeo[12] nel tempio diDagon.
Sempre secondo la narrazione della Bibbia dal1080 a.C. al931 a.C., sotto la guida del reSaul prima e del re Davide poi, gliIsraeliti dapprima contennero e poi sconfissero i Filistei sull'altipiano. La storia diDavide che sconfigge il leadergittitaGolia simboleggia letterariamente la sconfitta finale dei Filistei, la quale impedì l'invasione d'Israele da parte di essi, ma non la loro esistenza. Ciò fino alla loro sconfitta da parte degliAssiri diTiglatpileser III, nel 732 a.C.
Da questo momento i Filistei condivisero il destino dei popoli sottoposti all'impero assiro.
La Bibbia menziona ancora i Filistei inEzechiele 25:16,Zaccaria 9:6, e1 Maccabei 3–5, cosa che dimostra l'esistenza di un qualche tipo di loro identità ancora in epoca neo-babilonese.Comunque, entro la fine del V secolo a.C. la fusione dei Filistei con le popolazioni locali era ormai conclusa. Assieme a queste popolazioni i discendenti dei Filistei da un lato subirono il processo diellenizzazione, e dall'altro furono in gran parte convertiti a forza all'ebraismo dagliAsmonei, scomparendo definitivamente dalla storia in questo duplice processo di assimilazione.
Alcuni secoli dopo la scomparsa dei Filistei, l'imperatore romanoAdriano ribattezzò laGiudea comePalestina (con il nome degli antichi nemici degli ebrei) per vendicarsi della rivolta giudaica (135 d.C.): "Palaestina" è la forma "romanizzata" dell'antica denominazione biblica "Filistia"; deriva dal terminePeleshet, che significa "terra dei Filistei". Il nome "Filistia" era tuttavia un toponimo già noto, introdotto daErodoto e già utilizzato dai Greci.
Uno studio pubblicato nel 2019 su scheletri trovati adAscalona condotto da un team interdisciplinare di studiosi del Max Planck Institute for the Science of Human History e della Leon Levy Expedition ha scoperto che i resti umani trovati ad Ashkelon, identificati come "Filistei" vissuti nell'età del Ferro, derivavano la maggior parte della loro ascendenza dal bacino genetico locale levantino, ma con una certa quantità di DNA derivato anche da una fonte proveniente dall'Europa meridionale. Il dato genetico conferma così le precedenti testimonianze storiche e archeologiche di un evento migratorio dall'Europa meridionale, ma che non avrebbe lasciato un impatto genetico di lunga durata nella popolazione della regione.[13]
In senso figurativo il termine filisteo sta ancora oggi, soprattutto nei Paesi di area anglosassone, ad indicare una persona meschina, conformista, gretta, dominata dall'interesse economico. In questo senso il termine fu adoperato la prima volta nelXVII secolo dagli studenti tedeschi per indicare il ceto borghese.
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