Filillio (ingreco antico:Φιλύλλιος?,Philýllios; in latinoPhilyllios;Atene,anni 450 a.C. – dopo il 392 a.C.) è stato uncommediografoateniese.
Filillio viene annoverato tra gli ultimi rappresentanti dellacommedia antica e i primi dellacommedia di mezzo; fu contemporaneo diDiocle di Fliunte e diSannirione e sembra che abbia introdotto alcune innovazioni, come le torce accese sulla scena[1].
Sembra, inoltre, che fosse in piena attività prima del 392 a.C., anno della rappresentazione delleEcclesiazuse diAristofane[2].
LaSuda riporta alcuni titoli di Filillioː Αἰγεύς (Egeo), Αὔγη (Auge), Ἄντεια[3], Δωδεκάτη (La dodicesima notte), Ἡρακλῆς (Eracle), Πλύντρια ἢ Ναυσικάα (Plynteria, o Nausicaa), Πόλις (La città), Φρεωρύχος (Lo scavatore di pozzi), Ἀταλάντη (Atalanta), Ἑλένη (Elena).
Dai titoli e dai frammenti pervenuti, Filillio appare come uno dei tanti commediografi di passaggio traarchaia emese, con attenzione alla parodia mitologica euripidea e alla rappresentazione di caratteri della quotidianità ateniese.
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