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Fibrati

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Ifibrati sono una classe difarmaciipolipidemizzanti usati nel trattamento dell'ipertrigliceridemia. Strutturalmente sonoacidi carbossilicianfipatici.

Storia

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Struttura del clofibrato.

L'azione ipolipidemizzante dei fibrati fu scoperta nel 1962 da Thorp e Waring, due ricercatori dellaImperial Chemical Industries. Subito dopo averbrevettato[1] la loro scoperta, i due pubblicarono suNature un paper[2] in cui osservano come ilclofibrato[3] fosse, tra quelli testati, il composto più attivo nell'abbassamento delleconcentrazioni dicolesterolo e altrilipidi nelplasma e nelfegato dei ratti da laboratorio.

Sempre Thorp, nello stesso anno, in un paper pubblicato suLancet,[4] osservò che tale effetto era aumentato dalla contemporanea somministrazione diandrosterone, unormonesteroideo. Sullo stesso numero di Lancet, Oliver riportava i primi risultati in vivo su pazienti ipercolesterolemici, nei quali si era ottenuto un abbassamento dei livelli plasmatici di colesterolo etrigliceridi.[5]

Nel 1967 il clofibrato ricevette l'autorizzazione all'immissione in commercio sul mercato statunitense da parte dellaFood and Drug Administration.[6] e in breve tempo, negliStati Uniti, divenne il farmaco ipolipidemizzante più prescritto,[7] anche perché non erano ancora presenti sul mercato isequestranti degli acidi biliari e gli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine). L'introduzione dellalovastatina nel 1987,[8] cambiò radicalmente la situazione.[9]

Nel 1978 vennero diffusi i primi risultati[10] di un vastostudio clinico[11] organizzato dall'OMS, e conclusosi poi nel 1984,[12][13] dai quali risultava che, nonostante un abbassamento medio del 9% nei livelli di colesterolo ematico, il trattamento con clofibrato non riduceva gli eventicardiovascolari fatali. Inoltre il trattamento con clofibrato era significativamente correlato con l'insorgenza dicalcolosi biliare[14]. La pubblicazione di questi dati fece sì che il clofibrato venisse di fatto eliminato dalla pratica clinica.

Nel 1981 fu introdotto in terapia in tutti i principali paesi industrializzati ilgemfibrozil mentre ilfenofibrato, che era presente in alcuni Stati europei già dal 1975, ha ricevuto l'approvazione per l'immissione in commercio negli Stati Uniti solo nel 1998; per l'AIC da parte dellaFDA, infatti, si è dovuto aspettare una formulazione con principio attivo micronizzato.[15] Ilbezafibrato era già presente sul mercato europeo dal 1977.[16]

Una volta chiarito che gli effetti collaterali a livello biliare presenti con il clofibrato erano un effetto "di molecola" e che non interessava l'intera classe furono organizzati nuovi studi clinici sugli altri fibrati (gemfibrozil e fenofibrato).[17]

Nel 1987 vennero pubblicati i risultati[18] di uno studio finlandese diprevenzione primaria versusplacebo congemfibrozil, condotto su oltre 4 000 uomini di mezza eta. I risultati confermarono una significativa riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi eLDL e un contemporaneo aumento delleHDL. In funzione di questi effetti era stata registrata una riduzione del 34% dell'incidenza di eventi cardiovascolari maggiori, ma lamortalità totale (per tutte le cause) non era significativamente diversa tra pazienti trattati egruppo di controllo.

Un altro studio ad aver riabilitato l'uso dei fibrati, questa volta inprevenzione secondaria, è stato pubblicato nel 1999.[19] Nel 2002 il clofibrato è stato ritirato dal mercato a causa delrapporto rischio/beneficio non più favorevole.

Unameta-analisi del 2010[20] ha osservato come i fibrati possano essere utili nella prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori in pazienti con dislipidemia combinata, nei quali il trattamento constatine non è soddisfacente. È stato quindi proposto[21] l'uso dei fibrati nell'ambito dellamedicina personalizzata.

Indicazioni terapeutiche

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I fibrati sono indicati nel trattamento delleipertrigliceridemie[22] gravi, e nelleiperlipidemie come trattamento di seconda o terza scelta, da soli o in associazioni con statine,omega-3,niacina o sequestranti degli acidi biliari.[23]

I trial clinici non depongono a favore del loro uso in monoterapia. I fibrati, infatti, riducono il numero di infarti miocardici non fatali ma non lamortalità totale e sono pertanto indicati soltanto in coloro che sono intolleranti allestatine.[24]

Malgrado siano meno efficaci nell'abbassare la concentrazione diLDL, i fibrati aumentano i livelli delleHDL, incrementando in tal modo il cosiddetto colesterolo "buono", e agiscono soprattutto sopprimendo la concentrazione plasmatica deitrigliceridi; essi sembrano migliorare l'insulinoresistenza quando usati nelladislipidemia associata ad altre condizioni come lasindrome metabolica, l'ipertensione e ildiabete mellito di tipo 2.

Il fenofibrato è anche impiegatooff-label nel trattamento della sindrome X polimetabolica, alla luce dei positivi risultati di uno studio clinico.[25]

Molecole

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Relazioni struttura attività nei fibrati.

Nonostante la sua sorte infelice, il precursore della classe, il clofibrato, è stato utile come punto di partenza per le modifiche chimiche che hanno portato a derivati più sicuri ed efficaci.[26] Chimicamente, infatti, tutti i fibrati condividono con il clofibrato una struttura fenossi-isobutirrica, con talvolta interposto uno spaziatore di genere diverso tra il sostituentefenossi e l'acido isobutirrico. L'esterificazione non comporta perdita di attività, a patto che l'estere siaidrolizzabile in vivo in quanto la forma attiva è l'acido.[27][28]

L'alogenazione inpara è un motivo ricorrente in chimica farmaceutica[29] con lo scopo di ridurre ilmetabolismo del farmaco (in particolare per evitare ossidazione in para, posizione attivata dell'anello) e quindi di aumentarne l'emivita. Parallelamente la doppia metilazione dell'anello benzenico nel gemfibrozil ne incrementa il metabolismo epatico e quindi ne riduce l'emivita.

I principali derivati dell'acido fibrico che sono stati impiegati in terapia sono:

Farmacologia

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Meccanismo d'azione

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L'assunzione di fibrati riduce i livelli plasmatici di trigliceridi in modo molto più marcato rispetto alla parallela riduzione di colesterolo. In particolare per quanto concerne il colesterolo si evidenziano la riduzione delle VLDL, l'aumento delle HDL mentre gli effetti sulle LDL sono diversi.[26] Questi effetti sono conseguenza dell'espressione genica indotta dal legame dei fibrati ad alcune sottoclassi dei recettori PPAR.[30]

Malgrado venissero utilizzati sin dagli anni trenta,[31] il meccanismo d'azione dei fibrati è rimasto ignoto finché nel 1990 sono stati identificati i recettori PPAR[32], una classe di recettori nucleari appartenenti alla super-famiglia dei recettori degli steroidi. È stato, infatti, scoperto che i fibrati attivano iPPAR (recettori attivati dal proliferatore del perossisoma), specialmente la sottoclasse alfa (PPAR-α).

I PPAR, nelle loro diverse isoforme, giocano un ruolo chiave nell'adipogenesi, nel metabolismo dei lipidi, nella sensibilità all'insulina nell'infiammazione e nella pressione arteriosa, e per questo sono stati oggetto di attenzione come potenziali target farmacologici.[33] L'attivazione dei recettori PPAR induce l'espressione genica[34] di geni che intervengono nelmetabolismo lipidico. In particolare i fibrati, attraverso PPAR, regolano labeta ossidazione deilipidi.[35]

Secondo alcuni studi sui roditori attivando i PPAR-α i fibrati diminuiscono l'espressione genica difibrinogeno[36] che costituisce un importantefattore di rischio cardiovascolare.

I fibrati sono strutturalmente e farmacologicamente correlati aitiazolidindioni, una classe dianti-diabetici che agiscono suiPPARγ.

I fibrati sono agonisti delrecettore PPAR-α[37], presente nelfegato, nelmuscolo scheletrico, nelcuore, neltessuto adiposo e in altri tessuti. L'attivazione del recettore PPAR-α provoca:

  • induzione dell'attività dellalipoproteina lipasi;
  • incremento della β-ossidazione nel fegato;
  • riduzione della secrezione ditrigliceridi nelplasma da parte del fegato;
  • aumento dell'espressione genica dellalipoprotein-lipasi e della sua attività mediante aumento dell'espressione genica dellaApo CII, con conseguente incremento dellaclearance delle VLDL e riduzione della trigliceridemia;
  • aumento delle HDL, grazie a un aumento dell'espressione dellaApo A1, l'apolipoproteina che è in grado di costituire le HDL, formandone il guscio idrofilo attorno agli esteri di colesterolo;
  • aumento della clearance dei chilomicroni remnant.

Farmacocinetica

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Labiodisponibilità dei derivati dell'acido fibrico dopo somministrazione orale è buona o ottima, e dipende anche dalla forma farmaceutica. In particolare nel caso del fenofibrato un significativo miglioramento dell'assorbimento è stato ottenuto in seguito all'introduzione di formulazionimicronizzate.[38][39] La micronizzazione delprincipio attivo è funzionale a una più rapida dissoluzione, per migliorare l'assorbimento del farmaco e mitigare l'altrimenti significativo effetto della contemporanea assunzione di cibo sulla biodisponibilità.[40][41][42]I fibrati sono metabolizzati dal citocromoP450 isoforma3A4.[43]

La tabella seguente riassume le caratteristiche farmacocinetiche di alcuni fibrati.

Caratteristiche farmacocinetiche dei fibrati
Sostanza attivaClofibratoFenofibratoBezafibratoGemfibrozilCiprofibrato
ProfarmacoSISINONONO
AssorbimentoCompletoIncompleto[tab 1] /
Completo[tab 2]
CompletoCompleto-
Biodisponibilità---98%-
Legame alle proteine plasmatiche95%90%95%95%>95%
MetabolismoCYP3A4-CYP3A4CYP3A4CYP3A4
EscrezioneUrina 97%Urina 60%; Biliare 20%Urina 50%Urina 70%Urina 55%
Emivita17 h.22 h.2 h.1,5 h.80 h.
  1. ^In formulazioni convenzionali.
  2. ^In formulazioni con fenofibrato micronizzato.

Effetti collaterali

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La maggior parte dei fibrati possono determinare disturbi gastrici emiopatia con aumento della concentrazione plasmatica delleCPK. Il clofibrato era inoltre correlato con unaumentano rischio di calcolosi dellacolecisti (colelitiasi).

Quando associati a una statina, i fibrati causano un aumento del rischio dirabdomiolisi, ovvero la distruzione del tessuto muscolare, che può condurre ainsufficienza renale.Nei primi anni 2000 una statina, lacerivastatina, è stata ritirata dal mercato proprio per tale effetto secondario.Le statine menolipofile hanno una minore incidenza di tale effetto collaterale, e sono probabilmente più sicure quando associate con i fibrati.Gli studi hanno inoltre dimostrato che l'associazione con fenofibrato è quella più sicura a tal proposito. Viceversa, andrebbe sempre evitata l'associazione con gemfibrozil.

Il gemfibrozil è inibitore metabolico a livello del CYP2C8.[44][45]

Note

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  1. ^BrevettoGB 860303
  2. ^ J. M. Thorp, W. S. Waring,Modification of Metabolism and Distribution of Lipids by Ethyl Chlorophenoxyisobutyrate, inNature, vol. 194, n. 4832, 1962, pp. 948-949,DOI:10.1038/194948a0.URL consultato il 9 settembre 2012.
  3. ^Allora non ancora indicato come "clofibrato" ma con il nome scientifico di estere etilico dell'acido alfa-p-clorofenossiisobutirrico.
  4. ^ J.M. Thorp,Experimental evaluation of an orally active combination of androsterone with ethyl chlorphenoxyisobutyrate, inThe Lancet, vol. 279, n. 7243, 1962, pp. 1323-1326,DOI:10.1016/S0140-6736(62)92423-6.URL consultato il 9 settembre 2012.
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Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

V · D · M
Sistema di classificazione anatomico, terapeutico e chimico: maggiori gruppi di farmaci
Apparato gastrointestinale/
metabolismo (A)
Acidità di stomaco (Antiacidi ·H2 antagonisti ·Inibitori di pompa protonica) ·Antiemetici ·Lassativi ·Antidiarroici ·Farmaci anti-obesità ·Farmaci antidiabetici ·Vitamine ·Sali minerali
Sangue eSistema emopoietico
(B)
Antitrombotici:Farmaci antiaggreganti piastrinici ·Anticoagulante ·Fibrinolitico ·Antiemorragici (Piastrine ·Coagulazione ·Antifibrinolitici)
Apparato
circolatorio
(C)
Terapia cardiaca (Antianginosi ·Digitalici ·Farmaci antiaritmici ·Inotropi) ·Farmaci antipertensivi (Diuretici ·Vasodilatatore ·Betabloccanti ·Calcio-antagonisti) ·sistema renina-angiotensina

(ACE inibitori ·Antagonista del recettore per l'angiotensina II · Inibitori della reninaAliskiren)

Ipolipemizzanti (Statine ·Fibrati ·Sequestranti degli acidi biliari)
Apparato tegumentario ePelle
(D)
Crema idratante ·Cicatrizzante ·Antipruriginoso ·Antipsoriasi
Apparato
urogenitale
(G)
Contraccezione ·Farmaci per la fertilità ·Modulatori selettivi del recettore degli estrogeni ·Ormone sessuale
Sistema
endocrino
(H)
Ormoni ipotalamico-pituitari ·Corticosteroidi · (Glucocorticoidi ·Mineralcorticoidi) ·Ormoni tiroidei ·Farmaci antitiroidei
Infezione e
Infestazione (J,P,QI)
Antimicrobico :Antibiotico (Antimicobatterico) ·Antimicotico ·Antivirale ·Farmaci antiparassitosi (Antiprotozoari ·Antielmintici ·Ectoparassiticida) ·Immunoglobuline iperimmuni ·Vaccino
DisturbiNeoplastici
(L01-L02)
Chemioterapia (Antimetabolita ·Alchilanti ·Farmaci antimitotici ·Inibitori della topoisomerasi)
Disturbi delSistema immunitario
(L03-L04)
Immunoterapia (Immunostimolante ·Immunosoppressore)
Sistema muscolare,Sistema scheletrico,
eArticolazioni (M)
Steroide anabolizzante ·Antinfiammatorio (Farmaci antinfiammatori non steroidei oFANS) ·Farmaci antireumatici modificanti la malattia ·Corticosteroidi ·Miorilassante ·Bifosfonati
Cervello umano e
sistema nervoso (N)
Analgesico ·Anestetico (Anestetico generale ·Anestetico locale) ·Anoressizzante ·Sindrome da deficit di attenzione e iperattività ·Medicina per le dipendenze fisiche ·Anticonvulsivante ·farmaci anti demenza ·Antidepressivi ·Farmaci anticefalalgici ·Farmaci antiparkinsoniani ·Antipsicotici ·Ansiolitici ·Farmaci depressivi centrali ·Entactogeno ·Enteogeno ·Euforizzanti ·Allucinogeni (Farmaci psichedelici ·Farmaci che producono dissociazione ·Farmaci che producono delirio) ·Ipnotici/Sedativi ·Stabilizzatori dell’umore ·Neuroprotettori ·Nootropo ·Neurotossina ·Oressizzante ·Farmaci antiaggressività ·Psicostimolanti ·Farmaci stimolanti la vigilanza
Sistema
respiratorio
(R)
Decongestionante nasale ·Broncodilatatore ·Antitussivi ·Antagonista dei recettori H1
Organi di senso (S)Oftalmologia ·Otologia
Altri ATC (V)Antidoto ·Mezzo di contrasto ·Radiofarmacologia ·Medicazione
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