Ferrari 250 | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Produzione | dal1952 al1964 |
Sostituisce la | Ferrari 225 S |
Sostituita da | Ferrari 275 GTB |
Altre caratteristiche | |
Altro | |
Altre eredi | Ferrari 330 |
La250 è una famiglia diautovetture costruite dallaFerrari dal1952 al1964. Fu il modello di maggior successo tra le prime introdotte dallaCasa automobilistica del cavallino rampante, e fu sviluppata in diverse serie. Fu sostituita dalla275 GTB e dalla330.
Molte delle 250 condividevano lo stesso telaio e lo stessopasso, ed erano disponibili due versioni, telaio corto (da 2400mm) conosciuto dagli appassionati come"SWB" (acronimo dell'Inglese Short Wheel Base), oppure con telaio lungo (da 2600 mm) conosciuto come"LWB" (Long Wheel Base). Molte delle versioni da competizione ecabriolet usavano la versione corta.
Quasi tutte le 250 condividevano lo stessomotore, un propulsoreV12 progettato daGioachino Colombo chiamato “Tipo 125”. Non aveva unacilindrata molto alta per il periodo in cui era realizzato e per il tipo di vettura (appena 2953cm³), ma la sua leggerezza e la considerevolepotenza erogata, 276hp, facevano la differenza. Il propulsore pesava parecchichilogrammi in meno rispetto a quelli installati sulle concorrenti; per esempio pesava quasi la metà deimotori Jaguar XK6[1].
Il leggero e potenteV12 portò le 250 a numerose vittorie nelle competizioni.
Ilmotore progettato daGioachino Colombo fece il suo debutto nelle corse, in anticipo di tre anni rispetto al lancio della 250 da strada; questo era tipico dellaFerrari, che lanciava le vetture prima nelle competizioni e poi le vendeva per uso stradale.
L'antenata fu la “225 S”, che fece il suo debutto nel1952 al Giro di Sicilia. Furono costruiti due prototipi a due posti, unabarchetta ed unacoupé, entrambe diVignale.Sette 225 S furono iscritte allaMille Miglia, ma furono eclissate dal più grande propulsore della 250 S. Sebbene non fosse della serie 250, la 225 S ebbe un primato, testata all'Autodromo di Imola, fu la prima Ferrari a calcare quel tracciato.
La prima della serie 250 fu ilprototipo sperimentale “250 Sberlinetta”, introdotto nel1952 allaMille Miglia. Per questa corsa il nuovo modello fu affidato ai pilotiGiovanni Bracco eAlfonso Rolfo, e fu testato duramente dalleMercedes-Benz 300SL guidate daRudolf Caracciola,Hermann Lang eKarl Kling. Il piccolomotore da 230CV era infatti in difficoltà sui rettilinei, ma recuperava sullecolline ed alle curve, e Bracco alla fine vinse la competizione. La stessavettura partecipò alla24 Ore di Le Mans ed allaCarrera Panamericana.
Aveva unpasso di 2250mm ed usava untelaio tubolare tipo “Tuboscocca”. Lesospensioni anteriori erano a doppio braccio trasversale ad assale rigido, mentre quelle posteriori erano abalestre semiellittiche longitudinali. Montavafreni a tamburo e aveva unosterzo a vite senza fine. Ilmotore di 2953cm³ dicilindrata, conlubrificazione acarter secco, usava trecarburatori tipoWeber 36DCF. Ilcambio era manuale a cinque rapporti.
Sull'onda del successo della 250 S allaMille Miglia, laFerrari presentò alSalone dell'automobile di Parigi del1952 untelaio più convenzionale per la nuova versione della 250. Lacarrozzeria era opera diPininfarina, ed il modello fu chiamato “250 MM”; era unabarchetta, e fu lanciata in versione completa alSalone dell'automobile di Ginevra del1953. Questavettura era allineata agli standard stilistici dell'epoca, ma possedeva dei segni distintivi che la caratterizzavano, come una piccola griglia montata sul frontale, una coda compatta ed un grandelunotto panoramico. Fu anche prodotta una versione prodotta daVignale e disegnata daGiovanni Michelotti, con fari anteriori incassati e prese d'aria laterali che diventarono una costante nelleFerrari deglianni cinquanta.
Ilpasso era più lungo rispetto a quello della 250 S, più precisamente di 2400mm, con laberlina più pesante di 50kg dellabarchetta. Quest'ultima aveva untelaio convenzionale che pesava 850 kg. Ilmotore V12 da 240CV e latrasmissione non ebbero però successo, il primo fu presto abbandonato per levetture di serie e la seconda in un'occasione perse uningranaggio.
Come la 250 S, anche la 250 MM fu un'auto da competizione; debuttò alGiro di Sicilia con il pilota privatoPaolo Marzotto. Ilmotore V12 installato sulla 250 MM fu sostituito nel1953 dal quattrocilindri montato sulle625 TF e735 S.
La “250 Monza” del1954 fu un ibrido tra la leggera quattro cilindri750 Monza e la serie 250. Questo modello usava ilmotore delle 250 su untelaio con ilpasso corto della 750 Monza. I primi due esemplari si ispirarono alla 750 Monza, cioè unabarchetta diPininfarina, ed alla500 Mondial, che era un esemplare unico. Gli altri due esemplari della serie furono costruiti dallaCarrozzeria Scaglietti.A causa dei molticoncorrenti che si avvicendarono dal1954, le 250 Monza non conseguì risultati di rilievo nelle competizioni, e l'unione tra i ritrovati tecnici della serie "Monza" e ilmotore delle 250 non ebbe seguito.
La “250 Testarossa” fu una dellevettura da competizione di maggiore successo dellaFerrari nella storia dellacasa automobilistica, con tre vittorie alla24 Ore di Le Mans, quattro alla12 Ore di Sebring e due alla1000 km di Buenos Aires.
È stata forse la più famosa della serie 250. Una versione radicalmente rivista, denominata “250 GTO/64”, fu lanciata nel1964, e ne furono prodotti 39 esemplari.
La “250 P” era unprototipo di unavettura da competizione del1963. Ilmotore derivava da quello installato sullaTesta Rossa ed eramontato centralmente.
La vettura conmotore centrale “250 LM” (“LM” stava per “Le Mans”) somigliava nei più piccoli dettagli al prototipo da gara, ma l'intenzione era di produrre unaGT. Discendeva dalla250 P, e partecipò alla24 Ore di Le Mans del1963. Fu carrozzata daPininfarina.LaFerrari non fu in grado di costruire i 100 esemplari richiesti per partecipare alle gare GT. Fabbricò infatti solamente 32 esemplari[2] fino al1965, ed il risultato fu il ritiro della Ferrari dalla partecipazione alla classe GT delCampionato del Mondo Sport Prototipi per la stagione1965, permettendo allaAC Cobra di dominare la competizione.
Il progetto delle 250 GT fu estremamente di successo nellecorse automobilistiche. Fu preparata una versione da strada. Furono costruiti varie tipologie, sia per le competizioni, che per le versioni da strada.
La 250 Europa fu l'unicavettura della serie “250” ad usare unmotore differente. Divideva infatti il propulsoreV12 da 2953cc dicilindrata progettato per laFormula 1 daAurelio Lampredi.
La “250 Europa” fu introdotta alSalone dell'automobile di Parigi nel1953, ed era esteticamente differente rispetto agli altri modelli. Con il suo lungopasso di 2800mm ed il corpo dellavettura ispirato allaFerrari 375 America, in realtà le differenze sostanziali erano davvero minime,telaio leggermente modificato, l'alesaggio ridotto (fu il primo motore "quadro" della storia Ferrari, cioè il primo propulsore con alesaggio e corsa di misura identica, più precisamente di 68 mm x68 mm) teste tipo 101 anziché 102. Il motore era progettato dall'ing.Aurelio Lampredi, esperto progettista di motori da corsa (erano suoi i 4 cilindri Ferrari per le corseUSA) che trasportò molte prelibatezze su questo motore, una fra tutte le canne deicilindri che erano avvitate nella testa, in modo da poter avere un alto (per l'epoca)rapporto di compressione di 8,5:1.Lapotenza fu di 220CV dalla 0299 fino alla 0309EU, poi ridotta a 200 CV per gli esemplari successivi.SiaPininfarina cheVignale lavorarono allacarrozzeria, con 18 esemplari prodotti. Furono 14coupéPinin Farina (allora ancora con il nome staccato), una Pinin Farinaspider e tre Vignale coupé.
La primavettura da strada ad usare ilmotore V12 progettato daGioachino Colombo fu la “250 Europa GT”, che venne introdotta nel1954 alSalone dell'automobile di Parigi.Questa sobriacoupé diPininfarina fu solo la prima di molti modelli successivamente prodotti per la 250 GT, con laproduzione dellacarrozzeria fino al1956. La “250 Europa GT” originale aveva unpasso di 2600mm e montava untelaio convenzionale.Ilmotore, conlubrificazione acarter umido, erogava 220hp dipotenza, ed aveva installato trecarburatori tipoWeber 36DCZ3. Riprendendo lo stile della “250 Europa” diVignale,Pininfarina aggiunse delle prese d'aria sull'avantreno, che divenne standard per molte “250 GT” che seguirono.
È è stata presentata alSalone dell'automobile di Parigi nel1954. Ne furono costruiti un'ottantina di esemplari in poco più di un anno, e fu il primo passo dellaFerrari di costruireautovetture per la normale clientela. Derivava dalla250 Europa, e ci fu la ricomparsa delmotore montato sulla125 S alimentato con gli abituali trecarburatori di marcaWeber e di modello 36 DCZ.
Con l'intenzione di produrreauto di serie per stabilizzare le finanze della compagnia,Enzo Ferrari chiese aPininfarina di progettare una 250 GTcoupé semplice e classica. Il risultato fu presentato aMilano nel1958, e comprendeva 335 esemplari quasi identici costruiti fino al1960. Tra gli acquirenti ci fu il principeBertil di Svezia.Questa GT non aveva le prese d'aria laterali, a favore di una linea più pulita. Aveva unacarrozzeria a tre volumi con unlunotto panoramico. La griglia ovale anteriore fu sostituita da una più stretta con fari sporgenti.Avevaammortizzatori telescopici, in sostituzione di quelli Houdaille delle 250 precedenti. Ifreni a disco furono introdotti nel1960. La “250 GT Coupe Pininfarina” finale aveva in comune con laFerrari 340 America la coda, e fu presentata nel1961 alSalone dell'automobile di Londra.
Un tempo presentati ilprototipo coupé basato sulla serie 250 e la sua versione definitiva, rispettivamente alSalone dell'automobile di Ginevra del1954 e del1956, laPininfarina si trovò nella condizione di non poter provvedere alla produzione del modello a causa dei lavori per il trasferimento della sede dal vecchio stabilimento di corso Trapani alla nuova struttura di Grugliasco. Dopo aver costruito i primi 8 esemplari, quindi, affidò la produzione alla carrozzeria diFelice Mario Boano, il quale apportò lievi modifiche alla linea di fiancata e realizzò 80 esemplari della "250 GT Coupé" che in questo allestimento presero la denominazione “250 GT Coupé Boano”. Viene ricordata dagli esperti come la prima Ferrari prodotta in serie. Quando Boano decise di accettare la direzione del centro stileFIAT, il suo posto in azienda venne preso dalgeneroEzio Ellena e dal socioLuciano Pollo. LaCarrozzeria Ellena rivisitò il modello alzando il padiglione e rimuovendo i deflettori dalle portiere, e ne costruì altri 54 esemplari denominati “250 GT Coupé Ellena”. Come gli allestimenti Pininfarina, anche le GT Boano ed Ellena utilizzano l'autotelaio a struttura tubolare della coeva "250 Berlinetta" da competizione, con passo allungato da 240 a 260 mm ed il motore depotenziato da 260 a 240 CV.[3]
Di tutti gli esemplari costruiti solo una eraconvertibile. Questo esemplare, con numerotelaio 0461 GT, fu venduta a un collezionista, Bob Lee, alSalone dell'automobile di New York del1956. Sotto la supervisione diEnzo Ferrari, Lee acquistò il modello a 9.500dollari. Lee la possiede ancora; è uno dellaFerrari più vecchie ad essere in mano ai primi acquirenti.
Fu chiamata in questo modo per la competizione di 10 giorni chiamataTour de France automobile, da non confondere con l'omonima corsa ciclistica. Un certo numero di 250 GT Berlinetta "Tour de France" fu destinata alle gare di categoriaGT dal1956 al1959. Furono costruiti 84 esemplari della “Tour de France”. La fabbricazione fu affidata allaCarrozzeria Scaglietti, basata su un progetto diPininfarina. Lapotenza delmotore fu inizialmente di 240hp, in seguito portata a 260.
Un esemplare unico di 250 GT Berlinetta "Tour de France" fu costruita nel1959 per la24 Ore di Le Mans. Questavettura fu anche chiamata “250 GT Interim” ed aveva montato iltelaio conpasso corto, più precisamente di 2400mm. La 250 GT Interim è oggi posseduta dal Lulu Wang[4]
Una delle più importanti auto da competizione tipo GT, fu la “250 GT Berlinetta passo corto”, che usava iltelaio apasso corto, cioè da 2400mm, per una migliore maneggevolezza. Nei 176 esemplari costruiti, furono usati per il corpo della vettura l'alluminio e l'acciaio, sia per levetture stradali che per quelle da competizione. Lapotenza delmotore era compresa tra i 240hp e i 280 hp.
Lo sviluppo della “250 GT Berlinetta passo corto” fu affidato aGiotto Bizzarrini,Carlo Chiti, ed al giovaneMauro Forghieri, che progettarono più tardi la250 GTO. Ifreni a disco furono i primi montati sulla serie GT, e la combinazione del bassopeso, l'altapotenza e le ottimesospensioni la resero competitiva.Fu presentata alSalone dell'automobile di Parigi, e fu subito lanciata sulmercato e nelle competizioni.La “250 GT Berlinetta passo corto” vinse la classe GT delCampionato Costruttori nel1961, e ilperiodico di automobiliMotor Trend la piazzò al quinto posto nella classifica delle più grandiFerrari di tutti i tempi, mentre la rivistaSports Car International nel2004 la giudicò settima nella classifica delle miglioriauto da competizione deglianni sessanta.
Presentata aSalone dell'automobile di Ginevra nel1956, era unaberlinettacabriolet progettata daPininfarina, che usava ilpasso lungo, cioè di 2600mm.
Circa 200 esemplari furono prodotti prima della seconda serie, quest'ultima lanciataSalone dell'automobile di Parigi. Queste ultimevetture avevano parecchio in comune con la tipologiaberlinetta.
Furono costruiti circa 240 esemplari tra le due serie.
Ilperiodico di automobiliMotor Trend piazzò al nono posto la “250 GT Cabriolet e Coupe” prima serie nella sua lista delle più grandiFerrari di tutti i tempi.
Dopo aver progettato lacoupé,Pininfarina lavorò anche sulla “250 Cabriolet” per laproduzione di serie. Introdotta alSalone dell'automobile di Parigi nel1958, la GTcabriolet era simile alla coupé dell'anno precedente, inclusa la rimozione delle prese d'aria laterali.Furono prodotti 200 esemplari.
Progettata per essere esportata negliStati Uniti d'America, la “250 GT California Spyder” del1957 fu costruita dallaCarrozzeria Scaglietti. L'alluminio fu usato per ilcofano, leportiere ed il portellone del bagagliaio; l'acciaio fu usato in altre parti, ma le vetture da competizione avevano molte più parti meccaniche in alluminio. Ilmotore fu lo stesso della “250 GT Berlinetta Tour de France”, con 240hp dipotenza. Usava ilpasso lungo di 2600mm.
Furono costruiti 45 esemplari prima di essere sostituita dalla versione a passo corto nel1960. Rimane un pezzo estremamente costoso per icollezionisti; per esempio un esemplare fu venduto il 18 agosto2007 aMonterey inCalifornia a 4,9 milioni didollari. Un altro esemplare è stato acquistato da un collezionista anonimo per 11 milioni di dollari.[5]
LaCarrozzeria Scaglietti sostituì la “250 GT Spyder California passo lungo” con una apasso corto, presentandola alSalone dell'automobile di Ginevra nel1960. Basata sulla “250 GT berlinetta passo lungo”, sullavettura furono introdotti ifreni a disco ed una nuova versione delmotore V12 da 280hp. Furono costruiti 55 esemplari.
Una copia infibra di vetro basata su un esemplare del1961, impostata su unaMG, comparve nelfilm del1986 “Una pazza giornata di vacanza”.[6]
Il record del prezzo di vendita di una “250 GT Spyder California passo corto” fu battuto ad un'asta il 18 maggio2008, quando esemplare nero del1961 appartenuto aJames Coburn, attorestatunitense famoso per aver interpretato uno dei protagonisti de “I magnifici sette”, per un prezzo di 6,4 milioni dieuro. L'acquirente fu Chris Evans, presentatore inglese[7][8][9][10].
Non fu presentata, come di consuetudine, a qualchesalone dell'automobile, bensì fu fatta guidare da un direttore di gara della24 Ore di Le Mans durante una edizione della celebre corsa[11].
Fu la prima Ferrari ad avere disponibili quattro comodi posti per i passeggeri, da qui l'appellativo 2+2 nella denominazione. Precedentemente erano già state realizzate delle Ferrari con quattro posti, ma quelli posteriori erano utilizzabili solamente dabambini, oppure daadulti per brevi tragitti, dato l'angusto spazio. Per ottenere ciòPininfarina impostò il progetto basandosi sultelaio di 2600 mm dipasso della250 GT Coupé, ma allungando il corpo vettura di 300 mm. Allargò anche il modello di 60 mm e avanzò ilmotore di 200 mm, tutto per incrementare lo spazioabitacolo. Nonostante queste modifiche ilpeso si incrementò di soli 80 kg. Il risultato fu un modello con una linea elegante e all'avanguardia per l'aerodinamica[11].
Lapotenza del propulsore era di 240 hp.
La cospicua produzione di 250 GT diede un forte contributo alle finanze dellaFerrari nei primianni sessanta. Il prezzo di listino suggerito dal costruttore fu di 11.500dollari.
Una 250GT fu usata nelfilmIl braccio sbagliato della legge, conPeter Sellers.Una 250 GT/E fu usata anche nel filmPoliziotto sprint del1977 conMaurizio Merli,Angelo Infanti eGiancarlo Sbragia, unpoliziesco che narrava la storia di un poliziotto (Merli) che cercava di catturare un bandito (Infanti) con l'aiuto del Maresciallo Tagliaferri (Sbragia) rifacendosi alla squadra speciale del Maresciallo Spatafora e alla sua Ferrari 250GT/E nera, ancora oggi esistente e spesso esibita dalla Polizia di Stato con la targa originale, benché l'auto sia poi finita in mano a privati.
Cinquanta esemplari furono dotati di un motore da 4litri dicilindrata e furono rinominati330 America. Avevano un propulsore di 3967 cm³, con l'alesaggio e lacorsa che erano rispettivamente di 77 mm e 71 mm. Questo propulsore erogava unapotenza di 300CV. La maggior potenza del motore consentì l'installazione di accessori come l'aria condizionata. I modelli però erano del tutto simili esteticamente alla 250 GT 2+2[11].
Pininfarina aggiornò la 250 GT con la “GT Lusso” o “GTL”. Introdotta alSalone dell'automobile di Parigi del1962, lavettura mostrava linee fluenti ed un aspetto che ricordava leGT deglianni sessanta.Ilmotore era il “tipo 168”, installato sullaFerrari 250 GTO con trecarburatoriWeber 36DCS, ed erogava unapotenza di 250hp.
LaCarrozzeria Scaglietti lavorò sulla “GT Lusso” fino al1964 apportando di volta in volta poche modifiche.
Eric Clapton ne possedeva una, e l'esemplare appartenuto aSteve McQueen fu battuto all'asta il 16 agosto2007 per 2,3 milioni didollari[12]
Nel2004 la rivistaSports Car International mise la “250 GT Lusso” al decimo posto tra le migliorivetture deglianni sessanta
Il costruttore ditrattoriFerruccio Lamborghini possedette tre “Ferrari 250”, una “250 GT coupé”, una “250 berlinetta passo corto” diScaglietti ed una “250 GT/E” diPininfarina. Come testimoniato anche dallo storico collaudatoreValentino Balboni, Ferruccio Lamborghini amava "sgommare" con queste auto. Purtroppo tale comportamento aveva spesso portato alla rottura della frizione. Egli dovette più volte pagare la Ferrari per la sostituzione della frizione. Dopo l'ennesimo guasto, Lamborghini fece smontare la macchina da un suo meccanico e, con sua grande sorpresa, trovò che la macchina montava un cambioBorg Warner, lo stesso modello (anche se ovviamente con differenti rapporti) che montavano i trattori che produceva. Pertanto fece installare sull'auto una frizione più robusta (lo stesso modello utilizzato nei suoi trattori), e comunicò la modifica all'ingegnerEnzo Ferrari, suggerendogli di adottarla sulle sue vetture. Quest'ultimo, piccato, gli rispose:"Lei non è altro che un contadino abituato a guidare trattori" e Lamborghini giurò che avrebbe costruitovetture migliori rispetto alleFerrari. Da lì in poiFerruccio Lamborghini creò da zero una nuova industria dedicata alla produzione di auto sportive, laLamborghini Automobili diSant'Agata Bolognese, con lo scopo di battere Ferrari sul suo stesso campo. La neonataLamborghini crebbe in fretta sia dando fiducia a giovani comePaolo Stanzani oGian Paolo Dallara sia assumendoingegneri ex-Ferrari comeGiotto Bizzarrini per sviluppare le sue auto.[13]
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