Fermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo (319 m s.l.m.), così denominato probabilmente perché di formazione prevalentemente arenacea (inlatinosabŭlum = sabbia).
Il Colle Sàbulo è dominato dalla mole della Cattedrale dedicata aSanta Maria Assunta.
«situata in un colle di aere saluberrimo, di amenità singolare nel cuor del Piceno, presso al seno Adriatico, non lungi dai monti Appennini»
(Bolla dipapa Sisto V del 24 maggio 1584 per l'elevazione della Cattedrale a Sede Metropolitana[4])
La città si presenta divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, rimasta quasi intatta nei secoli con il suo aspettomedioevale, e una parte nuova.
«Io amo molto Fermo, ... la sorella carnale di Urbino, più bionda, più pingue e di carattere più aperto e dolce ...»
Il territorio di Fermo è delimitato a sud dal fosso San Biagio e dal crinale che attraversa la località Madonna Bruna, e a nord dal fiumeTenna, con diverse aree oltre il fiume (per esempio Campiglione e Villa San Claudio).
Fermo ha3 km di litorale a sud diPorto San Giorgio (località Marina Palmense) e4 km di litorale a nord (località Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso).
Il territorio è punteggiato di abitazioni, secondo l'uso dell'economia agrariamezzadrile, che prevedeva la presenza di una famiglia colonica su ogni appezzamento di terreno anche se formato da pochi ettari.
Il suo nome sembra derivare dall'aggettivo latinofirmus, con il senso di “fedele” oppure “dai certi confini”. Altre ipotesi indicano una provenienza dalsabinoPerwom ovvero dall'etruscoPermu, con il significato di “storto”, da porre in relazione con la pianta iniziale della città[6].
«...come un tempo veniva chiamato Fermo Piceno, così in altri tempi la Marca fu detta Fermana, essendo Fermo la prima Città che in questa provincia esistesse»
(Bolla diSisto V del 24 maggio 1584 per l'elevazione della Cattedrale a Sede Metropolitana[4])
«Inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, alla croce pomata d'argento; nel secondo e nel terzo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stesso; il tutto timbrato da un elmo di famiglia nobile con svolazzi d'oro sormontato da un braccio attraversante in palo uscente da una corona di marchese, vestito di bianco e tenente con la mano un globo rosso. Sotto lo scudo, il motto nella lista bifida d'oro a lettere maiuscole rosse: "FIRMVM FIRMA ROMANORVM COLONIA".»
Ilmotto della città èFirmum firmae fidei romanorum colonia (tradotto dallatino, significaFermo, colonia romana di ferma fede)[9].Romanorum Colonia (Colonia dei Romani in latino)[10]; è un onore guadagnato dalla città grazie alla fedeltà assicurata aiRomani nellaprima e nellaseconda guerra punica. Dal 1336 la città di Fermo era talmente potente che correva il detto:Quando Fermo vuol fermare, tutta la Marca fa tremare.[11]
Facciata delMonte di Pietà, con il portale diMarino di Marco Cedrino.Interno della chiesa di Sant'Agostino
Chiesa della Madonna del Carmine,[15] detta anche Chiesa del Carmine, con annessoconvento e anticoPalazzo del Monte di Pietà; fu fatta erigere all'inizio del XIV secolo in corso Cefalonia, dal quale vi si accede per breve scalinata. Le venne attribuito il nome di "Santa Maria Novella della Carità", fu poi dedicata alla Madonna del Carmine.[16] Fu costruita in stilegotico, del quale però rimane solo la facciata del monte di pietà con il portale diMarino di Marco Cedrino. Radicali cambiamenti furono apportati nel corso degli anni: nel 1688 venne ampliata, e venne poi ammodernata definitivamente nel 1794 dall'architettoPietro Augustoni. Lafacciata, in stile romanico, è inlaterizio elesene intravertino. All'interno appare molto spaziosa: è divisa in trenavate comprendenti possenti colonne conarchi a tutto sesto. L'abside è occupata da un padiglione ligneo dietà barocca, decorato e dorato, nel quale è inserito il dipinto raffigurante laNatività del pittoreGiovan Battista Gaulli.[17] Nella chiesa c'è anche unaMadonna con Bambino in trono tra Sant'Alberto degli Abati, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Lucia e San Girolamo diAntonio Solario, del 1502 circa.[18]
Chiesa delmonastero di San Girolamo, appartenente al monastero delleCappuccine, in via Leopardi, ai margini delle antiche mura della città.[19][20]
Chiesa della Pietà, già sede dellaparrocchia di San Matteo, è sita in corso Cefalonia, quasi difronte alla Chiesa del Carmine; è aperta anche di notte per adorazione eucaristica.[21][22]
Chiesa delle Clarisse (intitolata alla Visitazione), con annesso convento di clausura, in via Lattanzio Firmiano.[23]
Chiesa della Madonna delle Grazie, nel largo omonimo, a fianco di via Sant'Antonio.[24][25]
Chiesa di San Domenico, concattedrale, fu costruita a partire dal 1233; la facciata a capanna del 1445 ha sotto l'oculo il portale con arco a tutto sesto; reca sulla destra il portico minore dell'annessooratorio della Madonna del Rosario.[26][27] È sita in largo Maranesi, in prossimità diPiazza del Popolo.[28]
Chiesa di San Francesco in largo Mora; fu costruita sul lato orientale della città tra il 1240 e il 1425 (completamento delcampanile);[29] la facciata fu modificata nel Settecento, mentre ilportale è datato 1604;[30] l'interno, di imponenti proporzioni e restituito al primitivo aspetto dai restauri del Novecento, è costituito da trenavate divise da sei grandi pilastri e dall'abside poligonale; nella cappella laterale, dedicata al Santissimo Sacramento, si trova la tomba diLodovico Euffreducci del 1527, attribuita adAndrea Sansovino; il complesso comprende il convento deifrati minori conventuali.
Chiesa di San Filippo o Chiesa del Santo Spirito, costruita a partire dal 1594 probabilmente su progetto di Giovanni Antonio Dosio e consacrata nel 1607[31], è un notevole esempio di architettura secentesca marchigiana. La chiesa venne chiusa per restauro negli anni venti del secolo scorso e rimase inagibile per lungo tempo; attualmente, dopo i restauri, è adibita ad eventi, mostre e concerti[32]. La facciata, rimasta incompiuta, presenta un portale dorico in pietra d'Istria, opera di Giovanni Mistichelli. L'adiacente ex Collegio dei Filippini è oggi sede del Palazzo di Giustizia.
Chiesa di San Martino (già Sant'Ignazio), chiesagesuitica edificata nel 1649 con il titolo di Chiesa del Gesù nell'area della preesistente Chiesa di S. Salvatore, attualmente in via Leopardi;[33] ha all'interno due altari (quello diSanta Francesca Romana e quello della Presentazione della Vergine) disegnati daAndrea Pozzo e realizzati a partire dal 1701. Questi altari costituiscono le uniche opere architettoniche conosciute di Pozzo nelle Marche.[34]
Chiesa di San Michele Arcangelo, già sede di Insigne Collegiata e di parrocchia, in via Bertacchini.[35]
Chiesa di San Pietro, già sede di parrocchia, in via Lattanzio Firmiano.[36]
Chiesa di San Rocco, in piazza del Popolo, sotto la parte trecentesca delloggiato.[37]
Chiesa di Sant'Agostino, in stile romanico-gotico del XIII secolo[38] e completamente ristrutturata instile neoclassico.[39] Insieme all'annesso ex convento (oggi sede dell'I.T.T. Montani), è situata in via Montani.[40] È famosa per avere al suo interno una spina che la tradizione ritiene essere quella dellacorona posta sul capo di Gesù prima di esserecrocefisso.[38] La spina è racchiusa in unreliquiario gotico molto prezioso per i materiali e le tecniche di costruzione. Si pensa che il reliquiario sia stato commissionato da fra Agostino Rogeroli aVenezia e sia poi giunto a Fermo. A fianco della chiesa è l'Oratorio di Santa Monica, costruito nel 1425 e originariamente dedicato al Battista del XV secolo, poi passato nel 1623 alla Confraternita di santa Monica. L'interno conserva un ciclo di affreschi raffiguranti leStorie di san Giovanni Battista ed Evangelista, databili alla fine del terzo decennio del Quattrocento ed importante testimonianza delgotico internazionale nelle Marche[41].
Chiesa di Santa Lucia, sede di parrocchia, in via Marconi.[43]
Chiesa di San Zenone, attualmente chiusa in attesa di restauro a causa del terremoto del 2016; eretta in stile romanico nel 1171, venne completata e consacrata nel 1186; sita in largo Fogliani, è la più antica della città pervenuta fino a noi.[44][45]
Chiesa di Cristo Amore misericordioso, nel nuovo quartiere di Santa Petronilla.
Chiesa della Madonna del Ferro, in contrada della Misericordia, nella periferia occidentale della città.[47]
Chiesa San Lorenzo del Convento dei Cappuccini, nella via omonima, che ha all'altare maggiore una pala diFederico Zuccari con ilMartirio di San Lorenzo, firmata F. Z. e datata 1602, in cui il modello di uguale soggetto diTiziano viene svolto nel senso di una nitida, ordinata e simmetrica composizione, con stesure pittoriche spesso abbozzate o compendiarie, forse per l'incompiutezza del dipinto dovuta probabilmente alla riduzione del compenso per il pittore da parte dei committenti.[48] In chiesa era anche unaMadonna e Santi diAvanzino Nucci, oggi nellachiesa di San Simpliciano a Milano.[49]
Chiesa di Sant'Alessandro, presso il Seminario arcivescovile al quartiere Tirassegno.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova, in Piazza Mascagni nel quartiere Viale Trento/Villa Vitali.[50]
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella zona Borgo Diaz/Cappuccini.
Chiesa di Santa Maria, aCapodarco, costruita nel 1905 in forme neoclassiche, in cui è custodito un polittico diVittore Crivelli con laMadonna col Bambino in trono, san Girolamo, san Giovanni Battista, san Francesco d'Assisi ed ilBeato Angelo Clareno[51].
Chiesa di Santa Maria a Mare, nell'omonima località.
Chiesa di San Tommaso di Canterbury, a Lido San Tommaso.
Fontana dell'Episcopio (1690), realizzata all'epoca dell'arcivescovo Ginetti, in Via Leopardi;Fontana dell'Episcopato, Fermo
Fontana Catalani (1735), in Via Recanati;
Fontana Spinucci (1813) non più funzionante, in Via Rialto;
Fontana di Porta San Francesco (progetto del 1894); quest'ultima fu aperta in occasione della inaugurazione dell'acquedotto delPolesio (22 agosto 1896) che portava l'acqua a Fermo; l'acquedotto fu poi incrementato nel 1951 dalla conduttura di Pescara diArquata del Tronto e nel 1981 dell'acqua diFoce di Montemonaco;
Fontana del Duomo (1927), al piazzale del Girfalco.
Un'area verde è collocata presso il Girfalco o Girone, nel punto più alto del colle Sabulo, ove sono presenti il Duomo, la Villa Vinci (dal XVI secolo al 1820convento deiCappuccini) e il Parco della Rimembranza (dedicato ai caduti della Grande guerra), con diversi punti panoramici. Un altro parco pubblico si trova all'interno di Villa Vitali, struttura di proprietà comunale in viale Trento. Di più recente istituzione un'ampiaarea attrezzata, denominata Parco della Mentuccia.
Lecisterne romane sono un'opera ediliziaipogea dietà augustea, della superficie di circa 2 000 metri quadrati divise in trenta camere poste su tre file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. Lo stato di conservazione è ottimo e sono visitabili.
La piazza del Popolo, racchiusa tra due ampie file dilogge, è il salotto della città. Sulla piazza si affaccia il Palazzo dei Priori, sede di rappresentanza del Comune e dellapinacoteca comunale. Al suo interno si trova la Sala del mappamondo.
Collegato attraverso una loggetta aerea, il cosiddetto Passetto, al Palazzo degli Studi, è situato in fondo aPiazza del Popolo. Attualmente è sede di rappresentanza del Comune, dellaPinacoteca e della parte più antica dellaBiblioteca.
Il Teatro dell'Aquila, con una capienza di circa 1 000 posti[53], 124 palchi in cinque ordini e circa 350 metri quadrati dipalcoscenico, si colloca tra i più imponenti teatri delSettecento delle Marche e dell'Italia centrale.
Ilcentro storico di Fermo è delimitato da unacinta murariaquattrocentesca, diepoca sforzesca, in parte ancora visibile, munita ditorri rompitratta e porte di accesso; le porte della cinta storica dedicate a Sant'Antonio,Santa Caterina e San Giuliano sono ancora presenti, mentre gli ingressi alla città corrispondenti a PortaSan Francesco (detta anche "Porta marina") e PortaSan Marco sono state eliminate nell'Ottocento a seguito dell'interventourbanistico diGiovanni Battista Carducci che ha realizzato la nuova Porta San Francesco a pochi metri di distanza dalla vecchia e PortaSanta Lucia.
Ilcastello di Fermo, invece, è stato abbattuto alla fine del Quattrocento dalla furia popolare che lo vedeva strumento di potere degli Sforza, poi cacciati dalla città. Il castello sorgeva sulla cima del Colle Sabulo, ove c'è la spianata del Girfalco, che ospita un parco pubblico accanto alla Cattedrale.
Lastatua più significativa è quella in onore di Sisto V,vescovo di Fermo, sulla loggia centrale del palazzo dei Priori, opera diAccursio Baldi. Altre statue sono dedicate adAnnibal Caro (nel cortile del Teatro dell'Aquila) e aGiacomo Leopardi (nella via omonima), entrambe donate dal benefattore conte Lorenzo Maggiori. All'inizio della strada che conduce in Piazza del Popolo è stato eretto un monumento dedicato al Generale dei CarabinieriCarlo Alberto Dalla Chiesa.
Dal Girfalco o Girone, il punto più in alto della collina, si apre una ampia vista di 180° verso il litorale, a nord versoMacerata e a sud versoMonterubbiano. In particolari condizioni di visibilità si possono scorgere i rilievi della Croazia. Altri straordinari panorami si godono daTorre di Palme,frazione di Fermo, a sud della città e a picco sul mare.
Nel sottosuolo di Fermo è presente una vasta rete di cunicoli, pozzi e cisterne, alcuni dei quali diepoca romana emedioevale, con funzione di opera di protezione del suolo mediantedrenaggio/captazione delle acque[54].
Nella periferia di Fermo sono state individuate e parzialmentescavate tre grandinecropoli: in contrada Mossa verso est, in contrada Misericordia e Solfonara verso ovest. L'epoca di riferimento più significativa di queste necropoli è quellaproto-villanoviana (dal IX al VII secolo a.C.). Le aree sono state ricoperte, ed i reperti sono in gran parte esposti alMuseo archeologico nazionale di Ancona[7] ed in parte nella sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni", in deposito presso il Palazzo dei Priori.
Bosco di Cugnolo, in prossimità di Torre di Palme: situato nell'omonima contrada è un raro esempio dimacchia mediterranea intatta del litorale Adriatico. Si estende per circa 5 ettari ed è una delle Aree Floristiche Protette della Regione Marche. Si può visitare tramite un sentiero attrezzato con un percorso ad anello che tocca anche la Grotta degli Amanti e Ville settecentesche.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 3593, ovvero il 10,02% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[56]
Fermo, insieme aPesaro eAncona, è una delle tresedi metropolitane dellaChiesa cattolica nelle Marche (45 in tutta Italia). Dal 1585 al 1907, sia pure con qualche eccezione (per esempio Giannotto Gualterio nel Seicento eAlessandro Borgia nel Settecento), l'arcivescovo di Fermo era nel contempo cardinale.
la rivista specializzata quadrimestraleFirmana: quaderni di teologia epastorale[59].
il bollettino dell'Archivio Storico DiocesanoQuaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, che ha superato ormai i venti anni di attività (vd sotto alla voce "Archivi");
Ospedale civileAugusto Murri facente parte della Zona territoriale 11 dell'Azienda Sanitaria Unica regionale delle Marche. Inaugurato nel 1934, ampliato negli anni '50, '70 e infine '90-2000. Dovrebbe essere sostituito in futuro da un nuovo ospedale di rete in zona Campiglione.
Ex Villa Maria,presidio ospedaliero facente parte dell'INRCA - Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico -IRCCS)
Clinica privata convenzionata Villa Verde
Casa di riposo Marchese Monsignani Sassatelli (con 120 posti)
Dall'unità d'Italia al 1978 Fermo ospitò l'ospedale psichiatrico provinciale. Fino agli anni settanta a Fermo hanno avuto sede un orfanotrofio e unbrefotrofio (intitolati a Matteo Mattei), originati da opere pie, e che negli ultimi anni sono stati gestiti dalle amministrazioni provinciali di Ascoli e Macerata assieme.
«Firmana Civitas, antiquitate, nobilitate ac literarum armorum rerumque gestarum gloria, celebris atque insignis, a qua et universam Piceni regionem, Marchiam Firmanam denominatam fuisse legitur»
(italiano) «La Città di Fermo, celebre e insigne per antichità, per nobiltà, per gloria delle lettere, delle armi, dei fatti, delle gesta, dalla quale anche l'intera Regione Picena si scelse che fosse denominata Marca Fermana...»
(Formula del diploma di laurea rilasciato dall'Università di Fermo dal 1585 al 1826[61][62])
La città di Fermo è stata sede di studi superiori, sin dall'istituzione dell'Università a opera diLotario I (825) con il capitolare emanato nelpalazzo Reale diCorteolona[63], frequentata da studenti provenienti da tutta l'Italia, in particolare dall'area centrale, ma anche dal vicinoAbruzzo, nonché da nuclei di studenti dell'Illiria e dallaGermania. A Fermo furono presenti anche strutture per l'accoglienza degli studenti: il Collegio diPropaganda Fide (Collegio illirico, poi Chiesa dei Padrioratoriani, poi diventato Palazzo del tribunale); il Collegio della Sapienza Marziale (l'area del collegio è occupata dal nuovo edificio dellascuola elementare Sapienza); il Collegio Fontevecchia (ex convento deidomenicani).
Il 25 maggio dell'anno 825 l'imperatore Lotario I promulga ilcapitolare diCorteolona[64][65] che costituì le scuole imperiali, oltre aPavia capitale delRegno d'Italia, anche Fermo ebbe lascuola pubblica didiritto, diretorica earti liberali, scegliendo la città tra le sole nove in Italia destinate a diventare centro di studi ed ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romanoTeodosio I; dalla sede di Fermo dipendevano tutti gli studenti delDucato di Spoleto,[66] ducato vastissimo che comprendeva Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo spingendosi fino al ducato di Benevento.[67]
Nel 1398 ilpapa Bonifacio IX promosse laSchola aStudium Generale, cioè a Università. Nel 1585 ilpapa Sisto V ampliò e potenziò l'Università fermana[68]; essa opererà fino al 1826 quando, mancando alla città le risorse sufficienti per mantenerla, venne chiusa con decreto della Congregazione degli Studi.
Essa ebbedocenti illustri, ma soprattutto dottori fermani; il suo bacino di utenza copriva un'ampia area circostante, e non mancarono scolari originari di località ben distanti, come quelliaustriaci diGraz.
L'Università si avvalse della concessione di Sisto V per poter nominare con subcollazioneconti palatini e cavalieri della Militia Aurata.
Biblioteca dell'Istituto Tecnico Industriale Statale “G. e M. Montani”
Biblioteca della Facoltà di Ingegneria sede di Fermo
Biblioteca della Società Dante Alighieri Comitato di Fermo
Biblioteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso
Biblioteca dello Studio Firmano dall'Antica Università
Biblioteca Provinciale di Storia Contemporanea
Biblioteca Ragazzi Villa Vitali (Sezione distaccata della Biblioteca Civica)
Biblioteca Benedettina del Monastero San Giuliano
Biblioteca del Centro Comunitario “Gesù Risorto”
Biblioteca del Convento dei Cappuccini
Biblioteca del Convento della Madonna della Misericordia
A Fermo è operante, inoltre, il BUC - Biblioteca Università Conservatorio - Machinery, struttura polivalente per chi frequenta le istituzioni culturali della città, con indirizzo essenziale diemeroteca nonché punto di prelievo per la biblioteca Spezioli e di richiesta per il prestito interbibliotecario.
L'archivio storico dell'arcidiocesi conserva i documenti di gran parte delleparrocchie in cui era divisa la città. La direzione dell'archivio cura la pubblicazione semestrale della rivista specialisticaQuaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo.
Istituto professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato "Ostilio Ricci" (nei locali del convento di Santa Marta, ove ha funzionato il Convitto Nazionale intitolato aGiuseppe Sacconi, chiuso negli anni settanta del Novecento).
Istituto tecnico commerciale, pergeometri e perturismo "Giovan Battista Carducci"–"Galileo Galilei", è l'unica scuola superiore ad indirizzo economico del territorio, con più di mille studenti.
Fermo è stata sede fino al 2013 della Facoltà diBeni culturali, facente parte dell'Università degli Studi di Macerata (questo, come aveva riportato la stessa università, era un "segno di riconoscimento per l'importanza storica della città, fra i comuni più grandi e ricchi delle Marche, sede universitaria fino al 1800 e, dal 2009, capoluogo di provincia"[71]).
Corso di laurea di primo livello triennale in Infermieristica
I corsi di ingegneria e medicina hanno sede presso l'edificio comunale di via Brunforte, la ex Casa della Missione, realizzata nel Settecento per ospitarvi imissionari dellaCongregazione della Missione.
Ilmuseo, che trae origine dal collezionismo archeologico dei fratelliGaetano eRaffaele de Minicis, è ospitato nell'ex convento dei domenicani, in prossimità delle grandi Cisterne romane, alle quali dà accesso. Le sezioni in cui è composto riguardano la storia delle collezioni, il periodo protostorico e quello romano[72].
Gli interni del Palazzo dei Priori comprendono la Sala dei ritratti, la Sala consiliare decorata daPio Panfili nel 1762, le sale di rappresentanza del Comune eSala del mappamondo, la parte più antica della biblioteca.
IlMuseo diocesano, dal 2004 situato accanto alDuomo di Fermo, è ospitato in parte nell'oratorio della confraternita del Suffragio e raccoglie una parte del Tesoro della Cattedrale e numerose testimonianze artistiche provenienti dell'arcidiocesi di Fermo. Tra le opere conservate, è laCasula disan Tommaso Becket, prodotta da una manifattura tessile araba, datata 1116 e donata dal vescovo fermano Presbitero, un messale miniato del XIII secolo, un altroMessale de Firmonibus miniato nel 1436 daUgolino da Milano, la stauroteca diPio III, il pastorale in tartaruga e madreperla donato daSisto V ed il monumentale cinquecentesco ciborio bronzeo eseguito dalla bottega dei fratelliLombardi Severi. Il museo conserva anche una quadreria con opere, fra le altre, di Marino Angeli,Vittore Crivelli,Carlo Maratta,Corrado Giaquinto,Francesco Hayez[73].
A Fermo è operante ininterrottamente dal 2 luglio 1976 l'emittente radiofonica Radio Fermo Uno, di natura commerciale e di ispirazione cattolica con palinsesto generalista, gestita dalla Cooperativa sociale "Romolo Murri". Pochi giorni prima (maggio 1976) alcuni volontari fondando Radio Città Campagna, emittente di natura informativa e di ispirazione politica (comunista), che ha cessato l'attività l'8 giugno 1984 dopo essere arrivata ad avere un pool di oltre duecento collaboratori, avere contribuito ad organizzare a Fermo concerti di Guccini, Bertoli, Finardi e aver attivato a Fermo nel 1982 uno dei primi terminali dell'agenzia ADN Kronos. Nel 1983 nasce Radio Orizzonte, di natura commerciale e generalista, di ispirazione politica di centrosinistra; cessa le trasmissioni pochi anni dopo. Verso la metà degli anni '80 gli agenti commerciali Stefano e Fabio Castori trasferiscono a Fermo Radio Onda, nata qualche anno prima nella vicina Monterubbiano, che cessa le trasmissioni alcuni anni più tardi. I medesimi gestiscono la web radio Radio Italian Cup. Da citare anche l'esperienza artigianale di Radio Idea, gestita da alcuni ragazzi nel doposcuola per breve tempo nella metà degli anni '80. FM TV è l'emittente tv che trasmette dal 2012 con diffusione regionale nelle Marche sul canale 75 DTT, gestita da Media Promo Agency dal 2024 ha trasferito gli studi nella ZI di Monte Urano
A Fermo ci sonoredazioni locali con proprie edizioni per iquotidianiIl Resto del Carlino (aperta dal 1998) eCorriere Adriatico (aperta dal 1983). Pagina di cronaca locale nella edizione locale del quotidianoIl Messaggero di Roma che ha avuto in città una redazione dal 1970 al 1981. Negli anni '70 fino ai primi anni '80 aveva in città un piccolo ufficio di corrispondenza anche l'altro quotidiano romanoIl Tempo. Sono state aperte anche le redazioni dellaGazzetta del Fermano (circuito delle Gazzette di Longarini) dal 1989 al 1993, delCorriere del Fermano (appartenente alCorriere dell'Umbria) dal 1998 al 2000 e deLa Nuova Fermo (appartenente ad un circuito di giornali locali del Gruppo editorialeL'Espresso) per pochi mesi tra il 1998 e il 1999. A Fermo si pubblica il periodico mensile di attualità localeCorriere News, la pubblicazione annualeGuida per l'informazione sociale e vi è la sede e la redazione della pubblicazione di informazione musicaleMusic Club. L'8 maggio 1892 esce il primo numero deLa Voce delle Marche, periodico di informazione e cultura della Diocesi di Fermo.
Il capoluogo si sviluppa quasi interamente su un'areacollinare, caratterizzata da un piccolo spazio superiore pianeggiante corrispondente all'arce romano. Il centro storico, cinto damura quattrocentesche, è rimasto identico a quello del Settecento, con alcuni non significativi rifacimenti di singoli strutture; unico intervento urbanistico degno di nota è quello compiuto nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto fermanoGiovanni Battista Carducci, consistente nella realizzazione di un tratto di strada di facile accesso per la piazza: via Roma, con la tipica prospettiva sull'edificio ornamentale detto Torretta, e la cosiddetta Strada nuova, sono il risultato di complicate operazioni diesproprio e di incisivi interventi sul tessuto urbanistico dell'area orientale e meridionale della città.
La parte nuova della città si è sviluppata lungo le direttrici delle numerose colline che si dipartono dal centro, in alcuni grandi quartieri fuori dal centro (Viale Trento, Santa Caterina, Cappuccini, Tirassegno, Santa Petronilla) ed esterni (Campiglione), e ha conosciuto una forte crescitademografica, soprattutto nei suoi quartieri marittimi (Lido San Tommaso, in misura minore Marina Palmense), potenziati dalle amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute negli anni novanta.
Campiglione,frazione riconosciuta solo di recente nellostatutocomunale di Fermo, perché cresciuta demograficamente ed economicamente negli ultimi vent'anni.
San Tommaso Tre Archi,[79] conosciuto comeLido Tre Archi,Lido San Tommaso, o semplicementeTre Archi, è un quartiere multietnico. Concepito neglianni 1970, periodo in cui nelleMarche si stavano rafforzando le infrastrutture pubbliche e aumentava il turismo balneare. Nel 1970 il Comune decise dilottizzare il terreno, acquistato poi dalla Società "Tre Archi" che decise di costruirvi una serie di appartamenti da mettere poi in vendita ai turisti. La lottizzazione prevista dal Comune e approvata dalla Regione Marche nel 1974 prevedeva che l'area indicata doveva essere destinata a 3 600 abitanti, parte delle 140 000 mila persone previste in crescita in tutto il territorio.[80]
Il progetto iniziale presentato dall'azienda venne modificato e ridimensionato nel 1977 quando il Comune decise di modificare ilpiano regolatore e passare da un totale di crescita di 140 000 mila persone a 48 000 mila.[81] A causa dei ritardi nella costruzione e il poco successo del progetto, l'azienda venne acquista da unamultinazionale che le cambiò nome in "Copacabana" ed iniziò una campagna pubblicitaria di vendita degli appartamenti nell'Italia settentrionale, in particolare nelle città diMilano eBologna.[80]
L'agricoltura è stata la principale fonte direddito sino agli anni sessanta del Novecento. Molto diffusa la produzione di salumi derivati dalla lavorazione di carne di maiale con la presenza sul territorio di alcuni salumifici.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelleartigianali, come l'arte delmerletto rinomata in tuttaItalia, oltreché la lavorazione delrame, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore.[96]
La vocazioneturistica del territorio è stata indirizzata, oltre che sulla ricettivitàalberghiera, sulcampeggio. Nelle aree del territorio di Fermo a sud (Marina Palmense) ed a nord (Lido di Fermo) insiste la maggiore concentrazione, per estensione, di camping di tutte le Marche meridionali. Sulla costa esiste un tratto dipista ciclabile facente parte della realizzandaCiclovia Adriatica che, una volta completata, andrà a collegare tutte le località dellacosta adriatica.
La città è collegata all'autostrada A14 attraverso ilcasello di Fermo-Porto San Giorgio (prossimità di Santa Maria a Mare) e verso nord con quello diPorto Sant'Elpidio.
Il territorio comunale è attraversato dallaStrada statale 16 Adriatica, a nord e sud diPorto San Giorgio, in corrispondenza delle località Marina Palmense a sud, e di Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso a nord.
Sino al 1956 Fermo era servita dallaferrovia Porto San Giorgio-Amandola, a scartamento ridotto, costruita dalla FAA (Ferrovie Adriatico-Appennino, odierna Sangritana) inaugurata nel 1908 con trazione a vapore, elettrificata nel 1928, cessata per obsolescenza nel 1956 e Fermo aveva la suastazione ferroviaria. È stata sostituita da filovia nel solo tratto Fermo-Porto S. Giorgio fino al 1977, e da autoservizio nei restanti percorsi.
Sono disponibili linee di trasporto urbano da e perPorto San Giorgio (ogni 20 minuti nelle ore diurne); extraurbano con i centri costieri e interni,Macerata eAscoli.Collegamenti dedicati alpendolarismo giornaliero degli studenti che, provenendo dai paesi, frequentano gliistituti superiori.
È comune capofila e sede dell'Area Vasta 4 di Fermo dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche. Il 15 giugno 1986 i cittadini di Fermo e quelli di Porto San Giorgio vennero chiamati ad esprimere il loro Si o No al referendum consultivo per l'unificazione di Fermo e Porto San Giorgio, proposto dal fermano Abramo Mori. I cittadini fermani si espressero per il Si il 70,61% degli elettori, mentre a Porto San Giorgio il 92% si espresse per il No. Prevalsero in totale i No per 871 voti.
LaFermana, dopo la mancata iscrizione nel 2006 nel campionato diSerie C2, è ripartita dal campionato diPrima Categoria e, dopo tre stagioni, è salita al campionato diEccellenza dopo essere stata prima inPromozione. Si è successivamente fusa con ilMontegranaro e ha formato la squadra dell'F.C. Fermana, che ha vinto il campionatoSerie D, conquistando la promozione inLega Pro. Altre squadre sono la Futura 96 (squadra calcistica della frazione di Capodarco) che gioca nel campionato diPromozione, la Palmense, che gioca in Promozione, Santa Caterina, Fermo (Seconda Categoria), Firmum Azzurra, Tirassegno e Molini (Terza Categoria), quest'ultima squadra della frazione Molini di Tenna.Inoltre, la squadra di calcio del Monturano Campiglione Calcio, che gioca in Promozione, rappresenta sia la frazione Campiglione che il vicino paese diMonte Urano.
La squadra principale è la Fermana Futsal 2022 che gioca in Serie C1 regionale, l'altra squadra è invece il Futsal Campiglione che rappresenta la frazione di Campiglione che gioca in serie C2, ma sono presenti anche altre squadre di Serie D come il Val Tenna United e Capodarco Casabianca.
L'associazione sportiva "Don Celso Pallavolo", nata nel 1992, opera nel settore maschile e femminile, contando circa duecento atleti.
La Scuola di Pallavolo Fermana, nata nel 2013, svolge attività di Pallavolo giovanile maschile e femminile ed è stata la prima società marchigiana ad attivare il Settore Sitting Volley, la disciplina Paralimpica che permette di giocare insieme normodotati e persone con disabilità. Attualmente ha sia una squadra maschile che una squadra femminile entrambe nel massimo campionato italiano. Nel 2017 ha conquistato la medaglia di bronzo al Campionato Italiano Assoluto Maschile.
A Fermo, presso lapista comunale diatletica, ha sede la A.S.D. Sport Atletica Fermo, un tempo nota con il nome di Società Atletica Fermo, fondata nel 1946.
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^lettera diPaolo Volponi del 1976 allegata a una pubblicazione fuori commercio di 14 disegni su Fermo di Giuseppe Pende, riprodotta integralmente in Corriere News (periodico edito a Fermo), n. 16/2004, 13 agosto 2004, pag. 21
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In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.