| Ferdinando I de' Medici | |
|---|---|
| Granduca di Toscana | |
| In carica | 19 ottobre1587 – 7 febbraio1609 |
| Predecessore | Francesco I |
| Successore | Cosimo II |
| Trattamento | Sua Altezza Serenissima |
| Onorificenze | |
| Nascita | Firenze, 30 luglio1549[1] |
| Morte | Firenze, 7 febbraio1609 (59 anni)[1] |
| Luogo di sepoltura | Cappella dei Principi,Cappelle medicee,Basilica di San Lorenzo,Firenze |
| Casa reale | Medici |
| Padre | Cosimo I de' Medici |
| Madre | Eleonora di Toledo |
| Consorte | Cristina di Lorena |
| Figli | Cosimo Eleonora Caterina Francesco Carlo Filippino Lorenzo Maria Maddalena Claudia |
| Religione | Cattolicesimo |
| Ferdinando de' Medici cardinale di Santa Romana Chiesa | |
|---|---|
| Incarichi ricoperti |
|
| Nascita | 30 luglio1549 aFirenze |
| Creazione a cardinale | 6 gennaio1563 dapapa Pio IV(dimessosi il 28 novembre1588) |
| Morte | 7 febbraio1609 (59 anni) aFirenze |
| Manuale | |
Ferdinando I de' Medici (Firenze,30 luglio1549 –Firenze,3 febbraio1609) è stato uncardinaleitaliano e il terzogranduca di Toscana.
Figlio diCosimo I de' Medici[1] e della prima moglieEleonora di Toledo[1], fu creato cardinale nel1562.
Con l'improvvisa morte del fratelloFrancesco I nel1587, gli successe comeGranduca di Toscana, fino alla morte avvenuta nel1609. Non abbandonò la porpora nemmeno dopo essere salito al potere, ma fu costretto a lasciarla nel1588 per sposareCristina di Lorena, dalla quale ebbe poi nove figli.

Ferdinando nacque aFirenze, quinto figlio maschio del granducaCosimo I de' Medici e della sua consorteEleonora di Toledo, quest'ultima figlia a sua volta delviceré spagnolo diNapoliDonPedro Álvarez de Toledo y Zúñiga. Fu fattocardinale nel1562 all'età di soli 13 anni, subito dopo la morte del fratello cardinaleGiovanni. Fino alla nomina del cardinaleFrancesco Sforza, creato daPapa Gregorio XIII nel1583, fu il porporato italiano più giovane. APisa lamalaria uccise sia la madreEleonora sia i piccoli Giovanni eGarzia, fratelli di Ferdinando I, e lui rimase l'unico a sopravvivere. Negli anni successivi soffrì ditubercolosi.
Ferdinando I succedette sul trono delGranducato di Toscana a suo fratelloFrancesco I de' Medici nel1587, a 38 anni. ARoma, come cardinale, Ferdinando aveva già dato prova di essere un abile amministratore. FondòVilla Medici acquistando molte opere d'arte che poi riportò aFirenze quando ascese al trono granducale.
Mantenne l'ufficio di cardinale anche dopo essere diventato granduca fin quando, per ragioni dinastiche, dovette abbandonare la porpora nel1588 per sposareCristina di Lorena. Il matrimonio venne celebrato anche da alcuni dei più grandi artisti dell'epoca con uno spettacolo conosciuto con il nome diIntermedi della Pellegrina.
Alla sua morte, nel1609, aveva quattro figli, dei quali il primogenitoCosimo II de' Medici, che ereditò la corona granducale all'età di 19 anni.Claudia (1604-1648), l'altra figlia di Ferdinando, sposòFederico Ubaldo Della Rovere, duca d'Urbino, ed in seconde nozzeLeopoldo V d'Austria.
Per molti aspetti Ferdinando I fu l'esatto opposto del suo fratello e predecessoreFrancesco. Ristabilì il sistema giudiziario, riorganizzò le corporazioni, i dazi e soprattutto l'apparato burocratico e promosse una riforma fiscale. Fu sinceramente interessato al benessere dei propri sudditi. Incoraggiò il commercio e guadagnò molta della sua ricchezza attraverso l'istituzione, in tutte le più importanti città europee, di banche controllate daiMedici.
Un suo editto di tolleranza verso gliebrei e glieretici (la cosiddettaCostituzione Livornina) fece diLivorno un porto franco per numerosi ebrei spagnoli che erano stati espulsi dallaSpagna nel1492 e per altri stranieri.
Fece deviare parte del flusso dell'Arno in unnaviglio che migliorò sensibilmente gli spostamenti commerciali tra Firenze ePisa. Grazie ad un progetto d'irrigazione, da lui promosso, fu possibile rendere coltivabili molti terreni, da Pisa aFucecchio, dallaVal di Chiana, fino allaValdinievole.
In campo artistico Ferdinando I non mancò di tener fede alla grande tradizione di mecenatismo dei Medici: commissionò ilForte Belvedere aBernardo Buontalenti; fece eseguire lastatua di suo padre Cosimo I, che ancora oggi campeggia inPiazza della Signoria, dalGiambologna. Completò il sistema delleville medicee, facendo costruire le ville diArtimino e dell'Ambrogiana. Inoltre fece edificare il Forte di San Giorgio e leCappelle medicee nellachiesa di San Lorenzo. Protesse ed incoraggiò l'attività dellaCamerata de' Bardi che avrebbe posto le basi per la grande stagione delmelodramma e, in seguito, dell'opera lirica italiana. Nominò capo incisore della zecca fiorentinaGasparo Mola. A Siena promosse la costruzione della grandeCollegiata di S. Maria in Provenzano, santuario dell'omonima immagine sacra, affidandone il progetto al monaco certosino Damiano Schifardini.

In politica estera Ferdinando I cercò di rendere indipendente la Toscana dall'influenza asburgica (per il rientro in Toscana e la conquista dello stato diSiena, i Medici si erano dovuti affidare agli eserciti imperiali). Dopo l'assassinio diEnrico III di Francia nel1589, si alleò conEnrico IV di Francia, che stava lottando contro laLega cattolica. Ferdinando garantì il suo appoggio finanziario ad Enrico e lo incoraggiò a convertirsi al cattolicesimo. Quando il re francese si convertì, Ferdinando usò tutta la propria influenza per fare in modo che il papa accettasse tale conversione, nel 1600 combinó il matrimonio di Enrico con la nipoteMaria de Medici figlia di suo fratello Francesco.
Enrico non mostrò grandi apprezzamenti per questi favori e Ferdinando lasciò raffreddare la loro relazione, mantenendo la sua amata posizione d'indipendenza. Si riavvicinò agli Asburgo dopo la perdita del saluzzese e combinò il matrimonio fra suo figlio Cosimo II e l'arciduchessaMaria Maddalena d'Austria, sorella dell'imperatore. Militarmente spalleggiò siaFilippo III di Spagna nella campagna d'Algeria, sia ilSacro Romano Impero contro iturchi. A causa di queste imprese dovette aumentare le tasse dei suoi sudditi, ma sembra che anche questi servigi non riuscirono a liberarlo del tutto dalla subordinazione agli Asburgo; infatti, nel suo testamento del 10 ottobre1606 si legge che il suo successore
Promosse la formazione di un'efficiente marina da guerra e sconfisse più volte le flotte dei pirati (Costa Berbera: impresa diBona,1607) e turche (Famagosta,1608). Gli affreschi delle sue imprese militari, eseguiti daBernardino Poccetti, si possono vedere ancora oggi nella Sala Bona diPalazzo Pitti.
Gli succedette il figlio primogenitoCosimo II de' Medici.

Ferdinando I promosse laSpedizione Thornton che fu l'unico tentativo italiano di creare una colonia nelle Americhe[2] organizzando una spedizione nelBrasile settentrionale e nelle Guiane che partì nel1608 dalnuovo porto ingrandito diLivorno[3]. La spedizione comandata dal capitano inglese Thornton, al ritorno a Livorno nel1609 dal suo viaggio esplorativo in Amazzonia, trovò deceduto da pochi mesi Ferdinando I ed il suo progetto coloniale venne annullato dal successoreCosimo II (il galeone "Santa Lucia" usato dal capitano Thornton tornò a Livorno con molta informazione e materiale da studio -da aborigeni a pappagalli tropicali[4]- dopo avere fatto scalo aTrinidad, ed era pronto ad imbarcare coloni originari di Livorno eLucca per portarli in Sudamerica nell'area dove oggi esiste laGuyana francese).

Fu il promotore del potenziamento delporto di Livorno e sviluppò le collezioni medicee d'arte, di natura e di strumentazione tecnico-scientifica. Imitando l'atteggiamento dei grandi sovrani del suo tempo, finanziò viaggi di ricerca, come quello botanico del fiammingoGiuseppe Casabona (c.1535-1595) aCreta, la cui eco è costante nei grandi testi dibotanica dell'ultimo '500 e del primo '600. Mantenne strettissime relazioni conUlisse Aldrovandi (1522-1605), né lesinò appoggi al programma di sistematica raccolta di miniature (fiori, piante, animali) promossa da Francesco I. Il Granduca riprese, infine, molte delle attenzioni e degli interessi riservati daCosimo I alle discipline matematiche, rimaste estranee al gusto diFrancesco I, proponendosi di pubblicare una serie di testi di matematici greci fino ad allora inediti (molti codici, preparati per la stampa, si conservano tra i manoscritti magliabechiani dellaBiblioteca Nazionale Centrale di Firenze). Curò con particolare attenzione l'educazione del figlio, il futuroCosimo II (1590-1621), tra i cui precettori fu ancheGalileo (1564-1642).
Ferdinando I e Cristina ebbero nove figli, ma nessuno di loro, a parteCarlo che fu cardinale e morì a 71 anni, arrivò alla vecchiaia e morirono prima dei 50 anni.
Cosimo I (1569-1574) Figli Francesco I (1574-1587) Ferdinando I (1587-1609) Cosimo II (1609-1621) Ferdinando II (1621-1670) Cosimo III (1670-1723) Gian Gastone (1723-1737) |
| Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
| Giovanni il Popolano | Pierfrancesco il Vecchio | ||||||||||||
| Laudomia Acciaiuoli | |||||||||||||
| Giovanni delle Bande Nere | |||||||||||||
| Caterina Sforza | Galeazzo Maria Sforza | ||||||||||||
| Lucrezia Landriani | |||||||||||||
| Cosimo I de' Medici | |||||||||||||
| Jacopo Salviati | Giovanni Salviati | ||||||||||||
| Elena Gondi | |||||||||||||
| Maria Salviati | |||||||||||||
| Lucrezia de' Medici | Lorenzo de' Medici | ||||||||||||
| Clarice Orsini | |||||||||||||
| Ferdinando I de' Medici | |||||||||||||
| Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez | García Álvarez de Toledo y Carrillo | ||||||||||||
| María Enríquez de Quiñones y Cossines | |||||||||||||
| Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga | |||||||||||||
| Isabel de Zúñiga y Pimentel | Álvaro de Zúñiga y Guzmán | ||||||||||||
| Leonor Pimentel y Zúñiga | |||||||||||||
| Eleonora di Toledo | |||||||||||||
| Luis Pimentel y Pacheco | Rodrigo Alonso Pimentel | ||||||||||||
| María Pacheco y Portocarrero | |||||||||||||
| María Osorio y Pimentel | |||||||||||||
| Juana Osorio y Bazán | Pedro Álvarez Osorio | ||||||||||||
| María de Bazán | |||||||||||||
Altri progetti
| Predecessore | Granduca di Toscana | Successore |
|---|---|---|
| Francesco I | 10 maggio1587 – 7 febbraio1609 | Cosimo II |
| Predecessore | Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica | Successore |
|---|---|---|
| Giovanni di Cosimo I de' Medici | 15 maggio1565 – 10 maggio1585 | Charles II de Lorraine de Vaudémont |
| Predecessore | Cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore |
|---|---|---|
| Niccolò Caetani di Sermoneta | 10 maggio1585 – 7 gennaio1587 | Filippo Guastavillani |
| Predecessore | Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata | Successore |
|---|---|---|
| Luigi d'Este | 7 gennaio1587 – 28 novembre1588 | Francesco Sforza |
| Cardinale protodiacono | Successore | |
| 7 gennaio1587 – 28 novembre1588 | Andrea d'Austria |
| Predecessore | Prevosto di Santo Stefano di Prato | Successore |
|---|---|---|
| Onofrio Camaiani | 28 aprile1574 – 10 maggio1587 | Alessandro de' Medici |
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 292820183 ·ISNI(EN) 0000 0004 3529 2023 ·SBNCFIV276480 ·BAV495/20437 ·CERLcnp00541056 ·ULAN(EN) 500260482 ·LCCN(EN) n88019319 ·GND(DE) 118876368 ·BNE(ES) XX899191(data) ·BNF(FR) cb135730745(data) ·J9U(EN, HE) 987007261018705171 |
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