Femonazionalismo ofeminazionalismo è un termine (unione difemminismo enazionalismo) che descrive l'associazione favorevole tra un tipo di ideologia nazionalista e alcuni postulati delmovimento femminista con motivazionixenofobe.[1][2][3]
Il termine fu originariamente proposto dalla ricercatriceSara R. Farris interessata alla condizione delledonnemigranti,[4] per riferirsi ai processi per cuicerti partitinazionalisti delladestra si allineano con associazioni femministe e donne delle istituzioni con il fine di giustificare posizionirazziste exenofobe specialmente contro l'Islam[senza fonte], supportandole con ipregiudizi che le personemigranti debbano essere forzatamentesessiste e che lasocietà occidentale sia completamenteegualitaria, ovvero che i migranti esigonodiritti civili che non gli sono necessariamente dovuti.[1][2][5] Così, le ideologiefemministe nazionaliste usano idiritti ottenuti nel corso dei decenni per avanzare soluzioni di antagonismo verso l'immigrazione, strumentalizzazione sempre più comune tra le compagini politiche di destra. Il prodotto sociale dell'ideologia femonazionalista è che i migranti, in cerca di sicurezza economica o anche per sete di conoscenza, si trovano ad affrontare un avversario inaspettato, unsessismo di stampo nazionalista.[2][3]
Il femminismo critica questo fenomeno concentrandosi sull'uso parziale esettario che si fa del movimento femminista[senza fonte], per nascondere fini basati sull'intolleranza, dimenticando ilsessismo e la mancanza di una effettivauguaglianza nella società occidentale nel suo insieme.[6]