All'inizio del secondo conflitto il Chilanti, allorafascista di sinistra[4], è coinvolto in un tentativo di complotto conVittorio Ambrosini, contro alcuni fascisti (tra cuiGaleazzo Ciano): il complotto non ha esito, in quanto vengono traditi da un appartenente al gruppo dei cospiratori stessi.Felice Chilanti è in compagnia di un nutrito gruppo di fascisti che passarono all'antifascismo militante, combattente e comunista nelle diverse frange dell'ideologia:Davide Lajolo,Fidia Gambetti,Ruggero Zangrandi,Elio Vittorini,Vasco Pratolini che rappresentarono la frangia intransigente del fascismo di sinistra e formarono i nuclei fascisti passati nel dopoguerra all'antifascismo.
Nel dopoguerra Chilanti collaborò conL'Ora di Palermo e conPaese Sera di Roma; divenne poi vicedirettore del'Unità, e in seguito aderì adAvanguardia Operaia. Prese infatti parte, insieme ai colleghi deL'Ora Nino Sorgi (avvocato del giornale che si firmava con lo pseudonimo di Castrense Dadò),Michele Pantaleone,Mario Farinella, Enzo Lucchi, Mino Bonsangue ed Enzo Perrone, alla prima inchiesta giornalistica sulla mafia mai pubblicata da un giornale italiano, che venne portata a termine nonostante l'attentato dinamitardo del19 ottobre del1958 che distrusse parte della redazione e della tipografia del quotidiano, e che fu all'origine della istituzione dellaCommissione Parlamentare Antimafia da parte del governo[5]. Gli articoli, pubblicati su "L'Ora e su "Paese Sera", vennero in seguito raccolti in un volume dal titoloRapporto sulla Mafia, pubblicato nel1964. Nello stesso periodo, raccolse anche le memorie del mafioso italo-americanoNick Gentile, che furono pubblicate nel libroVita di capomafia (1963).
Italiani eroi e bugiardi, Edizioni della Bussola, 1946
La vita di Giuseppe Di Vittorio, Lavoro ed., 1952
La tragedia del Polesine, Croce, 1952
Da Montelepre a Viterbo, Croce, 1952
La Cina fa parte del mondo, Edizioni di cultura sociale, 1954
Gastone Sozzi, Edizioni di Cultura Sociale, 1955
Chi è Milazzo: mezzo barone e mezzo villano, Parenti, 1959
San Lorenzo, uomini e case (documentario, 1963, colore, 11'), regia diLino Del Fra, testo di Felice Chilanti, fotografia di Giuseppe Pinori, montaggio di Renato May, musica diEgisto Macchi (con lo pseudonimo di Werter Pîerazzuoli), lettera visiva indirizzata al Ministro dei Lavori Pubblici dove si denuncia l'abbandono del quartiere diSan Lorenzo da parte dell'istituzione dopo i bombardamenti americani del '43 di 20 anni prima
Ezra Pound fra i sediziosi degli Anni Quaranta, Scheiwiller, 1972
Si può anche vivere, Rusconi, 1972
Trotzkij vivo: l'assassinio di un intellettuale contemporaneo con un'intervista e il racconto del film diJoseph Losey, Cappelli, 1972
Dolci amici addio, Rusconi, 1974
Gli ultimi giorni dell'età del pane, Mondadori, 1974
La giostra di Rampino, illustrazioni di Maria Poma Indemini, Einaudi, 1975
Le avventure di bambino: romanzo e favola, Mondadori, 1976
Lettera a Pechino. Ricordi? In piazza a dare armi al popolo c'era soltanto Leo Longanesi, con una nota diVittorio Sereni, All'insegna del Pesce d'Oro, 1982
Italiani eroi e bugiardi con l'aggiunta di tre scritti inediti, Scheiwiller, 1992
^"I lavoratori seguiranno il Regime nella politica razziale (...). E della razza saranno i più intransigenti e accaniti difensori. Nei figli vorranno che la razza sia sempre più pura". F. Chilanti,La missione della razza italiana, 1938, inMirella Serri,I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte 1938-1948, Milano, Corbaccio, 2005.