Come rappresentato anche in una tragedia diEuripide, Fedra s'innamorò follemente del giovaneIppolito, un figlio nato dal marito Teseo nel precedente matrimonio con unaAmazzone (Antiope[3][4] oIppolita[4][5] oMelanippe[4][5] o Glauce[5]) e che lei aveva adottato. Ardendo di passione, tramite una lettera consegnata alla nutrice cercò di rivelare il suo amore al giovane, ma ne fu seccamente respinta, poiché egli disprezzava l'amore: a Ippolito interessava solo la caccia e il culto di Artemide. Così Fedra umiliata, per vendicarsi, in un atto di follia amorosa, lo accusò davanti a Teseo di averla violentata. Teseo maledisse il figlio e fu causa indiretta della sua tragica morte. Non resistendo ai sensi di colpa, Fedra si uccise, impiccandosi.[6]
Il mito di Fedra e Ippolito è narrato nella tragediaIppolito diEuripide e nel mondo latino anche nella tragediaPhaedra diSeneca.
Ovidio, nelle sueEroidi, dedica un'epistola a Fedra e Ippolito.
L'episodio di Fedra e Ippolito è citato anche daDante Alighieri nelXVII canto delParadiso. Funge da citazione iniziale, nonché come paragone, perchéCacciaguida possa spiegare a Dante suo discendente la profezia dell'esilio.
Nel 1677 il drammaturgo franceseJean Racine scrisse anch'egli una tragedia su questo argomento, intitolandolaPhèdre.
Nel 1788 il musicista Giovanni Paisiello compose un'opera sul dramma per musica di Luigi Salvioni dalla tragediaFedra di Carlo Innocenzo Frugoni.
Anched'Annunzio nel 1909 mise in scena una tragedia intitolataFedra, rifacendosi esplicitamente al mito classico. Nel 1915 andò in scena un'opera diIldebrando Pizzetti, anch'essa col titolo diFedra, basata sul testo dannunziano.
Alla schiera di questi illustri artisti si aggiunse, nel 1909,Umberto Bozzini.
Nel 1988 debutta al Teatro dell'Opera di Roma l'opera liricaFedra diSylvano Bussotti. Precedentemente nel 1980, lo stesso compositore, aveva messo in scena alla Piccola Scala di Milano, l'opera da cameraLe Racine, (Pianobar pour Phèdre) e nel 1981 al Teatro Regio di Torino il ballettoPhaidra/Heliogabalus.Successivamente, nel 1994, torna allo stesso argomento con il dramma danzatoFedra'ncora.
Il poeta grecoGhiannis Ritsos riscrive il mito di Fedra, che pubblica all'interno del volumeQuarta dimensionenel 1972, durante la "pausa liberale" della dittatura diPapadopulos.
Nel 2020 la compositriceSilvia Colasanti dà alla luce tre monodrammi per voce recitante, coro femminile e orchestra dal titoloArianna, Fedra, Didone.[8]