| Federico III[1] di Sicilia | |
|---|---|
| Re di Sicilia | |
| In carica | 15 gennaio1296 - 25 giugno1337[2] |
| Predecessore | Giacomo I |
| Successore | Pietro II |
| Nome completo | Frederic Perez |
| Nascita | Barcellona, 13 dicembre1273 o1274[3] |
| Morte | traPaternò eCatania[3], 25 giugno1337 |
| Sepoltura | Duomo di Catania |
| Casa reale | Casa d'Aragona |
| Padre | Pietro III di Aragona |
| Madre | Costanza di Sicilia |
| Consorte | Eleonora di Napoli |
| Figli | Pietro Ruggero Costanza Manfredi Elisabetta Guglielmo Giovanni d'Aragona Caterina e Margherita, legittimi Alfonso Federico di Sicilia Elisabetta Eleonora Sancho e Orlando, illegittimi |
| Religione | Cattolicesimo |
Federico d'Aragona, conosciuto anche comeFederico III[1]di Sicilia, odi Trinacria (Barcellona,13 dicembre1273 o1274[3] –tra Paternò eCatania,25 giugno1337[3]), è statoreggente aragonese inSicilia dal 1291 al 1295,re di Sicilia - comeFederico III[1] - dal 1296 al 1302 e poi dire di Trinacria dal 1302 alla sua morte.Appare con il nome diFridericus (rex) nei documenti inlingua latina,Frederic (el de Sicília) in quelli incatalano,Fridiricu insiciliano,Frederico inaragonese.
Alfonso II (1164 - 1196) Pietro II (1196 - 1213) Figli Giacomo I (1213 - 1276) Pietro III (I di Valencia) (1276 - 1285) Figli
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Figlio maschio terzogenito delre d'Aragona, diValencia econte di Barcellona e altre contee catalane,Pietro IIIil Grande e diCostanza di Sicilia,[4] figlia delre di SiciliaManfredi (figlio illegittimo dell'imperatoreFederico II di Svevia e diBianca Lancia).[5][6][7]
Federico era il figlio terzogenito dei tre figli maschi ancora in vita (gli altri due eranoAlfonso, il figlio primogenito, eGiacomo, il figlio secondogenito; mentre l'ultimogenito,Pietro, era morto giovane) di Pietro e di Costanza.[8][9] Confermato anche nellaHistoria Sicula diBartolomeo di Neocastro (Alfonsus, Elisabeth regina Portugalli… Rex Iacobus, Dominus Fridericus, domina Violanta et dominus Petrus) e nellaCrònica (Anfós, Jacme, Frederic e Pere) diRamon Muntaner.[9]
Il 19 giugno 1291, suo fratello primogenito, il sovrano dellacorona d'Aragona,Alfonso III morì improvvisamente lasciando l'Aragona,Valencia, laCatalogna e il governo diMaiorca al secondogenito, Giacomoil Giusto e disponendo che la Sicilia andasse al terzogenito Federico; ma Giacomo dopo essersi fatto incoronare aSaragozza nel mese di luglio, come successore di Pietro III e non di Alfonso III, ne trascurò il testamento e si tenne il regno di Sicilia, a scapito di Federico. L'infante Federico, nello stesso 1291, fu inviato, come luogotenente del fratello Giacomo II, in Sicilia,[9] dove raggiunse la madre Costanza.
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Giacomo II voleva porre fine alla situazione che vedeva l'Aragona in perenne lotta contro il papato laFrancia e la situazione si sbloccò dopo l'elezione al papato, il 23 dicembre 1294, diBonifacio VIII, che, elaborando la proposta del suo predecessore,papa Celestino V, adAnagni, il 12 giugno del 1295 stipulò con Giacomo e conCarlo II di Napoli ilTrattato di Anagni. Con questo accordo, Giacomo acconsentì a cedere la Sicilia; in cambio avrebbe ottenuto i feudi diSardegna e diCorsica, se li avesse saputi conquistare, e avrebbe sposato la figlia di Carlo II d'Angiò; mentre Federico, che perdeva il governatorato della Sicilia sarebbe stato compensato dal matrimonio con l'erede dell'impero d'oriente,Caterina Courtenay, figlia dell'imperatore titolareFilippo I di Courtenay eBeatrice d'Angiò, con l'impegno di Federico di aiutare il futuro suocero a riconquistare l'impero.[9]
Il re di Francia,Filippo IV di Francia, pur approvando il trattato di Anagni, rifiutò di accettare quest'ultima clausola e, in quello stesso anno, il fidanzamento tra Federico e Caterina fu rotto.[9] Federico, amareggiato, oltre che dalla rottura del fidanzamento, anche dal fatto che Giacomo II non aveva ottemperato al testamento di Alfonso III, accettò le offerte dei Siciliani. Questi, sentendosi traditi da Giacomo, lo dichiararono decaduto, offrendo il trono di Sicilia al fratello. L'11 dicembre1295, a Palermo, Federico fu proclamatoSignore della Sicilia,[9] e ilParlamento siciliano riunito alCastello Ursino diCatania, il 15 gennaio 1296, lo riconobbe Federico IIIRe di Sicilia.[9] L'incoronazione ufficiale avvenne, il 25 marzo del 1296, nellaCattedrale di Palermo.[9]
Federico riprese leguerre del Vespro e, prendendo l'iniziativa nei confronti degliAngioini, non solo conservava la Sicilia ma portava la guerra inCalabria e nel napoletano. Allora Bonifacio VIII, agli inizi del 1297, convocò aRoma sia Giacomo II che Carlo II d'Angiò e li spronò a riconquistare la Sicilia secondo il trattato di Anagni; dovettero abbandonare la Sicilia, per ordine di Giacomo, siaGiovanni da Procida cheRuggero di Lauria, che divenne ammiraglio della flotta alleata anti-siciliana e alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli Angioini, contro il fratello Federico e i Siciliani e con la sua flotta aragonese affiancata da quella napoletana, nellabattaglia di Capo d'Orlando, nel luglio del 1299, sconfisse Federico che si riuscì a salvare con solo 17 galee. Giacomo, l'anno dopo, visto che il fratello continuava a resistere, fece ritorno in Aragona. La guerra fu proseguita con successo daRoberto d'Angiò, nominato da Carlo II vicario generale in Sicilia, e suo fratelloFilippo I, con la conquista di alcuni importanti centri nella Sicilia orientale: nell'ottobre 1299 Catania, per la ribellione dei suoi nobili cittadini Virgilio Scordia e Napoleone Caputo, passava in mano angioina;Paternò dopo un breve assedio veniva consegnata dal conte camerarioManfredi Maletta;Noto, difesa valorosamente da UgolinoCallari, compare dello stesso Federico, veniva infine a patti con Roberto d'Angiò. Messina, difesa daiPalizzi, tuttavia resisteva all'assedio angioino e Federico riportava una notevole vittoria nellabattaglia di Falconara, facendo prigioniero Filippo di Taranto.
Allora il papa, nel 1300, chiamò in aiuto itemplari, gliospitalieri e i riluttanti Genovesi, ma ad eccezione di una nuova brillante vittoria della flotta di Lauria su quella siciliana, il 14 giugno del 1300, la situazione non progredì. Infine Bonifacio VIII si rivolse al re di Francia, Filippo IV, che inviò un esercito al comando del fratello,Carlo di Valois: questi, arrivato in Sicilia, nel maggio del 1302, bruciando e depredando, l'attraversò sino aSciacca, dove però arrivò distrutto dallamalaria e, per la paura di un deciso attacco da parte di Federico, accettò la pace che gli venne offerta. Allora da Carlo di Valois, Carlo II d'Angiò e dal papa, fu proposto a Federico di sposare la figlia diCarlo II di Napoli e diMaria d'Ungheria e sorella del duca di CalabriaRoberto,Eleonora; durante la trattativa fu offerto a Federico, in cambio della Sicilia, ilregno di Albania, creato per lui oppure ilregno di Cipro, dopo averlo tolto alla famigliaLusignano.[9] Federico rifiutò, ma, nell'agosto del 1302, fu trovato un compromesso che prevedeva che Federico III mantenesse il potere sulla Sicilia col titolo diRe di Trinacria (quello di Sicilia spettava solo alre di Napoli) fino alla sua morte, dopo la quale l'isola sarebbe dovuta passare nuovamente agli Angiò.[9]
La guerra deiVespri siciliani terminò con lapace di Caltabellotta: il 31 agosto del 1302, probabilmente nel castello del Pizzo, si firmò il trattato di pace. Questo trattato, modificato dal papa il 12 maggio 1303, comunque confermò che Federico III mantenesse il potere sulla Sicilia, portatagli in dote dalla moglie Eleonora, col titolo diRe di Trinacria e dopo la sua morte l'isola sarebbe dovuta passare nuovamente agli Angiò. Il matrimonio con Eleonora venne celebrato nel maggio 1303, aMessina.[10][11][12] Nel 1311, laCompagnia Catalana invitò Federico a dichiararsi sovrano del ducato di Atene, dopo che la compagnia aveva conquistato il territorio dopo aver sconfittoGualtieri V di Brienne.[9][13] Federico nominò il figlioManfredi, duca di Atene e, l'altro figlio, illegittimo,Alfonso Federico, capitano-generale del ducato.[9]
Nel 1311, Federico III si alleò conEnrico VII di Lussemburgo (Arrigo), che era calato in Italia per essere elettoRe dei Romani a Milano eimperatore del sacro romano impero a Roma (1312). In quel periodo, Federico intavolò con l'imperatore una trattativa per il fidanzamento di suo figlioPietro con la figlia ultimogenita di Arrigo, Beatrice; ma la trattativa, nel 1312, sfumò per la scelta di Arrigo di imparentarsi con gli Angiò e a Pietro preferìCarlo, figlio del re di Napoli, Roberto d'Angiò.[14] Nonostante le trattative con Roberto, Arrigo e Federico preparavano la guerra contro il regno di Napoli, che avrebbe dovuto essere attaccato da Arrigo via terra e da una potente flotta imperiale-siciliana, già armata nel 1313 e comandata da Federico, via mare; ma la prematura morte dell'imperatore fece fallire il piano. Alla morte di Arrigo, Federico propose un'alleanza in chiave antiangioina alla ghibellinaRepubblica di Pisa, che fu rifiutata in quanto Federico in cambio pretendeva il possesso della Sardegna (promessa dal papa in feudo da conquistare a suo fratello, il re d'Aragona, Giacomo II il Giusto).
La pace diCaltabellotta durò solo una dozzina di anni e, dopo che nel 1313 la guerra tra Angioini eAragonesi era ripresa, il parlamento siciliano, il 12 giugno 1314, disattendendo l'accordo siglato con laPace di Caltabellotta, riconosceva il figlio di Federico, Pietro come erede al trono, e quindi, alla sua morte, successore di Federico, e, il 9 agosto, confermava Federicore di Sicilia e non più di Trinacria.[9] Seguirono due anni di guerra, in cui Roberto d'Angiò cercò di conquistare l'isola nel 1314, a cui seguì una tregua di due anni, sino al 1316. Allo scadere della tregua, Roberto attaccò la Sicilia occidentale e si diresse su Palermo, su cui confluiva anche la flotta napoletana. Federico, vedendosi a mal partito, nel 1317, chiese una tregua che gli fu concessa a patto di restituire agli angioini tutte le posizioni che ancora deteneva sul continente (quasi tutte in Calabria); la nuova tregua sarebbe scaduta a Natale del 1320.

Finita la tregua, Federico, nel 1321, inviò una flotta con reparti di cavalleria di fronte aGenova, in aiuto aighibellini che combattevano contro larepubblica di Genova, ma Roberto d'Angiò, alleato di Genova, inviò 82 galee che costrinsero la flotta siciliana a ritirarsi e rientrare in Sicilia (passando da Ischia la saccheggiò). Nel settembre dello stesso anno, la flotta siciliana tornò a Genova e coordinando gli attacchi con le truppe dei ghibellini lombardi capitanati daMarco Visconti, riuscì a creare grandi difficoltà per i difensori, senza però riuscire a fare cadere la città. Col cattivo tempo, la flotta, molto danneggiata, dovette rientrare definitivamente in Sicilia.
Sempre nel 1321, Federico aveva fatto incoronare il figlio Pietro come co-regnante e suo successore,[9] attirandosi le ire delpapa Giovanni XXII, che scagliò l'interdetto sulla Sicilia (Giovanni XXII lo tolse solo nel 1334, poco prima di morire).
In viaggio da Palermo ad Enna, Federico si ammalò gravemente. Morì il 25 giugno del 1337, nel tragitto traPaternò eCatania[3], poiché sperava di ricevere cure migliori nell'ospedale della Commenda di San Giovanni Gerosolimitano nei pressi diPaternò. Com'era tradizione di quei tempi, nell'ospedale vennero sepolte le viscere, mentre la salma, trasportata a Catania, fuesposta al Castello Ursino. Federico aveva dichiarato nel testamento di voler esser sepolto a San Francesco nella città di Barcellona, accanto al fratello Alfonso d'Aragona e alla madre Costanza, ma modificò le sue volontà e dispose per una sepoltura nella cattedrale nel capoluogo. La salma venne quindi tumulata provvisoriamente nellacattedrale di Catania, in attesa di traslazione a Palermo. A causa del perdurare della guerra del Vespro la salma rimase definitivamente a Catania.

Il carattere e il comportamento di Federico fu molto influenzato dalla discendenza normanno-sveva: comeRuggero fu fondatore di uno stato, fu un abile condottiero e un buon legislatore e come il bisnonnoFederico II fu carismatico, aggressivo, filo-imperiale e perennemente scomunicato (in particolare interdetto dalpapa Giovanni XXII dal 1321 al 1334).
Nel 1296, in occasione dell'elezione promulgò le «Constitutiones regales» (il cui capitolo XXVIIII del secondo libro, noto anche comeCapitolo Volentes, introdusse una notevole innovazione normativa concernente l'acquisto dei feudi); i «Capitula alia»; le «Ordinationes generales» nonché altri testi che fornirono una base di garanzie costituzionali innovative per il medioevo, comprendente i doveri dei reggenti e l'obbligo di convocare almeno annualmente il parlamento siciliano. Nel 1324, il parlamento riunito adEnna emanò, fra le altre, cupe norme che prevedevano la segregazione degliEbrei.
Le istituzioni che caratterizzeranno per secoli la Sicilia derivano in gran parte da questo secondo regno, fondato nel 1296 da Federico, che poi, passando attraverso varie reggenze, verrà soppresso nel 1816 daFerdinando I delle Due Sicilie.[15]
Durante il suo regno si accentuò certamente il regime feudale: il parlamento aveva tre rami (ecclesiastico, demaniale e militare), si radicò illatifondismo e l'economia entrò in crisi.
Ma egli va comunque ricordato per le sue riforme civili e amministrative che interessarono la Sicilia che davano maggiore potere al Parlamento (detti i Capitoli) e la suddivisione amministrativa dell'isola in quattro "Valli" (Val di Noto,Val Demone,Vallo di Mazara eVallo di Girgenti).
Federico III fu intimo amico del catalanoArnaldo da Villanova, accolse alla sua corte ifrancescani spirituali perseguitati e ifraticelli. Il misticoRaimondo Lullo ripose in lui molte speranze per un rinnovamento delcristianesimo. Egli stesso interessato alla mistica, Federico fece della sua corte un focolare di dibattiti filosofici e religiosi, nel quale interloquivano filosofiaristotelici, pensatoriebrei,alchimisti,astrologi, e anche praticanti dimagia. Anche se si scontrò spesso con le autoritàecclesiastiche, Federico non era mosso da uno spirito anticristiano, quanto piuttosto dall'ansia di acquisire conoscenze sempre nuove e dalla convinzione che il mondo, ormai vecchio, si stava rinnovando.[16]
Il Parlamento siciliano, composto da feudatari, sindaci delle città, dai conti e dai baroni, era presieduto e convocato dal re.
La funzione principale era la difesa dell'integrità della Sicilia, come valore massimo anche nei confronti dell'assolutismo del re, nell'interesse di tutti i siciliani. Il re, infatti, non poteva stringere accordi di qualunque natura (politica, militare o economica) né dichiarare guerre senza aver prima consultato e ottenuto l'approvazione del Parlamento che, per costituzione, doveva essere convocato almeno una volta l'anno nel giorno di Tutti i Santi. Il Parlamento costituzionalmente aveva il compito di eleggere il re e di svolgere anche la funzione di organo garante del corretto svolgimento della giustizia ordinaria esercitata da giustizieri, giudici, notai e dagli altri ufficiali del regno.
(Riferimento a Federico come "Onor di Cicilia",Dante Alighieri,Divina Commedia,Purgatorio, III, 103-145)
Dall'unione con Eleonora d'Angiò nacquero nove figli, ma gli vengono attribuiti almeno altri cinque figli naturali nati da una relazione conSibilla Sormella.[6][9][17]

Da Eleonora ebbe:[18]
DaSibilla Sormella ebbe:[19]
Altri progetti
| Predecessore | re di Trinacria | Successore | |
|---|---|---|---|
| Giacomo II | 1295-1337 | Pietro II |
| Sovrani di Sicilia | |
|---|---|
| Altavilla (1130 - 1198) | Ruggero II ·Guglielmo I ·Guglielmo II ·Tancredi ·Ruggero III (non incoronato) ·Guglielmo III ·Enrico ·Costanza |
| Hohenstaufen (1198 - 1266) | Federico II (I) ·Corrado I ·Corrado II ·Manfredi |
| Angioini (1266 - 1282) | Carlo I |
| Aragonesi di Sicilia (1282 - 1410) | Pietro I ·Giacomo ·Federico III (II) ·Pietro II ·Ludovico ·Federico IV (III) ·Maria eMartino I ·Martino II |
| Trastámara (1412 - 1516) | Ferdinando I ·Alfonso ·Giovanni ·Ferdinando II |
| Asburgo di Spagna (1516 - 1700) | Carlo I (II) ·Filippo I ·Filippo II ·Filippo III ·Carlo II (III) |
| Borbone di Spagna (1700 - 1713) | Filippo IV |
| Savoia (1713 - 1720) | Vittorio Amedeo |
| Asburgo d'Austria (1720 - 1735) | Carlo III (IV) |
| Borbone delle Due Sicilie (1735 - 1816) | Carlo III (V) ·Ferdinando III |
| Nel 1816 i regni di Sicilia e di Napoli vengono uniti nelRegno delle Due Sicilie | |