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Fausto Coppi

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Fausto Coppi
Coppi durante ilTour de France 1952
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza177cm
Ciclismo
SpecialitàStrada,pista
Termine carriera1960
Carriera
Squadre di club
1938non conosciuta (bandiera) Dop. Montecatini Spinetta
1939non conosciuta (bandiera) Dopolavoro Tortona
1940-1942  Legnano
1945  S.S. Lazio
1946-1955  Bianchi
1956-1957  Carpano
1958  Bianchi
1959Tricofilina-Coppi
Nazionale
1946-1958Italia (bandiera)Italiastrada
1947-1949Italia (bandiera)Italiapista
Palmarès
 Mondiali su strada
BronzoCopenaghen 1949In linea
OroLugano 1953In linea
 Mondiali su pista
OroParigi 1947Ins. ind.
ArgentoAmsterdam 1948Ins. ind.
OroOrdrup 1949Ins. ind.
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Angelo Fausto Coppi, meglio noto col solo nome diFausto (Castellania,15 settembre1919Tortona,2 gennaio1960) è stato unciclista su strada epistarditaliano.

Professionista dal 1939 al 1960, soprannominatoil Campionissimo ol'Airone, fu il corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro del ciclismo ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.[1][2][3] Formidabilepassista, eccezionalescalatore e dotato di un buono spunto veloce, era un corridore completo e adatto a ogni tipo dicompetizione su strada.[3]

S'impose sia nelle più importanticorse a tappe sia nelle maggioriclassiche di un giorno. Vinse cinque volte ilGiro d'Italia (1940,1947,1949,1952 e1953), record condiviso conBinda eMerckx, e due volte ilTour de France (1949 e1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni alGiro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record condiviso conTadej Pogačar, le tre vittorie allaMilano-Sanremo (1946, 1948 e 1949) e i successi allaParigi-Roubaix e allaFreccia Vallone nel 1950. Vinse ilCampionato del mondo nel1953 e primeggiò anche nelciclismo su pista, vincendo ilCampionato del mondo d'inseguimento nel 1947 e nel 1949. Fuprimatista dell'ora (con45,798 km) dal 1942 al 1956.

Leggendaria fu la suarivalità conGino Bartali, che divise l'Italia nell'immediatodopoguerra (anche per le presunte diverse posizionipolitiche dei due).

Coppi è anche noto per aver cambiato l'approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per ladieta, per gli sviluppi tecnici dellabicicletta, per i metodi diallenamento e lamedicina sportiva. Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte (dovuta a unamalaria non diagnosticata) ne hanno fatto un'icona della storia sportiva italiana.

Carriera

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La giovinezza e gli esordi

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7 novembre 1942. AlVelodromo Vigorelli di Milano Fausto Coppi stabilisce il nuovorecord dell'ora con45,798 km.

Fausto Coppi nasce aCastellania, inprovincia di Alessandria, il 15 settembre 1919, quarto dei cinque figli di Domenico Coppi e di Angiolina Boveri (gli altri sono, in ordine, Livio, Dina, Maria eSerse); i genitori erano originari del comune diQuarna Sotto e in seguito si spostarono proprio a Castellania, dove divennero proprietari di un fondo coltivato agranturco evite.[3][4][5] Dopo aver frequentato con scarso profitto le scuole elementari e affiancato il padre e il fratello maggiore nel lavoro dei campi, a tredici anni incominciò a lavorare come garzone nella salumeria del signor Merlano aNovi Ligure.[3][4][6] Il giovane Coppi effettuava consegne in bicicletta, ricevendo una paga settimanale di 5 lire e tornando dai genitori a Castellania ogni domenica.[6]

A quindici anni, con i soldi regalatigli dallo zio Fausto, marinaio di ritorno dalGolfo Persico, poté comprare unaMaino da 520 lire al negozio del signor Bovone a Novi e cominciare a partecipare alle prime corse non ufficiali.[7] È proprio a Novi che viene segnalato aBiagio Cavanna, il famoso massaggiatore diCostante Girardengo e diLearco Guerra, che lo ammise alla sua scuola di giovani corridori da poco aperta aPozzolo Formigaro.[3][4] Cavanna, che diventerà cieco nel 1938, sarà per molti anni, anche dopo l'inizio della carriera professionistica di Coppi, suo massaggiatore nonché fido consigliere.[3] È lui a intravedere le possibilità del giovane Coppi di diventare un campione.

Dal fisico apparentemente poco atletico e nonostante una struttura ossea e muscolare molto fragile,[1] Coppi è dotato di una notevole agilità muscolare, gambe lunghe e sottili, un sistema endocrino molto efficiente e un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (torace ampio, capacitàpolmonare di 7,5 litri e 34pulsazioni cardiache/minuto a riposo), qualità che ne esaltano la resistenza sotto sforzo.[1][3] Coppi disputa la sua prima gara ufficiale il 1º luglio del 1937, da non tesserato, sul circuito della Boffalora (Castellania-Sarezzano-Tortona-Villalvernia-Castellania), ma è costretto al ritiro per una foratura.[4] Può nel frattempo lasciare l'impiego di garzone alla salumeria Merlano e lavorare come macellaio per i contadini della zona, riuscendo a guadagnare 20 lire a settimana; si procura inoltre, con 600 lire, una nuova bicicletta, una Prina realizzatagli su misura da un ciclista diAsti.[8] Con la nuova bici centra la sua prima vittoria nel luglio del 1938, da dilettante, con i colori della squadra del Dopolavoro Aziendale Montecatini diSpinetta Marengo, sul circuito diCastelletto d'Orba;[3][9] vince poi anche adAlessandria, al Trofeo Gigi Agosta, facendo sue le 500 lire di premio.[10]

Nel 1939 gareggia tra gli indipendenti con il Dopolavoro Comunale di Tortona. Il 9 aprile esordisce nelle gare per professionisti, correndo ilGiro della Toscana come indipendente, ma è costretto al ritiro per un incidente meccanico (vince Bartali).[11] Il 28 maggio dello stesso anno partecipa alla Coppa Città diPavia; in quell'occasione Cavanna scrive un biglietto aGiovanni Rossignoli dellaBianchi, tra gli organizzatori della corsa, raccomandandogli due nomi, Fausto Coppi eIsidoro Bergaglio (classe 1914): «Ti mando due miei allievi. Coppi vincerà il primo premio, Bergaglio farà quello che potrà. Osserva bene Coppi. Assomiglia aBinda».[4] Coppi come da previsione di Cavanna vince, arrivando solo al traguardo. Il 4 giugno seguente si classifica terzo alGiro del Piemonte, altra gara per professionisti, a 3'31" dal vincitoreGino Bartali, mettendosi in evidenza con uno scatto sulla salita di Moriondo e conquistando, grazie al piazzamento, un premio di 3 000 lire.[4] In luglio è terzo alCircuito dell'Appennino, mentre il 14 agosto, dopo aver vinto la Tre Valli Varesine di categoria disputata sul circuito mondiale diVarese, riceve anche di persona i complimenti del "Campionissimo" Costante Girardengo.[4] In stagione vince anche la Coppa Canepa aBolzaneto, la Coppa Carnevale aLerici, ilGiro del Casentino e la Coppa Miglia aSusa.[3] Notato daEberardo Pavesi, direttore sportivo di Bartali allaLegnano, Coppi viene messo sotto contratto dai "verdi" a partire dal 1940, con un ingaggio mensile di 700 lire.[12] Nel finale di stagione, sempre da indipendente, si classifica secondo allaCoppa Bernocchi e terzo al Gran Premio Stampa-Fiat e alGiro della Provincia di Milano (entrambi corsi in coppia conSeverino Rigoni).[3]

1940-1941: le prime vittorie da professionista

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Nell'inverno 1939 Coppi, ristabilitosi da una frattura almalleolo della caviglia destra, si reca aMilano per firmare il contratto con la Legnano.[13] Dopo il ritiro di febbraio sullariviera di Ponente con i compagni, in marzo partecipa allaMilano-Sanremo, contribuendo al successo del suo capitano Bartali.[13] In maggio fa il suo esordio alGiro d'Italia ancora come gregario del già due volte vincitore Bartali. Coppi dovrebbe limitarsi ad aiutare il suo capitano, ma si trova presto davanti: durante la seconda tappa, laTorino-Genova, Bartali cade a causa di un cane che gli taglia la strada e giunge all'arrivo con 5'15" dal giovane gregario, piazzatosi quel giorno secondo alle spalle diPierino Favalli.[4] Al termine della quarta tappa, Bartali è ormai fuori gioco per la vittoria finale, a un quarto d'ora da Coppi. Il giovane piemontese, che nei primi dieci giorni di gara svolge comunque ruoli di gregariato, ha così via libera e nella tappaArezzo-Firenze, sulla salita della Consuma, attacca, venendo però ripreso a9 km dall'arrivo.[4][5]

Due giorni dopo, tra lo stupore generale, riesce a imporsi di forza nellaFirenze-Modena, frazione di184 km caratterizzata dalle salite diPrunetta,Monte Oppio,Abetone eBarigazzo. Quel giorno Coppi raggiunge il fuggitivoEzio Cecchi sull'Abetone sotto il diluvio e si rende quindi autore di una fuga solitaria di tre ore e100 km che lo porta all'arrivo con 3'45" sugli inseguitori e che gli consente di vestire lamaglia rosa. Dopo alcune tappe interlocutorie, nella diciassettesima frazione, laPieve di Cadore-Ortisei, il redivivo Bartali, pur fuori classifica, attacca e allunga sulFalzarego, raggiunto presto da Coppi; i due procedono in accordo e scollinano insieme sul Pordoi e sulpasso Sella, staccandoEnrico Mollo e gli altri rivali di classifica.[4] A Ortisei vince Bartali, ma il Giro va, a sorpresa, a Coppi, che il 9 giugno 1940 a Milano diventa il più giovane vincitore della Corsa Rosa, conquistando il successo a soli vent'anni d'età. Il giorno dopo l'Italia entra inguerra.[4]

Fausto Coppi e Gino Bartali nel 1940 circa

Il 30 giugno Coppi diventa campione italiano d'inseguimento, mentre a fine stagione, alGiro di Lombardia, conclude a 7'08" dal vincitore Bartali, dopo aver tentato un allungo sulGhisallo, complice un problema meccanico dello stesso Bartali, ed essere stato ripreso dal compagno-rivale a un chilometro dalla vetta.[14] Tra il 1940 e il 1941 Coppi svolge il servizio militare (aveva vinto il Giro 1940 in licenza, essendo stato chiamato alle armi nella primavera del 1940),[3] ma non smette comunque di gareggiare: il 6 aprile 1941 vince ilGiro di Toscana – lascia a 3'01" il "padrone di casa" Bartali dopo60 km di fuga solitaria; successivamente fa suoi ilGiro del Veneto in solitaria (nell'occasione staccaCino Cinelli a3 km dall'arrivo), ilGiro dell'Emilia con un'azione dafinisseur e laTre Valli Varesine dopo una fuga.[14] In chiusura di stagione si piazza settimo alGiro di Lombardia e vince, in coppia conMario Ricci, il Giro della Provincia di Milano.

1942-1945: il record dell'ora e l'interruzione bellica

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Il record dell'ora

Coppi stabilì ilrecord sulla pista delVelodromo Vigorelli diMilano il 7 novembre 1942. Partito alle 14:12, utilizzando una bici da7,5 kg con rapporto 52 × 15 (che sviluppa7,38 m a pedalata), pedivelle da17,1 cm e gomme (anteriore e posteriore rispettivamente) da 120 e110 g, coprì la distanza con una media di 103,3 pedalate al minuto.[3][14][15][16] I suoi tempi furono i seguenti:[17]

  • 1 km: 1'17"
  • 2 km: 2'36"
  • 3 km: 3'53"
  • 4 km: 5'12"
  • 5 km: 6'30"
  • 10 km: 13'02"
  • 15 km: 19'35"
  • 20 km: 26'08"
  • 30 minuti:22,946 km[18]
  • 25 km: 32'41"
  • 30 km: 39'14"
  • 35 km: 45'47"
  • 40 km: 52'19"
  • 45 km: 58'51"
  • ora:45,871 km

Coppi superò così il record di45,767 km stabilito daMaurice Archambaud cinque anni prima sulla stessa pista.[14][19] Il record di Coppi (rettificato nel 1947 a45,798 km)[3] resistette per quattordici anni, fino al 1956, quando fu superato daJacques Anquetil.

Nella primavera del 1942 Coppi si classifica quarto alGiro del Lazio, quinto alGiro di Toscana e alGiro dell'Emilia, ma non ottiene nessuna vittoria. Il 21 giugno aRoma si laurea per la prima voltacampione italiano su strada superando allo sprint l'altro fuggiasco Mario Ricci; solo pochi giorni dopo, però, è vittima di una caduta in allenamento alvelodromo Vigorelli diMilano, dove si procura la frattura della clavicola.[3][14] Rimessosi in sella, nell'ottobre subito seguente si aggiudica il titolo italiano dell'inseguimento raggiungendoCino Cinelli dopo4160 m di gara.[14] Su consiglio del massaggiatore Cavanna, Coppi decide quindi di puntare alrecord dell'ora, da cinque anni detenuto dal franceseMaurice Archambaud.[20]

Il 7 novembre, sulla pista del velodromo Vigorelli, si compie l'impresa: Coppi copre 115 giri e 151 metri, e stabilisce il nuovo record,45,871 km, 31 metri in più del primato di Archambaud (la distanza percorsa sarà rettificata nel 1947 a45,798 km).[21] La prova, preparata dal campione in condizioni difficili, con poche possibilità di allenamenti dietro motori a causa del carburante razionato,[22] viene compiuta in un clima surreale: la città è sotto bombardamenti e per evitare assembramenti in pista gli organizzatori comunicano un orario falso per l'inizio della prova, tanto che gli spalti dell'impianto rimangono semivuoti.[14][21] Nonostante le tensioni belliche, l'indomani il primato (che vale a Coppi un premio di 25 000 lire messo in palio dalla Legnano) viene celebrato dallaGazzetta dello Sport come prova della «forza e volontà della razza italiana».[3]

Il giorno dopo il record, l'8 novembre, gli angloamericani sbarcano in Marocco e Algeria dando inizio all'Operazione Torch, mentre il 9 novembre comincia l'invio di truppe italo-tedesche aTunisi eBiserta, nell'ottica di creazione di una testa di ponte in Tunisia. Anche Fausto Coppi, caporale del 38º Reggimento di fanteria dellaDivisione "Ravenna", riceve l'ordine di partire.[14] La successiva sospensione delle competizioni a causa delconflitto giunge subito dopo le prime importanti vittorie di Coppi e tarpa le ali al giovane talento. La guerra di Coppi non dura però a lungo. Il 13 aprile 1943 il campione viene infatti catturato dagli inglesi aCapo Bon; il 17 maggio seguente viene introdotto nelcampo di concentramento diMedjez el Bab, in Tunisia, passando poi al campo diBlida, vicino ad Algeri.[3][14][23]

La prigionia in Africa si conclude il 1º febbraio 1945, quando il campione, in qualità di automobilista aggregato allaRAF in Italia, s'imbarca sul piroscafoCittà di Orano in partenza da Algeri e diretto aNapoli, in un Sud Italia ormai sotto il controllo degli Alleati.[14] Sin dall'arrivo in Italia il pensiero di Coppi, pur sofferente per lievi forme dimalaria eulcera gastrica,[3][24] è capire come riprendere l'attività professionistica. ACaserta, servendo come autista per il tenente Towell della RAF,[23] incontra il calciatore delNapoliUmberto Busani, che lo mette in contatto conGino Palumbo, giornalista che lavora alla redazione sportiva dellaVoce e futuro direttore dellaGazzetta dello Sport.[24]

Proprio a questi si rivolge il ciclista: «Sono Coppi e vorrei tornare a correre, ma ho soltanto una bici militare con le gomme piene che mi procurano dolori continui. Il suo giornale mi può aiutare?» Palumbo lancia subito un appello: «Date una bicicletta a Fausto Coppi». Rispondono in tre. Viene scelta l'offerta di Giuseppe D'Avino, un falegname di Somma Vesuviana, che regala una Legnano da corsa, color verde oliva. E alla fine di aprile, su quella Legnano, Coppi torna a casa: da Caserta a Castellania, 800 chilometri in cinque giorni. Poi le corse. La rinascita di Coppi e anche quella dell'Italia.[25] Nella primavera del 1945 Coppi riesce così a tesserarsi con la sezione ciclismo dellaPolisportiva S.S. Lazio, dove lo seguirà anche il fratello Serse. Con la S.S. Lazio Ciclismo si aggiudica, a distanza di tre anni dagli ultimi trionfi, cinque vittorie, la Coppa Salvioni e la Coppa Candelotti nel Lazio, e quindi il circuito degli Assi a Milano, ilcircuito di Ospedaletti e il circuito diLugano, ristabilendosi definitivamente nel Nord Italia ormai libero.[3] Il 22 novembre sposa Bruna Ciampolini.

1946-1947: il dopoguerra e la rivalità con Bartali

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Gino Bartali (a sinistra) e Fausto Coppi, grandirivali nel ciclismo dell'immediato dopoguerra

Nella primavera del 1946 riprendono le competizioni professionistiche dopo la fine della guerra. A inizio stagione Coppi lascia la Legnano di Pavesi e Bartali e firma per laBianchi: per tutto il decennio successivo indosserà la famosa casacca bianco-celeste, dando vita a un leggendario binomio con la casa ciclistica milanese e a un'ancora più celebrerivalità con Bartali.[26] Il cambio di maglia dà immediatamente i suoi frutti: il 19 marzo l'"Airone" vince infatti laMilano-Sanremo con una fuga solitaria di151 km, iniziata insieme con altri quattro corridori e conclusa con ben 14 minuti di vantaggio sul secondo classificato,Lucien Teisseire, ultimo a staccarsi aOvada.[26] Curioso nell'occasione l'annuncio del radiocronistaNicolò Carosio, forse disorientato dal divario tra il piemontese e gli inseguitori: «Primo Fausto Coppi; in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo».[27][28] L'indomani laGazzetta dello Sport avrebbe dedicato all'impresa l'intera prima pagina, titolando: «Fausto Coppi non vede più nessuno dal Turchino a Sanremo e piega alla sua volontà indomita ogni ostacolo della corsa sfinge».[28]

In maggio è secondo alCampionato di Zurigo e si aggiudica ilGiro di Romagna e il 15 giugno si ripresenta al via delGiro d'Italia a distanza di sei anni dal trionfo del 1940. In quel Giro i favoriti sono lui e Bartali. Coppi vince laPrato-Bologna, Bartali attacca nellaChieti-Napoli e infligge 4 minuti a Coppi.[26] All'indomani dell'episodio diPieris – la tappaRovigo-Trieste viene neutralizzata a causa di una sassaiola sui ciclisti – l'"Airone" si aggiudica la frazionedolomitica diAuronzo di Cadore, mentre Bartali veste di rosa. Il giorno dopo, sempre sulle Dolomiti, Coppi attacca aPocol, allunga sul Falzarego fino a essere virtuale maglia rosa ma aBassano del Grappa vince con solo 1'12" sulla maglia rosa.[26] Nella subito successiva Bassano-Trento l'alfiere della Bianchi guadagna altri 2'08" su Bartali, che però riesce a difendersi di misura: il Giro 1946 è di Bartali, con 47" su Coppi (che pure aveva gareggiato con una costola incrinata per una caduta)[3] e ben 15'28" sul terzo classificato,Vito Ortelli.[26] Nella seconda parte di stagione Coppi si aggiudica ilCritérium du Trocadéro, ilGrand Prix des Nations a cronometro, il Circuito di Lugano e infine, il 27 ottobre, il suo primoGiro di Lombardia, appuntamento autunnale che farà suo altre quattro volte, nel 1947, 1948, 1949 e 1954.[26] La corsa si decide a cinque chilometri dall'arrivo, sulcavalcavia della Ghisolfa, a Milano, quando Coppi stacca i due compagni di fugaLuigi Casola eMichele Motta involandosi solo verso il traguardo del Vigorelli.[26][29]

La stagione 1947 di Coppi si apre con un abbandono allaMilano-Sanremo (vince Bartali) e con la vittoria alGiro di Romagna.[30] Coppi partecipa quindi alGiro d'Italia, rivaleggiando nuovamente con Bartali. La gara si accende subito: nella seconda tappa, laTorino-Genova, vince Bartali; due giorni dopo, nellaReggio Emilia-Prato, i due si sfidano sull'Abetone: all'arrivo prevale il campione piemontese, mentre Bartali veste la maglia rosa.[30] L'atleta della Bianchi vince poi anche a Napoli, ma "Ginettaccio" resiste. A decidere la corsa sono, come nel 1946, le Dolomiti. La maglia rosa vince aPieve di Cadore, portando a 2'41" il vantaggio su Coppi; l'indomani, nella Pieve di Cadore-Trento, è però vittima di due cadute, sia sulla salita sia sulla discesa del Falzarego.[30] Coppi lo sorpassa e sulPordoi allunga: dopo150 km di fuga, vince a Trento con 4'24" di vantaggio, strappando la maglia rosa a Bartali. A Milano trionferà per la seconda volta Coppi, a sette anni dall'ultima vittoria, con 1'43" su Bartali.[30]

Al successivoGiro di Svizzera Bartali stravince, con 40'06" su Coppi (entrambi esclusi dalTour de France dalla squadra italiana, temendo che la loro rivalità potesse compromettere la vittoria finale); quest'ultimo riesce comunque a trionfare nellaLosanna-Ginevra, cronometro di60,6 km al penultimo giorno di gara, infliggendo 6'47" al rivale.[30] Il 31 agosto l'"Airone" vince anche ilGiro del Veneto, dopo una fuga solitaria di170 km. Nei due mesi seguenti si aggiudica in successione l'Attraverso Losanna con un attacco dafinisseur, ilGrand Prix des Nations a cronometro con 8'15" sul secondoÉmile Idée, iltitolo mondiale dell'inseguimento e ilGiro dell'Emilia con 10'55" su Bartali secondo (dopo155 km di fuga solitaria), cui aggiunge il successo nella classifica a punti delcampionato italiano professionisti su strada, assegnato dopo cinque prove.[30] Il 26 ottobre trionfa infine per la seconda volta alGiro di Lombardia. In quella gara, dopo aver raggiunto in solitaria e staccato il fuggitivoFiorenzo Magni inValbrona, s'invola per59 km e all'Arena Civica di Milano precede di 5'24" il secondo, Gino Bartali.[30] La stagione non è conclusa: nell'inverno tra il 1947 e il 1948 Coppi, forte di importanti ingaggi, si dedica alle riunioni su pista, partecipando a ventuno gare di inseguimento e primeggiando su rivali comeRik Van Steenbergen,Antonio Bevilacqua eTheo Middelkamp.[3]

1948: la doppietta Sanremo-Lombardia e le squalifiche

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Il 14 marzo 1948 vince in volata la quarta edizione dell'Omloop Het Volk aGand, ma viene retrocesso al secondo posto per un cambio di ruota non consentito.[31] Il 19 marzo si aggiudica la sua secondaMilano-Sanremo: nell'occasione scatta su Capo Mele, stacca i tre compagni di fuga e arriva a Sanremo con un vantaggio di 5'17" sui primi inseguitori,Vittorio Rossello eFermo Camellini, e con 9'04" su Bartali.[32] Dopo il quinto posto alGiro di Toscana, vinto da Bartali grazie a un attacco sulla salita di San Giovanni, prende parte alGiro d'Italia. Nella Corsa Rosa duella inizialmente con Bartali, ma finisce presto per controllarsi con il rivale, consentendo così l'allungo in classifica degli altri pretendenti al successo; nella tappaBari-Napoli va inoltre in porto una fuga di250 km che porta alcuni atleti, quali Vito Ortelli, Fiorenzo Magni edEzio Cecchi, a guadagnare in un giorno solo 13'23" sui due campioni.[32] Coppi allora reagisce, va all'attacco sul passo Monte Croce di Comelico e vince in solitaria, con 3'12" sul secondo, la sedicesima tappa, la Auronzo di Cadore-Cortina d'Ampezzo. L'indomani, nella Cortina-Trento, stacca tutti già a145 km dall'arrivo, allunga sul Pordoi e vince con 2'51" su Ortelli e 7'20" su Bartali e Cecchi: di rosa veste Magni.[32]

Scoppia però la polemica: la Bianchi di Coppi e laCimatti di Cecchi presentano infatti reclamo per le spinte ricevute da Magni sul Pordoi. La giuria si limita a penalizzare Magni di 2 minuti: il campione toscano può così conservare il primato e, due giorni dopo, vincere il Giro (tra i fischi del Vigorelli di Milano) con soli 11 secondi di margine su Cecchi.[32] La Bianchi allora si ritira in blocco, per protesta, e in risposta l'Unione Velocipedistica Italiana infligge un mese di squalifica ai ciclisti della squadra, tra cui Coppi (che vince comunque laclassifica del GPM di quel Giro).[32] Sempre sull'onda della protesta della Bianchi, al seguenteTour de France Coppi non partecipa. L'8 agosto si aggiudica comunque laTre Valli Varesine battendo in volata Bartali, fresco trionfatore dellaGrande Boucle.[33] Al successivocampionato del mondo diValkenburg, il 22 agosto, viene toccato l'apice della rivalità tra i due campioni: Coppi e Bartali, capitani dellaselezione italiana, si guardano, si controllano a vicenda, si marcano per tutta la prova; una volta che la gara è compromessa, si ritirano congiuntamente.[33][34]

Per la condotta scriteriata (l'evento divenne noto come "la vergogna di Valkenburg") l'UVI squalifica Bartali e Coppi per due mesi, poi ridotti a uno, a partire dal 1º settembre:[33] la delibera, a firma del presidenteAdriano Rodoni, affermava che i due campioni, «dimentichi dell'essere loro affidato di tenere alto il prestigio italiano, soggiacendo ad antagonismo personale, si sottraevano alla competizione suscitando l'unanime riprovazione degli sportivi».[34] Anche ilcampionato mondiale d'inseguimento, tenutosi il 26 agosto adAmsterdam, non porta successi: Coppi viene infatti battuto in finale per soli due metri daGerrit Schulte, unica sconfitta subita in ventiquattro gare su pista disputate.[3] In virtù dello sconto di pena, comunque, Coppi rientra presto alle gare su strada e il 10 ottobre vince in solitaria il suo terzoGiro dell'Emilia. Trascorrono due settimane e Coppi fa suo per la terza volta consecutiva ilGiro di Lombardia: nell'occasione, dopo aver attaccato a83 km dall'arrivo, fa segnare il record di ascesa del Ghisallo (25'30" sugli8,8 km di salita, 1'43" meglio del precedente primato)[34] e va a trionfare con 4'45" di margine sul primo inseguitore,Adolfo Leoni.[33]

1949: il dominio a Giro e Tour e la consacrazione

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«Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi.»

(Frase pronunciata daMario Ferretti all'apertura della radiocronaca dellaCuneo-Pinerolo, terzultima tappa delGiro d'Italia del 1949[35])

Fausto Coppi in maglia gialla nel 1952

Il 1949 è l'anno della definitiva consacrazione internazionale per Coppi. Il 19 marzo vince per la terza volta laMilano-Sanremo: quel giorno stacca gli avversari sul Capo Berta e arriva al traguardo con 4'17" sul gruppetto dei primi inseguitori.[36] Dopo il secondo posto alGiro del Piemonte, l'8 maggio si aggiudica in solitaria anche ilGiro di Romagna (terzo successo per lui) con 3'50" su Fiorenzo Magni e ben 10'30" su Gino Bartali.[36] AlGiro d'Italia, partito da favorito, vince in volata la quarta tappa, laCosenza-Salerno. Si rende poi protagonista nella frazione dolomitica da Bassano del Grappa aBolzano, attaccando a90 km dall'arrivo e superando in solitaria i tre passi di Pordoi,Campolongo eGardena: a Bolzano precede di 6'58" la maglia rosa Adolfo Leoni (che conserva il primato) e il rivale Bartali.[36] Otto giorni dopo, il 10 giugno 1949, firma quella che resterà la sua impresa più celebre, con 192 chilometri di fuga nella tappaCuneo-Pinerolo, la terzultima di quella Corsa Rosa. Approfittando di una foratura di Bartali adArgentera, Coppi va all'attacco in solitaria e dopoMaddalena,Vars,Izoard,Monginevro eColle del Sestriere (e ben cinque forature), arriva al traguardo da vincitore, con 11'52" sul secondo, lo stesso Bartali, e 20'04" sul terzo,Alfredo Martini.[36] Il giornalistaMario Ferretti apre la sua radiocronaca con una frase entrata nella storia del ciclismo: «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi».[1][35][37] L'"Airone" vince quel Giro con 23'47" su Bartali e 38'27" suGiordano Cottur.[36]

Conquistato il terzo Giro, Coppi affronta il suo primoTour de France: in quella corsa è co-capitano della Nazionale con Bartali, e prima di partire i due, su pressione del commissario tecnicoAlfredo Binda, firmano il cosiddetto "patto di Chiavari", in cui s'impegnano a non ostacolarsi durante la gara.[38][39] Il Tour di Coppi parte però molto male, e dopo le prime quattro tappe il campione piemontese perde già 18 minuti dalla maglia giallaJacques Marinelli. Nella quinta tappa, laRouen-Saint-Malo, Coppi va in fuga poco dopo il via, ma dopo circa 100 chilometri (traPontfarcy eAvranches) una collisione con Marinelli gli costa la rottura della forcella della bicicletta. Il direttore sportivoGiovanni Tragella gli passa subito la bici del gregarioMario Ricci, Coppi però non riparte e richiede la bicicletta di riserva, che però è sull'ammiraglia principale guidata da Binda, al seguito di Bartali e ferma al rifornimento.[39][40] Nell'attesa si siede sul marciapiede e matura propositi di ritiro: l'arrivo di Binda in motocicletta, con la bici sottobraccio, e le sue parole, che ricordano a Coppi il patto di Chiavari, convincono l'"Airone" a ripartire. Conclude la tappa con 18'43" da Marinelli, e in classifica scivola a 36'55".[38][39]

Tre giorni dopo Coppi si rifà e vince la cronometro diLa Rochelle (92 km) con 4'31" su Bartali e 7'32" su Marinelli.[38] La maglia gialla passa poi a Fiorenzo Magni (della squadra Cadetti), grazie a una fuga a quattro nella decima tappa, laSan Sebastián-Pau; due giorni dopo, nel tappone pirenaico Pau-Luchon, Coppi chiude terzo (lo precedonoJean Robic eLucien Lazaridès) ma guadagna 4'37" su Bartali e 16'03" su Magni, che mantiene comunque il primato.[38] La corsa si decide sulle Alpi. Il 18 luglio, nellaCannes-Briançon, Coppi e Bartali riprendonoFerdi Kübler e attaccano insieme sull'Izoard: vince Bartali, nel giorno del trentacinquesimo compleanno, davanti a Coppi; il toscano veste di giallo con soli 1'22" sul rivale, mentre Magni perde 12'12".[38][40] L'indomani, nella Briançon-Aosta, Coppi e Bartali allungano insieme sulPiccolo San Bernardo, ma in discesa la maglia gialla prima fora, poi cade. Coppi fa per aspettarlo, Binda gli impone però di proseguire: in42 km l'"Airone" guadagna così 4'55", vince e veste di giallo. Robic è il primo degli inseguitori, terzo, a 10'16".[38] Nella cronometro del penultimo giorno,137 km daColmar aNancy, vince ancora Coppi, con ben 7'02" sul secondo, Bartali. È il trionfo per Coppi, che l'indomani alParco dei Principi festeggia la vittoria all'esordio nellaGrande Boucle: nessuno prima di lui era riuscito a centrare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno. In classifica Bartali è secondo a 10'55", Marinelli terzo a 25'13".[38][40]

Alcampionato del mondo su strada diCopenaghen del 21 agosto, su un tracciato adatto ai velocisti, si piazza terzo alle spalle del "principe delle volate"Rik Van Steenbergen e di Ferdi Kübler; al successivocampionato del mondo di inseguimento diOrdrup indossa invece lamaglia iridata del 1947 battendo in finaleLucien Gillen. L'11 settembre fa suo ilGiro del Veneto grazie a una fuga solitaria di122 km e a seguire si aggiudica la classifica finale delcampionato italiano professionisti, assegnato dopo cinque prove. Conclude la stagione trionfando alGiro di Lombardia: decisivo è l'allungo a56 km dall'arrivo che gli consente di imporsi con 2'52" su Kübler e la nuova media record.[38][41] È in quell'anno che – per i numerosi trionfi, spesso schiaccianti, conseguiti in stagione dal campione piemontese, ma soprattutto per la storica doppietta Giro-Tour – si afferma definitivamente sulla stampa italiana il "fenomeno Coppi": appellato unanimemente come "Campionissimo", soprannome già di Girardengo, arriva a essere definito, dal giornalistaGianni Brera nellaGazzetta dello Sport del 27 luglio 1949, «una invenzione della natura per completare il modestissimo estro meccanico della bicicletta».[3]

1950-1951: gli infortuni e la morte di Serse

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Fausto Coppi all'arrivo della 9 tappa della34ª edizione del Giro d'italia
Murale a Castellania che ritrae Fausto Coppi (in maglia iridata) con il fratello Serse

Il 1950 di Coppi inizia con il quarto posto allaMilano-Sanremo (vinta da Bartali), e prosegue con i successi alGiro di Reggio di Calabria, allaParigi-Roubaix, nella prima frazione della seconda tappa dellaRoma-Napoli-Roma, che conclude al secondo posto generale, e allaFreccia Vallone.[3][42] Alla Roubaix l'ormai "Campionissimo" va all'attacco al rifornimento diArras, stacca tutti a45 km dall'arrivo e trionfa con 2'41" suMaurice Diot e 5'24" su Fiorenzo Magni; un curioso aneddoto è legato a Diot, che sul traguardo alza le braccia al cielo come se avesse vinto, e quindi dichiara: «Ho vinto la Roubaix. Coppi era fuori concorso».[43] Alla Freccia Vallone Coppi s'impone invece con una fuga iniziata a85 km dal traguardo e conclusa aLiegi con 6'05" di margine sul secondo,Raymond Impanis.[42] Dopo le vittorie nelle classiche, allaTre Valli Varesine, valida come campionato italiano su strada, Coppi viene declassato per essersi aggrappato alla maglia di Bartali nella volata per il diciottesimo posto.[42] I due rivali si ritrovano alGiro d'Italia: dopo una prima settimana interlocutoria, l'ottava tappa, laBrescia-Vicenza, va aHugo Koblet, che veste di rosa con 3'38" su Coppi e 6'12" su Bartali.[42] Nella tappa dell'indomani, laVicenza-Bolzano (è il 2 giugno), in prossimità delleScale di Primolano Coppi viene inavvertitamente urtato da un altro corridore,Armando Peverelli, e cade, dovendosi ritirare; all'ospedale diTrento la diagnosi è senza appello: frattura tripla delbacino, nienteTour de France e stagione compromessa.[3] Rientra alle gare in ottobre, cogliendo il terzo posto alGiro di Lombardia e il secondo, in coppia con il fratello Serse, alTrofeo Baracchi.

Anche la stagione 1951 si apre negativamente: l'11 marzo allaMilano-Torino, infatti, Coppi è vittima di una caduta che gli causa la frattura della clavicola.[3] Rientrato alle gare in maggio, si piazza secondo alGiro di Romagna. Partecipa poi alGiro d'Italia. In quella Corsa Rosa si aggiudica la cronometroPerugia-Terni (81 km, la più lunga nella storia del Giro) con 1'07" sull'astro nascenteLouison Bobet, 1'24" su Koblet e ben 5'13" su Bartali, mentre nella prova contro il tempo traRimini eSan Marino si piazza secondo, battuto daGiancarlo Astrua. Vince poi, in volata, il tappone dolomitico daCortina d'Ampezzo aBolzano del terzultimo giorno.[44] Conclude la gara al quarto posto, a 4'04" dal vincitore Magni (secondo successo per lui) e preceduto anche da Van Steenbergen e Ferdi Kübler.[44] Il destino si accanisce il 29 giugno seguente. A2 km dal traguardo delGiro del Piemonte, a causa delle rotaie del tram, il fratello di Fausto, Serse Coppi (suo gregario alla Bianchi), incorre in una caduta.[3][45]

Sembra nulla di grave e Serse, pur avendo battuto la testa, si rialza e termina la gara. La sera in albergo, però, si sente male e poche ore dopo muore peremorragia cerebrale: aveva ventotto anni.[3][45] Fausto è sconvolto dal dolore e medita il ritiro dalle corse.[3] Pochi giorni dopo, il 4 luglio, è comunque – pur in condizioni fisiche e psicologiche non ottimali – al via delTour de France. In quellaGrande Boucle risulta inizialmente competitivo e coglie un secondo posto nella tappa pirenaica daTarbes aLuchon, battuto in volata da Koblet; due giorni dopo, però, nellaCarcassonne-Montpellier, va in profonda crisi e conclude a 33'33" dal vincitore Koblet, evitando per pochi secondi di andare oltre il tempo massimo.[42] Ripresosi, cinque giorni dopo ottiene il successo nella frazione alpinaGap-Briançon, precedendo di 3'43"Roger Buchonnet e di 4'09" la maglia gialla Koblet: in classifica chiude però lontano, decimo, a 46'51" dal vincitore Koblet.[42][46] Dopo quel Tour si classifica secondo alGrand Prix des Nations a cronometro, vince la seconda edizione delGran Premio di Lugano a cronometro e si piazza terzo alGiro di Lombardia, superato nello sprint ristretto del Vigorelli di Milano da Louison Bobet eGiuseppe Minardi.[47]

1952: la seconda doppietta Giro-Tour

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Nel 1952, dopo due anni sofferti e con alterne fortune, Coppi torna a vincere.[48] Apre la stagione con il secondo posto allaParigi-Roubaix (Rik Van Steenbergen lo batte in una volata a due), il quarto alGiro di Romagna e il terzo alGiro dell'Emilia, e si presenta quindi alGiro d'Italia. Il favorito è Koblet, vincitore del Tour 1951: già nella seconda tappa, però, lo svizzero rimane attardato, perdendo cinque minuti.[48] Nella prima settimana Coppi vince la breve cronometroRoma-Rocca di Papa, dando 1'59" a Kübler, 2'45" a Bartali e 3'03" allo stesso Koblet; cinque giorni dopo, al termine dellaRiccione-Venezia, vinta da Van Steenbergen, veste di rosa.[48] Il 29 maggio è il giorno del tappone dolomitico,276 km da Venezia aBolzano. Coppi attacca sulFalzarego, a75 km dall'arrivo, quindi s'invola scalando in solitaria ilPordoi e ilSella: a Bolzano vince con 5'20" su Bartali e Magni, e consolida il primato. La cronometroErba-Como di tre giorni dopo, in cui Coppi s'impone con 15" su Koblet, serve a suggellare il trionfo finale: a Milano il "Campionissimo" vince per la quarta volta il Giro, precedendo in classifica il secondo e il terzo, Magni e Kübler, di 9'18" e 9'24" rispettivamente.[48]

Tre settimane dopo il Giro, Coppi partecipa alTour de France come co-capitano della selezione italiana insieme con Bartali e Magni. Quest'ultimo prende lamaglia gialla vincendo aMetz, nella sesta tappa;[48] il giorno dopo, nella cronometro Metz-Nancy, la vittoria è invece di Coppi. Lo stesso accade il 4 luglio, nellaLosanna-Alpe d'Huez, quando, nel primo arrivo sull'Alpe nella storia dellaGrande Boucle, il campione piemontese riesce a imporsi con 1'20" su Jean Robic e 2'22" suStan Ockers, e a vestire di giallo con soli 5" su Ockers.[48] Quel giorno, sul Colle del Galibier,Carlo Martini scatta la foto di un'epoca, immortala Coppi davanti, Bartali dietro e una bottiglia in mezzo. Dopo la giornata di riposo, la corsa riprende con il tappone alpinoLe Bourg-d'Oisans-Sestriere,182 km con cinque colli –Croix-de-Fer,Télégraphe,Galibier,Monginevro eSestriere – da scalare.

È sul terzo, il Galibier, che il "Campionissimo" va via in solitaria: arriverà al traguardo con 7'09" sul secondo,Bernardo Ruiz, e 9'33" su Ockers.[48] Sui Pirenei è quindi ancora lui a dominare, vincendo la diciottesima tappa, daBagnères-de-Bigorre a Pau; infine sua è anche la terzultima frazione, laLimoges-Puy-de-Dôme. Nella graduatoria finale va a precedere Ockers di 28'27", Ruiz di 34'38", Bartali di 35'25", e fa sua anche laclassifica scalatori della corsa.[48] È per lui, dopo quanto realizzato nel 1949, la seconda vittoria al Tour e la seconda doppietta Giro-Tour. Il 7 agosto seguente, a pochi giorni dal successo di Parigi, il campione è però vittima di una caduta in pista aPerpignano: si frattura la scapola e la clavicola sinistre ed è costretto a interrompere temporaneamente l'attività.[3] Ritornato alle gare, vince il Gran Premio di Lugano a cronometro e, in novembre, due frazioni, la cronometro a squadre e la classifica finale delGran Premio del Mediterraneo, prova a tappe organizzata quell'anno dallaGazzetta dello Sport nel Sud Italia.[3]

1953: il quinto Giro e il titolo mondiale su strada

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Dopo la trionfale stagione 1952, Coppi inizia il 1953 con il nono posto allaMilano-Sanremo. Tra maggio e giugno partecipa quindi alGiro d'Italia, rinnovando la sfida a Hugo Koblet.[49] Il piemontese vince allo sprint la quarta tappa, laSan Benedetto del Tronto-Roccaraso, ma tre giorni dopo Koblet conquista la cronometro diFollonica e veste la maglia rosa.[49] La cronometro a squadre diModena, vinta dalla Bianchi di Coppi, consente al "Campionissimo" di avvicinare in classifica, a soli 55", lo svizzero in rosa; questi però, superate indenne le prime montagne, attacca nella diciottesima tappa, laVicenza-Auronzo di Cadore, e al traguardo guadagna ancora 1'04" sul rivale.[49] La gara si decide nelle ultime due frazioni di montagna. Il 31 maggio è il giorno del tappone dolomitico da Auronzo a Bolzano. Coppi va all'attacco sul Falzarego, seguito a ruota da Koblet ePasquale Fornara; nella successiva discesa Koblet riesce a staccare i due italiani, scala in solitaria il Pordoi, ma sul passo Sella viene ripreso e superato da Coppi, che scollina con 1'25" di vantaggio.[49]

La tappa non è finita: a20 km dal traguardo, infatti, Koblet completa il nuovo ricongiungimento. A Bolzano vince l'"Airone" su Koblet, ma il Giro, su ammissione dello stesso Coppi (staccato in classifica di 1'59"), sembra ormai nelle mani dello svizzero.[49] La tappa dell'indomani, laBolzano-Bormio, è breve, solo125 km, ma si scala per la prima volta ilPasso dello Stelvio,2758 m. Sulle inedite rampe Coppi compie la rimonta: prima suggerisce al giovaneNino Defilippis di attaccare, poi, una volta che Koblet si è lanciato all'inseguimento, scatta anche lui a11 km dalla vetta riprendendo e superando il rivale.[49] Koblet va in crisi, scollina a 4'27" da Coppi e tenta di recuperare nei20 km di discesa, ma cade due volte ed è anche vittima di una foratura: conclude la tappa a 3'28" da Coppi, sconfitto in classifica per solo 1'29".[49] La Corsa Rosa va così per la quinta volta al "Campionissimo" Coppi, che eguaglia il primato di vittorie diAlfredo Binda.

Fausto Coppi conRiccardo Filippi alTrofeo Baracchi nel 1953

AlTour de France Coppi non partecipa, lo si vedrà da semplice tifoso sull'Izoard insieme conGiulia Occhini, la futura "Dama Bianca".[49] Il 30 agosto seguente prende invece parte alcampionato del mondo su strada diLugano.[50] Il campione piemontese vuole vincere, e quel giorno è protagonista. A85 km dal traguardo va infatti all'attacco sulle rampe della Crespera diBreganzona: il suo allungo, su un tratto al 10% con un rapporto 51×11, è secco, e a ruota riesce a rimanergli solo il passista belgaGermain Derycke.[50] I due, nonostante i tentativi di controffensiva degli inseguitori (tra cuiStan Ockers,Louison Bobet,Ferdi Kübler,Charly Gaul), staccano presto tutti.[50] Coppi però sa che il rivale è veloce, e a30 km dall'arrivo, al penultimo passaggio sulla Crespera, allunga ancora riuscendo a staccare Derycke.

Da lì all'arrivo è una cavalcata solitaria: Coppi vince in solitudine con 6'16" su Derycke, 7'33" su Ockers eMichele Gismondi; più indietro tutti gli altri.[50] Cinque giorni dopo il trionfo, Coppi sfida il campione del mondo di inseguimentoSydney Patterson in un incontro al Vigorelli e, davanti a un pubblico in visibilio, lo batte in 6'02"2.[50] Quella prestazione, unitamente alla vittoria di Lugano, con l'agognato titolo iridato su strada, unico grande alloro fin lì assente nel suopalmarès, segna il punto più alto della carriera del "Campionissimo", ma costituisce anche, considerata l'età (quasi 34 anni), l'inizio dell'inevitabile parabola discendente. Coppi conclude comunque la stagione con il successo alTrofeo Baracchi a cronometro in coppia conRiccardo Filippi (secondo, in coppia conAntonin Rolland, è un giovaneJacques Anquetil).

1954-1955: le ultime vittorie

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Nella primavera del 1954 Coppi ottiene numerosi successi in maglia iridata: si aggiudica una tappa allaParigi-Nizza, vince ilGiro di Campania e due frazioni allaRoma-Napoli-Roma e chiude inoltre quarto in volata allaMilano-Sanremo e secondo alGiro di Reggio di Calabria. In maggio prende il via alGiro d'Italia in cerca del sesto successo: sarebbe un record. La corsa si apre con una cronometro a squadre sulMonte Pellegrino, nei dintorni diPalermo: vince il trio della Bianchi, e Coppi indossa la maglia rosa (sarà l'ultima della sua carriera). L'indomani, nella Palermo-Taormina, il "Campionissimo" va però in crisi per problemi intestinali (si disse a causa di una mangiata di ostriche), perde 11 minuti e mezzo e saluta il primato.[51][52] La corsa si decide nella sesta tappa, laNapoli-L'Aquila, quando una fuga di224 km condotta da sette uomini porta il gregarioCarlo Clerici a vincere con mezz'ora sul gruppo e a vestire di rosa; Coppi scivola a 39 minuti.[51]

Le successive montagne non scalzano Clerici dalla testa della classifica: l'italo-svizzero cede infatti pochi secondi dai migliori sull'Abetone e nella cronometro diRiva del Garda. Nel decisivo tapponeSan Martino di Castrozza-Bolzano, Coppi attacca sul Pordoi, ma Clerici resiste e scollina con soli 12" di distacco, tiene il passo del campione piemontese sulCampolongo, ma si stacca quindi in discesa a causa di una caduta. Il provvidenziale rientro di Koblet, compagno di squadra di Clerici, e il suo contributo nella discesa dalGardena sono decisivi: a Bolzano vince Coppi, ma con soltanto due minuti di vantaggio sulla maglia rosa.[51] La tappa dell'indomani, con ilBernina (nel giorno dello sciopero dei ciclisti, in lite con gli organizzatori per alcuni mancati premi),[52] non cambia gli equilibri: il Giro 1954 va a Clerici, Coppi è quarto a 31'17", consolandosi con il successo nellaclassifica scalatori.

Il Giro del 1954 è il primo con al via formazioni sponsorizzate, sono laNivea-Fuchs di Fiorenzo Magni e laDoniselli-Lansetina diAntonio Bevilacqua.[52][53] Si tratta di una novità tutta italiana, che però non piace all'estero, specialmente in Francia. Al successivoTour de France l'Unione Velocipedistica Italiana decide allora, in segno di protesta verso la chiusura dei francesi all'ingresso nel ciclismo di sponsor esterni (Jacques Goddet,patron del Tour, arriva ad accusare gli italiani di portare il veleno nel ciclismo), di non schierare la squadra nazionale al via della corsa.[53] Il presidente Adriano Rodoni dichiara: «La nostra partenza è resa impossibile dal nuovo regolamento da voi stabilito che non permette agli atleti di portare scritte pubblicitarie».[53] Coppi non partecipa così allaGrande Boucle. In agosto corre invece ilGiro di Svizzera, si aggiudica due tappe e conclude la gara al quinto posto; al successivocampionato del mondo diSolingen è invece sesto, nella gara vinta da Bobet. Tra ottobre e novembre, infine, centra un prestigioso tris, facendo suoi laCoppa Bernocchi, ilGiro di Lombardia e il Trofeo Baracchi, ancora in coppia con Riccardo Filippi. Il Giro di Lombardia 1954 è l'ultima vittoria dell'"Airone" in una grande classica, la quinta nell'importante prova autunnale, e arriva, a differenza degli altri successi, grazie a una volata: attivo per tutta la corsa ma ogni volta ripreso, Coppi riesce a prevalere allo sprint per tre lunghezze su Fiorenzo Magni e il resto del gruppo.[54]

Nel 1955 il "Campionissimo", nonostante le vicende legate alla relazione extraconiugale con Giulia Occhini, appare di nuovo in ottima forma. In quella primavera vince ilGiro di Campania, si piazza secondo allaParigi-Roubaix (battuto per distacco daJean Forestier) e alGiro di Romagna, e si aggiudica quindi la semitappa conclusiva delGran Premio Ciclomotoristico aRoma.[55] Al successivoGiro d'Italia coglie, nelle prime due settimane, tre secondi posti di tappa. Nella penultima frazione, però, daTrento aSan Pellegrino Terme, il "Campionissimo" va all'attacco a160 km dall'arrivo, nei pressi diRoncone, insieme con Fiorenzo Magni.Gastone Nencini, in maglia rosa, si riporta inizialmente su di loro, ma fora lungo una strada in ghiaia ed è costretto a rialzarsi: al traguardo perderà 5'37" da Magni e Coppi.[55] La vittoria di tappa va a Coppi, in quello che sarà il suo ultimo acuto nella "Corsa Rosa", mentre il successo finale è appannaggio di Magni, con soli 13" di vantaggio sullo stesso Coppi. In chiusura di stagione, il 18 settembre, Coppi coglie la sua ultima affermazione in una corsa in linea, alGiro dell'Appennino, in solitaria con 2'03" sul secondo,Bruno Monti.[55] L'"Airone" si aggiudica poi pure laTre Valli Varesine – in quella stagione eccezionalmente trasformata in una prova a cronometro sui100 km – e, come nel 1953 e nel 1954, il Trofeo Baracchi in coppia con Riccardo Filippi. Le vittorie in Campania, all'Appennino e nella Tre Valli, oltre al piazzamento al Romagna, gli valgono anche la conquista del suo quartotitolo nazionale per stradisti (classifica dopo cinque prove).

1956-1959: gli ultimi anni

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Nel 1956, con la nuova maglia dellaCarpano-Coppi, Coppi ottiene risultati solo nella seconda parte di stagione: si piazza secondo allaCoppa Bernocchi, vince ilGran Premio Campari a cronometro aLugano ed è infine secondo al Trofeo Baracchi, sempre in coppia con Filippi. In quell'autunno spicca anche il secondo posto colto da Coppi alGiro di Lombardia, con la gara che, dopo numerosi attacchi e contrattacchi, si risolve allo sprint: il campione piemontese supera Magni sul rettilineo finale del Vigorelli, a 50 metri dall'arrivo, ma a soli 20 metri viene sorpassato e infine battuto daAndré Darrigade. La delusione per la sconfitta è tale da spingere Coppi a un pianto a dirotto che commuove tifosi e avversari; lo stesso Darrigade si dirà "addolorato" per averlo battuto.[56]

Il 1957 inizia male perché in febbraio, in un circuito in Sardegna, cade fratturandosi il collo del femore sinistro; parve che la sua carriera fosse finita, invece dopo una faticosa riabilitazione torna alle corse e il 4 novembre 1957, sempre in maglia Carpano, Coppi ottiene alTrofeo Baracchi, in coppia conErcole Baldini, campione emergente laureatosi quell'anno campione nazionale su strada, l'ultimo trionfo su strada.[57] In quella prova,108 km a cronometro, Baldini fora a30 km dall'arrivo e Coppi, essendo in difficoltà e allo scopo di poter poi rallentare e tirare il fiato, decide di proseguire, venendo per questo motivo insultato dal pubblico. Il rientro di Baldini consente alla coppia di vincere, anche se per soli 5 secondi.[57]

Nel 1958 Coppi torna alla Bianchi-Pirelli. Durante l'anno vince laSei giorni di Buenos Aires; su strada prende invece parte al suo ultimoGiro d'Italia, concludendolo al trentaduesimo posto, e alle classiche del calendario italiano (è settimo allaTre Valli Varesine e nono alGiro del Piemonte). A fine stagione partecipa anche, pur come gregario "di lusso", alcampionato del mondo diReims vinto da Ercole Baldini. Nel 1959 l'"Airone", ormai trentanovenne, gareggia con la maglia dellaTricofilina-Coppi, sotto la direzione del suo storico ex gregarioEttore Milano, ma non ottiene vittorie eccetto che in alcunicriterium e riunioni su pista; spicca comunque la partecipazione, la prima e unica della sua carriera, allaVuelta a España, conclusasi per con un ritiro insieme alla squadra. Nell'autunno di quel 1959 nasce intanto il progetto di unaSan Pellegrino Sport, la formazione diretta da Gino Bartali, capitanata proprio da Fausto Coppi, all'ultima stagione da professionista prima del ritiro definitivo, annunciato per la fine del 1960. I due grandi rivali sotto la stessa bandiera, come vent'anni prima alla Legnano: il progetto però non si concretizzerà, per la morte del "Campionissimo".

La morte

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I funerali di Fausto Coppi, aCastellania, seguiti da 50 000 persone

Il 10 dicembre del 1959, subito dopo essere stato ingaggiato dalla "San Pellegrino Sport", la squadra appena costituita dall'amico ed ex rivaleGino Bartali, Coppi parte con alcuni amici ciclisti francesi - fra cuiRaphaël Géminiani,Jacques Anquetil,Roger Rivière,Henry Anglade eRoger Hassenforder - per un viaggio nell'Alto Volta.[58][59] Il 13 dicembre è infatti in programma una corsa ciclistica, uncriterium, aOuagadougou (vincerà Anquetil davanti a Coppi), accompagnata il giorno successivo da alcune battute di caccia nelle riserve diFada N'gourma ePama, non lontano dalla capitale.[59] Dopo la caccia Coppi e Géminiani tornano all'accampamento di Fada N'gourma, occupano la stessa camera e nella notte vengono assaliti dallezanzare, contraendo la malaria.[60][61] L'indomani i due sono stanchi e debilitati; rientrano insieme in aereo a Parigi, poi si separano: il francese torna aClermont-Ferrand, l'"Airone" a casa a Novi Ligure.[58]

Il 20 dicembre Coppi e Géminiani si telefonano: sono entrambi febbricitanti.[58] Quella stessa sera Géminiani perde conoscenza e viene ricoverato. La moglie Anne-Marie allerta immediatamente uno specialista di malattie tropicali, che invia una provetta di sangue all'Istituto Pasteur di Parigi. I medici rilevano la presenza nel sangue delplasmodium falciparum, il protista responsabile nell'uomo della malaria terzana maligna, la forma più violenta della malattia. Géminiani resta in coma otto giorni, ma viene curato con ilchinino e salvato: si risveglierà il 5 gennaio.[58][62] Coppi si reca invece all'incontro di calcioGenoa-Alessandria, spinto anche dalla curiosità di vedere all'opera l'astro nascente del calcio alessandrinoGianni Rivera, e nei giorni seguenti si reca anche a caccia nella sua riserva diIncisa Scapaccino.[60]

Il 27 dicembre Coppi si mette a letto confebbre alta,nausea e brividi; due giorni dopo i parenti chiamano il dottor Allegri diSerravalle Scrivia, che a sua volta chiama a consulto il primario dell'ospedale diTortona, prof. Astaldi, ma i due non riescono a fornire una diagnosi.[58] Nel pomeriggio del 1º gennaio le condizioni del campione si aggravano ulteriormente: a Tortona giunge per un altro consulto anche il professor Fieschi, dell'Università di Genova.[58] Coppi viene ricoverato d'urgenza prima a Novi e poi a Tortona: alle 22 del 1º gennaio perde conoscenza, alle 23 è in "pericolo di vita", all'una di notte riprende conoscenza e parla conEttore Milano, suo storico gregario; subito dopo entra in coma.[59][60] All'ammalato è praticata una cura intensa a base diantibiotici ecortisonici, ma Coppi non reagisce. Non riprende più conoscenza e muore alle 8:45 del 2 gennaio 1960, all'età di 40 anni.[58][60][63]

I medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da un'influenza più grave del consueto, nonostante già a fine dicembre la moglie e il fratello di Géminiani, Angelo, avessero telefonato dalla Francia per avvertire che a Raphaël era stata diagnosticata la malaria (raccontarono i congiunti di Géminiani che i medici italiani avevano risposto loro di pensare al proprio paziente, ché loro avrebbero provveduto a Coppi).[58][60][62] Anche nella provetta del sangue prelevato a Coppi fu trovato ilplasmodium falciparum, l'agente della malaria. Il 4 gennaio sono in 50 000 sul colle di San Biagio a seguire il funerale del "Campionissimo".[58] Coppi viene inizialmente sepolto nel piccolo cimitero sul colle San Biagio, nei pressi diCastellania, dove ancora oggi riposano i genitori e altri parenti; verso la fine degli anni sessanta le sue spoglie e quelle del fratelloSerse vengono traslate dal cimitero e tumulate definitivamente in un mausoleo, realizzato accanto al municipio di Castellania.

Nella carriera da professionista, durata ventuno anni (diciotto se si considera l'interruzione a causa della guerra), Coppi vinse complessivamente 151 corse su strada (122 esclusi i circuiti), 58 delle quali per distacco, e 83 su pista.[4][58] Indossò per 31 giorni lamaglia rosa del Giro d'Italia e per 19 giorni lamaglia gialla del Tour de France. Al Giro vinse 22 frazioni, al Tour nove.[58]

Vita privata

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Fausto Coppi e Giulia Occhini assistono a un incontro di pugilato, dicembre 1956

Il 22 novembre 1945 Coppi sposò Bruna Ciampolini aSestri Ponente.[26] Da lei ebbe la figlia Marina, nata l'11 novembre 1947.

Durante laTre Valli Varesine del 1948, Coppi conobbeGiulia Occhini, moglie del dottor Enrico Locatelli, all'epoca medico condotto diVarano Borghi e appassionato tifoso di Coppi. Negli anni seguenti il ciclista e la donna, "battezzata" dai tifosi come "Dama Bianca", iniziarono una relazione, inizialmente solo epistolare e poi anche personale. Coppi e la moglie Bruna Ciampolini si separarono consensualmente, mentre Enrico Locatelli querelò la moglie peradulterio.

Una settimana dopo la conclusione delGiro d'Italia 1954, entrambi lasciarono le rispettive famiglie per andare a convivere a villa Carla, a Novi Ligure.[55] Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1954 i carabinieri, accompagnati da Locatelli, fecero irruzione a villa Carla ma non riuscirono a cogliere la flagranza di reato.[55] Tornarono il 9 settembre e questa volta arrestarono Giulia Occhini per adulterio. Portata inizialmente nel carcere di Alessandria, dopo quattro giorni la donna venne rilasciata confoglio di via e costretta a recarsi in domicilio coatto adAncona, a casa di una zia, con obbligo di firma in questura.[55][64] Coppi venne a sua volta privato delpassaporto.[55]

Ilprocesso successivo, celebrato nel marzo del 1955, si concluse con la condanna di Coppi a due mesi di carcere per abbandono del tetto coniugale e di Giulia Occhini, incinta, a tre mesi di reclusione.[55][64] Entrambi usufruirono comunque della sospensione condizionale della pena.

Dopo diverse difficoltà, Coppi e Giulia Occhini si sposarono inMessico (matrimonio mai riconosciuto in Italia) e la Occhini diede alla luce un figlio, Angelo Fausto detto "Faustino", aBuenos Aires il 13 maggio 1955.[55] Angelo Fausto Coppi jr., che ottenne il doppio passaporto italiano e argentino, venne fatto nascere inArgentina per poter ricevere il cognome "Coppi", poiché Locatelli si rifiutava di disconoscerne la paternità.[65]

Palmarès

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Strada

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  • 1938(dilettanti)
Gran Premio di Castelletto d'Orba
Trofeo Gigi Agosta - Alessandria
  • 1939(Dopolavoro Tortona)
Coppa Città di Pavia
Coppa Canepa - Bolzaneto
Coppa Contessa Carnevale - Pugliola di Lerici
Giro del Casentino
Tre Valli Varesine indipendenti
Coppa Medaglia d'Oro Dino Miglia - Susa
  • 1940(Legnano, due vittorie)
11ª tappaGiro d'Italia (Firenze >Modena)
Classifica generaleGiro d'Italia
  • 1941(Legnano, quattro vittorie)
Giro di Toscana
Giro del Veneto
Giro dell'Emilia
Tre Valli Varesine
  • 1942(Legnano, una vittoria)
Campionati italiani, prova in linea
  • 1945(S.S. Lazio, due vittorie)
Coppa Salvioni - Roma
Coppa Ferdinando Candelotti - Roma
  • 1946(Bianchi, sette vittorie)
Milano-Sanremo
Giro di Romagna
4ª tappa, 2ª semitappaGiro d'Italia (Prato >Bologna)
13ª tappaGiro d'Italia (Udine >Auronzo di Cadore)
14ª tappaGiro d'Italia (Auronzo di Cadore >Bassano del Grappa)
Grand Prix des Nations (cronometro)
Giro di Lombardia
  • 1947(Bianchi, dodici vittorie)
Giro di Romagna
4ª tappaGiro d'Italia (Reggio Emilia >Prato)
8ª tappaGiro d'Italia (Roma >Napoli)
16ª tappaGiro d'Italia (Pieve di Cadore >Trento)
Classifica generaleGiro d'Italia
5ª tappa, 2ª semitappaGiro di Svizzera (Losanna >Ginevra, cronometro)
Giro del Veneto
Campionati italiani (a punti)
Grand Prix des Nations (cronometro)
Attraverso Losanna
Giro dell'Emilia
Giro di Lombardia
  • 1948(Bianchi, sei vittorie)
Milano-Sanremo
16ª tappaGiro d'Italia (Auronzo di Cadore >Cortina d'Ampezzo)
17ª tappaGiro d'Italia (Cortina d'Ampezzo >Trento)
Tre Valli Varesine
Giro di Lombardia
Giro dell'Emilia
  • 1949(Bianchi-Ursus, tredici vittorie)
Milano-Sanremo
Giro di Romagna
4ª tappaGiro d'Italia (Cosenza >Salerno)
11ª tappaGiro d'Italia (Bassano del Grappa >Bolzano)
17ª tappaGiro d'Italia (Cuneo >Pinerolo)
Classifica generaleGiro d'Italia
7ª tappaTour de France (Les Sables d'Olonne >La Rochelle)
17ª tappaTour de France (Briançon >Aosta)
20ª tappaTour de France (Colmar >Nancy)
Classifica generaleTour de France
Giro del Veneto
Campionati italiani (a punti)
Giro di Lombardia
  • 1950(Bianchi-Ursus, quattro vittorie)
Giro di Reggio di Calabria
Parigi-Roubaix
2ª tappa, 1ª semitappaRoma-Napoli-Roma (Napoli >Latina)
Freccia Vallone
  • 1951(Bianchi-Pirelli, quattro vittorie)
6ª tappaGiro d'Italia (Perugia >Terni)
18ª tappaGiro d'Italia (Cortina d'Ampezzo >Bolzano)
20ª tappaTour de France (Gap >Briançon)
Gran Premio Vanini - Lugano (cronometro)
  • 1952(Bianchi-Pirelli, quattordici vittorie)
5ª tappaGiro d'Italia (Roma >Rocca di Papa)
11ª tappaGiro d'Italia (Venezia >Bolzano)
14ª tappaGiro d'Italia (Erba >Como)
Classifica generaleGiro d'Italia
7ª tappaTour de France (Metz >Nancy)
10ª tappaTour de France (Losanna >Alpe d'Huez)
11ª tappaTour de France (Le Bourg-d'Oisans >Sestriere)
18ª tappaTour de France (Bagnères-de-Bigorre >Pau)
21ª tappaTour de France (Limoges >Puy-de-Dôme)
Classifica generaleTour de France
Gran Premio Vanini - Lugano (cronometro)
1ª tappaGran Premio del Mediterraneo (Napoli >Foggia)
6ª tappaGran Premio del Mediterraneo (Catania >Siracusa, cronometro)
Classifica generaleGran Premio del Mediterraneo
  • 1953(Bianchi-Pirelli, sei vittorie)
4ª tappaGiro d'Italia (San Benedetto del Tronto >Roccaraso)
19ª tappaGiro d'Italia (Auronzo di Cadore >Bolzano)
20ª tappaGiro d'Italia (Bolzano >Bormio)
Classifica generaleGiro d'Italia
Campionati del mondo, Prova in linea
Trofeo Baracchi (cronocoppie, conRiccardo Filippi)
  • 1954(Bianchi-Pirelli, dieci vittorie)
3ª tappaParigi-Nizza (Saint-Étienne >Vergèze)
Giro di Campania
4ª tappa, 1ª semitappaRoma-Napoli-Roma (Napoli >Latina)
4ª tappa, 2ª semitappaRoma-Napoli-Roma (Latina >Roma)
20ª tappaGiro d'Italia (San Martino di Castrozza >Bolzano)
2ª tappaGiro di Svizzera (Winterthur >Davos)
4ª tappaGiro di Svizzera (Lecco >Lugano)
Coppa Bernocchi
Giro di Lombardia
Trofeo Baracchi (cronocoppie, conRiccardo Filippi)
  • 1955(Bianchi-Pirelli, sette vittorie)
Giro di Campania
5ª tappa, 2ª semitappaGran Premio Ciclomotoristico (Aprilia >Roma)
20ª tappaGiro d'Italia (Trento >San Pellegrino Terme)
Giro dell'Appennino
Tre Valli Varesine
Campionati italiani (a punti)
Trofeo Baracchi (cronocoppie, conRiccardo Filippi)
  • 1956(Carpano-Coppi, una vittoria)
Gran Premio Campari - Lugano (cronometro)
  • 1957(Carpano-Coppi, una vittoria)
Trofeo Baracchi (cronocoppie, conErcole Baldini)

Altri successi

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  • 1941(Legnano)
1ª provaGiro della Provincia di Milano (cronocoppie, conMario Ricci)
Giro della Provincia di Milano (conMario Ricci)
  • 1942(Legnano)
1ª provaGiro della Provincia di Milano (cronocoppie, conMario De Benedetti)
  • 1945(S.S. Lazio)
Circuito degli Assi - Milano
Circuito di Lugano
Circuito di Ospedaletti
  • 1946(Bianchi)
Critérium du Trocadéro
Criterium del mondo - Zurigo
Circuito di Lugano
  • 1948(Bianchi)
Classifica scalatoriGiro d'Italia
  • 1949(Bianchi-Ursus)
Classifica scalatoriGiro d'Italia
Criterium di La Louvière
Circuito di Genova
Classifica scalatoriTour de France
Classifica generaleChallenge Desgrange-Colombo[66]
  • 1950(Bianchi-Ursus)
Circuito di Genova
  • 1951(Bianchi-Pirelli)
Criterium di Brasschaat
Criterium di Besançon
Criterium di Sables-d'Olonne
  • 1952(Bianchi-Pirelli)
2ª tappaGran Premio del Mediterraneo (Foggia >Bari, cronosquadre)
Classifica scalatoriTour de France
Criterium di Vallorbe
Criterium di Tarascona
Criterium di Auch
  • 1953(Bianchi-Pirelli)
11ª tappaGiro d'Italia (Modena >Modena, cronosquadre)
Circuito di Borgosesia
Circuito di Savona
Criterium di Firminy
Circuito degli Assi - Tortona
  • 1954(Bianchi-Pirelli)
1ª tappaGiro d'Italia (Palermo >Palermo, cronosquadre)
Classifica scalatoriGiro d'Italia
Circuito di Cagliari
Circuito di Stradella
Circuito di Broni
Circuito di Palermo
Circuito di Casale Monferrato
  • 1955(Bianchi-Pirelli)
Circuito di Cagliari
Circuito di Rimini
Criterium di Houdeng
Circuito di Napoli
Circuito di Catania
Circuito di Messina
  • 1956(Carpano-Coppi)
Criterium di Namur
  • 1957(Carpano-Coppi)
Gran Premio di Santhià
  • 1958(Bianchi-Pirelli)
Criterium di Versailles (cronocoppie, conJorge Batiz)
Circuito di Calvisano
  • 1959(Tricofilina-Coppi)
Grand Prix du Progrès (cronocoppie, conFerdinando Terruzzi)
Circuito di Lanciano
Circuito di Consuegra-Toledo

Pista

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  • 1940
Campionati italiani, Inseguimento individuale
  • 1941
Campionati italiani, Inseguimento individuale
  • 1942
Campionati italiani, Inseguimento individuale
Record dell'ora
  • 1947
Campionati del mondo, Inseguimento individuale
Campionati italiani, Inseguimento individuale
  • 1949
Campionati del mondo, Inseguimento individuale
Campionati italiani, Inseguimento individuale
  • 1958
Sei giorni di Buenos Aires (conJorge Batiz)

Piazzamenti

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Grandi Giri

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1940:vincitore
1946: 2º
1947:vincitore
1948:ritirato
1949:vincitore
1950:ritirato
1951: 4º
1952:vincitore
1953:vincitore
1954: 4º
1955: 2º
1956:ritirato
1958: 32º
1949:vincitore
1951: 10º
1952:vincitore
1959:ritirato

Classiche monumento

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1940: 10º
1941: 10º
1942: 21º
1946:vincitore
1947:ritirato
1948:vincitore
1949:vincitore
1950: 9º
1952: 37º
1953: 9º
1954: 4º
1955: 63º
1949: 12º
1950:vincitore
1952: 2º
1955: 2º
1959: 44º
1940: 16º
1941: 5º
1942: 7º
1946:vincitore
1947:vincitore
1948:vincitore
1949:vincitore
1950: 3º
1951: 3º
1952: 35º
1954:vincitore
1955: 11º
1956: 2º

Competizioni mondiali

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Zurigo 1946 - In linea:ritirato
Reims 1947 - In linea:ritirato
Valkenburg 1948 - In linea:ritirato
Copenaghen 1949 - In linea: 3º
Lugano 1953 - In linea:vincitore
Solingen 1954 - In linea: 6º
Frascati 1955 - In linea:ritirato
Copenaghen 1956 - In linea: 15º
Reims 1958 - In linea: 17º
Parigi 1947 - Inseguimento individuale:vincitore
Amsterdam 1948 - Inseguimento individuale: 2º
Ordrup 1949 - Inseguimento individuale:vincitore

Riconoscimenti

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  • Trophee Edmond Gentil nel 1947 e 1952.
  • Inserito nellaTop 25 della Cycling Hall of Fame.
  • Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nellaWalk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex atleti italiani. che si sono distinti in campo internazionale.[67][68]

Riferimenti nella cultura di massa

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Stampa

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  • Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'immaginario collettivo degli italiani - è la foto che ritrae Coppi e Bartali mentre si passano una bottiglietta durante la salita delGalibier al Tour del 1952. Non fu mai completamente chiarito se fosse stato Coppi a passare la bottiglia a Bartali o viceversa. La foto, scattata dal fotografo Carlo Martini, fu in realtà preparata: Martini si mise d'accordo coi due corridori e col direttore di gara, diede quindi la bottiglia a un suo amico e gli disse di porgerla ai due mentre passavano.[69]
  • La relazione extraconiugale di Coppi conGiulia Occhini fu al centro delle cronache scandalistiche del tempo, dal preciso momento in cui i fotografi rilevarono la presenza di Giulia al fianco del campione al termine della tappa dello Stelvio durante ilGiro del 1953 e sul palco della premiazione delCampionato del mondo di Lugano vinto nello stesso anno da Coppi. L'evento divenne ben presto di pubblico dominio. Essendo entrambi già sposati, il campione e la "Dama Bianca" suscitarono grande scandalo e la loro relazione venne fortemente avversata da una parte dell'opinione pubblica e persinopapa Pio XII giunse a condannarla.[64] Per Giulia Occhini fu coniato il soprannome di "Dama Bianca": l'appellativo (dame en blanc) le venne dato da Pierre Chany, giornalista deL'Équipe, per il colore delmontgomery da lei indossato all'arrivo della tappa diSankt Moritz delGiro d'Italia 1954.[55]
  • Nel 2002, a 42 anni esatti dalla scomparsa del "campionissimo", ilCorriere dello Sport, con un articolo in prima pagina, diffuse la notizia che il ciclista non fosse deceduto a seguito di malaria contratta inAlto Volta ma per un avvelenamento da parte di uno stregone locale. A riferire l'episodio al quotidiano fu tale Mino Caudillo, all'epoca dirigente del CONI, che l'avrebbe saputo nel 1985, inAfrica, da un frate francese, al quale la rivelazione sarebbe stata fatta in confessionale. L'avvelenamento sarebbe avvenuto per vendicare in modo indiretto uno sgarbo a un corridore africano. Nonostante le modalità di acquisizione daleggenda metropolitana la notizia indusse laProcura della Repubblica diRoma ad aprire addirittura un fascicolo contro ignoti che - chiaramente - non ebbe alcun esito[70][71][72].

Cinema

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Televisione

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Galleria d'immagini

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Note

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  1. ^abcd Massimo Donaddio,Coppi e quella fuga leggendaria nella Cuneo-Pinerolo di 60 anni fa, 18 maggio 2009.URL consultato il 29 agosto 2014.
  2. ^Book Review: The Heron And The Icon, supezcyclingnews.com, 25 giugno 2009.URL consultato l'11 novembre 2009.
  3. ^abcdefghijklmnopqrstuvwxyzaaabacad Giuseppe Pignatelli,COPPI, Fausto - Dizionario Biografico degli Italiani, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  4. ^abcdefghijklClaudio Gregori,Coppi, la rivelazione - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 28 agosto 2014.
  5. ^abPastonesi, p. 211.
  6. ^abAlberati, p. 11.
  7. ^Alberati, p. 12.
  8. ^Alberati, p. 13.
  9. ^Alberati, p. 14.
  10. ^Alberati, p. 17.
  11. ^Alberati, p. 24.
  12. ^Alberati, p. 26.
  13. ^abAlberati, p. 27.
  14. ^abcdefghijClaudio Gregori,Coppi, l'ora del destino - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 28 agosto 2014.
  15. ^The Hour Record, suwolfgang-menn.de.URL consultato l'11 novembre 2009(archiviato dall'url originale il 16 novembre 2014).
  16. ^Alberati, p. 40.
  17. ^Fausto Coppi on his historic hour record ride, suchainedrevolution.com, 30 agosto 2008.URL consultato l'11 novembre 2009(archiviato dall'url originale l'8 luglio 2011).
  18. ^In ritardo rispetto ai23,007 km coperti in 30 minuti da Archambaud, si vedaClaudio Gregori,Coppi, l'ora del destino - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 28 agosto 2014.
  19. ^1942 - Il record dell'ora di Fausto Coppi, sumuseociclismo.it.URL consultato l'11 novembre 2009(archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  20. ^Alberati, p. 37.
  21. ^abAlberati, p. 41.
  22. ^Alberati, p. 38.
  23. ^abPastonesi, p. 212.
  24. ^abAlberati, p. 47.
  25. ^Date una bicicletta a Fausto Coppi.
  26. ^abcdefghClaudio Gregori,La grande sfida Bartali-Coppi - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  27. ^BUONGIORNO MILANO – SANREMO LA CLASSICISSIMA HA PRESO IL VIA!, surcssport.it.URL consultato il 29 agosto 2014(archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  28. ^abMarco Pastonesi,Sanremo 1946, musica in attesa degli altri..., 21 novembre 2009.URL consultato il 29 agosto 2014.
  29. ^27 ottobre 1946 - Giro di Lombardia, sumuseociclismo.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  30. ^abcdefgClaudio Gregori,Il sorpasso - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  31. ^(EN)1948 Omloop Het Volk ( HC), subikeraceinfo.com.URL consultato il 4 marzo 2023.
  32. ^abcdeClaudio Gregori,Le spinte di Magni - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  33. ^abcdClaudio Gregori,Bartali e il Tour del 1948 - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  34. ^abcClaudio Gregori,Fausto, il Lombardia '48 e quel magico Ghisallo, 23 novembre 2009.URL consultato il 29 agosto 2014.
  35. ^abUn uomo solo al comando, sugazzetta.it, 8 maggio 2009.URL consultato il 1º dicembre 2010.
  36. ^abcdeClaudio Gregori,Un uomo solo al comando della corsa - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  37. ^Claudio Gregori,Media e ciclismo - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  38. ^abcdefghClaudio Gregori,Il Tour della resurrezione di Coppi - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 29 agosto 2014.
  39. ^abcClaudio Gregori,Fausto, la crono di Nancy e la lezione memorabile, 30 novembre 2009.URL consultato il 30 agosto 2014.
  40. ^abcTour, cerotti e voglia di ritiro 60 anni fa l'impresa di Coppi, inLa Repubblica, 24 luglio 2009.URL consultato il 30 agosto 2014.
  41. ^23 ottobre 1949 - Giro di Lombardia, sumuseociclismo.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  42. ^abcdefClaudio Gregori,Hugo Koblet - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  43. ^Claudio Gregori,Coppi, la Roubaix del '50 e lo spettacolo sul pavé, sugazzetta.it.URL consultato il 1º dicembre 2010.
  44. ^abClaudio Gregori,Fiorenzo Magni - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  45. ^abClaudio Gregori,La tragedia di Serse Coppi - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  46. ^Tour, vittoria di Coppi a Briançon, sucinquantamila.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  47. ^21 ottobre 1951 - Giro di Lombardia, suciclomuseo-bartali.it.URL consultato il 31 agosto 2014(archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  48. ^abcdefghClaudio Gregori,Il favoloso 1952 - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  49. ^abcdefghClaudio Gregori,Il tradimento - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 30 agosto 2014.
  50. ^abcdeClaudio Gregori,La favola di Lugano - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  51. ^abcClaudio Gregori,Gli emigranti: Rossi, Clerici, Cerami - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  52. ^abc Eugenio Capodacqua,La storia del Giro d'Italia (1951-1970) - Trentasettesima edizione: 1954, surepubblica.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  53. ^abcClaudio Gregori,L'avvento degli sponsor - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  54. ^31 ottobre 1954 - Giro di Lombardia, suciclomuseo-bartali.it.URL consultato il 31 agosto 2014(archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  55. ^abcdefghijClaudio Gregori,La Dama Bianca - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 31 agosto 2014.
  56. ^21 ottobre 1956 - Giro di Lombardia, sumuseociclismo.it.URL consultato il 10 ottobre 2014.
  57. ^abClaudio Gregori,Ercole Baldini - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 10 ottobre 2014.
  58. ^abcdefghijkClaudio Gregori,L'Airone - Enciclopedia dello Sport, sutreccani.it.URL consultato il 10 ottobre 2014.
  59. ^abcL'ultima corsa di Fausto Coppi a Uaga Dogu, suciclomuseo-bartali.it.URL consultato il 10 ottobre 2014(archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
  60. ^abcdePastonesi, p. 215.
  61. ^ Gaia Piccardi,Aperta un'inchiesta sulla morte di Coppi, inCorriere della Sera, p. 37, 6 gennaio 2002.URL consultato l'11 ottobre 2014(archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).
  62. ^abPier Augusto Stagi,Geminiani: «Così Coppi poteva essere salvato», 12 giugno 2005.URL consultato il 10 ottobre 2014.
  63. ^ Gino Nobiolo,Fausto Coppi è morto ieri mattina stroncato da una misteriosa infezione, inLa Stampa, 3 gennaio 1960, p. 1.
  64. ^abc Wladimiro Settemelli,La Dama bianca e Coppi un bacio e fu subito scandalo (XML), inL'Unità, p. 9, 8 luglio 2001.URL consultato l'11 ottobre 2014(archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
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Bibliografia

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Voci correlate

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Campioni del mondo di ciclismo su strada -Corsa in linea Elite
Professionisti1927:Alfredo Binda ·1928:Georges Ronsse ·1929:Georges Ronsse ·1930:Alfredo Binda ·1931:Learco Guerra ·1932:Alfredo Binda ·1933:Georges Speicher ·1934:Karel Kaers ·1935:Jean Aerts ·1936:Antonin Magne ·1937:Éloi Meulenberg ·1938:Marcel Kint ·1939-1945 ·1946:Hans Knecht ·1947:Theo Middelkamp ·1948:Alberic Schotte ·1949:Rik Van Steenbergen ·1950:Alberic Schotte ·1951:Ferdi Kübler ·1952:Heinz Müller ·1953:Fausto Coppi ·1954:Louison Bobet ·1955:Stan Ockers ·1956:Rik Van Steenbergen ·1957:Rik Van Steenbergen ·1958:Ercole Baldini ·1959:André Darrigade ·1960:Rik Van Looy ·1961:Rik Van Looy ·1962:Jean Stablinski ·1963:Benoni Beheyt ·1964:Jan Janssen ·1965:Tom Simpson ·1966:Rudi Altig ·1967:Eddy Merckx ·1968:Vittorio Adorni ·1969:Harm Ottenbros ·1970:Jean-Pierre Monseré ·1971:Eddy Merckx ·1972:Marino Basso ·1973:Felice Gimondi ·1974:Eddy Merckx ·1975:Hennie Kuiper ·1976:Freddy Maertens ·1977:Francesco Moser ·1978:Gerrie Knetemann ·1979:Jan Raas ·1980:Bernard Hinault ·1981:Freddy Maertens ·1982:Giuseppe Saronni ·1983:Greg LeMond ·1984:Claude Criquielion ·1985:Joop Zoetemelk ·1986:Moreno Argentin ·1987:Stephen Roche ·1988:Maurizio Fondriest ·1989:Greg LeMond ·1990:Rudy Dhaenens ·1991:Gianni Bugno ·1992:Gianni Bugno ·1993:Lance Armstrong
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Elite1994:Luc Leblanc ·1995:Abraham Olano ·1996:Johan Museeuw ·1997:Laurent Brochard ·1998:Oscar Camenzind ·1999:Óscar Freire ·2000:Romāns Vainšteins ·2001:Óscar Freire ·2002:Mario Cipollini ·2003:Igor Astarloa ·2004:Óscar Freire ·2005:Tom Boonen ·2006:Paolo Bettini ·2007:Paolo Bettini ·2008:Alessandro Ballan ·2009:Cadel Evans ·2010:Thor Hushovd ·2011:Mark Cavendish ·2012:Philippe Gilbert ·2013:Rui Costa ·2014:Michał Kwiatkowski ·2015:Peter Sagan ·2016:Peter Sagan ·2017:Peter Sagan ·2018:Alejandro Valverde ·2019:Mads Pedersen ·2020:Julian Alaphilippe ·2021:Julian Alaphilippe ·2022:Remco Evenepoel ·2023:Mathieu van der Poel ·2024:Tadej Pogačar ·2025:Tadej Pogačar
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Campioni del mondo diciclismo su pista -Inseguimento individuale
Professionisti1946:Gerrit Peters ·1947:Fausto Coppi ·1948:Gerrit Schulte ·1949:Fausto Coppi ·1950:Antonio Bevilacqua ·1951:Antonio Bevilacqua ·1952:Sydney Patterson ·1953:Sydney Patterson ·1954:Guido Messina ·1955:Guido Messina ·1956:Guido Messina ·1957:Roger Rivière ·1958:Roger Rivière ·1959:Roger Rivière ·1960:Rudi Altig ·1961:Rudi Altig ·1962:Henk Nijdam ·1963:Leandro Faggin ·1964:Ferdinand Bracke ·1965:Leandro Faggin ·1966:Leandro Faggin ·1967:Tiemen Groen ·1968:Hugh Porter ·1969:Ferdinand Bracke ·1970:Hugh Porter ·1971:Dirk Baert ·1972:Hugh Porter ·1973:Hugh Porter ·1974:Roy Schuiten ·1975:Roy Schuiten ·1976:Francesco Moser ·1977:Gregor Braun ·1978:Gregor Braun ·1979:Bert Oosterbosch ·1980:Anthony Doyle ·1981:Alain Bondue ·1982:Alain Bondue ·1983:Steele Bishop ·1984:Hans-Henrik Ørsted ·1985:Hans-Henrik Ørsted ·1986:Anthony Doyle ·1987:Hans-Henrik Ørsted ·1988:Lech Piasecki ·1989:Colin Sturgess ·1990:Vjačeslav Ekimov ·1991:Francis Moreau ·1992:Mike McCarthy
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Vincitori delGiro d'Italia
1909:Luigi Ganna ·1910:Carlo Galetti ·1911:Carlo Galetti ·1912:Atala (Carlo Galetti,Eberardo Pavesi,Giovanni Micheletto) ·1913:Carlo Oriani ·1914:Alfonso Calzolari ·1915-1918 ·1919:Costante Girardengo ·1920:Gaetano Belloni ·1921:Giovanni Brunero ·1922:Giovanni Brunero ·1923:Costante Girardengo ·1924:Giuseppe Enrici ·1925:Alfredo Binda ·1926:Giovanni Brunero ·1927:Alfredo Binda ·1928:Alfredo Binda ·1929:Alfredo Binda ·1930:Luigi Marchisio ·1931:Francesco Camusso ·1932:Antonio Pesenti ·1933:Alfredo Binda ·1934:Learco Guerra ·1935:Vasco Bergamaschi ·1936:Gino Bartali ·1937:Gino Bartali ·1938:Giovanni Valetti ·1939:Giovanni Valetti ·1940:Fausto Coppi ·1941-1945 ·1946:Gino Bartali ·1947:Fausto Coppi ·1948:Fiorenzo Magni ·1949:Fausto Coppi ·1950:Hugo Koblet ·1951:Fiorenzo Magni ·1952:Fausto Coppi ·1953:Fausto Coppi ·1954:Carlo Clerici ·1955:Fiorenzo Magni ·1956:Charly Gaul ·1957:Gastone Nencini ·1958:Ercole Baldini ·1959:Charly Gaul ·1960:Jacques Anquetil ·1961:Arnaldo Pambianco ·1962:Franco Balmamion ·1963:Franco Balmamion ·1964:Jacques Anquetil ·1965:Vittorio Adorni ·1966:Gianni Motta ·1967:Felice Gimondi ·1968:Eddy Merckx ·1969:Felice Gimondi ·1970:Eddy Merckx ·1971:Gösta Pettersson ·1972:Eddy Merckx ·1973:Eddy Merckx ·1974:Eddy Merckx ·1975:Fausto Bertoglio ·1976:Felice Gimondi ·1977:Michel Pollentier ·1978:Johan De Muynck ·1979:Giuseppe Saronni ·1980:Bernard Hinault ·1981:Giovanni Battaglin ·1982:Bernard Hinault ·1983:Giuseppe Saronni ·1984:Francesco Moser ·1985:Bernard Hinault ·1986:Roberto Visentini ·1987:Stephen Roche ·1988:Andrew Hampsten ·1989:Laurent Fignon ·1990:Gianni Bugno ·1991:Franco Chioccioli ·1992:Miguel Indurain ·1993:Miguel Indurain ·1994:Evgenij Berzin ·1995:Tony Rominger ·1996:Pavel Tonkov ·1997:Ivan Gotti ·1998:Marco Pantani ·1999:Ivan Gotti ·2000:Stefano Garzelli ·2001:Gilberto Simoni ·2002:Paolo Savoldelli ·2003:Gilberto Simoni ·2004:Damiano Cunego ·2005:Paolo Savoldelli ·2006:Ivan Basso ·2007:Danilo Di Luca ·2008:Alberto Contador ·2009:Denis Men'šov ·2010:Ivan Basso ·2011:Michele Scarponi ·2012:Ryder Hesjedal ·2013:Vincenzo Nibali ·2014:Nairo Quintana ·2015:Alberto Contador ·2016:Vincenzo Nibali ·2017:Tom Dumoulin ·2018:Chris Froome ·2019:Richard Carapaz ·2020:Tao Geoghegan Hart ·2021:Egan Bernal ·2022:Jai Hindley ·2023:Primož Roglič ·2024: Tadej Pogačar ·2025: Simon Yates
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Vincitori dellaclassifica scalatori alGiro d'Italia
1933:Alfredo Binda ·1934:Remo Bertoni ·1935:Gino Bartali ·1936:Gino Bartali ·1937:Gino Bartali ·1938:Giovanni Valetti ·1939:Gino Bartali ·1940:Gino Bartali ·1946:Gino Bartali ·1947:Gino Bartali ·1948:Fausto Coppi ·1949:Fausto Coppi ·1950:Hugo Koblet ·1951:Louison Bobet ·1952:Raphaël Géminiani ·1953:Pasquale Fornara ·1954:Fausto Coppi ·1955:Gastone Nencini ·1956:Charly Gaul eFederico Bahamontes ·1957:Raphaël Géminiani ·1958:Jean Brankart ·1959:Charly Gaul ·1960:Rik Van Looy ·1961:Vito Taccone ·1962:Angelino Soler ·1963:Vito Taccone ·1964:Franco Bitossi ·1965:Franco Bitossi ·1966:Franco Bitossi ·1967:Aurelio González ·1968:Eddy Merckx ·1969:Claudio Michelotto ·1970:Martin Van Den Bossche ·1971:José Manuel Fuente ·1972:José Manuel Fuente ·1973:José Manuel Fuente ·1974:José Manuel Fuente ·1975:Francisco Galdós eAndrés Oliva ·1976:Andrés Oliva ·1977:Faustino Fernández Ovies ·1978:Ueli Sutter ·1979:Claudio Bortolotto ·1980:Claudio Bortolotto ·1981:Claudio Bortolotto ·1982:Lucien Van Impe ·1983:Lucien Van Impe ·1984:Laurent Fignon ·1985:José Luis Navarro ·1986:Pedro Muñoz ·1987:Robert Millar ·1988:Andrew Hampsten ·1989:Luis Herrera ·1990:Claudio Chiappucci ·1991:Iñaki Gastón ·1992:Claudio Chiappucci ·1993:Claudio Chiappucci ·1994:Pascal Richard ·1995:Mariano Piccoli ·1996:Mariano Piccoli ·1997:José Jaime González ·1998:Marco Pantani ·1999:José Jaime González ·2000:Francesco Casagrande ·2001:Freddy González ·2002:Julio Alberto Pérez Cuapio ·2003:Freddy González ·2004:Fabian Wegmann ·2005:José Rujano ·2006:Juan Manuel Gárate ·2007:Leonardo Piepoli ·2008:Emanuele Sella ·2009:Stefano Garzelli ·2010:Matthew Lloyd ·2011:Stefano Garzelli ·2012:Matteo Rabottini ·2013:Stefano Pirazzi ·2014:Julián Arredondo ·2015:Giovanni Visconti ·2016:Mikel Nieve ·2017:Mikel Landa ·2018:Chris Froome ·2019:Giulio Ciccone ·2020:Ruben Guerreiro ·2021:Geoffrey Bouchard ·2022:Koen Bouwman ·2023:Thibaut Pinot ·2024:Tadej Pogačar ·2025:Lorenzo Fortunato
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1903:Maurice Garin ·1904:Henri Cornet ·1905:Louis Trousselier ·1906:René Pottier ·1907:Lucien Petit-Breton ·1908:Lucien Petit-Breton ·1909:François Faber ·1910:Octave Lapize ·1911:Gustave Garrigou ·1912:Odile Defraye ·1913:Philippe Thys ·1914:Philippe Thys ·1915-1918 ·1919:Firmin Lambot ·1920:Philippe Thys ·1921:Léon Scieur ·1922:Firmin Lambot ·1923:Henri Pélissier ·1924:Ottavio Bottecchia ·1925:Ottavio Bottecchia ·1926:Lucien Buysse ·1927:Nicolas Frantz ·1928:Nicolas Frantz ·1929:Maurice Dewaele ·1930:André Leducq ·1931:Antonin Magne ·1932:André Leducq ·1933:Georges Speicher ·1934:Antonin Magne ·1935:Romain Maes ·1936:Sylvère Maes ·1937:Roger Lapébie ·1938:Gino Bartali ·1939:Sylvère Maes ·1940-1946 ·1947:Jean Robic ·1948:Gino Bartali ·1949:Fausto Coppi ·1950:Ferdi Kübler ·1951:Hugo Koblet ·1952:Fausto Coppi ·1953:Louison Bobet ·1954:Louison Bobet ·1955:Louison Bobet ·1956:Roger Walkowiak ·1957:Jacques Anquetil ·1958:Charly Gaul ·1959:Federico Bahamontes ·1960:Gastone Nencini ·1961:Jacques Anquetil ·1962:Jacques Anquetil ·1963:Jacques Anquetil ·1964:Jacques Anquetil ·1965:Felice Gimondi ·1966:Lucien Aimar ·1967:Roger Pingeon ·1968:Jan Janssen ·1969:Eddy Merckx ·1970:Eddy Merckx ·1971:Eddy Merckx ·1972:Eddy Merckx ·1973:Luis Ocaña ·1974:Eddy Merckx ·1975:Bernard Thévenet ·1976:Lucien Van Impe ·1977:Bernard Thévenet ·1978:Bernard Hinault ·1979:Bernard Hinault ·1980:Joop Zoetemelk ·1981:Bernard Hinault ·1982:Bernard Hinault ·1983:Laurent Fignon ·1984:Laurent Fignon ·1985:Bernard Hinault ·1986:Greg LeMond ·1987:Stephen Roche ·1988:Pedro Delgado ·1989:Greg LeMond ·1990:Greg LeMond ·1991:Miguel Indurain ·1992:Miguel Indurain ·1993:Miguel Indurain ·1994:Miguel Indurain ·1995:Miguel Indurain ·1996:Bjarne Riis ·1997:Jan Ullrich ·1998:Marco Pantani ·1999:Lance Armstrong ·2000:Lance Armstrong ·2001:Lance Armstrong ·2002:Lance Armstrong ·2003:Lance Armstrong ·2004:Lance Armstrong ·2005:Lance Armstrong ·2006:Óscar Pereiro ·2007:Alberto Contador ·2008:Carlos Sastre ·2009:Alberto Contador ·2010:Andy Schleck ·2011:Cadel Evans ·2012:Bradley Wiggins ·2013:Chris Froome ·2014:Vincenzo Nibali ·2015:Chris Froome ·2016:Chris Froome ·2017:Chris Froome ·2018:Geraint Thomas ·2019:Egan Bernal ·2020:Tadej Pogačar ·2021:Tadej Pogačar ·2022:Jonas Vingegaard ·2023:Jonas Vingegaard ·2024:Tadej Pogačar ·2025:Tadej Pogačar
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1933:Vicente Trueba ·1934:René Vietto ·1935:Félicien Vervaecke ·1936:Julián Berrendero ·1937:Félicien Vervaecke ·1938:Gino Bartali ·1939:Sylvère Maes ·1940-1946 ·1947:Pierre Brambilla ·1948:Gino Bartali ·1949:Fausto Coppi ·1950:Louison Bobet ·1951:Raphaël Géminiani ·1952:Fausto Coppi ·1953:Jesús Loroño ·1954:Federico Bahamontes ·1955:Charly Gaul ·1956:Charly Gaul ·1957:Gastone Nencini ·1958:Federico Bahamontes ·1959:Federico Bahamontes ·1960:Imerio Massignan ·1961:Imerio Massignan ·1962:Federico Bahamontes ·1963:Federico Bahamontes ·1964:Federico Bahamontes ·1965:Julio Jiménez ·1966:Julio Jiménez ·1967:Julio Jiménez ·1968:Aurelio González ·1969:Eddy Merckx ·1970:Eddy Merckx ·1971:Lucien Van Impe ·1972:Lucien Van Impe ·1973:Pedro Torres ·1974:Domingo Perurena ·1975:Lucien Van Impe ·1976:Giancarlo Bellini ·1977:Lucien Van Impe ·1978:Mariano Martínez ·1979:Giovanni Battaglin ·1980:Raymond Martin ·1981:Lucien Van Impe ·1982:Bernard Vallet ·1983:Lucien Van Impe ·1984:Robert Millar ·1985:Luis Herrera ·1986:Bernard Hinault ·1987:Luis Herrera ·1988:Steven Rooks ·1989:Gert-Jan Theunisse ·1990:Thierry Claveyrolat ·1991:Claudio Chiappucci ·1992:Claudio Chiappucci ·1993:Tony Rominger ·1994:Richard Virenque ·1995:Richard Virenque ·1996:Richard Virenque ·1997:Richard Virenque ·1998:Christophe Rinero ·1999:Richard Virenque ·2000:Santiago Botero ·2001:Laurent Jalabert ·2002:Laurent Jalabert ·2003:Richard Virenque ·2004:Richard Virenque ·2005:Michael Rasmussen ·2006:Michael Rasmussen ·2007:Mauricio Soler ·2008-2009 ·2010:Anthony Charteau ·2011:Samuel Sánchez ·2012:Thomas Voeckler ·2013:Nairo Quintana ·2014:Rafał Majka ·2015:Chris Froome ·2016:Rafał Majka ·2017:Warren Barguil ·2018:Julian Alaphilippe ·2019:Romain Bardet ·2020:Tadej Pogačar ·2021:Tadej Pogačar ·2022:Jonas Vingegaard ·2023:Giulio Ciccone ·2024:Richard Carapaz ·2025:Tadej Pogačar
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1885:Giuseppe Loretz ·1886:George Davidson ·1887:Gilberto Marley ·1888:Gilberto Marley ·1889:Gilberto Marley ·1890:Carlo Braida ·1891:Ambrogio Robecchi ·1892:Luigi Cantù ·1893:Giuseppe Moreschi ·1894-1895 ·1896:Giovanni Da Montelatico ·1897-1905 ·1906:Giovanni Cuniolo ·1907:Giovanni Cuniolo ·1908:Giovanni Cuniolo ·1909:Dario Beni ·1910:Emilio Petiva ·1911:Dario Beni ·1912 ·1913:Costante Girardengo ·1914:Costante Girardengo ·1915-1918 ·1919:Costante Girardengo ·1920:Costante Girardengo ·1921:Costante Girardengo ·1922:Costante Girardengo ·1923:Costante Girardengo ·1924:Costante Girardengo ·1925:Costante Girardengo ·1926:Alfredo Binda ·1927:Alfredo Binda ·1928:Alfredo Binda ·1929:Alfredo Binda ·1930:Learco Guerra ·1931:Learco Guerra ·1932:Learco Guerra ·1933:Learco Guerra ·1934:Learco Guerra ·1935:Gino Bartali ·1936:Giuseppe Olmo ·1937:Gino Bartali ·1938:Olimpio Bizzi ·1939:Mario Vicini ·1940:Gino Bartali ·1941:Adolfo Leoni ·1942:Fausto Coppi ·1943:Mario Ricci ·1944 ·1945:Severino Canavesi ·1946:Aldo Ronconi ·1947:Fausto Coppi ·1948:Vito Ortelli ·1949:Fausto Coppi ·1950:Antonio Bevilacqua ·1951:Fiorenzo Magni ·1952:Gino Bartali ·1953:Fiorenzo Magni ·1954:Fiorenzo Magni ·1955:Fausto Coppi ·1956:Giorgio Albani ·1957:Ercole Baldini ·1958:Ercole Baldini ·1959:Diego Ronchini ·1960:Nino Defilippis ·1961:Arturo Sabbadin ·1962:Nino Defilippis ·1963:Bruno Mealli ·1964:Guido De Rosso ·1965:Michele Dancelli ·1966:Michele Dancelli ·1967:Franco Balmamion ·1968:Felice Gimondi ·1969:Vittorio Adorni ·1970:Franco Bitossi ·1971:Franco Bitossi ·1972:Felice Gimondi ·1973:Enrico Paolini ·1974:Enrico Paolini ·1975:Francesco Moser ·1976:Franco Bitossi ·1977:Enrico Paolini ·1978:Pierino Gavazzi ·1979:Francesco Moser ·1980:Giuseppe Saronni ·1981:Francesco Moser ·1982:Pierino Gavazzi ·1983:Moreno Argentin ·1984:Vittorio Algeri ·1985:Claudio Corti ·1986:Claudio Corti ·1987:Bruno Leali ·1988:Pierino Gavazzi ·1989:Moreno Argentin ·1990:Giorgio Furlan ·1991:Gianni Bugno ·1992:Marco Giovannetti ·1993:Massimo Podenzana ·1994:Massimo Podenzana ·1995:Gianni Bugno ·1996:Mario Cipollini ·1997:Gianni Faresin ·1998:Andrea Tafi ·1999:Salvatore Commesso ·2000:Michele Bartoli ·2001:Daniele Nardello ·2002:Salvatore Commesso ·2003:Paolo Bettini ·2004:Cristian Moreni ·2005:Enrico Gasparotto ·2006:Paolo Bettini ·2007:Giovanni Visconti ·2008:Filippo Simeoni ·2009:Filippo Pozzato ·2010:Giovanni Visconti ·2011:Giovanni Visconti ·2012:Franco Pellizotti ·2013:Ivan Santaromita ·2014:Vincenzo Nibali ·2015:Vincenzo Nibali ·2016:Giacomo Nizzolo ·2017:Fabio Aru ·2018:Elia Viviani ·2019:Davide Formolo ·2020:Giacomo Nizzolo ·2021:Sonny Colbrelli ·2022:Filippo Zana ·2023:Simone Velasco ·2024:Alberto Bettiol ·2025:Filippo ConcaItalia (bandiera)
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Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1946  
Bartali ·Coppi ·Leoni ·Ricci ·Italia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1947  
Coppi ·Leoni ·Magni ·Ricci ·Riserva Maggini ·Convocato Bartali ·CT: Learco GuerraItalia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1948  
Bartali ·Coppi ·Maggini ·Ortelli ·Pasquini ·Ricci ·Riserva Magni ·Riserva Martini ·CT: Armando LugariItalia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1949  
Coppi ·Maggini ·Magni ·Martini ·Pezzi ·Ricci ·Riserva Casola ·Riserva Conte ·Riserva De Santi ·Riserva Leoni ·Riserva Pasquini ·
CT: -
Italia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1951  
Bartali ·Bevilacqua ·Coppi ·De Santi ·Magni ·Minardi ·Riserva in gara Pasotti ·Riserva Barducci ·
CT: Alfredo Binda
Italia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953  
Albani ·Coppi ·Defilippis ·Fornara ·Gismondi ·Magni ·Petrucci ·Rossello ·Riserva viaggiante in gara Astrua ·Riserva in Italia M.Baroni ·Riserva in Italia Ciancola ·Riserva in Italia Maggini ·CT: Alfredo BindaItalia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1954  
Albani ·Carrea ·Coletto ·Coppi ·Fornara ·Gismondi ·Minardi ·Monti ·Riserva in gara Buratti ·Riserva Defilippis ·CT: Alfredo BindaItalia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1955  
Albani ·Coletto ·Coppi ·Defilippis ·Fornara ·Magni ·Monti ·Nencini ·Riserva viaggiante N.Fabbri ·Riserva (viaggiante) in gara Moser ·Riserva in Italia Dall'Agata ·Riserva in Italia Sartini ·CT: Alfredo BindaItalia (bandiera)
V · D · M
Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1956  
Albani ·Baffi ·Coppi ·Defilippis ·Fantini ·Magni ·Maule ·Nencini ·Riserva viaggiante Moser ·Riserva in Italia M.Baroni ·Riserva in Italia N.Fabbri ·Riserva in Italia Minardi ·CT: Alfredo BindaItalia (bandiera)
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Italia (bandiera)  Nazionale italiana ·Campionati del mondo di ciclismo su strada 1958  
Baldini ·Coppi ·Defilippis ·Favero ·Moser ·Nencini ·Pambianco ·Sabbadin ·Riserva viaggiante Baffi ·Riserva viaggiante La Cioppa ·Riserva in Italia Conterno ·Riserva in Italia Nicolò ·CT: Alfredo BindaItalia (bandiera)
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Walk of Fame dello sport italiano
Primi 100 nomiGian Giorgio Trissino ·Giovanni Raicevich ·Giorgio Zampori ·Paolo Salvi ·Tazio Nuvolari ·Costante Girardengo ·Nedo Nadi ·Ottavio Bottecchia ·Carlo Galimberti ·Ugo Frigerio ·Alfredo Binda ·Learco Guerra ·Romeo Neri ·Giulio Gaudini ·Primo Carnera ·Giuseppe Meazza ·Silvio Piola ·Gino Bartali ·Agostino Straulino ·Ondina Valla ·Adolfo Consolini ·Alberto Ascari ·Valentino Mazzola ·Edoardo Mangiarotti ·Fausto Coppi ·Zeno Colò ·Fiorenzo Magni ·Giuseppe Delfino ·Piero D'Inzeo ·Cesare Rubini ·Raimondo D'Inzeo ·Irene Camber ·Pino Dordoni ·Eugenio Monti ·Enzo Maiorca ·Antonio Maspes ·Nicola Pietrangeli ·Abdon Pamich ·Lea Pericoli ·Graziano Mancinelli ·Eraldo Pizzo ·Nino Benvenuti ·Livio Berruti ·Sante Gaiardoni ·Franco Nones ·Marco Bollesan ·Franco Menichelli ·Bruno Arcari ·Dino Zoff ·Giacomo Agostini ·Felice Gimondi ·Mauro Checcoli ·Gianni Rivera ·Roberto Marson ·Gigi Riva ·Luciano Giovannetti ·Renato Molinari ·Klaus Dibiasi ·Dino Meneghin ·Adriano Panatta ·Gustav Thöni ·Oreste Perri ·Pietro Mennea ·Pierluigi Marzorati ·Corrado Barazzutti ·Sara Simeoni ·Piero Gros ·Novella Calligaris ·Daniele Masala ·Costantino Rocca ·Gabriella Dorio ·Giuseppe Di Capua ·Alberto Cova ·Ezio Gamba ·Patrizio Oliva ·Gelindo Bordin ·Giuseppe Abbagnale ·Paola Fantato ·Andrea Benelli ·Mauro Numa ·Carmine Abbagnale ·Manuela Di Centa ·Francesco Attolico ·Sandro Campagna ·Luca Pancalli ·Josefa Idem ·Agostino Abbagnale ·Alberto Tomba ·Roberto Baggio ·Lorenzo Bernardi ·Antonio Rossi ·Stefania Belmondo ·Giorgio Lamberti ·Jury Chechi ·Alessandra Sensini ·Andrea Giani ·Giovanna Trillini ·Deborah Compagnoni ·Stefano Baldini ·Domenico Fioravanti
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Classe 2018Luigi Beccali ·Ercole Baldini ·Paolo Maldini ·Samuele Papi ·Massimiliano Rosolino
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