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FIAR

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FIAR
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariasocietà per azioni
Fondazione1941 aMilano
Chiusura2003 per fusione per incorporazione nellaGalileo Avionica
Sede principaleMilano
GruppoFinmeccanica
Persone chiaveGiorgio Oldoini (presidente)
SettoreElettronica
Prodotti
  • sistemi elettro-ottici
  • sistemi integrati per le missioni
  • radar
  • avionica
Fatturato€ 81,5 milioni (2002)
Utile netto€ 3,8 milioni (2002)
Dipendenti530 (2002)
Sito web[1]
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

LaFIAR-Fabbrica Italiana Apparecchiature Radioelettriche S.p.A., nota semplicemente comeFIAR, è stata un'aziendaitaliana del settoreelettronico attiva nella costruzione di apparecchi professionali per uso civile e militare.

Storia

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LaFabbrica Italiana Apparecchi Radio (FIAR) fu costituita aMilano nel 1941, come divisione elettronica dellaCompagnia Generale di Elettricità (CGE), consociata italiana dell'azienda statunitenseGeneral Electric, a seguito della trasformazione della Fabbrica Apparecchi Radio (FAR), ditta rilevata dal Gruppo.[2][3] L'attività della FIAR consisteva inizialmente nella produzione diapparecchi radiofonici per uso domestico con l'omonimo marchio, che si svolgeva in uno stabilimento situato nel quartiere periferico diVialba del capoluogo lombardo.[3][4]

Poco dopo la fine dellaseconda guerra mondiale, nel 1946, FIAR acquisì lo stabilimento italianoTelefunken diBaranzate.[5][6] Negli anni delPiano Marshall, le competenze tecniche acquisite ed il legame strategico con General Electric consentirono di cogliere l'occasione della rivoluzione televisiva e, dal 1953, avviare una linea di produzione ditelevisori nello stabilimento di Baranzate.[6] L'attività in campo militare, cessata con la fine del conflitto mondiale, riprese in pienaGuerra Fredda con gli sviluppi della tecnicaradar. FIAR si espanse nelsettore militare, accanto alla fornitura di ripetitori televisivi allaRai e all'incremento dei settori spazio ed elettroottica: nel 1953, realizzò nello stabilimento della Vialba il radar AA N3 MK7 per il controllo del tiro su licenza americana.[3][7] All'epoca, il numero di lavoratori impiegati era di 600 unità, che aumentarono a oltre 2.000 negli anni sessanta.[4]

Nei primi anni dell'era spaziale, parte degli investimenti di FIAR furono indirizzati ad un posizionamento di nicchia in questo innovativo settore progettando sottosistemi di alimentazione persatelliti e sintetizzatori di frequenza per ripetitori di bordo. Nel 1969, ebbe la prima posizione di capocommessa per il transponder del satellite ELDO-F9.[8] Nella seconda metà degli anni sessanta avvenne anche una importante modifica societaria: nel 1967, CGE vendette le attività dell'elettronica di consumo allaAEG-Telefunken, e la restante parte di FIAR – difesa e spazio - venne incorporata diventando la divisione di elettronica professionale dell'azienda.[3][6][9] Nel frattempo, FIAR rafforzava le sue competenze in campo militare con la produzione su licenza della statunitenseRaytheon Company del sistema missilisticoHAWK e l'inizio di una capacità di progettazione per il nuovo radar di bordo del cacciaAeritalia F-104S Starfighter con la partecipazione dellaRockwell International.

Nel 1976, il primo risultato economico negativo per la CGE-FIAR: fu l'inizio di un periodo di carenza di redditività protrattosi sino al 1981.[3] Due anni più tardi, nel 1978, la CGE attuò un piano di riorganizzazione aziendale che portò alla creazione di nuove società, tra cui laFIAR-Fabbrica Italiana Apparecchiature Radioelettriche S.p.A., nella quale confluì la divisione elettronica.[10] La ristrutturazione per prodotti portò l'azienda ad avere sei linee: sistemi avionici, grandi impianti, sistemi di difesa aerea, elettro-ottica, componenti per satelliti, sistemi d'automazione industriale.

Nel 1980, FIAR venne rilevata dallaSETEMER, società controllata dalla svedeseEricsson, per mezzo dell'acquisto dell'81% delle azioni.[3] L'azienda milanese venne risanata dalla nuova proprietà, e si verificò una ripresa della produzione, degli investimenti e degli occupati (943 nel 1982, 1.215 nel 1988), tanto che la direzione decise di articolarla su tre divisioni: difesa, spazio e automazione, supporto logistico.[3] Nel 1985, FIAR fece il suo ingresso allaBorsa di Milano.[11] Nel 1987, nella compagine azionaria della FIAR fece ingresso come socio di minoranza la Sabaudia Finanziaria, società facente capo alGruppo CIR-De Benedetti, con una quota del 9,5%, che rivendette dopo appena un anno.[12][13] Due anni più tardi, nel 1989, nell'azionariato di FIAR fece ingresso la società pubblicaFinmeccanica, che rilevò il 12% delle quote.[14] Nello stesso anno, fu acquistato il pacchetto di maggioranza della Inelco-Erisys del gruppoSopaf, maggior produttore italiano di sistemi di sicurezza di tipo professionale.[15]

Il Gruppo Finmeccanica divenne azionista di maggioranza di FIAR nel 1992, arrivando a possedere una quota del 52%, e fece dell'azienda milanese unabusiness unit della divisione avionica ed equipaggiamenti dellaAlenia Difesa, con la cessione a quest'ultima delle relative attività nel 1998.[16][17] Da allora la produzione di FIAR riguardò prevalentemente i settori dei sistemi elettronici, delle tecnologie dell'informazione, dellarobotica industriale, dei sistemi di sicurezza eautomazione industriale e di controllo ambientale.[3]

Nel 2003, venne incorporata inGalileo Avionica, società che con vari processi di M&A confluì inSelex Galileo, inSelex ES e inLeonardo-Finmeccanica.[18]

Informazioni e dati

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La FIAR-Fabbrica Italiana Apparecchiature Radioelettriche S.p.A., è stata un'azienda del Gruppo Finmeccanica, consede legale a Milano, eunità produttive a Milano e Baranzate, che operava nella produzione di apparecchi e sistemi elettronici per uso civile professionale e per uso militare.

Nel 2002, ultimo anno di esistenza della società, la medesima impiegava 530 dipendenti, realizzava unfatturato di 81,5 milioni di euro ed unutile netto di 3,8 milioni.[1]

Note

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  1. ^abLe principali società italiane (2003), R&S-Mediobanca, 2003, pp. 176-177.
  2. ^ G. W. Scott,Gli investimenti esteri in Italia. Analisi delle partecipazioni private straniere in società italiane con particolare riferimento agli investimenti diretti (1946-1958), Feltrinelli, 1960, p. 95.
  3. ^abcdefghFiar - Cge - Archivio del Consiglio di fabbrica (PDF), suarchiviolavoro.it.URL consultato il 4 marzo 2021.
  4. ^ab G. Petrillo,La capitale del miracolo. Sviluppo lavoro potere a Milano 1953-1962, Franco Angeli, 1992, nota 114, p. 127.
  5. ^Imperial Electronics - Archivio del Consiglio di fabbrica (PDF), suarchiviolavoro.it.URL consultato il 4 marzo 2021.
  6. ^abcLA C.G.E., suspark.adobe.com.URL consultato il 4 marzo 2021.
  7. ^La consegna alla FIAR del Radar A.A. N3 Mk7, inRadio Industria Televisione, vol. 15, n. 177, STE, maggio 1954, pp. 45-47.
  8. ^ F. Marconicchio, G. Tartara,Telecomunicazioni spaziali, in V. Cantoni, G. Falciasecca, G. Pelosi (a cura di),Storia delle telecomunicazioni, vol. 1, Firenze University Press, 2011, p. 641.
  9. ^ A. Amaduzzi, R. Camagni, G. Martelli,Studio sulla evoluzione della concentrazione dell'industria negli elettrodomestici (Nice 376) e nella costruzione di radio-televisori ed apparecchi elettro-acustici (Nice 375) in Italia. 1962-1970, 1974, p. 37.
  10. ^Anche la Cge diventa holding, inLa Stampa, 21 ottobre 1978, p. 22.
  11. ^ Redazione,ESORDIO IN BORSA PER LA FIAR, inLa Repubblica, 17 luglio 1985, p. 38.URL consultato il 4 marzo 2021.
  12. ^ S. Tropea,SABAUDIA INCREMENTA LA PARTECIPAZIONE NELLE GENERALI E NEL GRUPPO PIRELLI, inLa Repubblica, 17 marzo 1987, p. 48.URL consultato il 4 marzo 2021.
  13. ^FIAR, LA CIR CEDE LA SUA QUOTA, inLa Repubblica, 28 dicembre 1988, p. 35.URL consultato il 4 marzo 2021.
  14. ^LA FINMECCANICA E' ENTRATA NELLA FIAR, inLa Repubblica, 27 aprile 1989, p. 41.URL consultato il 4 marzo 2021.
  15. ^LA BERETTA VINCE ANCORA IN USA E SBARAGLIA LA CONCORRENZA, inLa Repubblica, 24 maggio 1989, p. 41.URL consultato il 4 marzo 2021.
  16. ^BREVI, inLa Repubblica, 3 marzo 1992, p. 49.URL consultato il 4 marzo 2021.
  17. ^Fiar vende l'aerospazio all' Alenia Finmeccanica punta sull'Europa, inLa Repubblica, 30 dicembre 1998, p. 49.URL consultato il 4 marzo 2021.
  18. ^ E. Borriello,Alleanza italo-francese sui satelliti, inLa Repubblica, 21 maggio 2003, p. 38.URL consultato il 4 marzo 2021.

Collegamenti esterni

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  • FIAR; Milano, suradiomuseum.org.URL consultato il 4 marzo 2021.
V · D · M
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