Fondata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali locali,[2] laJuve (pronunciato[ˈjuːve]) – com'è colloquialmente abbreviata[3] – è il secondo club professionistico peranzianità tra quelli tuttora attivi nel Paese, dopo ilGenoa (1893); è il più titolato e con maggiortradizione sportiva oltreché uno dei più blasonati al mondo con 71 trofei ufficiali vinti durante la militanza al vertice dellapiramide sportiva nazionale, tra cui il primato di 36 titoli dicampione d'Italia e 11 incompetizioni UEFA.[4] Prende parte stabilmente al massimo campionato nazionale sin dall'esordio nel1900, eccezione fatta per la stagione2006-2007. Dopo aver esordito indivisa rosanero, ai primi del Novecento adottò l'odierna tenuta di gioco bianconera.[5]
Ilprimo titolo nazionale arrivò nel 1905,[22] tuttavia appena l'anno dopo il presidente della società, lo svizzeroAlfred Dick, a seguito di accese discussioni di spogliatoio lasciò la Juventus e, assieme a un gruppo di soci dissidenti, si unì allaTorinese per dare vita alTorino:[23] l'episodio, oltre a segnare l'origine delderby della Mole, fu l'inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che culminarono nel1913, quando la squadra bianconera evitò la retrocessione inPromozione grazie a un ripescaggio.[24]
Nelsecondo dopoguerra sotto la presidenza diGianni Agnelli e in seguito di suo fratelloUmberto la Juventus tornò alla ribalta dopo tre lustri conoscendo un secondo ciclo di vittorie, grazie anche all'arrivo diOmar Sívori eJohn Charles, che insieme aGiampiero Boniperti formarono il «Trio Magico»:[30] tre scudetti tra il 1958 e il 1961, il primo dei quali fu il decimo e le valse il diritto ad apporre sulle maglie lastella.[31] Sívori divenne inoltre nel 1961 il primo calciatore proveniente dallaSerie A a vincere ilPallone d'oro.[32] Nel corso degli anni 60, trascorsi sotto il mandato presidenziale diVittore Catella, la società affrontò un profondo rinnovamento: ne scaturì un decennio globalmente incolore, seppur spiccò lo scudetto1966-1967 conquistato contro ogni pronostico dalla «Juve Operaia» diHeriberto Herrera.[33]
Nel 1971 Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse subito alla sua prima stagione, nel1971-1972, bissato da quello successivo del1972-1973: furono i primi di un terzo vittorioso ciclo che nei successivi quindici anni, sotto la guida tecnica dapprima diČestmír Vycpálek, poi diCarlo Parola e infine diGiovanni Trapattoni, portarono a Torino nove scudetti, due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero della Juventus la prima a vincere tutte le competizioni dell'UEFA e, a seguire, la prima al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club.
In particolare nel 1977 arrivò la prima vittoria internazionale inCoppa UEFA, al termine di un'accesa finale contro gli spagnoli dell'Athletic Bilbao.[34] Il titolo nellaCoppa dei Campioni 1984-1985, conseguito a Bruxelles il 29 maggio 1985 sulLiverpool circa un anno dopo la vittoria da imbattuta inCoppa delle Coppe, fu invece oscurato dagravi incidenti pre-gara generati daglihooligan britannici che portarono alla morte di 39 spettatori. Lo scudetto vinto nel1986 chiuse il decennio di Trapattoni: durante la sua gestione complessivamente 9 elementi della Juventus giocarono nella nazionale italiana al campionato del mondo diArgentina 1978 e 6 in quella che si laureò campione nella successiva edizione diSpagna 1982.
Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l'asse portante della squadra, la Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero a Torino unaCoppa Italia (1990) e dueCoppe UEFA (1990 e1993).[31] Nel 1994 l'arrivo in panchina diMarcello Lippi fu il preludio al quarto ciclo vincente dei bianconeri: in dieci stagioni – con l'intervallo di un biennio d'interregno diCarlo Ancelotti, il quale vinse laCoppa Intertoto UEFA – la squadra fece suoi cinque scudetti e unaCoppa Italia, raggiunse quattro finali diChampions League vincendo quella del1996 a Roma e conquistò una Coppa Intercontinentale, unaSupercoppa UEFA e quattroSupercoppe di Lega.
I bianconeri della stagione2016-2017 festeggiano il sesto dei nove scudetti consecutivi inanellati negli anni 2010
I successi ottenuti in campionato sotto la gestione tecnica diFabio Capello a metà degli anni 2000 vennero annullati dall'esito del casoCalciopoli: nell'estate 2006 la giustizia sportiva revocò ai bianconeri il titolo conseguito nel 2005 e li declassò dal primo all'ultimo posto in classifica nel 2006, relegandoli d'ufficio per la prima volta nella loro storia inSerie B.[35] La Juventus fu promossa in massima categoria un anno più tardi vincendo ilcampionato cadetto.
Tra il 2010 e il 2023, la presidenza del club è stata assunta daAndrea Agnelli, quarto esponente della dinastia torinese.[36] Sotto la sua gestione, e con le guide tecniche diAntonio Conte, poiMassimiliano Allegri e infineMaurizio Sarri, i bianconeri danno vita a un quinto ciclo di successi che supera quelli del Quinquennio d'oro, inanellando nove scudetti consecutivi dal 2012 al 2020, ununicum nel calcio italiano;[37] nello stesso decennio arrivano inoltre a Torino quattrodouble consecutivi grazie alle vittorie in Coppa Italia, altro primato nazionale,[38] e altrettante Supercoppe di Lega.
I fondatori-giocatori della Juventus nel1899 con indosso la divisa rosanero degli albori
L'uniforme di gioco della Juventus è una maglia a strisce verticali bianche e nere,[41] tradizionalmente abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi. La divisa degli esordi adottata a cavallo tra XIX e XX secolo era invece composta da una camicia rosa – abbinata a scelta con cravatta o farfallino – e pantaloni neri. In seguito a causa dei frequenti lavaggi il rosa scolorì in maniera talmente evidente che il club ne decise il cambio.[41]
Nei primi anni del Novecento[5] fu così chiesto all'ingleseSavage, tra i membri della società, di cercare nel suo Paese unacasacca da gioco più consona e resistente all'usura. Savage aveva un amico diNottingham tifoso delNotts County, la cui maglia è a strisce bianconere: per tale ragione fu spedito aTorino un set di uniformi analogo a quello usato daiMagpies.[42]
Simboli ufficiali
Stemma
Lazebrarampante, già parte dell'iconografia del club, ha inoltre affiancato lo stemma sociale da fine anni 70 ai primi anni 90
Eccezion fatta per un particolare simbolo in uso tra il 1979 e i primi anni 90 – e che ha solo affiancato lo stemma ufficiale –, ovvero lasilhouette nera di unazebrarampante,[43] dagli albori al 2017 l'emblema identificativo della Juventus è rimasto sostanzialmente invariato:[44] unoscudo ovale riempito dapali bianchi e neri, con il nome del club impresso nella parte superiore, mentre in quella inferiore trovava posto iltoro, simbolo civico torinese; altri dettagli erano in oro, o in alternativa inblu Savoia, quest'ultimo un omaggio alla tradizionesabauda di Torino.[44]
Con la stagione 2017-2018 il club ha adottato un diverso stemma volto a inaugurare una rinnovataidentità societaria,[45] di fatto unlogo che si distacca nettamente dalla tradizionale araldica calcistica europea:[46] si tratta di unpittogramma che riproduce la lettera «J» stilizzata, composta da strisce verticali bianconere che, incurvandosi, vanno aproiettare i bordi di unoscudo francese antico, rimandando esplicitamente anche alloscudetto;[45] il tutto è sormontato dalla denominazione societaria.[45] Tale logo viene ristilizzato nella stagione 2020-2021 con l'eliminazione delwordmark.[47]
Inno
L'inno ufficiale della Juventus – il quinto nella storia del club – èJuve (storia di un grande amore), scritto da Alessandra Torre e Claudio Guidetti e arrangiato nella versione del 2007 ad opera del cantante e musicistaPaolo Belli.[48] Tra quelle composte dagli artisti più noti figuraJuvecentus, opera diPierangelo Bertoli nel 1997, in occasione del centesimo anniversario della fondazione del club.[49]
Strutture
Stadio
L'ingresso delCampo Juventus, impianto interno dal 1922 al 1933 nonché di proprietà del club
I primi campi utilizzati dal club, nel biennio 1897-1898, furono alParco del Valentino e al Giardino della Cittadella. Fino al 1908 la squadra si spostò nellapiazza d'armi torinese, all'epoca sita tra i corsi Galileo Ferraris e Duca degli Abruzzi, tranne nel biennio 1905-1906 durante il quale il terreno di casa fu ilmotovelodromo Umberto I.[50] Dal 1909 al 1922 l'impianto utilizzato fu quello diCorso Sebastopoli, e da qui al 1933 quello diCorso Marsiglia che fu teatro della conquista di quattro campionati, tre dei quali consecutivi.[51]
Dal 1933 al 1990 il club ha disputato i suoi incontri interni allostadio Comunale nella zona diSanta Rita. Nato col nome di Municipale "Benito Mussolini" per dotare la città di un impianto che potesse ospitare le gare delcampionato del mondo 1934, ribattezzato dopo laseconda guerra mondiale dapprima in Comunale e in seguito Comunale "Vittorio Pozzo", esso ospitò 890 incontri di campionato della Juventus;[52] dopo la definitiva dismissione dellostadio Filadelfia, il Comunale fu condiviso dal 1963 con i concittadini delTorino. Il Comunale fu utilizzato fino al 1990, anno in cui le due compagini cittadine si trasferirono allostadio delle Alpi, costruito nel quartiere diVallette in occasione delcampionato del mondo 1990, e che fu l'impianto interno dei bianconeri dal 1990 al 2006.[53]
Nel 2002 la giunta cittadina concesse alla Juventus lo sfruttamento dell'area del Delle Alpi per novantanove anni,[53] sicché nel 2008 si decise la costruzione di un nuovo stadio[54] sito nell'area dell'ormai abbandonato impianto. Nel frattempo, dal 2006 al 2011 la squadra ritornò temporaneamente a disputare i suoi incontri interni al Comunale, rinnovato in occasione deiXX Giochi olimpici invernali e ribattezzato Olimpico;[52] come già accaduto nei decenni passati, anche stavolta l'impianto è stato condiviso con il Torino. Dal 2011 il club bianconero gioca le sue partite interne alloJuventus Stadium, costruito sulle ceneri del vecchio Delle Alpi e primoimpianto moderno realizzato in Italia nonché di proprietà di una società calcistica,[55] concepito prettamente per la disciplina.[56]
Nei suoi primi decenni la Juventus non disponeva di strutturead hoc per le sue sedute di allenamento, sfruttando gli stessi campi amatoriali nei quali si svolgevano le prime sfide calcistiche della sua storia: la piazza d'armi cittadina e il Velodromo Umberto I nel quartiereCrocetta, con l'eccezione dellapatinoire al Parco del Valentino; prima dello scoppio dellaGrande Guerra la società usufruì fugacemente anche di quello che era il maggiore impianto polisportivo della Torino del tempo, loStadium.[57]
Nelperiodo interbellico i bianconeri svolgevano gli allenamenti nelle loro sedi di gara casalinghe, dapprima alCampo Juventus e poi dal 1933 allo stadio Mussolini;[57] ciò fino al 1943 quando venne inaugurato il primo centro d'allenamento del club, ilCampo Combi nel quartiereSanta Rita, a pochi passi dallo stadio Mussolini, dove la squadra rimase per il successivo mezzo secolo.[57]
Nel 1990 la Juventus abbandonò il Combi per le struttureSisport aOrbassano,[58] dove si allenò per un quadriennio prima di fare ritorno a Santa Rita,[57] stavolta allo stadio Comunale nel frattempo dismesso dall'attività agonistica.[59] I bianconeri lasciarono definitivamente il quartiere nel 2003, per via della riqualificazione dello stesso in vista deiXX Giochi olimpici invernali.
Inizialmente la squadra migrò a poca distanza nel centro Sisport di via Guala,[60] dove rimase fino al 2006 quando venne inaugurato loJuventus Center diVinovo,[61] sede di allenamento per i successivi dodici anni. Dal 2018 la prima squadra maschile si allena presso il nuovoJuventus Training Center, sito all'interno del complessoJ-Village nella zona dellaContinassa.[62]
Società
Il club venne fondato nell'autunno del 1897 comeassociazione con il nome "Sport-Club Juventus",[63] cambiando dopo quattro anni la denominazione in "Foot-Ball Club Juventus";[22] nel 1936, in funzione dell'italianizzazione imposta dalregime fascista, perse laragione sociale di «Foot-Ball Club» mantenendo solamente il nome "Juventus" al quale, nel 1944, si aggiungerà per una sola stagione l'associazione all'aziendaCisitalia divenendo quindi "Juventus Cisitalia"; nel 1945, perrebranding, il club assunse la denominazione definitiva di "Juventus Football Club"[64] e, nell'agosto 1949, l'associazione divenne unasocietà a responsabilità limitata[65] essendo guidata da allora da unconsiglio di amministrazione; dal 27 giugno 1967 il sodalizio si è infine trasformato in unasocietà per azioni[66][67] mantenendo la stessa ragione sociale.
Dall'alto in basso: i fratelliUmberto eGianni Agnelli con la Juventus, rispettivamente nel 1959 e nel 1993; lafamiglia Agnelli èlegata al club fin dal 1923, ununicum nellosport italiano e nel calcio mondiale, e ne detiene la maggioranza azionaria dal 1949, facendone la proprietà sportiva più longeva del Paese[6][7] nonché la quinta del suo genere a livello internazionale[68]
Il club è controllato dalla famigliaitalianaAgnelli dal 23 luglio 1923,[6][7] con una sola pausa avvenuta tra il 1935 e il 1947, cosa che rappresenta ununicum nella storia delsport italiano e del calcio internazionale;[7] comunque, almeno un membro della famiglia ha ricoperto cariche dirigenziali all'interno del club ininterrottamente sin dal 1939.[8] Questo controllo è esercitato, dal 1º marzo 2009, tramite laholding finanziariaolandeseExor N.V., azionista di maggioranza del club bianconero e, a sua volta, appartenente allasocietà italiana didiritto olandeseGiovanni Agnelli B.V.,[69] le cui azioni sono detenute da circa cento membri della famiglia includendo quelli appartenenti ai rami Elkann eNasi.[70] Al 5 settembre 2025, Exor detiene il 65,4% del capitale sociale bianconero:[71] il restate azionariato è suddiviso tra Tether Investments (11,5%), braccio finanziario dell'omonima società distable coin;[71] Lindsell Train Ltd., società britannica specializzata inportafogli di titoli (8,7%);[71] eazionisti diffusi (14,4%)[71] attraverso l'"Associazione Piccoli Azionisti della Juventus Football Club", fondata nel 2010 e costituita da oltre 40 000 membri.[72]
Quella bianconera è inoltre lasocietà capogruppo del "Gruppo Juventus Football Club"[78] che possiede una quota in diversecollegate:[79] J-Medical s.r.l. (al 50%),[78] che si occupa delcentro medico posto nel settore est delloJuventus Stadium; Tobeez F&B Italia s.r.l. (al 40%),[78] che si occupa di ristorazione nell'ambito delle attività delJ-Village e del Comparto est dello Juventus Stadium; WeArena Torino s.r.l. (al 20%),[78] che dovrebbe creare un'arena dedicata aglieSport al J-Village; European Super League Company S.L. (al 31 dicembre 2022 al 9,10%),[78] società spagnola che si occupa del progetto di "Superlega calcistica europea"; oltre alla Plan B S.r.l. Società Benefit (al 16,5%), società in liquidazione che si occupa di commercio all'ingrosso di abbigliamento e accessori nonché di articoli sportivi.[78]
La Juventus della stagione 1973-1974 in visita allaFerrari: le due società, entrambe nell'orbita della famiglia Agnelli, sono ai primi posti in Italia perpatrimonio di marca
Al 2025, in base a quanto emerge dalDeloitte Football Money League, rapporto stilato annualmente fin dal 1997 dalla società di revisione e consulenza aziendale statunitenseDeloitte Touche Tohmatsu, la Juventus risulta essere il terzo club italiano e sedicesimo a livello mondiale in termini di fatturato per ricavi operativi[80] (355,7 milioni di euro);[81] rilevata sempre tra i primi trenta club mondiali in tutte le ventotto stagioni (nelle quali è stata la prima società italiana in venti occasioni), nel 2002 raggiunse la seconda posizione assoluta, la più alta mai toccata da un club del Paese, collocazione che conservò per i due anni seguenti[82] mentre il valore di fatturato per ricavi più alto è stato segnato nella rilevazione del 2020 (459,7 milioni di euro).[83]
Anche in termini di valore della società, il club è valutato sempre al primo posto inItalia e all'undicesimo posto in ambito internazionale: nellaclassifica 2024 stilata dalla rivista statunitenseForbes le viene attribuito un valore di 1 980 milioni didollari[84] (nel maggio 2016 divenne la prima società calcistica nel Paese a superare la soglia del miliardo di euro di valore[85] e nel 2022 ebbe la sua valutazione più alta, pari a 2 450 milioni di dollari);[86] nella classifica 2024 di un'altra rivista americana,Sportico del gruppoBloomberg, il valore è invece pari a 1 770 milioni di dollari,[87] che porta i bianconeri il 98º posto mondiale tra club e franchigie di tutti gli sport.[88]
Infine, le stesse posizioni in ambito nazionale ed internazionale sono attribuite anche albrand Juventus, secondo il prospetto stilato annualmente dal 2010 dalla società di consulenza globale per la valutazione dei marchi, l'inglese Brand Finance, che nel 2023 lo valuta in 631 milioni di euro e unrating AAA-.[89] Tutto ciò ne fece complessivamente, nel 2015, la seconda società sportiva perpatrimonio di marca in Italia, dopo laScuderia Ferrari.[90]
Il club è membro fondatore dell'European Club Association (ECA),[91] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA, sorto nel 2008 in sostituzione dellaG-14, organizzazione non riconosciuta dalla confederazione europea, oltreché delForum dei club europei,unità operativa della stessa UEFA; la società era uscita dall'ECA nell'aprile 2021, in seguito al progetto di Superlega calcistica europea,[92] per farvi ritorno dall'ottobre 2024.[93]
La Juventus neocampione d'Italia 1972-1973testimonial delWWF
La Juventus è impegnata nel campo sociale e umanitario. Una delle prime attività in questo senso risale al 1973, quando la squadra fu tra itestimonial di una campagna ecologica promossa congiuntamente dalla rivista italianaGrazia e dalWWF a salvaguardia dei lupi.[102] Sempre per quanto concerne lasostenibilità ambientale, nel 2020 quella torinese è stata la prima società calcistica italiana firmataria dello Sports for Climate Action Framework dellaConvenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, volto al raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi;[103] dallo stesso anno collabora con l'ente benefico One Tree Planted sul fronte delrimboschimento.[104]
Nel 2000 il club intraprese il progettoUn sogno per il Gaslini allo scopo di dotare l'istituto Giannina Gaslini diGenova di unadépendance (l'exabbazia di San Gerolamo di Quarto) da adibire a luogo di studio e svago per i bambini degenti. La raccolta fondi juventina si articolò in donazioni e iniziative di beneficenza, come la partecipazione della squadra in veste di ospite alFestival di Sanremo 2003[105] e al programma televisivoJuventus, una squadra per amico,[106] oltre a libri e a un album musicale,Il mio canto libero,[107] che sempre nel 2003 ottenne ildisco di platino.[108]
Logo della sezione paralimpica Juventus One
Nel 2009 la società bianconera promosse due iniziative per la lottaantirazzista e l'integrazione socio-culturale,Un calcio al razzismo[109] eGioca con me,[110] poi incluse nel 2013 dall'UNESCO nei programmi dellaGiornata mondiale dei diritti umani,[111] e presentate nel 2014 al NGO UNESCO Liaison Committee aParigi.[112] Nel maggio di quell'anno, sempre in collaborazione con l'UNESCO, finanziò il progetto di ricercaColour? What Colour? inerente discriminazione e razzismo nel mondo del calcio, presentato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a Parigi nel novembre 2015.[113][114] Similmente, nella prima metà degli anni 2020 la Juventus ha promosso ulteriori iniziative contro l'omofobia e a favore dell'inclusività, che hanno ottenuto riconoscimento presso l'Arcigay.[115]
Tra i programmi sociali intrapresi dagli anni 2010 in poi figuranoFatti e Progetti per i Giovani, orientato al miglioramento della qualità di vita e a favorire l'accesso all'istruzione a giovani extracomunitari.[116] Con l'azienda ospedalieraRegina Margherita-Sant'Anna di Torino, partecipa al progettoCrescere insieme al Sant'Anna[117] volto alla ristrutturazione del reparto di neonatologia del Sant'Anna,[117] e sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.[116] Tra gli altri progetti comunitari ci sono un centro di accoglienza intitolato aEdoardo Agnelli, in collaborazione con l'Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziano, che accoglie madri in condizioni disagiate,[116] e l'ampliamento e riqualificazione dell'hub educativo Punto Luce nel quartiere torineseLucento-Vallette, nell'ambito di unpartenariato conSave the Children (STC).[118] Allo stesso logo STC viene data visibilità sulle maglie juventine nella stagione 2024-2025.[119]
Nel marzo 2022, a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, la Juventus, rispondendo a un appello umanitario lanciato dallaFederazione calcistica dell'Ucraina, ha organizzato, fornendo mezzi e personale, il trasferimento a Torino di 80 profughi, perlopiù bambini e ragazzi delle scuole calcio locali, evacuati dalle zone di guerra diKiev eCharkiv.[122][123]
La squadra giovanile della Juventus vincitrice nel 1994 delCampionato Primavera, trascinata da un ventenneAlessandro Del Piero (a destra), futurabandiera della prima squadra per i successivi due decenni
Il settore giovanile della Juventus è composto da 17 squadre maschili che competono a livello nazionale e internazionale nei vari tornei di categoria.[124] A queste, dall'annata 2018-2019 si aggiunge unaseconda squadra under 23, laJuventus Next Gen, iscritta al campionato diSerie C[125] e che, con la vittoria dellaCoppa Italia Serie C al suo secondo anno di attività, è diventata la primasquadra B nellastoria del calcio italiano a vincere un trofeo nazionale.[126]
Per quanto concerne l'attività di base, e analogamente a club di altri Paesi, la Juventus ha istituito scuole calcio sotto forma di club-satellite,[127] eSummer Camps riservati agli adolescenti in Italia e inInghilterra.[128] Porta inoltre avanti progetti come Juventus University, la prima università calcistica al mondo,[129] Juventus National Academy (JNA), volto alla creazione di una rete di scuole calcio preadolescenziali dislocate sul territorio nazionale,[130] e il programma Juventus Soccer Schools International (JSS) attraverso la gestione di scuole calcio in 18 Paesi. Lo Juventus Academy, istituito nel 2014, è l'insieme di progetti societari – tra essi i citati JNA e JSS – dedicati al coinvolgimento dei giovani atleti nell'attività sportiva e nella formazione educativa, aumentando la sua presenza in altri 32 Paesi a tutto il 2020.[131] Per quanto riguarda invece la valorizzazione di elementi cresciuti nelle giovanili bianconere e prossimi al passaggio nel professionismo, oltreché intessere una rete di contatti con società estere circa il prestito o lo scambio di giovani calciatori, dal 2013 è attivo il progetto CLUB15 che vede la Juventus collaborare con oltre una ventina di squadre a livello internazionale.[132]
Una veduta esterna dei campi di gioco della Juventus Academy deLa Goulette,Tunisia (2022)
Tutte le attività delle squadre del settore giovanile si svolgono, dal 2006, alJTC Vinovo.
Storicamente la Juventus gode di una rete di osservatori giovanili sia su tutto il territorio nazionale sia all'estero.[127] Tra coloro i quali hanno iniziato a militare in giovane età nei piemontesi, nella prima parte del XX secolo si segnalanoCarlo Bigatto, i campioni del mondoGianpiero Combi e, questi anche olimpico,Pietro Rava,Carlo Parola,Giovanni Viola e soprattuttoGiampiero Boniperti, da sempre legato ai colori bianconeri, dalle giovanili ai successivi incarichi dirigenziali.
Nella seconda metà del Novecento, tra i calciatori di prestigio cresciuti nel vivaio bianconero ci sono due bandiere del club qualiGiuseppe Furino eRoberto Bettega oltre a elementi qualiFranco Causio e ilPallone d'oro 1982Paolo Rossi. All'inizio del III millennio dal settore giovanile juventino si è messo in evidenza il torineseClaudio Marchisio, entrato nella società bianconera da bambino fino a diventare protagonista in prima squadra.
Foot-Ball Club Juventus Association diDurantin, 1903
Nel corso degli anni la Juventus, oltre a imporsi come realtà sportiva nazionale e internazionale, ha acquisito un posto di rilievo in ambito socioculturale.[133] A riprova, diversi studiosi ritengono che la sua storia societaria s'intreccia strettamente con quelladi Torino ed'Italia;[134][135] ciò in virtù di un insieme di fattori quali illegame che dal 1923 unisce la squadra alladinastia industriale Agnelli – e che ha dato origine alsodalizio imprenditoriale più antico e duraturo dellosport italiano[6] –, che da allora ha permesso al club di essere gestito da imprenditori provenienti dallaregione settentrionale della Penisola, pur rimanendo estremamente popolare tra leclassi lavoratrici a livello nazionale che generalmente erano di originimeridionali[136] in parziale conseguenza della diffusione delle fabbriche dellacasa automobilisticaFIAT;[134] le numerosevittorie ottenute dalla squadra in ambito federale e confederale sono spesso coincise temporalmente con i principali successi ottenuti dallasquadra nazionale, della quale la Juventus è la principalefornitrice,[15] facendone uno dei club italiani più rappresentativi e suscitando, di riflesso, molteplici e forti sentimenti ambivalenti in altre società e nei relativi tifosi in ragione della diffusione su scala globale della propria tifoseria e a diverse rivendicazionianticampanilistiche.[137]
Tra le prime squadre sportive le cui partite sono state trasmesse in diretta radiofonica e televisiva in Italia,[138][139] il prestigio sportivo internazionale raggiunto ha permesso alla società torinese d'influire, seppur indirettamente, nella fondazione e/o nell'identità visiva di numerose squadre sportive in giro per il mondo, legate in parte all'emigrazione italiana, divenendo contemporaneamente uno strumento d'italianità;[18] mentre il consenso che suscitava come riflesso dell'identità sabauda-industriale della città di Torino,[140][141] l'avrebbe convertita in uno degli elementi che rappresentano universalmente la propria metropoli eregione d'origine.[142]
Giovanni Trapattoni, con 14 trofei in 13 stagioni, è il tecnico più vincente nella storia della Juventus
Sono 53 gli allenatori ad avere avuto a tutt'oggi la conduzione tecnica della Juventus.[143][144]
Il primo allenatore della storia bianconera fu l'unghereseJenő Károly, scelto dal presidenteEdoardo Agnelli nel 1923 al fine di introdurre innovazioni dal punto di vista tattico e strategico nel gioco della squadra. Károly allenò la squadra per 70 incontri fino alla morte, avvenuta nel 1926.[26]
A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttoraGiovanni Trapattoni, rimasto alla guida della squadra per 13 stagioni di cui 10 consecutive, dal1976-1977 al1985-1986 e poi dal1991-1992 al1993-1994. Sia il numero di annate consecutive sia quello totale sono un primato per i tecnici di club italiani, ma Trapattoni vanta anche il record complessivo di panchine (596) e di trofei vinti con il club (14, primato tra gli allenatori italiani).[143]
Edoardo Agnelli, primo esponente della famiglia torinese a legare il suo nome al club; il suo mandato, dal 1923 al 1935, culminò nelQuinquennio d'oro
In più di 120 anni di storia societaria alla guida della Juventus si sono avvicendati 27 presidenti e 4 comitati di gestione.[146]
Il primo presidente della società fuEugenio Canfari, uno dei socifondatori.[26] Il periodo più lungo in carica è appannaggio dell'ex calciatoreGiampiero Boniperti, alla guida della Juventus per 19 anni dal 1971 al 1990;[146] Boniperti, al pari del suo successore, l'avvocatoVittorio Caissotti di Chiusano, presidente dal 1990 al 2003, vanta il palmarès internazionale più prestigioso nella storia bianconera con la vittoria di tutte lecompetizioni UEFA per club all'epoca vigenti.[147] L'imprenditoreAndrea Agnelli, in carica dal 2010 al 2023, vanta altresì il palmarès più numeroso della storia juventina con 19 trofei nazionali.[36]
L'imprenditoreUmberto Agnelli, padre del succitato Andrea, era divenuto presidente ventunenne nel 1956[6] e rimane il più giovane ad avere ricoperto tale carica.[26] Da citare anche le presidenze dellosvizzeroAlfred Dick e delfranceseJean-Claude Blanc, gli unici non italiani ad assumere la massima carica del club;[26] in particolare, Dick fu il presidente del primo scudetto bianconero (1905).
In più di 120 anni di storia hanno vestito la maglia della Juventus oltre 700 calciatori, in gran parte italiani,[148] alcuni dei quali hanno anchemilitato nellanazionale italiana.
Tra i giocatori non italiani ad aver difeso i colori della Juventus, si segnalano negli anni 50 e 60 l'argentinoOmar Sívori, il quale daoriundo fu il primo Pallone d'oro bianconero nel1961, e il galleseJohn Charles, i quali insieme a Boniperti formarono untrio d'attacco tra i più prolifici nella storia del club e del calcio italiano; tra gli anni 60 e 70 ci fu il tedescoHelmut Haller, mentre dagli anni 80 in avanti figurarono i francesiMichel Platini, tre volte consecutive Pallone d'oro durante gli anni a Torino, eZinédine Zidane, Pallone d'oro 1998, oltre al cecoPavel Nedvěd, primo straniero per numero di presenze in competizioni ufficiali con la maglia bianconera[154] nonchéPallone d'oro 2003, e al franco-argentinoDavid Trezeguet, miglior marcatore straniero della storia juventina.[155]
Al 29 agosto 2025 la Juventus è il club che ha fornito ilmaggior numero di giocatori allanazionale italiana: a tale data infatti 152 elementi hanno ricevuto una convocazione inmaglia azzurra durante la loro militanza juventina (a fronte dei 120 dell'Inter e dei 111 del Milan).[156]
I maggiori contributi della Juventus alla nazionale risalgono allaCoppa Internazionale 1933-1935 (torneo predecessore delcampionato europeo di calcio), e alcampionato del mondo 1978, quando in entrambi i casi gli azzurri ricorsero a ben 9 juventini tra gli 11 titolari: in Coppa Internazionale, l'Italia che affrontò l'Ungheria il 20 ottobre 1933 schierò Bertolini, Borel II, Caligaris,Cesarini, Combi, Ferrari, Monti, Orsi e Rosetta,[158] mentre al mondiale 1978, nella prima fase contro i padroni di casa dell'Argentina e nella seconda fase contro iPaesi Bassi, gli azzurri si affidarono aBenetti,Bettega, Cabrini,Causio,Cuccureddu, Gentile, Scirea, Tardelli e Zoff – il che costituisce un primato nazionale in competizioni ufficiali.[159]
La sezione giovanile della Juventus è una delle più vittoriose della sua categoria sia a livello nazionale, potendo vantare 9 titoli dicampione d'Italia, sia internazionale, con più di 100 trofei ufficiali compresi quelli di alcuni tra le competizioni più importanti al mondo nella categoria, come ilTorneo di Viareggio vinto per 9 volte (record condiviso con il Milan).[163] Inoltre la squadra fu finalista allaBlue Stars/FIFA Youth Cup nel 1962[164] e semifinalista allaUEFA Youth League nel2021-2022.[165]
La Juventus della stagione1976-1977 rimane l'unica squadraitaliana ad avere vinto un trofeo internazionale, laCoppa UEFA, con una rosa di soli giocatori nazionali
La Juventus esordì nelcampionato italiano l'11 marzo 1900. Quella 2023-2024 è dunque la sua 119ª stagione sportiva; nelle 118 precedenti, ha partecipato a 110 campionati di massima serie (2 diCampionato Federale, 9 diPrima Categoria Nazionale, 5 diPrima Divisione, 4 diDivisione Nazionale e 90 diSerie A propriamente detta) e uno diSerie B (nel2006-2007), mentre in altre 7 occasioni non superò le eliminatorie del Comitato Regionale Piemontese. Nel corso delle 115 stagioni nei campionati di massima serie la Juventus si è classificata al primo posto in 37 occasioni (record italiano), sebbene il club abbia in realtà vinto 36 titoli dicampione d'Italia.[35]
La vittoria in gara ufficiale con il maggior scarto fu un 15-0 in casa delCento, secondo turno diCoppa Italia 1926-1927; il suddetto primato lo è anche per la competizione, a pari merito con l'incontro traAlessandria e Bologna (17-2, disputatosi nel medesimo turno della citata edizione del torneo) e quello traCittadella ePotenza (15-0 nel primo turno eliminatorio dell'edizione2015-2016).[166] In campionato il record fu invece un 11-0, realizzato due volte neltorneo 1928-1929 controFiorentina eFiumana, rispettivamente nella 2ª e 6ª giornata.[166] La sconfitta con il maggior scarto fu invece uno 0-8 subìto dalTorino nel campionato diPrima Categoria 1912-1913.[167]
Nell'annata1976-1977 la Juventus stabilì il primato di punti per campionati italiani a 16 squadre (51).[168] Nella stagione2011-2012 stabilì il primato d'imbattibilità assoluta in una singola stagione della Serie A (con zero sconfitte in 38 partite), stabilendo anche il record d'imbattibilità nel corso di una singola stagione (42).[169]
Tra i numerosi primati ottenuti dalla squadra nel triennio 2014-2016 ci sono il maggior numero di punti in una singola edizione di Serie A (102 nella stagione2013-2014, anche record neiprincipali campionati del continente europeo).[170] Nella stagione2015-2016 ha inanellato il suo primotreble nazionale, unendo a campionato e coppa nazionale anche la Supercoppa di Lega.[171]
In ambito nazionale la squadra ha disputato un record di 22 finali diCoppa Italia (15 vittorie, primato nazionale) e un record di 17 inSupercoppa LNP (9 vittorie, idem).
Il club vanta il record italiano di stagioni disputate nelle competizioni UEFA, che fino all'annata 2022-2023 sono 56 (considerando che nelle stagioni 2009-2010, 2013-2014 e 2022-2023 ha partecipato prima alla fase a gironi di Champions League, e poi a quella a eliminazione diretta di Europa League). Di esse, 35 sono relative a partecipazioni in Coppa dei Campioni/Champions League, 4 in Coppa delle Coppe e 14 complessive in Coppa UEFA/Europa League).[172] Nel computo globale delle competizioni a livello confederale, risulta il primo club italiano e quarto a livello europeo per numero di punti conquistati (588), ed è il club italiano e quarto nel continente con il maggior numero di partite disputate (453), vinte (250), gol realizzati (778),differenza reti (+362) e percentuale di vittorie (55,19%) a tutto il 26 agosto 2022.[173]I risultati nei tre tornei stagionali permisero al club di occupare il primo posto delranking UEFA per sette volte dalla sua istituzione nel 1979, corrispondenti ai quinquenni 1982-1986; 1983-1987; 1984-1988; 1987-1991; 1993-1997; 1995-1999 e 1996-2000 – primato italiano e secondo a livello europeo,ex aequo con ilBarcellona, dopo ilReal Madrid (15).[174]
La Juventus della stagione1999-2000, trionfando nellaCoppa Intertoto UEFA, divenne il primo club nella storia del calcio a vincere tutte le sei competizioni UEFA per club all'epoca vigenti
Sempre in ambito internazionale, fra ildicembre 1985 e l'agosto 1995 nonché fra l'agosto 1999 e ilmaggio 2022, era stata l'unico club fra quellivincitori di un titolo mondiale ad aver vinto tutte le competizioni per club maschili organizzate dalla propria confederazione di appartenenza: rispettivamente cinque titoliUEFA su cinque nel 1985,[11] e sei su sei nel 1999.[12][177] Inoltre, nelmaggio 1985 è divenuto il primo club ad essersi aggiudicato tutte le tre principali competizioni dell'UEFA oltreché,a posteriori, il solo ad averlo fatto sotto un'unica gestione tecnica;[178] per tale ragione nel 1988 le fu riconosciuta la specialeTarga UEFA.[179]
Ancora Del Piero detiene il primato assoluto di presenze ufficiali con la maglia bianconera (705), nonché quello di gol (290, altro record),[181][182] dei quali 188 in Serie A e 54 nelle competizioni internazionali. Il precedente primato di gol fu superato nel gennaio 2006 e apparteneva al succitato Boniperti con 182.[183]
Striscione celebrativo del 109º anniversario della Juventus,stadio Olimpico, 1º novembre 2006
Al 2023, in base a un'indagine condotta da StageUp eIpsos, la Juventus risulta essere la squadra più tifata d'Italia, potendo contare su un seguito stimato in circa 8 milioni di tifosi;[187] un dato in linea rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[188][189] Nello specifico, in base a un'indagine sul tifo calcistico in Italia condotta, sempre nel 2023, da Demos & Pi per conto dela Repubblica, i supporters bianconeri vengono stimati nel 29% del totale.[190]
La società vanta inoltre al 2019, in base a un'analisi pubblicata daNielsen Sports, 41 milioni di sostenitori inEuropa e 423 milioni nel resto del mondo.[17] Numerosi sono anche ifan club sparsi a livello internazionale,[191] in particolare nei Paesi a forteemigrazione italiana.[192]
Il tifo per la Juventus è tradizionalmente eterogeneo dal punto di vista sociologico e geograficamente uniforme in tutto il Paese;[193] è molto marcato anche nelMezzogiorno d'Italia e nelleisole,[194] il che garantisce un seguito rilevante alla squadra anche durante gli incontri in trasferta. Tale caratteristica di diffusione del tifo fa della Juventus, dal punto di vista sociologico, una vera e propria squadra «nazionale».[195]
Storia
Il pensiero comune d'inizio XX secolo voleva che il tifo per la Juventus fosse appannaggio delle classiborghesi, laddove quello per la rivale cittadina delTorino traesse linfa dalle classipopolari e proletarie.[196] Qualche decennio dopo, con l'ingresso degliAgnelli nell'amministrazione dellaVecchia Signora (1923), il tifo per la squadra si diffuse anche tra gli operai meccanici dell'industria di proprietà della famiglia, laFIAT. Essendo iniziato unfenomeno migratorio – poi divenuto massiccio nel secondo dopoguerra – versoTorino e gli altri grandi poli industriali delSettentrione da parte dei lavoratorimeridionali in cerca di impiego, la Juventus già dagli anni 30 divenne il primo club italiano ad avere una tifoseria non più connotata campanilisticamente o al più regionalmente, ma a carattere nazionale.[197][198]
Con il consolidamento dei flussi migratori interni avvenuti tra gli anni 50 e i primi anni 70 la Juventus sembrò rappresentare attraverso i suoi tifosi lo spirito del nuovo lavoratore immigratopiemontese, mentre la tifoseria del Torino rimase legata all'ambiente culturale di marca prettamente torinese e cittadina.[197] In anni più recenti le differenze sociali e culturali fra le due opposte tifoserie si sono sempre più affievolite fino a essere oramai di fatto nulle.
Gemellaggi e rivalità
In ragione della posizione raggiunta dalla squadra al vertice del calcio nazionale, in maniera pressoché duratura dal «dopoguerra calcistico», della diffusione del suo tifo e anche di diverse rivendicazionianti-campanilistiche, le rivalità sono molteplici e molto sentite:[137] la tifoseria rivale d'elezione è quella del concittadinoTorino.[199] A seguire quella dell'Inter, fin dagli anni 60 e rinfocolata dopo le decisioni giudiziarie riguardanti loscandalo del calcio italiano del 2006,[200] oltre a quella delMilan, nonostante per lungo tempo le due società abbiano tenuto buoni rapporti sportivo-commerciali con reciproci scambi di giocatori.[201]
Un murale nel vecchio Zuiderparkstadion dell'Aia dedicato al gemellaggio tra la tifoseria della Juventus e quella dell'ADO Den Haag nonché in ricordo delle vittime dellastrage dell'Heysel (2007)
Più recenti e legate all'imporsi alla ribalta negli anni 80 delle loro squadre con conseguente lotta sportiva per la conquista del primato nazionale sono le rivalità con la tifoseria dellaFiorentina, legata principalmente alla lotta-scudetto delcampionato 1981-1982,[202] e con quella dellaRoma, che fino alla metà di quel decennio fu la più valida contendente della Juventus al titolo.[134] Non è inoltre da tralasciare l'antagonismo colNapoli, in essere fin dagli anni 50, ma acuitasi all'inizio del III millennio.[203]
In senso opposto, a partire dagli anni 80 vi è un forte legame di amicizia tra la tifoseria juventina e quella dell'Avellino, andato a scemare a fine anni 90 ma poi rinsaldatosi nei primi anni 2010.[204] Fuori dall'Italia esistono saldi gemellaggi con i tifosi organizzati dell'ADO Den Haag dell'Aia e con quelli delLegia Varsavia.[205] Dagli anni 2010 si è inoltre rinforzato il rapporto con i tifosi delNotts County – squadra diNottingham che vanta legami storici con la Juventus[206] –, così come è nata un'amicizia con i sostenitori dell'Elche.[207]
La squadra femminile della Juventus nella stagione 2022-2023
Il club svolseattività polisportiva a periodi alterni sino alla fine degli anni 70. Inizialmente, dalla fondazione fino al 1899 furono presenti le sezioni diciclismo,atletica,lotta epodismo, sport quest'ultimo che fu quello che raggiunse i maggiori risultati.[210]
Nella prima metà degli anni 20 l'attività della Juventus fu nuovamente estesa ad altri sport, per iniziativa del neopresidenteEdoardo Agnelli, con la nascita della Juventus Organizzazione Sportiva Anonima che, fino al secondo dopoguerra, partecipò ai principali campionati nazionali dibocce,nuoto,disco su ghiaccio etennis;[211] con quest'ultima ottenne i maggiori successi, arrivando a vincere tre campionati nazionali a squadre maschili nel 1927, 1947 e 1948.[212] Alla fine degli anni 60 fu istituita una sezione disci, sotto il nome di Sporting Club Juventus, attiva durante il decennio successivo.[213][214]
Nella stagione 2017-2018 il club ha istituito una sua sezione dicalcio femminile, con una prima squadra iscritta al campionato diSerie A.[215] Con la vittoria dello scudetto al loro primo anno di attività, leWomen hanno bissato il titolo conseguito dalla squadra maschile, facendo della Juventus il primo club italiano capace di detenere contemporaneamente i due maggiori campionati nazionali di calcio, maschile e femminile;[216] un risultato ripetutosi nelle due stagioni seguenti.
Dal 2019 il club vanta una sezione per glieSports,[217] nota dal 2023 come Juventus Dsyre per via della collaborazione con l'omonimo team di sport elettronici.[218] Tale sezione annovera le vittorie dellaeFootball.Pro[219] e dellaTIMVISION Cup eSports Edition,[220] entrambe nel 2021, dellaeSerie A TIM nel 2023[221] e dellaEA Sports FC eSuperCup nel 2024,[222] diventando così il primo club italiano ad aggiudicarsi tutte e quattro le principali competizioni calcistiche di eSports.[223]
^(EN) Deloitte Sports Business Group,Planet Football (PDF), inDeloitte Football Money League 2017, Deloitte Touche Tohmatsu Ltd., gennaio 2017, p. 5(archiviato il 19 novembre 2017)., cfr. ancheThe Business Of Soccer, «Juventus»
^La Guerra e lo Sport. Anno I (1914), inAlmanacco dello Sport: La vita sportiva dell'Italia e dell'estero in tutte le Sue manifestazioni, Firenze, R. Bemporad e Figlio, 1914, p. 359.
^abcdA seguito della sentenza dellaCommissione di Appello Federale in merito ai fatti oggetto diCalciopoli, il titolo di campione d'Italia 2004-2005 fu revocato alla Juventus e non più assegnato; quanto al titolo del 2005-2006, la società fu declassata dal 1º al 20º posto della classifica e retrocessa d'ufficio inSerie B per la stagione 2006-2007 con una penalizzazione di punti, per «una fattispecie di illecito associativo» – termine allora non previsto dall'ordinamento giuridico sportivo italiano, ma che fu giudicato dalla Corte Federale come una violazione dell'articolo 6 del Codice di Giustizia Sportiva allora in vigore riguardante i casi di «illecito sportivo» –, correlato all'annata precedente; la posizione finale in classifica raggiunta dalla squadra nel campionato 2004-2005, nonché i punti e i risultati ottenuti nelle partite del succitato biennio rimasero inalterati dopo i verdetti in via definitiva sia della giustizia sportiva sia ordinaria (2015), cfr.Appello: ecco le motivazioni, sugazzetta.it, 4 agosto 2006(archiviato il 7 aprile 2016).
^abTitolo disconosciutoa posteriori dallaFIGC in quanto il campionato fu oggetto di boicottaggio.
^abA seguito degliincidenti precedenti allafinale di Coppa dei Campioni contro ilLiverpool allostadio Heysel diBruxelles, e del successivo bando di esclusione dallecompetizioni UEFA inflitto alle squadre inglesi, la prevista finale di Supercoppa UEFA 1985 tra Juventus edEverton non si disputò. Successivamente l'UEFA decise di consegnare ugualmente la coppa alla Juventus, che possiede fisicamente il trofeo, ma dato che non ci fu mai un'assegnazione ufficiale, non può annoverarlo nel palmarès.
^ Centro studi e ricerche del Settore Tecnico,FIGC –ReportCalcio 2013 (PDF), 3ª ed., Federazione Italiana Giuoco Calcio, 4 aprile 2013, p. 154(archiviato il 22 dicembre 2016).
^Iscritta con codice 214687, cfr.Movimento anagrafico – Iscrizioni dal 1º al 31 agosto 1949, inCronache economiche, n. 63, Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Torino, 5 agosto 1949, p. 5.
^A seguito di delibera dellaFIGC, Comunicato Ufficiale n. 51 del 16 settembre 1966, in base alla quale venne stabilito lo scioglimento delle vecchie associazioni militanti nei campionati professionistici (Serie A eSerie B), con contestuale relativa nuova costituzione in veste di società commerciali munite di personalità giuridica, individuata quale condizione imprescindibile ai fini dell'iscrizione al campionato di calcio relativo alla stagione sportiva 1966-1967, cfr.Dimensione economica del calcio in Italia: origine e sviluppi, sufilodiritto.com, 8 febbraio 2012.
«Otto dei dieci proprietari più longevi nel mondo dello sport possiedono squadre difootball americano. L'NFL ha regole chiare sulla proprietà: il principale proprietario deve avere almeno il 30%, gli azionisti non possono essere più di 25, gli azionisti non possono indebitarsi per più di 1,1 miliardi per acquistare la squadra, non possono essere soci: imprese quotate, fondi diprivate equity,fondi sovrani. Di tanto in tanto, la lega pensa di cambiare le regole: il calcio europeo forse dovrebbe copiarle, la Germania un po' ci ha provato limitando la proprietà dei soci finanziari a meno del 50%.»
^NellaDeloitte Football Money League sono considerate le entrate dei club per gli incontri casalinghi, i diritti di trasmissione e le fonti commerciali, con l'esclusione delle commissioni di trasferimento dei calciatori/allenatore, l'IVA e altre imposte relative alle vendite. Il tutto riferito alla stagione sportiva precedente all'anno di pubblicazione.
^2003 – Il mio canto libero. I calciatori della Juventus e i più grandi artisti italiani insieme per il progetto 'Un sogno per il Gaslini', CDSony Music nº 5099751048121
^ Bruno Bernardi,Il mister, inUn secolo di football a Torino: 1917-1926,Torino Sette, La Stampa, 20 dicembre 1996, p. 1(archiviato il 20 dicembre 2016).
^(EN)All-time statistics, UEFA competitions (PDF), suuefa.com, 14 settembre 2012, p. 76(archiviato il 26 novembre 2012). (EN)All-time statistics, UEFA competitions (2012-2013) (PDF), suuefa.com, 16 settembre 2012, p. 100(archiviato il 9 novembre 2013). In base alla procedura di calcolo standard delcoefficiente UEFA si applica il sistema di punteggio 2-1-0 rispettivamente per le vittorie, pareggi e sconfitte, indipendentemente dalla formula in vigore, cfr.(EN)Top 125, inChampions Magazine, n. 30, Union des Associations Européennes de Football, agosto/settembre 2008, p. 96,ISSN 1740-9969 (WC ·ACNP).
«Neglianni '70 i club tedeschi, olandesi, belgi e svedesi hanno iniziato a competere con successo con le squadre inglesi e tra il 1968 e il 1984 l'unica squadra dell'Europa meridionale a vincere il trofeo e interrompere lo strapotere dei club dell'Europa del Nord è stata la Juventus FC nel 1977»
^Prima del 1985, l'ultimo club campione del mondo ad aver detenuto il primato era stato ilMilan, tra il 1969 e il 1972, con tre titoli UEFA vinti su tre disponibili.
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