Ezio Zermiani (Bolzano,3 luglio1941) è ungiornalista sportivoitaliano.
Poco più che ventenne, nel 1965 è tra i fondatori del Festival studentesco diBolzano, rassegna culturale dedicata alle scuole medie superiori dellaprovincia di Bolzano; in tale ambito entra in contatto con laRai, con la quale inizia a collaborare nei primi anni settanta presso lasede regionale altoatesina, interrompendo gli studi universitari[1]. Nei primi tempi lavora inradio e si occupa essenzialmente dicronaca giudiziaria: nel 1973 segue il caso dell'omicidio di Maria-Luise Platzgummer, perpetua della parrocchia diSanta Gertrude inVal d'Ultimo, per il quale viene inquisito il parroco don Josef Steinkasserer, poi prosciolto da tutte le accuse per assenza di prove[2][3].
Nel 1975 diventa giornalista professionista[4] e nel 1978 entra a far parte della redazione delGR1 diretta daSergio Zavoli, dividendosi traMilano eBolzano; sempre nel capoluogo altoatesino, nel 1979, è tra i redattori che si occupano di inaugurare iltelegiornale regionale delTrentino-Alto Adige. Anche nel passaggio alla televisione continua a occuparsi di cronaca giudiziaria: dal gennaio 1984 segue le indagini sull'omicidio di Franz Masoner, portiere dell'istituto ODAR di Bolzano, ed è anche grazie alle sue ricerche che il principale indiziato del delitto riesce infine a dimostrare la veridicità del proprio alibi e quindi ad ottenere il proscioglimento dalle accuse[2][5].
Realizza anche servizi per le rubriche delTg1 Cronache Italiane,Tg l'una, Primissima e Prisma.[6]
Lavorando al giornale radio conosceTito Stagno, che lo coopta nella redazione deLa Domenica Sportiva e lo impiega nella realizzazione di servizi dapprima sulmotomondiale, poi suirally e infine sullaFormula 1; nel 1982, a seguito della scomparsa diBeppe Viola, diviene inviato fisso della TV pubblica italiana ai Gran Premi della massima categoria automobilistica[1][2]. Per i successivi dodici anni lavora insieme al telecronistaMario Poltronieri e ai commentatori tecniciGianfranco Palazzoli eClay Regazzoni, quest'ultimo ex pilota diFerrari eWilliams, imponendosi sulla scena per il proprio stile estroso ed esuberante, del tutto opposto alla misurata pacatezza dei colleghi[7], e introducendo l'usanza delle interviste ai piloti sulla griglia di partenza. Ciò lo porta altresì a stringere forti legami d'amicizia con diversi piloti (su tuttiNelson Piquet edElio De Angelis) e con molti addetti ai lavori della Formula 1.
È lo stesso Poltronieri, nel 1982, ad attribuirgli il soprannome di "Topolino", in riferimento alla sua corporatura minuta e alle vistose cuffie anti-rumore indossate durante il lavoro[8]. Zermiani continua a ricoprire l'incarico di inviato in pista fino al 1998, lavorando coi successori di Poltronieri e Palazzoli. Nel 2000 passa a dirigere la redazione sportiva Rai di Milano e nel 2004 è stato il promotore della costituzione della redazione motori diRai Sport; al contempo idea e conduce le rubrichePit Lane eNumero Uno. Pensionato giornalisticamente nel 2006, continua a lavorare come opinionista per la televisione e la carta stampata. Dal 2007 al 2009 è stato direttore dell'autodromo Enzo e Dino Ferrari diImola.
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