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Eustazio di Tessalonica

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Eustazio
arcivescovo della Chiesa ortodossa
Affresco di Eustazio nelmonastero di Vatopedi
 
Incarichi ricoperti
 
Nascita1110 circa aCostantinopoli
Morte1194 circa
Manuale

Eustazio di Tessalonica (in grecoΕὐστάθιος?,Eustáthios;Costantinopoli,1110 circa –1194 circa) è stato unarcivescovo ortodosso escrittorebizantino,arcivescovo di Tessalonica.

Biografia

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Fu inizialmente monaco nel monastero diSan Floro, gli fu in seguito affidata la carica di sovrintendente alle suppliche (ἐπὶ τῶν δεήσεων) e fu quindi professore diretorica (μαΐστωρ ῥητόρων) e diacono della chiesa di Costantinopoli. Dopo essere stato nominatovescovo di Myra fu promossoarcivescovo di Tessalonica

Morì attorno al1194.

Opere

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L'orazione funebre in sua memoria fu composta daEutimio eMichele Coniata ed è giunta fino a noi contenuta in un manoscritto che si trova allaBiblioteca Bodleiana diOxford.Niceta Coniata (VIII.238, X.334) lo lodò definendolo l'uomo più colto della sua epoca, un giudizio che risulta difficile da contestare. Scrisse commentari alle opere dei poeti dell'antica Grecia, trattati teologici, sermoni, epistole ed un importante resoconto del saccheggio di Tessalonica operato daGuglielmo II di Sicilia nel1185.

Tra i suoi lavori, i commentari all'epica diOmero sono i più noti e citati: dimostrano una profondissima conoscenza dellaletteratura greca, da quella delle origini a quella dell'ultimo periodo; altre opere mostrano invece una capacità di scrittura di notevole effetto e una grande capacità oratoria, che gli meritò la stima della famiglia imperiale deiComneni.

Queste sono le sue opere più importanti:

  • Il saccheggio di Tessalonica, un resoconto fatto da testimone oculare dell'assedio del 1185 e delle sofferenze che ne seguirono per gli abitanti della città. Nei primi capitoli di questa avvincente cronaca Eustazio descrive gli sviluppi politici a Costantinopoli a partire dalla morte diManuele I Comneno, attraversando il breve regno diAlessio II Comneno fino all'usurpazione diAndronico I Comneno, non lesinando taglienti osservazioni sulle attività dei nobili e dei cortigiani. Il testo ingreco originale fu rivisto in tempi successivi daKyriakidis.
  • I commentari all'Iliade e all'Odissea (παρεκβολαὶ εἰς τὴν Ὁμήρου Ἰλιάδα καὶ Ὀδυσσείαν). Non si tratta di commentari originali ma di una raccolta di estratti dai lavori di precedenti commentatori dei due poemi. Questa vasta raccolta fu realizzata con grande diligenza e perseveranza sulla base dei numerosi e ponderosi lavori deigrammatici e criticiAlessandrini, nonché di studiosi di epoca più tarda, e rappresenta il più importante contributo agli studi omericimedievali, anche perché tutte le opere da cui Eustazio ha preso i suoi estratti sono andate perdute.
Eustazio cita un incredibile numero di autori, ma anche se è certo che non abbia potuto leggerli tutti di persona ma alcune citazioni siano fatte "di seconda mano", è del tutto verosimile che avesse una certa familiarità con le opere dei più importanti critici dell'antichità, comeAristarco di Samotracia,Zenodoto,Aristofane di Bisanzio ed altri che, probabilmente si potevano ancora consultare nelle biblioteche di Costantinopoli. Fu anche un appassionato lettore de "I deipnosofisti" diAteneo di Naucrati. Presi per il loro valore intrinseco, i commentari di Eustazio sono un'opera meno incisiva: le sue annotazioni sono molto lunghe, frequentemente si interrompono per perdersi in digressioni di ogni tipo e contengono diversi errori di tipoetimologico egrammaticale ereditati dai suoi predecessori alessandrini. I commentari contengono pochissimo materiale originale ma si occupano di diverse materie come grammatica,mitologia,storia egeografia.
Una prima edizione in quattro volumi fu pubblicata aRoma tra il1542 e il1550, e ne venne fatta una ristampa poco curata aBasilea tra il1559 e il1560. L'edizione realizzata da A.Potitus (Firenze,1730, 3 volumi, folio) contiene solo il commentario ai primi cinque libri dell'Iliade con una traduzione inlatino. Una ristampa sufficientemente fedele dell'edizione romana fu pubblicata in due parti aLipsia; la prima parte, contenente il commentario all'Odissea (2 volumi, in quarto), apparve nel1825-1826, e la seconda che conteneva il commentario all'Iliade (3 volumi, in quarto) fu edita da G. Stalbaum nel1827-1829. Più di recente, iCommentari all'Iliade sono stati editi criticamente daMarchinus van der Valk per le edizioni E. J. Brill di Leida,[1] mentre i primi due libri deiCommentari all'Odissea sono stati editi dal filologo svedese Eric Cullhed per i tipi dell'Università di Uppsala.[2] Diverse edizioni dei poemi omerici comprendono comunque degli estratti dai commentari di Eustazio.
  • Un commentario all'opera diDionigi il Periegeta, dedicato aGiovanni Ducas, figlio diAndronico Camatero. È realizzato con lo stesso stile di quelli ad Omero e ne ha la stessa prolissità. Contiene comunque numerosi preziosi estratti da scrittori di epoca precedente che illustrano il lavoro geografico di Dioniso. Venne stampato per la prima volta contenuto nell'edizione di Dioniso diR. Stephens (Parigi, 1547, in quarto), e più tardi in quella diH. Stephens (Parigi, 1577, in quarto, e 1697 in ottavo), nelGeograph. Minor diHudson e nell'edizione diBernhardy di Dioniso (Lipsia, 1828, in ottavo).
  • Un commentario alle poesie diPindaro. Sfortunatamente quest'opera sembra andata perduta o, perlomeno, non è ancora venuto alla luce alcun manoscritto che la contenga. È comunque sopravvissuta l'introduzione che fu pubblicata per la prima volta daTafel nel suoEustathii Thessalonicensis Opuscula (Francoforte sul Meno, 1832, in quarto), e traendola da questa edizione fu poi ristampata da sola daSchneidewin, comeEustathii prooemium commentariorum Pindaricorum (Göttingen, 1837, in ottavo).

Altre opere di Eustazio, tra cui canoni e un encomio per s.Demetrio di Tessalonica, furono pubblicate per la prima volta da Tafel nel già menzionatoOpuscula del 1832, mentre altre sono apparse in tempi più recenti. Altre ancora non sono mai state pubblicate. Tra queste gli scritti teologici e i discorsi commemorativi; si tratta comunque, in molti casi, di fonti storiche di una certa importanza.

Note

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  1. ^Eustathii archepiscopi Thessalonicensis Commentarii ad Homeri Iliadem pertinentes ad fidem codicis Laurentiani, I-IV, E. J. Brill, Leiden 1971-1987; V:Indices in Eustathii Commentarios ad Homeri Iliadem pertinentes ad fidem Codicis Laurentiani editos a M. Van Der Valk,J. M. Bremer etC. J. Ruijgh consiliantibus composuit Helena Maria Keizer, E. J. Brill, Leiden, New York, Köln 1995.
  2. ^Eustathios of Thessalonike,Commentary on Homer's Odyssey, ed. by Eric Cullhed, 1: on Rhapsodies α-β, Uppsala, Uppsala Universitet, 2016 (Acta Universitatis Upsaliensis.Studia Byzantina Upsaliensia, 17). Cullhed ha basato la sua edizione sui manoscrittiParis,Biblioteca nazionale di Francia, gr. 2702 (fine XII secolo) [P] eVenezia,Biblioteca nazionale Marciana, gr. 460 (coll. 330) (fine XII secolo) [M], entrambi identificati come autografi o, comunque, idiografi di Eustazio stesso e pertanto dotati di grande importanza "autoriale". Vd. Eustathios of Thessalonike,Commentary (cit.), pp. 35* e seguenti.

Bibliografia

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  • Eustathius, superseus.tufts.edu.
  • Philip Schaff, (EN)Eustathius of Thessalonica, daHistory of the Christian Church, 1882.
  • Carlo Oreste Zuretti,EUSTAZIO di Tessalonica, inEnciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
  • Silvia Ronchey,Riferimenti pindarici nell'Exegesis in canonem iambicumdi Eustazio di Tessalonica, “Quaderni Urbinati di Cultura Classica” 25 (1987), i, pp. 53–56
  • S. Ronchey –P. Cesaretti (edd.),Eustathii Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum pentecostalem, De Gruyter, Berlin-New York, 2013 (Supplementa Byzantina, 10) [a S. Ronchey si devono l’edizione critica di Prooemium, Acrostichis, Odae I-III (pp. 107–111) e l’Introduzione storico-filologica (pp. 187*-313*)]
  • Silvia Ronchey,An Introduction to Eustathios’s Exegesis in Canonem Iambicum, “Dumbarton Oaks Papers” 45 (1991), pp. 149–158.
  • Reading Eustathios of Thessalonike, edited by Filippomaria Pontani, Vassilis Katzaros, Vassilis Sarris, Berlin: Boston, De Gruyter, 2017.

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