
Ettore Roesler Franz (Roma,11 maggio1845 –Roma,26 marzo1907) è stato unpittoreitaliano. Fondatore e più volte Presidente dellaAssociazione degli Acquarellisti romani in Roma, è tra i pittori italiani dell’Ottocento che più hanno esposto e si sono affermati in Italia e all'estero. Noto per l'uso della tecnica dell'acquerello, appartiene alla corrente deiRealisti del tardo Ottocento.
Figlio di Luigi e di Teresa Biondi, la sua famiglia, tedesca deiSudeti, si era trapiantata a Roma all'inizio delSettecento ed è citata in alcuni sonetti diGiuseppe Gioachino Belli. Ettore Roesler Franz inizia la sua attività artistica a 18 anni, dopo essere stato allievo deiFratelli delle scuole cristiane di Trinità dei Monti, frequentò l’Accademia di San Luca insieme al suo amico fraternoEttore Ferrari, poi deputato e Gran Maestro dellaMassoneria italiana e noto per il monumento aGiordano Bruno in piazzaCampo de' Fiori a Roma.
Fin da giovane, Ettore ha un ottimo collegamento con gli ambienti anglosassoni, con cui condivideva sia la passione per le passeggiate tra le rovine romane e la viaAppia Antica, sia interessi lavorativi, essendo impiegato dal 1864 al 1872 al consolato inglese dove conosce il console Joseph Severn, valido acquarellista ed amico fraterno diJohn Keats. In questi anni, Ettore Roesler Franz perfeziona la tecnica dell'acquarello perché lo ritiene il mezzo migliore per riprodurre le vedute campestri e la trasparenza dei cieli e delle acque.
Nel 1875, insieme aNazzareno Cipriani, stende il progetto per l'Associazione degli Acquarellisti romani, cui aderiscono come soci fondatoriCesare Biseo,Vincenzo Cabianca,Onorato Carlandi,Pio Joris,Cesare Maccari,Attilio Simonetti,Gustavo Simoni e lo spagnoloRamón Tusquets. Nel 1876 gli associati organizzano la loro prima mostra collettiva. Di tutte le opere realizzate, quella che più gli ha dato notorietà è laRoma sparita[1], per dirla con le sue parole: «Roma pittoresca. Memorie di un'era che passa». Si tratta di 120 acquerelli (di dimensione di circa 53×75 cm, orizzontali o verticali), suddivisi in tre serie di 40, e realizzati tra il 1878 e il 1896. Rappresentano efficaci testimonianze visive che precedono gli storici mutamenti nella struttura urbanistica di Roma, grazie alle quali è oggi possibile avere una documentazione storica degli scorci che stavano scomparendo.[2]

Ettore Roesler Franz è stato, tra le altre cose, tra i primi pittori a dipingere ilGhetto di Roma e nelle pubblicazioni odierne della comunità ebraica di Roma sono riprodotti i suoi acquarelli, come testimonianza dei suoi legami. Oltre agli scorci di Roma, i soggetti principali raffigurati da Ettore Roesler Franz sono lavia Appia, gli acquedotti,Tivoli,Villa d'Este e i suoi dintorni, le paludi e le campagne. In parallelo all'attività romana, l'artista si muove con costanza in tutta Europa, come dimostrano le 23 esposizioni all'estero (Parigi, Londra, San Pietroburgo, Berlino, Dresda, Stoccarda, Monaco di Baviera, Vienna, Belgio ed Olanda) e le 46 in Italia (Milano, Torino, Roma, Firenze, Trieste, Venezia e Roma).
Nel 1879, quando muore Severn, Ettore e suo fratello Alessandro – nel frattempo diventato console di Inghilterra a Roma – contribuiscono, insieme ad altri intellettuali inglesi, all'erezione della stele sepolcrale nelCimitero acattolico di Roma alla Piramide. Diciannove delle sue opere in questo periodo vengono acquistate da clienti "eccellenti": l'imperatriceMaria Fëdorovna di Danimarca, vedova dello zar di RussiaAlessandro III, e suo figlio ilGranduca Giorgio;Vittorio Emanuele II,Umberto I eVittorio Emanuele III di Savoia; inoltre laregina Margherita e ilGranduca d’Assia. Tra i suoi maggiori estimatori, Ettore Roesler Franz ha anche lo storico tedesco e cittadino onorario di RomaFerdinand Gregorovius.[3] Sei acquerelli furono comprati dall'alloraMinistro delle finanze estatistaQuintino Sella (1827-1884).
Un'altra conoscenza di spessore è quella conGiacomo Balla, che segna il suo esordio internazionale proprio con un ritratto ad olio di Ettore aVilla d’Este del 1902, con il quale viene ammesso allaBiennale di Venezia nel 1903. Da Balla, Franz imparò molto nell'arte dell'acquerello, tra cui la tecnica del chiaro scuro. Ettore Roesler Franz muore nella sua abitazione di piazza San Claudio, all'età di 62 anni ed è tumulato nelCimitero del Verano di Roma, nella cappella familiare. Ebbe una grande discendenza, sia tedesca che italiana, tra cui Margherita Roesler Franz (1915-1974), architetta romana e moglie di Cino Calcaprina (1911-1977).
I quadri di Ettore Roesler Franz sono una rara testimonianza a colori del mutamento della società alla fine del XIX secolo, rendendoci oggi l'immagine di Roma prima della nuova struttura urbanistica della città.
Oltre alla collezioneRoma Sparita, altri due acquerelli di Ettore Roesler Franz sono di proprietà del Comune di Roma e conservati alMuseo di Roma a Palazzo Braschi.
Ci sono altri due acquerelli di proprietà pubblica: il primo ritrae "Re Vittorio Emanuele II di Savoia durante la sua prima visita ufficiale a Roma del 31 dicembre 1870 dopo l'inondazione del Tevere" e testimonia la venuta nella capitale del re sabaudo 100 giorni dopo lapresa di Porta Pia; appartiene alMuseo Centrale del Risorgimento al Vittoriano di Roma, mentre il secondo raffigura "Ponte Lupo - Poli 1898" ed appartiene alComune di Tivoli. Questo secondo quadro fu donato da Ettore Roesler Franz l'8 dicembre 1903, per ricambiare la Giunta comunale di Tivoli per la consegna della pergamena della cittadinanza onoraria tiburtina, miniata daGiuseppe Cellini, conferitagli all'unanimità circa 6 mesi prima, il 6 febbraio 1903.

Altre sue cinque opere sono in musei privati: un acquerello nelMuseum of Fine Arts di Boston, due alSouthampton City Art Gallery, un altro allaArt Gallery of New South Wales diSydney e un olio alColchester &Ipswich Museum. Tre acquerelli fanno infine parte della collezione d'arte dellaBanca di Roma e altri tre della collezione d'arte del Gruppo bancarioIntesa Sanpaolo.[4]

In occasione del 150º anniversario della sua nascita, l'11 maggio1995 lePoste italiane hanno predisposto uno speciale annullo.
Nel 1970 Edizioni Verdesi ha realizzato tre serie di 20 cartoline artistiche in quadricromia, dedicate agli acquerelli di Ettore Roesler Franz. Anche la PLURIGRAF, nell'ottobre 1983, ha realizzato una serie di 20 cartoline dedicate all'artista.

Nel 2006 ilConsiglio regionale del Lazio (coordinamento editoriale Jakala Promoplan spa) ha realizzato un calendario cartaceo, interamente dedicato all'opera di Ettore Roesler Franz, con la riproduzione di numerosi suoi acquerelli. Un altro calendario è stato quello di Rodolfo De Mattei,Roma Sparita di Ettore Roesler Franz, Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche.
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