Ingreco il nomeΑἰθιοπία,Aithiopía (daΑἰθίοψ,Aithíops, "un etiope"), citato anche nell'Iliade, è unaparola composta daαἴθω,aíthō ("io brucio") +ὤψ,ṓps ("faccia"); significa quindi letteralmente "faccia bruciata", ossia "persona dalla pelle scura".[12] Lo storicogrecoErodoto utilizzò il termine per indicare le terre abitate daineri a est delNilo, corrispondenti alCorno d'Africa e alSudan odierni.[13]
Inepoca romana con il toponimoAethiopia si indicava all'incirca l'anticaNubia e fu durante il regno diEzanà che gliAxumiti assunsero il nome di Etiopi.[14] NelLibro di Axum del XV secolo, scritto nellalingua ge'ez, il nome è attribuito a un individuo leggendario chiamatoItyopp'is, figlio extrabiblico diCush, a sua volta figlio diCam, che avrebbe fondato la città diAxum.[15]
Il nome Etiopia ricorre anche in molte traduzioni dell'Antico Testamento, benché in realtà nei testi ebraici la Nubia corrispondesse alKush.[16] NelNuovo Testamento, invece, il termine grecoAithíops era utilizzato in riferimento a un servo di Candace o Kentakes, forse un abitante diMeroe, poi conquistata e distrutta dalRegno di Axum.[17]
Durante il periodo coloniale europeo, l'Etiopia fu spesso denominata Abissinia, in riferimento aglihabesha (latinizzato in abissini), una delle prime popolazionisemitiche etiopi.[18] In alcune lingue l'Etiopia è ancora indicata come Abissinia: per esempio inarabo moderno è conosciuta come Al-Ḥabashah.
Anticamente con Etiopia si individuava un'area del nord-est dell'Africa, confinante anord con l'Egitto e a est con ilMar Rosso. L'utilizzo di questo termine, tuttavia, è variato considerevolmente durante le varie epoche fino ad arrivare a indicare l'attuale stato. Con lo sviluppo scientifico della geografia, gli etiopi iniziarono a essere considerati in maniera meno vaga e il loro nome fu utilizzato come equivalente dell'Assiria, delKush ebraico e delKesh uniti insieme.[19]
Nel 1994 furono scoperti in Etiopia i resti di unArdipithecus, un antichissimoominide vissuto oltre 4 milioni di anni fa.[20] Il più conosciuto tra i progenitori dell'uomo di cui si hanno tracce resta tuttavia l'Australopithecus afarensis ribattezzatoLucy di 3,2 milioni di anni fa, rinvenuto nel 1974 nei pressi del villaggio Hadar nella valle dell'Auasc delTriangolo di Afar.[21]
L'Etiopia è considerata uno dei primi siti in cui si svilupparono gli esseri umani anatomicamente moderni;[22] ossa umane di unHomo sapiens di 200 000 anni fa furono rinvenute nel 1967 nell'Omo Kibish a sud dell'Etiopia.[23] Nel 1997 furono inoltre ritrovati nella media valle dell'Auasc i resti scheletrici dell'Homo sapiens idaltu, risalente a circa 160 000 anni fa, considerato un'estinta sottospecie dell'Homo sapiens o l'antenato più prossimo dell'essere umano anatomicamente moderno.[24] Da questa regione, gli ominidi si sarebbero poi diffusi, occupando le aree delMedio Oriente e oltre.[25][26][27]
Intorno all'VIII secolo a.C. venne fondato, nei territori delle odierne Eritrea ed Etiopia settentrionale, un regno conosciuto comeD'mt. La capitale si trovava nei pressi della città diYeha, a nord dell'Etiopia. Secondo la maggior parte degli storici moderni, la civiltà era nativa dell'Etiopia, benché influenzata daiSabei.[33][34] Secondo altri studiosi, invece, il D'mt fu il risultato dell'unione di culture afro-asiatiche con derivazioni siacuscitiche, per mezzo dei locali Agau, siasemitiche, attraverso i Sabei dell'Arabia meridionale.
Ciò nonostante ilge'ez, l'antica lingua semitica dell'Etiopia, dovrebbe essersi sviluppato in modo indipendente dal sabeo, poiché già intorno al 2000 a.C. il semitico era parlato in Etiopia e inEritrea, dove il ge'ez si sviluppò.[35][36] L'influenza sabea potrebbe quindi essere stata minore, limitata a pochi luoghi, e forse scomparve dopo alcuni decenni o al massimo un secolo; potrebbe in particolare essere derivata da scambi commerciali o alleanze militari con la civiltà etiopica di D'mt o di qualche altro Stato proto-axumita.[33][34]
Nel IV secolo a.C., dopo la caduta della civiltà dei D'mt, l'altopiano etiope fu dominato da vari piccoli regni. Nel I secolo d.C. ilregno di Axum emerse nelle odierne Etiopia del nord ed Eritrea. Secondo ilLibro di Axum, la prima capitale del regno fu Mazabe, costruita dagli Etiopi, figli diCush.[37] Il regno poi estese il suo dominio sull'altra sponda delMar Rosso, nell'odiernoYemen.[38] Nel III secolo il profeta e religioso persianoMani menzionò il regno di Axum tra le quattro grandi potenze dell'epoca, insieme all'Impero romano, all'Impero persiano e all'Impero cinese.[39]
Intorno al 316Frumenzio e suo fratelloEdesio daTiro accompagnarono lo zio in Etiopia. Quando la nave attraccò nel porto axumita delMar Rosso, i nativi uccisero tutti i viaggiatori a eccezione dei due fratelli, che furono poi condotti a corte come schiavi. I fratelli riuscirono a ottenere incarichi di fiducia da parte del reEzanà e convertirono i membri della corte reale alcristianesimo. Frumenzio divenne il primo vescovo di Axum,[40][41] anche se la religione cristiana potrebbe essere stata, in un primo momento, limitata agli ambienti di corte.
Mentre il regno di Axum cadde successivamente in declino, il sultanato diScioà fu fondato nella regione omonima al centro dell'odierna Etiopia; lo Stato fu governato dalladinastia Makhzumi fino all'incirca al 1280, quando subentrò ladinastia Walashma.[42]
Attorno al 970 la reginaGudit[49] invase il regno di Axum e distrusse tutti i luoghi di culto cristiani. Presentata tradizionalmente dalle cronache etiopi comeebrea, secondo alcuni studiosi potrebbe invece essere statapagana.[50]
A partire dal 1137 ladinastia Zaguè governò diverse regioni delle odierne Etiopia edEritrea. L'origine e il nome di questa dinastia derivano dal ramo cusitico. GliAgau del nord dell'Etiopia fecero parte del governo del paese fino al 1270. Da allora fino al 1755 fu ladinastia Salomonide a governare l'impero etiopico.
Nei primi anni del XV secolo l'Etiopia, per la prima volta dall'era axumita, cercò di stringere degli accordi diplomatici con i regni europei, come dimostrato da una lettera inviata dal reEnrico IV d'Inghilterra all'Imperatore dell'Abissinia.[51] Nel 1428, l'imperatoreYeshaq I inviò degli emissari adAlfonso V d'Aragona, che, a sua volta, inviò alcuni suoi emissari.[52]
Tuttavia i primi rapporti continuativi con un paese europeo si verificarono a partire dal 1508, quando l'imperatoreDavide II, dopo avere ereditato il trono dal padre, strinse vari accordi con ilRegno del Portogallo.[53][54] Ciò consentì all'imperatore di difendersi dagli attacchi da parte del generale eimamAhmad ibn Ibrahim al-Ghazi[55] delSultanato di Adal: il Portogallo inviò all'imperatore etiope quattrocento uomini armati, aiutando cosìClaudio, figlio di Davide II, a sconfiggere Ahmad e a ristabilire il suo dominio.[56] Questa guerra tra l'Abissinia e l'Adal fu una delle prime nella regione in cui parteciparono l'Impero ottomano e il Regno del Portogallo.
La conversione alcattolicesimo dell'imperatore Susenyos, avvenuta nel 1624, fu la causa di rivolte e disordini civili che causarono migliaia di morti.[57] Imissionari gesuiti avevano offeso la fede ortodossa degli etiopi, così, il 25 giugno del 1632, l'imperatoreFasilides, figlio di Susenyos, dichiarò ilcristianesimo ortodosso religione di Stato in Etiopia, espellendo i missionari gesuiti e gli altri europei.[58]
L'Imamato di Aussa,[59] nella zona nord-est dell'odierna Etiopia, nacque nel 1577, in seguito alla scissione delSultanato di Adal nell'Imamato diAussa, guidato da Muhammad Jasae, e nelSultanato di Harar. Nel 1672 l'imamato perse gradualmente la sua influenza in seguito all'ascesa al trono dell'imam Umar Din bin Adam,[60][61] ma intorno al 1734 fu ristabilito come sultanato dal re Kedafu della dinastia dei Mudaito.[62][61] Il simbolo principale del Sultano era rappresentato da untestimone in argento.[63][64]
Tra il 1755 e il 1855 l'Etiopia visse un periodo di isolamento denominatoZemene Mesafint o "Era dei Principi". Gli imperatori divennero mere figure di facciata, controllate inizialmente dai capi militari delTigré ras Mikael Sehul e ras Wolde Selassie e successivamente dalla dinastiaoromo dei Yejju, tra i quali ras Gugsa di Yejju del Begemder, che introdusse come lingua di corte l'oromonico.[65][66]
L'isolamento etiope terminò in seguito a una missionebritannica che comportò l'alleanza tra le due nazioni, ma solo nel 1855 l'Etiopia fu completamente unificata e posta sotto il governo dell'imperatoreTeodoro II, che iniziò a modernizzare il paese e a centralizzare il potere. Tuttavia l'impero fu attaccato in numerose occasioni, da parte sia delle milizie oromo, sia dei ribelliTigré, sia dell'Impero ottomano e delle forze egiziane nei pressi delMar Rosso. Teodoro II, fortemente indebolito nel potere, si suicidò nel 1868 dopo la sua ultima battaglia contro uncorpo di spedizione britannico, inviato in Etiopia per liberare un gruppo di europei da lui presi in ostaggio.
In seguito fu proclamato imperatoreTeclè Ghiorghìs II, che tuttavia fu sconfitto nel 1871 nelle battaglie di Zulawu eAdua dal deggiasmac Cassa, che fu proclamato imperatore d'Etiopia con il nome diGiovanni IV il 21 gennaio 1872. Nel 1875 e nel 1876, le forze egiziane, accompagnate da ufficiali europei e americani, invasero due volte l'Abissinia, ma furono sconfitte dall'esercito etiope inizialmente nella battaglia di Gundet, dove morirono 800 soldati, e definitivamente il 7 marzo 1875 nella battaglia di Gurail, perdendo almeno 3 000 uomini, tra uccisi o catturati.[67] Nel 1885 l'Etiopia entrò inguerra contro lo Stato sudanesemahdista, in alleanza con le forze britanniche, turche ed egiziane; il 10 marzo 1889, durante labattaglia di Gallabat, Giovanni IV fu ucciso dall'esercito sudanese di Khalifah Abdullah, che, seppur vittorioso, subì gravi perdite e per questo sospese le azioni offensive contro l'Etiopia.
L'Etiopia, nella sua forma più moderna, ebbe inizio con il regno diMenelik II, imperatore dal 1889 fino alla sua morte nel 1913. Dalla sua base nella provincia centrale dellaScioà, Menelik decise di annettere all'Etiopia i territori del sud-est e sud-ovest,[69] abitati daglioromo, daiSidamo, daiguraghé, dai wolaytae e da altri gruppi.[70] Le conquiste di Menelik, rese possibili grazie all'aiuto del ras Gobena Dache, shoano della milizia Oromo,[71] si diressero in particolare contro i sovrani feudali Oromo, che nel secolo precedente avevano dominato il Paese durante l'"Era dei principi"; la principale dinastia regnante era stata quella degli Yejju, alla quale erano appartenuti i ras Aligaz di Yejju e suo fratello Ali I di Yejju;[72][73] era stato in particolare quest'ultimo il fondatore della città diDebre Tabor nellaregione degli Amara, capitale del Paese durante la dominazione della dinastia.[74]
Durante il suo regno Menelik II realizzò molte innovazioni: costruì strade, distribuì l'elettricità, diffuse l'istruzione, sviluppò un sistema di tassazione centrale e fondò la città diAddis Abeba, che nel 1881 divenne la capitale della provincia di Scioà e nel 1889, dopo la salita al potere dell'Imperatore, la nuova capitale dell'Etiopia. Dal 1888 al 1892 l'Etiopia subì una grande carestia.[75][76]
Alla fine del XIX secolo, in seguito all'apertura delcanale di Suez, prese nuovo slancio la colonizzazione del continente africano da parte dei Paesi europei, che si interessarono anche all'impero etiope. Nel 1870 il porto eritreo diAssab, presso l'entrata meridionale delMar Rosso, fu acquistato da una compagnia italiana, come cessione di un sultano locale, ponendo le basi per la fondazione di una colonia italiana inEritrea. Al termine degli scontri dellaguerra d'Eritrea, nel maggio 1889 ilRegno d'Italia e l'Impero d'Etiopia stipularono iltrattato di Uccialli, volto a regolare i rapporti reciproci tra i due Paesi e a riconoscere le acquisizioni italiane in Eritrea. Tuttavia, la differente interpretazione delle clausole del trattato, causata dalla non corrispondenza tra le due versioni initaliano e inamarico, comportò l'insorgere di contrasti tra i due governi, che scaturirono nel 1895 nellaguerra di Abissinia.[77] Il conflitto si concluse l'anno seguente con la pesante sconfitta italiana nellabattaglia di Adua.[70][78] Il Regno d'Italia e l'Impero d'Etiopia firmarono il 26 ottobre del 1896 iltrattato di Addis Abeba, che abrogò il precedente trattato di Uccialli e sancì le nuove relazioni fra i due Paesi: l'Italia riconobbe la piena sovranità etiopica, il confine lungo la linea Mareb-Belesa-Muna rimase inalterato, i prigionieri italiani furono restituiti in cambio del pagamento delle spese per il loro sostentamento e furono avviate nuove trattative commerciali.[79]
Il regno di Hailé Selassié (1916-1974) e il periodo coloniale italiano (1936-1941)
In seguito alla morte di Menelik II divenne reggente d'Etiopia il nipoteIasù V,[80] ma non fu mai incoronato e, a causa delle sue simpatie musulmane, fu detronizzato tre anni dopo, in seguito al suo tentativo di spostare la capitale nellaregione di Harar, a maggioranza islamica.[81] Fu quindi nominata imperatrice la ziaZauditù, figlia di Menelik II, che fu fin da subito affiancata nel governo dal cugino rasTafarì Maconnèn,[82] in qualità dienderassié (ossia reggente e vicario imperiale).[81] Tafarì intraprese una campagna di modernizzazione del Paese già nei primi anni di reggenza e nel 1923 ottenne l'ingresso del Paese nellaSocietà delle Nazioni.[83] Infine il 2 novembre 1930, in seguito alla morte di Zauditù, fu nominato imperatore d'Etiopia con il nome di Hailé Selassié ("Forza della Trinità").[84]
In seguito all'incidente di Ual Ual del dicembre 1934, il Regno d'Italia il 3 ottobre 1935 attaccò dall'Eritrea e dallaSomalia italiana l'Impero d'Etiopia. Hailé Selassié si appellò alla Società delle Nazioni, che deliberò dellesanzioni economiche contro l'Italia[85]. Il comando dell'esercito italiano fu affidato al generalePietro Badoglio, che riuscì a sconfiggere la resistenza degli etiopi utilizzando in alcuni casi anchearmi chimiche;[86] il 2 maggio Hailé Selassié partì in esilio volontario per laGran Bretagna e tre giorni dopo Badoglio entrò nella capitaleAddis Abeba; l'8 maggio il generaleRodolfo Graziani espugnò la regione di Harar e il giorno seguenteMussolini annunciò la nascita dell'Impero, di cui si proclamò Fondatore, mentre ilreVittorio Emanuele III assunse il titolo di Imperatore d'Etiopia.[87] L'Etiopia divenne quindi parte dell'Africa Orientale Italiana insieme a Eritrea e Somalia italiana.[87][88]
Ciò nonostante, numerosi ras, tra i qualiImmirù Hailé Selassié, non si sottomisero e continuarono a combattere attraverso una efficace guerriglia, nonostante le dure azioni repressive di risposta delle forze italiane.[89][90][91] Di conseguenza si accesero qua e là nel paese altri focolai di rivolta contenuti a fatica; solo con la sostituzione di Graziani con il principeAmedeo duca d'Aosta affiancato dal nuovo vicegovernatoreGuglielmo Nasi, venne impostato un approccio più morbido e realistico che verso la metà del 1939 portò a una tregua, con la maggioranza delle località dell'Etiopia sotto il completo controllo italiano.[92]
Soldati etiopi ad Addis Abeba mentre ascoltano il proclama che annuncia il ritorno nella capitale dell'imperatore Hailé Selassié.
Nel frattempo il governo italiano pianificò una serie di lavori pubblici in tutto il Paese, tra cui ilpiano regolatore di Addis Abeba del 1938, ma molte opere non furono completate o neppure avviate a causa dell'entrata dell'Italia nellaseconda guerra mondiale;[93][94] il 10 giugno del 1940; 13 giorni dopo Hailé Selassié partì perKhartum, per dimostrare il suo sostegno ai patrioti etiopi.
Nel corso dellacampagna dell'Africa Orientale Italiana, le forze britanniche insieme ai combattenti etiopiarbegnuoc riuscirono a riconquistare il Paese e Hailé Selassié rientrò ad Addis Abeba il 5 maggio del 1941.[95] La nazione fu quindi liberata dalle forze militari britanniche e Hailé Selassié tornò alla guida dell'Impero, seppur inizialmente limitato nei poteri in base al trattato anglo-etiope del 1942,[96] mentre l'esercito italiano proseguì fino a novembre 1941 in una sorta di guerriglia; il riconoscimento della piena sovranità dell'Etiopia avvenne infine con la firma del trattato anglo-etiope del dicembre 1944[97] anche se l'Ogaden e altre aree rimasero ancora per anni sotto il controllo britannico.[96].
L'Imperatore proseguì negli anni l'opera di modernizzazione del Paese e soprattutto della capitale Addis Abeba; incaricò vari architetti occidentali della progettazione di nuovi edifici governativi e, in continuità con il piano regolatore italiano, dell'estensione della rete viaria cittadina.[99] Nel 1963 Hailé Selassié svolse un ruolo di primo piano nella fondazione dell'Organizzazione dell'unità africana, con sede ad Addis Abeba.[100] Ciò nonostante, il potere rimase sempre fortemente accentrato nelle sue mani e il Paese non riuscì a uscire dall'organizzazione di stampo feudale; per questo un primo tentativo dicolpo di Stato si verificò nel 1960, ma dopo tre giorni la ribellione ebbe termine.[101]
Nel 1973 lacrisi energetica mondiale e la forte carestia che colpì l'Etiopia causando circa 100 000 morti, unite al malcontento della classe media e all'incertezza sulla successione al trono, esasperarono la popolazione, che nel mese di febbraio dell'anno seguente iniziò i primi scioperi[101] e manifestò contro il governo.[102] IlPrimo ministroAklilu Habte-Wold fu allontanato e sostituito conEndelkachew Makonnen,[103] mentre furono arrestati vari funzionari corrotti e fu promessa una nuova Costituzione.[101]
Il 12 settembre del 1974 un colpo di Stato compiuto da un gruppo di ufficiali dell'esercito etiope segnò l'inizio dellaguerra civile. IlDerg detronizzò Hailé Selassié e lo rinchiuse nelpalazzo di Menelik II;[104] inizialmente incoronò al suo posto il figlioAmhà Selassié, ma il 12 marzo del 1975 proclamò la fine del regime imperiale[105] e la nascita di unoStato comunista. Hailé Selassié morì il 27 agosto di quell'anno, probabilmente soffocato con un cuscino.[106]
In seguito alla cacciata di Menghistu Hailé Mariàm, fu istituito ungoverno di transizione composto da un Consiglio di 87 membri e guidato da una carta nazionale quale costituzione provvisoria e di transizione.[115] Si concluse inoltre la guerra con l'Eritrea, che nel 1993 si era costituita, dopo unreferendum, come Stato indipendente con l'approvazione del Fronte di Liberazione del Tigré guidato daMeles Zenawi.[98]
Nel 1994 fu promulgata la nuova costituzione, con la formazione di un parlamento bicamerale e di un nuovo sistema giudiziario. La prima elezione formalmente pluripartitica si svolse nel maggio 1995 e comportò l'elezione di Meles Zenawi come primo ministro eNegasso Gidada come presidente.[116]
A maggio del 1998 una disputa di confine con l'Eritrea causò lo scoppio di unanuova guerra tra i due Paesi, che si protrasse fino alla stipula dell'accordo di Algeri nel 2000; l'elevato costo del conflitto, stimato per entrambe le parti intorno al milione di dollari al giorno,[117] provocò effetti devastanti sull'economia dell'Etiopia.[118]
Il forte legame con gli Stati Uniti, fornitore di armi e alimenti, ha portato, nel 2007, l'esercito etiope a intervenire inSomalia contro leCorti islamiche, a sostegno delgoverno federale di transizione somalo rifugiato aBaidoa. Nonostante i successi iniziali e l'appoggio aereo statunitense, le Corti islamiche hanno ripreso l'offensiva e gli scontri continuano tuttora.[senza fonte]
Nel corso del 2011 l'Etiopia e i Paesi limitrofi subirono le conseguenze dellapeggiore siccità avvenuta in Africa orientale da circa sessant'anni; per attenuare gli effetti della grave carestia, fu istituito un piano, comprendente strategie di lungo periodo, da parte del governo nazionale in collaborazione con laFAO e altre organizzazioni internazionali.[125]
Tra il 2016 e il 2017, probabilmente come conseguenza delNiño,[126] una nuova carestia colpì pesantemente l'Etiopia e i Paesi adiacenti, peggiorata dallaguerra in Somalia e dai mancati aiuti governativi.[127]
A febbraio del 2018 il primo ministro Hailé Mariàm Desalegn rassegnò inaspettatamente le dimissioni[128], sostituito un mese dopo daAbiy Ahmed Ali[129] che il 2 aprile fu eletto primo ministro d'Etiopia dal parlamento, diventando il primo premier oromo del Paese[130].
Carro armato distrutto durante la guerra civile del 2020-22 ad Axum.
Sempre nel 2018 il nuovo capo del governo fece una storica visita in Eritrea, terminando così il conflitto tra i due Paesi;[131] per i suoi sforzi nel porre fine alla guerra ventennale tra Etiopia ed Eritrea, adAbiy Ahmed Ali nel 2019 venne conferito ilpremio Nobel per la pace. Successivamente Abiy fece liberare migliaia di prigionieri politici, promise libere elezioni, poi ufficialmente sospese a causa dellapandemia daCOVID-19, e annunciò ampie riforme economiche.
Il partito al governo nellaregione dei Tigrè, ilFronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF), si è opposto al rinvio delle elezioni e ha proceduto a organizzare ugualmente una consultazione elettorale il 9 settembre 2020, cui si stima abbiano partecipato quasi tre milioni di elettori. In seguito a ciò, le relazioni tra il governo federale e quello del Tigrè si sono guastate, tanto da condurre allaguerra civile delTigrè, conclusasi il 3 novembre 2022 con la cosiddettaPace di Pretoria[132][133].
Secondo laCommissione etiope per i diritti umani, oltre 50 civili sono stati uccisi negli attacchi avvenuti in Etiopia tra il 23 e il 29 novembre 2023 a seguito degli scontri tra l'Esercito di Liberazione Oromo (OLA) e il governo etiope. Gli attacchi sono avvenuti nella regione dell'Oromia e nei villaggi di confine di Benishangul-Gumuz[134].
In effetti gliaccordi di pace di Pretoria rappresentano più un accordo dicessate il fuoco che veri e propri accordi di pace, dato che lasciano irrisolte alcune importanti questioni, come il rientro in patria dei soldati eritrei, al fianco del governo centrale etiope durante la guerra civile, e l'assetto amministrativo del Tigray occidentale, conteso tra Tigray e Amhara[135].
Proprio quest'ultima questione, il futuro assetto del Tigray occidentale, territorio storicamente conteso tra le regioni dell'Amhara e del Tigray, rischia di creare una frattura, e quindi un ulteriore elemento di instabilità politica nel paese, tra il governo centrale e la regione dell'Amhara che, a seguito degli accordi di pace, teme di non vedere più riconosciute le proprie pretese territoriali[10].
L'Etiopia, con una superficie di1126829km² (435 071 sq mi)[136], è il ventisettesimo paese più esteso al mondo, paragonabile allaBolivia. Si trova tra le latitudini di 3º e 15º N, e longitudini 33º e 48º E. La maggior parte della nazione etiope si trova nelCorno d'Africa, la parte più orientale delcontinente africano. Confinano con l'EtiopiaSudan eSud Sudan a ovest,Gibuti edEritrea a nord, laSomalia a est e ilKenya a sud. All'interno del Paese è presente un vasto e complesso altopiano di montagne e altopiani separati dallaGreat Rift Valley, valle che si estende a nordest circondata da pianure,steppe o semi-deserto. La grande varietàorografica determina ampie escursioni climatiche, suolo, vegetazione naturale e modelli di insediamento. L'Etiopia è un paese dotato di una grande biodiversità: daideserti lungo il confine orientale, alleforeste tropicali del sud, ad ampiezone afromontane nelle parti settentrionali e del sud-ovest. Illago Tana nel nord è la fonte delNilo Azzurro. In questa regione sono presenti un gran numero dispecie endemiche, in particolare ilgelada, ilwalia ibex e illupo etiope. La presenza di vasti territori situati a diverse altitudini vede la formazione di aree ecologicamente distinte, contribuendo a favorire l'evoluzione delle specieendemiche in isolamento ecologico.
Il tipo di clima predominante ètropicalemonsonico, con variazione topografico-indotta in larghezza. Gli altopiani etiopi coprono la maggior parte del paese e sono dotati di un clima generalmente molto più fresco rispetto ad altre regioni equatoriali. La maggior parte delle principali città del paese si trova ad altitudini comprese tra i 2 000 e i 2 500 m sul livello del mare, tra cui le capitali storiche comeGondar eAxum.
Lago Wonchi.
La moderna capitaleAddis Abeba si trova ai piedi delMonte Entoto a un'altitudine di circa 2 400 metri, altitudine che le conferisce un clima mite per tutto il corso dell'anno. Le stagioni nella capitale Addis Abeba sono in gran parte caratterizzate da piogge, con una stagione secca, da ottobre a febbraio, una stagione delle piogge, da marzo a maggio, e una stagione di forti piogge, da giugno a settembre. La piovosità media annua è di circa 1 200 mm, mentre in media vi sono 7 ore di sole al giorno. La stagione secca è il periodo più soleggiato dell'anno, nonostante sia possibile avere giorni soleggiati persino al culmine della stagione delle piogge nei mesi di luglio e agosto. La temperatura media annuale di Addis Abeba è di 16 °C, con temperature giornaliere massime che raggiungono mediamente i 20-25 °C tutto l'anno, con minime notturne in media tra i 5 e i 10 °C. La maggior parte delle città e i siti turistici della nazione etiope si trovano a una quota simile ad Addis Abeba. Nelle regioni più basse, nella parte orientale del Paese, si trovano sia praterie dixerofite[137] chearbusteti, mentre il clima può essere molto più caldo e secco. ADallol, nelladepressione della Dancalia, è stata registrata la più alta temperatura media annuale mondiale di 34 °C.
La maggior parte dell'Etiopia è localizzata nelCorno d'Africa, la zona più orientale del continente africano. All'interno dell'Etiopia si trova un vasto complesso di montagne e scoscesi altopiani divisi dallaRift Valley, che attraversa il paese da sud-ovest a nord-est ed è circondata dabassopiani,steppe ezone semidesertiche. La grande diversità del territorio determina una grande varietà diclimi, terreni,vegetazione naturale e di aree abitate.
Le fasce altimetriche dell'altopiano etiopico sono quattro: zona inferiore (acacie,euforbie,palme,tamarindi ebambù); zona intermedia (alberi e arbusti sempreverdi,aloe eginepri); zona superiore (prati e i pascoli sfruttati dalla pastorizia) e areecacuminali (vegetazione di tipo alpino). Esistono differenze floristiche rilevanti, legate ai diversi regimi delle precipitazioni, sia tra la parte settentrionale e meridionale dell'altopiano che tra il versante del bacino delNilo e quello della scarpata delMar Rosso. La fauna selvatica presenta numerose specie, soprattutto di animali di grossa taglia, comeleoni,leopardi,elefanti,ippopotami,rinoceronti eantilopi. Sono molto comuni anche laiena, losciacallo, lalince del deserto e numerose varietà di scimmie e di uccelli, tra cui l'airone, ilpappagallo, l'aquila, ilfalco e l'avvoltoio. Ladeforestazione per ottenere legname da combustione e lo sfruttamento intensivo dei pascoli per l'allevamento sono tra i maggiori problemi ambientali che il Paese deve affrontare.
Alcuni fiumi sfociano direttamente nell'Oceano Indiano. Le valli principali sono dirette prevalentemente verso ovest e nord-ovest nelle alte terre nordoccidentali, verso sud-est in quelle meridionali, a nord (altoTacazzè) e a sud (Nilo Azzurro). I maggiori corsi d'acqua sono però in genere navigabili solo per brevi tratti, date le forti variazioni di portata. I principali fiumi che solcano la sezione settentrionale dell'altopiano sono il Barka, che attraversa l'Eritrea e si perde nelle sabbie prima di arrivare al Mar Rosso e il Tacazzè, che scorre in un canyon e scende verso la depressione nilotica. Uno dei maggiori tributari del Nilo è soprattutto il Nilo Azzurro, emissario dellago Tana, che piega verso ovest e raggiunge, in territorio sudanese, ilNilo Bianco. Solcano invece gli altopiani meridionali l'Omo e ilGiuba (formati daGenale,Daua e Weyb). Il maggiore lago dell'Etiopia è il lago Tana, situato nel cuore dell'acrocoro. Di una certa rilevanza sono illago Margherita, illago Abbe e illago Turkana.
La popolazione etiope è cresciuta dai 33,5 milioni del 1983 ai 90 milioni nel 2014.[139] La popolazione nelXIX secolo si aggirava intorno ai 9 milioni.[140] Secondo il censimento demografico del 2007 la popolazione è cresciuta a tasso annuo medio del 2,6% tra il 1994 e il 2007 e del 2,8% tra il 1983 e il 1994. Negli anni 2020 il tasso di crescita della popolazione è tra i primi dieci del mondo. Si prevede che per il 2060 l'Etiopia raggiunga i 210 milioni di abitanti, ipotizzando un tasso annuo medio di crescita del 2,5%.[141].
Popolazione in milioni secondo il censimento 2007[142]
Vita quotidiana nel sud in un villaggio della valle dell'Omo.Area mercatale Adi Haki aMacallé.
La popolazione etiope è formata da più di 80 diversi gruppi etnici. Secondo il censimento nazionale del 2007, gliOromo (o Galla) sono il maggiore gruppo etnico etiope, rappresentando il 34,4% della popolazione nazionale. Sono presenti nella zona centro-meridionale, prevalentemente dediti alla pastorizia e all'agricoltura. GliAmara rappresentano il 27,0% degli abitanti e vivono sull'altopiano a nord di Addis Abeba. ITigrini rappresentano il 6,22% della popolazione e si trovano nel nord del paese. Altri gruppi etnici importanti sono iSidamo, pari al 4,00% della popolazione, e risiedenti principalmente nelle regioni sudoccidentali, iGuraghé, (2,52%) nel sud-ovest, i Welayta (2,27%), i Danachili (Dancali oAfar, 1,73%), di stanza nelle pianure semidesertiche nella zona nordorientale del paese, gli Hadiya (1,72%), i Gamo (1,49%) e altri al 12,6%, tra cui i somali stanziati a oriente nella regione dell'Ogaden, gli Shankella (6%), e i Nilotici (i Nuer e altri). Le comunità afro-asiatiche costituiscono la maggioranza della popolazione. Queste comunità preferiscono essere chiamate popoloHabesha o Abescia. Inoltre, nella zona Nilo-sahariana si parla il nilotico e i più grandi gruppi etnici includono iNuer e gliAnuak.[143]
Tra i gruppi non autoctoni stranieri si segnalanoyemeniti,indiani,armeni,greci,italiani e, singolarmente, una piccola comunità dirastafariani provenienti dallaGiamaica. Nel paese è presente anche una piccola comunità di immigrati italiani stabilitisi in Etiopia anche dopo il 1941.[144][145]
Nel 2009 l'Etiopia ha ospitato una popolazione di rifugiati e richiedenti asilo di circa 135.200 persone. La maggior parte di queste è giunta daSomalia (circa 64.300 persone),Eritrea (41.700) eSudan (25.900).[146]
Lingue dell'Etiopia a partire dal censimento del 2007
SecondoEthnologue in Etiopia si parlano novanta lingue diverse.[147] La maggior parte delle persone nel paese parlalingue afro-asiatiche ecuscitiche o dialetti originati da rami semitici. Il primo gruppo comprende l'oromo, lingua parlata dal popolo degliOromo, l'amarico, parlato dalpopolo Amhara, e iltigrino, parlato dal popoloTigray-Tigrinya. Insieme, questi tre gruppi costituiscono circa i tre quarti della popolazione etiope. Altre lingue afro-asiatiche comprendono il cusciticoSidamo, l'Afar, lohadiyya e le lingueagaw, così come le lingue semitiche,guraghé,harari, Silt'e e Argobba e ilsomalo parlato dalpopolo somalo[142]. Inoltre,lingue omotiche sono parlate dagli omotici, minoranze etniche presenti nelle regioni meridionali. Tra questi idiomi troviamo lo aari, il bench, il dawro, il dime, il dizi, il gamo, il gofa, il maale, lo hamer e il wolaytta.[142]
Lelingue nilo-sahariane sono parlate dalle popolazioni nilotiche, minoranze etniche concentrate nelle zone a sud-ovest del paese. Queste lingue includono ilnuer, loanuak, il nyangatom, il majang, il surma, il me'en e ilmursi.[142]
L'italiano è ancora parlato da poche parti della popolazione, soprattutto tra le generazioni più anziane, ed è insegnato in molte scuole (in particolare l'Istituto Statale Italiano Omnicomprensivo di Addis Abeba). Inoltre, l'amarico e il tigrino hanno molte parole prese in prestito dalla lingua italiana.[148] L'inglese è la lingua straniera più parlata e viene insegnata in tutte le scuole secondarie. L'amarico è la lingua di insegnamento della scuola primaria, ma è stato sostituito in molte aree con l'oromo, il tigrino e il somalo.[149] Mentre tutte le lingue godono di riconoscimento statale nella Costituzione dell'Etiopia del 1995, l'amarico è riconosciuto come lingua di lavoro del governo federale. Le varieregioni dell'Etiopia sono libere di determinare le proprie lingue[1] con l'oromo, il tigrino e il somalo che sono riconosciute come lingue ufficiali nelle loro rispettive regioni.[149]
In termini disistemi di scrittura, l'ortografia principale etiope viene chiamata ge'ez o ortografia etiope. Impiegato comealfasillabario per molte delle lingue del paese, venne usato per la prima volta nel VI e V secolo a.C. come unabjad per trascrivere lalingua Ge'ez.[150] Il Ge'ez ora serve come lingua liturgica dellaChiese ortodosse etiope ederitrea. Nel 1980 il set deicaratteri etiopico venne digitalizzato, e oggi fa parte degli standardUnicode. Nel corso degli anni diverse comunità etiopi hanno utilizzato altri sistemi di scrittura, tra cui uno inventato dallo sceicco Bakri Sapalo e riservato agli oromo.[151]
L'Etiopia ha stretti legami storici con tutte e tre le principalireligioni abramitiche del mondo. Nel IV secolo, la regione è stata una delle prime al mondo ad adottare ufficialmente ilcristianesimo come religione di Stato. Nel 451 d.C. a seguito delle risoluzioni del Concilio diCalcedonia, imonofisiti, che erano la maggioranza dei cristiani in Egitto ed Etiopia, vennero accusati di essere degli eretici, sotto il nome comune dicristiani copti. Oggi il cristianesimo non è più religione di Stato, ma laChiesa ortodossa etiope resta la confessione religiosa più numerosa del paese. Imusulmani rappresentano circa un terzo della popolazione. L'Etiopia è anche il luogo della primaEgira della storia islamica. Una città nellaregione del Tigré, Negash, è il più antico insediamento islamico africano. Fino al 1980, una popolazione consistente di ebrei etiopi (Beta Israel) risiedeva in Etiopia.[152][153]
Secondo il censimento nazionale del 2007, i cristiani costituiscono il 62,8% della popolazione del Paese (43,5% ortodossa etiope, il 19,3% altre confessioni), i musulmani 33,9%, i praticanti di religioni tradizionali 2,6% e le altre religioni 0,6%.[154] Isunniti costituiscono la maggioranza dei musulmani. I sunniti sono in gran parteShafeiti osalafiti. Notevole è anche la comunitàSufi.[155]
IlRegno di Axum è stata una delle prime nazioni del pianeta ad accettare ufficialmente ilcristianesimo, quando SanFrumenzio diTiro, chiamato Fremnatos oAbuna Selama ("Padre della Pace") in Etiopia, convertì l'imperatore Ezana nel corso del IV secolo d.C.[40][152] Secondo ilNuovo Testamento, il cristianesimo era giunto in Etiopia anche prima del IV secolo, quando un funzionario del tesoro reale etiope venne battezzato daFilippo l'Evangelista.[156]
L'Islam in Etiopia risale alla fondazione della religione nel615, quando un gruppo di musulmani, su consiglio del profetaMaometto, fuggì in Etiopia, nazione allora governata daSahama, un imperatore di Axum riconosciuto come un pio cristiano,[152] a causa delle persecuzioni subite aLa Mecca. Un piccolo gruppo antico diebrei vive nel nord-ovest dell'Etiopia anche se la maggior parte è immigrata in Israele, soprattutto nel corso degli ultimi decenni del XX secolo come parte delle missioni di salvataggio del governo israeliano (Operazione Mosè eOperazione Salomone).[157][158]
L'Operazione Salomone fu un'operazione segreta militare israeliana, avvenuta nel 1991, il cui obbiettivo era il trasporto aereo di ebrei etiopi in Israele. Secondo il censimento della popolazione nel 2007, circa 1 957 944 persone in Etiopia erano seguaci difedi tradizionali. Altri 471 861 residenti praticano altre fedi.[142] Mentre i seguaci di tutte le religioni si possono trovare in ogni regione, alcuni fedeli tendono a concentrarsi in alcune parti del paese. I cristiani vivono prevalentemente nelle regioni settentrionaliAmara eTigré. I fedeli appartenenti ai cristianiprotestanti o Pentay sono concentrati nella Regione delle Nazioni (SNNP) e in Oromia. I musulmani generalmente abitano le zone orientali e il nord-est; in particolare le regioni somale dell'Afar, delDire Dawa e dell'Harari. I praticanti delle religioni tradizionali risiedono principalmente nelle lontane terre di confine rurali del sud-ovest e ovest del paese, nelle regioni SNNP,Benishangul-Gumuz eGambela.[142][152]
La crescita della popolazione, le migrazioni, l'urbanizzazione hanno reso sempre più difficile e complesso fornire alle persone i tradizionali servizi di base.[159] L'urbanizzazione è in costante aumento, crescita che si è concentrata in due specifici periodi. In primo luogo, nel 1967-1975, quando le popolazioni dei centri urbani si sono triplicate.[160] Il secondo periodo di crescita è avvenuto nel momento in cui le popolazioni rurali hanno iniziato a migrare verso i centri urbani in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita.[161] Questo modello rallentò a causa del programma di riforma agraria del 1975 istituito dal governo, che prevedeva incentivi per tutti coloro che erano decisi a rimanere nelle zone rurali. Il Reform Act[162] sulla terra venne pensato per aumentare la produzione agricola, che nel periodo tra il 1970 e il 1983 non era al passo con la crescita della popolazione. Questo programma ha favorito la formazione di associazioni di contadini e di grandi villaggi fondati sull'agricoltura. La riforma portò a un aumento della produzione alimentare, anche se l'argomento è soggetto a controversie; tale aumento può essere stato correlato probabilmente alle condizioni meteorologiche più che all'atto di riforma. Le popolazioni urbane hanno continuato a crescere mediamente dell'8,1% dal 1975 al 2000.[163]
Il parlamento bicamerale è composto dallaCamera della Federazione, che conta 108 seggi, e dallaCamera dei Rappresentanti del Popolo, che conta 547 seggi. I membri della Camera della Federazione sono scelti dalle assemblee statali con un mandato di cinque anni, mentre quelli della Camera dei Rappresentanti del Popolo sono eletti tramite elezione popolare diretta; quest'ultima camera, elegge il Presidente con un mandato di sei anni[164].
Il Paese fa parte dal 1986 dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo, organizzazione politico-commerciale formata dai paesi delCorno d'Africa. Nel giugno 1994 avvenne l'elezione dell'assemblea costituente etiopica, che contava 549 membri. Questa assemblea approvò nel dicembre 1994 la costituzione della Repubblica Democratica Federale di Etiopia. A giugno del 1995 si tennero le prime elezioni democratiche per l'elezione del parlamento etiopico nazionale e di vari parlamenti regionali. La maggior parte dei partiti di opposizione scelse di boicottare queste elezioni, che si conclusero nella vittoria travolgente per il partitoEPRDF. Il primo governo della Repubblica federale democratica dell'Etiopia fu insediato nell'agosto 1995 e il primo presidente eletto fuNegasso Gidada.
L'ordinamento amministrativo etiope prevede quattro diversi livelli amministrativi, dove, tranne alcune eccezioni, ogni livello gerarchicamente superiore contiene gli altri. Questi sono:Regioni dell'Etiopia,Zone dell'Etiopia,Woreda eKebelè.
Prima del 1996, l'Etiopia era suddivisa in tredici province, molte derivate da regioni storiche.
Dal 1996 l'Etiopia è suddivisa in nove stati regionali etnicamente e politicamente autonomi (kililoch), cui si aggiungono le due città autonome (astedader akababiwoch) diAddis Abeba eDire Daua. Ikililoch sono poi suddivisi complessivamente in 68 zone, 550woredas e molteworedas speciali. Il referendum del 2019 ha sancito, con oltre il 98% dei voti favorevoli, la creazione di una nuova regione, la Regione di Sidama,[165] che è stata effettivamente creata nel giugno 2020.[166] In conseguenza del risultato del referendum, è stato deciso cheAuasa, che territorialmente ricade nella regione di Sidama, avrebbe continuato a essere anche sede transitoria del governo regionale dellaRegione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud, per almeno altre due elezioni.
La Costituzione attribuisce ampi poteri aglistati regionali che possono stabilire il proprio governo e la democrazia secondo la costituzione del governo federale. Ogni regione è governata dal Consiglio regionale, i cui membri sono eletti direttamente per rappresentare i quartieri; ogni Consiglio detiene i poteri legislativi ed esecutivi per dirigere gli affari interni della regione. L'articolo 39 della Costituzione etiope concede il diritto a tutti gli stati regionali di secessione dall'Etiopia. I consigli espletano il proprio mandato attraverso un comitato esecutivo e vari uffici settoriali regionali. La stessa struttura si ripete anche al livello inferiore deiworedas.
L'istruzione in Etiopia è stata dominata dallachiesa ortodossa etiope per molti secoli, fino a quando, nei primi anni del 1900 venne adottata l'istruzione secolare. Segue i programmi della scuola molto simili ai programmi delle aree rurali come il precedente sistema del 1980 con l'aggiunta di una più profonda regionalizzazione dell'istruzione, soprattutto nella lingua di partenza, e con uno stanziamento maggiore per il settore dell'istruzione. La sequenza di istruzione generale in Etiopia è di sei anni di scuola primaria, quattro anni di scuola secondaria di primo grado e di due anni di scuola secondaria superiore.[168]
Negli ultimi 20 anni l'accesso all'istruzione in Etiopia è migliorato in modo significativo. Nel 1994/1995 la scuola primaria era frequentata da circa 3 milioni di persone, mentre nel 2008/2009, era salita a 15,5 milioni, un aumento di oltre il 500%.[169] Il tasso di alfabetizzazione è aumentato negli ultimi anni: nel corso del censimento del 1994, era del 23,4%, mentre nel 2007 era salito al 39% (49,1% maschi e 28,9 % femmine).[170]
Nell'agosto del 2016 Almeno 97 persone sono state uccise e altre centinaia ferite quando le forze di sicurezza etiopi hanno sparato contro pacifici manifestanti nella regione di Oromia e in quella Amhara, che si erano radunati chiedendo riforme politiche, giustizia e stato di diritto[171].
Sempre nel 2016, a seguito delle proteste di cittadini etiopi in Australia durante una visita di stato del governo etiope in quel paese, il governo etiope avrebbe disposto dozzine di arresti nei confronti dei loro parenti in Etiopia[172].
Nel 2020 è stata istituita laCommissione etiope per i diritti umani - (EHRC), un organismo statale federale indipendente, istituito secondo la Costituzione federale, che fa capo allaCamera dei rappresentanti del popolo come istituzione nazionale per i diritti umani, con il mandato di promozione e protezione dei diritti umani[173].
Dopo il 1995 la politica dell'Etiopia è stata liberalizzata, attraverso riforme onnicomprensive nel paese. Oggi la sua economia si fonda su principi misti statalistici-liberistici, comunque orientati al mercato[174]. L'Etiopia ha undici regioni amministrative semi-autonome, che hanno il potere di raccogliere e spendere autonomamente le proprie entrate[senza fonte].
Le prime elezioni multipartitiche ebbero luogo nel maggio 1995, e furono vinte dall'EPRDF[175]. Il presidente del governo di transizione, il leader dell'EPRDF Meles Zenawi, divenne il primo Primo Ministro della Repubblica Federale Democratica dell'Etiopia, e Negasso Gidada ne fu eletto presidente[senza fonte]. Il governo di Meles fu costantemente rieletto; tuttavia, questi risultati furono pesantemente criticati dagli osservatori internazionali e denunciati dall'opposizione come fraudolenti[176].
Meles è morto il 20 agosto 2012 a Bruxelles, dove era in cura per una malattia non specificata[177]. Il vice primo ministro Hailemariam Desalegn è stato nominato nuovo primo ministro fino alle elezioni del 2015[178], e tale è rimasto anche in seguito, con il suo partito che controllava ogni seggio parlamentare[179]. Il 15 febbraio 2018 Hailemariam si è dimesso da Primo Ministro, dopo anni di proteste, e la dichiarazione dello stato di emergenza[180]. Abiy Ahmed è diventato primo ministro dopo le dimissioni di Hailemariam. Ha compiuto una storica visita in Eritrea nel 2018, ponendo fine allo stato di conflitto tra i due Paesi[181], ed è stato insignito del Premio Nobel per la pace nel 2019[182].
Secondo il Democracy Index pubblicato dall'Economist Intelligence Unit con sede nel Regno Unito, alla fine del 2010, l'Etiopia era classificata come "regime autoritario", al 118º paese su 167. L'Etiopia era scesa di 13 posizioni nella lista dal 2008, e il rapporto del 2010 attribuiva il calo alla repressione del governo sulle attività dell'opposizione, sui media e sulla società civile prima delle elezioni parlamentari del 2010, che secondo il rapporto avevano reso l'Etiopia di fatto un partito unico[183].
Nel 2023 l'Etiopia ha firmato unMemorandum d'intesa con ilSomaliland, con cui l'Etiopia si impegna a riconoscere l'auto proclamato stato somalo, in cambio dell'accesso ai porti somali concesso all'Etiopia per lo sviluppo dei suoi traffici commerciali marittimi[184].
Secondo ilFondo monetario internazionale, l'Etiopia è stata una delle economie in più rapida crescita economica al mondo tra il 2004 e il 2009, con un tasso di crescita del 10%. Negli anni 2007 e 2008 è stata l'economia africana non dipendente dal petrolio in più rapida crescita.[185] La crescita nel 2012 è stata del 7%[186][187], fino al 2016 ha avuto tassi di crescita tra l'8% e l'11%[188], per ridursi al 7,7% nel 2018, e al 7,2% al 2020[189]. Nonostante la rapida crescita, il PIL pro capite è tra i più bassi al mondo[188], 790 dollari al 2020[189], mentre l'economia deve affrontare una serie di gravi problemi strutturali, anche seil governo ha intenzione di creare negli anni una classe media[senza fonte].
Gli investimenti statali sono sostanzialmente tesi a sviluppare la rete infrastrutturale del paese (strade, rete ferroviaria, produzione e trasporto dell'energia, trasporti, etc.), a sostenere le politiche economiche, e quelle tese a modernizzare il terzo settore, ovvero quello dei servizi[188]. Alla data del 2020, se il 70% della popolazione etiope era occupata nell'agricoltura, erano le attività legate ai servizi a generare la quota maggiore delPIL nazionale[188].
I principali partner commerciali dell'Etiopia, impegnati soprattutto nei programmi di sviluppo delle infrastrutture, sono laCina, laTurchia, l'India[188] e l'UE[189].
A dicembre del 2023 ha formalmente dichiaratodefault, per non essere riuscita a ripagare 33 milioni di euro dicedola del suo unicotitolo di Stato internazionale, a causa della crisi economica causata dalla pandemia e dallaguerra civile scoppiata tra lo Stato centrale e la regione del Tigrè[190].
La costituzione etiope definisce il diritto di possedere i terreni solo per "lo Stato e il popolo", ma i cittadini possono affittare la terra (fino a 99 anni), che non possono ipotecare o vendere. L'affitto dei terreni è consentito per un massimo di 20 anni.[191]
L'agricoltura è praticata con metodi tradizionali; suglialtopiani si coltivano ilcaffè per l'esportazione, ortaggi, legumi,orzo egrano; nelle zone più umide si coltivanocotone etabacco. L'allevamento del bestiame è abbastanza sviluppato, le risorse forestali rappresentano il 25%, mentre il governo ha intenzione di rimboschire il Paese.
La produttività agricola è bassa, produttività ulteriormente gravata da frequenti siccità.[192][193]
In Etiopia è presente un'industria cementiera, tessile e alimentare. È probabile che a sud vi siano giacimenti petroliferi sfruttabili. Il governo in questi anni ha dato il via alla costruzione di diverse dighe tra le quali laGrand Ethiopian Renaissance Dam,[194] la Diga Gilgel Gibe III, la Gibe I e la Gibe II.[195][196]
Industria delle telecomunicazioni
Le telecomunicazioni sono sotto il monopolio statale in quanto il governo etiope ritiene che la proprietà statale in questo settore sia vitale ed essenziale per assicurare che le infrastrutture, le telecomunicazioni e i servizi siano estesi in tutta l'Etiopia rurale.[197]
Industria aero-spaziale
Il 20 dicembre 2019 viene lanciato nello spazio da una base missilistica cinese il primo satellite etiope,ETRSS-1.[198][199].
Borse di una marca di caffè aTakoma Park nel Maryland. Il caffè è una delle principali esportazioni dell'Etiopia.
Esportazioni
Le esportazioni provenienti dall'Etiopia nel periodo 2009-2010 sono state pari a 1,4 miliardi di dollari.[200] È il maggior produttore di caffè di tutta l'Africa. I principali prodotti di esportazione sono: ilkhat, l'oro, prodotti in pelle e semi oleosi. Il recente sviluppo dellafloricoltura potrebbe portare il paese a divenire il maggior esportatore al mondo.[201] Il commercio transfrontaliero dei pastori è spesso informale e sfugge al controllo statale e non è ben regolamentato. InAfrica orientale oltre il 95% del commercio transfrontaliero avviene attraverso canali non ufficiali. Il commercio non ufficiale di bestiame vivo,dromedari,pecore ecapre dall'Etiopia versoSomalia,Gibuti eKenya genera un valore totale stimato compreso tra 250 e 300 milioni di dollari all'anno, 100 volte di più rispetto al dato ufficiale.[202] Questo commercio aiuta i prezzi dei prodotti alimentari a rimanere più bassi, aumenta la sicurezza alimentare, contribuisce ad alleviare le tensioni di frontiera e a promuovere l'integrazione regionale.[202] Tuttavia presenta dei rischi, come il diffondersi di malattie tra gli animali. Inoltre il governo etiope risente del mancato gettito fiscale e delle entrate in valuta estera.[202] Le recenti iniziative hanno cercato di documentare e regolamentare questo commercio.[202]
Nel settore privato sono in lenta crescita i prodotti in pelle di design. Le borse stanno diventando un grande business di esportazione: Taytu per esempio sta diventando la prima griffe di lusso del paese.[203] Ulteriori prodotti di esportazione su piccola scala sono cereali, legumi, cotone, canna da zucchero, patate e pellame. Con la costruzione di diverse nuove dighe l'Etiopia prevede inoltre di esportare energia elettrica verso gli stati confinanti.[204][205][206]
Il caffè rimane il più importante prodotto di esportazione e il paese prevede di aumentare le proprie entrate dal caffè.[207]
Il paese ha anche grandi risorse minerarie e probabilmente dei giacimenti petroliferi[senza fonte], soprattutto in alcune delle regioni meno abitate. L'instabilità politica in quelle regioni, tuttavia, ne ha inibito lo sviluppo.
Importazioni
A febbraio del 2024 l'Etiopia ha messo al bando l'importazione di auto a combustione fossile, nuove e usate, allo scopo di abbassare le emissioni di gas serra, ma anche per ridurre il deficit commerciale, in gran parte dovuto dall'importazione di petrolio e dei suoi derivati[208][209].
Il turismo in Etiopia non è sviluppato, soprattutto a causa di infrastrutture poco adeguate. Tuttavia il governo considera il turismo, per il futuro, come una delle fonti di entrate potenzialmente più importanti per il Paese. Il tentativo è di puntare su turisti a reddito medio-alto, attratti sia dalla cultura locale che dalle bellezze naturali. Nel 1998 hanno visitato l'Etiopia circa 250 000 persone, mentre nel 2013 i visitatori sono saliti a 681 000.[210]
Fino agli ultimi anni del Novecento l'Etiopia aveva un sistema viario piuttosto debole, in gran parte basato su strade costruite dagli italiani durante il periodo coloniale. L'insufficienza del sistema viario ha tra l'altro contribuito al determinarsi e all'aggravarsi di alcune delle crisi alimentari attraversate dal paese. Negli ultimi anni, in particolare in seguito alle risorse liberate dalla cessazione delle ostilità con l'Eritrea e nel quadro di un processo più generale di ammodernamento, il Paese ha beneficiato della costruzione di un notevole numero di strade, soprattutto nei dintorni di Addis Abeba e delle città maggiori. Come prima parte di un decennale programma di sviluppo del settore, tra il 1997 e il 2002 il governo etiope ha avviato uno sforzo continuo per migliorare le sue infrastrutture stradali. Di conseguenza a partire dal 2002 l'Etiopia ha costruito 33.297 km di strade, sia asfaltate che in ghiaia.
La prima linea ferroviaria etiope venne costruita nel 1917 dai locali e dai francesi per ordine di Menelik II e collega Addis Abeba con Gibuti, passando per Dire Dawa. Il governo etiope ora sta programmando lo sviluppo di una nuova rete ferroviaria, che riammodernerà la linea che collega Addis Abeba con Gibuti e prevede la costruzione di nuove linee in tutto il paese. Inoltre il governo ha dato il via alla costruzione di unarete tranviaria nella capitale.[211][212]
L'Etiopia possiede 681 km di ferrovia, che consiste principalmente nellaferroviaria Addis Abeba - Gibuti ascartamento metrico. Attualmente la linea è sotto il controllo congiunto di Gibuti ed Etiopia ma sono in corso trattative per privatizzare questa utility per il trasporto. La ferrovia è attualmente in fase di ricostruzione e elettrificata da società cinesi, turche e etiopi. La nuova ferrovia sarà lunga 756 km e si prevede di ridurre il tempo di percorrenza da Addis Abeba a Gibuti a meno di dieci ore con la velocità prestabilita di 120 km/ora.[213]
Nel 2012 l'Etiopia aveva 58 aeroporti.[11] Tra questi, l'aeroporto internazionale Bole diAddis Abeba[214] e l'aeroporto internazionale di Aba Tenna Dejazmach Yilma diDire Dawa; entrambi ospitano voli internazionali. L'Ethiopian Airlines è la compagnia di bandiera del paese, interamente di proprietà del governo etiope.[215]
Dal suo hub all'aeroporto internazionale di Bole, la compagnia aerea serve un network di 62 destinazioni internazionali e 16 nazionali.[216][217] È anche uno dei vettori a più rapida crescita nel settore.[218] L'Etiopia gode di un discreto sistema di collegamenti aerei interni, con aeroporti presenti non solo nelle città più importanti, ma anche in piccoli centri comeLalibela, tradizionale centro di pellegrinaggio, e, più di recente, meta turistica.
Sebbene anche le guerre civili siano state certamente responsabili dei danni all'ambiente, la pressione demografica costituisce il maggiore pericolo per il territorio: si ritiene che circa il 95% delle foreste naturali sia stato sostituito dall'agricoltura e dagli insediamenti umani.[222] Negli ultimi 80 anni la popolazione dell'Etiopia si è quasi quintuplicata e continua a crescere a un tasso annuo del 2,5%; le richieste di spazi abitativi, cibo, legna da ardere, materiali da costruzione, terreni da destinare all'agricoltura e al pascolo non faranno che ridurre ulteriormente le risorse del paese e cancellare aree sempre più vaste di habitat naturale. Ladeforestazione ha avuto come conseguenza diretta l'erosione del suolo, che oggi costituisce una minaccia gravissima per l'Etiopia poiché aumenta il pericolo sempre incombente di carestie. Insieme alla caccia e albracconaggio, che da secoli decimano i branchi un tempo numerosi di elefanti e rinoceronti, anche la deforestazione è responsabile di questo fenomeno. Il manto forestale e lafauna sono stati inoltre vittime della guerra civile, quando intere foreste sono state date alle fiamme dal Derg per stanare le forze ribelli. I grandi eserciti hanno spesso attinto alla fauna locale per ovviare ai problemi di approvvigionamento, con risultati disastrosi. Fino a poco tempo fa i conflitti armati tra le tribù presenti nei parchi nazionali dell'Omo e delMago ostacolavano ancora qualsiasi progetto per la conservazione delle specie. Oggi la situazione è migliorata, e c'è un maggiore controllo. L'attività venatoria, regolamentata dallo stato, potrebbe costituire il mezzo più realistico e pragmatico per garantire la sopravvivenza dei grandi mammiferi etiopici. Il bracconaggio, tuttavia, continua a rappresentare una grave minaccia per alcuni animali.[221]
Ricche e abbondanti sono anche l'arte e l'architettura religiosa, che riflettono la lungastoria del cristianesimo etiope. Le chiese e gli affreschi che si trovano al loro interno, testimoniano influenzeaxumite,bizantine ecopte.[223][224] In Etiopia è diffusa soprattutto la pittura a soggetto sacro, caratterizzata da colori molto forti e caldi.[225] Non è diffusa invece la scultura: solo la pittura può raffigurare scene sacre.
Tempio di YehaVeduta dall'alto della chiesa di Yemrehanna Kristos a Lalibela.
Intorno al I millennio a.C. il regno di Axum subì influenze sudarabiche a cui si aggiunsero quelleasiatico-sirianiche. A cavallo dell'eracristiana si diffusero anche influenze indiane, si crearono templi rupestri isolati con motivi decorativi architettonici caratteristici, seguiti da elementi dell'artecopta.[226] L'arte etiopica si sviluppò sia nella fase medioevale, dal VII secolo al XVI secolo, che in tempi più recenti. Nel primo periodo furono soprattutto le zone del nord e del centro del Paese a godere di un pregevole sviluppo architettonico, mentre il resto del Paese era impegnato in aspre lotte con le forzeislamiche.L'edificio più antico del paese è ilGrande tempio di Yeha, anche noto comeTempio della Luna, dedicato al diosabeoAlmaqah, che si trova aYeha nellaRegione dei Tigrè, considerato un luogo sacro. Costruito nel VII secolo a.C., senza l'ultilizzo di malta, presenta alcune soluzioni costruttive che denotano notevoli capacità ingegneristiche degli antichi costruttori[227][228].
La caratteristica principale dell'architettura etiope si riconosce nello sviluppo orizzontale, tipico degli edifici religiosi e civili, stile che si è differenziato tra le regioni nel paese. Il motivo ricorrente è antico, in quanto ricorda steli paleo-etiopiche, sia a sfondo religioso-funerario, sia a fini politici per esaltare il palazzo del re.[223][224] Se nell'architettura paleo-etiopica gli elementi tipici furono il podio di sostegno ai gradini, la scalinata di accesso esterna a tombe, chiese e palazzi, la chiesa diDebre Damo testimoniò, invece, il passaggio all'architettura medievale, contraddistinta da interni a trenavate terminanti inabsidi di derivazione siriaca.
Famoso fu il complesso delle cinquanta chiese diLalibela risalenti al XII secolo, dalla pianta regolare, archi ampi, soffitti a cupolette, finestrelle con griglia a croce. IlLibro dei Re (III 6, 2-19) nel descrivere l'erezione delTempio di Gerusalemme a opera diSalomone, illustra la tripartizione dello spazio sacro che trova coincidenze in una serie di chiese etiopiche: un edificio rettangolare costituito da tre vani allineati comunicanti, il primo dei quali[229] destinato ai cantori e al popolo, il secondo[230] al clero non officiante e alla distribuzione dellacomunione al popolo, il terzo[231] ai sacerdoti officianti.[232] Le chiese del nord realizzarono nette separazioni tra ilvestibolo e iltabernacolo. Invece intorno al XVI secolo comparve la chiesa rotonda con tetto conico di stile Amhara.[223][224] Dal 1600 in poi il paese subì influenze tra le quali quella, indiana, araba e portoghese, manifestandosi nella costruzione di edifici e monumenti, nei castelli quadrangolari diGondar, a più piani con torrioni angolari.[233]
La scultura fu limitata prevalentemente ai fregi esterni e interni delle chiese, eseguiti nella pietra o nel legno, talvoltapolicromi con motivi geometrici o animaleschi oppure raffigurante angeli e santi.
Se la prima pittura medievale fu caratterizzata da affreschi di santi o di re-santi raffigurati in modo rigido e piatto, nei secoli successivi si impose la pittura a granditempere su tela o su pelle, da conservare sulle pareti delle chiese.[226]
Il XIV secolo fu testimone dell'affermarsi dello stilesiriaco earmeno, con in aggiunta dell'ornamentazionecopta. Nel secolo seguente giunsero influenze bizantine, soprattutto per quanto riguarda lo stile nel ritratto dell'evangelista a piena pagina, mentre invece nei secoli successivi si diffusero motivi e stili occidentali con influenze del pittoreNiccolò Brancaleone, veneziano, che molti anni nell'impero etiopico.[234] La più tipica e caratteristica forma pittorica fu laminiatura, con origini pre-cristiane.
Uno dei testi sacri delrastafarianesimo è costituito dallaGloria dei Re, risalente al periodo compreso tra il IV e il VI secolo d.C.
Tra gli scrittori che si sono distinti, tra il XIX e il XX secolo, possiamo ricordareAfework Ghevre Jesus (1868-1947), uno dei padri della moderna letteratura etiopica[235]. E ancora il poeta e drammaturgoTsegaye Gabre-Medhin eMaaza Mengiste, che ha avuto vari riconoscimenti internazionali.
Mahmoud Ahmed, un cantante etiope di origineguraghé nel 2005.
La musica etiope è estremamente varia. Si potrebbe dire che ciascuno degli 80 gruppi etnici del paese possa essere associato a suoni unici e specifici. La musica etiope utilizza un diversosistema modale, ossia lascala pentatonica, con caratteristici e lunghi intervalli intercalati tra alcune note. Come per molti altri aspetti della cultura etiope e della tradizione, la musica è strettamente legata a quella dei paesi vicini comeEritrea,Somalia,Gibuti eSudan.[236][237] Il canto tradizionale etiope presenta diversi stili dipolifonia (eterofonia,bordone econtrappunto). Tradizionalmente le liriche dei compositori etiopici sono fortemente associate al patriottismo o all'orgoglio nazionale, al romanticismo, all'amicizia e per la maggior parte, in modo univoco, ai ricordi conosciuti come 'Tissita'. Esponente del genere musicale, cosiddetto Ethio Jazz ojazz etiope, èMulatu Astatke.
Cucina tipica etiope:Injera (focaccia-come il pane) e diversi tipi di wat (stufato).
Il più noto alimento dellacucina etiope è costituito da varistufati dicarne conosciuti comewat. Nella cultura etiope la carne con i contorni diverdure vengono serviti nell'injera, un grandepasta simile a unafocaccia fatta da farinateff. Non vengono usati utensili, invece si usa l'injera per raccogliere gli antipasti e contorni. Quasi universalmente in Etiopia è comune mangiare nello stesso piatto al centro del tavolo in compagnia con un gruppo di persone. È anche usanza comune nutrire gli altri del gruppo con le proprie mani, una tradizione chiamatagursha.[238] La cucina tradizionale etiope non impiega maiale ofrutti di mare di qualsiasi tipo, in quanto sono vietati sia nelle fedi etiopi cristiano ortodosse che nella religione islamica ed ebraica.Chechebsa (ጨጨብሣ), marqa, chukko, michirra e dhanga sono i piatti più famosi delle popolazioniOromo.Kitfo (ክትፎ), che ha avuto origine daiguraghé è uno degli alimenti ampiamente accettati e preferiti in Etiopia. Tihlo (ጥሕሎ) - che è un tipo dignocco - è preparato con farina di orzo tostato ed è stato creato inTigré e ora è molto popolare inAmara diffondendosi anche più a sud.
Modello che commemora lastele di Axum nel suo ritorno in Etiopia, che mostra la data di partenza e ritorno secondo ilcalendario etiopico.
L'Etiopia fa uso di diversi calendari locali. Il più noto è ilcalendario etiopico, conosciuto anche come il calendario ge'ez. Si basa sul più vecchiocalendario copto alessandrino, che, a sua volta deriva dalcalendario egizio. Come il calendario copto, il calendario etiopico ha dodici mesi di esattamente trenta giorni ciascuno più cinque o seigiorni epagomeni, che comprendono un tredicesimo mese. I mesi etiopi iniziano negli stessi giorni, come quelli del calendario copto, ma i loro nomi sono in Ge'ez. Come ilcalendario giuliano, il sesto giorno epagomeno, che in sostanza è un giorno intercalare, si aggiunge ogni quattro anni, senza eccezioni, il 29 agosto del calendario giuliano, sei mesi prima del giorno del salto giuliano. Un altro sistema calendariale di rilievo è stato sviluppato intorno al 300 a.C. dagliOromo. Esso è un calendario lunare-stellare; si basa su osservazioni astronomiche della luna, in collaborazione con sette stelle particolari o costellazioni. Mesi Oromo (stelle / fasi lunari) sono Bittottessa (Iangulum), Camsa (Pleiadi), Bufa (Aldebarran), Waxabajjii (Belletrix), Obora Gudda (Central Orion-Saiph), Obora Dikka (Sirio), Birra (luna piena), Cikawa (la luna calante), Sadasaa (quarto di luna), Abrasa (grande mezzaluna), Ammaji (media mezzaluna) e Gurrandala (piccola mezzaluna).[239]
Gli Etiopi fanno uso di un sistema di identificazione delle persone diverso da quella in uso nel sistema occidentale: ai bambini viene aggiunto ilnome del loro padre e del nonno paterno, consecutivamente al proprio nome di battesimo. Per ragioni di compatibilità il nome del padre è preso comecognome della prole. In situazioni ufficiali vengono utilizzati per gli uomini i prefissi Ato (ኣቶ), anche Ayte (ኣይተ), Weizero (ወይዘሮ) per le donne sposate, e Weizerit (ወይዘሪት) per le donne non sposate.
La prima medaglia d'oro olimpica (e prima medaglia olimpica) per l'Etiopia e per il continente africano è stata conquistata nella maratona, ai Giochi olimpici di Roma 1960, daAbebe Bikila.
La Nazionale di calcio non ha finora ottenuto risultati importanti in campo internazionale, mentre ha partecipato spesso inCoppa d'Africa e vinto in quest'ultima nel 1962.
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«Floriculture has become a flourishing business in Ethiopia in the past five years, with the industry's exports earnings set to grow to $100-million by 2007, a five-fold increase on the $20-million earned in 2005. Ethiopian flower exports could generate an estimated $300-million within two to three years, according to the head of the government export-promotion department, Melaku Legesse.»
«The label inside the luxuriously soft black leather handbag reads Taytu: Made In Ethiopia. But the embroidered print on the outside, the chunky bronze rings attached to the fashionably short straps and the oversized "it" bag status all scream designer chic.»
«Somali music, a unique kind of music that might be mistaken at first for music from nearby countries such as Ethiopia, the Sudan, or even Arabia, can be recognized by its own tunes and styles.»
«Djibouti, Eritrea, Ethiopia, Somalia and Sudan have significant similarities emanating not only from culture, religion, traditions, history and aspirations... They appreciate similar foods and spices, beverages and sweets, fabrics and tapestry, lyrics and music, and jewelry and fragrances.»
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