L'Estonia (in estoneEesti), nome ufficialeRepubblica d'Estonia (in estoneEesti Vabariik), con capitaleTallinn, è unarepubblica parlamentare situata nell'Europa nord-orientale, confinante a est con laRussia e a sud con laLettonia e bagnata a nord e a ovest dalMar Baltico, che la separa dallaFinlandia e dallaSvezia. Inoltre le coste sono frastagliate e fronteggiate da unarcipelago di circa ottocento isole.
È il più settentrionale deiPaesi baltici, con i quali è spesso accomunata da simili vicende storiche; tuttavia la lingua e la cultura non sono di originebaltica maugrofinnica, come la vicinaFinlandia.[8][9]
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La regione è stata popolata a partire dal 10.000 a.C. Le prime presenze umane in Estonia sono legate allacultura di Kunda. I primi insediamenti si stabilirono nelMesolitico attorno alfiume Pärnu. La cultura dei Kunda prende il suo nome dal sito dell'insediamento di Lammasmäe, vicino alla città diKunda nel nord dell'Estonia, che risale all'8500 a.C. Ossa e manufatti in pietra simili a quelli trovati vicino a Lammasmäe sono stati rinvenuti ovunque nel territorio estone, così come inLettonia, nel nord dellaLituania e nel sud dellaFinlandia. Tra i minerali, lapietra focaia e ilquarzo vennero utilizzati nella maggior parte dei casi per fare utensili e armi da taglio e caccia.
Il territorio corrispondente all'odierna Estonia è stato per lungo tempo oggetto di dominazioni straniere. Fu abitata fin dall'antichità datribù di ceppo finnico, che si dimostrarono in grado di imporsi sulle limitrofe tribùslave e sui principati dellaRus'. NelMedioevo (XII-XIII secolo), l'Estonia fu contemporaneamente cristianizzata e portata sotto ladominazione germanico-teutonica:danese nella parte settentrionale etedesca più a sud, inLivonia.
L'impronta generale del Paese, l'ordinamento giudiziario, lareligione protestante, le amministrazioni locali e regionali e il sistema educativo rimasero istituzioni di stampo prettamentegermanico, fino alla fine delXIX secolo. Nell'Impero svedese il livello d'istruzione dellanobiltà tedesca era nella media, ma rispetto allanobiltà russa il livello era molto superiore, per tale motivo l'impero tendeva ad affidare loro l'amministrazione e anche a reclutarli per altri incarichi.[12]
La situazione dei contadini invece peggiorò, con l'estensione all'Estonia dellaservitù della gleba, ancora in vigore in Russia.
Vanno menzionati inoltre i molteplici tentativi dicristianizzazione della regione: missionaricattolici erano tipici nelMedioevo, mentre i missionariortodossi arrivarono in Estonia in tempi "relativamente" più recenti (1750/1800 circa).
La Dichiarazione di indipendenza del 1918 e la guerra del 1918-1920
L'indipendenza estone non fu riconosciuta subito dall'Impero tedesco, che a partire dall'ottobre del 1917 cominciò a occupare militarmente il territorio estone. L'occupazione militare si esaurì nel marzo del 1918, in seguito altrattato di pace Brest-Litovsk tra laRussia bolscevica e gliimperi centrali. I bolscevichi, nel vuoto di potere lasciato dai tedeschi, invasero l'Estonia. Ne scaturì una sanguinosa guerra tra estoni, aiutati dagli Stati occidentali, e russi.
Gli anni dell'indipendenza furono un momento positivo per diversi aspetti, sia economici sia culturali,[14] che gli estoni rimpiangeranno durante il periodo post-bellico, dioccupazione sovietica.[15]
Sul piano politico il timore di una sovversione bolscevica spinse il governo a destra.Fin dal 1918Konstantin Päts aveva proposto una forma di unione personale traFinlandia ed Estonia, allora appena resisi indipendenti dalla Russia. Nel 1922 compì la prima visita ufficiale all'estero di unprimo ministro estone, in Finlandia.
Nel 1934 Päts, capo del governo insieme conJohan Laidoner, capo dell'esercito, assunsero il potere violando la costituzione.
Iniziò così la cosiddettaEra del Silenzio, una forma di autoritarismo presidenziale di destra molto vicino alla dittatura, senza mai assumerne la forma, in cui il presidente Pats si dichiarò:Protettore dello Stato contro la minaccia dei militanti di estrema destra chiamatiVaps. Questo periodo si protrasse per alcuni storici fino al 1938, mentre per altri fino allaseconda guerra mondiale[17].
L'occupazione sovietica del 1940 e quella nazista nella seconda guerra mondiale (1941-1944)
Prima dellaseconda guerra mondiale, nell'agosto 1939, laGermania nazista e l'Unione Sovietica stipularono un accordo di cooperazione, ilpatto Molotov-Ribbentrop, il quale conteneva un protocollo segreto col quale Germania ed URSS si dividevano laPolonia, laFinlandia e iPaesi baltici. Poco dopo l'Unione Sovietica occupò e si annetté unilateralmente il Paese e, per questo atto, venne espulsa dallaSocietà delle Nazioni. GliStati Uniti d'America, con ladichiarazione di Welles (23 luglio 1941), notificarono all'Unione Sovietica che essi non avrebbero mai riconosciuto come legittima tale annessione. Infine, con elezioni a lista unica e sotto intimidazioni i bolscevichi-stalinisti trasformarono il Paese nellaRepubblica Socialista Sovietica Estone[18]. Coloro che non avevano la prova del voto stampata sul propriopassaporto rischiavano di essere uccisi.[19][20] Gli estoni dissidenti iniziarono a essere deportati.[21][22]Questa prima occupazione sovietica influì profondamente sulla successiva scelta di molti estoni di allearsi a fianco dei tedeschi, come atto di resistenza ai sovietici.[23]
In seguito all'operazione Barbarossa, nel 1941 e fino al 1944, laGermania nazista occupò iPaesi baltici. I tedeschi vennero accolti dalla resistenza estone come dei possibili liberatori dall'occupazione sovietica; quindi gli estoni su una popolazione di appena un milione di abitanti, fornirono 100 000 soldati, inquadrati in tutti gli eserciti tedeschi. Altri si allearono nell'esercito di resistenza dellaFinlandia[24] contro l'Armata Rossa sovietica.
In realtà i pianinazisti, delineati nel cosiddettoGeneralplan Ost sotto l'impulso dei professoriKonrad Meyer-Hetling eWalter Christaller e fortemente sostenuti dall'apparato delleSS diHeinrich Himmler, negavano il ritorno all'indipendenza estone e prevedevano lagermanizzazione forzata dell'Estonia e di tutti i Paesi baltici: il territorio sarebbe stato destinato alla colonizzazione tedesca e le popolazioni autoctone "non germanizzabili" deportate nell'est[25]. Inoltre anche in Estonia venne messo in atto il processo di annientamento della popolazione locale ebraica; con la collaborazione di elementi antisemiti baltici, le organizzazioni di distruzione tedesche (Einsatzgruppen) sterminarono i 2 000 ebrei estoni entro la fine del 1941 eReinhard Heydrich poté definire l'Estonia, nel documento riassuntivo dellaConferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, il primo Paese europeojudenfrei ("libero da ebrei")[26].
Altri estoni combatterono invece contro ilNazismo. Nell'offensiva del Baltico del 1944, nelle file dell'Armata Rossa combatté l'8º Corpo d'armata estone comandato dal generale Pern e furono queste truppe a entrare a Tallinn il 22 settembre 1944[27].
La rioccupazione sovietica e la perdita dell'indipendenza (1944)
A guerra finita l'Estonia, fortemente indebolita, non riuscì più a ritrovare la propria indipendenza e fu rioccupata diventando parte dell'Unione Sovietica, la quale sostenne che ilpatto Molotov-Ribbentrop, per l'annessione,fosse già stato stipulato con la Germania nazista prima dell'inizio delle ostilità e che conseguentemente l'Estonia avesse richiesto "spontaneamente" firmando, l'adesione all'Unione Sovietica.[non chiaro]
I tentativi di Resistenza estone: i Fratelli della foresta
Fra iFratelli della foresta, un movimento di resistenzaanti-sovietica che aveva agito durante la seconda guerra mondiale, si distinse la figura diAlfons Rebane, pluridecorato militare estone, ufficiale della20. Waffen-Grenadier-Division der SSEstland e uno degli artefici del movimento diresistenza ai soviet. I Fratelli della foresta furono attivi anche durante il periodo post-bellico di occupazione sovietica. Nel 1950, durante laguerra fredda, una commissione del Congresso degli Stati Uniti d'America definì le divisioniWaffen-SS estoni, che avevano combattuto accanitamente a fianco dell'esercito tedesco sul fronte orientale fino aBerlino, "distinte dalle SS" e "non ostili" alla politica perseguita dal governo statunitense; ciò per cercare di giustificare pubblicamente l'appoggio dato a forze anti-regime sovietico neo-naziste.
La russificazione forzata e la spersonalizzazione della cultura estone
Stalin proseguì nella politica di "russificazione" del territorio e dideportazione dei dissidenti estoni inSiberia.[28]I sovietici imposero una sistematica politica dispersonalizzazione del popolo estone: ogni manifestazione esteriore dell'identità culturale estone venne proibita (per esempio indossare abbigliamento con i colori nazionali era fuori legge), il patrimonio artistico e tutto ciò che poteva ricordare altre culture, specie se tedesca, fu depauperato.
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I danni materiali causati dalla fine dellaseconda guerra mondiale, aggravati dalla conseguente occupazione sovietica, rallentarono la crescita economica estone nel dopoguerra, creando come risultato un enorme divario nella ricchezza rispetto alle vicineFinlandia eSvezia. A partire dal 1991, con la restaurazione dell'indipendenza, l'economia dell'Estonia ha registrato una decisa ripresa, rallentata solo dallacrisi globale del 2008.[29]
Nel periodo di occupazione sovietica ilKGB, la polizia politica segreta sovietica, ebbe un ruolo di primo piano nella repressione, e continuò la sua attività fino alladissoluzione dell'URSS nel 1991. Alcuni cittadini estoni, sospettati dalle autorità sovietiche di volere l'indipendenza dell'Estonia, venivano schedati, controllati e spiati dalla polizia segreta sovietica che provvedeva sistematicamente ad arrestarli. In seguito alle torture, alle esecuzioni e alle deportazioni nei campi inSiberia inflitte ai sospetti antisovietici dal KGB, centinaia di intellettuali, funzionari e giovani studenti estoni sparirono. In questi anni, chiamati "del terrore", la percentuale degli abitanti di etniaestone nel Paese scese drasticamente. La cultura e lalingua estone furono messe in pericolo dalla repressione culturale sovietica.[30]
Gli Stati Uniti d'America e la maggior parte degli Stati occidentali non riconobbero mai all'Unione Sovietica l'annessione dei territori baltici, pur non facendo nulla per opporvisi. Lasciarono intatto il controllo dell'Unione Sovietica sulle tre repubbliche baltiche anche come pegno per l'alleanza sovietica contro Hitler.[senza fonte] In Occidente restarono attive le rappresentanze diplomatiche delle tre repubbliche baltiche, che continuarono a perorare la causa del ritorno all'indipendenza dei loro Stati per quasi cinquant'anni. In questi anni parte delgoverno dell'Estonia operò in esilio, unico caso fra i tre Paesi occupati, per restaurare la piena sovranità, aOslo, fino al 1991. Il 29 settembre 1960 ilConsiglio d'Europa adottò la risoluzione 189 che condannava l'occupazione militare dei Paesi baltici da parte dell'Unione Sovietica.[31]
Durante l'occupazione sovietica lagomma da masticare era vietata in Estonia, perché considerata simbolo delcapitalismo statunitense. Tuttavia in deroga alle leggi, per laXXII Olimpiade, venne concesso allaKalev, notafabbrica estone dicaramelle ecioccolati, di produrre le gomme da masticareufficiali dei Giochi Olimpici attraverso l'importazione delle linee di produzione.[32]
Solo il 20 agosto 1991, con ladissoluzione dell'Unione Sovietica, l'Estonia ebbe riconosciuta l'indipendenza. Vennero ammessi e resi pubblici dai sovietici, l'aggressione e l'accordo segreto con inazisti del 1939. La nazione dichiarò quindi ritrovata e restaurata l'indipendenza del 1918, secondo il principio giuridico dellacontinuità (ossia che il Paese ugro-finnico non avesse mai cessato di esistere e che l'era sovietica fosse solamente da considerarsi come un periodo di occupazione militare straniera). Il 12 settembre dello stesso anno si firmò con l'URSS il trattato che avrebbe portato le truppe armate sovietiche ad abbandonare definitivamente il Paese[33].
La politica interna negli anni successivi al biennio 1990-1991, si cimentò con il compito di restaurare le condizioni giuridiche antecedenti al 1940. Il 20 settembre 1992 si svolsero le prime elezioni democratiche della ritrovata indipendenza e la maggior parte della minoranza russofona, giunta con la "russificazione" dopo la seconda guerra mondiale, non possedendo nazionalità estone, non ebbe diritto di voto.[33]
L'asse economico e il commercio estero si spostarono dall'Oriente verso i mercati occidentali, statunitensi edeuropei, specialmente quelliscandinavi. Sono state rapidamente privatizzate le aziende nazionali – anche grazie al recupero di più di 100 milioni di dollari messi in salvo nel 1940 in banche occidentali, poco prima dell'occupazione straniera sovietica. Il ritmo di sviluppo economico del Paese dal 1991 ha ripreso a salire in modo notevole, eccettuati per gli anni (2008-09) di crisi economica internazionale.[29]
Il Paese conta numerosilaghi, il maggiore dei quali è illago Peipsi (Peipsi Järv), situato al confine con laRussia; la parte estone ha un'estensione di1570 km² ed è il quarto lago di acqua sorgiva più grande inEuropa.Un altro lago rilevante, situato nella parte centrale del Paese, è illago di Võrtsjärv (270 km²).Sulterritorio estone si contano circa altri 1 200 laghi naturali, molti dei quali si trovano nel sud del Paese.
I fiumi più importanti dell'Estonia sono ilPärnu (144 km), ilKasari (112 km), l'Emajõgi (101 km) e ilNarva (77 km).
Il clima è subcontinentale. Le zone costiere subiscono maggiormente l'influenza delMar Baltico, con inverni freddi e molto umidi ed estati che alternano caldo intenso a perturbazioni con temperature decisamente fresche.[36][37]
Le acque del Baltico esercitano però anche un'azione termoregolatrice fin verso la fine di settembre, mantenendo relativamente alte le temperature della fascia litoranea quando nelle zone più lontane dal mare si possono verificare le prime sporadiche e lievi gelate.
Il clima estone si presenta meno vario rispetto a quello di Paesi vicini come laFinlandia, laSvezia e laRussia. Leisoterme delle temperature medie del mese più freddo (in genere febbraio) sono ovunque comprese tra -1 e -5 °C e le temperature permangono ininterrottamente sotto lo 0 °C per parecchie settimane.
La primavera e l'estate sono stagioni brevi, e settembre è un mese già termicamente autunnale sebbene non di rado le giornate si presentino terse e luminose e le temperature diurne possano essere ancora molto gradevoli.
Le precipitazioni sono più abbondanti nella parte settentrionale del Paese, ma in genere la piovosità annuale non è particolarmente elevata (in media 600–700 mm), ed è distribuita prevalentemente nei mesi estivi e all'inizio dell'autunno.
Sulle pianure interne, la mancanza di barriere montuose rende particolarmente veloce il ricambio tra masse di aria di diversa natura; si verificano così temporali a volte molto violenti, prodotti dagli scontri tra le masse di aria calda, provenienti dall'Europa sud-orientale, e le correnti fresche guidate dalle depressioni nord-atlantiche. Gli inverni vedono invece precipitazioni complessivamente scarse e in forma quasi esclusivamente nevosa.
Nel 1990 gli abitanti erano circa 1 570 000 scesi poi fino a 1 294 455 secondo il censimento del 2011.
Con l'indipendenza nel 1991 e il rimpatrio delle truppe sovietiche presenti nel territorio estone, vi è stata una massiccia diminuzione di popolazione russa nel Paese. Da quel momento è tendenzialmente in aumento la quota della maggioranza dietnia estone (passata dal 61% al 70% circa nel 2012), rispetto aglislavi (diminuiti da oltre 35% a circa il 24% nel 2012).[39]
Per quanto riguarda la politica di cittadinanza dell'Estonia nei rapporti con la minoranza russofona, un rapporto del 2008 delConsiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha descritto come "estremamente credibile" l'appellativo di "discriminatoria" dato a tale politica.[40]
Gli abitanti dell'Estonia si dividono in cinque gruppi in base alla cittadinanza:[44][45]
84,14%estoni: etnia estone (70%), più persone appartenenti ad altri gruppi etnici che hanno scelto lacittadinanza estone.
7,03%slavi orientali (russi,ucraini,bielorussi) e persone appartenenti ad altre etnie che, pur vivendo in Estonia, hanno scelto la cittadinanza russa.
7,26% "slavi ex sovietici": dal 1991 senza alcuna cittadinanza, residenti in Estonia e perciòapolidi[46]. Gli "slavi ex sovietici" sono quelli che sono giunti in Estonia in epoca sovietica e a tutt'oggi non possiedono né la cittadinanza estone, né quella russa. Sono quindi giuridicamente apolidi.[44]
Nel periodo antecedente laseconda guerra mondiale gliestoni etnici autoctoni erano circa il 92% della popolazione totale.
Dal dopoguerra, a causa dell'intensa opera di "russificazione", cioè il processo di forzata assimilazione delle popolazioni diverse nella cultura russa, e di"deportazione" dell'etnia estone, compiuta dai sovietici nei periodi dell'occupazione (1940-1941 e 1944-1991), la proporzione della popolazione totale di estoni etnici era scesa al 61,8%, mentre il secondo gruppo etnico era ilrusso con il 35% della popolazione.
Negli anni dell'occupazione sovietica (1940-1941 e 1944-1991) fu praticata un'intensa politica di "russificazione", con l'obbligo di imparare lastoria e lalingua russa, il cui uso venne imposto dai sovietici nelle scuole e nei documenti ufficiali. Dopo la guerra a molti estoni fu vietato di ritornare nelle proprie case, occupate dai russi. Molti estoni furono deportati e la loro cultura faticò a sopravvivere.
Distribuzione della popolazione dilingua russa in Estonia (2020):
0-2%
2-5%
5-10%
10-20%
20-40%
40-60%
60-80%
Insieme alla costruzione di impianti industriali furono costruite aree residenziali e città nelle quali si stabilirono un gran numero di immigrati russi; nacquero tensioni fra le due etnie e vi fu la diffusione dicriminalità e mafie tra le bande di etniarussa del Paese.[15][47]
La politica nei confronti della minoranza di origine slava è contestata: i residenti di etnia russa privi di cittadinanza estone non hanno diritto di voto alleelezioni politiche, ma solo alle amministrative. La concessione dellacittadinanza estone è vincolata al superamento di un esame linguistico, ritenuto dairussi troppo difficoltoso. Per questa problematica fu interpellata anche l'Unione europea, su richiesta di organizzazioni che sostenevano la tutela deidiritti civili delle minoranze; in seguito alle pressioni delle organizzazioni internazionali l'esame fu reso più semplice. Tuttavia il problema è lontano dall'essere risolto.
Molti slavi di prima generazione o di generazioni successive non sono in grado o non vogliono sostenere la prova di lingua estone. Nonostante ciò essi continuano a risiedere nel Paese richiedendo permessi di soggiorno e mantenendo la cittadinanza russa, oppure sono apolidi e in possesso del cosiddettopassaporto grigio (välismaalase pass); condizioni queste che permettono loro l'agio di tornare nella nativa Russia o in altri Paesi ex sovietici senza richiederevisti imposti dalle autorità russe. Per le generazioni più giovani il mantenimento della cittadinanza russa rende possibile evitare il dovere di prestare servizio militare in Estonia. Tutte le nuove generazioni che vogliono ottenere la cittadinanza estone sono tenute a imparare lalingua estone, dal 1991 unica lingua ufficiale.[15]
Nell'aprile 2007 la decisione, presa dal governo estone, di trasferire la statua al soldato dell'Armata Rossa, dal centro diTallinn a un sacrario periferico accese violenti scontri tra minoranza russofona e nazionalisti estoni, presto estesisi alle città con presenza di minoranze russofone. La statua, considerata dai primi un omaggio ai morti per la liberazione dal nazifascismo e dai secondi un simbolo delle sofferenze estoni durante l'occupazione sovietica, è stata comunque spostata.
Attualmente le minoranze etniche provenienti dalle altre exRepubbliche dell'Unione Sovietica, in particolare russi, ucraini e bielorussi vivono soprattutto nel nord-est del Paese (contea diIda-Virumaa) e nella capitaleTallinn. Il 2% della popolazione ha radiciucraine, mentre l'1% èbielorusso.
Sono presenti in Estonia isetos, un gruppo autoctono con originiugrofinniche come gli estoni, con ricche tradizioni culturali e una propria lingua, ilvoru-seto. La cultura setu si concentra nelle conteedi Võru edi Põlva, nella zona sud-orientale del Paese, ma anche nel confinanterajon russo diPečory (anticacontea di Petseri).
Il confine che qui separa i due Paesi è ancora contestato, crea disagi e divide la comunità setu.[15]
In passato c'è stata una numerosa colonia ditedeschi del Baltico, che influenzarono in parte anche la cultura, l'arte e i costumi degli stessi estoni. I collegamenti con il mondo germanico risalgono alMedioevo, quando le principali città facevano parte dellaLega anseatica e molti degli abitanti delle città, in particolare l'aristocrazia, erano di lingua e culturatedesca. Tuttavia, durante il periodonazista,Hitler li fece richiamare in patria. Ne rimasero circa 3500, ormai completamente assimilati nella cultura estone. Erano presenti anche numerosiebrei, che subirono persecuzioni durante l'occupazione tedesca degli Stati baltici nellaseconda guerra mondiale e vennero quasi totalmente deportati e uccisi nei campi di sterminio.
Gli ebrei in Estonia hanno una presenza organizzata dal XIX secolo ai giorni nostri. La comunità ebbe nel primo Novecento il suo periodo di massimo sviluppo e importanza e fu quindi duramente colpita dall'Olocausto e dalle repressioni del regime comunista sovietico. Un tempo forte di 5 000 unità, essa conta oggi circa 1 700 persone.
Il censimento del 2000 contava 152 000luterani, 143 000ortodossi, 5 000cattolici, 4.018Testimoni di Geova e circa 2 000Taara, cui si aggiungono 68 000atei dichiarati[49]. L'Estonia risulta essere il Paese meno religioso al mondo: oltre il 76% degli abitanti afferma di non seguire alcun credo religioso[49]. D'altra parte questo non significa che non sia diffusa una qualche forma di religiosità non istituzionale: secondo alcuni studi circa il 50% della popolazione crederebbe a una qualche forma di "spirito", concezione probabilmente legata all'animismo tradizionale pre-cristiano che contribuisce ancora oggi a definire l'identità nazionale del popolo estone[50].
La confessione più diffusa resta comunque illuteranesimo evangelico, professato dal 14,8% della popolazione, principalmente di etnia estone[49].
Ilrusso è lamadrelingua della minoranza russa, immigrata neldopoguerra (14,29% della popolazione), non ha riconoscimento a livello ufficiale, anche se come seconda lingua è parlata dal 66% della popolazione, seguita dall'inglese (46%) e daltedesco (22%)[53]. Altre lingue sono parlate dall'1,57%[54].
«...nel nostro Paese non si parla più il russo ufficialmente dal ripristino dell'indipendenza, poiché per noi sarebbe come ammettere e giustificare l'occupazione sovietica durata quasi cinquant'anni. L'Estonia è l'unico Paese al mondo in cui si può parlare estone. Il russo invece viene parlato anche in Russia, da quasi 150 milioni di abitanti...»
(da un'intervista con Toomas Hendik Ilves allaBBC[55])
Vige ilsuffragio universale, che estende il diritto di voto a tutti i cittadini estoni che abbiano raggiunto la maggiore età, diciotto anni. Le elezioni delle autorità amministrative regionali hanno anch'esse un termine di quattro anni. Le elezioni si svolgono con ilsistema proporzionale.
Alle elezioni regionali hanno diritto di voto tutti i residenti permanenti, anche senzacittadinanza estone, che abbiano raggiunto la maggiore età.
Carta dell'Estonia con indicazione (in rosso) delle aree di confine contese e quelle cedute allaRussia dallaLettonia.
Sono presenti contrasti con laRussia per la rivendicazione dellacontea di Petseri a sud-est del Paese, dove vive la minoranzasetos, e della città e territorio diIvangorod (Jaanilinn in estone), già territori estoni dal 1920 al 1944, acquisiti con ilTrattato di pace di Tartu.
Capo dello Stato è ilpresidente (in estone:Vabariigi President), che è eletto dal parlamento o dal corpo elettorale per cinque anni. Dal 2016 il presidente dell'Estonia èKersti Kaljulaid.
Il parlamento, denominatoRiigikogu, èmonocamerale con 101 parlamentari. La legislatura dura quattro anni.
Nelleelezioni parlamentari del 2015 ilPartito Riformatore Estone si è riconfermato come prima forza politica e l'incarico di formare ilnuovo governo è stato affidato al primo ministro uscenteTaavi Rõivas, con una coalizione di tre partiti: il partito vincente, ilPartito Socialdemocratico e il conservatoreUnione Patria e Res Publica. A seguito delle divergenze su molte questioni di governo e soprattutto sulla gestione delle riforme economiche, la coalizione si è sgretolata nei primi giorni del novembre 2016. Non volendosi dimettere spontaneamente, il 9 novembre Taavi Rõivas si è presentato davanti al Riigikogu che ha votato la sfiducia contro il suo governo, con 63 favorevoli, 28 contrari e 10 astenuti.[56][57] Il presidente Kaljulaid affidò, allora, l'incarico aJüri Ratas, a seguito dell'accordo raggiunto dai tre partiti della nuova coalizione formata dalPartito di Centro Estone, dalPartito Socialdemocratico e dal conservatoreUnione Patria e Res Publica. Dopo aver ricevuto l'approvazione delRiigikogu il 21 novembre con 53 voti a favore, 33 contrari e 7 astenuti,[58] Ratas ha presentato ilsuo nuovo governo alla presidente Kaljulaid nel pomeriggio del 22 novembre[59] e ha ottenuto la fiducia del parlamento il giorno successivo, entrando così in carica.[60]
Il potere giudiziario più alto è assegnato allaCorte suprema.
In Estonia ci sono 613 scuole secondarie superiori, di cui 503 per i cittadini di idioma estone mentre le altre bilingue. Dal 2007 si sta gradualmente introducendo lalingua estone in tutte le scuole primarie, anche per i bambini di etnia russa che permangono nel Paese, al fine di poterli meglio integrare nella cultura ugro-finnica estone.Ci sono undiciuniversità, cinque delle quali private.
Si sta introducendo una scuola di programmazione, in prima elementare, per imparare a creare app già a sette anni in Estonia: è questa la sfida lanciata nel Paese, uno dei più informatizzati al mondo.[61]
In Estonia la sanità non è gratuita e anche i servizi di pronto soccorso sono a pagamento, non solo per gli stranieri. Il costo delle prestazioni è comunque molto ridotto ed è regolato da un tariffario statale.
Il totale delle forze armate attive in Estonia, facenti parte del contestoNATO, è di 4 450 elementi. Soldati estoni, insieme agli altri membri della UE, sono stati impegnati inIraq e inAfghanistan per le operazioni di pace e ripristino delle situazioni di legalità.
Ilpotere legislativo è rappresentato dal parlamento unicamerale, ilRiigikogu o parlamento nazionale, il quale consiste in 101 seggi. I membri sono eletti dal voto popolare per un mandato di quattro anni.
Il potere esecutivo: il governo oVabariigi Valitsus
IlGoverno dell'Estonia o il ramoesecutivo è formato dalPrimo ministro (in estone:Eesti Vabariigi Peaminister), nominato dal presidente e approvato dal parlamento. Il governo consiste in 12 ministri, incluso il primo ministro. Il primo ministro ha diritto ad approntare un massimo di tre nuovi ministeri, con un limite dei ministeri per ogni governo di 15 unità. La sede del governo è a Palazzo Stenbock, sulla collina di Toompea, aTallinn.
Il potere giudiziario:la Corte Suprema o Riigikohus
Ilpotere giudiziario supremo è rivestito dalla Corte Suprema oRiigikohus, con 19 corti di giustizia. Il capo della giustizia è designato dal parlamento per nove anni e nominato dal presidente.
Il Presidente della Repubblica o Vabariigi President
Il capo ufficiale dello Stato è ilPresidente, il quale fornisce l'assenso alle leggi approvate dalRiigikogu; egli ha il diritto di veto, rimandando al parlamento i provvedimenti legislativi, e il diritto di proporre nuove leggi. Il presidente, a ogni modo, non usa questi diritti sovente: egli ha un ruolo fondamentalmente cerimoniale. È eletto dalRiigikogu, con due terzi dei voti richiesti. Se il candidato non raggiunge ilquorum dei voti richiesti, il diritto di elezione del presidente va al corpo elettore. Il quorum richiesto consiste in 101 membri delRiigikogu e rappresentanze dei governi locali.
Come in altre sfere il potere legislativo estone è stato con successo integrato con l'era dell'informatizzazione. L'Estonia ha conseguito lo sviluppo dell'e-state e dell'e-government.
Elezioni via internet sono state utilizzate nelle elezioni in Estonia.[62]
Le prime votazioni viaInternet sono avvenute nel 2005 per le elezioni locali; invece le prime per le elezioni parlamentari sono avvenute per le elezioni politiche del 2007, nelle quali 30 275 individui hanno votato tramite internet.
I votanti hanno la possibilità di esprimere il proprio voto in modo tradizionale, se ne hanno il desiderio.
Nel 2007 il Worldwide Press Freedom Index, pubblicato daReporter senza frontiere, ha posizionato l'Estonia al terzo posto, per lo sviluppo di questo sistema, su 169 nazioni.
L'11 settembre 2003 il 66,9% degli estoni in unreferendum approvò l'adesione all'Unione europea.
Il 29 marzo 2004 l'Estonia è entrata a fare parte anche dellaNATO. Dal ripristino dell'indipendenza ha ripreso ottimi rapporti, anche per la fattiva azione degli emigrati estoni in America, con gliStati Uniti d'America.[63]
Gliestoni si confrontano e cooperano giornalmente con la Finlandia - tre ore di traghetto, mezz'ora di aereo - e il resto dellaScandinavia, avendo una cultura affine, ed è percepita la sensazione che raggiungere il livello economico di queste due regioni geografiche contigue sia ora un obiettivo possibile. La Finlandia è stato il primoPaese nordico a investire capitali in Estonia dopo il 1991. Notevoli sono le relazioni economiche con la Scandinavia[64].Dal 9 dicembre 2010 fa inoltre parte dei PaesiOCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Il 1º gennaio 2011 il Paese è entrato nell'area dell'euro. È stato il diciassettesimo Paese ad adottare la moneta unica.
Logo del sistemaSkype, nato in EstoniaSaku Originaal - una delle birre più famose prodotta in Estonia
Nella classifica annuale dei Paesi con più alta libertà economica, stilata dalla fondazione Heritage, l'Estonia si piazza al 16º posto tra tutti i Paesi delmondo, e al 7º posto tra iPaesi europei, soprattutto per la sualibertà d'investimento.[67][68]
Le attività economiche prevalenti attengono alsettore terziario: servizi, consulenza e turismo che soprattutto a Tallinn hanno contribuito al rapido sviluppo economico della capitale e poi del Paese.
Una delle principali fonti occupazionali è lacompagnia di navigazioneTallink operante in Estonia, Finlandia, Svezia e Germania.
Importante è anche l'attività industriale, composta prevalentemente da molte piccole e medie aziende; delle grandi fabbriche sorte negli anni dell'occupazione sovietica sono rimaste solo alcune aziende storiche operanti nel settore metallurgico, nel settore dolciario e nel tessile.
Il Paese avrebbe dovuto adottare lamoneta euro estone già dal 1º gennaio 2007, ma a causa degli alti livelli diinflazione il passaggio alla moneta unica fu rinviato.Tuttavia, anche in presenza della crisi mondiale del 2009, il Paese ha virtuosamente superato nel 2010 tutte le valutazioni e i criteri di convergenza per l'adozione, avvenuta il 1º gennaio 2011, della moneta unica europea.
Precedentemente, tra le due guerre mondiali e tra il 1992 e il 2010, la valuta adottata dall'Estonia era lacorona estone (in estoneKroon, abbreviazione EEK). Durante il periodo di occupazionesovietica la moneta avente corso legale era ilrublo. La corona estone tuttavia, era già stata in circolazione dal 1928, quando sostituì ilmarco estone, al 1940, quando il Paese venne invaso e occupato dall'Unione Sovietica.
L'unità più piccola della corona si chiamavasent, 1 corona = 100 sents.La corona estone aveva già untasso di cambio fisso con l'euro: 1 euro equivaleva a circa 15,65 EEK.
Investimenti stranieri in forma di collaborazioni commerciali hanno principalmente sviluppato i servizi telefonici. Sostanzialmente collegamenti con fibra ottica conducono telefono, TV, radio in digitale. I serviziinternet sono enormemente diffusi. Scuole e librerie sono connesse a internet e una vasta percentuale della popolazione invia telematicamente i modelli per la tassazione ed è possibile votare online sin dal 2005.
Il codice internet della nazione.ee, comprende 387 336 domini (2007), per un totale di 760 000 utenti abituali (2006). Sono circa 1 140 i puntiWi-Fi attivi nella piccola nazione.
L'Estonia è il primo Paese al mondo ad avere uncyber-esercito per ora costituito da volontari. Si chiama Küberkaitseliit (Lega di cyber-difesa, KKL). È nato in occasione degli scontri diplomatici con laRussia nel 2007, quando quest'ultima ha tentato di oscurare la rete informatica estone, nel tentativo di limitarne la libertà di informazione. L'esigenza fu, ed è, quella di proteggere la struttura informatica dello Stato estone, essendo questo uno dei più connessi del mondo, in caso diguerra informatica[69].
La rete dei trasporti stradali è ben sviluppata e insieme alla navigazione marittima svolgono il ruolo principale per quanto riguarda il trasporto merci.
La principale rete viaria è stata oggetto di ampi investimenti, con i sussidi dell'Unione europea, raggiungendo standard qualitativi pari ad altre nazioni nord-europee.
Il Paese è attraversato da nord a sud dallaVia Baltica (E67).
Tuttavia il sistema stradale è cresciuto solo dell'11% dal 1991, mentre il traffico di auto private è cresciuto dell'80%.
Il numero di proprietari di automobili è più che raddoppiato dal 1990. Circa un terzo della popolazione estone possiede almeno un'auto.
L'aeroporto di Tallinn, Lennart Meri Ulemiste International, è di ridotte dimensioni, anche se tra il gennaio del 2006 e il settembre del 2008 è stato ristrutturato e ampliato. Dal 2015 l'aerostazione funge dahub per la compagnia di bandiera estoneNordica.
Il trasporto interno di merci su strada è, negli ultimi anni, diminuito a seguito dello spostamento di una parte dei trasporti su ferrovia che ora realizza il 50% dei trasporti interni.
Esiste una rete ferroviaria locale obsoleta gestita dalla societàEesti Raudtee, prevalentemente utilizzata per il trasporto merci.
Il Governo estone ha completato nel gennaio 2007 la rinazionalizzazione delle ferrovie, trattandosi di un'infrastruttura considerata strategica per lo sviluppo del Paese.
L'unione diretta alla rete ferroviaria polacca e così al resto di quella europea, che adotta loscartamento ferroviario standard di 1 435 mm, per il momento resta problematica. In compenso, i tre Paesi baltici e l'Unione europea hanno iniziato il progettoRail Baltica[70] che collegherà Tallinn,Riga eKaunas conVarsavia, e da lì al resto della rete ferroviaria europea.
Parco nazionale LahemaaOsmussaar è una delle numerose isole del territorio estone, area protetta dal 1991Riserva naturale di Endla: esistono approssimativamente2549 km² distagni in Estonia, che coprono il 5,6% dell'intero territorio nazionale[71]Il fiumeTarvasjõgi visto in una foresta. Quasi la metà del territorio estone è ricoperto di splendide e verdi foreste[72]
L'Estonia è un paese piccolo, con una superficie totale di45227 km² (incluse 1 521 isole), strategicamente situato tra la Russia, laScandinavia e l'Europa occidentale.Ha 31 porti commerciali, fra cui Muuga che è il più profondo delgolfo di Finlandia; le foreste coprono circa il 45% del territorio e ne costituiscono la risorsa naturale principale.Il territorio è per la maggior parte pianeggiante, con alcune zone che si trovano sotto il livello del mare. Il clima ècontinentale: la temperatura media di Tallinn è -7,3 °C in gennaio e +18,9 °C in luglio.
L'ambientalismo ha avuto un ruolo principale tra i movimenti, subito dopo l'indipendenza, in conseguenza del danno ecologico inflitto dal regime sovietico. Durante l'occupazione sovietica, infatti, ipiani quinquennali trascuravano l'ambiente, e il danno fu ingigantito dall'inquinamento causato dalle installazioni militari dell'ex URSS (quelle diPaldiski e diSillamäe).
Tra le zone più inquinate abbiamo i fiumi, nei quali quasi la metà delle acque fognarie veniva gettata, durante il periodo di occupazione sovietica, senza trattamento, e in alcuni punti dove vi erano gli scarichi di impianti di lavorazioni chimiche.
L'Estonia ha comunque deciso di mantenere alcune strutture diaree protette, istituite dall'ex Unione Sovietica, che prevedevano:
un parco nazionale, ilparco nazionale Lahemaa (Lahemaa Rahvuspark) nato nel 1971 era il parco nazionale più antico dell'ex Unione Sovietica,
una riserva della biosfera
una riserva marina
cinque riserve naturali
57 altre aree naturali
Dal 1993 la competenza sulla tutela dell'ambiente è passata al ministero dell'Ambiente estone. Con un provvedimento approvato dalParlamento estone il 21 aprile 2004 (Looduskaitseseadus) la odierna rete dellearee naturali protette in Estonia comprende:[73][74]
Peculiare problema estone è lo smaltimento dei residui della lavorazione dell'argillite petrolifera: il 70% della produzione mondiale di questominerale si scava in Estonia e il 65% delle esigenze energetiche del Paese sono soddisfatte da esso. Il problema nasce dal fatto che l'argillite petrolifera, nella fase di escavazione e raffinazione e ancor più nell'utilizzo come combustibile, dà luogo a elevate emissioni inquinanti.
Per combattere i danni all'ambiente, è stato istituito un ambizioso programma per la protezione delMar Baltico, per tutelare in modo efficace non solo il mare ma anche i fiumi che vi si riversano.
Il programma è finanziato dall'UE. Con fondiPhare e dallaBanca Mondiale alcuni piccoli progetti sono stati realizzati e hanno contribuito a ridurre i danni e a ripulire alcune aree danneggiate, ma molto è ancora da fare.Il Paese è uno tra i firmatari delProtocollo di Kyoto.
Ilpoema epico nazionaleKalevipoeg ("Il figlio diKalev"), è stato scritto tra il 1857 e il 1861 daFriedrich Reinhold Kreutzwald, che attinse dal patrimonio di tradizioni orali dell'Estonia, ispirandosi al finlandeseKalevala e allamitologia germanica. Nato da una fusione di leggende estoni, il poema narra le avventure del mitico eroe locale, che terminano con la morte del protagonista e la conquista della sua terra da parte dell'aggressore straniero, ma anche con una nota di libertà e speranza per il futuro.[15]
Nella prima metà del XX secolo si distinseA. H. Tammsaare, la cui pentalogiaTõde ja õigus (Verità e Giustizia, 1926–1933) è considerata una delle opere fondamentali della letteratura estone, nonché il "romanzo estone" per antonomasia.
Tra gli scrittori vissuti tra il XX e il XXI secolo ricordiamoJaan Kross, più volte candidato al Nobel[75].
Molto importante per il popolo estone è la cultura musicale.La tradizione delFestival della canzone estone (Üldlaulupidu in estone) cominciò all'alba del risveglio nazionale nel 1869. Si tratta di uno dei maggiori eventi di musica corale del mondo, e l'aggiunta del coro solitamente comprende 18 000 persone.
Nel 2004 circa 34 000 persone hanno partecipato alFestival della canzone estone, con un pubblico aggiunto di 200 000 persone.Dal 1928 l'Auditorium del Festival della Canzone Estone (Lauluväljak) a Tallinn, ospita l'evento ogni cinque anni, in luglio. Sviluppa grande interesse anche per i turisti stranieri che si recano in Estonia. Inoltre, sempre ogni cinque anni si svolge anche il Festival della Canzone Giovanile estone, l'ultimo dei quali si è svolto nel 2007.
La liberazione dall'occupazione sovietica nel 1991, e ilritorno all'indipendenza estone è chiamata ancheRivoluzione cantata. La canzone e il Festival estoni furono i mezzi con i quali gli estoni cominciarono a protestare pacificamente per la libertà, contro l'occupazione straniera sovietica, a partire dal 1989.
La prima medaglia d'oro olimpica (e anche prima medaglia olimpica) per l'Estonia fu vinta daAlfred Neuland, nel sollevamento pesi, ai Giochi olimpici di Anversa 1920.
La gastronomia estone presenta piatti abbastanza semplici, come il cosiddetto "Pane nero" (leib) con alici salate, uova sode e cipolla sminuzzata. È molto apprezzata poi la salsiccia cotta nella pancetta affumicata, aTallinn sono inoltre tipici gliSpratti, specie disardine delMar Baltico che si servono affumicate, e tra i dolci si segnala illeiva supp, preparato con il pane raffermo, ilkissel, tipico piatto a base di frutta e ilkringel,focaccia conuva passa, tipica delle festenatalizie.
La birra più bevuta in Estonia è la birraSaku, e il liquore nazionale più consumato è ilVana Tallinn, a base di Rum.[senza fonte]
^Dal 6 agosto 1940 al 20 agosto 1991 occupazione sovietica (RSS Estone) e dal 1941 al 1944 - occupazione nazista durante la guerra
^47549km² furono definiti nell'accordo di pacetrattato di Tartu nel 1920 tra Estonia eRussia. Vi furono mutilazioni del territorio estone a favore dei sovietici dopo laseconda guerra mondiale: il territorio ceduto alla fine della seconda guerra mondiale ai sovietici, di2323km², è oggi parte dellaRussia. Le aree cedute includono il 75% dell'anticaContea di Petseri e alcune aree oltre ilfiume Narva compresa la città diIvangorod (Jaanilinn).
^Anche la città diPetseri è rimasta sotto il controllo russo
^Decisione del Consiglio dell'Unione europea del 14 aprile 2003 relativa all'ammissione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione ( (PDF)GU UE L 236 del 23.9.2003.
^Trattato tra il Regno del Belgio, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l'Irlanda, la Repubblica italiana, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica ceca, la Repubblica di Estonia, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, la Repubblica di Polonia, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca relativo all'adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione europea ( (PDF)GU UE L 236 del 23.9.2003.
^Estonia stabile al primo posto nella "Nuova Europa" e all'11/o nella classifica globale con 75,9 punti (+0,6 rispetto al 2013), seguita dalla Germania, 18/a con 73,4 punti (+0,6) e dalla Lituania, 21/a (73 punti, +0,9). Sono questi i tre Paesi della "Nuova Europa" meglio valutati nell'"Index of Economic Freedom 2014" elaborato dalWall Street Journal e dalthink tankHeritage Foundation.
Mario SALFI, Francesco TOMMASINI, Anna Maria RATTI, Sergio PUSKAREV, Carlo TAGLIAVINI, Paolo Emilio PAVOLINI, Michael HALTENBERGER, Renato BIASUTTI, Luigi GRAMATICA, Luigi CHATRIAN, Carlo DE ANGELIS, Manfredi GRAVINA e Hanno KOMPUS,ESTONIA, inEnciclopedia Italiana,Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
(EN) Vello Julius Tarmisto, Kazimierz Maciej Smogorzewski, Endel Aruja, Romuald J. Misiunas, Aivars Stranga, James H. Bater e Arno Artur Köörna,Estonia, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.