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Este (Italia)

Coordinate:45°13′41″N 11°39′19″E45°13′41″N,11°39′19″E (Este)
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Este
comune
Este – Stemma
Este – Bandiera
Este – Veduta
Este – Veduta
Veduta di Este dal mastio del Castello.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoMatteo Pajola (liste civiche -centro-sinistra) dal 18-10-2021
Territorio
Coordinate45°13′41″N 11°39′19″E45°13′41″N,11°39′19″E (Este)
Altitudine15 m s.l.m.
Superficie32,81km²
Abitanti15 993[1] (31-7-2025)
Densità487,44 ab./km²
FrazioniDeserto, Motta, Prà, Schiavonia
Comuni confinantiBaone,Lozzo Atestino,Monselice,Ospedaletto Euganeo,Sant'Elena,Santa Caterina d'Este,Villa Estense
Altre informazioni
Cod. postale35042
Prefisso0429
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT028037
Cod. catastaleD442
TargaPD
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 436GG[3]
Nome abitantiestensi, atestini
Patronosanta Tecla
Giorno festivo23 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Este
Este
Este – Mappa
Este – Mappa
Posizione del comune di Este all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Este (Este inveneto[4]) è uncomune italiano di 15 993 abitanti[1] dellaprovincia di Padova inVeneto, situato a meridione deiColli Euganei, in posizione sud-ovest rispetto al capoluogo.I Colli Euganei offrono alla città una parziale protezione dalle correnti fredde da nord-est.

Geografia fisica

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Il comune di Este, situato sul versante meridionale dei Colli Euganei, dista 32 km daPadova e 24 km daRovigo.

Origini del nome

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Il nome di Este (dal latinoAteste) è collegato con quello del fiumeAdige (Athesis in latino e greco), che lambiva la città fino al 589 d.C., ai tempi della disastrosarotta della Cucca.[5]

Storia

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Antichità

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Lo stesso argomento in dettaglio:Civiltà atestina.

La città di Este (Ateste) è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degliantichi Veneti oPaleoveneti, i quali svilupparono la città, facendo fiorire l'economia grazie agli scambi con le civiltà limitrofe, ma anche con iGreci e iRomani.

In seguito, nelIII-II secolo a.C., Este fu riconosciuta colonia romana, mentre ilVeneto divenne alleato di Roma. Reperti di questi periodi sono conservati nel Museo Nazionale Atestino. Nell'89 a.C., con lalex Pompeia, venne concesso il diritto latino; nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile traPompeo eCesare, quest'ultimo, per ottenere l'appoggio della popolazione, concesse il diritto romano a tutta laGallia Cisalpina, di cui era stato proconsole tra il 58 e il 49. Con la morte di Cesare, vi furonoanni di guerra civile. In seguito allabattaglia di Azio,Augusto affida ai soldati della V e XI legione i territori dell'agro di Este (formato dai territori diGalzignano,Teolo,Lonigo,Noventa Vicentina,Trecenta,Pernumia,Monselice, eCinto Euganeo).In seguito alleinvasioni barbariche e allacaduta dell'Impero romano d'Occidente, Este si spopolò, riducendosi a villaggio rurale: secondo alcuni, ciò accadde a causa dell'opposizione adAttila, poiché quest'ultimo era solito distruggere ogni città che gli si mostrava ostile.Este cadde quindi sotto la mano degli Unni e successivamente sotto quella degli Ostrogoti, che decretarono la fine dell'Impero romano.

Medioevo - Rinascimento

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Stemma nobiliare della casataEste dal 1239
«[...] E prima fu l'insegna d'Este,

che l'aquila d'argento incoronata
portar solea nel bel campo celeste:
or d'uno struzzo bianco è figurata,
impresa del tiranno e di sue gesta»

(Dalpoema eroicomicoLa secchia rapita (1622) diAlessandro Tassoni, canto VIII, ottava 16)

All'inizio dell'Alto Medioevo, Este era inclusa nelregno degli Ostrogoti (secc. V-VI d.C.). In seguito il villaggio fu annesso all'Impero bizantino, il quale detenne il potere sui territori veneti soltanto per pochi decenni, poiché già alla fine del VI secolo fu soppiantatoin loco daiLongobardi; tale popolazione istituì un regno che sopravvisse per due secoli, e fu infine sconfitto dalSacro Romano Impero diCarlo Magno.Tra il IX e ilX secolo la casata dei Marchesi Adalberti di Toscana[6], da cui originò quella degliObertenghi, conquistò un vasto territorio a nord dell'Adige e infine si impossessò del vasto agro controllato da Este, acquisendone presto il nome (casa d'Este o casata degliEstensi) e contribuendo alla sua rinascita: dopo ilXI secolo la città si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marcheseAlberto Azzo II d'Este nel 1056 circa e che vi trasferì la sua residenza nel 1073.[7] Anche Este fu una delle località interessate dalle travagliate vicende umane e storiche che si svolsero in Veneto tra l'XI e ilXIII secolo. Dapprima essa divenne una delle numerose proprietà dei vari componenti della famiglia degliEzzelini, tra cui il più celebre fuEzzelino III da Romano; proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1259, per mano diAzzo VII d'Este, nellabattaglia di Cassano d'Adda.Ezzelino III da Romano, alleato diFederico II di Svevia, conquistò per ben due volte Este (1238 e 1249), e nel farlo danneggiò fortemente il castello marchionale; la famiglia d'Este frattanto aveva trasferito la sua residenza a Ferrara (1239), città che sarebbe divenuta la loro nuova capitale.Dopo la morte di Ezzelino, in un panorama regionale che vedeva contrappostiScaligeri,Carraresi eVisconti, apparve sulla scena atestinaCangrande della Scala (sempre ghibellino), il quale distrusse il castello nel 1317.Nel 1339,Ubertino da Carrara, signore diPadova, fece ricostruire il castello così com'è tuttora. Nel 1405 la città si sottomise spontaneamente allaRepubblica veneziana per sfuggire al controllo deipadovani e agli scontri di questi con i veronesi. Sotto il dominio veneziano conobbe un periodo di grande prosperità, fiorendo nell'ambito dell'economia, della cultura e dell'arte, in un processo che venne interrotto solo dalla peste del 1630.

XVIII-XIX secolo

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Sotto il dominio veneziano (1405-1797), Este divenne un insediamento prospero. In seguito la Repubblica veneta venne conquistata daNapoleone Bonaparte, che cedette tutti i suoi territori all'Impero asburgico: anche la cittadina euganea, dunque, entrò a far parte delRegno Lombardo-Veneto. Tra il Settecento e l'Ottocento, molti poeti fecero visita alla città atestina: tra loro spiccano i nomi diGeorge Byron,Percy Shelley eUgo Foscolo.[8]

Dal 1850 al 1853 fu sede di unacommissione militare austriaca, avente lo scopo di debellare il brigantaggio diffusosi nel territorio dopo imoti del 1848-49.

Nell'Ottocento, Este diede i natali a una delle figure più importanti dell'intransigentismo cattolico, monsignorPietro Balan (1840-1893), il quale (seppur di umili origini) divenne storico e giornalista, autore di innumerevoli opere che gli conquistarono una fama europea.[9] Nel 1866 Este, con il Veneto, fu annessa alRegno d'Italia.Dopo l'annessione, qui come in tutta la regione crebbe considerevolmente l'emigrazione.

Storia contemporanea

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Durante laseconda guerra mondiale, Este ospitò le truppe tedesche, le quali si scontrarono contro i partigiani e le truppe degli Alleati.Vennero deportati dalla cittadina persone di religione ebraica.Nel 1943 il territorio atestino fece parte dellaRepubblica Sociale Italiana. Il 28 aprile 1945 vi arrivarono le truppe alleate, che costrinsero alla ritirata le truppe dell'Asse.[10]Nel 1946 Este divenne parte della neonataRepubblica Italiana.

Simboli

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Lo stemma araldico del Comune è quello definito nel 1829 all'atto della concessione ad Este deltitolo di Città[11] ed è stato riconosciuto assieme al gonfalone con decreto del capo del governo del 26 maggio 1936.[12]

«D'oro, alcastello di rosso, torricellato di due pezzi dello stesso, merlato ciascuno di sei pezzi, il muro del castello a forma dicapriolo, merlato di tredici pezzi, è sormontato da una terza torre di rosso, più elevata e merlata di sette pezzi: il tutto murato e finestrato di nero: la porta aperta del campo, caricata di una croce latina di rosso e cimata dalLeone andante di San Marco d'oro. Lo scudo sarà bordato d'argento e cimato di corona ducale.»

(D.C.G. 26 maggio 1936)

Il gonfalone comunale raffigura una croce latina di rosso in campo giallo e riporta nel quarto superiore sinistro lo stemma araldico del Comune.[11]

Onorificenze

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Menzione onorevole di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Al Comune di Este»
— Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911

Monumenti e luoghi d'interesse

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Mappa del centro
Santa Tecla libera la città di Este dalla peste, Este, Duomo Abbaziale di Santa Tecla

Architetture religiose

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  • Duomo Abbaziale di Santa Tecla, nell'omonima piazza, costruito daAntonio Gaspari dopo che la precedente chiesa di origine paleocristiana fu abbattuta dalterremoto del 1688. La facciata è rimasta incompiuta, mentre il campanile fu completato nel 1740 su basamento preesistente dell'VIII secolo. Il tempio ospita un capolavoro diGiambattista Tiepolo, la Pala di Santa Tecla.
  • Basilica di Santa Maria delle Grazie. Il Santuario fu edificato per disposizioni testamentarie diTaddeo d'Este, che vi fece porre un'icona bizantina del XV secolo considerata miracolosa. Sopra il primo, modesto edificio quattrocentesco ne fu costruito un secondo nel 1717. L'interno è a croce latina; tra le opere che vi si conservano spicca la tela delSant'Antonio da Padova con Bambino ed altri Santi delloZanchi e lestatue diSan Matteo eSan Bartolomeo scolpite daBernardo Falconi daBissone. Nel dicembre del 1923 il santuario è stato elevato dapapa Pio XI al rango dibasilica minore.[13]
  • Chiesa di San Martino. Attestata dall'XI secolo è la più antica di Este. L'edificio ha una struttura semplice ed elegante, risalente alla ricostruzione trecentesca e alla successiva ristrutturazione seicentesca. L'interno è a pianta basilicale, a tre navate.
  • Duomo di Santa Tecla: vista della facciata.
    Chiesa di Santa Maria delle Consolazioni, detta "degli Zoccoli". L'edificio, cinquecentesco, è a navata unica. All'interno si ammira un pavimentomusivo romano riportato nella cappella della Vergine.
  • Chiesa della Beata Vergine della Salute. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1639 e fu ripresa nel 1640, per un crollo sopraggiunto. È legata ad una serie di circostanze definite miracolose legate al dipinto di una Beata Vergine del Carmine sul muro di cinta del terreno posseduto all'epoca da tale Giovanni Antonio Capovino. Egli lo donò alla Magnifica Comunità di Este per l'erezione di un santuario dedicato alla Beata Vergine dei Miracoli a seguito di questi eventi, e durante la costruzione si pensò di conservare il dipinto, edificando attorno al muro stesso[14]. L'edificio, a pianta ottagonale, presenta una grande ricchezza di decorazioni pittoriche, commissionate a illustri artisti, tra i quali Antonio Zanchi, autore di tre tele di grande spicco: laPresentazione di Maria al tempio, loSposalizio della Vergine e l'Annunciazione.
  • Chiesa di Santo Stefano. In via santo Stefano sorge questa chiesa già menzionata in una bolla di papa Lucio II del 1144. La chiesa ha un impianto di tipo romanico, databile al X o XI secolo. Era annessa all'omonimo convento soppresso nel 1656. Il presbiterio e il coro sono stati aggiunti in epoche diverse.
  • Chiesa di San Rocco. Eretta nel 1480 fu restaurata nel 1524 e nel 1571. L'abside fu affrescata dal Campagnola. Il campanile con cupola a cipolla risale al 1751. L'edificio ha subito diversi interventi nel corso degli anni. Attualmente ospita mostre d'arte. All'esterno, sul lato sinistro, si trova murata un'antica iscrizione latina ritenuta l'epitaffio del poeta e storico Geronimo Atestino, vissuto fra il Quattro e Cinquecento, per la propria sepoltura.
  • Chiesa della Madonna del Carmine. Costruita fra il 1602 e il 1603 fu officiata dai carmelitani. La facciata in stile barocco è ornata di statue. L'interno presenta un soffitto a cassettoni con tre altari. Ha subito di recente un restauro esterno che ha riportato allo splendore originale la facciata.
  • Complesso monumentale di San Francesco. Comprende diversi edifici adibiti ad uso civile (Istituto Istruzione Superiore Atestino): il convento francescano (XVII secolo, ma fondato nel XIII secolo), la ex chiesa di San Francesco (rinnovata nel XVIII secolo), l'oratorio dello Spirito Santo (XVII secolo) e l'oratorio della Confraternita dei Battuti (XV-XVIII secolo)

Architetture militari

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Le mura del castello
  • Castello Carrarese, principale monumento cittadino costruito attorno al 1339 sulle rovine della fortezza estense. In cima al colle si trova il mastio, da cui partono le mura, fino a formare un poligono contornato a intervalli regolari da torri e dal restaurato castelletto del Soccorso. L'interno del castello è adibito a giardino pubblico.
Rocca di Ponte di Torre
  • Rocca di Ponte di Torre. La rocca è ciò che rimane dei forti staccati che, oltre al castello e alle mura turrite, difendevano Este già dai tempi precedenti all'epoca carrarese. Strutturalmente, è composta di una cinta di mura e di una torre quadrata, alta 24 metri.

Architetture civili

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  • Palazzo del Municipio. Affacciato sulla piazza Maggiore, il palazzo è un elegante edificio loggiato risalente al XVII secolo, di recente restaurato. La balconata sopra il portico è un'aggiunta settecentesca.
  • Palazzo degli Scaligeri. Sul lato sud della piazza, in seguito fu chiamato Baldi - Valier, sede della Società Gabinetto di Lettura fondata nel 1846. Questa costruzione di origine trecentesca ospita oggi una biblioteca con settantamila volumi e una sezione speciale chiamataRaccolta Estense con documenti, libri e opuscoli attinenti Este e la Bassa Padovana.
  • Torre Civica della Porta Vecchia. La torre attuale è databile alla fine del XVII secolo e sorge sul luogo della precedente porta, andata distrutta. Vi era collocato un orologio, come è attestato dalla distribuzione dei vani all'interno. A otto metri di altezza si trova, infatti, un primo locale contenente due blocchi di trachite, un tempo usati come contrappesi per l'orologio; a dodici metri è collocato l'antico locale "delle aste e dei giunti". Infine, ad un'altezza di venti metri circa, troviamo la cella campanaria, che contiene la struttura di sostegno della campana bronzea fusa nel 1637.
  • Palazzo Pelà. Tra via Settabile e via Consolazioni sorge questo maestoso palazzo, unico esempio in stile liberty della città. Fu fatto costruire agli inizi del Novecento da Antonio Pelà. All'interno le stanze del piano nobile sono decorate con stucchi ricoperti di foglia d'oro e un giardino pensile con un bel frontone adornato con motivi floreali si apre in via Settabile.
  • Villa Mocenigo, sede delMuseo nazionale atestino. Addossata alla cinta muraria fu costruita attorno al 1570 e successivamente distrutta da un incendio nel '700. L'edificio attuale ospita il Museo nazionale atestino, suddiviso in varie sezioni tematiche: al primo piano troviamo quella protostorica, che conserva le testimonianze dell'epoca paleoveneta, seguita al pianterreno dalla sezione romana e da una sala dedicata all'epoca medievale e moderna, dove si può ammirare una pregevoleMadonna col Bambino (1504) su tavola diCima da Conegliano proveniente dalla chiesa degli "Zoccoli".
  • Palazzo del Principe (Villa Contarini). La costruzione sorge sul colle e fu fatta costruire daiContarini su progetto diVincenzo Scamozzi, che la volle a pianta centrale, con sala a croce greca. Deve il nome a un episodio della sua storia: qui infattiAlvise Contarini, durante un soggiorno in villeggiatura, ricevette la comunicazione dell'elezione a doge.[15] Sorge lungo l'omonima strada (via Palazzo del Principe) e sovrasta la città di Este dalla cima del colle. L'edificio è strutturato in due parti, l'una di forma quadrata con pianta a croce greca e l'altra, addossata alla precedente, di forma rettangolare.[16]
Vigna Contarena
L'orto segreto
  • Palazzo del Principe, risalente al periodo delleville venete, non è visitabile.
  • Villa Contarini degli Scrigni detta "Vigna Contarena". Posizionata a ridosso delle mura del castello, là dove il declivio del colle va a confondersi con la pianura, la Vigna Contarena si staglia fra gli alberi secolari del parco ben nascosta dall'esterno. Il nome "Vigna Contarena" pare sia dovuto al fatto che, in origine, la villa era dotata di un parco ricco di alberi da frutta e viti. La posizione infatti, sulle primissime pendici meridionali deicolli Euganei, costituisce l'ambiente ideale per questo tipo di coltivazioni. La villa è di notevole interesse storico dato che, tra gli artisti che vi hanno lavorato, spiccano lo Scamozzi e i nomi diPietro Ricchi, artisti della scuola diGiulio Romano,Sebastiano Ricci (sala delle Feste) eBattista Franco detto il "Semolei" (sala dei Fauni). Il piano nobile ha tutte le stanze che danno sulla facciata, a mezzogiorno, per poter fruire il più possibile del calore solare, anche ad autunno avanzato. A tergo delle stanze, la lunga galleria che le disobbliga e che fungeva da salone da ballo, quando numerosi arrivavano gli ospiti per partecipare alle gioiose feste dellavendemmia, alle cacce a cavallo e alle escursioni sui colli. Dalla testata ovest del salone si accede a un interessante angolo di giardino chiuso da un'alta mura fatta di elementi di cotto traforato, quasi una grata, costituendo un insieme di ispirazione moresca. Voluto nel 1700 da Marco Contarini al suo ritorno dall'Oriente, è conosciuto come "Orto segreto", elemento originalissimo della villa e raro esempio di connubio tragiardino all'italiana egiardino persiano. Nel parco della villa si trova la tomba del diplomatico prussianoChristian von Haugwitz, ministro degli esteri del Re di Prussia durante le guerre napoleoniche, rappresentante del Regno di Prussia alTrattato di Schönbrunn e, in seguito, proprietario di Vigna Contarena. Dal 1964 la Vigna Contarena è sottoposta a regime di vincolo dalla Soprintendenza alle Belle Arti, in quanto costruzione di particolare pregio storico e artistico. Vigna Contarena fa parte dell'Associazione Ville Venete[17] e può essere visitata, su appuntamento.
  • Barchessa di Vigna Contarena. L'edificio, immerso nel parco di Vigna Contarena e confinante con le mura del Castello Carrarese, è visibile da via dei Cappuccini, la pittoresca stradina così denominata dal convento che si trovava alla fine della salita, in corrispondenza dell'attuale villa Byron. L'edificio, di pianta rettangolare, si fonde perfettamente con l'ombroso parco circostante, in leggero declivio verso l'accesso principale. La Barchessa non è collegata al corpo della villa, come spesso accade nelle ville venete, non solo per la particolare morfologia del terreno ma anche perché Vigna Contarena non fu mai legata ad attività agricole che necessitavano di grandi spazi coperti, essendo la villa destinata a feste e banchetti e a residenza dei Contarini degli Scrigni ad Este. La Barchessa appare come un elegante edificio posto a sud-est dell'edificio principale, verso la via dei Cappuccini. È molto grande e, dovendo ospitare carrozze, cavalli e, probabilmente, una cantina, ha circa le dimensioni di un'altra villa. L'edificio presenta due uguali corpi di fabbrica, uniti al centro da un loggiato con due colonne giganti di ordine dorico. All'interno del porticato si nota la data MDCCLXXX, data che, come si vedrà nell'analisi storica, conferma la datazione dell'edificio che è di puro stile neoclassico. Ciò è rivelato, oltre che dall'impianto simmetrico della pianta, dagli elementi decorativi del fregio che corre lungo tutta la facciata: triglifi intervallati a metope; sopra ciascuna delle due porte principali c'è una targa con in rilievo un festone riccamente decorato. Le aperture della facciata appaiono simmetricamente organizzate rispetto al loggiato e presentano la struttura in pietra diNanto finemente lavorata. La facciata principale appare delimitata agli estremi da due paraste giganti di ordine dorico, e gli elementi dei capitelli e delle basi delle colonne e delle paraste sono in pietra di Nanto.
  • Villa Benvenuti. Nel XVI secoloAlvise Cornaro - un mecenate veneziano con notevoli interessi per l'architettura - ereditò un colle sopra la città di Este e vi fece costruire una Villa per potervi soggiornare e trascorre le proprie giornate spesso in compagnia diAngelo Beolco, detto il Ruzante.[18] Intorno al 1840 tale Villa venne comprata da Adolfo Benvenuti, medico e patriota veneziano, a cui va attribuito il merito dell'ampliamento e dell'abbellimento del parco circostante. Inoltre, tra il 1879 e il 1880 ai piedi del parco emerse la necropoli i cui resti sono conservati presso il Museo Atestino di Este.[18] L'ultima proprietaria fu Beatrice Benvenuti e, in seguito al suo spostamento a Torino e al cessato utilizzo della Villa come collegio e ospizio per orfanelle, venne chiusa definitivamente e acquistata successivamente dalla Pia Casa di Ricovero (oggi conosciuta come Fondazione Santa Tecla).[18] Villa Benvenuti ha una pianta rettangolare con partizione mediana sopraelevata, coronata da un timpano rettangolare e ali simmetriche ai lati.[19] È possibile raggiungere il giardino della Villa ammirando l’Arco del Falconetto, chiamato così dal nome del suo costruttoreGiovan Maria Falconetto. Esso è stato costruito in pietra di Nanto ed è composto da un grande fornice, un alto attico e alcunenicchie sui pilastri. Nonostante i danni dovuti agli agenti atmosferici, è possibile distinguere otto nicchie absidate con catini a conchiglia sui pilastri, due figure alate nella parte superiore e un mascherone che funge dachiave di volta.[20] Il giardino è uno dei più importanti siti archeologici della città atestina.[21] In particolare, la necropoli della Villa è collocata nella zona centrale dell’intera area cimiteriale tra la parte più meridionale deiColli Euganei e il ramo dell’Adige che delimitava a nord l’abitato.[22] Tra il 1879 e il 1880 gli scavi archeologici che interessarono il giardino di villa Benvenuti portarono alla luce numerose tombe preromane risalenti alla civiltà deiVeneti Antichi. I reperti archeologici rinvenuti sono poi stati trasferiti alMuseo Nazionale Atestino.[22] LaSitula Benvenuti, considerata il capolavoro dell’arte atestina, conservata nel Museo e suo pezzo più celebre, fa parte del corredo della tomba “Benvenuti 26” ed è il principale reperto trovato nel giardino della Villa.[23] Essa, da aprile a novembre 2013, è stata ospitata all’interno della mostra “Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi” presso ilPalazzo della Ragione diPadova.[24] Nel 2011 i volontari dell'Associazione Scauteste Onlus, che si rifanno al movimentoscout profondamente radicato nella città di Este, decisero di impegnarsi per il restauro e la riapertura della villa e del suo parco. Da allora sono stati fatti numerosi passi in avanti, nonostante le scarse risorse finanziarie disponibili: di rilevante significato in particolare il restauro delle Scuderie, della Foresteria e delle tre fontane che scendono fino all'arco di ingresso[25] Grazie ai lavori svolti da Scauteste Onlus oggi Villa Benvenuti viene aperta al pubblico in alcune occasioni, in particolare in concomitanza con la manifestazione florovivaistica della città atestina "Este in fiore", in cui viene data la possibilità di effettuare visite guidate del parco. L'area della pineta accoglie inoltre attività formative di educazione ambientale destinate ai gruppi giovanili scout e alle classi delle scuole del territorio.[25]
  • Arco del Falconetto. In via Cappuccini sorge questo monumentale arco rinascimentale noto anche come Arco di villa Benvenuti, dal nome dell'ultimo proprietario. Realizzato nel 1525 da Giovanni Maria Falconetto per volere del ricco possidente veneziano Alvise Cornaro che qui a Este, nella sua dimora, aveva costituito un cenacolo di artisti e intellettuali fra i quali il commediografo padovano Angelo Beolco, detto il Ruzante, che intratteneva il pubblico con le sue rappresentazioni in linguapavana.
  • Collegio Vescovile, noto come Istituto di Istruzione Superiore "Atestino", è annesso alla chiesa di San Francesco. La struttura consiste in un edificio di pianta quadrata, all'interno della quale si trova un chiostro porticato al piano terra.

Altre opere

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[27]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 1 363, ovvero l'8,23% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[28]:

  1. Albania, 895
  2. Kosovo, 112
  3. Romania, 101
  4. Cina, 99
  5. Marocco, 71
  6. Ucraina, 70
  7. Cina, 70
  8. Moldavia, 20

Cultura

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Teatro dei Filodrammatici

Istruzione

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Biblioteche

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La città dispone della biblioteca civica "Contessa Ada Dolfin Boldù", che fa parte della Rete Bibliotecaria Provinciale Padovana.

Teatro

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Este dispone del teatro dei Filodrammatici e del cinema-teatro Farinelli.

Eventi

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"Este in fiore" viene organizzata per festeggiare il ritorno della primavera: tutta la città viene addobbata da piante e fiori di ogni tipo, che vengono anche messi in vendita. La manifestazione si svolge il terzo sabato e domenica del mese di aprile.[29]

"Alla Corte degli Estensi", rievocazione storica iscritta al Registro Regionale delle Manifestazioni storiche di interesse locale[30] e organizzata daEste Medievale, associazione storico culturale no profit che rende testimonianza degli antichi fasti del Casato d'Este. La festa si prefigge lo scopo di far conoscere e praticare la storia e la tecnica delle arti medievali, come arco storico, scherma antica, danza e fuoco[31]. La manifestazione si svolge ogni anno, solitamente fine aprile, e coinvolge altre associazioni, qualiFerrara,Grottazzolina eVàrpalota, facenti parte del Consorzio "Terre e Castelli Estensi".

Economia

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A Este sono presenti varie aziende legate al settoremetalmeccanico, tra cui la filiale italiana diKomatsu Limited. Settore tradizionale è quello dellaceramica.

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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Ferrovie

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Lastazione ferroviaria di Este, posta lungo laferrovia Mantova-Monselice, è servita da corse regionali svolte daTrenitalia eSistemi Territoriali nell'ambito del contratto di servizio stipulato con laRegione del Veneto.

Fra il 1906 e il 1934 la città era servita da unalinea tranviaria che dalla centrale piazza Vittorio Emanuele II (poi rinominata piazza Maggiore) conduceva alla stazione ferroviaria e, tramite una diramazione, alla stazione di Sant'Elena-Este, posta sullaferrovia Padova-Bologna.

Amministrazione

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Il gonfalone comunale

Sindaci dal 1946

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NominativoPartito / CoalizionePeriodoElezione
Sindaci eletti dal Consiglio comunale (1946-1995)
Antonio GuarientoDemocrazia Cristiana1946-19641946
1951
1956
1960
Carlo FracanzaniDemocrazia Cristiana1964-19701964
Giorgio MeneghiniDemocrazia Cristiana1970-19731970
Ilario RossiDemocrazia Cristiana1973-1975(1970)
Guido BussiDemocrazia Cristiana1975-19761975
Ilario RossiDemocrazia Cristiana1976-1980(1975)
Franco GreggioDemocrazia Cristiana1980-19871980
1985
Gabriella MiattonDemocrazia Cristiana1987-1993(1985)
1990
Giovanni CappellariPartito Liberale Italiano1993-1995(1990)
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Fabio TosoGrande coalizione[32]1995-19961995
Luca Marchese(Commissario straordinario)-1996-1997-
Vanni MengottoCentro-destra1997-20061997
2001
Giancarlo PivaCentro-sinistra2006-20162006
2011
Roberta GallanaCentro-destra2016-20212016
Matteo PajolaCentro-sinistra2021-in carica2021

Gemellaggi

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Un patto di amicizia è stato siglato conFrederiksburg, Stati Uniti.[36]

Sport

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La principale squadra di calcio della città,Associazione Calcio Este, dal 2005-2006 milita in serie D.

È presente anche una società diTchoukball: il Tchoukball Redentore Este ASD con due squadre, Knights e Templars, militanti nella serie B del campionato italiano.[37][38]

Le altre squadre di calcio della città sono l'A.S.D. Deserto e il Redentore che militano inTerza Categoria.

Ilrugby è rappresentato dall'Arieti Rugby Este ASD con la squadra seniores degliArieti militante nel campionato serieserie C regionale e un settore giovanile attivo nelmini rugby e nelle categorie juniores. Allenamenti e match casalinghi si svolgono al campo Augusteo sito nella macro area Salute-Pilastro in via Maganza.

L'altro sport di squadra è iltennis da tavolo, con il team ASD Tennistavolo '91 Paiuscato Este, militante nel campionato nazionale A1.

Impianti sportivi

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Nel quartiere Este Nuova, sono presenti vari impianti sportivi, come lo Stadio Nuovo, la Piscina Comunale e i campi da tennis del Tennis Club.

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Gianna Marcato,Lingue e dialetti nel Veneto, Padova, Unipress, 2005.
  5. ^Enciclopedia Treccani, sutreccani.it.
  6. ^Giuseppe Gullino, Sante Bortolami, Lorenzo Braccesi, Giorgio Roverato:Storia di Padova - dall'antichità all'età contemporanea, p. 96.
  7. ^Claudio Maria Goldoni:Atlante estense, p. 33.
  8. ^ESTE, sulepergolette.it.
  9. ^ Riccardo Pasqualin,Pietro Balan, un difensore del Papato e le sue Memorie, in «Padova e il suo territorio», Anno XIII, n° 194, agosto 2018, pp. 28-30.
  10. ^L'arsenale delle Ss nel cortile dell'ex Vescovile,Il Mattino, 28 agosto 2007.
  11. ^abStatuto del Comune di Este (PDF), Art. 13 -Sede, stemma, gonfalone.
  12. ^Este, decreto 1936-05-26 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 10 aprile 2023.
  13. ^Catholic.org - Basilicas in Italy, sugcatholic.org.
  14. ^Cenni storici sulla Chiesa della “Salute”, inLe Radici, 10 - giugno 2005.
  15. ^ Comune di Este,Monumenti principali - Palazzo del Principe, sucomune.este.pd.it(archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
  16. ^http://www.solobike.it/,Presentazione "Atestina Superbike 2012" di Este(PD), susolobike.it(archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  17. ^ Associazione Ville Venete,Ville Venete Tour, suvillevenetetour.com.
  18. ^abcGuida di Este, Colli Euganei, Terme Euganee e dintorni, Editore Rosen, Venezia.
  19. ^Villa Benvenuti (PDF), suirvv.regione.veneto.it.
  20. ^Terra D'Este, Gabinetto di lettura Este, 1743, p. 154.
  21. ^Villa Benvenuti, sucollieuganei.it.
  22. ^ab Loredana Capuis e Anna Maria Chieco Bianchi,Este II. La necropoli di Villa Benvenuti, a cura di Accademia Nazionale dei Lincei, collanaMonumenti antichi, Giorgio Bretschneider, 2006,ISBN 9788876892325.
  23. ^ Selmin, Francesco.,Este : guida storico-artistica, Cierre, 2006,ISBN 9788883141737,OCLC 69982577.
  24. ^ Gamba, Mariolina. e Palazzo della ragione (Padua, Italy),Venetkens : viaggio nella terra dei veneti antichi, 1. ed, Marsilio, 2013,ISBN 9788831715591,OCLC 846456761.
  25. ^abVilla Benvenuti in Este - L'idea, il recupero, il restauro, Scouteste Onlus, pp. 5-7.
  26. ^Antonello Nave,Il monumento a Garibaldi in Este (1882-1890)ìì, in «Terra d’Este. Rivista di storia e cultura», XXI, 41, gennaio-giugno 2011, pp. 103-120
  27. ^Dati tratti da:
  28. ^Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, sudemo.istat.it, ISTAT.URL consultato il 14 novembre 2012(archiviato il 22 giugno 2013).
  29. ^Sito ufficiale Este in Fiore, suesteinfiore.it.
  30. ^REGISTRO REGIONALE DELLE MANIFESTAZIONI STORICHE DI INTERESSE LOCALE DELLA REGIONE DEL VENETO, suregione.veneto.it.
  31. ^Este medievale - Chi siamo, suestemedievale.it.URL consultato il 10 febbraio 2017.
  32. ^PDS,PPI,LN/LV, liste civiche.
  33. ^Città gemellate dal sito ufficiale, surijeka.hr.URL consultato il 24 luglio 2010(archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  34. ^(EN)Este, subethlehem-city.org.
  35. ^Gemellaggio con Betlemme Este sarà la prima in Italia, inil Mattino di Padova, 10 gennaio 2006.
  36. ^Città Gemellate, suCittà di Este.
  37. ^A.S.D. Tchoukball Redentore Este, sutchoukballeste.com.URL consultato il 29 ottobre 2022(archiviato il 4 settembre 2022).
  38. ^EsteTchoukball, sufacebook.com.

Bibliografia

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  • Antonio Soster,L'ospedale di Este, Padova 1932.
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  • Aldo Luigi Prosdocimi,Parlare a Este "città", Este 1999.
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  • Francesco Selmin,Este, guida storico-artistica, Caselle di Sommacampagna 2006.
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  • Anna Maria Chieco Bianchi (a cura di),Il Museo Nazionale Atestino di Este, Padova 1985.
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  • Carmelo Gallana,La "Salute" di Este, Este 1981.
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  • Luigi Boscaini - Francesco G. Brugnaro,Il Collegio "Manfredini" di Este nel primo centenario. 1878-1978, Este 1978.
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Voci correlate

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