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Erto e Casso

Coordinate:46°16′27.94″N 12°22′19.52″E46°16′27.94″N,12°22′19.52″E (Erto e Casso)
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Erto e Casso
comune
Erto e Casso – Stemma
Erto e Casso – Veduta
Erto e Casso – Veduta
Casso sopra ladiga del Vajont
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoAntonio Carrara (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate46°16′27.94″N 12°22′19.52″E46°16′27.94″N,12°22′19.52″E (Erto e Casso)
Altitudine775 m s.l.m.
Superficie52,43km²
Abitanti362[2] (30-11-2024)
Densità6,9 ab./km²
FrazioniCasso, Erto (sede comunale)
Località: Forcai, Pineda, San Martino, Val da Pont[1]
Comuni confinantiAlpago (BL),Cimolais,Claut,Longarone (BL),Ospitale di Cadore (BL),Perarolo di Cadore (BL),Soverzene (BL)
Altre informazioni
Cod. postale33080
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT093019
Cod. catastaleD426
TargaPN
Cl. sismicazona 2(sismicità media)[3]
Cl. climaticazona F, 3 757GG[4]
Nome abitantiertani, cassani
Patronosan Bartolomeo,santi Gervasio e Protasio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Erto e Casso
Erto e Casso
Erto e Casso – Mappa
Erto e Casso – Mappa
Posizione del comune di Erto e Casso nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Erto e Casso (Nert eCas nei rispettividialetti locali[5]) è uncomune italianosparso di 362 abitanti[2] delFriuli-Venezia Giulia. Il comune comprende il capoluogo Erto e la frazioneCasso, ormai quasi spopolata anche a causa deldisastro del Vajont del 9 ottobre 1963.

Geografia fisica

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Erto e Casso, situato nellaValle del Vajont al confine con laprovincia di Belluno, è il comune più occidentale della regioneFriuli-Venezia Giulia. La valle del Vajont, in cui si trovano Erto e Casso, è comunque separata dallaValcellina dalPasso di Sant'Osvaldo (824 m). Il paese è situato al confine sudoccidentale del sistema dolomitico "Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave" Patrimonio naturaleUNESCO.[6]

Origini del nome

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Erto è citata per la prima volta nel1324 (in Herto), mentre Casso compare nei documenti a partire dal1332 (in Casso).[7]

Il primo toponimo deriva sicuramente dall'aggettivo *erctus "erto, ripido". Più discussa l'origine del secondo: forse dacapsum "cassa, gabbia" ovvero "luogo chiuso", oppure daquassāre "scuotere", per le caratteristiche del territorio.[7]

Storia

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Nonostante le due frazioni di Erto e Casso siano geograficamente vicine e compongano oggi un unico comune, esse hanno avuto origini differenti.[8]

Erto ha una storia più antica ed era abitata già in epoca preromana, come dimostrano le tombe rinvenute durante la realizzazione della Nuova Erto in località Stortàn. Alcune usanze del posto fanno pensare a un'influenzaceltica. Altri ritrovamenti riguardano l'epoca romana: si ricordano anfore e monete, nonché una tomba con corredo in località Scianpuz (IV secolo).[8]

Si ritiene che essa comparisse tra i possedimenti dell'abbazia di Sesto al Reghena sin dalla fondazione di quest'ultima, nelVIII secolo. Bisognerà tuttavia aspettare il1324 per avere la prima citazione scritta della località: in quell'anno avvenne la vendita «de uno manso iacente in Herto» da Daniele Fabbro ad Antonio di Castello, entrambibellunesi.[9][8]

Casso ha certamente origini più recenti. Una tradizione vorrebbe che un gruppo di boscaioli e carbonai del Bellunese avesse tentato di insediarsi a Erto ma gli ertani, sospettosi, li costrinsero a stabilirsi ai margini della zona, dove fu poi fondato il paese. Per quanto riguarda la documentazione storica, il toponimo compare il 19 settembre1332, quando tre bellunesi nominarono un procuratore per essere investiti dall'abate di Sesto della facoltà di sfruttare le risorse di Casso.[5][9] Questo scritto non prova però l'esistenza di un centro abitato stabile e bisognerà aspettare il1558 per avere notizie in merito: in quell'anno l'abate di Sesto condannò gli abitanti di Casso per il taglio abusivo del bosco di Tocco.[5] Nel1652 un laudo delSenato veneziano citò i comuni di Erto e Casso come "consorti", ovvero con gli stessi diritti, segno che Casso aveva ormai raggiunto un buon livello di sviluppo.[8]

Erto e il lago del Vajont (estate 1963)

Queste vicende storiche furono alla base delle profonde differenze tra le due comunità: Erto, dove si parla tuttora un dialetto particolare di transizione tra illadino e ilfriulano occidentale, era filiale della pieve diCimolais, a sua volta dipendente dalpatriarcato di Aquileia; Casso si rivolgeva verso lavalle del Piave, era abitata da una popolazione di origine bellunese e dipendeva dalla pieve diCastellavazzo, sotto ilvescovo di Belluno. I rapporti tra i vicini erano tutt'altro che amichevoli e nel1703 furono accolte le loro richieste per separarli anche dal punto di vista amministrativo.[8]

Nell'Ottocento l'aumento demografico, non compensato da un adeguato sviluppo economico, provocò una forte ondata migratoria verso ilBrasile (specialmente da Casso). Nel secolo successivo il comune soffrì gli eventi dellaprima guerra mondiale (con l'invasione del Friuli da parte degliImperi Centrali) e della successivaepidemia di spagnola.[8]

Durante laseconda guerra mondiale vi furono numerosi attriti tra abitanti fascisti e antifascisti. Nella zona operarono le divisioni partigiane "Osoppo" e "Garibaldi".[8]

Alla fine deglianni cinquanta la comunità era ancora profondamente legata all'economia agricola tradizionale, integrata con il piccolo commercio ambulante. A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, laSADE realizzò il progetto di utilizzo dellavalle del Vajont comebacino artificiale. Venne, quindi, innalzata nella forra del Colombèr unadiga a doppia curvatura di 261,6 metri di altezza.

Nel1960, in occasione dell'inizio del primo invaso di collaudo, si verificarono due frane: di conseguenza, venne disposto il monitoraggio del versante instabile, dell'estensione di 200 ettari. Il serbatoio venne nuovamente collaudato effettuando un secondo riempimento nel1962 e un terzo nell'anno successivo. Nonostante l'imminenza della frana non vennero adottate misure adeguate di protezione degli abitati.

Lo stesso argomento in dettaglio:Disastro del Vajont.

La notte del 9 ottobre 1963, dal vicinomonte Toc, situato di fronte alle frazioni di Erto eCasso, si staccò una parte della montagna che finì nel sottostante bacino idrico delimitato dalladiga del Vajont. Le onde che ne scaturirono distrussero completamente le borgate di Fraseign, Spesse, Pineda, Prada, Marzana e San Martino e parte dei due capoluoghi. Questo tragico episodio, le cui vittime a Erto e Casso furono 347, è noto comedisastro del Vajont.

La vicenda, che causò circa duemila morti per il conseguente allagamento della valle diLongarone, è stata portata in teatro e in televisione con unmonologo, scritto dall'attoreMarco Paolini in collaborazione conGabriele Vacis, dal titoloIl racconto del Vajont, e rievocata per il cinema dal film del 2001Vajont diRenzo Martinelli.

Il comune, per la sua architettura peculiare, è stato dichiarato nel 1976monumento nazionale e, pertanto, vincolato con la legge n. 1089/1939. Negli ultimi anni, da un accordo con l'Istituto Nazionale della Montagna, si sta anche sviluppando il progetto "EcoMuseo Vajont: continuità di vita", ideato per sostenere lo sviluppo del territorio e valorizzare il centro storico. A Erto viveMauro Corona (nato aBaselga di Piné),alpinista,scultore,scrittore, naturalista e personaggio televisivo.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 aprile 1967.[10]

«D'azzurro, al bacino idrico al naturale, circondato da alte montagne di verde, declinanti verso lo stesso; sulle pendici della montagna disinistra, un campanile, visto di spigolo, d'oro; sul versante di quella didestra una massa d'argento franante; sullo specchio d'acqua la legenda in caratteri maiuscoli di rosso"Vajont 9 ottobre 1963". Ornamenti esteriori da Comune.»

Sono raffigurati il monte Toc, il campanile dellachiesa di San Bartolomeo Apostolo e la frana del Vajont avvenuta il 9 ottobre 1963.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze

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Il comune è stato insignito dellaMedaglia d'oro al merito civile.

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione dell'immane disastro abbattutosi sul suo territorio, nel quale numerose persone, perdevano la vita e molti fabbricati andavano distrutti, la forte popolazione di Erto-Casso, prodigandosi nell'opera di soccorso dei superstiti e di recupero delle salme, dava fulgida testimonianza, tra l'unanime ammirazione del Paese, di mirabile fermezza d'animo e di preclare virtù civiche.Disastro del Vajont, ottobre1963»
— Roma, Decreto del Presidente della Repubblica, 18 maggio 1964[11]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Il campanile della chiesa di Erto

Architetture civili e musei

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  • Diga del Vajont: alta 261,6 metri, tra le dighe più alte del mondo e la più alta d'Italia, è simbolo della catastrofe dovuta a errori, imperizie, negligenze e imprudenze umane. Inoltre è divenuta, a seguito dei luoghi del cuore - luoghi italiani da non dimenticare, indetto dalFondo Ambiente Italiano nel 2014 il 3º luogo del cuore delFriuli Venezia Giulia e 133º classificato sul piano nazionale.[12]
  • Case a torre: tipiche dell'architettura montana di Erto e Casso, costituiscono una delle peculiarità dell'architettura spontanea del paese montano.[13]
  • Centro visite di Erto "Uno spazio alla memoria": racconta con immagini e dettagliate descrizioni la tragedia che colpì la valle il 9 ottobre del 1963.[14]
  • Dolomiticontemporanee - Centro sperimentale per la cultura della montagna - Nuovo spazio di Casso: "un motore territoriale che opera, attraverso le arti visive, alla produzione di immagini rinnovative, nel contesto, spesso declinato in modo acritico e stereotipo, delleDolomiti-UNESCO."[15]

Luoghi naturali

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[16]

Alla fine del 2006 si contavano 407 abitanti, di cui 9 stranieri (2,2%). Nello stesso anno i nati vivi sono stati 3 (7,3%), i morti 4 (9,8%), con un incremento naturale di -1 unità (-2,5%). Le famiglie contano in media 2,2 componenti.

La popolazione, già fortemente diminuita per l'emigrazione, decrebbe ulteriormente dopo la tragedia del Vajont, non tanto per i morti (158), ma soprattutto perché le nuove abitazioni destinate agli ertani e ai cassanesi furono costruite in altri comuni, spesso a notevole distanza dai luoghi di origine. Tra questi, si ricordano la Nuova Erto diPonte nelle Alpi, i nuovi quartieri diLongarone,Cimolais eClaut, il villaggioalla Roiatta diSan Quirino eVajont, cittadina costruita da zero all'indomani dell'avvenimento e che accolse subito 732 residenti del comune.

Il monte Toc dal quale il 9 ottobre 1963 si staccò la frana

Lingue e dialetti

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Le due comunità di Erto e Casso differiscono notevolmente dal punto di vista dialettale, sebbene le parlate tradizionali siano oggi in forte declino.

A Erto, come nella vicinaCimolais, si parla un idioma di transizione tra illadino dolomitico e ilfriulano occidentale. L'isola linguistica si sarebbe formata quando il ladino parlato nella valle del Piave fu soppiantato dalveneto bellunese, fenomeno che invece non interessò lavalle del Vajont e l'altaval Cellina, in posizione più marginale. La classificazione di questa parlata è però molto disputata: alcuni studiosi la ritengono piuttostofriulanaoccidentale, altri veneta.[5][17]

Casso invece si caratterizza per un dialetto veneto, detto "bellunese antico" per i suoi tratti arcaici. Si ritiene infatti che l'abitato si sia formato in tempi relativamente recenti come insediamento di boscaioli provenienti dal Bellunese.[5][17] Per tali peculiarità, Erto e Casso non sono inclusi nell'elenco dei comuni di lingua friulana secondo lalegge regionale n. 29/2007.[18]

Tradizioni e folclore

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  • Sacra rappresentazione della Passione, la sera di ogni venerdì santo ("Veindre Seint"[19]) anima l'intero paese e costituisce una delle più importanti manifestazioni folcloristiche di Pasqua dell'Italia nord orientale.

Cultura

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Eventi

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  • Festa dei Santi Gervasio e Protasio, patroni di Casso (21 e 22 giugno).[20]

Amministrazione

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
24 luglio19887 giugno1993Giovanni De LorenziDCsindaco[21]
7 giugno199328 aprile1997Sebastiano CoronaDCsindaco[22]
28 aprile199711 giugno2001Sebastiano Coronacentrosindaco[23]
11 giugno200111 aprile2006Luciano Giuseppe PezzinDSsindaco[24]
11 aprile200616 maggio2011Luciano Giuseppe PezzinDSsindaco[25]
16 maggio20116 giugno2016Luciano Giuseppe PezzinPDsindaco[26]
6 giugno20164 ottobre2021Antonio Carraralista civicasindaco
4 ottobre2021in caricaAntonio Carraralista civicasindaco

Sport

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Ciclismo

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Il 15 maggio 2013, in omaggio alle vittime deldisastro del Vajont, il comune di Erto e Casso ha ospitato l'arrivo della 12ª tappa delGiro d'Italia.

Arrampicata

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Il settoreBig della falesia di Erto, dove si trovano le vie più difficili

Vicino al paese di Erto si trova unafalesia dove si può praticare arrampicata sportiva. La falesia dicalcare a piattoni e strapiombante richiede una arrampicata atletica; sono presenti diversi settori e ci sono diverse vie di ottavo grado e una via di 9a.

Vie più difficili

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  • 8c+/5.14c:
    • La Grande Linea dei Sogni: 8c+/9a - 31 maggio 2009 -Adam Ondra - Connessione traThe Big Mother eLa Linea dei Sogni[27]
    • La Linea dei Sogni - 14 marzo 2009 -Luca Zardini - Allungamento dell'8b+Sogni di Gloria[28]
    • The Big Mother - maggio 2000 - Luca Zardini[29]
    • The Last Way - maggio 1998 - Luca Zardini

Note

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  1. ^Comune di Erto e Casso - Statuto (PDF), sudait.interno.gov.it.URL consultato il 10 settembre 2018(archiviato il 10 settembre 2018).
  2. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  3. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^abcde Sergio De Filippo,La storia di Erto (PDF), suerto.it, 2003.URL consultato l'8 maggio 2011(archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  6. ^I nove Sistemi dolomitici | Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, sudolomitiunesco.info.URL consultato il 25 marzo 2015(archiviato il 22 marzo 2015).
  7. ^ab Carla Marcato,Erto e Casso, inDizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 260,ISBN 88-11-30500-4.
  8. ^abcdefgPiano di conservazione e sviluppo del Parco Naturale Dolomiti Friulane. Relazione illustrativa (PDF), subur.regione.fvg.it, pp. 119-121.URL consultato il 22 febbraio 2023.
  9. ^abIl Friuli Venezia Giulia paese per paese, vol. 2 - da Erto e Casso a Monfalcone, Firenze, Bonechi, 1985, p. 12.
  10. ^Erto e Casso, decreto 1967-04-27 DPR, concessione di stemma e gonfalone, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 2 agosto 2022.
  11. ^Copia archiviata, suquirinale.it.URL consultato il 9 ottobre 2019(archiviato il 9 ottobre 2019).
  12. ^DIGA DEL VAJONT ERTO E CASSO (PN) - Voti Totali 2.315, suiluoghidelcuore.it.URL consultato il 27 marzo 2015(archiviato il 2 aprile 2015).
  13. ^I tetti in pietra di Erto e Casso, suPORDENONEWITHLOVE Amerai la nostra provincia.URL consultato il 7 settembre 2021(archiviato dall'url originale il 28 marzo 2015).
  14. ^Home page, Il parco, Centri visite e Punti Informativi, Centro visite di Erto, suparcodolomitifriulane.it(archiviato il 2 aprile 2015).
  15. ^Laboratorio d'arti visive in ambiente - Spazi - Nuovo Spazio di Casso, sudolomiticontemporanee.net(archiviato il 2 aprile 2015).
  16. ^Statistiche I.StatISTATURL consultato in data 28 dicembre 2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte:Popolazione residente per territorio - serie storica, suesploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ab Antonio Devetag,Friuli Venezia Giulia. Dalle Alpi all'Adriatico. Arte, natura, enogastronomia, Milano, Touring Editore, 2004, pp. 168-169.
  18. ^Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulanaArchiviato il 27 settembre 2013 inInternet Archive..
  19. ^Sito web borghiautenticiditalia.it, Erto e Casso (PN), Cosa fare, suborghiautenticiditalia.it(archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  20. ^ Progetto editoriale Oscar Buonamano, Roberto Di Vincenzo, Giovanni Tavano e Stefano Ardito,2. Borghi, tradizioni, memorie - Meraviglie del Friuli Venezia Giulia - Capitolo alla scoperta di "Erto, Casso e il Vajont". - Supplemento ai quotidiani IL PICCOLO e MessageroVeneto, Pescara, CARSA Edizioni spa, 2008, p. 11.
  21. ^Eletto il 26 giugno.
  22. ^Eletto il 6 giugno.
  23. ^Eletto il 27 aprile.
  24. ^Eletto il 10 giugno.
  25. ^Eletto il 9 aprile.
  26. ^Eletto il 15 maggio.
  27. ^La grande linea dei sogni di Luca Zardini, suplanetmountain.com, 10 giugno 2009.URL consultato il 2 gennaio 2012(archiviato il 19 aprile 2010).
  28. ^'La linea dei Sogni' di Erto per Luca Zardini, suplanetmountain.com, 1º aprile 2009.URL consultato il 2 gennaio 2012(archiviato il 19 dicembre 2009).
  29. ^Luca Zardini "Canon" libera "The Big Mother" ad Erto, suplanetmountain.com, 4 agosto 2000.URL consultato il 2 gennaio 2012(archiviato il 17 maggio 2014).

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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V · D · M
Disastro del Vajont
Società coinvolteSADE ·Enel
OrografiaMonte Toc ·Valle del Vajont
IdrografiaTorrente Vajont ·Piave
Centri abitati coinvoltiCastellavazzo ·Codissago ·Erto e Casso ·Longarone
OperaDiga del Vajont
Persone coinvolteAchille Gaggia ·Curzio Batini ·Alberico Biadene ·Vittorio Cini ·Giuseppe Volpi ·Pietro Caloi ·Pietro Frosini ·Franco Giudici ·Renzo Desidera ·Mario Bertolissi ·Luigi Greco ·Almo Violin ·Leopold Müller ·Giorgio Dal Piaz ·Tina Merlin ·Mario Pancini ·Francesco Penta ·Carlo Semenza ·Edoardo Semenza ·Francesco Sensidoni ·Giancarlo Rittmeyer ·Augusto Ghetti ·Arcangelo Tiziani ·Roberto Marin ·Dino Tonini ·Mario Fabbri ·Arcangelo Mandarino ·Floriano Calvino ·Marcello Del Forno ·Vincenzo Ferniani ·Beniamino Caruso ·Giuseppe Torno ·Sandro Canestrini ·Marino Vernier ·Michele Gortani ·Alessandro Brass
Influenza culturaleIl racconto del Vajont ·Memoria di classe ·Sulla pelle viva ·Vajont (film) ·Vajont: quelli del dopo
Voci correlateArchivio Ghetti ·Chiesa di Santa Maria Immacolata ·Cimitero delle vittime del Vajont ·Comune di Vajont ·Lago di Pontesei
V · D · M
Italia (bandiera)Comuni dell'exprovincia di Pordenone
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