
Amédée-Ernest Chausson (Parigi,21 gennaio1855 –Limay,10 giugno1899) è stato uncompositorefrancese.
Allievo diJules Massenet e diCésar Franck contribuì a far conoscere i musicisti francesi suoi contemporanei in qualità di segretario dellaSociété Nationale de Musique. Viene considerato un post-romantico francese e la sua produzione risente dell'influsso di Franck e diWagner. Nellemélodie trova una propria identità che tuttavia lo avvicinano a Massenet e aFauré facendone anche, in certi casi, nella ricerca armonica e timbrica, un precursore diDebussy.[1] La sua produzione migliore va forse ricercata nellamusica vocale ed è conosciuto soprattutto per ilPoème per violino e orchestra, sempre presente nel repertorio violinistico.
Ernest Chausson nacque a Parigi da una famiglia della ricca borghesia. Il padre era un imprenditore edile che si occupò della riqualificazione urbana della capitale intorno al 1850. La morte prematura di due suoi fratelli contribuì ad accentuare il carattere sensibile e un po' introverso del giovane Ernest. Verso i dieci anni iniziò ad avvicinarsi alla musica grazie alle lezioni di pianoforte di Cornelius Coster; successivamente, in seguito alle lezioni di un altro suo insegnante, il letterato Léon Bréthous-Lafargue, conobbe le grandi opere d'arte e fu introdotto, a vent'anni, nel salotto di Madame de Rayssac frequentato da scrittori, artisti e musicisti.[2]
Per volere del padre si iscrisse alla facoltà di legge e divenne avvocato nel 1876, ma senza aver mai avuto alcun interesse per la professione. Continuò assiduamente a frequentare i salotti letterari parigini dove conobbeVincent d'Indy e sviluppò una grande ammirazione per la musica diBerlioz. I suoi primi tentativi di composizione risalgono al 1877 e fecero sì che Chausson, alla fine dell'anno seguente, si iscrivesse ai corsi di Massenet, per entrare poi nella classe di composizione alConservatorio di Parigi nel 1879, dove fu allievo anche diCésar Franck. Deluso per non essere riuscito a vincere ilPrix de Rome del 1881, lasciò gli studi, mantenendo però una stretta amicizia con Franck, che continuerà ancora a seguirlo come insegnante.[2]
Iniziò a viaggiare molto, recandosi aMonaco e aBayreuth per conoscere le opere diWagner, tra cuiL'olandese volante,Tristano e Isotta e soprattutto ilParsifal, di cui assistette alla prima rappresentazione nel 1882. L'incontro con la musica wagneriana influenzò notevolmente la sua arte compositiva, fino ad allora legata principalmente all'ambiente e all'influenza francese.[3]
Nel 1883 sposò Jeanne Escudier, cognata del pittoreHenry Lerolle, da cui avrà cinque figli. Grazie a una rendita da eredità, Chausson poté dedicarsi tranquillamente alla composizione; nella sua abitazione continuò, con la moglie, a ricevere artisti, musicisti e letterati, tra cui Fauré,Mallarmé,Albéniz e soprattutto Debussy, con cui si legò di grande amicizia, tanto da aiutarlo anche finanziariamente nei momenti difficili; Debussy da parte sua consigliò e aiutò Chausson per le sue composizioni, in particolare per il dramma liricoLe Roi Arthus. L'amicizia durò fino al 1894, interrotta bruscamente a causa della riprovevole condotta coniugale di Debussy.[4]
Alcune sue composizioni furono rappresentate grazie allaSociété Nationale de Musique, associazione fondata nel 1871 con lo scopo di far conoscere nuove opere di autori francesi. Nel 1886, in seguito alle dimissioni diCamille Saint-Saëns, Franck fu nominato presidente e Chausson, inizialmente con d'Indy, venne eletto segretario; il musicista prenderà molto a cuore questo incarico che manterrà fino alla sua morte.[2] A questo periodo risalgono le sue maggiori composizioni; oltre al dramma liricoLe Roi Arthus, che lo occupò nella stesura per più di dieci anni, scrisseLe poème de l'amour et de la mer per voce e orchestra, il Concerto in Re e la Sinfonia in Si bemolle maggiore; nel 1896 compose il celebrePoème per violino e orchestra op. 25. Unico rammarico di questo periodo fu il non essere riuscito a mettere in scenaLe Roi Arthus, che, seppure terminato nel 1895, vide la prima rappresentazione solo nel 1903, quattro anni dopo la scomparsa dell'autore.
Gli ultimi anni furono densi di attività compositiva; scrisse ancora il Quartetto d'archi in Do minore (1897) e moltamusica vocale, la parte più interessante delle sue composizioni; nota è soprattutto laChanson perpétuelle per soprano e orchestra. Il 10 giugno del 1899, durante un periodo passato nella sua residenza estiva di Limay, mentre faceva una gita in bicicletta, cadde rovinosamente urtando il muro di recinzione e si ruppe la testa. Fu sepolto nelcimitero di Père-Lachaise a Parigi.[2]
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