Il termineepigrafia (dal greco έπί – γράφειν =epìgráphein, latinoin-scribere, scrivere su) genericamente si riferisce «...all'ambito della pratica della scrittura, in senso più specifico definisce la scienza di ciò che è scritto su materiale di supporto duro e, in quanto tale, potenzialmente durevole nel tempo».[1]In chiave moderna è la scienza «che si occupa di ciò che è scritto con l'intenzione di comunicare un messaggio o qualche semplice elemento informativo a un pubblico teoricamente il più vasto possibile e per il maggior tempo possibile».[1]
Il termine epigrafe è calco colto delRinascimento, mentre epigrafia ed epigrafista sono stati usati solo a partire dall'Ottocento. In epoca romana invece le iscrizioni pubbliche venivano chiamate semplicementetituli. Esistono tante epigrafie quanti tipi dialfabeto; ad esempio si hanno, un'epigrafia greca, un'epigrafia ebraica, una etrusca, una osca, una araba, una cinese, una latina, unasemitica, ecc.
Le diverse discipline epigrafiche sono distinguibili in base alla lingua in cui le iscrizioni sono iscritte, ma questo rende difficile classificare le iscrizioni multilingue per esempio. L'articolazione in base a diversi periodi storici, sorpassando il problema della lingua di scrittura e dell'alfabeto utilizzato, permette anche l'avvicinamento delle varie epigrafie alle discipline storiche che fanno uso delle ricerche propriamente epigrafiche. Una possibile distinʐione è quella tra chi ritiene l'epigrafia una disciplina sussidiaria della storia,[2] e chi invece la ritiene una disciplina indipendente.
Ciriaco d'Ancona, pioniere dell'epigrafia greca e romana
L'epigrafia ha una lunga storia, che si può far risalire, come interesse nei documenti iscritti, per lo meno aTeopompo di Chio,[3] il quale si serviva di documentazione epigrafica e ci riporta una notizia importantissima per l'epigrafia greca, rispetto alla decisione di utilizzare l'alfabeto milesio[4].
Un pioniere dell'epigrafia greca e romana fuCiriaco d'Ancona, vissuto tra il XIV e il XV secolo, in pienoumanesimo: come un moderno, tentava di interpretare le epigrafi presenti sugli antichi monumenti consultando le opere dei classici, che ricercava con assiduità nelle biblioteche[5]. È noto che durante le sue ricerche archeologiche in Grecia, aveva sempre con sé i testi diStrabone[6], i quali, tra l'altro, contribuì a diffondere, copiandone i codici scoperti durante i suoi viaggi. Nel1447, nella città diMistrà, ad esempio, aveva copiato un codice diStrabone appartenuto aGemisto Pletone[7]. L'epigrafia greca e l'epigrafia latina devono molto all'anconitano.Theodor Mommsen lo considerava il fondatore dell'epigrafia[8], eGiovanni Battista de Rossi, il noto archeologo ottocentesco, disse che l'attività di Ciriaco nel copiare le iscrizioni antiche era compiuta con un'accuratezza tale da essere[8]
«il merito e la gloria imperituri sul capo di Ciriaco»
Secondo l'epigrafista e archeologo genoveseLuigi Bruzza, contemporaneo nonché amico delDe Rossi, l'epigrafia consentiva di ricostruire il passato in maniera rigorosa e scientifica, e quindi di sopperire alle lacune della storiografia[9].
Del periodo dell'umanesimo si deve ricordare ancheGeorg Fabricius (1516–1571); fu un notevole rappresentante dell'umanesimo tedesco dopo la Riforma. Ha curato una prima breve selezione di iscrizioni romane, con particolare attenzione ai testi giuridici. Questo è stato un momento chiave nella storia dell'epigrafia classica: per la prima volta in stampa si sosteneva esplicitamente il valore di tali reperti archeologici per lagiurisprudenza.
Come disciplina scientifica l'epigrafia, come altre scienze, ha le sue origini nel XIX secolo.Il più noto studioso moderno di epigrafia fuTheodor Mommsen (1817–1903), generalmente considerato il più grande classicista del XIX secolo. Il suo studio della storia romana è ancora di importanza fondamentale nella ricerca contemporanea. Dal punto di vista epigrafico, il suo lavoro più rilevante è forse ilCorpus Inscriptionum Latinarum, una collezione diiscrizioni romane alla cui raccolta contribuì l'Accademia delle Scienze di Berlino[10].
Luigi Bruzza (1813-1883), che collaborò col De Rossi e per la sua opera più importante (Iscrizioni Antiche Vercellesi) venne lodato dal Mommsen e dall'Henzen[11];
L'epigrafia greca e l'epigrafia latina si sono presto definite come discipline indipendenti nello studio dell'antichità, sviluppando una loro tradizione, lunga e articolata rispetto ad altre epigrafie, come quella persiana, etrusca, egiziana, araba, punica, ecc. anche per la quantità di materiale disponibile.
Ogni epigrafia ha una sua storia. In diversi casi, questa si articola attorno alle varie grandi edizioni di corpora di testi.
La storia della metodologia di studio è ora articolabile in due parti, l'epigrafia tradizionale e l'epigrafia digitale (in larga parte legata al consorzioEpiDoc), che tuttavia condividono i punti basilari, e gli interessi:
La classificazione tramite tipologie di tipi e funzioni dei testi, tipi di oggetto, tipi di scrittura;
L'importanza dell'autopsia (senza possibilità di rivedere la pietra, una nuova lettura non è accettabile);
La contestualizzazione: nell'editare un nuovo testo o ripubblicarne uno già noto, è dovere dell'epigrafista inserirlo almeno in un contesto, sia esso quello regionale, o un contesto tipologico.
Nuove metodologie vengono applicate al giorno d'oggi, come scansioni 3D,[14] diversi tipi di fotografia oMorphological Residual Model.
L'epigrafia ha come scopo principale quello di studiare leepigrafi, vale a dire quelle iscrizioni realizzate, generalmente ma non necessariamente, su un materiale poco corruttibile (i supporti scrittorî di cui le iscrizioni si valgono sono i più vari), a fini di documentazione pubblica e durevole nel tempo.In relazione all'epigrafe essa cerca, in particolare, di capire e interpretare il testo riprodotto sulla stessa; di individuare il tempo in cui è stata scritta; di capire dove è stata scritta; di capire il modo in cui è stata scritta; di capire chi ha eseguito la testimonianza; di capire i motivi per i quali è stata scritta quella testimonianza.Queste sono le prime informazioni che ogni epigrafista cerca di scoprire da ogni singola iscrizione, ma gli ambiti di interesse possono essere molteplici.
Il dominio dell'epigrafia è vasto e contestualizza diversi ambiti storico archeologici: ad es. lelapidi (lastre generalmente di marmo poste su un monumento o sulla facciata di una costruzione, recanti un testo commemorativo), i sepolcri, le pitture murali, i manufatti di uso comune (anfore, vasellame, corredi da cucina, ecc.), i laterizi, le armi e altri oggetti antichi.Sono estranei al dominio dell'epigrafia le monete e i sigilli, di cui si occupano rispettivamente gli esperti dinumismatica esfragistica (o sigillografia).
Si è detto che ogni tipo di epigrafia dovrebbe studiare generalmente tutte le testimonianze durevoli realizzate in uno specificoalfabeto. Tuttavia ci sono alcune scritture che hanno avuto una strutturazione disciplinare particolare. Prendiamo ad esempio le iscrizioni in scrittura latina, cioè scritte con l'alfabeto latino, di norma dovrebbero essere studiate tutte dall'epigrafia latina.
In realtà le iscrizioni di scrittura latina sono approfondite da diverse discipline epigrafiche, scandite dall'epoca storica in cui sono state prodotte. Generalmente distinguiamo: l'epigrafia latina, che studia le testimonianze epigrafiche realizzate in scrittura latina prodotte tra il VII secolo a.C. e il III secolo d.C.; l'epigrafia tardo antica, che studia le testimonianze epigrafiche in scrittura latina tra il III secolo d.C. e il VII secolo d.C.; l'epigrafia medievale, che studia le testimonianze epigrafiche in scrittura latina prodotti in epoca medievale a partire dal VII secolo; l'epigrafia moderna, che studia le testimonianze epigrafiche prodotte in epoca moderna.[15]I limiti cronologici sono comunque molto labili e talvolta le varie discipline possono sconfinare nelle altre epoche. Ad esempio l'epigrafia latina arriva a studiare le iscrizioni fino al VI secolo d.C., mentre l'epigrafia medievale può arrivare talvolta fino al XVI-XVII secolo.[16]
Corpus inscriptionum Semiticarum. Pars II: Inscriptions araméennes, Parigi, 1889.
Corpus inscriptionum Semiticarum. Ab Academia Inscriptionum et Litterarum humanorum conditura atque digestum, Pars secunda. Tomus I: Inscriptiones aramaicas continens, Fasciculus secundus, Parigi, 1893.
Corpus inscriptionum Semiticarum. Pars secunda. Tomus I: Inscriptiones aramaicas continens, Fasciculus tertius, Parigi, 1902.
Corpus inscriptionum Semiticarum. Pars secunda. Tomus III: Inscriptiones palmyrenae, J.-B. Chabot (ed.) Fasciculus primus, Parigi, 1926.
Corpus inscriptionum Semiticarum. Pars secunda. Tomus III: Inscriptiones palmyrenae, Fasciculus secundus, Parigi, 1947.
Corpus inscriptionum Semiticarum. Pars quarta: Inscriptiones Ḥimyariticas et sabaeas continens, Parisiis, E reipublicae Typographaeo, 1889.
Corpus inscriptionum Semiticarum, Pars quinta, Inscriptiones saracenicas continens, Tomus I, fasciculus 1:Inscriptiones safaiticae, Parigi, 1951
L'utilizzo nell'ambito dell'epigrafia dell'intelligenza artificiale è utile per aiutare a capire meglio leiscrizioni latine antiche. L’uso di strumenti automatici permette di ricostruire, leggere, datare e contestualizzare testi spesso rotti o consumati dal tempo[17][18][19].
Aeneas è un modello di intelligenza artificiale sviluppato daGoogle DeepMind per aiutare gli storici a restaurare, datare e contestualizzare iscrizioni latine frammentarie attraverso l’analisi combinata di testo e immagini.[17][18][19]; In parallelo ad Aeneas, ci sono altri esperimenti che cercano di decifrare sistemi ancora sconosciuti come la scrittura cipro-minoica[17]. In questi casi, l’IA analizza anche pochi dati per trovare possibili regole o ripetizioni[17]. L’unione tra umanistica digitale e tecnologia continua ad aumentare. I progetti come questo mostrano come la collaborazione tra studiosi e IA può aprire nuove strade per la ricerca storica e linguistica[17][18]. Per gli esperti, è probabile che il futuro dell’epigrafia digitale sarà sempre più legato a queste innovazioni[17][18].
Un progetto molto importante in questo ambito è Aeneas, un modello creato daGoogle DeepMind insieme alleuniversità di Nottingham, Warwick, Oxford e l’Università diAtene[18]. Aeneas è stato presentato nel 2025 in uno studio sulla rivista Nature, con un articolo tecnico sul suo funzionamento[18][19]. Aeneas aiuta studiosi estorici a ricostruire e interpretare testi epigrafici in latino[17][18][19]. Il software è stato messo a disposizione di tutti i ricercatori in forma open source, ed è visibile online sulla piattaforma Predicting the Past, dove si trova anche Ithaca, il progetto simile ma dedicato algreco antico[18][19].
Aeneas è un tipo di IA che lavora su più livelli (immagini e testi insieme)[18][19]. È stato addestrato usando più di 176.000 iscrizioni latine, raccolte in un unicodataset chiamato Latin Epigraphic Dataset (LED), che unisce vari archivi epigrafici come EDR, EDH e EDCS-ELT[18].
Tra le cose che può fare:
ricostruire frasi mancanti, anche se non si sa quanto lunghe fossero[18][19];
dire da qualeepoca viene un testo con una media di errore di 13 anni[17][18];
trovare testi simili per parole, formula, o struttura[17][18][19];
mostrare mappe che spiegano quali parti del testo ha analizzato di più[18].
Con questi strumenti, Aeneas costruisce una specie di “impronta storica” dei testi antichi, basandosi su frasi ripetute, modi di dire comuni, e collegamenti con altri documenti[18].
Durante un esperimento, 23 epigrafisti hanno lavorato con e senza Aeneas per ricostruire e datare testi[17][18]. Si è visto che i risultati migliori arrivano quando l’IA e lo studioso collaborano, non quando lavorano separatamente[17][18]. In 9 casi su 10, gli studiosi hanno detto che Aeneas è un buon punto di partenza per l’analisi[17]. La funzione che trova somiglianze con altri testi è risultata soprattutto utile: ha aiutato a scoprire collegamenti che prima erano stati ignorati o non notati[17][18]. Alcuni hanno detto che Aeneas ha cambiato totalmente il loro modo di leggere certeepigrafi[17][18]. Tra i primi test importanti c'è stata laRes Gestae Divi Augusti[17][18]. Aeneas ha mostrato due possibili datazioni diverse (una prima e una dopo la morte diAugusto), entrambe già discusse daglistorici[17][18]. Il sistema ha anche trovato somiglianze con testi giuridici imperiali, confermando come certe frasi fossero usate anche in altri contesti[18].
Aeneas funziona bene con testi già presenti nel suo dataset, ma ci sono dubbi su quanto possa aiutare con iscrizioni nuove o poco conosciute[17]. Il suo successo dipende tanto dalla quantità e qualità dei dati usati per addestrarlo[17][18]. Secondo i suoi creatori, Aeneas potrebbe aiutare chi lavora in contesti con poche risorse, rendendo laricerca scientifica più accessibile a tutti[17][18][19]. Ma bisogna fare attenzione a non fidarsi ciecamente dei risultati, che potrebbero contenere errori o pregiudizi storici[17].
^R. Bianchi Bandinelli, M. Pallottino, E. Coche de la Ferté,Enciclopedia dell'Arte Antica - Treccani, alla voce "Archeologia", da cui si riporta il seguente brano: "Quindi, se Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale, l'archeologia nel suo carattere storico-artistico, come viene intesa oggi, può ben dirsi datare dalla pubblicazione della Storia delle arti del disegno presso gli antichi di J. J. Winckelmann, avvenuta nel 1764"
^R. Bianchi Bandinelli, M. Pallottino, E. Coche de la Ferté,Enciclopedia dell'Arte Antica - Treccani, alla voce "Ciriaco d'Ancona"
^Maria Luisa Gatti Perer, Alessandro Rovetta,Cesare Cesariano e il classicismo di primo Cinquecento, con contributi di Gabriele Morolli, edizioni Vita e Pensiero, 1996 (pagina 349)
^abGinette Vagenheim,Le raccolte di iscrizioni di Ciriaco d'Ancona nel carteggio di Giovanni Battista De Rossi con Theodor Mommsen, in: Gianfranco Paci, Sergio Sconocchia,Ciriaco d'Ancona e la cultura antiquaria dell'Umanesimo, Reggio nell'Emilia, 1998.
^S. RODA,Luigi Bruzza epigrafista, in "Atti del convengo di studi nel centenario della morte di Luigi Bruzza 1883-1983, Vercelli, 1987.
^Lambert Chiara,Pagine di pietra. Manuale di epigrafia latino-campana tardoantica e medievale. Fisciano, CUES, 2004, pp. 14-15.
^Nell'ambito dello studio dell'epigrafia in scrittura latina, dobbiamo evidenziare, oltre a quelle già evidenziate, anche un'altra disciplina, l'epigrafia cristiana, che si occupa nello specifico delle iscrizioni di contenuto cristiano. L'estensione cronologica di questa disciplina è compreso generalmente tra il II e il VI secolo d.C.
Wikimedia Commons contiene file multimediali inseriti da EAGLE sull'epigrafia (qui sono raccolte immagini di iscrizioni con link a database epigrafici esterni)