Nato a Catanzaro, città nella quale il padre, giornalista a Buenos Aires, si era trasferito nel1915 all'indomani dell'entrata dell'Italia nelprimo conflitto mondiale, ancora giovanissimo si trasferisce a Firenze, che rimarrà per sempre la sua città di elezione. Debutta nel 1953, con la messa in scena al teatro La Fenice dell'opera liricaPartita a pugni di Vieri Tosatti. Nel1958 dirige per laRAI l'episodioL'uomo che leggeva nel futuro, spettacolo di prosa inserito nel cicloIl teatro dei ragazzi.
La decisione di intraprendere la carriera artistica nasce subito dopo aver conseguito la Laurea in Scienze Politiche a Firenze con la frequentazione del Corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica.
L'attività di regista di Colosimo è quindi iniziata nel 1953 con la messa in scena al teatro La Fenice, nell'ambito del Festival veneziano, dell'opera liricaPartita a pugni di Vieri Tosatti in prima assoluta. Dopo aver svolto tanti anni di intensa attività di regista, soprattutto radiofonico e televisivo, Colosimo continua a sentirsi legato all'opera lirica. « Non è un fatto nostalgico il mio - tiene a chiarire - né tanto meno vuol significare una mia predilezione per il melodramma. Tutt'altro: è la constatazione di un fatto obiettivo, un fatto che si può criticare, o magari anche rinnegare ma che tuttavia esiste. È il fatto è che l'opera lirica "costringe" il pubblico a teatro: segno che esiste un aggancio preciso con il pubblico. E questo lo si giudichi come si vuole, è un dato di fatto. Ed è perciò che io, pur dando le mie preferenze alla musica sinfonica e a quella da camera, ho fatto e farò ancora regie di opere liriche».
Ma Colosimo è stato regista anche nel repertorio del teatro di prosa. Ed anche in questo senso le sue idee sono state molto chiare: « Oggi in teatro si è giunti ad una svolta decisiva e pericolosa. Si avverte l'esigenza di trovare una chiave nuova nel senso della ricerca del linguaggio. Ciononostante ho fatto e faccio del teatro, e lo faccio molto volentieri proprio perché mi dà la possibilità della ricerca di questo linguaggio».
Di questa specifica preparazione, nonché del suo appassionato impegno, sono testimonianza i numerosi testi di prosa messi in scena in circa un trentennio di attività: daFerrovia sopraelevata di Dino Buzzati (Teatro delle Novità di Bergamo, 1955) aCreatura umana di Vittorio Calvino (Teatro Stabile di Napoli, 1957) aProibito di Tennessee Williams eLa voce umana di Jean Cocteau (Auditorium comunale di Ferrara, 1959) aLo scoiattolo di Diego Fabbri (Teatro nuovo di Milano, Teatro Eliseo di Roma, Teatro La Pergola di Firenze, Teatro Carignano di Torino, 1963) aDonadieu di Fritz Hochwaelde, allestito nell'estate del 1959 a Bergamo Alta nella famosa Piazza Vecchia.
Parallelamente continua l'attività come regista di teatro d'opera:Beatrice di Tenda di Bellini (1964) eLa forza del destino di Verdi (1965) a La Fenice di Venezia;La bohème di Puccini (1957) eMosé di Rossini (1958) all'Opera di Roma;I pescatori di perle di Bizet (1959) al Regio di Parma;La gita in campagna di Mario Peragallo (1954) alla Scala di Milano;Tosca di Puccini (1966) eCavalleria rusticana di Mascagni (1967) all'Arena di Verona,Manon Lescaut (1966),Gianni Schicchi eIl Tabarro (1964),Madame Butterfly (1971) di Puccini al Teatro Comunale di Firenze;Il prigioniero e Job di Dallapiccola (1969) eIl castello di Barbablù di Bèla Bartòk (1972) al San Carlo di Napoli; e moltissime altre regie a Bologna, Pisa, Torino, nonché alcuni spettacoli allestiti per il Festival internazionale di Venezia, la Settimana musicale senese, il Festival autunnale dell'opera lirica di Bergamo.
Alla regia televisiva Colosimo è approdato nel 1956, conI tesori del cielo di Cedric Wallis, protagonista Laura Carli. Le regie televisive di Colosimo sono state numerose durante gli anni dei famosi "Venerdì di prosa":I padri nemici di Charles Vildrac eNessun è solo di Luigi Candoni (premio Rai per originali televisivi, 1959),Bilancio di una vita di Heinrich Böll (1962),Una partita a carte con lo zio Tom di Robert Sherriff (1962),Espresso per San Francisco di Tito Guerrini (libera riduzione da Travelogue di Ring Lardner, 1964),Tavole separate di Terence Rattigan (1967),Memorandum di Vaclav Havel (1969),I giusti di Albert Camus (1970),Viaggio di ritorno di Giuseppe Cassieri (1971);Tristi amori di Giuseppe Giacola (1972),Delitto all'isola delle capre di Ugo Betti (1978),La Scoperta di Morniel Mathaway di William Tenn (1982). Ha inoltre diretto, sempre per la televisione, diverse trasmissioni musicali (Invito al valzer) e programmi culturali tra cuiIl Dürer in Italia (1972) eIl Vittoriale oggi (1976).
Questa è stata la sua opinione sulla televisione, molto chiara come per le altre forme di spettacolo: «Credo alla televisione come fatto artistico, più per quello che potrebbe dare che non per il modo in cui viene attualmente utilizzato lo spettacolo televisivo. La televisione, comunque, è un fenomeno di enorme portata sociale, ha cioè un aggancio straordinario con il pubblico: ha condizionato e condiziona la vita familiare, e quindi bisogna prenderla sul serio».
Altrettanto feconda e impegnata l'attività di Colosimo come regista radiofonico. "Per me la radio - afferma - è un fatto culturale di prim'ordine. Non è affatto sorpassata, insomma, come si dice da più parti: è un po' come leggere un determinato testo con senso critico. E la regia radiofonica deve dare all'ascoltatore il senso esatto del testo". Tra le principali regie radiofoniche di Colosimo vanno ricordateNotturno di Obrenovic (1958),Duello all'americana in miniera diRiccardo Baccelli (1962),Francillon diAlexandre Dumas figlio (1962),L'alcalde di Zalamea diPedro Calderón de la Barca (1964),Marco Visconti diTommaso Grossi (1965),Tre camerati diErich Maria Remarque (sceneggiatura di Tito Guerrini, 1968),Un'avventura a Budapest diFerenc Körmendi (1969),Concerto per quattro voci diHeinrich Böll (1970),Caligola diAlbert Camus (1980).
Colosimo, infine, ha tenuto la cattedra all'Accademia Antoniana d'Arte Drammatica di Bologna (corso sulla regia televisiva) ed è stato titolare della cattedra d'arte scenica e di storia del teatro al Conservatorio di Musica di Ferrara "Frescobaldi" e di Firenze "Cherubini".
con il regista e attore tedesco Gustaf Gründgens nei primi anni cinquanta
con Alberto Moravia durante la prima rappresentazione di "la Gita in Campagna" (Milano, 1954 Teatro La Scala)
Luciano Chailly, Bindo Missiroli (direttore Teatro Donizetti), Dino Buzzati e il regista Enrico Colosimo alla prima di "Ferrovia Sopraelevata" (Bergamo, 1955 Teatro Donizetti)
con Rosanna Carteri brindano dopo il successo della prima rappresentazione di "La Rondine" (Napoli, 1958 Teatro San Carlo)
in una foto di fine anni cinquanta
Telegramma di congratulazioni inviato da Arnoldo Mondadori (fine anni sessanta)
tra Massimo Serato e Alida Valli durante le riprese diPer non somigliarti(1967)
al centro della foto, alle sue spalle Dino Buzzati (fine anni sessanta)
ricevuto da Sua Santità Paolo VI (Città del Vaticano, Sala Nervi, primi anni settanta)