Emilio Settimelli (Firenze,2 agosto1891 –Lipari,12 febbraio1954) è stato unoscrittoreitaliano.A lui si deve la formulazione, in collaborazione conTommaso Marinetti eBruno Corra, dell'idea diTeatro futurista.
Nel1913 fonda leriviste "Il Centauro" e "La Rivista", in compagnia di Corra eMario Carli, aderendo almovimento futurista di Marinetti. Nel1916, sempre con Corra, creaL'Italia futurista, organo del movimento, dalle cui pagine elabora, nel1916, le tesi sulcinema futurista e sullascienza futurista.[1] Nel 1918 fonda, a Roma con Marinetti, la rivistaRoma Futurista. Sempre a Roma, nel 1923, con Mario Carli avvia il quotidianoL'Impero, nelle cui pagine scriverà tra gli altriGaleazzo Ciano.
Volontario nellaguerra d'Etiopia, nel 1936 fonda il settimanaleIl riccio. Battagliero e polemico verso la corruzione e l'immoralità della classe dirigente fascista, viene più volte espulso dal partito, e nel 1939 viene condannato a cinque anni diconfino (ridotti poi a quattro). Nel dopoguerra resta ai margini del giornalismo che conta, e nel 1949 decide di trasferirsi aLipari. Nel 1952 pubblica il controverso libroEdda contro Benito, prima sequestrato e poi distrutto in seguito a procedura giudiziaria.[2][3]
Ha scritto:Nuovo modo d' amare (1918);Donne allo spiedo (1921);Marinetti :l'uomo e l'artista (1921);Sassate : Antilibro, con cento disegni di Musacchio (1926);Edda contro Benito, indagine sulla personalita' del Duceattraverso un memoriale autografo diEdda Ciano, qui riprodotto (1952).
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