Emanuele Crialese (Roma,27 maggio1965) è unregista esceneggiatoreitaliano.
Nasce aRoma da genitorisiciliani[1].Studia alla Libera Università del Cinema di Roma e successivamente allaNew York University, dove si laurea nel 1995.[2]
Dopo aver girato diversicorti, esordisce con un lungometraggio nel 1997,Once We Were Strangers, una coproduzione italo-americana, finanziata da un produttore che aveva notato Crialese durante il suo periodo di apprendistato negli Stati Uniti. Nel film, come in altri suoi lavori successivi, appareVincenzo Amato.
Seguono i lungometraggiRespiro eNuovomondo, entrambi ambientati inSicilia, film che riscuotono notevole successo dicritica e di pubblico, in particolare all'estero, specialmente inFrancia.Nuovomondo viene presentato in concorso ufficiale allaMostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nel settembre2006, riscuotendo un buon successo di pubblico che gli vale uno speciale e non previstoLeone d'Argento comeRivelazione, appositamente ideato dalla Giuria quell'anno e mai più riproposto, la candidatura italiana per l'Oscar al miglior film straniero e tre nomination aiDavid di Donatello. Ha inoltre ricevuto la nomination per l'European Film Awards per il miglior regista.
Il suo quarto lungometraggio,Terraferma, la cui trama tratta dell'immigrazione clandestina dall'Africa inItalia, è stato presentato alFestival di Venezia 2011 in cui è stato accolto con una standing ovation e ha ricevuto ilLeone d'argento - Gran premio della giuria. Il film è uscito nelle sale italiane il 7 settembre2011 ed è stato selezionato per l'Oscar al miglior film straniero. Nel2012 ha vinto ilPremioMario Monicelli per la miglior regia alBif&st diBari per il filmTerraferma.
Nel2014 ha ricevuto ilPremio Nazionale Cultura della Pace «per aver mostrato attraverso le sue opere, i suoi film e i suoi racconti un'umanità in viaggio alla ricerca di un luogo di vita dignitoso dove poter esprimere il proprio desiderio di appartenenza al consesso umano ed il proprio progetto vitale. Mostra un'umanità attenta ad affermare con forza il proprio essere nel mondo, a manifestare con semplicità e chiarezza la cittadinanza mondiale di ogni uomo, al di là di confini e frontiere artificiosamente costruiti. La dignità non ha carta d'identità o passaporto che possa negare il diritto di ognuno all'esistenza»[3]. In occasione della79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove è in concorso il suo film autobiograficoL'immensità, fa pubblicamentecoming out in merito alla suatransizione.[4][5]
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