Nel corso di una carriera di 23 stagioni, è diventato uno dei due soli giocatori (insieme aBill Bradley) ad aver vinto un titoloEuroleague, un campionatoNBA e una medaglia d'oro olimpica.[4]
Ginóbili, quattro volte campione della NBA, ha giocato per iSan Antonio Spurs per tutta la sua carriera nella NBA. Insieme ai compagni di squadra negli SpursTim Duncan eTony Parker ha costituito un terzetto denominatoBig Three.
Ginóbili proviene da una famiglia di giocatori di basket professionisti. Ha trascorso la prima parte della sua carriera in Argentina e in Italia e ha vinto numerosi riconoscimenti individuali e di squadra. Il suo periodo con la Virtus Bologna è stato particolarmente ricco di successi: unEuroleague, uncampionato italiano di basket, dueCoppa Italia, unEuroleague Final Four MVP, due volteMVP Serie A e unMVP Coppa Italia Serie A. Selezionato con la 57ª scelta assoluta neldraft NBA del 1999, Ginóbili si unì agli Spurs solo nel 2002 e divenne presto un giocatore chiave per la squadra. Oltre ai suoi quattrocampionati NBA, Ginóbili è stato nominatoAll-Star nel 2005 e nel 2011 ed è stato selezionato due volte perAll-NBA Third Team. Nel periodo2007-2008 è stato nominato sesto uomo dell'anno dell'NBA. Ginóbili ha annunciato il suo ritiro dall'NBA il 27 agosto 2018.
SoprannominatoManu, discende daimmigrati italiani dalle Marche, dal comune di Pollenza. Nella sua famiglia giocano a pallacanestro anche i fratelli maggioriSebastián e Leandro, mentre il padre, Jorge, fu allenatore della squadra locale dove Emanuel è cresciuto, e anche giocatore[5].
Ginóbili era unaguardia tiratrice, mancina.[6] Ha doti di leader e soventeGregg Popovich, allenatore degli Spurs, gli ha affidato il gioco nei momenti decisivi.[5] Lo stesso Popovich dice di lui: «È probabilmente la persona più competitiva che io abbia mai visto».[5]Dotato di grande rapidità e velocità di pensiero, dimostrava eccellenti doti atletiche che esprimeva in scatti e continui cambi di direzione -tanto da essere uno dei giocatori ad aver importato inNBA ilpasso europeo (oeuro step)- che terminavano appoggiando il pallone alla tabella; si è affermato anche come strepitoso e pirotecnico passatore, scovando linee molto ambiziose e complesse per servire i propri compagni.Si rivelava essere anche un discreto difensore, spesso tendente ad intercettare i passaggi degli avversari.
Fa il suo esordio nellapallacanestro professionistica con l'Andino diLa Rioja, nella stagione 1995-96, e viene comprato dall'Estudiantes diBahía Blanca l'anno dopo. Gioca con la squadra della sua città natale finché, nel 1998, si trasferisce inEuropa, firmando un contratto con laViola Reggio Calabria con la quale centra la promozione inA1. Al termine della prima stagione sullo Stretto viene scelto alla numero 57 delDraft NBA 1999 daiSan Antonio Spurs (in quello che sarà uno dei maggioridraft steal della storia della Lega). Rimane però ancora aReggio, dove scrive pagine memorabili per la compaginecalabrese, che nella sorpresa generale, arriva a ripetere il risultato sportivo conseguito nel 1993: semifinale sfiorata e quinto posto assoluto alla fine dei play-off. Il risultato della Viola, contribuisce a segnalarlo come una delle guardie più esplosive del Campionato Italiano. Volendo affiancare alla stellaDanilovic un giocatore dal grande potenziale, laVirtus Bologna decide di mettere sotto contratto laguardiaargentina. L'improvviso ritiro di Danilovic a soli 30 anni apre le porte del quintetto base a Ginóbili.
ABologna dimostrò una notevole crescita, tanto da essere indicato come giocatore con la miglior evoluzione nel corso dell'anno 2000, diventando la punta di diamante di una squadra formidabile capace di vincere, nella sola stagione 2000-01, campionato italiano, Coppa Italia ed Eurolega, il cosiddetto grande slam. Durante il periodo nel quale ha giocato a Bologna e Reggio Calabria ha fatto parte per tre volte dell'All Star Game italiano. L'anno dopo con la Virtus rivince la Coppa Italia, ma non riesce a confermarsi in Eurolega (sconfitta in casa col Panathinaikos) ed in campionato (fuori in semifinale), ma già è attirato dall'esperienza all'estero, nel mondo della NBA.
Dopo aver conquistato l'Europa Ginóbili, a 25 anni, decise che era ora di sbarcare nellaNBA. L'argentino firmò così con gliSpurs, che ne detenevano i diritti in virtù della scelta operata tre anni prima; le prestazioni di Ginóbili al Campionato del Mondo diIndianapolis, in cui la sua Argentina arrivò alla finale persa contro laJugoslavia diPredrag Stojaković,Vlade Divac,Dejan Bodiroga e il suo compagno di squadra aBolognaMarko Jarić furono il trampolino di lancio ideale per sbarcare negliUSA.
All'inizio della sua avventura americana trova varie difficoltà, specie per incomprensioni con l'allenatoreGregg Popovich, orientato verso uno stile di gioco controllato e ragionato, che mal si adattava all'istintività e all'improvvisazione di Ginóbili. Col tempo,coach e giocatore hanno imparato a convivere; la grande sintonia tecnica e umana che si è venuta a creare nel corso del tempo tra i due è stata uno dei cardini dei successi Spurs negli anni.
Incontro con il Presidente argentino Néstor Kirchner dopo l'elezione a sportivo dell'anno in patria.
Nel 2002-03, con Ginóbili prevalentemente nel ruolo di sesto uomo, nonostante le difficoltà si conquista una ventina di minuti a partita, partendo anche 5 volte in quintetto base, con 7,6 punti a partita (tirando col 43%), con 1,4 recuperi. A fine anno gli Spurs vincono il titolo NBA sconfiggendo in finale iNew Jersey Nets per 4-2, mentre il suo compagno e amico,Tim Duncan, si aggiudica il titolo diMVP delle finali. Inoltre, viene eletto nel secondo quintetto di migliorirookie della stagione, e miglior rookie del mese di marzo dellaWestern Conference.
L'anno dopo riceve più fiducia, giocando metà delle partite da titolare, e mettendo a referto 12 punti (tirando col 41,8%), 3,8 assist e 4,5 rimbalzi a partita.
La stagione 2004-05 (dopo l'oro olimpico) sancisce la definitiva esplosione di Manu: gioca titolare tutte e 74 le partite di regular season, migliorando sensibilmente dal punto di vista realizzativo: 16 PPG tirando col 47%. Nel febbraio 2005 viene chiamato per l'NBA All-Star Game con la selezione dellaWestern Conference, sconfitta 125-115 dalla selezione dellaEastern Conference. Nell'occasione Ginóbili segna 8 punti in 22 minuti di gioco, con 3 rimbalzi, 1 assist e un recupero.
Nel 2005 ha conquistato il secondo titolo NBA della sua carriera, giocando da protagonista assoluto, insieme all'MVP Tim Duncan, la serie finale contro iDetroit Pistons, che ha chiuso con quasi 20 punti di media a partita.
Nella stagione 2005-06 Ginóbili non riesce a dare il suo solito contributo a causa di un fastidio alla caviglia, e probabilmente per questo motivo non ha fatto parte dell'All-Star Game, dove invece è andato il suo compagno di squadraTony Parker oltre aTim Duncan.
San Antonio è comunque approdata ai play-off come prima testa di serie dell'Ovest e ha sconfitto iSacramento Kings per 4 a 2 nel primo turno. Tuttavia San Antonio è stata eliminata dopo 7 gare daiDallas Mavericks, in una delle serie playoff forse più emozionanti di sempre. Cruciale un suo errore, sul più tre Spurs, nel commettere fallo suNowitzki, il quale, segnando e convertendo il libero supplementare, trascina la squadra all'overtime di gara-7 che gli Spurs perderanno.
Ginóbili con la casacca degli Spurs.
Nella stagione 2006-07 Ginóbili, ormai parte integrante del Big Three degli Spurs (con Duncan e Parker), è investito dacoach Popovich del ruolo di sesto uomo della squadra (pur essendo di fatto una delle stelle), con un minutaggio sulla mezz'ora. Con gli Spurs Ginóbili raggiunge e vince per la terza volta in 5 anni le finali NBA, superando con gli Spurs rispettivamente iDenver Nuggets, iPhoenix Suns diMike D'Antoni (considerata da molti la vera finale) e gliUtah Jazz nella finale dellaWestern Conference. La finale contro iCleveland Cavaliers dell'astro nascenteLeBron James è senza storia e termina con la vittoria degli "speroni" con il punteggio di 4-0.
La stagione successiva Ginóbili vive probabilmente una delle sue migliori annate: fa registrare icareer-high di medie in punti (19,5), rimbalzi (4,8), assist (4,5), percentuale da tre (40,1%) e minuti giocati (31,1). Viene eletto miglior sesto uomo dell'anno e inserito nell'All-NBA Third Team.[7] Gli Spurs, dopo aver superato al primo turno di nuovo i Suns e nel secondo i New Orleans Hornets, affrontano nella finale di conference i Lakers da cui vengono battuti per 4 a 1.
Manu Ginóbili discute con un arbitro.
Nella stagione 2008-09 soffre dell'infortunio alla caviglia e non può garantire il solito grande rendimento alla squadra. La sua stagione si chiude in anticipo senza poter giocare i play-off.
Nella stagione successiva, rispetto all'anno precedente, riesce a giocare sia la solita ottima regular season sia i play-off, dove al primo turno gli Spurs sconfiggono i Dallas Mavericks con il punteggio di 4-2, ma vengono eliminati al secondo turno dai Phoenix Suns con un pesante 4-0.
Nella stagione 2010-11 gli Spurs decidono di cambiare le rotazioni e Ginóbili parte così in quintetto base in 79 partite su 80 (entrambi record personali): a causa del minutaggio ridotto del veterano Duncan, Ginóbili diventa la stella indiscussa della squadra, che con le sue giocate, la porta a lungo ad avere il miglior record della NBA, prima di un pessimo finale di stagione. La grande annata dell'argentino si tradurrà sia nella convocazione al suo secondoAll-Star Game sia alla scelta nell'All-NBA Third Team. Gli Spurs arrivano comunque ai playoff con il record di 61 vittorie e 21 sconfitte (migliore della Western Conference) secondo solo al 62-20 deiChicago Bulls, ma, a sorpresa, vennero eliminati subito al primo turno daiMemphis Grizzlies complice anche un serio infortunio al gomito subito da Ginóbili, che però riuscì lo stesso a giocare ottime partite sempre in doppia cifra.
Durante il periodo del lockout NBA, iniziarono a circolare delle voci riguardanti un suo probabile ritorno allaVirtus Bologna, la squadra in cui ottenne i suoi primi importanti trionfi. Alla fine Ginóbili rimase agli Spurs, e quando riprende la stagione, trascinò la squadra a vincere 3 delle prime 4 partite, prima di infortunarsi ad una mano durante la partita con iMinnesota Timberwolves. In quasi tutta la stagione fu afflitto dagli infortuni, ma durante l'ultimo mese riuscì a trovare un'ottima forma e a presentarsi nei playoffs abbastanza riposato. I primi due turni vennero superati con facilità dagli Spurs con due schiaccianti vittorie sugliUtah Jazz (4-0) e suiLos Angeles Clippers (4-0). Giunti alleWestern Conference Finals iSan Antonio Spurs e Ginóbili incontrano gliOklahoma City Thunder che dopo essere stati sotto 2-0, e nonostante ottime prestazioni dell'argentino che è andato sempre in doppia cifra, rimontano gli speroni battendoli 4-2.
Nella stagione 2012-13 continua a portare il solito apporto dalla panchina, gli Spurs terminano la regular season con un record di 58-24 (terzo migliore della lega). La squadra ai play-off arriva agevolmente in finale concedendo solo due vittorie aiGolden State Warriors in semifinale di Conference, alle Finals sono però iMiami Heat ad avere la meglio in 7 gare nonostante gli Spurs fossero avanti per 3-2.
La stagione seguente 2013-14 vede un miglioramento nel gioco di Ginóbili e della squadra, che vince la stagione regolare con un record di 62-20. Ancora una volta la squadra arriva in finale contro i Miami Heat, in una rivincita della sfida dell'anno precedente. Questa volta gliSpurs vincono nettamente la serie 4-1, con Ginobili che si riscatta giocando cinque ottime partite. Da ricordare in particolare in gara-5 una schiacciata in transizione suChris Bosh dopo aver eluso il resto della difesa avversaria, che venne scelta come miglior giocata della serie dallaNBA.
Il 27 agosto 2018 annuncia il ritiro dall'attività agonistica, all'età di 41 anni.[8]
Il 29 marzo 2019 gli Spurs hanno ritirato la maglia n° 20 in suo onore.[9][10]
Ginóbili iniziò a rappresentare la nazionale di basket argentina fin dal 1998, partecipando a Mondiali, Giochi Panamericani e FIBA Americas Championship. In particolare dopo aver portato da protagonista assoluto il suo team alla vittoria delCampionato Americano di Pallacanestro 2001, Ginóbili è tra i migliori giocatori dei Mondiali 2002 (argento biancoeceleste), dove è costretto a giocare solo 12 minuti (senza segnare) della finale con la Jugoslavia a causa di un infortunio occorsogli in semifinale.
L'anno dopo risulta decisivo per la conquista dello storico titolo olimpico adAtene 2004 da parte dell'Argentina, a discapito della Nazionale Italiana, e dopo aver sconfitto in semifinale i favoriti Stati Uniti con una prova da 29 punti. Nella competizione olimpica ha tenuto una media di 19,3 punti e 3,3 assist a partita. Una delle giocate-simbolo di quel torneo è ilcanestro sulla sirena[11][12] di Ginóbili nel match inaugurale contro laSerbia e Montenegro (campione del mondo in carica[13]), rivincita della finale iridata di 2 anni prima. Con questa vittoria Ginóbili diventa l'unico giocatore della storia della pallacanestro ad aver vinto un titolo nazionale (in Italia con la Virtus Bologna), un'Eurolega, la medaglia d'oro olimpica e l'anello di CampioneNBA (aBill Bradley mancò il titolo nazionale nell'esperienza milanese).
Nell'estate 2006 aiMondiali trascinò l'Argentina fino alle semifinali, perse per 75-74 contro glispagnoli, poi trionfatori. Nonostante l'insuccesso Ginóbili si mise comunque in mostra realizzando 15,2 punti di media a partita e rientrando per la seconda volta nel quintetto dei migliori della manifestazione.
In occasione delleOlimpiadi di Pechino 2008 è scelto comeportabandiera alla cerimonia d'apertura dell'intera delegazione argentina. Nel torneo olimpico dà un contributo alterno per via di un perdurante infortunio allacaviglia e deve abbandonare il campo dopo soltanto un minuto nella semifinale contro gli Stati Uniti.
Infine dopo una cavalcata altalenante alleOlimpiadi di Londra 2012, Ginóbili e la cosiddetta "generaciòn dorada" dopo la sconfitta in semifinale con gli Stati Uniti, perdono, in volata, anche nella finale per il bronzo contro la Russia.
Nel 2016 partecipa con la nazionale argentina allaXXXI Olimpiade. Al termine della manifestazione Ginóbili lasciò la Nazionale argentina dopo 18 anni di militanza.[14][15]
* - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di giocatori. ** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di contributori. *** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di contributori, sia in qualità di giocatori.