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Elza Soares

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Elza Soares
Elza Soares nel 1971
NazionalitàBrasile (bandiera) Brasile
GenereMúsica popular brasileira
Periodo di attività musicale1950 – 2022
Etichetta19581973Odeon
19741977 Tapecar Brasil
19791980 CBS
1985 Recarey Brasil
1985 Som Livre
1988 RGE Brasil
1997Universal
1999 Luna Brasil
Sito ufficiale
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Elza da Conceição Soares (Rio de Janeiro,23 giugno1930Rio de Janeiro,20 gennaio2022[1]) è stata unacantantebrasiliana, nota per la voce roca[2][3] con la quale eseguiva canzoni diMusica Popolare Brasiliana, oltre che per essere stata sposata col calciatoreGarrincha. Cominciò la carriera artistica a ventuno anni e ha registrato più di cinquanta album[4].

Biografia

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Nacque in una favela di Rio de Janeiro, da padre operaio e madre lavandaia[2]. A dodici anni, il padre Avelino Gomes la forzò a sposarsi con un suo collega ventiduenne, Alaúrdes Soares, credendo erroneamente che questi l'avesse stuprata[5]. Il marito le usava violenza ogni qual volta lei si rifiutava di avere dei rapporti[5] ed ebbe il primo figlio a tredici anni[3]. Complessivamente i bambini nati dalla relazione furono sette, di cui uno morto alla nascita e due per fame etubercolosi.[5]

Durante quegli anni, mentre lavorava in un manicomio e al sabato in fabbrica[5], partecipò a un concorso canoro presieduto dal musicista brasilianoAry Barroso e ottenne le migliori valutazioni. Alla fine degli anni cinquanta effettuò unatournée inArgentina assieme aMercedes Batista[3]. Nel1960 incise il suo primo disco e riscosse successo con la canzoneSe acaso você chegasse[2], caratterizzata da un mix disamba ejazz[3]. Si trasferì poi a San Paolo, dove cantò nei teatri e neinight, pubblicando nel1962 il suo secondo albumBossa Negra. Quello stesso anno venne scelta per rappresentare ilBrasile alCampionato mondiale di calcio che si disputava inCile, un'occasione durante la quale ebbe modo di cantare accanto aLouis Armstrong e conoscere il futuro maritoGarrincha[2][3], stella dellaNazionale di calcio del Brasile.

Per lei, il calciatore lasciò la moglie e i sette figli precedentemente avuti, destando grande scalpore nell'opinione pubblica. La Soares, dal canto suo, venne considerata come una "rovina famiglie" e la dimora dove abitava venne anche colpita da uno sparo[4]. I due si sposarono nel 1966, nell'ambasciata brasiliana inBolivia[6]. Il rapporto che li legò era forte ed ella arrivò perfino a rasarsi il capo come pegno da pagare una volta che il maritoalcolizzato, per un periodo, smise di bere e tornò a giocare a calcio[4]. Garrincha causò poi anche un incidente automobilistico che costò la vita alla madre della cantante[4].

Dedica autografata dall'artista.

Tra i maggiori successi di questa decade si ricordanoRosa morena eSó danço samba (contenuti nell'albumSambossa del1963);Na roda de samba (titolo dell'omonimo disco del1964);Sambou, sambou eMulata assanhada (facenti parte diUm show de beleza,1965);Estatuto de gafieira eDeixa a nega gingar (Com a bola branca,1966);Bahia de todos os deuses eHeróis da liberdade (Elza, Carnaval & Samba,1969)[2]. All'inizio degli anni settanta si trasferì in Italia, dove si esibì nelTeatro Sistina[2] e registrò i singoliQue maravilha eMascara negra[3] e l'albumSambas e mais sambas[2]; conMaschera negra partecipò alCantagiro 1970. Tornata in Brasile nel1972, pubblicò quello stesso anno l'LPElza pede passagem, contenenteSaltei de banda eMaria-va-com-as-outras, e le fu assegnato il diploma di "Ambasciatrice del Samba" dal Conselho de música popular do Museu da Imagem e do Som di Rio[2]. Nel1973 fu la volta diElza Soares (che includeva la hitAquarela brasileira) e successivamenteNos braços do samba.

Nel1977, anno in cui uscìPilão+Raça=Elza, ebbe termine il matrimonio con Garrincha, allorché questi la percosse in preda ai fumi dell'alcol[7]. Le canzoni di maggior successo del decennio furonoSalve a Mocidade eMolandro[3]. Gli anni ottanta furono caratterizzati da un calo di popolarità[3] e dalla morte nel1986 del figlio avuto con Garrincha, Garrinchinha[2], ma fu anche composta la canzoneLíngua assieme aCaetano Veloso[3] e vennero registrati gli albumSomos todos iguais (1986) eVoltei (1988)[2].

Durante questo periodo visse per nove anni tra gliStati Uniti e l'Europa[2], per poi tornare in Brasile e pubblicareTrajectoria (1997) e il CDliveCarioca da Gema (1999)[3]. Nel2000 si esibì in un concerto aLondra con i connazionaliGal Costa,Chico Buarque,Gilberto Gil,Caetano Veloso eVirginia Rodrigues, venendo premiata come "Miglior cantante del millennio" dallaBBC[3]. Nel2002 pubblicò l'albumDo cóccix até o pescoço, che ottenne un gran successo di critica e le valse una nomination alGrammy. Nel2004 uscìVivo feliz, lavoro che non registrò lo stesso numero di vendite dei precedenti e che costituisce il tentativo di mescolare le classiche sonorità del samba e dellabossa nova con quelle della moderna musica elettronica.

Discografia parziale

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Elza Soares, 1967.
  • Se acaso você chegasse (Odeon 1960)
  • A bossa negra (Odeon 1961 / Universal 2003)
  • Com a bola branca (Odeon 1966)
  • Elza carnaval & samba (Odeon 1969 / EMI 2003)
  • Elza pede passagem (Odeon 1972 / EMI 2004)
  • Do cóccix até o pescoço (Maianga / Tratore 2002)
  • Vivo feliz (Tratore 2004)
  • Beba-me - Ao vivo (Biscoito Fino 2007)
  • Chega de saudade - Trilha sonora do silme (Universal 2008)

Raccolte

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  • Grandes sucessos de Elza Soares (Tapecar Brasil 1978)
  • Salve a mocidade (Tapecar Brasil 1997)
  • Meus momentos – Volumes 1 & 2 (EMI Brasil 1998)
  • Elza Soares – Raízes do samba (EMI Brasil 1999)

Note

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  1. ^Elza Soares morre aos 91 anos, sug1.globo.com, 20 gennaio 2022.
  2. ^abcdefghijk(PT)Elza Soares, sumpbnet.com.br, www.mpbnet.com.br.URL consultato il 1º settembre 2009.
  3. ^abcdefghijk(EN)Elza Soares, suallbrazilianmusic.com, www.allbrazilianmusic.com.URL consultato il 1º settembre 2009.
  4. ^abcd(PT)Elza Soares é divina!, suclaudia.abril.com.br, Claudia.URL consultato il 1º settembre 2009(archiviato dall'url originale il 13 settembre 2010).
  5. ^abcd(PT)Elza Soares é divina!, suclaudia.abril.com.br, Claudia.URL consultato il 1º settembre 2009(archiviato dall'url originale il 13 settembre 2010).
  6. ^(PT)A vida torata de Mané Garrincha, suveja.abril.com.br, Veja.URL consultato il 1º settembre 2009(archiviato dall'url originale il 25 maggio 2009).
  7. ^(EN)Remembering the genius of Garrincha, sunews.bbc.co.uk, BBC.URL consultato il 1º settembre 2009.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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