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Elezioni politiche in Italia del 1992

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Elezioni politiche in Italia del 1992
StatoItalia (bandiera) Italia
Data5-6 aprile
LegislaturaXI legislatura
AssembleeCamera dei deputati,Senato della Repubblica
Legge elettoraleProporzionale classico, modificato a preferenza unica.
Affluenza87,07%(Diminuzione 1,53%)
ListeDemocrazia CristianaPartito Democratico
della Sinistra
Partito Socialista Italiano
Camera dei deputati
Voti11 640 265
29,66%
6 321 084
16,11%
5 343 930
13,62%
Seggi
206 / 630
107 / 630
92 / 630
Differenza %Diminuzione 4,65%nuovo partito[1]%Diminuzione 0,65%
Differenza seggiDiminuzione 28nuovo partito[1]Diminuzione 2
Senato della Repubblica
Voti9 088 494
27,27%
5 682 888
17,05%
4 523 873
13,57%
Seggi
107 / 315
66 / 315
49 / 315
Differenza %Diminuzione 6,35%nuovo partito[1]%Aumento 2,66%
Differenza seggiDiminuzione 18nuovo partito[1]Aumento 6
Partito maggioritario in ciascun comune e distribuzione dei seggi per ciascuna camera
Governi
Amato I (1992-1993)
Ciampi (1993-1994)

Leelezioni politiche in Italia del 1992 per il rinnovo dei due rami delParlamento Italiano – laCamera dei deputati e ilSenato della Repubblica – si tennero domenica 5 e lunedì 6 aprile1992. Convenzionalmente vengono ritenute le ultime elezioni della cosiddettaPrima Repubblica, ovvero quel periodo che va dalla nascita dellaRepubblica Italiana al 1992, e caratterizzate per essere le prime dal1946 senza la presenza delPartito Comunista Italiano (rinominatosiPartito Democratico della Sinistra)[2][3][4] e le ultime alle quali prese parte laDemocrazia Cristiana[5][6]. Sono le prime elezioni in cui i simboli dei partiti sono riprodotti a colori e non in bianco nero sulla scheda elettorale, e le prime elezioni in cui l'elettore che volesse esprimere anche una preferenza deve scrivere il cognome e nome del candidato prescelto e non il numero di inserimento del candidato prescelto nella sua lista di partito.

Sistema di voto

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Le elezioni politiche del1992 si tennero con il sistema di voto introdotto con ildecreto legislativo luogotenenziale n. 74 del 10 marzo1946, dopo essere stato approvato dalla Consulta Nazionale il 23 febbraio1946. Concepito per gestire le elezioni dell'Assemblea Costituente previste per il successivo 2 giugno, il sistema fu poi recepito come normativa elettorale per laCamera dei deputati con la legge n. 6 del 20 gennaio1948. Per quanto riguarda ilSenato della Repubblica, i criteri di elezione vennero stabiliti con la legge n. 29 del 6 febbraio1948 la quale, rispetto a quella per la Camera, conteneva alcuni piccoli correttivi in senso maggioritario, pur mantenendosi anch'essa in un quadro largamente proporzionale.

Secondo la suddetta legge del 1946, i partiti presentavano in ogni circoscrizione una lista di candidati. L'assegnazione di seggi alle liste circoscrizionali avveniva con unsistema proporzionale utilizzando il metodo dei divisori conquoziente Imperiali; determinato il numero di seggi guadagnati da ciascuna lista, venivano proclamati eletti i candidati che, all'interno della stessa, avessero ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori, i quali potevano esprimere il loro gradimento per un unico candidato, anziché per un massimo di quattro come nelle precedenti elezioni (effetto delreferendum sulla preferenza unica).

I seggi e i voti residuati a questa prima fase venivano raggruppati poi nelcollegio unico nazionale, all'interno del quale gli scranni venivano assegnati sempre col metodo dei divisori, ma utilizzando ora ilquoziente Hare naturale ed esaurendo il calcolo tramite il metodo dei più alti resti.

Differentemente dalla Camera, la legge elettorale delSenato si articolava su baseregionale, seguendo il dettatocostituzionale (art. 57). Ogni Regione era suddivisa in molticollegi uninominali. All'interno di ciascun collegio, veniva eletto il candidato che avesse raggiunto il quorum del 65% delle preferenze: tale soglia, oggettivamente di difficilissimo conseguimento, tradiva l'impianto proporzionale su cui era concepito anche il sistema elettorale della Camera Alta. Qualora, come normalmente avveniva, nessun candidato avesse conseguito l'elezione, i voti di tutti i candidati venivano raggruppati in liste di partito a livello regionale, dove i seggi venivano allocati utilizzando ilmetodo D'Hondt delle maggiori medie statistiche e quindi, all'interno di ciascuna lista, venivano dichiarati eletti i candidati con le migliori percentuali di preferenza.

Circoscrizioni

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Il territorio nazionale italiano venne suddiviso alla Camera dei deputati in 32circoscrizioni plurinominali e al Senato della Repubblica in 20circoscrizioni plurinominali, corrispondenti alle regioni italiane.

Circoscrizioni della Camera dei deputati

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Le circoscrizioni per la Camera dei deputati.

Le circoscrizioni dellaCamera dei deputati furono le seguenti:

  1. Torino (Torino,Novara,Vercelli);
  2. Cuneo (Cuneo,Alessandria,Asti);
  3. Genova (Genova,Imperia,La Spezia,Savona);
  4. Milano (Milano,Pavia);
  5. Como (Como,Sondrio,Varese);
  6. Brescia (Brescia,Bergamo);
  7. Mantova (Mantova,Cremona);
  8. Trento (Trento,Bolzano);
  9. Verona (Verona,Padova,Vicenza,Rovigo);
  10. Venezia (Venezia,Treviso);
  11. Udine (Udine,Belluno,Gorizia);
  12. Bologna (Bologna,Ferrara,Ravenna,Forlì);
  13. Parma (Parma,Modena,Piacenza,Reggio Emilia);
  14. Firenze (Firenze,Pistoia);
  15. Pisa (Pisa,Livorno,Lucca,Massa e Carrara);
  16. Siena (Siena,Arezzo,Grosseto);
  17. Ancona (Ancona,Pesaro,Macerata,Ascoli Piceno);
  18. Perugia (Perugia,Terni,Rieti);
  19. Roma (Roma,Viterbo,Latina,Frosinone);
  20. L'Aquila (L’Aquila,Pescara,Chieti,Teramo);
  21. Campobasso (Campobasso,Isernia);
  22. Napoli (Napoli,Caserta);
  23. Benevento (Benevento,Avellino,Salerno);
  24. Bari (Bari,Foggia);
  25. Lecce (Lecce,Brindisi,Taranto);
  26. Potenza (Potenza,Matera);
  27. Catanzaro (Catanzaro,Cosenza,Reggio Calabria);
  28. Catania (Catania,Messina,Siracusa,Ragusa,Enna);
  29. Palermo (Palermo,Trapani,Agrigento,Caltanissetta);
  30. Cagliari (Cagliari,Sassari,Nuoro,Oristano);
  31. Valle d'Aosta (Aosta);
  32. Trieste (Trieste).

Circoscrizioni del Senato della Repubblica

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Le circoscrizioni per il Senato della Repubblica.

Le circoscrizioni delSenato della Repubblica invece erano le seguenti:

  1. Piemonte;
  2. Valle D'Aosta;
  3. Lombardia;
  4. Trentino-Alto Adige;
  5. Veneto;
  6. Friuli-Venezia Giulia;
  7. Liguria;
  8. Emilia-Romagna;
  9. Toscana;
  10. Umbria;
  11. Marche;
  12. Lazio;
  13. Abruzzo;
  14. Molise;
  15. Campania;
  16. Puglia;
  17. Basilicata;
  18. Calabria;
  19. Sicilia;
  20. Sardegna.

Quadro politico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Svolta della Bolognina, Mani pulite e Pentapartito.

Le elezioni politiche del 1992 furono le ultime svoltesi consistema elettorale proporzionale con preferenze[7].

Come effetto dellasvolta della Bolognina, sono le prime elezioni politiche senza ilPartito Comunista Italiano eDemocrazia Proletaria e le prime colPartito Democratico della Sinistra e ilPartito della Rifondazione Comunista[8].

LaLega Lombarda che aveva già partecipato alleelezioni politiche del 1987[9][10], vi partecipa dopo il congresso del1991 con il nuovo nome diLega Nord guidata daUmberto Bossi[11][12].

Il1991 fu l'anno che segnò la fine delpentapartito, quando il PRI uscì dalla coalizione senza più rientrarvi, facendo nascere ilgoverno Andreotti VII.

Principali forze politiche

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PartitoCollocazioneIdeologia principaleSegretarioFoto
Democrazia Cristiana (DC)CentroCristianesimo democraticoArnaldo Forlani
Partito Democratico della Sinistra (PDS)SinistraSocialismo democraticoAchille Occhetto
Partito Socialista Italiano (PSI)Centro-sinistraSocialismo liberaleBettino Craxi
Lega Nord (LN)TrasversalismoFederalismoUmberto Bossi
Partito della Rifondazione Comunista (PRC)Estrema sinistraComunismoSergio Garavini
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI-DN)Estrema destraNeofascismoGianfranco Fini
Partito Repubblicano Italiano (PRI)CentroLiberalismo socialeGiorgio La Malfa
Partito Liberale Italiano (PLI)Centro-destraLiberalismoRenato Altissimo
Federazione dei Verdi (FdV)SinistraAmbientalismoGianni Mattioli
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)Centro-sinistraSocialdemocraziaAntonio Cariglia
La ReteCentro-sinistraCristianesimo socialeLeoluca Orlando
Lista Marco Pannella (LP)Centro-sinistraRadicalismoMarco Pannella

Campagna elettorale

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La campagna elettorale del1992 si aprì in un contesto assai ostile ai partiti che per anni si erano trovati al governo del Paese: oltre all'uscita deirepubblicani dalla coalizione di governo e alle continue «picconate» del Presidente della RepubblicaFrancesco Cossiga contro i partiti (in particolare contro la DC e il PDS)[13], appariva inevitabile il successo dellaLega Nord, nata su impulso dell’Union Valdôtaine dall'unione di varie leghe regionaliste attive da qualche anno contro il costoso Stato centralista gestito dalPentapartito,[14] mentre era agli albori l'inchiestaMani pulite, che stava per fare scandalo e al momento si stava occupando delle vicende delPio Albergo Trivulzio diMilano[13]. Dopo la scissione delPCI si presentarono le liste dei due partiti che ne erano nati: quella delPDS e quella delPRC, col crollo dell’Unione Sovietica che aveva liberato l’elettorato moderato dall’obbligo di sostenere la DC.

Ilpentapartito, diventato intantoquadripartito, riuscì comunque a ottenere una lieve maggioranza in entrambe le Camere, ma dalle divisioni interne alla maggioranza, miste ai pochi seggi di vantaggio sulle opposizioni e alla recrudescenza delle inchieste sulla corruzione, scaturiva l'incertezza sulla stabilità politica[15].

Scoppiato lo scandaloTangentopoli, la delegittimazione della classe politica raggiunse il suo apice e si tornò al voto appena due anni dopo conun nuovo sistema elettorale perlopiù maggioritario.

Risultati

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Lo stesso argomento in dettaglio:Grafico delle elezioni politiche italiane.

Camera dei deputati

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni politiche in Italia del 1992 per circoscrizione (Camera dei deputati), Deputati dell'XI legislatura della Repubblica Italiana ed Eletti alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche italiane del 1992.
Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Risultati delle elezioni politiche italiane del 1992 (Camera dei deputati)
PartitoVoti%SeggiDifferenza (%)Aumento/Diminuzione
Democrazia Cristiana (DC)11.640.26529,66206Diminuzione4,66Diminuzione28
Partito Democratico della Sinistra (PDS)6.321.08416,11107[16]Diminuzione70
Partito Socialista Italiano (PSI)5.343.93013,6292Diminuzione0,65Diminuzione2
Lega Nord (LN)3.396.0128,6555Aumento8,65Aumento54
Partito della Rifondazione Comunista (PRC)2.204.6415,6235[17]Aumento27
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI-DN)2.107.0375,3734Diminuzione0,54Diminuzione1
Partito Repubblicano Italiano (PRI)1.722.4654,3927Aumento0,69Aumento6
Partito Liberale Italiano (PLI)1.121.2642,8617Aumento0,76Aumento6
Federazione dei Verdi (FdV)1.093.9952,7916Aumento0,28Aumento3
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)1.064.6472,7116Diminuzione0,24Diminuzione1
La Rete730.1711,8612-Aumento12
Lista Marco Pannella485.6941,247Diminuzione1,32Diminuzione6
Sì Referendum319.8120,810--
Partito Pensionati220.5590,560--
Partito Popolare Sudtirolese (SVP)198.4470,513-Stabile
Caccia Pesca Ambiente (CPA)192.7990,490--
Federalismo - Pensionati Uomini Vivi (PSd'AZ)154.6210,391-Diminuzione1
Lega Autonomia Veneta (LAV)152.3010,391-Aumento1
Lega Casalinghe-Pensionati133.7170,340--
Lega Alpina Lumbarda90.9090,230--
Lega Alpina Piemont69.7030,180--
Lega d'Azione Meridionale (LAM)53.7590,140--
Veneto Autonomo49.0350,120--
Union Veneto48.8080,120--
Verdi Federalisti42.6470,110--
Vallée d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme (UV)41.4040,111-Stabile
Altre liste247.5490,630--
Totale39.247.275100,00630
Fonte:Archivio storico delle elezioni - Ministero dell'Interno.

Senato della Repubblica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni politiche in Italia del 1992 per circoscrizione (Senato della Repubblica), Senatori dell'XI legislatura della Repubblica Italiana ed Eletti al Senato della Repubblica nelle elezioni politiche italiane del 1992.
Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Risultati delle elezioni politiche italiane del 1992 (Senato della Repubblica)
PartitoVoti%SeggiDifferenza (%)Aumento/Diminuzione
Democrazia Cristiana (DC)9.088.49427,27107Diminuzione5,35Diminuzione18
Partito Democratico della Sinistra (PDS)5.682.88817,0564[16]Diminuzione37
Partito Socialista Italiano (PSI)4.523.87313,5749Aumento2,16Aumento7
Lega Nord (LN)2.732.4618,2025Aumento8,20Aumento24
Partito della Rifondazione Comunista (PRC)2.171.9506,5220[17]Aumento19
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI)2.171.2156,5116Diminuzione0,03Stabile
Partito Repubblicano Italiano (PRI)1.565.1424,7010Aumento0,85Aumento2
Federazione dei Verdi (FdV)1.027.3033,084Aumento1,12Aumento2
Partito Liberale Italiano (PLI)939.1592,824Aumento0,66Aumento1
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)853.8952,563Aumento0,20Diminuzione3
Sì Referendum332.3181,000--
La Rete239.8680,723-Aumento3
Partito Pensionati215.8890,650--
Federalismo - Pensionati Uomini Vivi (PSd'AZ)174.7130,521-Stabile
Partito Popolare Sudtirolese (SVP)168.1130,503-Aumento1
Lista Marco Pannella166.7080,500Diminuzione1,27Diminuzione5
Per la Calabria[18]143.9760,432-Aumento2
Lega Autonomia Veneta (LAV)142.4460,431-Aumento1
Lega Casalinghe-Pensionati134.3270,400--
Lega Alpina Lumbarda (LAL)119.1530,361-Aumento1
Caccia Pesca Ambiente (CPA)116.3950,350--
Liste Autonomiste95.6870,290--
Veneto Autonomo50.9380,150--
Lega d'Azione Meridionale (LAM)49.7690,150--
Per il Molise[19]48.3520,151-Stabile
Verdi Federalisti47.0510,140--
Vallée d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme (UV)34.1500,101-Stabile
Altre liste151.1700,450--
Totale33.328.581100,00315
Fonte:Archivio storico delle elezioni - Ministero dell'Interno.

Analisi territoriale del voto

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Partiti maggioritari nelle singole province per la Camera.

Rispetto alle precedenti elezioni, si hanno le seguenti variazioni, correlate al massiccio afflusso di voti dai serbatoicomunista edemocristiano verso la nuova offerta leghista:

Conseguenze del voto

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Umberto Bossi vota per le elezioni politiche

Le elezioni furono segnate dal crescere dell'astensione e dell'indifferenza della popolazione nei confronti di una politica chiusa e ingabbiata negli stessi schemi dai tempi del dopoguerra, incapace di rinnovarsi malgrado gli epocali cambiamenti storici di quegli anni.

Dal punto di vista storico-politico queste elezioni segnarono alcune importanti novità:

  • La prima netta affermazione dellaLega Nord e deLa Rete, due formazioni di recente fondazione, sviluppatesi una nell'Italia settentrionale, l'altra nelMeridione, che registrarono un vero e proprioboom, facendo della moralizzazione e del rinnovamento politico dei veri e propri cavalli di battaglia[21]: il movimento leghista passò da 2 parlamentari (un deputato e un senatore) a 80 (55 eletti alla Camera, 25 eletti al Senato), mentre quello fondato dall'ex democristianoLeoluca Orlando ottenne buoni risultati soprattutto aPalermo eTorino[22], eleggendo 15 parlamentari su scala nazionale (12 deputati e 3 senatori)[13].
  • Il calo di consensi investì quasi tutti i maggiori partiti: laDC calò dal 34,31% al 29,66% ottenendo il suo minimo storico, non superando il 30% dei consensi per la prima volta in un'elezione di rilevanza nazionale[23]; ilPSI, che nelle precedenti consultazioni aveva toccato i suoi massimi storici, scese di un punto percentuale, subendo per la prima volta dal1979 una flessione[24];PRI,PLI ePSDI conservarono le loro posizioni. IlPDS e ilPRC, eredi del discioltoPCI, persero quasi il 5% dei voti[22].
  • Ilquadripartito al governo (DC,PSI,PSDI ePLI)[22], conservò comunque la maggioranza assoluta dei seggi, ma si fermò al 48,85% pari a 331 seggi alla Camera e 163 al Senato, risultato che rese difficile la formazione di una forte maggioranza parlamentare[25]. La maggioranza era ridotta al lumicino, ma in sostanza lo era anche l'opposizione tradizionale. Si era arrivati al capolavoro di non avere più il governo che c'era (la vecchia maggioranza aveva perso), e di non avere il governo di una nuova maggioranza, che non si era coagulata e non esisteva. Nessuno dei commentatori politici si rese conto della fortuna toccata al «sistema», che teneva ancora[22].

Quando, a maggio, le Camere appena riunite furono chiamate a eleggere il nuovoPresidente della Repubblica, le votazioni si tennero in un clima di fortissima tensione politica (in quegli stessi giorni veniva ucciso il giudiceGiovanni Falcone) e fu affossata dapprima la candidatura diArnaldo Forlani, poi quella diGiulio Andreotti. Alla fine, fu eletto ildemocristianoOscar Luigi Scalfaro, candidato deimoralizzatori. Scalfaro si rifiutò di concedere incarichi ai politici vicini agli inquisiti:Bettino Craxi, che aspirava a tornare allapresidenza del Consiglio, dovette rinunciare in favore diGiuliano Amato[22]. Il quasi contestuale scoppio del casoTangentopoli, con l'ondata di arresti e diavvisi di garanzia, portò dopo soli due anni alla fine della legislatura e più in generale dellaPrima Repubblica.

Vi furono poi le dimissioni delgoverno Amato, falcidiato dalle comunicazioni giudiziarie, appena dopo il referendum abrogativo del 18 e 19 aprile1993, che aveva ad oggetto la legge elettorale in senso proporzionale delSenato. Successivamente ilPresidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro incaricò ilgovernatore della Banca d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi per la formazione di un nuovo esecutivo, col mandato di contrastare la grave crisi economica e riscrivere la legge elettorale. Venne approvata una legge elettorale in senso prevalentemente maggioritario sia per laCamera sia per il Senato: secondo le norme approvate, dei 630 seggi di Montecitorio, 475 verranno assegnati con i collegi uninominali, e 155 su base proporzionale. A Palazzo Madama i seggi «uninominali» saranno 232 su 315, i proporzionali 83. La nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, nella sua veste costituente, ha avuto la qualifica di Minotauro[22].Subito dopo l'approvazione della nuova legge elettorale, il Presidente Scalfaro sciolse le Camere. Si tennero quindi leelezioni del 27 e 28 marzo 1994.

Note

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  1. ^abcdIl PDS non è confrontabile con il PCI poiché si verificò la scissione del PRC.
  2. ^ Paolo Bellucci, Marco Maraffi e Paolo Segatti,PCI, PDS, DS. La trasformazione dell'identità politica della sinistra di governo, Roma, Donzelli, 2000.URL consultato il 6 marzo 2018.
  3. ^ Valdo Spini,La buona politica: Da Machiavelli alla Terza Repubblica. Riflessioni di un socialista, Venezia, Marsilio, 2013.URL consultato il 6 marzo 2018.
  4. ^ Claudio Martelli,Ricordati di vivere, Milano, Bompiani, 2013.URL consultato il 6 marzo 2018.
  5. ^ Saverio Francesco Regasto,La forma di governo parlamentare fra «tradizione» e «innovazione», Milano, Giuffrè, 2008.URL consultato il 6 marzo 2018.
  6. ^ Carlo Maria Martini,Giustizia, etica e politica nella città, Milano, Bompiani, 2017.URL consultato il 6 marzo 2018.
  7. ^ Fernando Proietti,La rivoluzione del 4 agosto, inCorriere della Sera, 5 agosto 1993.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale il 5 giugno 2015).
  8. ^ Vittorio Monti,Il popolo rosso tradisce la "svolta", inCorriere della Sera, 7 aprile 1992.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  9. ^ Oskar Peterlini,Funzionamento dei sistemi elettorali e minoranze linguistiche, Milano, FrancoAngeli, 2012.URL consultato l'8 marzo 2018.
    «La Lega Nord, o Lega Lombarda fino al 1991, alle elezioni per il Parlamento del 1987 conquistò soltanto un mandato alla Camera e uno al Senato con lo 0,5% dei voti a livello nazionale.»
  10. ^ Roberto Cornelli,Paura e ordine nella modernità, Milano, Giuffrè, 2008.URL consultato l'8 marzo 2018.
  11. ^ Simona Colarizi,Storia politica della Repubblica. 1943-2006: Partiti, movimenti e istituzioni, Roma-Bari, Laterza, 2007.URL consultato l'8 marzo 2018.
  12. ^ Gilda Sensales e Marino Bonaiuto,La politica mediatizzata. Forme della comunicazione politica nel confronto elettorale del 2006, Milano, FrancoAngeli, 2008.URL consultato l'8 marzo 2018.
  13. ^abc Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio,Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo, Milano, Chiarelettere, 2012.
  14. ^tuttostoria.net.
  15. ^ Ugo Intini,Il nullismo al potere (PDF), inMondoperaio, n. 6-7/2014.URL consultato il 15 giugno 2014(archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2016). «Nelle elezioni del 1992, il quadripartito guidato da Craxi e Forlani fu dichiarato sconfitto e delegittimato daimedia. E questa fu la premessa della successiva rivoluzione. Ma il quadripartito aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento con il 49,36 per cento e 19 milioni di voti (senza contare il 4,39 per cento del Pri che non poteva certo essere considerato un voto “rivoluzionario”).».
  16. ^abConfronto col precedente risultato delPCI, di cui venne mantenuto in piccolo il simbolo.
  17. ^abConfronto conDP, confluita nel partito.
  18. ^Lista satellite delPDS.
  19. ^Lista dellaSinistra indipendente.
  20. ^abcArchivio Storico delle Elezioni – Camera del 5 aprile 1992, inMinistero dell'interno.URL consultato il 16 aprile 2013.
  21. ^ Alessio Altichieri,"Il dato dovrebbe far riflettere chi sta a Roma", inCorriere della Sera, 7 aprile 1992.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2015).
  22. ^abcdef Indro Montanelli e Mario Cervi,L'Italia degli anni di fango, Milano, Rizzoli, 1993,ISBN 9788817427296.
  23. ^ Orazio Maria Petracca,Finita l'epoca della "diga anticomunista", la formula s'inceppa, inCorriere della Sera, 7 aprile 1992.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  24. ^ Fernando Proietti,Il Gran Decisionista cade in piedi, inCorriere della Sera, 7 aprile 1992.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale il 5 giugno 2015).
  25. ^ Stefano Folli,Comincia l'era dell'ingovernabilità, inCorriere della Sera, 7 aprile 1992.URL consultato il 17 marzo 2011(archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Costituzione della Repubblica Italiana.
  • Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio,Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo, Milano, Chiarelettere, 2012,ISBN 88-6190-053-4.
  • Paolo Bellucci, Marco Maraffi e Paolo Segatti,PCI, PDS, DS. La trasformazione dell'identità politica della sinistra di governo, Roma, Donzelli, 2000,ISBN 88-7989-547-8.
  • Simona Colarizi,Storia politica della Repubblica. 1943-2006: Partiti, movimenti e istituzioni, Roma-Bari, Laterza, 2007,ISBN 978-88-58-12426-0.
  • Roberto Cornelli,Paura e ordine nella modernità, Milano, Giuffrè, 2008,ISBN 978-88-14-14209-3.
  • Carlo Maria Martini,Giustizia, etica e politica nella città, Milano, Bompiani, 2017,ISBN 978-88-58-77447-2.
  • Claudio Martelli,Ricordati di vivere, Milano, Bompiani, 2013,ISBN 978-88-587-6329-2.
  • Indro Montanelli e Mario Cervi,L'Italia degli anni di fango (1978-1993), Milano, Rizzoli, 1993,ISBN 88-17-42729-2.
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