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Elezioni politiche in Italia del 1958

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Elezioni politiche in Italia del 1958
StatoItalia (bandiera) Italia
Data25-26 maggio
LegislaturaIII legislatura
AssembleeCamera dei deputati,Senato della Repubblica
Legge elettoraleProporzionale classico
Affluenza93,91%(Aumento 0,10%)
ListeDemocrazia CristianaPartito Comunista ItalianoPartito Socialista Italiano
Camera dei deputati
Voti12 520 207
42,35%
6 704 454
22,68%
4 206 726
14,23%
Seggi
273 / 596
140 / 596
84 / 596
Differenza %Aumento 2,43%Aumento 0,08%Aumento 1,53%
Differenza seggiAumento 10Diminuzione 3Aumento 9
Senato della Repubblica
Voti10 780 954
41,23%
5 700 952
21,80%
3 682 945
14,08%
Seggi
123 / 246
59 / 246
35 / 246
Differenza %Aumento 1,47%Aumento 1,59%Aumento 2,18%
Differenza seggiAumento 7Aumento 7Aumento 6
Distribuzione del voto alla Camera
Governi
Fanfani II (1958-1959)
Segni II (1959-1960)
Tambroni (1960)
Fanfani III (1960-1962)
Fanfani IV (1962-1963)

Leelezioni politiche in Italia del 1958 per il rinnovo dei due rami delParlamento Italiano – laCamera dei deputati e ilSenato della Repubblica – si tennero domenica 25 e lunedì 26 maggio1958. IlSenato, la cui legislatura aveva una durata di sei anni, fu sciolto anticipatamente.

Le consultazioni videro nuovamente maggioritaria laDemocrazia Cristiana, che incrementò i propri consensi portando l'area delcentro governativo (DC,PSDI,PLI ePRI) a ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Sul fronte dell'opposizione, icomunisti si mantennero quasi perfettamente stabili, isocialisti aumentarono i propri elettori, mentre la destra subì un brusco arretramento, sia per quanto riguarda imissini, che per i monarchici, oltretutto divisi in due movimenti distinti.

Sistema di voto

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Le elezioni politiche del1958 si tennero con il sistema di voto introdotto con ildecreto legislativo luogotenenziale n. 74 del 10 marzo1946, dopo essere stato approvato dalla Consulta Nazionale il 23 febbraio1946. Concepito per gestire le elezioni dell'Assemblea Costituente previste per il successivo 2 giugno, il sistema fu poi recepito come normativa elettorale per laCamera dei deputati con la legge n. 6 del 20 gennaio1948. Per quanto riguarda ilSenato della Repubblica, i criteri di elezione vennero stabiliti con la legge n. 29 del 6 febbraio1948 la quale, rispetto a quella per la Camera, conteneva alcuni piccoli correttivi in senso maggioritario, pur mantenendosi anch'essa in un quadro largamente proporzionale.

Inoltre il 31 luglio1954 venne abrogata la legge n. 148/1953, composta da un singolo articolo, che introduceva un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse raggiunto il 50% più uno dei voti validi. Tale legge, pertanto, fu in vigore solamente per le elezioni del1953.

Secondo la suddetta legge del 1946, i partiti presentavano in ogni circoscrizione una lista di candidati. L'assegnazione di seggi alle liste circoscrizionali avveniva con unsistema proporzionale utilizzando il metodo dei divisori conquoziente Imperiali; determinato il numero di seggi guadagnati da ciascuna lista, venivano proclamati eletti i candidati che, all'interno della stessa, avessero ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori, i quali potevano esprimere il loro gradimento per un massimo di quattro candidati.

I seggi e i voti residuati a questa prima fase venivano raggruppati poi nelcollegio unico nazionale, all'interno del quale gli scranni venivano assegnati sempre col metodo dei divisori, ma utilizzando ora ilquoziente Hare naturale ed esaurendo il calcolo tramite il metodo dei più alti resti. Da questa elezione tale collegio venne virtualizzato, in quanto i seggi in esso attribuiti vennero reinseriti nelle circoscrizioni locali attraverso complicate formule matematiche.

Differentemente dalla Camera, la legge elettorale delSenato si articolava su baseregionale, seguendo il dettatocostituzionale (art.57). Ogni regione era suddivisa in tanticollegi uninominali quanti erano i seggi a essa assegnati. All'interno di ciascun collegio, veniva eletto il candidato che avesse raggiunto ilquorum del 65% delle preferenze: tale soglia, oggettivamente di difficilissimo conseguimento, tradiva l'impianto proporzionale su cui era concepito anche il sistema elettorale della Camera Alta. Qualora, come normalmente avveniva, nessun candidato avesse conseguito l'elezione, i voti di tutti i candidati venivano raggruppati in liste di partito a livello regionale, dove i seggi venivano allocati utilizzando ilmetodo D'Hondt delle maggiori medie statistiche e quindi, all'interno di ciascuna lista, venivano dichiarati eletti i candidati con le migliori percentuali di preferenza.

In queste elezioni si applicò per l'ultima volta quanto stabilito nella prima stesura della Costituzione italiana, che prevedeva un numero di seggi da assegnare in maniera variabile nel seguente modo: per laCamera dei deputati, in ragione di un deputato per ottantamila abitanti o per frazione superiore a quarantamila; per ilSenato attribuito su base regionale un senatore ogni duecentomila abitanti o per frazione superiore a centomila, nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei, laValle d'Aosta ne ha uno solo. Le successive elezioni si tennero invece con un numero di deputati e senatori fisso, secondo quanto previsto dallalegge costituzionale 9 febbraio1963, n. 2.

Circoscrizioni

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Il territorio nazionale italiano venne suddiviso alla Camera dei deputati in 32circoscrizioni plurinominali e al Senato della Repubblica in 19circoscrizioni plurinominali, corrispondenti alle regioni italiane.

Circoscrizioni della Camera dei deputati

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Le circoscrizioni per la Camera dei Deputati.

Le circoscrizioni della Camera dei deputati erano le seguenti:

  1. Torino (Torino,Novara,Vercelli);
  2. Cuneo (Cuneo,Alessandria,Asti);
  3. Genova (Genova,Imperia,La Spezia,Savona);
  4. Milano (Milano,Pavia);
  5. Como (Como,Sondrio,Varese);
  6. Brescia (Brescia,Bergamo);
  7. Mantova (Mantova,Cremona);
  8. Trento (Trento,Bolzano);
  9. Verona (Verona,Padova,Vicenza,Rovigo);
  10. Venezia (Venezia,Treviso);
  11. Udine (Udine,Belluno,Gorizia);
  12. Bologna (Bologna,Ferrara,Ravenna,Forlì);
  13. Parma (Parma,Modena,Piacenza,Reggio Emilia);
  14. Firenze (Firenze,Pistoia);
  15. Pisa (Pisa,Livorno,Lucca,Massa e Carrara);
  16. Siena (Siena,Arezzo,Grosseto);
  17. Ancona (Ancona,Pesaro,Macerata,Ascoli Piceno);
  18. Perugia (Perugia,Terni,Rieti);
  19. Roma (Roma,Viterbo,Latina,Frosinone);
  20. L'Aquila (Aquila,Pescara,Chieti,Teramo);
  21. Campobasso (Campobasso);
  22. Napoli (Napoli, Caserta);
  23. Benevento (Benevento,Avellino,Salerno);
  24. Bari (Bari,Foggia);
  25. Lecce (Lecce,Brindisi,Taranto);
  26. Potenza (Potenza,Matera);
  27. Catanzaro (Catanzaro,Cosenza,Reggio Calabria);
  28. Catania (Catania,Messina,Siracusa,Ragusa,Enna);
  29. Palermo (Palermo,Trapani,Agrigento,Caltanissetta);
  30. Cagliari (Cagliari,Sassari,Nuoro);
  31. Valle d'Aosta (Aosta);
  32. Trieste (Trieste)

Circoscrizioni del Senato della Repubblica

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Le circoscrizioni per il Senato della Repubblica.

Le circoscrizioni del Senato della Repubblica erano invece le seguenti:

  1. Piemonte;
  2. Valle D'Aosta;
  3. Lombardia;
  4. Trentino-Alto Adige;
  5. Veneto;
  6. Friuli-Venezia Giulia;
  7. Liguria;
  8. Emilia-Romagna;
  9. Toscana;
  10. Umbria;
  11. Marche;
  12. Lazio;
  13. Abruzzi e Molise;
  14. Campania;
  15. Puglia;
  16. Basilicata;
  17. Calabria;
  18. Sicilia;
  19. Sardegna.

Quadro politico

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L'instabilità politica e la crescita economica

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La II legislatura aveva visto l'alternanza di 6 governi in 5 anni, tutti presieduti da esponenti democristiani e sostenuti, eventualmente con un appoggio esterno, da PSDI, PLI e PRI. La forte instabilità e l'assenza di una leadership chiara, come era stata quella dello scomparsoDe Gasperi, non intaccò la ripresa economica avviata dopo la seconda guerra mondiale grazie agli aiuti del Piano Marshall, la creazione delle prime organizzazioni economiche europee, l'alta disponibilità di manodopera e l'ingente intervento pubblico nell'economia.

Principali forze politiche

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PartitoCollocazioneIdeologiaSegretario[1]Foto
Democrazia Cristiana (DC)CentroCristianesimo democraticoAmintore Fanfani
Partito Comunista Italiano (PCI)SinistraComunismoPalmiro Togliatti
Partito Socialista Italiano (PSI)SinistraSocialismo democraticoPietro Nenni
Movimento Sociale Italiano (MSI)Estrema destraNeofascismoArturo Michelini
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)Centro-sinistraSocialdemocraziaGiuseppe Saragat
Partito Liberale Italiano (PLI)Centro-destraLiberalismoGiovanni Malagodi
Partito Monarchico Popolare (PMP)DestraMonarchismoAchille Lauro
Partito Nazionale Monarchico (PNM)DestraMonarchismoAlfredo Covelli
Partito Repubblicano Italiano (PRI)Centro-sinistraRepubblicanesimoOronzo Reale

Risultati

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Lo stesso argomento in dettaglio:Grafico delle elezioni politiche italiane.

Camera dei deputati

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni politiche in Italia del 1958 per circoscrizione (Camera dei deputati) ed Eletti alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche italiane del 1958.
Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Risultati delle elezioni politiche italiane del 1958 (Camera dei deputati)
PartitoVoti%SeggiDifferenza (%)Aumento/Diminuzione
Democrazia Cristiana (DC)12 520 20742,35273Aumento2,26Aumento10
Partito Comunista Italiano (PCI)6 704 45422,68140Aumento0,08Diminuzione3
Partito Socialista Italiano (PSI)4 206 72614,2384Aumento1,53Aumento9
Movimento Sociale Italiano (MSI)1 407 7184,7624Diminuzione1,08Diminuzione5
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)1 345 4474,5522Aumento0,03Aumento3
Partito Liberale Italiano (PLI)1 047 0813,5417Aumento0,53Aumento4
Partito Monarchico Popolare (PMP)776 9192,6314-Aumento14
Partito Nazionale Monarchico (PNM)659 9972,2311Diminuzione4,62Diminuzione29
Partito Repubblicano Italiano-Partito Radicale (PRI-PR)405 7821,376Diminuzione0,25Aumento1
Movimento Comunità173 2270,591-Aumento1
Partito Popolare Sudtirolese (SVP)135 4910,463Aumento0,01Stabile
Movimento Autonomia Regionale Piemontese70 5890,240--
Union Valdôtaine (UV)30 5960,101-Aumento1
Altre liste76 0350,270--
Totale29 560 269100596Aumento6
Schede bianche473 6821,56
Schede nulle400 7301,32
Votanti30 434 68193,83
Elettori32 434 852100
Fonte:Archivio storico delle elezioni - Ministero dell'Interno.

Senato della Repubblica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni politiche in Italia del 1958 per circoscrizione (Senato della Repubblica) ed Eletti al Senato della Repubblica nelle elezioni politiche italiane del 1958.
Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.
Risultati delle elezioni politiche italiane del 1958 (Senato della Repubblica)
PartitoVoti%SeggiDifferenza (%)Aumento/Diminuzione
Democrazia Cristiana (DC)10 780 95441,23123Aumento0,54Aumento7
Partito Comunista Italiano (PCI)[2]5 700 95221,8059Aumento1,59Aumento8
Partito Socialista Italiano (PSI)[3]3 682 94514,0835Aumento2,18Aumento9
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)[4]1 164 2804,455Aumento0,14Aumento1
Movimento Sociale Italiano (MSI)[5]1 150 0514,408Diminuzione1,67Diminuzione1
Partito Liberale Italiano (PLI)1 012 6103,874Aumento1,01Aumento1
Partito Monarchico Popolare (PMP)774 2422,965-Aumento5
Partito Nazionale Monarchico (PNM)[5]565 0452,162Diminuzione4,83Diminuzione14
Partito Repubblicano Italiano-Partito Radicale (PRI-PR)363 4621,390--
PNM-MSI[6]291 3591,110--
PCI-PSI[7]185 5570,712[8]-Stabile
Movimento Comunità142 8970,550--
Partito Popolare Sudtirolese (SVP)120 0680,462-Stabile
Movimento Autonomia Regionale Piemontese61 0880,230--
PSI-PSDI[9]43 1910,170--
Indipendenti di Sinistra[10]28 1410,111-Aumento1
Partito Sardo d'Azione (PSd'Az)25 9230,100--
Altre liste57 2370,220-Diminuzione13
Totale26 150 002100246Aumento6
Schede bianche779 7122,84
Schede nulle496 1291,81
Votanti27 425 84393,98
Elettori29 183 501100
Fonte:Archivio storico delle elezioni - Ministero dell'Interno.

Analisi territoriale del voto

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Partiti maggioritari nelle singole province per la Camera.

La Democrazia Cristiana ottiene un modesto aumento di consensi, frutto di una forte crescita nel Sud Italia, con massimi del 10-12% nelle province diCaserta,Messina eSalerno. Incrementi in linea con quello nazionale si registrano inVeneto eLazio mentre nel resto del Paese l'andamento è piuttosto altalenante e non emergono chiare tendenze territoriali. La crescita dei consensi nel Sud porta il partito a ottenere risultati superiori alla media nazionale e superare il 50% di voti inSardegna e nelSalento. Le zone più forti della DC ci confermano però, ancora una volta, il Triveneto, l'Alta Lombardia, le province diCuneo eCampobasso con risultati compresi tra il 55% e il 60% dei consensi. I democristiani confermano la loro difficoltà a penetrare nelle regioni rosse, mentre i risultati dell'Italia nordoccidentale continuano a esser lontani dalla media nazionale[11].

Il Partito Comunista Italiano risulta pressoché stabile e ciò è frutto di una generale perdita di consensi nel Nord Italia e inToscana e un opposto incremento nel Centro Sud, con alcune eccezioni. Restano infatti nel Meridione diverse zone ostili ai comunisti, come l'entroterracampano, l'Abruzzo meridionale e la parte settentrionale diSicilia eSardegna. A queste si aggiungono il Nord Est, l'AltaLombardia e laprovincia di Cuneo ormai tradizionalmente anticomuniste. Si conferma invece predominante inEmilia-Romagna,Toscana eUmbria, mentre ottiene risultati al di sopra dei quello nazionale nel Nord Ovest, nel sud della Sicilia e nellaprovincia di Foggia[11].

Il Partito Socialista Italiano aumenta i propri consensi in generale su tutto il territorio nazionale con le sole eccezioni della BassaLombardia, delleMarche e dell'Umbria, che però si riconferma una delle zone più forti per i socialisti. L'incremento è più accentuato nel Centro Sud, e in particolare inCalabria i cui risultati sono confrontabili con quelli del Nord Italia che sono decisamente superiori alla media nazionale. Nel resto del Centro Sud il PSI si conferma piuttosto debole spesso al di sotto della doppia cifra.[11].

Il Movimento Sociale Italiano arretra bruscamente, perdendo oltre un punto percentuale, a seguito di decrementi in quasi tutte le regioni. In particolare perde ingenti consensi nelSud Italia e nelle dueIsole maggiori rimanendo tuttavia molto forte inSicilia,Lazio,Umbria,Puglia, unico caso in cui i missini conquistano consensi, e nelle province diBolzano eTrieste, dove supera il 15% dei voti. Si conferma invece piuttosto debole nel Centro Nord mentre a seguito del forte calo anche la Basilicata registra risultati molto al di sotto della media nazionale[11].

Il Partito Socialista Democratico Italiano risulta stabile a livello nazionale e in generale anche a livello locale in modo abbastanza omogeneo. Nel Centro Sud i socialdemocratici si confermano piuttosto deboli con le eccezioni diSalerno eSiracusa, ed è principalmente nel Nord Italia che raccolgono il loro consenso. In particolare le zone più forti sono ilPiemonte e il Nord Est, dove supera il 10% dei voti nellaprovincia di Belluno[11].

Il Partito Liberale Italiano riequilibra i suoi consensi nelNord Italia, crescendo inLombardia edEmilia-Romagna e calando inPiemonte, che però resta la zona più forte per i liberali. Risulta invece stabile nel Centro Italia e in calo nel Meridione, pur ottenendo ancora risultati eccezionali nelle province diCampobasso eBenevento dove supera il 15% delle preferenze. In controtendenza laSicilia, in cui migliora i già ottimi risultati della tornata precedente.[11].

Il Partito Nazionale Monarchico paga duramente la scissione interna del PMP perdendo numerosi consensi in tuttaItalia, specialmente nelle regioni meridionali, dove alle precedenti elezioni aveva ottenuto ottimi risultati. Il calo più ingente si riscontra inCampania dove perde quasi il 10% dei consensi, inPuglia eSicilia che comunque restano le regioni di riferimento del partito, mentre nel Nord Italia resta largamente sotto la media nazionale[11].

Il Partito Monarchico Popolare raccoglie la maggior parte dei suoi consensi al Centro-Sud, in particolare inCampania, dove, nellaProvincia di Napoli, raggiunge quasi il 20% dei consensi, inAbruzzo,Basilicata eSicilia. Come il PNM, al nord ottiene percentuali minime e talvolta irrilevanti[11].

Il Partito Repubblicano Italiano si conferma molto forte inRomagna, nelleMarche e sulla costa Toscana. Perde consensi nelLazio, inAbruzzo e nellaProvincia di Trapani in cui ottiene però consensi molto superiori alla media e al resto del Mezzogiorno in cui i repubblicani stentano ad affermarsi[11].

Il rafforzamento della Democrazia Cristiana porta il suo vantaggio a quasi il 20% ma non si traduce in conquiste di province, anche se è evidente un generale rafforzamento del distacco democristiano. In particolare la DC incrementa notevolmente i propri vantaggi traLazio,Abruzzo, eCampania, superando anche il 30%. Restano però il Nord Est e l'AltaLombardia le roccaforti inespugnabili della DC. Nelle altre zone d'Italia, in particolare il Nord Ovest e laSicilia meridionale, i distacchi sono più contenuti anche se non scendono mai sotto il 3%. Il Partito Comunista Italiano vede erodere il proprio distacco anche nelleRegioni Rosse, dove riesce a conservare per un pugno di votiPisa, e ottiene un vantaggio intorno al 3% aFirenze,Pistoia eForlì, mentre l'unica provincia in cui riesce a superare il 20% di vantaggio èSiena[11].

  • Democrazia Cristiana
    Democrazia Cristiana
  • Partito Comunista Italiano
    Partito Comunista Italiano
  • Partito Socialista Italiano
    Partito Socialista Italiano
  • Movimento Sociale Italiano
    Movimento Sociale Italiano
  • Partito Socialista Democratico Italiano
    Partito Socialista Democratico Italiano
  • Partito Liberale Italiano
    Partito Liberale Italiano
  • Partito Monarchico Popolare
    Partito Monarchico Popolare
  • Partito Nazionale Monarchico
    Partito Nazionale Monarchico
  • Partito Repubblicano Italiano
    Partito Repubblicano Italiano
  • Distacco tra DC e PCI
    Distacco tra DC e PCI

Conseguenze del voto

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Il centro guidato dalla Democrazia Cristiana uscì rafforzato dalle elezioni con una discreta maggioranza sia alla Camera che al Senato, che gli permise di mantenersi al governo per tutta la III legislatura. Ciò nonostante la situazione politica si confermò instabile e piuttosto mutevole. Iniziavano infatti a sorgere dei dubbi sulla politica centrista della DC e da più parti si riteneva necessario che il partito superasse questa fase politica aprendo a forze meno moderate. Nella prima parte della legislatura prevalsero i sostenitori di uno spostamento a destra dalla DC concretizzato nei governiSegni II eTambroni, che ottennero l'appoggio esterno dei missini e dei monarchici. Questo riposizionamento però fu solo temporaneo e si interruppe definitivamente con le dimissioni diTambroni.

Successivamente, con il ritorno al governo diFanfani e la vittoria diAldo Moro al congresso della DC, si avviò un processo di apertura a sinistra del partito guardando esplicitamente al PSI come interlocutore di governo. Per questioni di equilibrio interno della DC con la propria ala conservatrice tuttavia,nel 1962 il democristianoAntonio Segni fu eletto al Quirinale con l'appoggio di missini e monarchici.

Note

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  1. ^Segretario del partito alla data delle elezioni
  2. ^Lista presentata in tutte le circoscrizioni, a eccezione della Sardegna, nella quale vi era una lista unica PCI-PSI
  3. ^Lista presentata in tutte le circoscrizioni a eccezione della Sardegna, nella quale vi era una lista unica PCI-PSI, e del Trentino Alto Adige, nella quale vi era una lista unica PSI-PSDI
  4. ^Lista presentata in tutte le circoscrizioni a eccezione del Trentino-Alto Adige, nella quale vi era una lista unica PSI-PSDI
  5. ^abLista presentata in tutte le circoscrizioni a eccezione del Veneto, dell'Emilia-Romagna, della Toscana, dell'Umbria e della Sardegna, nelle quali vi era una lista unica PNM-MSI
  6. ^I due partiti si presentarono uniti nelle circoscrizioni Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna
  7. ^I due partiti si presentarono uniti nella circoscrizione Sardegna
  8. ^Eletti senatori Emilio Lussu del PSI nel collegio di Cagliari e Velio Spano del PCI nel collegio di Iglesias
  9. ^I due partiti si presentarono uniti nella circoscrizione Trentino Alto Adige
  10. ^Lista elettorale presente nella circoscrizione Valle d'Aosta
  11. ^abcdefghijMinistero dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni, suelezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia

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  • Costituzione della Repubblica Italiana

Voci correlate

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V · D · M
Italia (bandiera)Elezioni ereferendum inItaliaItalia (bandiera)
Elezioni politiche
Regno eRepubblica
1861 ·1865 ·1867 ·1870 ·1874 ·1876 ·1880 ·1882 ·1886 ·1890 ·1892 ·1895 ·1897 ·1900 ·1904 ·1909 ·1913 ·1919 ·1921 ·1924 ·1929 ·1934 ·1946(Costituente) ·1948 ·1953 ·1958 ·1963 ·1968 ·1972 ·1976 ·1979 ·1983 ·1987 ·1992 ·1994 ·1996 ·2001 ·2006 ·2008 ·2013 ·2018 ·2022
Suppletive1972 ·1994 ·1995 ·1996 ·1997 ·1998 ·1999 ·2000 ·2002 ·2003 ·2004 ·2005 ·2019 ·2020 ·2021 ·2022 ·2023
Elezioni europee1979 ·1984 ·1989 ·1994 ·1999 ·2004 ·2009 ·2014 ·2019 ·2024
Elezioni regionali
(tornate generali)
1949 ·1959 ·1963 ·1964 ·1968 ·1970 ·1973 ·1975 ·1978 ·1980 ·1983 ·1985 ·1988 ·1990 ·1993 ·1995 ·1998 ·2000 ·2003 ·2005 ·2008 ·2010 ·2013 ·2014 ·2015 ·2018 ·2019 ·2020 ·2023 ·2024 ·2025
Elezioni amministrative
1914 ·1920 ·1922 ·1923 ·1946 ·1947 ·1948 ·1949 ·1950 ·1951 ·1952 ·1953 ·1954 ·1956 ·1957 ·1958 ·1959 ·1960 ·1961 ·1962 ·1963 ·1964 ·1965 ·1966 ·1967 ·1968 ·1969 ·1970 ·1971 ·1972 ·1973 ·1974 ·1975 ·1976 ·1977 ·1978 ·1979 ·1980 ·1981 ·1982 ·1983 ·1984 ·1985 ·1986 ·1987 ·1988 ·1989 ·1990 ·1991 ·1992 ·1993 ·1994 ·1995 ·1996 ·1997 ·1998 ·1999 ·2000 ·2001 ·2002 ·2003 ·2004 ·2005 ·2006 ·2007 ·2008 ·2009 ·2010 ·2011 ·2012 ·2013 ·2014 ·2015 ·2016 ·2017 ·2018 ·2019 ·2020 ·2021 ·2022 ·2023 ·2024 ·2025
Provinciali1951 ·1952 ·1956 ·1957 ·1959 ·1960 ·1961 ·1962 ·1964 ·1965 ·1966 ·1967 ·1968 ·1970 ·1971 ·1972 ·1973 ·1974 ·1975 ·1976 ·1977 ·1978 ·1979 ·1980 ·1981 ·1982 ·1983 ·1984 ·1985 ·1988 ·1990 ·1991 ·1992 ·1993 ·1994 ·1995 ·1996 ·1997 ·1998 ·1999 ·2000 ·2001 ·2002 ·2003 ·2004 ·2005 ·2006 ·2007 ·2008 ·2009 ·2010 ·2011 ·2025
Referendum statali
istituzionali1946
costituzionali2001 ·2006 ·2016 ·2020
abrogativi1974 ·1978 ·1981 ·1985 ·1987 ·1990 ·1991 ·1993 ·1995 ·1997 ·1999 ·2000 ·2003 ·2005 ·2009 ·2011 ·2016 ·2022 ·2025
di indirizzo1989
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