Per le elezioni parlamentari, lalegge elettorale tedesca prevede l’applicazione di unsistema elettorale misto (da alcuni definito anche “Sistema proporzionale personalizzato” — “Personalisierte Verhältniswahl” — in virtù delle tre anime che lo compongono:proporzionalità delvoto,personalismo maggioritario delcandidato e vari “meccanismi di correzione” volti a dare stabilità al sistema) che, per questo motivo, prevede l’attribuzione a ciascunelettore di due voti distinti all’interno della medesimascheda elettorale, denominati rispettivamente “primo voto” (Erststimme) e “secondo voto” (Zweitstimme), sebbene l'uso di questa terminologia non sottintenda un ordine di importanza, dato che entrambi i voti hanno una funzione specifica e, semmai, è di solito il secondo voto a determinare i rapporti di forza tra i varipartiti politici.
Nello specifico:
Circa la metà dei seggi disponibili sono assegnati tramite unsistema maggioritario secco, in cui, dunque, l'elettore esprime una preferenza per uno deicandidati presenti nel propriocollegio uninominale ed il candidato più votato di ciascun collegio risulta eletto (Pluralità), se adeguatamente coperto dallaquota proporzionale (Zweitstimmendeckung, "copertura del secondo voto"), altrimenti risulta escluso. Scopo di questo voto, in tal senso, è creare un rapporto più diretto (Direktmandat, "mandato diretto") traeletti edelettori;
I restanti seggi, infine, sono distribuiti per il tramite del secondo voto, che serve invece a determinare, concretamente, lasuddivisione proporzionale dei seggi tra i varipartiti politici e pertanto è determinante per la formazione di possibili maggioranze di governo e/o riequilibrare eventuali sbilanciamenti. Con il secondo voto, dunque, l'elettore è chiamato a scegliere unpartito politico, i cui candidati sonobloccati su unalista elettorale per ciascunLand (detta "Landesliste"). In questo contesto, i seggi sono suddivisi tra i partitiin base alla percentuale dei secondi voti in ciascun Land, escludendo i partiti che abbianoottenuto meno del 5% dei secondi voti a livello federale (Fünf-Prozent-Hürde, "soglia del cinque percento"), sebbene vi sia una deroga per i partiti che abbiano vinto in almeno trecollegi uninominali (Grundmandatsklausel, "clausola di mandato di base").
Tale sistema, tuttavia, è stato il frutto di una profonda riforma elettorale approvata dalBundestag nel2023 che, in un contesto di sregolato ingrandimento dell’organo legislativo (giunto, dopo leelezioni del 2021, alla cifra record di 736 seggi nonostante fosse già dal2013 periodicamente corretto ed aggiustato), ha visto la rimozione di alcune modalità di accesso alla rappresentanza parlamentare.[21] Nello specifico, la riforma:
Ha stabilito un tetto massimo di 630 membri e revisionato icollegi uninominali;
Ha eliminato i c.d. “seggi addizionali” (Ausgleichsmandate), una particolare forma diseggio compensativo che veniva assegnata aipartiti politici che avessero ecceduto in unLand la quota che gli sarebbe spettata secondo il secondo voto a livello nazionale, facendo sì che, da questo momento, la distribuzione potesse attuarsi esclusivamente attraverso l’effettivo valore numerico percentuale ottenuto dal secondo voto (Zweitstimmendeckung), senza eccezioni (eliminando dunque anche laGrundmandatsklausel) e che eventuali eccedenze avrebbero semplicemente determinato l’esclusione dei candidati eccedenti in ordine di lista decrescente.[22][23]
Poco dopo l’approvazione dell’atto, tuttavia, i partitiDie Linke (LINKE) eUnione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), che secondo i sondaggi sarebbero stati i più impattati dalla riforma, nonché ilgoverno dellaBaviera a guida CSU[24][25], hanno adito laCorte costituzionale federale (BVerfG), dopo aver invano richiesto alPresidente federale della Germania,Frank-Walter Steinmeier, di nonpromulgare lalegge[26], ritenendolaincostituzionale. La magistratura costituzionale, dopo aver accolto il caso, si è alla fine espressa a favore della legge, salvo per l’inderogabileZweitstimmendeckung, poiché (pur riconoscendo l’intento di evitare la frammentazione politica) non permettendo la possibilità di far entrare nelBundestag le formazioni che avessero ottenuto un minimo di consenso, si sarebbero andati a “sprecare” di fatto dei voti, elemento che la Corte ha ritenuto prevalente rispetto alla razionalizzazione del sistema.[27][28]
In tale contesto, al fine di risolvere la controversia in tempo sufficiente per eventuali nuove elezioni, laCorte non ha ordinato alBundestag di modificare lalegge, bensì ha censurato la norma nel significato in cui non prevedesse laGrundmandatsklausel “come misura provvisoria applicabile”, di fatto reintroducendola (al fine di evitare, secondo le raccomandazioni delCodice di Buona Condotta delle Elezioni redatto dallaCommissione di Venezia, cambiamenti troppo incisivi a partire da un anno dalla scadenza dellalegislatura), ma salvando almeno la possibilità, insieme ad altri interventi minori, di modificare o abolire lasoglia di sbarramento del 5% per avere comunque un margine legislativo di intervento.[29][30][31]