El Khasneh al Faroun | |
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Civiltà | Nabatei |
Utilizzo | tomba |
Epoca | I secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Governatorato | Ma'an |
Scavi | |
Data scoperta | 1812 |
Archeologo | Johann Ludwig Burckhardt |
Mappa di localizzazione | |
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El Khasneh ("Il Tesoro", inarabo classicoal-Khazīna al-Firaʿūn, dialettalmenteel-Khasneh el-Farun, "il Tesoro del Faraone") è un monumento funerario dell'antica città diPetra, nell'odiernaGiordania, scavato nella parete rocciosa di fronte allo sbocco della stretta gola di accesso al sito antico (Siq) e con una facciata monumentale.
La data della costruzione del tempio è molto controversa e le varie ipotesi spaziano in un arco di tempo molto vasto, dal100 a.C. al200 d.C.[1]. Probabilmente venne realizzata[2] per ospitare la tomba del renabateoAreta III (87-62 a.C.), detto "Filelleno", forse sottoAreta IV o un altro dei successori di Areta III.
Il disegno manifesta il contributo di culturaellenistica provenienti dall'esterno: non ha infatti precedenti nelle facciate delle precedenti tombe locali e, a differenza di quasi tutte le altre, è isolata. In seguito la sua forma venne ripresa da due tombe monumentali: i cosiddetti tempio diEl Deir, o "del Monastero" (in araboﺩﻳﺮ?,dayr), e la "Tomba corinzia".
Il nome con il quale è conosciuta deriva dalla leggenda che un tesoro fosse nascosto[3] nell'urna intagliata alla sommità del secondo ordine, che fu per questo oggetto di spari, nel tentativo di romperla.
La facciata, larga circa 28 m e alta 39,6 m[4], è suddivisa in due ordini: quello inferiore riprende la facciata di untempio, con quattro colonne, la relativatrabeazione e il bassofrontone con al centro iltimpano con testa diGorgone, circondata dalla vegetazione e ai lati degliacroteri. A questa si aggiungono due colonne laterali addossate alla parete di roccia, sulle quali prosegue la trabeazione dopo aver formato una rientranza. Nei comparti laterali sono rappresentati dei cavalli con figure umane, identificate con iDioscuri.
Al di sopra di questo il secondo ordine, poggiato su un podio che consente lo sviluppo del frontone sottostante, è riccamente articolato: le colonne formano due avancorpi laterali e al centro si spostano sul fondo, formando una specie di finto porticato intorno ad uno spazio centrale. Questo è occupato da unathòlos, o tempietto circolare, coperta da un tetto a cono e sormontata da un'urna sorretta da un capitello; gli avancorpi laterali sono sormontati da mezzi frontoni spezzati, che contribuiscono a inquadrare latholos centrale, dando unità all'insieme. Sugli avancorpi laterali sono statue su piedistalli, tra cui due vittorie alate ed altre quattro figure di cui non si conosce il significato; sullatholos vi è la statua della deaIside[5] al centro. In cima alla facciata sono raffigurate due aquile, erose dalle intemperie.
Icapitelli sono disegnati prendendo a modello quelli dell'ordine corinzio, ma con una ricca decorazione vegetale, e uno schema compositivo adattato a quello dei locali "capitelli nabatei".
Gli spazi interni del primo piano, scavati nella roccia, comprendono un profondo porticato, che dà accesso a due ambienti laterali con portali riccamente decorati e ad un'ampia camera centrale con una stanzetta più piccola aperta sul fondo, alle quali si accede mediante alcuni gradini. I fori ricavati nella parete di roccia interna indicano che in origine questi ambienti erano decorati con un rivestimento instucco. Ai lati della porta dell'ambiente centrale sono ricavati sulla facciata della camera due ampi bacini per abluzioni. La presenza di questi bacini ha indotto a ipotizzare un utilizzo come tempio, dedicato a una divinità o a un sovrano defunto divinizzato, più che come tomba.
Lo scavo della facciata monumentale della tomba, fortemente approfondita rispetto alla superficie esterna, ha permesso la sua ottima conservazione, nonostante la perdita dei rilievi che un tempo l'adornavano. Una delle colonne del portico, mancante, è stata ricostruita nel 1960 dal dipartimento delle antichità giordano.
Ai lati della facciata sono presenti file di gradini scavati nella roccia, che dovevano permettere di raggiungerne la sommità.
Nel2003 vennero scoperte, alla base del lato destro dell'edificio, alcune tombe, probabilmente appartenenti alla famiglia diAreta IV[6].
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