Leeffemeridi (oefemeridi, dalgreco anticoἐφημερίς?, ephemeris (" giornaliero"); in latinoephemĕris) sono tabelle che contengono valori calcolati, nel corso di un particolare intervallo di tempo, di diverse grandezze astronomiche variabili, come:
Le effemeridi venivano utilizzate sin dall'antichità dai popoli dellaMesopotamia e dallepopolazioni precolombiane. Anticamente erano libri in cui venivano registrati giorno per giorno gli atti del re. Famose sono quelle diAlessandro Magno e quelleromane.
IlBureau des longitudes nella prefazione delleÉphémérides Astronomiques all'inizio diAvertissement, nelle prime pagine di ogni singola annata, precisa: «Creato nel 1679 da Joachim d'Alencé, laConoscenza dei Tempi è stata pubblicata sotto la responsabilità del Bureau des longitudes dal 1795».[1] Si tratta quindi non solo delle più antiche effemeridi astronomiche a stampa ma detengono il primato di essere pubblicate senza interruzione dalla loro fondazione fino ai giorni nostri.
Nei tempi moderni il termine viene utilizzato anche per indicare pubblicazioni periodiche di carattere storico, scientifico o letterario.[2]
Una delle prime sfide dell'astronomia è stata quella di costruire un modello del movimento dei corpi del sistema solare. Si trattava inizialmente di estrapolazioni empiriche a partire dalle osservazioni fatte; perciò le prime tavole astronomiche si basavano su di un'analisi puramentecinematica dei moti osservati. La precisione di queste prime tavole era mediocre e migliorò solo con l'aumento della precisione delle osservazioni.[3]
Le effemeridi babilonesi servirono da base alla successiva ricercaellenistica, in particolare alle grandi elaborazioni diIpparco di Nicea eClaudio Tolomeo. LeTavole manuali di quest'ultimo sono un esempio di effemeridi di etàtardoantica.
Il primo di questi testi fu loZij al-Sindhind ("Tavole astronomiche indiane"), che è la traduzione parziale di un testo sanscrito dell'astronomoBrahmagupta fatta intorno al 773 alla corte delcaliffoabbasideal-Manṣūr aBaghdad. Il lavoro sarà completato nelIX secolo daal-Khwarizmi: questa espansione fu chiamataZīj al‐Sindhind al‐kabīr (in araboﺯﻳﺞ ﺍﻟﺴﻨﺪﻫﻨﺪ ﺍﻟﻜﺒﻴﺮ?, "Grandi tavole astronomiche indiane").
Nell'area islamica orientale nella stessa epoca fu invece compilato loZij-i Ilkhani ("Tavole ilcaniche") ad opera degli astronomi dell'Osservatorio di Maragheh.
Nel 1474 furono stampate aNorimberga le effemeridi diRegiomontano (Ephemerides quas vulgo vocant Almanach), in cui erano calcolati in anticipo i moti dei pianeti per i successivi 32 anni. Queste furono le tavole utilizzate daCristoforo Colombo nei suoi viaggi d'esplorazione oltremare.[4]
Negli stessi anni, fra il 1470 e il 1478,[5] l'astronomo ebreo portogheseAbraão ben Samuel Zacuto scrisse inebraico aSalamanca l'opera intitolata "Il Grande Collegamento" (in ebraicoהחיבור הגדול?,Ha-ḥibbur ha-gadol), che consiste in 65 dettagliate tabelle astronomiche usando comemeridiano locale quello di Salamanca.[5] Nel 1496 ne venne pubblicata aLeiria inPortogallo una traduzione inlatino dal titoloTabulae tabularum Celestium motuum sive Almanach perpetuum ("Libro delle Tabelle sui Moti Celesti ovvero Almanacco Perpetuo"), comunemente abbreviato inAlmanach Perpetuum.[5]
Nel 1551Erasmus Reinhold stampò leTavole prussiane, basate sulle teorie diNiccolò Copernico. Tre anni dopoJohannes Stadius pubblicò leEphemerides novae et auctae, anch'esse basate sulsistema eliocentrico. Il sistema copernicano, tuttavia, postulava ancora orbite circolari e perciò ricorreva ancora agliepicicli, con la conseguenza che rimaneva concettualmente assai complesso. Fra gli utilizzatori delle tavole di Stadius ci fuTycho Brahe.
LeTavole rudolfine, pubblicate daGiovanni Keplero nel 1627, erano basate sulle orbite ellittiche dei pianeti e divennero perciò il nuovo modello per le successive tavole astronomiche.
Con la scoperta da parte diNewton delle leggi della dinamica e dellateoria della gravitazione universale, divennero possibili previsioni fondate su tali leggi e divenne allora necessario inserire nelle equazioni tutti gli effetti gravitazionali che agiscono sui corpi. Le ricerche teoriche diLagrange relative ai moti planetari portarono a costruire modelli di orbite di lungo periodo basati susistemi diequazioni di Lagrange che accoppiano eccentricità e inclinazioni. Si trattava di un risultato fondamentale.[6]
In seguito a questi sviluppi della scienza nacquero varie pubblicazioni periodiche delle effemeridi riferite ad una particolare località. Il più antico annuario di questo tipo èLaConnaissance des Temps ou calendrier et éphémérides du lever & coucher du Soleil, de la Lune & des autres planètes, fondata nel 1679 e tuttora pubblicata. Dal 1795 è edita dalBureau des longitudes. Molti osservatori astronomici durante ilSettecento e l'Ottocento pubblicavano regolarmente effemeridi per la città in cui avevano sede.Nel 1766 fu fondato l'ingleseThe Nautical Almanac and Astronomical Ephemeris, mentre nel 1852 nacque in AmericaThe American Ephemeris and Nautical Almanac: dal 1981 le due riviste sono state unificate sotto il titoloThe Astronomical Almanac.
Tramite le effemeridi si possono innanzitutto anticipare le posizioni degliastri e quindi indirizzare le osservazioni visuali o astronomiche. In particolare quando si utilizzano strumenti di osservazione come i telescopi le effemeridi sono fondamentali per trovare immediatamente gli astri nel cielo, pianificare osservazioni a lungo e breve termine e identificare gli stessi astri presenti nel campo di osservazione dello strumento. Altro uso delle effemeridi è nel campo dell'astrologia, o nell'astronomia soprattutto nellanavigazione (coadiuvate dall'utilizzo delsestante).
^(EN) Kharin, A. S. and Kolesnik, Y. B.,;On the Errors of the Ephemerides Derived from Optical Observations of Planets. (1990),IAU SYMP.141 P.189, 1989.
^Martin Germann,Fundort Bucheinband: ein Zürcher Kalender auf das Jahr 1482, mit einem Überblick über die Zürcher Offizin und ihre Drucke 1479 bis um 1481 inGutenberg-Jahrbuch, 1993, pagg. 66–87
^abcvoce "Zacuto, Abraham" in Glick, T., SJ Livesy e F. Williams (a cura di),Medieval science, technology, and medicine: an encyclopedia, New York, Routledge, 2005