LoEdda in prosa oEdda di Snorri (conosciuto anche comeEdda recente oEdda minore) è un manuale di letteratura scritto inlingua norrena dal dotto storico islandeseSnorri Sturluson attorno al1220.
Lo scopo di Snorri era di illustrare e tramandare lapoesia norrena degliscaldi (poeti di corte islandesi), divenuta ormai vetusta al tempo della stesura del libro: l'autore ne spiega la metrica complessa, i giochi di parole, ikenningar, eccetera, e nel fare questo riporta come esempi molte storie dellamitologia norrena, rendendode facto il libro la più ampia raccolta esistente su questo tema[1].
L'origine della parolaedda è incerta e dibattuta: potrebbe essere la corruzione di un qualche sconosciuto termine precedente, o un toponimo geografico, o rappresentare la parola "nonna" (come la nonna racconta storie ai nipoti, il libro racconta storie al lettore) o altro ancora[2][3].
Il titolo con cui essa è nota,Edda in prosa, serve a distinguerla da un altro componimento norreno di contenuto simile, in versi, ritrovato anonimo secoli dopo Snorri, e a cui fu dato il nome diEdda su imitazione dell'opera di Snorri: oggi esso è noto comeEdda maggiore oEdda poetica.
L'Edda in prosa è composta da un prologo e tre parti:
Fyrirsögn ok Formáli ("Intestazione e Prologo"), un'introduzione di tipo biblica ed evemeristica in cui Snorri inizia da Adamo ed Eva e arriva a parlare dell'arrivo degliÆsir, provenienti da Troia, in Scandinavia.
Gylfaginning ("Inganno di Gylfi", 20.000 parole circa), nella quale Snorri presenta in forma dialogica i miti e le divinità più importanti, attraverso episodi tratti dallacosmogonia e dallamitologia.
Skáldskaparmál ("Dialogo sull'arte poetica", 50.000 parole circa), nel quale Snorri si occupa delle metafore (kenningar), molto in voga presso gli scaldi.
Háttatal ("Trattato di metrica", 20.000 parole circa), nel quale l'autore esamina i ritmi e i tipi di strofa[4].
L’opera è stata scritta in epoca cristiana da un cristiano. Nonostante ciò, lo scopo di Snorri è quello di non disperdere il patrimonio lirico e culturale del suo popolo. Parte della critica moderna imputa a Snorri di aver omesso o adattato quanto riusciva utile al suo scopo, modificando in modo irrecuperabile i miti che aveva deciso di tramandare. Inoltre è possibile che Snorri abbia attinto a fonti più antiche e "pure" di quelle che ci sono arrivate tramite laEdda poetica.
L'Edda di Snorri ci è stata tramandata in sette manoscritti principali, scritti all'incirca fra ilXIV e ilXVII secolo, quattro dei quali sono i principali essendo più o meno completi:
W. Il Codex Wormianus, conservato nella biblioteca della Collezione arnamagnæana, aCopenaghen. Fu composto probabilmente tra il1340 e il1350.
T. Il Codex Trajectinus, conservato nella biblioteca diUtrecht. Si tratta di una copia di un codicemedievale, redatta probabilmente nel1600 inIslanda.
U. Il Codex Uppsaliensis, conservato nella biblioteca dell'Università di Uppsala. Redatto nel1300, è l'unico manoscritto dell'Edda in prosa che faccia un riferimento diretto all'autore e porti il titolo. Vi è scritto:
(norreno)
«Bók þessi heitir Edda. Hana hefir samansetta Snorri Sturlusonr eptir þeim hætti sem hér er skipat»
(italiano) «Questo libro si chiamaEdda. Lo compose Snorri Sturluson nel modo qui riportato»
Edda, A cura di Giorgio Dolfini, Collana Biblioteca n. 61, Milano, Adelphi, 1975,ISBN978-88-45-90095-2.
Edda di Snorri, a cura di Gianna Chiesa Isnardi, Milano, Rusconi, 1975. - Collana Religioni e Miti, TEA, 1997-2003,ISBN 88-7818-862-X - Collana I Grandi Libri, Garzanti, 2016,ISBN 978-88-11-81126-8.
^(EN)Edda, suWorld History Encyclopedia.URL consultato il 4 gennaio 2023.
^(EN) Sivert N. Hagen,On the Origin of the Term Edda (PDF), inModern Language Notes, vol. 19, n. 5, The Johns Hopkins University Press, maggio 1904, pp. 127-134.URL consultato il 4 gennaio 2023.
^"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag. 303-304