Il nome deriva daeclissi poiché è sul piano dell'eclittica che si può produrre l'allineamento di treastri, Sole, Terra eLuna, per dar luogo a tale fenomenoastronomico. Il piano eclittico andrebbe distinto dalpiano eclittico invariabile che è perpendicolare alvettore somma deimomenti angolari di tutti ipiani orbitali planetari, tra i quali il momento angolare di quello diGiove è il principale contributore nelsistema solare. Attualmente il piano eclittico è inclinato rispetto al piano eclittico invariabile di circa 3°.
Poiché l'asse di rotazione della Terra non è perpendicolare al suo piano orbitale, il piano equatoriale non è parallelo al piano dell'eclittica, ma forma con esso un angolo di circa 23° 27' noto comeinclinazione dell'eclittica.
Le intersezioni dei due piani con la sfera celeste sonocerchi massimi noti comeequatore celeste ed eclittica. La linea d'intersezione tra i due piani definisce due puntiequinoziali diametralmente opposti sulla sfera celeste. L'equinozio in cui il Sole passa dasud anord dell'equatore celeste (cioè l'equinozio di primavera) viene chiamatopunto vernale,punto γ oprimo punto di Ariete. Questa nomenclatura si riferisce a quando l'equinozio di primavera cadeva all'interno dellacostellazione dell'Ariete. Per questo punto e per i poli celesti passa ilcoluro equinoziale.
Lalongitudine eclittica è tipicamente indicata con la letteraλ, si misura da questo punto da 0° a 360° versoest. Lalatitudine eclittica, usualmente indicata con la letteraβ si misura da +90° a nord a -90° a sud. Lo stesso punto di intersezione definisce anche l'origine delsistema di coordinate equatoriali, chiamataascensione retta misurata da 0 a 24 ore sempre verso est e tipicamente indicata conα oA.R., e ladeclinazione, tipicamente indicata conδ sempre misurata da +90° a nord a -90° a sud. Semplici formule di rotazione permettono una conversione da α, δ a λ, β e viceversa (vedisistema di coordinate eclittiche).
La posizione dei punti equinoziali sulla sfera celeste varia lentamente a causa dellaprecessione dell'asse terrestre, per questo motivo chiamataprecessione degli equinozi, e della suanutazione.
L'eclittica funge da centro di una regione chiamata lozodiaco che costituisce una banda di 9° da entrambi i lati. Tradizionalmente, questa regione viene divisa in 12 segni, ognuno di 30° di longitudine. Secondo la tradizione, questi segni prendono il nome da 12 delle 13costellazioni che si trovano a cavallo dell'eclittica. Gliastronomi moderni tipicamente usano oggi altri sistemi di coordinate (vedi sotto).
La posizione dell'equinozio di primavera non è fissa fra le stelle, ma determinata dallaprecessione lunisolare che lentamente si sposta verso ovest sull'eclittica con una velocità di un 1° ogni 72 anni. Può essere anche percepito uno spostamento molto più piccolo verso nord/sud, (la precessione planetaria, lungo l'equatore, risultante da una rotazione del piano dell'eclittica). Detto altrimenti, le stelle si spostano verso est (incrementando la loro longitudine) rispetto agli equinozi — in altre parole, rispetto alle coordinate dell'eclittica e (spesso) anche alle coordinateequatoriali.
Usando gli attuali confini ufficiali della costellazione delloIAU — e tenendo conto sia della variabile velocità di precessione che della rotazione dell'eclittica — gli equinozi si spostano attraverso le costellazioni negli anni delcalendario astronomico giuliano (dove l'anno 0 = 1 a.C., -1 = 2 a.C., ecc.) come segue:[2]
L'equinozio di marzo passava dalToro all'Ariete nell'anno -1865, poi aiPesci nell'anno -67, passerà all'Aquario nell'anno 2597, e poi nelCapricorno nel 4312. È passato lungo (ma non dentro) un "angolo" dellacostellazione della Balena (Cetus) a 0°10' di distanza nell'anno 1489.
Il solstizio di giugno passava dalLeone nelCancro nell'anno -1458, passò neiGemelli nell'anno -10, passò nelToro nel dicembre del 1989, passerà nell'Ariete nell'anno 4609.
L'equinozio di settembre passava dallaBilancia nellaVergine nell'anno -729, passerà nelLeone nell'anno 2439.
Il solstizio di dicembre passava dalCapricorno nelSagittario nell'anno -130, passerà nell'Ofiuco nell'anno 2269, e passerà nelloScorpione nel 3597.
A causa delle influenze perturbatrici di altri pianeti sull'orbita terrestre, il Solevero non è sempre esattamente sull'eclittica, ma può trovarsi alcuniarcosecondi a nord o sud di essa. È perciò il centro del Solemedio che delinea il suo cammino. Poiché la Terra impiega un anno per fare una rivoluzione completa attorno al Sole, anche la posizione apparente del Sole impiega lo stesso lasso di tempo per fare un giro completo dell'intera eclittica. Con poco più di 365 giorni all'anno, il Sole si muove quasi di 1° verso est ogni giorno (direzione di longitudine in aumento).
Questo moto annuale non va confuso con ilmoto giornaliero del Sole (e delle stelle e dell'intera sfera celeste) verso ovest lungo l'equatore. Infatti, mentre le stelle necessitano di circa 23 h e 56 m e 04,09 s per completare ilgiorno siderale, il Sole, che nel frattempo si è spostato di 1° verso est, ha bisogno di 236 secondi in più per completare il suo giro, facendo sì che ilgiorno solare misuri 24 ore.
Poiché la distanza fra il Sole e Terra varia leggermente durante l'anno, la velocità con cui il Sole si muove sull'eclittica è anch'essa variabile. Per esempio, nel corso di un anno, il Sole si trova a nord dell'equatore celeste per circa 186,40 giorni e a sud dell'equatore per circa 178,24 giorni.
Il Solemedio attraversa l'equatore celeste verso il 20 di marzo nel momento dell'equinozio di primavera, quando la sua declinazione, l'ascensione retta e la longitudine eclittica sono uguali a zero (la latitudine eclittica del Sole è sempre uguale a zero). L'equinozio di marzo segna l'inizio della primavera nell'emisfero settentrionale e l'autunno in quello meridionale. La data e l'ora effettive variano di anno in anno a causa del verificarsi dell'anno bisestile. Si è anche spostato lentamente nel corso dei secoli a causa delle imperfezioni insite nelcalendario gregoriano.
I 90° di longitudine eclittica, a 6 ore di ascensione retta e con una declinazione settentrionale uguale alla obliquità dell'eclittica (23,44°), vengono raggiunti dal Sole intorno al 21 giugno. Questo è ilsolstizio di giugno o solstizio d'estate nell'emisfero settentrionale e il solstizio d'inverno nell'emisfero meridionale. È anche il primo punto delCancro e il momento in cui il Sole si trova esattamente sulla verticale (allo Zenit) neltropico del Cancro.
I 180° di longitudine eclittica, 12 ore di ascensione retta, vengono raggiunti intorno al 22 settembre e segnano il secondo equinozio o il primo punto dellaBilancia. A causa delle perturbazioni dell'orbita terrestre, il momento in cui il Sole reale attraversa l'equatore può essere di molti minuti prima o dopo. La declinazione più meridionale del sole viene raggiunta al 270° di longitudine eclittica, 18 ore di ascensione retta al primo punto del segno delCapricorno intorno al 21 dicembre.
In ogni caso si deve porre in rilievo che sebbene questisegni tradizionali (nell'astrologia occidentale) hanno dato i loro nomi ai solstizi ed equinozi, in realtà, (come risulta dalla lista del precedente capitolo) i punti cardinali sono al presente situati rispettivamente nellecostellazioni dei Pesci, Toro, Vergine e Sagittario, a causa dellaPrecessione degli equinozi.
La maggior parte dei pianeti percorre orbite intorno al Sole che si trovano quasi nello stesso piano orbitale della Terra, differendo di pochi gradi al massimo, pertanto essi appaiono sempre vicini all'eclittica quando vengono osservati nel cielo.Mercurio con un'inclinazione orbitale di 7° è un'eccezione.Plutone, a 17°, era precedentemente un'eccezione fino a che esso non fu riclassificato come unpianeta nano, ma altri corpi nelsistema solare hanno anche delle più grandiinclinazioni orbitali (per es.Eris a 44° ePallas a 34°). Stranamente, la Terra ha l'orbita più inclinata di tutti gli otto pianeti maggiori relativamente all'equatore del Sole.
La linea di intersezione del piano dell'eclittica e un altro piano orbitale di un pianeta è chiamata lalinea nodale di quel pianeta, e i punti di intersezione della linea nodale sulla sfera celeste sono ilnodo ascendente (dove il pianeta attraversa l'eclittica da sud a nord) e ilnodo discendente diametralmente opposto. Soltanto quando unpianeta inferiore passa attraverso uno dei suoi nodi può avere luogo un transito al di sopra del Sole. Transiti, specialmente perVenere, sono abbastanza rari, poiché l'orbita terrestre è più inclinata di quelle dei due pianeti più interni.
L'inclinazione e le linee nodali, come quasi tutti gli altri elementi orbitali, mutano lentamente nell'arco di secoli a causa delleperturbazioni di altri pianeti.
Il piano dell'eclittica, secondo la prospettiva lunare, si può osservare bene in questa foto scattata dalveicolo spaziale Clementine nel1994. Si vede (da destra a sinistra) laLuna illuminata dallaluce cinerea, il riverbero delSole sorgente sull'orlo oscuro della Luna, e i pianetiSaturno,Marte eMercurio (i tre puntini nella parte più bassa a sinistra).
L'orbita dellaLuna è inclinata di circa 5° sull'eclittica. Neppure la sua linea nodale permane fissa, ma retrocede (si muove verso ovest) su una orbita completa ogni 18,6 anni. Questo è la causa dellanutazione eimmobilità lunare (lunar standstill). La luna attraversa l'eclittica circa due volte al mese. Se questo succede durante laluna nuova, accade un'eclissi solare, mentre durante laluna piena un'eclissi lunare. Questo era il modo in cui gli antichi potevano tracciare l'eclittica lungo il cielo; essi segnavano i posti dove le eclissi sarebbero potute accadere.
Fino al XVII secolo in Europa, le mappe stellari e le posizioni nei cataloghi delle stelle erano sempre date dalle coordinate eclittiche; in Cina, invece, gli astronomi impiegarono un sistema equatoriale nei loro cataloghi. Fu solo quando gli astronomi incominciarono a usare i telescopi e a misurare le posizioni delle stelle con gli orologi che le coordinate equatoriali entrarono in uso anche in Europa, e ciò accade in modo così completo che, al giorno d'oggi, le coordinate eclittiche non vengono più utilizzate. Tuttavia, questo cambiamento ha comportato anche alcuni svantaggi, in particolare nell'osservazione dei pianeti. Infatti, unacongiunzione planetaria sarebbe molto più esplicativamente descritta dalle coordinate eclittiche piuttosto che equatoriali.
Il termine “eclittica”, che propriamente è un aggettivo, deriva dall’espressionegreca ἐκλειπτική τροχιά,ekleiptikè trokià, inlatinolīnĕa ĕcliptĭca, cioè linea eclittica, linea delle eclissi (da ἔκλειψις,ékleipsis, in latinoĕclipsis, cioè abbandono, mancamento, scomparsa, e quindi eclissi).[5][6] Quindi: linea dellasfera celeste dove avvengono le eclissi.