| Eccidio dei Chiavelli strage | |
|---|---|
luogo dell'eccidio | |
| Data | 26 maggio 1435[1] |
| Luogo | Fabriano,cattedrale di San Venenzio |
| Stato | |
| Regione | Marche |
| Comune | Fabriano |
| Coordinate | 43°20′06.72″N 12°54′15.7″E43°20′06.72″N,12°54′15.7″E |
| Arma | pugnali |
| Obiettivo | figli maschi della famigliaChiavelli |
| Motivazione | vendette di natura personale |
| Conseguenze | |
| Morti | 14 |
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L'eccidio dei Chiavelli, avvenuto il 26 maggio 1435, giorno dell'Ascensione, fu l'esecuzione sommaria di numerosi figli maschi, appartenuti alla nobile famigliaChiavelli, signori diFabriano.[1] L'esecuzione venne compiuta nellacattedrale di San Venanzio di Fabriano.[1]
Tommaso Chiavelli (1360-1435), signore di Fabriano, ormai settantacinquenne, associò al suo governo l'autoritario figlioBattista, che probabilmente soggiogò i fabrianesi. L'esasperazione di alcuni cittadini condusse alla conclusione che solo eliminando la casata Chiavelli si sarebbe potuto ristabilire un governo più consono alle loro aspettative.[2]
L'eccidio dei Varano nella vicinaCamerino, avvenuto il 10 ottobre del 1434 e ispirato da un certo Arcangelo di Fiordimonte[1] incoraggiò il popolo ad agire. Il 26 maggio 1435 un gruppo di congiurati fece irruzione nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano mentre Tommaso Chiavelli con figli e nipoti assisteva a una cerimonia religiosa. Si avventarono sui Chiavelli al grido di "viva la libertà a morte i tiranni" e li uccisero a pugnalate. Stessa sorte toccò ai Chiavelli in fasce, uccisi nelle dimore dopo essere state assaltate.
Nell'estate del 1435 la signoria di Fabriano passò sotto il dominio del futuroduca di MilanoFrancesco Sforza, dal 1444 fu annessa nelloStato Pontificio.[3]
Dalla strage di salvarono solo Nolfo e Guido Chiavelli, mercenari fuori Fabriano al soldo di Francesco Sforza, alleato dei Chiavelli, e, forse, i due bambini di Guido, Tomasso e Galasso; le figlie e la moglie di BattistaGuglielma da Varano che, liberate, trovarono accoglienza presso la corte diUrbino.[1]