Donald Johanson è figlio di immigrati svedesi; rimase orfano del padre Carl ad appena due anni di età e fu allevato da sua madre Sally, che si trasferì da Chicago adHartford, nelConnecticut, dove lavorò come addetta alle pulizie domestiche[1]. Dopo aver iniziato degli studi universitari inchimica[3], Donald Johanson studiòantropologia all'Università dell'Illinois - Urbana-Champaign e si laureò nel 1967 , quindi proseguì gli studi all'Università di Chicago, sotto la guida dall'antropologo Francis Clark Howell, conseguendo ilM.A. nel 1970 e ilPh.D, nel 1974 con tesi sulla dentatura degliscimpanzé e degliominidi[2]. Prima del conseguimento del dottorato, ai primi del 1972 Johanson fu invitato daMaurice Taieb — il geologo francese che nel 1970 aveva scoperto inEtiopia i letti fossili diHadar e delMedio Awash[4] — a partecipare conYves Coppens eJon Kalb allaInternational Afar Research Expedition (Spedizione internazionale di ricerca nella Depressione di Afar, IARE)[5]. Donald Johanson, «nonostante non avesse terminato la tesi, non avesse un lavoro e disponesse di seicento dollari di risparmi, accettò l'incarico»[6]. La partecipazione allo IARE permetterà il ritrovamento di alcune fra le più antiche e meglio conservate testimonianze fossili dell'evoluzione umana[7].
Nel dicembre 1974 Donald Johanson e lo studente Tom Gray scoprirono, sempre ad Hadar, il reperto AL288-1, ancora più spettacolare: il 40% di uno scheletro fossile di unaAustralopithecus afarensis di sesso femminile conosciuto come "Lucy"[13]. Dall'esame dell'articolazione del ginocchio e delle ossa delbacino si desumeva che i membri della specie di Lucy camminavano eretti, e il bipedismo è una specializzazione umana, pur essendo ancora le ridotte proporzioni del cranio da scimmia antropomorfa[14] e prima che nella documentazione fossile fossero comparsi gli utensili (compariranno circa 2,5 milioni di anni fa[15]).
Nel 1975 la squadra di Johanson scoprì i reperti AL 333: un agglomerato di frammenti ossei appartenuti ad almeno tredici individui vissuti 3,4 milioni di anni fa, la cui stretta vicinanza suggerisce che si trattasse di individui che potrebbero aver vissuto in un gruppo o aver fatto parte della stessa famiglia (donde la denominazione "First Family",Prima Famiglia) periti insieme probabilmente durante un'inondazione[16][17]. Gli individui della "Prima famiglia" divennero molto utili per stabilire l'esistenza di undimorfismo sessuale simile a quello degli esseri umani moderni[18].
con Maitland A. Edey,Lucy: le origini dell'umanità [Lucy, the beginnings of humankind], traduzione di Laura Noulian, Milano, A. Mondadori, 1981.[19]
con James Shreeve,I figli di Lucy: la scoperta di un nuovo antenato dell'umanità [Lucy's child: The Discovery of a Human Ancestor], traduzione di Francesco Saba Sardi, prefazione di Piero e Alberto Angela, Milano, A. Mondadori, 1990.
con Maitland A. Edey,Sulle tracce dell'uomo: dalle origini della vita all'ingegneria genetica [Blueprints. Solving the mystery of evolution], traduzione di Laura Montixi Comoglio, Milano, Rizzoli, 1990,ISBN88-17-84051-3.
Ann Gibbons,Il primo uomo: l'avventura della scoperta dei nostri antenati [The first human: the race to discover our earliest ancestors], collanaLa biblioteca delle scienze, traduzione di Laura Appiani, Roma, Le Scienze, 2012.
Ian Tattersall,I signori del pianeta: la ricerca delle origini dell'uomo, collanaLa biblioteca delle scienze, traduzione di Allegra Panini, Roma, Le Scienze, 2013.
Jeremy DeSilva,Camminare su due piedi, inLe Scienze, n. 653, gennaio 2023, pp. 26-35.