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Donald Johanson

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Donald Carl Johanson

Donald Carl Johanson (Chicago,28 giugno1943[1][2]) è unpaleontologostatunitense il quale ha svolto attività didattica e scientifica, scritto lavori scientifici e divulgativi, partecipato acampagne di scavo in numerosi paesi dell'Africa orientale e delMedio Oriente, ed è noto innanzitutto per aver scoperto nella regione dellaDepressione di Afar, in Etiopia, il fossile di unaAustralopithecus afarensis di sesso femminile conosciuto come "Lucy".

Biografia

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Gioventù e studi

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Donald Johanson è figlio di immigrati svedesi; rimase orfano del padre Carl ad appena due anni di età e fu allevato da sua madre Sally, che si trasferì da Chicago adHartford, nelConnecticut, dove lavorò come addetta alle pulizie domestiche[1]. Dopo aver iniziato degli studi universitari inchimica[3], Donald Johanson studiòantropologia all'Università dell'Illinois - Urbana-Champaign e si laureò nel 1967 , quindi proseguì gli studi all'Università di Chicago, sotto la guida dall'antropologo Francis Clark Howell, conseguendo ilM.A. nel 1970 e ilPh.D, nel 1974 con tesi sulla dentatura degliscimpanzé e degliominidi[2]. Prima del conseguimento del dottorato, ai primi del 1972 Johanson fu invitato daMaurice Taieb — il geologo francese che nel 1970 aveva scoperto inEtiopia i letti fossili diHadar e delMedio Awash[4] — a partecipare conYves Coppens eJon Kalb allaInternational Afar Research Expedition (Spedizione internazionale di ricerca nella Depressione di Afar, IARE)[5]. Donald Johanson, «nonostante non avesse terminato la tesi, non avesse un lavoro e disponesse di seicento dollari di risparmi, accettò l'incarico»[6]. La partecipazione allo IARE permetterà il ritrovamento di alcune fra le più antiche e meglio conservate testimonianze fossili dell'evoluzione umana[7].

A lui è intitolato l'asteroide della fascia principale52246 Donaldjohanson[8]

Attività didattica

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Nell'aprile del 1972, prima del conseguimento del dottorato, Johanson divenneAssistant professor al dipartimento di Antropologia dellaCase Western Reserve University e allaKent State University[2]. Nel 1981 si trasferì all'Università della California - Berkeley dove presiedette l'Institute of Human Origins (IHO); infine nel 1997 si trasferì all'Università statale dell'Arizona, dove fondò l'Institute of Human Origins diretto fino al 2008[2]. Ha svolto attività didattica anche in Italia:Visiting Professor all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1999 e a Firenze nell'estate del 2004[2].

Attività di ricerca sul campo

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Donald Johanson di fronte a un fossile di Australopithecus afarensis

Il 30 ottobre 1973 Johanson scoprì adHadar il repertoAL 129-1, due ossa fossilizzate provenienti dall'articolazione del ginocchio di unomininoAustralopithecus afarensis vissuto circa 3,4 milioni di anni fa — con stazione eretta, come l'Homo sapiens[9][10]. All'epoca della scoperta, il fossile AL 129-1, presumibilmente rappresentava la più antica prova dell'esistenza di un ominidebipede[11][12].

Nel dicembre 1974 Donald Johanson e lo studente Tom Gray scoprirono, sempre ad Hadar, il reperto AL288-1, ancora più spettacolare: il 40% di uno scheletro fossile di unaAustralopithecus afarensis di sesso femminile conosciuto come "Lucy"[13]. Dall'esame dell'articolazione del ginocchio e delle ossa delbacino si desumeva che i membri della specie di Lucy camminavano eretti, e il bipedismo è una specializzazione umana, pur essendo ancora le ridotte proporzioni del cranio da scimmia antropomorfa[14] e prima che nella documentazione fossile fossero comparsi gli utensili (compariranno circa 2,5 milioni di anni fa[15]).

Nel 1975 la squadra di Johanson scoprì i reperti AL 333: un agglomerato di frammenti ossei appartenuti ad almeno tredici individui vissuti 3,4 milioni di anni fa, la cui stretta vicinanza suggerisce che si trattasse di individui che potrebbero aver vissuto in un gruppo o aver fatto parte della stessa famiglia (donde la denominazione "First Family",Prima Famiglia) periti insieme probabilmente durante un'inondazione[16][17]. Gli individui della "Prima famiglia" divennero molto utili per stabilire l'esistenza di undimorfismo sessuale simile a quello degli esseri umani moderni[18].

Opere

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Articoli (selezione)

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Monografie

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Note

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  1. ^abEncyclopædia Britannica.
  2. ^abcdeCurriculum vitae.
  3. ^Scienza per tutti.
  4. ^A. Gibbons, 2012, pp. 61-64.
  5. ^D. Johanson, 2004.
  6. ^A. Gibbons, 2012, p. 65.
  7. ^M. Taieb et al, 1974.
  8. ^52246 Donaldjohanson (1981 EQ5), suMinor Planet Center.
  9. ^(EN)australopithecus afarensis: AL 129-1, suefossils.org.
  10. ^American Journal of Physical Anthropology, 1976.
  11. ^I. Tattersall, 2013, p. 45.
  12. ^J. DeSilva, 2023.
  13. ^Lucy, le origini dell'umanità.
  14. ^I. Tattersall, 2013, p. 42.
  15. ^(EN) J de Heinzelin, J D Clark, T White, W Hart, P Renne, G WoldeGabriel, Y Beyene e E Vrba,Environment and behavior of 2.5-million-year-old Bouri hominids, inScience, vol. 284, n. 5414, 23 aprile 1999, pp. 625-9,DOI:10.1126/science.284.5414.625,PMID 10213682.
  16. ^(EN) Brian Switek,What Killed the Hominins of AL 333?, inWired, 10 gennaio 2011.
  17. ^Journey from the Dawn, 1990.
  18. ^ J.M. Plavcan, C.A. Lockwood, W.H. Kimbel, M.R. Lague e E.H. Harmon,Sexual dimorphism in Australopithecus afarensis revisited: How strong is the case for a human-like pattern of dimorphism?, inJournal of Human Evolution, vol. 48, n. 3, marzo 2005, pp. 313-320,DOI:10.1016/j.jhevol.2004.09.006,PMID 15737396.
  19. ^National Book Award per la saggistica nel 1982.
  20. ^Nonostante il titolo in lingua inglese, il volume è in lingua italiana.

Bibliografia

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  • Ann Gibbons,Il primo uomo: l'avventura della scoperta dei nostri antenati [The first human: the race to discover our earliest ancestors], collanaLa biblioteca delle scienze, traduzione di Laura Appiani, Roma, Le Scienze, 2012.
  • Ian Tattersall,I signori del pianeta: la ricerca delle origini dell'uomo, collanaLa biblioteca delle scienze, traduzione di Allegra Panini, Roma, Le Scienze, 2013.
  • Jeremy DeSilva,Camminare su due piedi, inLe Scienze, n. 653, gennaio 2023, pp. 26-35.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF(EN7401333 ·ISNI(EN0000 0001 1036 8288 ·LCCN(ENn82106251 ·GND(DE120537885 ·BNE(ESXX1721470(data) ·BNF(FRcb12013530p(data) ·J9U(EN, HE987007271182605171
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