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Domus Magna (Bergamo)

Coordinate:45°42′13.52″N 9°39′35.14″E45°42′13.52″N,9°39′35.14″E
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MIA
Domus Magna
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
Indirizzovia Arena
Coordinate45°42′13.52″N 9°39′35.14″E45°42′13.52″N,9°39′35.14″E
Informazioni generali
CondizioniItalia
Costruzione1447
Stilebarocco
Usoabitazione
Pianiquattro
Realizzazione
Committentefondazione MIA
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

LaDomus Magna è la sede dellaFondazione MIA invia Arena già contrada disanta Grata[1] aBergamo.
Il fabbricato subì diverse ristrutturazioni e ampliamenti, ospitò gli artisti che lavorarono presso labasilica di Santa Maria Maggiore, diventando parte fondamentale della città. Nei suoi ambienti si conservavano i generi alimentari e il foraggio per le famiglie indigenti, tanto che, durante la carestia del1629[2], i locali furono assaliti dai bisognosi in attesa della distribuzione gratuita del pane, e nella ressa morirono soffocate decine di persone.Il fabbricato ospitò i benefattori, con le loro famiglie, e la sola scuola pubblica della città, l'Accademia Mariana, diventando il luogo d'incontro più importante di Bergamo.

Storia

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LaFondazione MIA sorse a Bergamo nel1265 per volontà del beatoPinamonte da Brembate e del vescovo Erbondo al solo scopo caritativo.

Nel1447 la congregazione acquistò dal comune di Bergamo un fabbricato già appartenuto alla famigliaColleoni, facendone poi nel1449 la propria sede quando dal comune ebbe anche l'incarico di amministrare lachiesa di Santa Maria Maggiore. Il fabbricato necessitava di una importante ristrutturazione, ma subito iniziarono problemi con il confinanteAntonio Bonghi che era un noto giurista, esecutore testamentario diBartolomeo Colleoni, il quale venne brutalmente assassinato nel marzo del1484, pare da i Davide Brembati e dal conteTrentino Paride daLodrone, rispettivamente figlio e genero del conteBartolomeo Brembati, che era l'allora presidente il consiglio della MIA. La cosa venne tenuta segreta per non mettere in cattiva luce la congregazione e le sue attività benefiche, da qui la leggenda che l'assassinio si sia perpetrato ad opera diebrei provenienti dalTrentino. Gli eredi del Bonghi consentirono il prosieguo dei lavori di costruzione, mantenendone una parte[3]. I locali della fondazione dovevano essere anche luoghi di educazione per le future generazioni con scuole pubbliche e relativo convitto. Nacque così nel1506 la scuola che dal1566 venne denominataAccademia Mariana[4] che aveva come scopo primario la formazione di chierici per la basilica di Santa Maria Maggiore[5].

Il desiderio degli amministratori e degli esponenti dell'Accademia degli Eccitati era di mantenere sul territorio cittadino le capacità dei giovani fermando quella che era una migrazione nelle scuole milanesi o pavesi:

«...presentati a questo Consiglio da nobili signori deputati dell'Accademia gli'universali desideri delle nobili civili famiglie di questa ragguardevole Patria, di far rivivere cioè come già una volta nel suo proprio seno questo Collegio ad educazione di que' figli, che oggidì o mandansi di ottenerla in più lontani Paesi, o non potendone soffrire la spesa niuna loro se ne dona, a rovinare gravissima d'essi stessi ed a fatale conseguente della Patria stessa»

I lavori di ristrutturazione vennero iniziati nel1485 dopo un accordo con i confinanti, ancora oggi una parte del fabbricato è di proprietà dei Secco Suardo subentrati ai Bonghi. I lavori vennero terminati nel1570.

IlSeicento vide la necessità di ampliare il fabbricato per poter ospitare gli studenti del collegio Mariano che, data l'alta qualità dei suoi insegnanti,[6] non erano solo stanziali, ma erano anche esterni, arrivando a ospitare 300 scolari di cui 53 esterni che necessitavano di alloggio. La situazione piuttosto stretta dell'immobile, chiuso tra via Arena e viasan Salvatore, obbligò l'ampliamento in altezza. Serve considerare che la Fondazione MIA avente come scopo sociale l'obbligo di beneficenza nonché di manutenzione della basilica mariana, aveva difficoltà a reperire quanto necessario per lavori edili. I lavori si susseguirono dal1663-1664 al1680-1682[7]. Non è dato conoscere chi fossero i progettisti, la documentazione cita come capomastro la presenza di Carlo Messi che lavorò sotto l'assistenza diAmbrogio Mariano, Alessandro Fantoni presente comemarengone, i dipinti eseguiti daDomenico Ghislandi mentre gli stucchi realizzati daGiovanni Angelo Sala[8]

La grande ala barocca del fabbricato che versa in Via Arena è stata realizzata nelXVII secolo, così come lo scalone con le decorazioni che porta ai piani superiori, mentre l'atrio d'ingresso realizzato su progetto dell'architetto Ferdinando Caccia, è del1750 così come i lavori di adattamento locali per ospitare il Collegio Mariano, e la scuola pubblica.

Loggiato progetto di Filipo Alessandri

Il piccolo loggiato che si affaccia sul cortile interno dell'ingresso è opera dell'architetto Giovanni Urbani datato1666

La Domus, essendo sede della Congregazione della Misericordia, fu il laboratorio per la realizzazione delletarsie del coro dellabasilica mariana, e per altre opere, divenne anche il luogo dove venne depositato ilbattistero diGiovanni da Campione, quando venne dislocato dalla basilica nelXVII secolo.

Architettura

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Orologio del1784

Il grande portale barocco con fasce in bugnato che induce all'interno del palazzo, risale al1664. Il macherone con la scrittaMIA 1664 che vi era collocato sulla sua cima è andato perduto negli interventi di restauro eseguiti nel tempo, ne rimane alcune fotografie a testimonianza[9]. Il bellissimo loggiato progetto di Giovanni Antonio Urgani, che sostituì quello ligneo, si affaccia sul cortile la cui pavimentazione fu realizzata nel1760 composta dabaloselli racchiusi in griglie di pietra tomboidali, e si contrappone al grande orologio del1784.
Il piano terra si presenta con una grande porticato con colonne di spessore posti su piedistalli, il piano superiore composto da tre ordini di arcate, la prima di qualità architettonica particolarmente armoniosa. La Domus Magna è predisposta su quattro livelli[10] considerando lo scantinato posto nel sottosuolo.Il cortile risale alXVI secolo, mentre il lato porticato sinistro venne realizzato nel1575 dal lapicida Cristoforo Marchesi.

Nel1682 viene completato il fabbricato con la parte rivolta verso Via Santa Grata.
Al piano terreno si trova ora la sala polivalentePietro Antonio Locatelli. I locali erano un oratorio con annessa una piccola sagrestia con stucchi opera di Giovanni Angelo Sala (1680), ma un incendio del1696 ne distrusse l'arredo. La ristrutturazione venne assegnata aFilippo Alessandri, stuccatoreMuzio Camuzio. Ma nel1815 la chiesa venne sconsacrata, diventando poi nel2009 la sala musica[11].Alprimo piano ilMuseo Donizettiano, che ne occupa due sale che raccoglie testimonianze della vita artistica diGaetano Donizetti della baronessa Giovanna Ginevra Rota Basoni Scotti[12]; e labiblioteca musicale intitolata sempre al compositore bergamasco, che conserva opere di autori che hanno studiato e collaborato con la fondazione, e in tutta la bergamasca. La biblioteca è suddivisa in quattro sezioni, di qui la quarta dedicata al maestroGianandrea Gavazzeni.
Alsecondo e terzo piano vi è laSala Piatti dedicata al violoncellistaCarlo Alfredo Piatti. La sala costruita nel1903 ha il soffitto decorato da Francesco Domeneghini. La sala è stata restaurata e riaperta nel2003. Ha una lunghezza di 18 metri, e due logge al piano superiore; la sala è stata creata con criteri rispondenti ad avere un'ottima acustica.

Note

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  1. ^via Arena era anticamente la contrada santa Grata
  2. ^ Marcantonio Benoglio,Relazione della carestia e della peste di Bergamo e suo territorio negli anni 1629 e 1630, Giovan Maria Finazzi, 1865.
  3. ^La sola figlia Sara di Antonio Bonghi, sposò Soccino Secco e ebbe una sola figlia Maria che andò sposa a Ludovico Suardi, figlio di Marco, dando origine al ramo Secco Suardi, Ludovico infatti acconsentì al matrimonio solo se ne veniva mantenuto il cognome Andreina Franco-Loiri Locatelli,La casa delle Misericordia, inLa Rivista di Bergamo, 1998.
  4. ^ Girolamo Marenzi,Guida per il forastiere in Bergamo del conte Girolamo Marenzi, 1813.URL consultato il 30 ottobre 2018.
  5. ^Mazzariol, p. 76.
  6. ^Fra questiLorenzo Mascheroni
  7. ^Mazzariol, p. 77.
  8. ^Palazzo della Misericordia in Via Arena (PDF), suterritorio.comune.bergamo.it, IBCAA - Inventario dei Beni Culturali, Ambientali e Archeologici del Comune di Bergamo.URL consultato il 25 novembre 2018(archiviato dall'url originale il 25 novembre 2018)..
  9. ^Mazzariol, p 75.
  10. ^Torna Dinizzetti alive, suecodibergamo.it, L'Eco di Bergamo.URL consultato il 1º agosto 2016.
  11. ^Sala Locatelli, sufondazionemia.it, Domus Magna fondazione Mia.URL consultato il 1º agosto 2016.
  12. ^Museo Donizettiano, sufondazione.bergamoestoria.it, Fondazione Bergamo nella storia.URL consultato il 1º agosto 2016(archiviato dall'url originale il 14 agosto 2016).

Bibliografia

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  • Andreina Franco-Loiri Locatelli,La casa della Misericordia, inLa Rivista di Bergamo, 1998.
  • AA.VV. Paolo Mazzariol,Seguendo l'Instruzione architettoniche del collegio Mariano dalla riforma del 1747 alla costruzione del Gabinetto di fisica (1740-1791)-Lorenzo Mascheroni tra scienza e letteratura nel contesto culturale della Bergamo settecentesca, Edizioni dell'Ateneo, 2002, pp. 75-91.
  • Maria Teresa Brolis,L'istituzione MIA dalla fondazione ai giorni nostri, Bolis edizioni, 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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