Divicone (fl.I secolo a.C.) è stato unprincipe econdottierogallo, capo delletribùgallica degliElvezi.
Divicone è ricordato solo in due capitoli del primo libro delDe bello Gallico, diCesare, in cui ilgenerale romano narra la campagna militare che nel58 a.C. fece contro questopopolo, che dalle sue terre di origine (tra illago di Costanza, ilRodano, ilGiura, ilReno e leAlpi retiche) cercò di migrare verso le regioni occidentali dellaGallia, attraversando il territorio dellaprovincia romana dellaGallia Narbonense. Gli Elvezi furono però respinti dallelegioni cesariane e cercarono quindi di passare per il paese deiSequani.
Mentre erano in marcia e mentre una parte di loro stava attraversando con difficoltà ilfiume Arar (laSaona), Cesare li attaccò e li mise in fuga e poi, per raggiungere le altre truppe degli Elvezi, fece costruire unponte sull'Arar e fece così passare l'esercito dall'altra parte. Turbati da ciò, gli Elvezi mandarono al generale romano degli ambasciatori, tra cui c'era Divicone, che aveva comandato gli Elvezi che nel107 a.C. avevano combattuto e sconfitto l'esercito romano guidato dalconsoleLucio Cassio Longino[1]. Divicone rivolse un discorso molto duro a Cesare, che rispose con toni altrettanti duri. Le trattative fallirono e alla fine gli Elvezi saranno sconfitti e decimati nellabattaglia di Bibracte (Bibracte, forse sulMont Beuvray)[2].
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