DiscomyzaMeigen, 1830 è ungenere diinsetti dellafamigliaEphydridae (Diptera:Schizophora), comprendente poco più di una decina dispecie.
Gli adulti sonomoscerini di dimensioni medio-piccole, con corpo lungo da 2 a poco più di 4 mm. La livrea è di colore scuro, in gran parte più o meno lucente.
Ilcapo hafronte efaccia ampie e generalmente glabre e lucenti. La fronte ha un profilo rettangolare, più larga che lunga e ilvertice è bruscamente angolato. La faccia non è carenata e si presenta grinzosa, per la presenza di rughe trasversali piuttosto profonde. Leantenne sono inserite nella parte superiore del capo, entro il terzo dorsale e portano un'arista pettinata, provvista di 5-11 raggi dorsali. Lachetotassi del capo è così caratterizzata:
Iltorace è nero, con superficie granulosa o microtomentosa negliscleriti dorsali e glabra e lucente negli scleriti ventrali e laterali. Loscutello ha una forma subtrapezoidale, con profilo smussato nel margine posterolaterale. La chetotassi si discosta, in alcuni elementi, dalle condizioni ricorrenti nella generalità deiDiscomyzini. Lesetole acrosticaliprescutellari sono assenti e lasopralarepresuturale è poco sviluppata e quellapostsuturale è fortemente ridotta o del tutto assente. Presente e ben sviluppata, invece, è lapostalare. Lo scutello è ricoperto da una pubescenza sparsa nell'area centrale ed è provvisto ai margini di due paia discutellari, quelle anteriori più brevi delle distali. Presenti, infine, due setole nelnotopleuron, due presso il margine posteriore dell'anepisterno e una sulkatepisterno.
Leali sono ialine e leggermente offuscate, a volte con una pigmentazione locale più marcata in alcuni punti, in particolare in corrispondenza della vena medio-cubitale discale. La venatura riassume le caratteristiche ricorrenti nella generalità della famiglia. Elementi diagnostici ricorrenti nel genere sono i seguenti:
L'addome è più o meno lucente e diffusamente tomentoso, di colore nerastro. I maschi hanno il quintotergite più lucente rispetto ai quattro basali e provvisto di setole lungo il margine posteriore.Epandrio ben sviluppato, conformato a U e delimitante una cavitàcercale ampia superiormente e stretta inferiormente.Ipandrio a forma di ciottola,edeago di forma tubulare, lungo e largo alla base.
Il genereDiscomyza è associato aiGasteropodi terrestri o marini per il regime dieteticomalacofago riscontrato nelle larve[1], sebbene tale comportamento sia stato accertato solo in cinque specie[2]. Lamalacofagia è inoltre un comportamento raro, nell'ambito degliEfidridi, essendo presente, oltre aDiscomyza, nel genere monotipicoPlatygymnopa[2]. Le conoscenze in merito a tale rapporto trofico sono limitate, ma le più remote risalgono al XIX secolo grazie aBergenstamm (1864), che segnalò la presenza di larve diDiscomyza incurva in materiale in decomposizione all'interno di un guscio diHelix pomatia[3]. Lo sviluppo di larve diDiscomyza in resti di chiocciole in decomposizione è riportato anche daMathis &Zatwarnicki (1998) nelManual of Palaearctic Diptera, ma in questo contesto si limitano a citare Bergmenstann[1].
Ancora Mathis & Zatwarnicki (2005) trattano l'argomento in modo più approfondito e documentano la ricorrenza della malacofagia, più o meno obbligata, per altre quattro specie:
Non è noto il livello di specializzazione della relazione trofica[4] e altresì non è nota l'eventuale base filogenetica di questo comportamento[2]. Va inoltre precisato che le larve di questi efidridi sono state ritrovate per lo più su resti di chiocciole in decomposizione e, talvolta, di altri invertebrati e ciò lascia presupporre che la malacofagia si possa identificare nella specializzazione di una primitivanecrofagia.
Il genere comprenderebbe circa dieci specie o poco più. Mathis & Zatwarnicki (2005) registrano l'esistenza di nove specie conosciute, sulla base del catalogo mondiale da loro pubblicato nel 1995. A queste si aggiunge una decima specie, classificata dagli stessi autori nel 2007[5]. IlBioSystematic Database of World Diptera (BDWD) riporta tuttavia 13 specie con nome valido[6][7]:
Nell'insieme dei nomi registrati nel BDWD sono comprese anche due specie afrotropicali classificate daCanzoneri & Rampini nel 1996, ovvero un anno dopo la pubblicazione del catalogo mondiale di Mathis & Zatwarnicki. È indubbio, perciò, che nel computoDiscomyza di Mathis & Zatwarnicki non siano mai state considerate le due specie classificate da Canzoneri & Meneghini (1996), mentre va verificata quale delle tredici specie, oltre aD. baechlii,D. cederholmi eD. obscuricornis, manchi nel catalogo mondiale del 1995.
La presenza su resti di molluschi alternativamente terrestri o marini è un indice della variabilità degli habitat a cui sono associate leDiscomyza. L'associazione con chiocciole marine del genereTrochus è tipica di habitat costieri dellazona intertidale, ma l'associazione con gasteropodi prettamente terrestri estende gli areali delleDiscomyza a regioni più o meno interne dell'entroterra. Basti pensare che la specie più recente,D. baechlii è stata rinvenuta in stazioni montane dellaSvizzera e dell'Austria fra 1300 e 1670 metri di altitudine.
Il genere è rappresentato prevalentemente nelle regioni tropicali dell'Africa e dell'Asia, con espansione fino al continenteamericano, alle regioni temperate del vecchio continente e alle regioni tropicali dell'Australasia. Due sono le specie con più ampia diffusione:D. maculipennis eD. incurva. La prima ha il suo nucleo di origine nellaregione orientale e da qui si è diffusa nell'Australasia, nelNeotropico e in stazioni meridionali delNeartico. La seconda ha il suo nucleo di origine nel Paleartico occidentale (Europa,Nordafrica) ma è segnalata anche nella regione afrotropicale (Senegal), inAsia (Medio Oriente,Caucaso eGiappone) e, dal 2006, anche nelNordamerica (Ontario). La diffusione secondaria di queste due specie si deve ad introduzioni accidentali attraverso gli scambi commerciali, presumibilmente con spedizioni contenenti molluschi morti[8].
Le altre specie hanno areali più circoscritti, che si limitano ad una singola ecozona. La maggior parte delle specie sono endemiche della regione afrotropicale (D. africana,D. cederholmi,D. dolichocerus,D. eritrea,D. intermedia,D. obscuricornis).D. baechlii eD. vorticis sono esclusive del Paleartico occidentale: la prima è segnalata solo nella regione alpina europea, la seconda inEgitto eIsraele.D. maritima, specie anch'essa paleartica, è invece presente nellaRussia asiatica.D. u-signata, infine, è la sola specie diDiscomyza autoctona ed endemica del continente americano.
InItalia è presente solo la specieD. incurva, segnalata in tutto il territorio nazionale ad eccezione dellaSardegna[9].
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