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È possibile una sovrapposizione territoriale digiurisdizioni, soprattutto in virtù del fatto che tutte le Chiesesui iuris cattoliche hanno pari ed eguale dignità nell'operamissionariaad gentes che include un'attività dievangelizzazione eproselitismo. Il primo esempio storico a livello nazionale è l'India, che dal 2018 possiede tre Chiesesui iuris autonome e indipendenti: laChiesa sui iuris latina, laChiesa cattolica siro-malabarese e laChiesa cattolica siro-malankarese. Tutte e tre hanno giurisdizione sull'intera India e un forte carattere missionario.[1]
«La diocesi è una porzione delpopolo di Dio, affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dai suoipresbiteri, in modo che, aderendo al proprio Pastore, e, per mezzo delVangelo e della SS.Eucaristia, unita nelloSpirito Santo, costituisca unaChiesa particolare, nella quale è presente e opera laChiesa diCristo, Una, Santa, Cattolica e apostolica»
Per le diocesi più grandi il vescovo è aiutato da uno o piùvescovi ausiliari. Una diocesi ha normalmente unvicario generale, il quale, dove non c'è vescovo ausiliare, è il primo collaboratore del vescovo e ne fa le veci in sua assenza.
In ogni diocesi ci possono essere varivicari episcopali, ai quali il vescovo affida l'animazione e coordinazione di alcuni aspetti particolari: pastorale,vita religiosa, evangelizzazione, ecc. La figura delvicario giudiziale è prescritta dal Codice di Diritto Canonico, quale coordinatore deitribunali diocesani.
Ipresbiteri condividono con il vescovo la cura pastorale del popolo di Dio, nel servizioparrocchiale o negli organismi diocesani. Idiaconi sono collaboratori del vescovo nell'annunziare laParola di Dio, nell'amministrazione di alcunisacramenti e nell'amministrare la carità.
Il vescovo, che è il pastore proprio di una diocesi, è coadiuvato nella sua funzione pastorale da vari organismi, che sono espressione della natura comunionale della Chiesa:
Ilconsiglio pastorale diocesano è un organo consultivo insieme al quale il vescovo traccia le linee fondamentali della pastorale diocesana;
Ilconsiglio presbiterale è eletto daipresbiteri della diocesi ed assiste il vescovo in vari aspetti più specifici della pastorale diocesana. IlCodice di diritto canonico prescrive per quali decisioni il vescovo deve prima consultare il consiglio presbiterale;
Lacuria diocesana è l'insieme delle commissioni diocesane, degli uffici e delle persone che collaborano con il vescovo nella pastorale e nella guida di tutta la diocesi;
il consiglio per gli affari economici (can. 492-494 CIC): composto da tre fedeli nominati dal vescovo, veramente esperti in economia ediritto civile, è presieduto dal vescovo o da un suo delegato. Dura in carica cinque anni prorogabili. I compiti sono stabiliti nel Libro V (i beni temporali della Chiesa) delCodice di diritto canonico, oltra alla redazione del bilancio previsionale dei proventi e delle spese, nonché l'approvazione del bilancio consultivo delle entrate e delle uscite (per un quinquennio);
LaCaritas diocesana educa la comunità cristiana ai valori della caritàevangelica vissuti sia a livello locale che a livello globale e coordina le attività caritative della diocesi;[3]
L'Italia, per ragioni storiche, è il paese con il maggior numero di diocesi: la loro istituzione, infatti, copre un arco che va dall'età imperiale fino ai giorni nostri. Originariamente costituite in modo da attribuire una sede vescovile a ogni città più importante, il mutare delle condizioni politiche e demografiche dei vari territori su un periodo così lungo ha dunque portato a frequenti trasformazioni nell'organizzazione diocesana, con conseguenti soppressioni e accorpamenti.