RibattezzatoBaggio 2 dalla stampa italiana per distinguerlo dal corregionaleRoberto Baggio di cui non è familiare né parente (i due sono stati compagni di squadra allaJuventus e innazionale),[2][3] in maglia azzurra conta 60 presenze con sette reti, e ha preso parte a dueMondiali (1994 e1998) e unEuropeo (1996).
Con un inserimento dalle retrovie, una delle sue specialità, Dino Baggio segna alla Juventus il definitivo 1-1 nella finale di ritorno dellaCoppa UEFA 1994-1995, rete che consegnò al Parma il trofeo
Incontrista affidabile, completo e forte fisicamente, dotato di corsa e spirito di sacrificio,[4][5][6][7] si distinse per la sua grinta agonistica e per le sue abilità nel contenimento e nei contrasti;[5][7][8] queste caratteristiche gli permisero di diventare uno dei migliori centrocampisti italiani deglianni novanta.[4][7][9] Grazie alla sua duttilità tattica,[10] era capace di coprire qualsiasi ruolo a centrocampo;[7] infatti, nonostante giocasse prevalentemente come mediano con attitudini difensive, durante la carriera è stato impiegato in quasi tutti i ruoli in campo.[8][11]
Nonostante fosse prevalentemente un interdittore, era anche capace di contribuire in fase offensiva,[4][7][8][10] grazie alle sue abilità di effettuare inserimenti[5][10] e alle sue doti nel gioco aereo[12] e nelle conclusioni dalla distanza.[7][13] Era inoltre dotato di una discreta tecnica individuale e di una visione di gioco che lo rendevano capace di effettuare precisi lanci per i compagni.[7]
Comincia a muovere i primi passi a cinque anni nel campo diTombolo, inprovincia di Padova. A tredici anni viene notato dai dirigenti delTorino[14]. Cresciuto calcisticamente nella squadra granata, esordisce inSerie A in Torino-Lazio (0-0) del 9 settembre 1990. Con i granata vincerà laSerie B del 1989-1990 e l'anno successivo vinceranno laCoppa Mitropa 1991. Divenuto presto titolare, alla fine della stagione in maglia granata colleziona 25 presenze e un gol. Nel 1991 viene ceduto allaJuventus per 9,8 miliardi,[15] che lo gira in prestito all'Inter per una stagione, durante la quale il giocatore colleziona 27 presenze e un gol.[16]
Dino Baggio con la maglia dell'Inter nel 1991
Tornato alla Juventus, diviene titolare vincendo laCoppa UEFA in finale contro ilBorussia Dortmund: è stato il protagonista della doppia finale segnando il gol del pareggio all'andata (3-1) e una doppietta nel ritorno (3-0). Rimane ancora una stagione coibianconeri prima di passare definitivamente alParma diNevio Scala per 14 miliardi di lire,[17] con ingaggio da 1,8 miliardi netti a stagione per quattro anni.[17]
Al primo anno vinceCoppa UEFA, la prima per il Parma, proprio contro la sua ex-squadra con Baggio ancora una volta protagonista: all'andata finisce 1-0 con gol del centrocampista mentre nel ritorno pareggiò di testa l'iniziale vantaggio diVialli (1-1). Ciò fu sufficiente per alzare al cielo il suo secondo titolo europeo, terzo per il Parma. Rimane sempre titolare sia conCarlo Ancelotti sia conAlberto Malesani. Con quest'ultimo vince per la terza volta, laCoppa UEFA in finale contro i francesi dell'Olympique Marsiglia. Nell'andata dei sedicesimi di finale contro i polacchi delWisła Cracovia, Baggio viene ferito alla testa da un coltello lanciato da un tifoso che gli causa cinque punti di sutura[18]. A causa di ciò il Wisła viene sospeso dalle coppe europee per un anno. Nello stesso anno conquista laCoppa Italia in finale contro laFiorentina e ad agosto laSupercoppa italiana sulMilan campione d'Italia.
Dino Baggio alla Juventus, esultante dopo il suo secondo gol nella vittoriosa finale di ritorno dellaCoppa UEFA 1992-1993
Durante la partita Parma-Juventus del 9 gennaio 2000, in quel momento scontro al vertice per la vittoria del campionato, commise un fallo suZambrotta, sanzionato con il cartellino rosso dall'arbitroFarina e seguito dal gesto del pollice e indice sfregati a mo' di contasoldi e da uno sputo a terra.[19] Venne squalificato per due partite (inizialmente sei) e multato dal Parma per 20 milioni di lire,[20] oltre a saltare la partita amichevole della Nazionale contro laSvezia del 23 febbraio 2000 per decisione diLuciano Nizzola, allora presidente dellaFIGC. In seguito non verrà più convocato in nazionale, saltando anche i successivi Europei.[21]
Nell'ottobre del 2000 viene acquistato dai Campioni d'Italia in carica, la Lazio, e nel 2003 viene ceduto in prestito agliinglesi delBlackburn. A gennaio è di nuovo inItalia, all'Ancona, dove si trasferisce sempre con la formula del prestito. Torna poi nel 2004 alla Lazio dove viene messo ai margini della rosa di prima squadra tanto che, insieme al compagnoPaolo Negro, avvia una causa permobbing contro la società del presidenteClaudio Lotito.[22] Tra il 2000 e il 2005, ha giocato solo sprazzi di 67 incontri con la Lazio, il Blackburn e l'Ancona.
Nel 2005 passa allaTriestina, per ripartire con una nuova esperienza dallaSerie B; dopo tre presenze decide, nell'ottobre dello stesso anno, di rescindere il contratto con gli alabardati e di ritirarsi.
Nel febbraio del 2008, dopo due anni e mezzo dal suo apparente ritiro, torna al calcio giocato. All'età di quasi trentasette anni milita inTerza Categoria, nella squadra del Tombolo, allenata dal suo primo allenatore, Cesare Crivellaro[23].
InSerie A ha disputato 333 partite realizzando 25 gol. Nellecoppe europee conta 73 partite con tredici gol.
Dino Baggio in nazionale nel 1993, pressato da un avversario portoghese
Partecipa alMondiale 1994 negliStati Uniti, dove è protagonista[25] e segna due reti: nelle vittorie contro laNorvegia (1-0) nella fase a gironi e laSpagna (2-1) nei quarti di finale.[26] Scende in campo in tutte e sette le gare della rassegna iridata e gioca da titolare lafinale del 17 luglio 1994 persa solo airigori contro ilBrasile.
Prende parte al successivoEuropeo 1996 inInghilterra, dove l'Italia viene eliminata al primo turno. In questa manifestazione, tuttavia, scende in campo solo nella seconda gara del girone, persa 2-1 contro laRep. Ceca. Di seguito, con il selezionatore Cesare Maldini, Baggio partecipa alMondiale 1998, dove è titolare nelle cinque gare disputate dall'Italia che viene eliminata nei quarti di finale, dopo i rigori, dai padroni di casa dellaFrancia.
Viene confermato anche nella successiva gestione diDino Zoff, fino all'amichevole del 13 novembre 1999 persa contro ilBelgio (1-3) aLecce, che rimane la sua ultima partita in maglia azzurra.
Amante del teatro, ha esordito l'8 marzo 2008 al teatro Accademico diCastelfranco Veneto nei panni di un soldato romano neLa Passione di Cristo, con la compagniaVa Pensiero diTombolo. Nella compagnia recita anche sua moglie, Maria Teresa Mattei, ex ragazza diNon è la Rai e nel cast diBuona Domenica fino al matrimonio[28]. La coppia ha due figli maschi: Leonardo e Alessandro.