Figlio di Karl, un eminentepsichiatra di origineberlinese, e di Paula, insegnante, una delle poche donne laureate in quel tempo, Bonhoeffer nacque il 4 febbraio1906 aBreslavia (allora inGermania, attualmente parte dellaPolonia), da una famiglia molto in vista dell'alta borghesia,[1] con relazioni anche col mondopolitico e culturale. Benché inizialmente avesse intenzione di seguire le orme paterne, manifestò fin da ragazzo la volontà di diventare un pastore evangelico: per i suoi parenti, che pur frequentando laChiesa evangelica erano profondamente laici, fu una scelta "strana"[2].
Studiò teologia aTubinga e aBerlino,[1] dove conseguì ildottorato nel1927, a soli 21 anni, discutendo una tesi inecclesiologia sullaComunione dei Santi (“Sanctorum Communio”, pubblicato nel1930). Per la sua formazione spirituale risultarono fondamentali i numerosi soggiorni all'estero: prestò dapprima servizio pastorale presso la chiesa luterana della comunità tedesca diBarcellona e, nel1929, si trasferì aNew York, per specializzarsi all'Union Theological Seminary (della confessionemetodista), dove cominciò a frequentare le chiese della comunitàafroamericana nelquartiere di Harlem; nel1930 si spostò aLondra: qui cominciò un rapporto epistolare conGandhi, che sognò sempre di incontrare, senza mai riuscirci.
Tornò in Germania nel1931 per dedicarsi all'insegnamento presso l'Università di Berlino. Incominciò anche la sua opposizione attiva al nuovoregime nazista. Appena due giorni dopo la presa del potere diHitler, dovette tenere una conferenzavia etere (dai microfoni dellaBerliner Funkstunde) sull'idea diFührer.[1] In essa diceva che se il capo «permette al seguace che questi faccia di lui il suo idolo, allora la figura del capo si trasforma in quella di corruttore… Il capo e la funzione che divinizzano sé stessi scherniscono Dio». Bonhoeffer fa i suoi riferimenti a Hitler.
Le chiese evangeliche non presero ufficialmente posizione in merito alle prime leggi hitleriane delmarzo1933, malgrado queste nei fatti annientassero lademocrazia: l'Ordinanza del Presidente del Reich per la tutela del popolo e dello Stato offrì una giustificazione per misure contro le chiese, rese possibili icampi di concentramento, revocò il diritto alla libera manifestazione del pensiero, lalibertà di stampa, il diritto di riunione, il segreto postale, legalizzò perquisizioni e sequestri. Lalegge di lesa patria equiparò l'opposizione al governo e al partito ai nemici della nazione; lalegge sui pieni poteri dissolse i controlli delParlamento e dellacostituzione.
Quando la legge sui nonariani estromise dai pubblici uffici gliebrei che vi erano impegnati, Bonhoeffer fu uno dei primi che affrontarono il tema e tenne una conferenzaLa chiesa di fronte al problema degli ebrei.[1] Da buonluterano egli riconobbe allo Stato il diritto di decidere dal punto di vista legislativo sulla questione ebraica, ma sosteneva che la chiesa doveva interrogare lo Stato circa la legittimità del suo agire, cioè doveva responsabilizzare lo Stato. La chiesa ha un obbligo incondizionato nei confronti delle vittime dell'ordine sociale, anche se non appartengono alla comunità cristiana. Se la chiesa vede che lo Stato eccede, essa è nella condizione «non soltanto di fasciare le vittime che sono finite in mezzo agli ingranaggi della ruota, ma di arrestare gli ingranaggi stessi».
Non potendo più restare a Berlino, nel1933 torna aLondra per seguire due comunità evangeliche tedesche.Pacifista convinto, avanzò la proposta di unconcilio ecumenico (aperto a tutte le confessioni cristiane) sulla pace:
«Solo il grande concilio ecumenico della santa chiesa di Cristo da tutto il mondo può parlare in modo che il mondo, nel pianto e stridor di denti, debba udire la parola della pace, e i popoli si rallegreranno perché questa chiesa di Cristo toglie, nel nome di Cristo, le armi dalle mani dei suoi figli e vieta loro di fare la guerra e invoca la pace di Cristo sul mondo delirante»
Nel frattempo in Germania gli amici di Bonhoeffer, dal 29 al 31 maggio del1934, tennero ilsinodo confessante diBarmen. Centotrentotto delegati di tutte le chiese regionali e provinciali luterane proclamarono unitamente, sotto le pressioni di Berlino, "sei proposizioni" rivolte contro i cristiani tedeschi e il loro governo ecclesiastico. Redatte da Barth respingevano la falsa dottrina per cui la chiesa deve riconoscere come rivelazione di Dio anche altri eventi e potenze, figure e verità (Solus Christus indirizzata contro le pretese di Hitler). Per Bonhoeffer, che era assente a quell'evento, fu la vera data di nascita dellaChiesa confessante e significò il conseguimento di ciò per cui aveva lottato lungamente. Rimase inInghilterra fino al1935, quando decise di tornare a Berlino. Aderì alla Chiesa confessante, la comunità che si era distaccata dalla Chiesa evangelica ufficiale (che aveva riconosciuto l'autorità del regime) contro la quale aveva scatenato ilKirchenkampf, la "lotta delle chiese". Ne sarà il principale esponente insieme aMartin Niemöller con cui formulò la prima forma di autoimpegno. Quindi parteciparono a una riunione ecumenica neiBalcani per informare le guide del movimento ecumenico sui retroscena degli eventi.
Il 2 dicembre1935 apparve l'ordinanza del ministroKerrl per l'applicazione della legge sulla sicurezza della Chiesa evangelica. Essa dichiarava come inammissibili tutte le disposizioni ecclesiastiche emanate da associazioni o gruppi. Di conseguenza, anche l'esistenza del seminario di predicazione (nella chiesa evangelica è un istituto di preparazione per l'esame e l'ordinazione) di cui Bonhoeffer era la guida, divenne illegale. Soltanto un paio di anni dopo laGestapo appose i sigilli, quindi Bonhoeffer escogitò un'ulteriore forma di collaborazione coi suoi candidati: quella del "vicariato collettivo".
Il 1937 vide la pubblicazione diNachfolge ('Sequela' o anche 'Discepolato'), un appassionato invito a seguireGesù Cristo, costi quel che costi. Questo titolo era ritenuto nel Terzo Reich come un'autentica testimonianza di fede cristiana e pertanto un testo militante contro l’ingiustizia delnazionalsocialismo. In seguito Bonhoeffer mise per iscrittoVita comune, esperienza di questa religiosità vissuta comunitariamente. Il libro, assieme alle lettere dal carcere di Tegel pubblicate con il titoloResistenza e resa, rappresentò il suo più grande successo editoriale.
La direzione del seminario clandestino diFinkenwalde (pol. Zdroje, oggi quartiere diStettino), procurò violenti attacchi alla sua reputazione teologica, poiché mandò in frantumi l'antica identificazione tra l'incarico del predicatore e quello del pastore, ponendo inequivocabilmente il primo davanti al secondo. Inoltre continuò la sua dura opposizione alla politicaantisemita nazista ma, a causa di una recrudescenza delle persecuzioni ai danni della Chiesa confessante, nel1939 Bonhoeffer dovette accettare un incarico di insegnante negliStati Uniti. Allo scoppio dellaguerra, decise però di tornare in patria, per condividere il destino del suo popolo.
Bonhoeffer fu intensivamente iniziato ai piani della congiura — senza esito — del gruppoHans Oster, Dohnanyi, Müller, che volevano fermare Hitler prima dell'inizio dellaguerra sul fronte occidentale. Qualche tempo dopo subì, per opera dellaGestapo, una razzia durante un raduno giovanile in cui teneva un corso biblico per studenti. Gli fu vietato di parlare a causa della sua "attività di disturbo per il popolo" e gli fu intimato di presentarsi regolarmente presso la stazione di polizia. L'organizzazione dellaAbwehr (Servizio segreto militare) sotto la guida di Canaris, liberò Bonhoeffer dall'obbligo di comunicare i propri spostamenti alla stazione di polizia inPomerania, dichiarandolo indisponibile. Oster e Dohnanyi lo impiegarono come uomo dellaAbwehr aMonaco, cioè il più lontano possibile dalla Pomerania. In questo modo egli entrava a far parte della cerchia della resistenza militare attiva. Bonhoeffer doveva tuttavia comunicare ancora i suoi spostamenti alla polizia di Monaco. Qui soggiornò nell'abbazia benedettina di Ettal, dove scrisse l'Etica e attese agli incarichi dell'Abwehr con alcuni viaggi all'estero.
Bonhoeffer rimaneva ufficialmente al servizio dellaChiesa confessante e collaborava con alcune commissioni teologiche del sinodo confessante. I consigli dei fratelli, "suoi superiori", erano a conoscenza in modo molto vago dei suoi incarichi militari. Questi erano di due tipi: da una parte doveva riportare notizie dall'estero — e questo come camuffamento; dall'altra doveva dare segnali all'estero della perdurante presenza di una resistenza tedesca. Bonhoeffer era cosciente della stranezza della situazione in cui si trovava mettendo a disposizione dei servizi militari tedeschi — cioè nella realtà della resistenza — le sue relazioni ecumeniche. Su incarico dell'Abwehr, e grazie alla disponibilità di passaporti e visti, intraprese viaggi inSvizzera,Svezia,Norvegia eItalia. Questi si svolsero in tre tappe.
Nel1941 portò a conoscenza degli amici all'estero che esisteva e operava un'organizzazione politica sotterranea e fornì informazione ai propri gruppi.
Eseguì una ricognizione degli obiettivi di pace perseguiti dagli alleati.
Nel1942 incontrò Georg Bell, vescovo diChichester nonché suo amico, e gli comunicò i singoli dettagli, compresi i nomi dei partecipanti, del colpo di Stato che si stava preparando. Ilgoverno inglese avrebbe dovuto appoggiare, in caso di riuscita, gli autori delcolpo di Stato così da metterli in condizione di creare un nuovo governo tedesco.
Di lì a poco la situazione cominciò a farsi pericolosa.
Col fratello Klaus e il cognatoHans von Dohnanyi entrò in contatto con l'ammiraglioWilhelm Canaris, capo del servizio segreto militare (Abwehr), che con altri ufficiali stava organizzando una congiura per assassinareHitler (ilputsch del 20 luglio 1944), ma il 5 aprile1943 il capo del tribunale militareManfred Roeder e l'agente dellaGestapo Franz Xavier Sonderegger lo arrestarono[1][3]. La vita nella cella del carcere di Tegel, nei sobborghi di Berlino, fu all'inizio per Bonhoeffer un tormento. Soffriva dello stretto isolamento poiché ai guardiani era proibito parlare coi "politici".
Il procedimento contro Bonhoeffer si articolò durante la prigionia in tre fasi distinte. La prima fase, cominciata con l'accusa e terminata con gli interrogatori di Roeder (dall'aprile al luglio 1943). Le indagini abbracciavano quattro elementi: 1) l'esenzione dalservizio militare disposta dalla Abwehr che aveva permesso a Bonhoeffer di sottrarsi al controllo della polizia di Stato e di svolgere il suo lavoro ecclesiastico; 2) l'«Operazione 7», cioè il trasporto di un gruppo di ebrei inSvizzera; 3) i viaggi all'estero che avevano poco a che fare con compiti militari; 4) la mediazione esercitata dalla Abwehr a favore di alcuni esponenti di spicco della Chiesa confessante come Wilhelm Niesel, Eberhard Bethge e altri. Bonhoeffer ha redatto in cella una nutrita serie di resoconti e note su questi interrogatori. Il tentativo di mettere allo scoperto i fatti cospirativi era fallito e per chi conduceva le indagini diveniva impossibile sollevare l'accusa di alto tradimento o di tradimento alla patria. Rimaneva solo l'accusa di "disfattismo in seno alle forze armate" a causa dell'esenzione dal servizio militare.
La seconda fase della prigionia fu caratterizzata dalla preparazione al processo (fino all'aprile 1944). I termini del processo furono spostati ripetutamente, finché gli amici del detenuto vennero a sapere (nell'aprile 1944) che non ci sarebbe stato nessun processo e che non si poteva fare nulla se non lasciare che la cosa venisse "insabbiata" fino al colpo di Stato. Nella terza fase cominciò in cella il lavoro più fruttuoso. Alcuni teologi considerano le lettere di contenuto teologico che Bonhoeffer ha spedito dal 30 aprile 1944 come l'inizio di una nuova epoca teologica. Egli seppe del fallimento del colpo di Stato già nella sera del20 luglio. Così il giorno successivo perse ogni speranza e si preparò al peggio.
In questo periodo (un anno e mezzo) produsse una serie di scritti che sarebbe stata poi raccolta nel volumeResistenza e resa, la sua opera più famosa, in cui rifletteva sul rapporto trafede eazione, trareligione e mondo. A un compagno di prigionia italiano, che gli domandò come potesse un sacerdote partecipare a unacospirazione politica che prevedesse anche lo spargimento di sangue, disse:
«Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante»
La squadra della Gestapo tardava ad arrivare. Passarono giorni, settimane. In questo periodo prese in considerazione l'idea di fuggire dal carcere. Il suo guardiano, ilsottufficiale Knobloch, un operaio diBerlino nord, aveva collaborato nel periodo di prigionia di Bonhoeffer a far uscire la sua corrispondenza clandestina. Una settimana dopo però il fratello Klaus e Schleicher vennero arrestati a causa della loro partecipazione al complotto, così Bonhoeffer non dette seguito al suo piano di fuga per non compromettere ulteriormente il fratello e i parenti. Nel frattempo la Gestapo aveva trovato dei documenti dellaAbwehr che dimostravano la partecipazione alla congiura di Bonhoeffer fin dal1938.[1] Hitler era fuori di sé. Revocò l'ordine di eliminazione immediata dei cospiratori al fine di accertare ulteriori ramificazioni. Questo spiega perché le esecuzioni furono rimandate per lungo tempo. Insieme con altri congiurati, venneimpiccato nelcampo di concentramento di Flossenbürg all'alba del 9 aprile 1945,[1] pochi giorni prima della fine della guerra, insieme all'ammiraglio Canaris, per espresso ordine di Hitler[4]
La Chiesa cattolica, nel corso del ventennio fascista e poi nazista, si mostrò sempre titubante mentre laChiesa evangelica ufficiale si mostrò addirittura compiacente. Nel 1945 la cosiddettaChiesa confessante, sorta come movimento di opposizione in seno alla Chiesa evangelica tedesca, alla quale aveva aderito lo stesso Bonhoeffer, pronunciò la famosaAmmissione di colpa aStoccarda: «La chiesa […] è rimasta muta dove avrebbe dovuto gridare, perché il sangue degli innocenti gridava al cielo… Essa è rimasta a guardare quando sotto la copertura del nome di Cristo si sono compiute violenze e ingiustizie… La chiesa confessa di aver assistito all'uso arbitrario della forza brutale, alle sofferenze fisiche e spirituali di innumerevoli innocenti, all'oppressione, all'odio, all'assassinio senza levare la propria voce in loro favore, senza aver trovato vie per correre loro in aiuto. Essa si è resa colpevole della vita dei fratelli più deboli e indifesi di Gesù Cristo (gli ebrei)… Lo confessa… Non ha rinfacciato al calunniatore la sua ingiustizia e ha abbandonato il calunniato al suo destino»[5].
Vent'anni dopo,don Milani dirà: «Se non fosse stato per laChiesa confessante noi cristiani non avremmo più il diritto di guardare in faccia un ebreo»[5].
L'edizione critica delle opere di Dietrich Bonhoeffer è pubblicata, in Italia, dall'EditriceQueriniana diBrescia ("Opere di Dietrich Bonhoeffer", 10 volumi usciti dal 1991 al 2009).
Sanctorum Communio, ed. critica delle Opere di D. Bonhoeffer, a cura diAlberto Gallas, Collezione Biblioteca di cultura n.11, Brescia, Queriniana, 1994,ISBN 978-88-399-1961-8.
Akt und Sein. Transzendentalphilosophie und Ontologie in der systematischen Theologie, Habilitationsschrift, 1930,ISBN 3-579-01872-8.
Etica, trad. Aldo Combo, Introduzione di Italo Mancini, Collana La Ricerca Religiosa. Studi e testi n.7, Milano, Bompiani, 1969.
Etica, trad. C. Danna, a cura di A. Gallas, nuova ed. critica condotta sull'edizione critica tedesca del 1992, Brescia,Queriniana, 1995.
Beten und Tun des Gerechten. Glaube und Verantwortung im Widerstand.
Widerstand und Ergebung. Briefe und Aufzeichnungen aus der Haft, a cura diEberhard Bethge, I ed. 1951, XIII ed. 1966.
Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere, trad. di Sergio Bologna, condotta sulla XIII ed. tedesca, Introduzione diItalo Mancini, Collana La Ricerca Religiosa. Studi e Testi n.6, Milano,Bompiani, 1969.
Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, ed. critica delle Opere di Dietrich Bonhoeffer vol. VIII, trad. di M. Zanini, Biblioteca di cultura n. 19, Brescia,Queriniana, 2002,ISBN 978-88-399-1969-4.
Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, ed. paperback dell'ed. critica, trad. di M. Zanini, Brescia,Queriniana, 2024,ISBN 978-88-399-1286-2.
Venga il tuo Regno, Brescia,Queriniana, 1969. (ripubblicato nel 1976 con il titoloVenga il tuo Regno: la preghiera della comunità per l'avvento del Regno di Dio sulla terra. Le dieci parole del Signore: prima tavola: interpretazione dei primi tre comandamenti).
^(DE)Sonderegger, inDietrich Bonhoeffer, p. Sonderegger (nato nel 1898) fu condannato a 7 anni di carcere nel 1949 per la sua appartenenza alla Gestapo, dopodiché fece perdere le sue tracce.URL consultato il 26-3-2018(archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).
^Mario Bandera,Dietrich Bonhoeffer, "Missioni Consolata", giugno 2017.
^ab Mario Di Stefano,La perla dai mille riflessi, inFede Laica 2, 26 marzo 2015, p. 115.URL consultato il 26-3-2018.