È soprannominatoEl Cholo (termine storico che deriva dall'aztecoXoloitzcuintli[2] e che significa "incrocio di razze").[3]
Dall'unione con Carolina Baldini sono nati tre figli, che hanno poi intrapreso tutti la carriera da calciatore:Giovanni, Gianluca eGiuliano, nati rispettivamente nel 1995, 1998 e 2002.[4]
Nel settembre 2016 arriva la prima figlia, Francesca, nata dalla relazione con la nuova compagna Carla Pereyra[5]. Nel settembre 2019 i due convolano a nozze aCasole d'Elsa.[6] A febbraio è diventato papà per la quinta volta con la nascita di Valentina.[7]
Il 26 gennaio 2022 sulla piattaformaPrime Video esceSimeone - Vivir partido a partido, una docu-serie incentrata sulla sua carriera.[8]
Da destra: Simeone all'Inter nel campionato 1997-1998, esultante dopo un gol, e festeggiato dai compagni di squadraMoriero eRonaldo.
Da giocatore ha rivestito il ruolo d'interno di centrocampo, potendo ricoprire anche quello dimediano.[9]Leader carismatico,[10] era dotato di grinta, dinamismo, resistenza e di una spiccata capacità realizzativa,[11] che gli ha consentito di segnare più di 100 gol in carriera: la sua abilità nelle proiezioni offensive si rivelava infatti un'insidiosa arma tattica che coglieva spesso impreparate le difese avversarie.[12] Abile anche in fase difensiva, risultava efficace sia nelpressing che nel coprire le sortite in attacco dei compagni di squadra.[12]
Da tecnico ha utilizzato frequentemente il4-4-2 all'Estudiantes, vincendo il campionato argentino di Apertura nel 2006. Al River Plate ha invece usato un più aggressivo3-3-1-3, ispirato a quello ideato ed usato dal connazionaleMarcelo Bielsa, con il quale ha vinto il campionato argentino di Clausura 2008 prima di dimettersi nella stagione successiva per gli scarsi risultati.[13]Durante l'esperienza al Catania, Simeone ha utilizzato spesso il4-2-3-1, modulo con il quale ha portato la squadra siciliana alla salvezza.[14] Arrivato in Spagna, all'Atlético Madrid, Simeone mantiene il4-2-3-1, vincendo con questo modulo l'Europa League e la Supercoppa UEFA nel 2012. Negli anni successivi il suo sistema di gioco di base è diventato il 4-4-2, che alterna al4-3-3 quando è in fase di possesso e al5-3-2 in fase di non possesso: ciò gli ha permesso di vincere anche la Coppa del Re 2013, il campionato spagnolo, la Supercoppa spagnola nel 2014, l'Europa League e la Supercoppa UEFA nel 2018.[15] Le sue squadre sono pericolose sui calci piazzati.[16][17]
Un giovane Simeone agli esordi con il Vélez Sarsfield nel 1987
Inizia la carriera nel paese di nascita all'età di 17 anni, esordendo nel 1987 con la maglia delVélez Sarsfield squadra nella quale milita per tre stagioni. Muovendo i primi passi viene scoperto e portato in Italia dal presidente delPisaRomeo Anconetani. Il 9 settembre 1990 gioca a Bologna la sua prima partita inSerie A (Bologna-Pisa 0-1).
Pur mostrando notevoli qualità di leadership per un ragazzo di soli 20 anni, Simeone non riesce a sfondare e dopo due anni con 55 presenze e 6 reti, parte per la Spagna. Resta alSiviglia fino al termine della stagione (64 partite e 12 gol tra campionato e coppe europee), quando riceve e accetta l'offerta dell'Atlético Madrid. Con i biancorossi si consacra come uno dei migliori interpreti nel ruolo di incontrista. Tocca l'apice della sua avventura nella capitale iberica nel 1996, quando vince sia il titolo di campione di Spagna che lacoppa nazionale, realizzando 12 reti nel solocampionato.
Chiude l'esperienza madrilena l'anno successivo, richiamato in Italia dall'Inter, che lo acquista per 13 miliardi di lire.[18] Diventa un titolare della formazione nerazzurra sotto la guida diGigi Simoni e partecipa attivamente alla conquista del secondo posto in Serie A e dellaCoppa UEFA. Fondamentale in chiave europea la rete del 3-0 che l'argentino firma negli ottavi di finale contro lo Strasburgo, dopo che i nerazzurri erano usciti sconfitti per 0-2 in Francia. L'annata successiva si rivela tribolata per l'Inter, che pur cambiando quattro allenatori, non va oltre l'8º posto. Nel corso della stagione, inoltre, l'argentino si rende protagonista di un litigio conRonaldo, la stella della squadra.[19][20]
Nel giugno del 1999 Simeone passa allaLazio, come contropartita tecnica (valutata 21 miliardi di lire) nell'ambito della trattativa che portaChristian Vieri a Milano per la cifra record di 90 miliardi.[21][22][23] L'argentino si rivela assoluto protagonista del successo dei biancocelesti in campionato: è sua la rete che permette alla Lazio di battere, nello scontro diretto di Torino, laJuventus. I biancocelesti, sotto di sei punti alla vigilia della partita (erano addirittura nove la domenica precedente, prima che la Juventus cadesse con ilMilan e la Lazio facesse suo ilderby cittadino), riducono il distacco a -3. Nelle ultime sei giornate Simeone realizzerà quattro reti e festeggerà la vittoria del tricolore proprio all'ultimo atto, quando la Juventus cade a Perugia. Nello stesso anno i capitolini trionfano anche inCoppa Italia, battendo l'Inter nella finale di andata a Roma per 2-1 (con gol decisivo proprio di Simeone) il 12 aprile 2000,[24] e pareggiando il ritorno a Milano per 0-0 il 18 maggio 2000.[25]
La stagione successiva si apre con la vittoria inSupercoppa italiana, ancora ai danni dell'Inter, l'8 settembre 2000. I successivi infortuni condizionano le prestazioni dell'argentino.[26][27] Nell'ultima giornata delcampionato 2001-2002 è tra i marcatori nella partita Lazio-Inter (4-2) che impedisce alla squadra nerazzurra di vincere lo scudetto.[28]
Dopo quattro anni a Roma, nel 2003 Simeone torna all'Atlético Madrid, dove disputa una stagione e mezza prima di tornare in patria a gennaio 2005. Ad accoglierlo in Argentina è ilRacing Avellaneda, nel quale Simeone chiude la carriera da giocatore a metà del campionato nel febbraio 2006, divenendo l'allenatore della squadra.
Simeone è stato anche un giocatore fondamentale per laNazionale argentina. È ancora giovanissimo quando, nel 1991 e 1993, laSelección vince per due volte di fila laCoppa America, della cui rosa Simeone fa già parte. Da allora ilCholo non potrà festeggiare altri successi in nazionale e perderà anche la finale delleOlimpiadi del 1996 contro laNigeria. Fu capitano della sua Nazionale dal 1996 al 1998 portando la fascia aiMondiali del 1998.
Il 6 febbraio 2006 diventa allenatore delRacing Club, portandosi come viceMatías Almeyda eNelson Vivas: il contratto avrebbe avuto decorrenza a partire dal 20 febbraio seguente, successivo alla sua ultima gara da giocatore contro l'Independiente.[29] Il 18 maggio è diventato allenatore dell'Estudiantes (LP).[30] Il 13 dicembre 2006, battendo allo spareggio ilBoca Juniors, Simeone ha condotto la sua squadra alla vittoria nel campionato di apertura, a 23 anni dall'ultima vittoria in campionato. Lascia il club il 9 dicembre 2007.
Il 1º gennaio 2008 passa alla guida delRiver Plate diBuenos Aires. A distanza di sei mesi dal suo insediamento e con una giornata di anticipo, l'8 giugno 2008 porta il River Plate alla conquista del titolo di Clausura che mancava al club dal 2004. A seguito del disastroso rendimento nell'Apertura 2008 (9 punti in 13 partite e ultimo posto in classifica) e dell'eliminazione dallaCoppa Sudamericana per mano dei messicani delGuadalajara, il 7 novembre 2008 rassegna le dimissioni.
Il 16 aprile 2009 firma con ilSan Lorenzo. Il 4 aprile 2010 rassegna le dimissioni.[31]
Il 19 gennaio 2011 torna inItalia, dove diventa l'allenatore delCatania,[32] subentrando aMarco Giampaolo. Il suo esordio non è dei migliori: il 22 gennaio perde 2-0 contro ilParma e il 29 gennaio perde 2-0 in casa con ilMilan. Nel seguito del campionato, il Catania di Simeone migliora le sue prestazioni e raggiunge il traguardo della salvezza con due giornate di anticipo contro ilBrescia. Particolarmente importante è la vittoria in casa nel derby contro ilPalermo per 4-0. Il 15 maggio, alla penultima giornata, con la vittoria all'ultimo minuto contro laRoma sempre in casa (che ha sancito la non partecipazione dei giallorossi ai preliminari e allaChampions League 2011-2012), il Catania raggiunge il tredicesimo posto con 46 punti (di cui 24 ottenuti da Simeone in 18 partite) e stabilisce il suo nuovo record in Serie A, battendo quello diSiniša Mihajlović che lastagione precedente era riuscito ad arrivare tredicesimo con 45 punti. Il 1º giugno risolve consensualmente il contratto che lo legava al Catania ancora per un anno.[33]
Il 21 giugno 2011 viene richiamato in patria alla guida di una sua vecchia squadra, ilRacing Club. Porta la squadra ad alti livelli, chiudendo ilcampionato Apertura al secondo posto con 31 punti dietro al Boca Juniors (43 punti). Il 20 dicembre lascia però il club di Avellaneda a causa di dissapori con la società.[34]
Simeone in veste di tecnico dell'Atletico Madrid nel 2013
Il 23 dicembre 2011 diventa l'allenatore dell'Atlético Madrid – per cui aveva già giocato dal 1994 al 1997 e dal 2003 al 2005 – in sostituzione dell'esoneratoGregorio Manzano, che lascia la squadra al 10º posto dellaLiga.[35] Al debutto la squadra pareggia per 0-0 in trasferta contro ilMalaga;[36] vince però la seconda partita per 3-0 contro ilVillarreal in casa.
A fine stagione, trascinato dai gol diRadamel Falcao, riesce a vincere l'Europa League eliminando ai sedicesimi la Lazio (sua ex squadra), agli ottavi i turchi delBeşiktaş, nei quarti i tedeschi dell'Hannover 96, in semifinale i connazionali delValencia e infine, in finale, l'altra squadra spagnola, l'Athletic Bilbao, allenata daMarcelo Bielsa, con cui iColchoneros vincono 3-0. Simeone diventa così il primo allenatore argentino ad aggiudicarsi la competizione nonché il terzo ad aver vinto il trofeo sia da allenatore che da giocatore (dopoDino Zoff eHuub Stevens); stabilisce inoltre un altro record, vincendo tutte e nove le partite disputate dalla squadra, sotto la sua guida, nella competizione.[37] Incampionato si piazza al 5º posto mancando per 2 punti il 4º posto, valido per l'acceso in Champions, raggiunto dalMalaga.[38]
L'annata2012-2013 inizia il 31 agosto con la vittoria dellaSupercoppa UEFA per 4-1 nella finale contro ilChelsea diRoberto Di Matteo. Incampionato raggiunge presto la qualificazione alla Champions League grazie al 3º posto in classifica, mentre a fine stagione, il 17 maggio 2013, vince anche laCoppa del Re contro ilReal Madrid diJosé Mourinho, superato per 1-2 aitempi supplementari; è la decima volta che l'Atlético vince tale competizione, che non portava a casa dal 1996, dai tempi in cui lo stesso Simeone vestiva in campo la maglia biancorossa. InEuropa League la squadra detentrice viene invece eliminata già ai sedicesimi dalRubin.
Inizia lastagione 2013-2014 perdendo laSupercoppa spagnola contro ilBarcellona per laregola dei gol fuori casa visti i due pareggi per 1-1 e 0-0, mentre inCoppa del Re viene eliminato dalReal Madrid in semifinale. Simeone guida però l'Atlético alla conquista dellaLiga, la decima della storia del club a distanza di diciotto anni dall'ultima, arrivata il 17 maggio 2014 grazie al pareggio per 1-1 alCamp Nou contro il Barça da cui si distacca di tre punti.
Inoltre, grazie ai gol diDiego Costa, la squadra arriva in finale diChampions League (traguardo che iColchoneros non raggiungevano da quarant'anni), superando prima nei quarti di finale ancora iBlaugrana e in seguito il Chelsea in semifinale; nell'atto conclusivo diLisbona, in underbi madrileño con il Real, l'undici di Simeone vede svanire la vittoria ai supplementari dove soccombe per 4-1, dopo che nei tempi regolamentari l'Atlético, in vantaggio dalla fine del primo tempo, era stato raggiunto sul pareggio solo nei minuti di recupero.
Simeone durante un allenamento dell'Atletico Madrid nel 2018.
Nel2014-2015 vince subito laSupercoppa spagnola contro il Real (1-1 e 1-0) ma esce ai quarti di finale dellaChampions eliminato proprio daiblancos e sempre ai quarti dellaCoppa del Re per mano del Barça. Conclude la stagione con il 3º posto incampionato sempre dietro a Barça e Real.
Nella sconfitta del 26 settembre 2015 contro ilVillarreal, con 211 partite consecutive sulla panchina deirojiblancos supera il record diLuis Aragonés.[39] DallaCoppa del Re viene eliminato dalCelta Vigo ai quarti mentre incampionato tiene testa fino alla fine a Barça e Real piazzandosi 3º.Dopo aver eliminato Barça ai quarti eBayern Monaco in semifinale, il 28 maggio 2016, aMilano, dopo il risultato di 1-1 maturato dopo i supplementari, perde la finale diChampions ai rigori di nuovo contro ilReal Madrid.[40]
Il 24 ottobre 2016 aValencia, in occasione della cerimonia deiPremi LFP, Simeone vince per la terza volta il premio come Miglior allenatore della Liga.[41] In questa stagione si piazza di nuovo 3º nellaLiga, inChampions è ancora il Real Madrid a fermarlo in semifinale mentre nellaCoppa del Re è il Barça a eliminarlo sempre in semifinale.
Il 26 agosto 2017 consegue la 200ª vittoria sulla panchina dell'Atlético[42] mentre il 10 febbraio 2018 arriva la 150ª vittoria in Liga.[43] Uscito ai gironi diChampions e ai quarti diCoppa del Re e arrivato dietro al Barça incampionato con 14 punti di distacco, il 16 maggio 2018 conquista la sua secondaEuropa League da allenatore dell'Atlético, vincendo per 3-0 contro l'Olympique Marsiglia, pur non sedendo in panchina durante la finale poiché squalificato;[44] con questo trofeo eguagliaLuis Aragonés come allenatore più titolato deiColchoneros.[45]
Il 15 agosto, con la vittoria inSupercoppa UEFA 2018 contro il Real Madrid, Simeone diventa il tecnico più vincente nella storia dei madrileni;[46] il tecnico argentino diventa inoltre il primo allenatore dell'Atlético ad aver superato iBlancos in tre differenti finali: la Supercoppa europea, la Supercoppa di Spagna e la Copa del Rey. Il 5 dicembre siede per la 400ª volta sulla panchinaAtleti.[47] In questa stagione viene eliminato dalGirona e dallaJuventus agli ottavi diCoppa di Spagna e diChampions classificandosi però incampionato per il secondo anno consecutivo alle spalle del Barcellona, campione di Spagna.
Simeone solleva la seconda Liga vinta con l'Atlético Madrid.
Grazie a quest'ultimo piazzamento partecipa al nuovo format dellaSupercopa de España 2020 perdendo il 12 gennaio 2020 ai rigori la finale contro il Real. Il 27 giugno, in virtù della vittoria casalinga per 2-1 contro l'Alavés, Simeone diventa il tecnicocolchonero con più partite vinte nel campionato spagnolo (150).[48] Quest’anno inLiga arriva terzo, inCoppa del Re esce già ai sedicesimi per mano delLeonesa, piccolo club diterza serie, mentre dallaChampions viene eliminato dalRB Lipsia ai quarti.
Il 30 dicembre 2020 siede per la 500ª volta sulla panchinaAtleti, in occasione della vittoria per 1-0 in campionato colGetafe.[49] Il 28 febbraio 2021 raggiunge quota 308 vittorie come allenatore dell'Atlético Madrid, eguagliando il record di Luis Aragonés.[50] Il 22 maggio vince la sua secondaLiga con 86 punti contro gli 84 del Real.[51][52] InCopa del Rey invece viene eliminato già al secondo turno dalCornellà, club diSegunda División B, mentre inChampions viene eliminato dalChelsea, futuro vincitore del torneo, agli ottavi.[53] L’8 luglio dello stesso anno prolunga di altri due anni il proprio contratto che sarebbe scaduto nel 2022.[54]
Non è da ricordare l’esperienza inChampions della stagione seguente: la sua squadra arriva ultima nel girone conPorto,Club Bruges eBayer Leverkusen con cui arriva a pari punti ma, per via degli scontri diretti a sfavore, è eliminata dalle coppe europee per la prima volta sotto la sua gestione nella fase iniziale di una competizione.[56] Il 4 marzo 2023, in concomitanza della vittoria per 6-1 sulSiviglia, diventa l'allenatore con più panchine in assoluto nella storia dell'Atlético (613), superandoLuis Aragonés.[57] InCoppa del Re è eliminato dal Real ai quarti mentre termina il campionato al 3º posto.